Salve mi rivolgo a voi perché non so come comportarmi per riprendere in mano la mia vita. Ho 21 an

25 risposte
Salve mi rivolgo a voi perché non so come comportarmi per riprendere in mano la mia vita.
Ho 21 anni, faccio terapia da una psicologa da un anno e studio all’università.
Da tempo sentivo la necessità di avere almeno un giorno di quiete e pace, cosa che non mi è stata possibile durante il mese di agosto per studiare per gli esami di settembre. Fatti gli esami (bocciati), pensavo di potermi godere questa fantomatica quiete, ma il giorno dopo il mio fidanzato di 2 anni mi ha lasciato dicendomi che non provava più gli stessi sentimenti per me (comprensibile non gliene faccio assolutamente una colpa) e pochi giorni più tardi il mio gruppo di amici storico mi ha abbandonato voltandosi le spalle.
Ho cercato di tenere il sorriso, di mantenere la routine il più possibile per non cadere nel deprimermi a letto e più o meno il tutto funziona, accolgo i momenti di tristezza e li vivo.
Non ho amici all’università, ho perso la persona che amo e oggi ho vissuto ciò che credo essere il mio primo attacco di panico in aula durante le lezioni. Ho sentito una forte nausea e una sensazione strana allo stomaco e in petto, ho iniziato a sudare dalle mani, sentivo il cuore battere fortissimo e ho provato per diversi minuti una sensazione di estraniamento proprio dalla realtà, vedevo tutto e sentivo ma non mi sembrava di essere in me.
Ora sono stanchissimo, vi scrivo dal letto, con umiltà paura che possa accadere di nuovo in circostanze simili in università.
Somatizzo molto la tristezza, mi fa passare la fame e provoca conati di vomito.
Fino ad oggi tenevo duro, andavo a lezione, in palestra, studiavo, ascoltavo la musica. Ora mi sento completamente a pezzi e mi sono stancato di stare male, non ne posso più e non so cosa fare per stare meglio.
Gentile utente, mi dispiace tanto per la situazione che ha raccontato. Le consiglio di fidarsi della sua psicologa e di esporle tutto ciò che ha descritto. Le consiglio di parlarne anche con il suo medico di fiducia, chiedendo un parere in relazione ai sintomi fisici.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi

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Gentilissima, mi dispiace sentirla così sofferente, ma la capisco. Troppi eventi avversi. Avrei molte domande da farle per comprendere meglio la sua situazione, ma lei ci scrive che fa terapia da un anno. Quindi ha senso per lei che affronti questi vissuti con la sua psicologa in modo da lavorarci e ottenere del benessere e delle chiavi di lettura della sua situazione al fine di migliorarla.L'attacco di panico è stato brutto ma avrà modo di lavorarci. Oggi si prenda qualche ora di letto, ci vuole anche quello quando si è provati, ma poi reagisca e chiami la psicologa. Un cordiale saluto dott.ssa Silvia Ragni
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno gentile Utente, mi dispiace molto leggere quello che sta vivendo e capisco quanto possa essere difficile affrontare tutto questo insieme... la pressione degli studi, la fine di una relazione importante e la perdita del gruppo di amici, tutti eventi che sembrano averle tolto i punti di riferimento. È normale sentirsi sopraffatti da situazioni così intense e ravvicinate, e il fatto che lei stia cercando di mantenere una routine e affrontare i momenti di tristezza dimostra una grande forza, anche se ora potrebbe non sembrarle così.

Vorrei affrontare alcuni aspetti del suo racconto e offrirle dei suggerimenti che potrebbero aiutarla.
Quello che ha descritto in aula sembra effettivamente essere un attacco di panico. È una reazione del corpo allo stress emotivo intenso che sta vivendo, e anche se può essere spaventoso, non è pericoloso per la salute fisica. È però importante affrontarlo, perché la paura che possa accadere di nuovo può generare ulteriore ansia. Parlarne con la sua psicologa potrebbe essere un primo passo utile per comprendere e gestire queste crisi. Esistono tecniche di respirazione e consapevolezza che possono aiutarla a ridurre l'ansia in momenti come quelli vissuti.

