Salve, mi sono accorta che da un po’ di tempo arrossisco quando sono in situazioni di ansia, se qual
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Salve, mi sono accorta che da un po’ di tempo arrossisco quando sono in situazioni di ansia, se qualcuno scherza con me, se sono al centro dell’attenzione, sta diventando un problema perché più sono rossa e più penso di essere rossa, non ne posso più, è una situazione che odio anche perché l’anno prossimo mi dovrò sposare e penso che sarò perennemente rossa in faccia, c’è qualche rimedio? Ho letto i betabloccanti, aiutatemi vi prego grazie
Gentile utente, buongiorno.
Per quello che dice, assocerei la sua difficoltà ad degli episodi di ansia sociale. Per quello che capisco, in questo periodo si sta anche parlando di matrimonio e quindi sono presenti più fattori di stress (dall'organizzazione, al cambio di stato civile e di vita, all'idea di essere al centro dell'attenzione..e non solo il giorno del matrimonio...).
A mio avviso l'idea di assumere dei beta bloccanti per l'imbarazzo dato dal rossore non è affatto buona.
le suggerire piuttosto di intraprendere anche un breve ciclo di psicoterapia, così da poter conoscere e riconoscere quanto le sta accadendo e trovare altri modi per esprimere ciò che sente senza ever bisogno di arrossire, agitarsi o provare imbarazzo per il rossore.
Se ha bisogno resto a disposizione
Cordialmente
Giorgia Tolio
Per quello che dice, assocerei la sua difficoltà ad degli episodi di ansia sociale. Per quello che capisco, in questo periodo si sta anche parlando di matrimonio e quindi sono presenti più fattori di stress (dall'organizzazione, al cambio di stato civile e di vita, all'idea di essere al centro dell'attenzione..e non solo il giorno del matrimonio...).
A mio avviso l'idea di assumere dei beta bloccanti per l'imbarazzo dato dal rossore non è affatto buona.
le suggerire piuttosto di intraprendere anche un breve ciclo di psicoterapia, così da poter conoscere e riconoscere quanto le sta accadendo e trovare altri modi per esprimere ciò che sente senza ever bisogno di arrossire, agitarsi o provare imbarazzo per il rossore.
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Gentile eritrofobica (termine tecnico che descrive la sua condizione). Lei descrive il Suo problema e chiede come risolverlo. In realtà quel che ci porta è il segnale di una condizione più pervasiva e dolorosa. Il vedersi/sentirsi in pericolo in situazioni sociali. Non conoscendo altro mi fermo qui. Le consiglio una psicoterapia che Le permetta di far emergere le Parti più forti e curiose così da poter navigare nel mare della vita con la sensazione che non c'è tempesta che Lei non possa affrontare. Cordialmente.
Buongiorno,
la sua situazione farebbe pensare a qualcosa che è fuori dal suo controllo, degli elementi che da timidezza si trasformano in aspetti problematici.
un analisi psicologica l' aiuterebbe sicuramente ad indagare e poi risolvere questo problema.
Cordialmente
la sua situazione farebbe pensare a qualcosa che è fuori dal suo controllo, degli elementi che da timidezza si trasformano in aspetti problematici.
un analisi psicologica l' aiuterebbe sicuramente ad indagare e poi risolvere questo problema.
Cordialmente
Salve,
credo che prima di ricorrere all'uso di beta bloccanti sia il caso di parlare con uno psicoterapeuta di tale sua difficoltà, in modo da comprendere e da andare più a fondo.
Saluti.
credo che prima di ricorrere all'uso di beta bloccanti sia il caso di parlare con uno psicoterapeuta di tale sua difficoltà, in modo da comprendere e da andare più a fondo.
Saluti.
Gentile signora, concordo con i colleghi sulla necessita` di valutare un percorso terapeutico per conoscere la natura del problema. In quesoto senso non mi riferirei solo all'espressione sintomatica del rossore e della relativa ansia associata, ma anche alla volonta` di intervenire cosi` drasticamente, ricorrendo all'utilizzo di farmaci ancor prima di aver valutato la questione in maniera piu` approfondita. E` un aspetto molto indicativo e che merita uno spazio di riflessione e di ascolto.
