Salve, mi reputo ludopatico, vorrei parlarne con i miei genitori per trovare una soluzione. Vi chied

20 risposte
Salve, mi reputo ludopatico, vorrei parlarne con i miei genitori per trovare una soluzione. Vi chiedo un consiglio sul come intraprendere il discorso e le possibili reazioni che dovrò accettare appena posto il problema. Al serD preferirei non andare, ma accetterei volentieri un'aiuto da uno psicoterapeuta, in maniera privata. Ho già provato da solo di smettere, ma non ci sono riuscito.
Dott.ssa Cristina Sinno
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
buongiorno e grazie per aver condiviso il suo problema. si dia la possibilità di intraprendere un percorso di psicoterapia per capire perchè è arrivato a essere ludopatico e come affrontare i gentitori, ognuno di noi ha un trascorso che bisogna comprendere e sul quale costruire e non distruggere. Cordiali Saluti, dssa Cristina Sinno

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Dott. Federico Novarese
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Milano
Salve,
La sua volontà di parlarne e di non affrontare da solo questa esperienza che sta vivendo è un aspetto molto positivo ed è importante che lo sostenga e protegga.
Sul come dire le cose non spenderei troppa energia, la verità è già abbastanza e la sua intenzione molto giusta.
Chieda un aiuto professionale e si affidi ad esso.

Un saluto
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dr. Giacomo Ginestrone
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Buonasera, per affrontare la natura del problema è necessario comprendere la funzione che ha per lei la sua ludopatia, e cioè quali pensieri ed emozioni suscita in lei, e da quali vissuti sta cercando di proteggerla.
La psicoterapia è un percorso utile per portare alla consapevolezza le criticità che la spingono al gioco, e imparare a prendersene cura.
Resto a disponibile per ulteriori dubbi.
Cordialmente
Dott. Giacomo Ginestrone
Dott.ssa Valentina Marasso Brandone
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno,
il discorso può essere complesso da affrontare e non c’è una regola aurea per farlo al meglio. È possibile che i suoi genitori possano avere tante domande che serviranno loro per comprendere al meglio la situazione. Condividere le sue difficoltà è un passo per affrontare il disturbo che poi potrà trattare con un professionista. In bocca al lupo!
Resto a disposizione, un caro saluto

Dott.ssa Valentina Marasso Brandone
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, online trova diverse associazioni che hanno personale specializzato in dipendenze. Cerchi l'associazione più vicina a lei o una che possa darle dei riferimenti nella sua area di residenza. Comunicare il proprio malessere ai genitori non è sempre semplice, ma condividendo con loro il suo dolore, spiegandogli cosa sente e prova e cercando insieme una soluzione sarà sicuramente un passo importante per il suo percorso. In bocca a lupo. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott.ssa Giada Bruni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Buongiorno ed intanto complimenti per voler intraprendere un percorso.
Il problema di cui parla richiede un trattamento specifico, le consiglio di cercare un programma adeguato nella sua zona.
Cordiali saluti,
Giada Bruni
Dr. Riccardo Preziosi
Psicoterapeuta, Psicologo
Monza
Salve, è importante che lei abbia deciso di prendersi in carico questa problematica. Il gioco d'azzardo patologico molte volte viene sottovalutato fino a quando non erode completamente la vita di chi lo pratica. Prevedere la reazione dei suoi genitori è difficile; a volte i problemi vengono banalizzati dalle figure di riferimento perché vissuti con timore, altre volte si osservano reazioni di controllo, ad esempio sul denaro e sulle spese, che possono essere difficili da sopportare ma molto utili.

Ha dichiarato di non voler accedere al SerD, ma preferirebbe uno psicoterapeuta. Nel caso in cui voglia rimanere su questa posizione, le consiglio di assicurarsi che il terapeuta abbia una conoscenza specifica sull'argomento, poiché il trattamento dei disturbi da dipendenza richiede competenze specialistiche che sono molto importanti.