La fine di una relazione e la rottura con il suo gruppo di amici storico possono farla sentire molto sola, soprattutto se non ha ancora stretto legami all’università. È naturale sentirsi smarriti in un momento del genere. Potrebbe essere utile esplorare nuove attività o gruppi che le interessano, anche legati all'università o fuori da essa, per creare nuove connessioni. Non si senta in dovere di farlo subito: è comprensibile che ci sia bisogno di tempo per elaborare queste perdite prima di aprirsi a nuove relazioni.

Il fatto che la tristezza si manifesti fisicamente, con perdita di appetito, nausea e conati di vomito, è una chiara indicazione di quanto il suo corpo stia rispondendo allo stress emotivo. Anche qui, affrontare queste emozioni nella terapia potrà aiutarla a gestirle meglio e ridurre la loro intensità fisica. In questo momento, potrebbe essere utile cercare di mantenere una routine che coinvolga anche il prendersi cura del proprio corpo, magari con pasti piccoli e frequenti e attività fisiche che la fanno sentire meglio.

Lei è già in terapia, il che è un passo estremamente positivo. Potrebbe valere la pena parlare apertamente con la sua psicologa di questi nuovi sintomi, dell’attacco di panico e di come si sente ora più che mai "a pezzi". La terapia potrà aiutarla a lavorare sia sui sintomi immediati sia sui temi più profondi, come la gestione delle relazioni e l'elaborazione delle sue recenti perdite.

È molto importante che si conceda il diritto di soffrire. Quello che sta vivendo è un accumulo di situazioni difficili, e la sensazione di stanchezza e tristezza che prova è comprensibile. Non deve sentirsi in colpa per il fatto che sta male, né forzarsi ad essere sempre “forte”. Accogliere la sofferenza è già un passo verso la guarigione, e sembra che in parte lei lo stia già facendo.

In sintesi, le consiglierei di continuare il percorso psicologico, di parlare apertamente di questi nuovi sintomi con la sua terapeuta, e di darsi il tempo di affrontare le emozioni. La ripresa non avverrà immediatamente, ma con il giusto supporto e attenzione verso se stesso, riuscirà a ritrovare un equilibrio.