Saluti,
MG
Saluti,
MG
Salve, non credo che i farmaci in tali situazioni siano un rimedio. Sarebbe opportuno capire cosa sta alla base del suo 'arrossire' è del suo stato di ansia. Potrebbe pensare di iniziare un percorso psicoterapico che la iuterebbe a raggiungere una migliore qualità della sua vita. Resto a sua disposizione. Cordiali saluti Dott.ssa Barbara Gizzi
Buonasera, come lei ha messo a fuoco c’è una componente ansiosa nel suo disagio. Tipicamente nelle manifestazioni di ansia, quando si sperimenta un cambiamento a livello corporeo – quasi sempre legato alla situazione che si sta vivendo in quel momento (ad esempio imbarazzo, senso di inadeguatezza, ecc.) – vi è la tendenza a concentrarsi sempre più sulle sensazioni corporee. Queste ultime (nel suo caso il rossore del viso, come pure la sudorazione o un dolore gastro-intestinale) diventano oggetto di ulteriore attenzione; più ci si focalizza su quel cambiamento, più accresce il “sintomo”. Dal momento che è una manifestazione comparsa recentemente (o comunque solo ora divenuta degna di nota) e soprattutto è per lei fonte di disagio, potrebbe essere utile rivolgersi ad un professionista, psicologo psicoterapeuta, per comprendere in quali situazioni si senta maggiormente in difficoltà, anche per ridimensionare la problematica ed evitare che accresca la sua sofferenza.
Buongiorno. Ansia ed eccitazione sono stati fisiologici associati a un'attivazione cardiovascolare, e possono frequentemente comportare una serie di segni tra cui il rossore in viso (ma anche tachicardia, sensazione di calore, respiro corto, ecc). Questo nel Suo caso genera un circolo vizioso: coglie il rossore e questo crea ulteriore agitazione che non fa altro che alimentarlo. Il punto non è spegnere tale attivazione, che è normale e fisiologica nel momento in cui Lei per qualche motivo si agita, ma comprendere questo motivo. Come? Indagando quando avvengono questi episodi! Contestualizzandoli nella storia di vita, nella situazione e nei Suoi modi di essere con l'Altro, prende senso un segno che, se non viene significato, viene vissuto unicamente come "rossore improvviso", quasi come fosse una cosa che arriva dall'alto senza preavviso e che non Le appartiene. È necessario invece riprendere possesso di se: è Lei che in quei momenti si emoziona, e se succede, c'è un motivo! Inoltre, è opportuno indagare anche perché questo divenire rossa La mette così in scacco. Cominci un percorso terapeutico, e potrà mettere a fuoco i significati che non coglie da sola, risolvendo il problema. A disposizione, cordialità, DP
Buongiorno, provare ad approfondire le cause profonde di questo disagio prima di ricorrere alla farmacologia sarebbe un percorso opportuno per dare un senso al suo disagio. Si consulti uno uno psicoterapeuta, affrontando semmai insieme un’indagine anche dell’aspetto organico. Arrivare a un momento così delicato come il matrimonio con il pensiero di avere qualche difficoltà la occuperebbe di un pensiero che non lascerebbe spazio a tutta la gamma di emozioni che potrebbe sperimentare serenamente. Un caro saluto Dott Elisa Galantini
Gentile Utente,
provare certe quote di vergogna è normale nelle relazioni, ma comprendo che arrossire diventi un problema nel problema, perché non aiuta a guadagnare tranquillità. Non la conosco direttamente quindi mi esprimo per ipotesi, ma è una caratteristica tipica dell'ansia sociale, una particolare forma di ansia che caratterizza le relazioni interpersonali o il parlare in pubblico, e può essere risolta tranquillamente senza assumere farmaci, a meno che non sia un caso gravissimo, che però non sembra il suo. La terapia cognitivo-comportamentale è molto indicata per questo genere di trattamenti sintomatici, fermo restando che qualora lo volesse c'è spazio per approfondire le cause che hanno generato il sintomo, nel suo caso il rossore. Prenda eventualmente contatto con uno psicoterapeuta, la sua è una difficoltà sulla quale c'è grande margine di azione. Un caro augurio di buona fortuna
provare certe quote di vergogna è normale nelle relazioni, ma comprendo che arrossire diventi un problema nel problema, perché non aiuta a guadagnare tranquillità. Non la conosco direttamente quindi mi esprimo per ipotesi, ma è una caratteristica tipica dell'ansia sociale, una particolare forma di ansia che caratterizza le relazioni interpersonali o il parlare in pubblico, e può essere risolta tranquillamente senza assumere farmaci, a meno che non sia un caso gravissimo, che però non sembra il suo. La terapia cognitivo-comportamentale è molto indicata per questo genere di trattamenti sintomatici, fermo restando che qualora lo volesse c'è spazio per approfondire le cause che hanno generato il sintomo, nel suo caso il rossore. Prenda eventualmente contatto con uno psicoterapeuta, la sua è una difficoltà sulla quale c'è grande margine di azione. Un caro augurio di buona fortuna
Salve concordo con la collega. Prima di ricorrere ad un beta bloccante forse è il caso di esporre la sua situazione dentro un setting terapeutico. Sicuramente troverà il giusto sollievo. Le faccio i miei più cordiali augurio per la sua salute. Dottor Emanuele Grilli
Buongiorno,
sono i primi segni di "fobia sociale", ovvero la pura del giudizio degli altri. Se i sintomi persistono, contatti uno psicologo, saprà aiutarla a superare questa problematica.