Tuttavia, mi permetto di farla riflettere sulla possibilità di un intervento specialistico sulla sua ludopatia attraverso un SerD. In alcuni comuni, ci sono anche Servizi per le Dipendenze (SMI), privati convenzionati, che spesso offrono interventi specialistici sulla ludopatia. In molte situazioni, rappresentano il contesto migliore perché hanno interventi costruiti appositamente attorno a queste problematiche.
Altri interventi molto utili sono i gruppi di auto-aiuto (giocatori anonimi), il confrontarsi con altre persone con la medesima problematica è un intervento molto utile. Le auguro un in bocca al lupo, Cordiali Saluti
Dr. Preziosi
Dott. Paolo Gay
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Se al serd, non vuole andare e da solo non riesce a smettere di buttare via i soldi, non le si può che consigliare un percorso psicoterapico....buon lavoro
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Vizzolo Predabissi
Buonasera, mi spiace per il suo problema. Cercare aiuto è il primo passo per poter lavorare sulla problematica ed affrontare una vera e propria psicoterapia.
Ha fatto bene ad informare i suoi genitori.
Ora bisogna partire per fermare questo meccanismo.
Sono disponibile ad aiutarla.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Dott.ssa Lina Robertiello
Psicologo, Psicoterapeuta
Bologna
Salve grazie per la sua condivisione, credo che un percorso di terapia la possa aiutare ad analizzare meglio le cause che hanno portato alla situazione che sta vivendo. Come dirlo ai genitori parlerei con molta franchezza. Resto a sua disposizione.
Cordiali saluti
Dottoressa Robertiello
Dott.ssa Veronica Tosi
Psicoterapeuta, Psicologo
Siena
Salve, grazie per aver condiviso il suo problema.
Uscire da una dipendenza e molto difficile, soprattutto se lo si vuole fare da soli. Sicuramente un aiuto di professionisti è la cosa migliore perchè loro sapranno come accompagnare lei e la sua famiglia nel superare questo momento di difficoltà.
Non esiste una modalità per comunicare questa cosa ai suoi genitori, quello che le posso suggerire è quello di essere sincero e di chiedere aiuto. Già lo sta facendo nel condividere qui la sua difficoltà.
Se decidesse di intraprendere un percorso terapeutico, potrebbe essere utile anche fare degli incontri insieme ai suoi genitori perchè questo potrebbe aiutare tutta la sua famiglia ad affrontare la sua problematica.
Resto a sua disposizione!
Cordiali saluti
Dott.ssa Tosi Veronica
Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
gentilissimo, grazie innanzitutto per essersi rivolto a noi. Capisco la fatica di provare ad uscire da solo da una dipendenza, e credo che la sua decisione di rivolgersi ad un terapeuta potrebbe essere il primo passo per il prendersi cura di sè.
Rimango a disposizione!
AV
Dott.ssa Arianna Corotti
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Salve, lo dica semplicemente e si faccia aiutare nella scelta della persona giusta. Lei è motivato e quindi la terapia le gioverà. I suoi genitori devono sentirsi coinvolti ne problema inizialmente ma poi la terapia sarà uno spazio privato, solo suo.
Dott.ssa Marialba Conticello
Psicologo, Psicoterapeuta
Castelnuovo di Garfagnana
Salve, grazie per la sua condivisione. Cercare il supporto di un professionista e della famiglia è fondamentale per affrontare il suo problema. La invito a informarsi nella sua zona su un professionista specializzato o se il SerD offra un servizio dedicato alla ludopatia, che sarebbe un valido aiuto, così come un gruppo di auto-aiuto. Le auguro un buon percorso, il primo passo, quello di riconoscere di aver bisogno di un aiuto è il più importante e il più difficile, è sulla buona strada!
Dott.ssa Marialba Conticello
Gentile utente. Il fatto che riconosca il problema è un fattore importantissimo e lo stesso il fatto che ne voglia parlare con i familiari. I disturbi da uso di sostanze o da comportamenti problematici, come la ludopatia, per una presa in carico efficace necessitano di un importante lavoro di rete ossia tra più professionisti, in quanto la ludopatia incide non solo sulla psiche, bensì sul funzionamento sociale. Da qui, ben venga la volontà di affidarsi a un terapeuta che la possa aiutare a ricostruire non solo la stria clinico - sintomatica, bensì il significato che ha per lei il giocare, per individuare sia i fattori di rischio nonché protettivi. Tuttavia, come ripeto, una prima valutazione bio - psico - sociale in un Ser.D. non la escluderei, per capire l'entità del disturbo.
Cordiali saluti
Francesca Carubbi
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Dott.ssa Elena Epilotti
Psicologo, Psicoterapeuta
Lovere
Salve, è positivo il fatto che voglia condividere questa sua fragilità con i familiari, è importante infatti avere una rete di sostegno per affrontare tale problematica. Come anche Lei sottolinea è importante che si affidi ad uno psicoterapeuta per meglio comprendere le motivazioni che l'hanno portata verso tale dipendenza e trovare strategie atte ad uscirne. Cordiali saluti Dott.ssa Elena Epilotti
Buongiorno, e grazie per aver condiviso la sua problematica. Il fatto stesso che pensa di smettere e che si renda conto che ha bisogno di un sostegno è molto importante.
Ammettere di avere un problema è il primo passo per smuovere la situazione. Per quanto riguarda i suoi genitori quello che mi sento di dire è di esporre il problema in modo sincero e vedendo se e quanto sono disposti ad aiutarla e sostenerla in questo percorso.
Cordiali saluti Dott.ssa Caterina Simoncelli
Dott.ssa Ester Piras
Psicologo, Neuropsicologo, Psicoterapeuta
Ghilarza
Buongiorno, la sua consapevolezza, motivazione e la sua intenzione di condividere il problema sono un primo importantissimo punto di partenza per l'efficacia del percorso psicoterapeutico. Le consiglio di rivolgersi ad uno specialista che le sappia indicare il modo migliore per affrontare la situazione e tutti gli aspetti associati. Resto a disposizione, coraggio dottoressa E. Piras
Dott.ssa Debora Di Paola
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, la ringrazio per aver condiviso il suo vissuto.
Per affrontare questa problematica è necessario intraprendere un percorso psicoterapico.
Sia sincero con i suoi genitori.
Cordiali saluti.

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