Non esiti a cercare ulteriori spazi di sostegno, come gruppi di ascolto o persone con cui condividere le sue difficoltà, perché questo può fare una grande differenza.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di una consulenza resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
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Gentile utente, prosegua con il suo terapeuta e lo partecipi di questi sintomi e del timore di affrontarli.cordialmente GDV
Buonasera,
Vedo molto bene nelle Sue descrizioni che Lei sente tanta paura che la blocca in molte situazioni.
Una terapia con il Modello Strutturale Integrato La farà diventare consapevole dell'origine della Sua paura, e poi sviluppare una rabbia utile a diventare più asservita e sicura per affrontare meglio le sfide della vita.
Le faccio i miei migliori auguri e rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Cordiali saluti
Monika Elisabeth Ronge
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Buonasera, comprendo benissimo il suo sconforto date le molte batoste subite. Sappia che al dolore non vanno voltate le spalle. Lei sta accettando ma non elaborando. Ne parli con la psicologa che la segue e vuoti il sacco senza reticenza. È l'unico modo per uscirne a piccoli passi. Un caro saluto, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buonasera, capisco dal suo messaggio che questo momento della sua vita è davvero doloroso. Tutto ciò che sta vivendo è umano, e parlarne con la sua psicologa può aiutarla a comprendere come gestire e tollerare efficacemente le emozioni e migliorare la sua situazione!
Ciao, mi permetto di darti del tu vista la tua età. Capisco la situazione in cui ti trovi: a volte gira tutto storto e sembra che non esista uno spiraglio di luce. Probabilmente hai vissuto una forma di attacco di panico: forse proprio perché finora hai "tenuto duro" e dato poco spazio a come stavi, ad esprimere le tue sofferenze e difficoltà? Un attacco di panico non arriva per caso, ma perché sta cercando di segnalarci qualcosa di importante. Lavoraci con la tua psicologa, cerca di capire come mai si è presentato, accogli quella parte di te che cerca attenzioni. Cordialmente, dott. Simeoni
Gentile,
capisco perfettamente quanto possa essere difficile il periodo che sta attraversando e mi dispiace molto per il dolore che sta vivendo. Ha subito diverse perdite emotive in un breve lasso di tempo, e questo ha sicuramente influenzato il suo benessere. Non è sorprendente che, nonostante i suoi sforzi di mantenere una routine, il suo corpo e la sua mente stiano manifestando il disagio in maniera così intensa.
Quello che descrive – il senso di smarrimento, l’attacco di panico che ha vissuto, la fatica a mantenere l'equilibrio – è una risposta naturale a una serie di eventi stressanti che si sono accumulati. Il primo passo per affrontare tutto questo è riconoscere che le emozioni che sta provando sono valide e naturali, anche se molto dolorose.
È chiaro che ha cercato di mantenere un atteggiamento positivo, continuando a svolgere le sue attività quotidiane come andare in palestra, seguire le lezioni e studiare. Tuttavia, il corpo e la mente talvolta reagiscono in modi che non possiamo sempre controllare, come l’episodio di panico che ha vissuto. Gli attacchi di panico possono essere spaventosi, ma è importante ricordare che, anche se intensi, non sono pericolosi. Imparare tecniche di rilassamento e respirazione può essere molto utile per gestire questi momenti. Ne parli apertamente con la sua psicologa, che potrà fornirle strumenti specifici per affrontare meglio queste situazioni.
Inoltre, capisco quanto possa essere pesante la sensazione di isolamento che sta vivendo, sia in ambito universitario che sociale. Ha perso sia il suo fidanzato che il suo gruppo di amici, e questo può farla sentire profondamente sola. Tuttavia, le suggerisco di non chiudersi e di continuare a cercare occasioni per stabilire nuove connessioni, magari all’università, dove potrebbe entrare in contatto con nuove persone attraverso gruppi di studio o altre attività.
Quello che sta attraversando richiede tempo e pazienza. È importante che lei continui ad essere gentile con se stessa e non si giudichi per ciò che sta provando. La guarigione emotiva è un processo che non può essere forzato. Accolga i momenti di tristezza, ma continui anche a cercare momenti di serenità nelle piccole cose quotidiane.
Le consiglio di proseguire il percorso terapeutico che ha già intrapreso, condividendo con la sua psicologa quanto accaduto recentemente. È fondamentale che possa esplorare a fondo queste esperienze insieme a lei, per comprendere meglio le cause del suo disagio e trovare il modo di recuperare un senso di equilibrio.
Se si sente confusa o persa, non esiti a prendersi il tempo necessario per guarire. Le sue emozioni, per quanto dolorose, fanno parte di un processo di elaborazione che, con il giusto supporto, potrà superare.
Le auguro di trovare presto la serenità che cerca.
Cordialmente,
Dott.ssa Pinella Chionna
Cara utente, prima di tutto vorrei dirti che sono profondamente colpito dalla forza che hai mostrato fino ad oggi. Hai attraversato situazioni che sarebbero difficili per chiunque: una rottura affettiva, la fine di amicizie importanti e l’ansia per il percorso accademico, il tutto mentre cercavi di tenere la testa alta e di mantenere una certa stabilità. È perfettamente comprensibile che tu ti senta sopraffatta, e il fatto che tu stia cercando aiuto è un segno di grande maturità e consapevolezza.