dott Tealdi
sono i primi segni di "fobia sociale", ovvero la pura del giudizio degli altri. Se i sintomi persistono, contatti uno psicologo, saprà aiutarla a superare questa problematica.
dott Tealdi
Buongiorno,
credo che questo "arrossire" che le provoca disturbo nella socialità sia una parte di Sè forse da cogliere con tenerezza e accettazione. Ognuno di noi ha piccole e grandi fragilità e non sempre è possibile "annientarle" ma possiamo integrarle come parte di noi stessi...forse l aiuterebbe un percorso emotivo in questa direzione.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Isabella Uguccioni
credo che questo "arrossire" che le provoca disturbo nella socialità sia una parte di Sè forse da cogliere con tenerezza e accettazione. Ognuno di noi ha piccole e grandi fragilità e non sempre è possibile "annientarle" ma possiamo integrarle come parte di noi stessi...forse l aiuterebbe un percorso emotivo in questa direzione.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Isabella Uguccioni
Buongiorno, certamente il suo arrossire è una conseguenza emotiva ma potrebbe essere utile rendere consapevole, attraverso un percorso di psicoterapia cognitivo comportamentale, il pensiero disfunzionale che precede la conseguenza emotiva. Non esiti a contattarmi per ulteriori chiarimenti. Dott.ssa Raffaella Rossi
Gentile utente, penso sarebbe più indicato andare ad affrontare i temi che la fanno arrossire e la mettono in imbarazzo piuttosto che ricorrere all'uso dei farmaci per diminuire i sintomi. Da quanto scrive, parrebbero le situazioni sociali e sicuramente l'idea del matrimonio può influire sul suo stato attuale. Un caro saluto
Cara utente, è importante ricordare che mente e corpo sono strettamente collegati, ciò che descrive è una manifestazione di un disagio sotteso. La invito ad intraprendere una psicoterapia che l'accompagni e la sostenga in questa fase particolare della sua vita. Se ha bisogno rimango a sua disposizione.
Dott.ssa Federica Leonardi
Dott.ssa Federica Leonardi
Buonasera, il rossore, scientificamente eritrofobia, è sintomo di un disagio interiore con cui è bene lei possa entrare in contatto. Con pazienza, tenacia o almeno una buona dose di sana curiosità inizi un percorso di psicoterapia che ĺ'aiuterà a risalire alla fonte di questo imbarazzante disturbo
Buongiorno, ho letto con attenzione e ritengo che nel suo caso sarebbe meglio iniziare una psicoterapia e valutare insieme al professionista se è necessaria l 'assunzione di farmaci. Durante la psicoterapia potrà comprendere il motivo per cui le succede questa situazione, lavorare sull' ansia, acquisire nuove strategie per fronteggiare il suo problema. Un percorso di consapevolezza e di benessere. Le auguro buona giornata e se ha bisogno sono a disposizione dott ssa Annalisa Allocca
Salve mi sento di dirle di pensare ad un percorso di psicoterapia prima di assumere betabloccanti. Lavorare su ansia e meccanismi di controllo le permetterà di superare l'eritrofobia. Qualora il percorso non dovesse dare esiti sperati a quel punto può valutare l'idea dei farmaci.
Cordiali saluti Dott. Fabio Marinozzi
Cordiali saluti Dott. Fabio Marinozzi
Cara utente,
Comprendo il suo disagio e quanto stia diventando fonte di preoccupazione. Credo si sia instaurato un circolo vizioso per il quale si innescano dei meccanismi anticipatori e che può imparare a gestire con un percorso di psicoterapia.
Contatti un professionista e Si dia fiducia.... vedrà che presto riuscirà a comprendere la natura della sua difficoltà e a risolverla !
A presto
Comprendo il suo disagio e quanto stia diventando fonte di preoccupazione. Credo si sia instaurato un circolo vizioso per il quale si innescano dei meccanismi anticipatori e che può imparare a gestire con un percorso di psicoterapia.
Contatti un professionista e Si dia fiducia.... vedrà che presto riuscirà a comprendere la natura della sua difficoltà e a risolverla !
A presto
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