La sensazione che hai descritto in aula, quel misto di nausea, sudorazione, battito accelerato e senso di estraniamento, è molto probabilmente un attacco di panico. È una reazione comune quando il corpo e la mente sono sotto pressione e accumulano stress per troppo tempo. Anche se spaventoso, il panico è una reazione temporanea e non dannosa. Nonostante il senso di perdita di controllo, è importante ricordare che questi episodi non definiscono chi sei e non dureranno per sempre.
La tristezza che stai vivendo è comprensibile, dato tutto ciò che hai affrontato. Permettiti di sentire quel dolore senza giudicarti. Questi momenti difficili possono sembrare insopportabili, ma sono anche occasioni in cui la tua resilienza e forza interiore possono emergere. Riconosci quello che stai già facendo: accogliere i tuoi sentimenti e vivere le tue emozioni, continuare a studiare, andare in palestra. Questo dimostra la tua enorme volontà di non arrenderti, e anche se ora ti sembra di essere "a pezzi", c'è un grande potenziale di guarigione dentro di te.
Per quanto riguarda la paura che gli attacchi di panico possano ripetersi, sappi che ci sono modi per affrontarli. Parlane con la tua psicologa, condividi con lei l’esperienza che hai vissuto e chiedi supporto su tecniche specifiche per gestire l'ansia acuta. Tecniche di respirazione, mindfulness o esercizi di radicamento possono aiutarti a sentirti più in controllo quando l’ansia si fa sentire.
Non devi affrontare tutto da sola. Anche se al momento ti senti isolata, il tuo percorso terapeutico, il tuo desiderio di migliorare e il coraggio che hai già dimostrato sono la chiave per superare questa fase. Non è un fallimento sentirsi stanchi o a pezzi; è solo un momento della tua vita in cui le sfide sembrano più grandi del solito. Concediti del tempo per riprenderti, e non aver paura di chiedere aiuto quando senti di non farcela da sola.
Infine, sii gentile con te stessa. Non è una gara a "stare meglio". Ogni passo anche piccolo verso il benessere conta. Stai già facendo più di quanto forse ti rendi conto. Anche se ora ti sembra impossibile, questa tempesta passerà e, alla fine, scoprirai di essere più forte di quanto avresti mai immaginato.
Buona giornata.
Dott. Paolo Cavallin
Gentile utente sembra che in questo momento della sua vita il mondo le stia crollando addosso stia perdendo tutto, la compagna, il gruppo di amici. Viva questa crisi come un' opportunità, inizi un percorso terapeutico che le impari ad affrontare i suoi attacchi di panico e le dia l' opportunità di avere nuove relazioni. Cordialità dott. Gaetano Marino
Salve, si tratta di una fase dura, ma proprio per questo motivo è ancora più importante che in terapia inizi ad elaborare tutto quello che le sta succedendo.
Ne parli con la sua terapeuta e valutate insieme come andare avanti.
Saluti dott.ssa Sandra Petralli
Salve, la sua situazione è certamente difficile e dolorosa, e desidero riconoscere il coraggio che dimostra nel condividere quanto sta attraversando. È normale sentirsi sopraffatti quando si affrontano perdite significative e cambiamenti improvvisi nella vita, specialmente alla sua giovane età, in una fase di crescita e di apprendimento.
Consiglio di continuare il percorso di terapia con la sua psicologa, con la quale potrebbe approfondire le emozioni e le esperienze che sta vivendo. Questo professionista è la figura più adatta a sostenerla in questo momento delicato e potrà aiutarla a sviluppare strategie di coping efficaci.
A sua disposizione, un caro saluto
Buongiorno,
il momento di vita che sta attraversando è un peculiare e carico di vissuti importanti. A volte, anche se crediamo di stare gestendo tutto bene, quando ad esempio lei dice che cerca di mantenere il sorriso e più o meno tutto sta funzionando, il nostro corpo ci dà dei messaggi contrari, che ci dicono che un vissuto o un'emozione richiedono la nostra attenzione. Funzionare funziona, ma a che costo? Le consiglierei di approfondire questo tema all'interno del percorso di terapia che sta già svolgendo, luogo intimo e totalmente dedicato a lei, dove proprio questi vissuti trovano accoglienza.
Buongiorno può essere che essendoci un sottofondo depressivo possa beneficiare di un supporto farmacologico. Ne parli con la sua psicologa ed approfondisca questi vissuti. L'ansia sembrerebbe un sintomo collaterale. Deve cercare di trovare il coraggio di andare più in profondità rispetto al suo disagio. Cerchi di tirare fuori le sue paure con la terapeuta per poterle elaborare ed affrontare meglio.
Gentilissimo, quello che ci racconta è estremamente doloroso. In questo periodo dove sembra che tante delle sue certezze e dei suoi riferimenti si stiano sgretolando credo che la sua decisione di scrivere questo breve messaggio, di chiedere aiuto, possa essere il primo passo per riprendersi in mano la sua vita. Le consiglio vivamente di iniziare un percorso psicologico, prima di tutto per riuscire ad esprimere tutta la sofferenza che si porta dietro e poi, gradualmente, ritrovare la sua vitalità.
Le auguro di superare questo difficile periodo, resto a sua disposizione e la saluto. Dott. Marco Squarcini
Ciao,
Grazie per aver condiviso quello che stai attraversando. È evidente che stai vivendo un periodo particolarmente difficile, con diversi cambiamenti significativi che hanno colpito vari aspetti della tua vita, dall'università alle relazioni personali. Questi eventi, accaduti in sequenza, possono senz'altro aver contribuito ad aumentare il tuo livello di stress e di ansia, culminando nell'attacco di panico che hai descritto. Dal punto di vista della psicologia cognitivo-comportamentale, ci sono alcune riflessioni che vorrei condividere per aiutarti a comprendere meglio ciò che stai vivendo e, soprattutto, a gestire questa fase difficile. Per quanto riguarda gli attacchi di panico, l'esperienza che hai descritto (con i sintomi fisici come nausea, sudorazione, palpitazioni, e quella sensazione di estraniamento) è tipica. È importante sapere che anche se queste sensazioni sono estremamente sgradevoli, non sono pericolose e non causano danni fisici. Gli attacchi di panico sono spesso la risposta del corpo a un accumulo di stress e ansia, e diventano un "segnale" che ci avverte che qualcosa sta richiedendo la nostra attenzione. È naturale che ora tu possa aver paura che accada di nuovo, ma ci sono strategie che possono aiutarti a gestire questa ansia anticipatoria. Considera il ruolo dello stress e delle emozioni: hai vissuto una serie di perdite emotive molto importanti (la rottura con il tuo fidanzato e il distacco dal tuo gruppo di amici) che, unite alla delusione legata agli esami e alla fatica accumulata, hanno probabilmente superato la tua capacità di affrontare tutto in una volta. Il fatto che tu riconosca di somatizzare la tristezza (perdita di appetito, nausea) è un'indicazione chiara di come il tuo corpo stia reagendo allo stress emotivo. Prenditi del tempo per elaborare queste emozioni, accettando che non è necessario "tenere duro" sempre. È perfettamente normale sentirsi sopraffatti in momenti come questi. Ancora, è positivo che tu stia cercando di mantenere una routine, andando in palestra e continuando con le tue attività, ma è altrettanto importante che tu dia spazio anche al riposo e alla cura di te stesso. Può essere utile integrare nella tua giornata pratiche che favoriscano la gestione dello stress, come tecniche di rilassamento (ad esempio, la respirazione profonda o la mindfulness). Durante un attacco di panico, esercizi di respirazione lenta e profonda possono aiutarti a calmare il corpo e a ristabilire un senso di controllo. Ancora, il timore che l'attacco di panico possa ripresentarsi in situazioni simili (come durante le lezioni) è comprensibile, ma è importante non farsi bloccare da questa paura. Con l'aiuto di un professionista, è possibile lavorare su strategie specifiche per affrontare l'ansia in contesti simili, gradualmente esponendoti alle situazioni temute per ridurre la paura associata. Esplora i tuoi pensieri negativi: un elemento centrale della terapia cognitivo-comportamentale è identificare e ristrutturare i pensieri disfunzionali che possono alimentare ansia e tristezza. Ad esempio, potresti chiederti se ci sono pensieri ricorrenti che ti fanno sentire più sopraffatto, come, a titolo d'esempio, "Non ce la farò mai" o "Niente andrà meglio". Una volta identificati questi pensieri, è possibile imparare a sostituirli con alternative più realistiche e costruttive, come "Sto attraversando un periodo difficile, ma con il tempo e il supporto le cose miglioreranno". Hai già intrapreso un percorso terapeutico, il che è un passo molto positivo. Ti incoraggio a parlare con la tua psicologa di quello che è successo recentemente, inclusi gli attacchi di panico, in modo da poter esplorare insieme strategie specifiche per affrontare queste sfide. Potrebbe essere utile anche valutare con lei se fare degli aggiustamenti nel modo in cui stai affrontando lo stress o se integrare nuove tecniche di gestione dell'ansia. Stai attraversando una fase molto difficile, e quello che stai vivendo è una risposta comprensibile allo stress e alla pressione accumulati. Prenderti del tempo per elaborare le tue emozioni, cercare di integrare nuove strategie per gestire l'ansia e continuare il tuo percorso terapeutico ti aiuterà a riprendere in mano la situazione, passo dopo passo. Dott. Andrea Boggero
Sta attraversando un momento molto difficile, con la fine della sua relazione, la perdita degli amici e lo stress degli esami. L'attacco di panico che ha vissuto è una reazione naturale al sovraccarico emotivo, ma è gestibile. È positivo che stia già facendo terapia, e Le suggerisco di discutere questi episodi con la sua psicologa, esplorando tecniche per gestire l'ansia, come la respirazione controllata. Si conceda il tempo di riposare e ascoltare il suo corpo, è naturale desiderare pace in un momento come questo. Mantenga fiducia nel percorso di guarigione, le difficoltà attuali non definiscono il suo futuro. Rimango a disposizione per una consulenza online, se lo desidera.
Salve,
la fine della sua relazione e il voltafaccia degli amici sono eventi stressanti che provocano dolore. Ma probabilmente c'è dell'altro, qualcosa di più profondo, che deve essere ancora esplorato e questo attacco di panico, forse, le sta dicendo che c'è una voce dentro di lei che vuole essere ascoltata. La sua terapeuta saprà aiutarla in questo senso e potrà fornirle anche gli strumenti per affrontare un eventuale nuova crisi.
So che si sente perso ora, ma le cose cambieranno presto in meglio se inizierà ad ascoltare se stesso e i suoi reali bisogni.
Un caro saluto
Dott.ssa Simona Di Napoli
Ciao!

Quando ci si trova di fronte a una serie di cambiamenti e perdite così ravvicinate, come la fine di una relazione e l’allontanamento dagli amici, è normale sentirsi sopraffatti e smarriti. Quello che descrivi, tra l’attacco di panico e la sensazione di estraniamento, è una reazione comune allo stress e al dolore accumulato.

Hai fatto già un passo importante riconoscendo quello che senti e cercando di mantenere una routine, anche se so che non è facile. Essere gentile con te stesso in questo momento è fondamentale, soprattutto perché il tuo corpo e la tua mente stanno cercando di elaborare tutto questo dolore e stress.

Riguardo agli attacchi di panico, è comprensibile che ora tu tema che possano ripresentarsi, ma è importante ricordare che, anche se spaventosi, non sono pericolosi. Il corpo reagisce a un accumulo di emozioni che magari non ha avuto lo spazio di esprimere completamente. Può essere utile parlarne apertamente con la tua psicologa per approfondire insieme questo aspetto e trovare strategie per gestire meglio queste situazioni.

Nel frattempo, potrebbe essere utile cercare piccoli momenti di respiro e rilassamento, anche se brevi. Non forzarti a stare sempre bene o "tenere duro", perché a volte è necessario fermarsi e accogliere la propria vulnerabilità.

Il fatto che tu stia già cercando aiuto dimostra la tua forza. Continuare a esplorare queste emozioni con la tua psicologa ti permetterà di fare chiarezza e, nel tempo, di ritrovare un equilibrio.

Se ti va, possiamo approfondire insieme alcuni aspetti, oppure puoi semplicemente prenderti il tempo di processare tutto quanto.

Un caro saluto,
D.ssa Violeta Raileanu
Buongiorno, è del tutto congruo che, di fronte a una serie di perdite come quelle che ha descritto – il fallimento degli esami, la fine della relazione con il suo partner e l’allontanamento dal suo gruppo di amici – il suo corpo e la sua mente reagiscano in modo così intenso. Le sensazioni fisiche che ha sperimentato, come la nausea, i conati di vomito e l'attacco di panico, sono spesso manifestazioni del nostro corpo che ci indicano il bisogno di fare una pausa, di fermarsi e prendersi cura di noi stessi.

La sua determinazione nel cercare di mantenere una routine e nell’affrontare i momenti di tristezza con consapevolezza è un segnale di grande forza interiore. Tuttavia, è altrettanto importante riconoscere che in un momento come questo non è necessario “tenere duro” a tutti i costi. Il suo corpo e la sua mente stanno cercando di comunicarle che ha bisogno di concedersi un po' di spazio per elaborare quanto accaduto.

L'esperienza dell’attacco di panico in aula, così come gli altri sintomi fisici che descrive, non devono farla sentire in colpa o spaventata. Sono segnali che il livello di stress e ansia ha raggiunto un punto critico e meritano attenzione. Il fatto che stia già seguendo una terapia è un ottimo punto di partenza. Le suggerirei di continuare a condividere queste esperienze con la sua psicologa, in modo da poter affrontare insieme sia i sintomi fisici che quelli emotivi, e lavorare su strategie che possano aiutarla a gestire meglio lo stress e l'ansia.

È anche importante che possa prendersi cura del suo benessere fisico, cercando di rispettare i bisogni del corpo anche quando la mente è provata. Piccoli gesti quotidiani possono fare una grande differenza.

Non deve sentirsi obbligato a essere forte tutto il tempo. Attraversare momenti di vulnerabilità e fragilità è naturale, soprattutto dopo aver subito delle perdite significative. È comprensibile che si senta stanco di stare male, ma non dimentichi che il processo di guarigione richiede tempo e che ogni piccolo passo che fa verso il suo benessere è prezioso.

Non deve affrontare tutto questo da solo. Il percorso che ha già iniziato in terapia è un segnale di grande consapevolezza e coraggio. Con il giusto supporto e la pazienza verso se stesso, sono certo che potrà gradualmente trovare un nuovo equilibrio.
In bocca al lupo
Dr.ssa Montefusco
Buonasera mi dispiace per il periodo che sta attraversando,questi momenti sono dolorosi ma anche preziosi per conoscersi meglio e mettere a fuoco i propri bisogni. La psicoterapia è un luogo di accoglienza ,a volte un rifugio dove fare ordine e riprendere in mano la propria vita anche meglio di prima. Si affidi alla terapeuta che la sta seguendo. Un grosso in bocca al lupo! Rossella Chiusolo
è comprensibile un momento di stasi in cui si riprende da questa angoscia e questo attacco di panico così forte, però è importante che non si instauri il meccanismo dell'evitamento, che la farebbe sprofondare ancor di più nella soliltudine, al contrario di quanto già sta facendo per risollevarsi da questo momento decisamente non bello. Sarebbe utile affrontare i diversi aspetti: relazionale, emotivo, comportamentale, ecc.
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Gentile utente di mio dottore,
scrive di aver iniziato una psicoterapia da oltre un anno, per tanto in virtù di ciò la inviterei a parlare di questo suo malessere direttamente con la psicologa che la segue. Potreste trovare insieme interessanti spunti di riflessione su cui soffermarsi e da cui ripartire. Alcuni cambiamenti nella sua vita potrebbero essere il frutto del percorso stesso, per tanto non si lasci risucchiare dal dolore.
In bocca al lupo per il proseguio del lavoro terapeutico.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara

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