Salve,mi e stato diagnosticato un melanoma PT2A spess 1.8 breslow,senza ulcerazione,senza regression
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Salve,mi e stato diagnosticato un melanoma PT2A spess 1.8 breslow,senza ulcerazione,senza regressione, senza invasione vascolare, assente invasione perineurale,assente microsatellitosi. Alla sua asportazione narra Margini laterali indenni ,idem su margini in profondità . E da premettere che il nevo asportato non mi dava disturbo in nessun genere,non c era prurito,ne sanguinamento ecc ecc.
Ho voluto approfondire con una visita al dermatologo visto che si stava modificando.
Dopo la Tac negativa ed ecografia ai linfonodi inguinale,mi dovranno fare un allargamento con prelievo del linfonodo sentinella.
Sono preoccupato.
Secondo voi uscirò da questo incubo?
Grazie
Ho voluto approfondire con una visita al dermatologo visto che si stava modificando.
Dopo la Tac negativa ed ecografia ai linfonodi inguinale,mi dovranno fare un allargamento con prelievo del linfonodo sentinella.
Sono preoccupato.
Secondo voi uscirò da questo incubo?
Grazie
Buongiorno,
La sua preoccupazione è comprensibile, la diagnosi di "melanoma" può fare molta paura.
Al momento non è possibile fare previsioni prima del risultato del linfonodo sentinella ma sento di rassicurarla per le seguenti ragioni:
1) L'attenzione nel notare che il nevo già presente si stava modificando e la tempestività nel consultare un collega dermatologo che ha giustamente effettuato una biopsia escissionale, le ha permesso di avere una diagnosi di certezza di un tumore cutaneo maligno potenzialmente grave per il quale una presa in carico multidisciplinare rapida può davvero fare la differenza
2) per quanto riguarda le caratteristiche istologiche la presenza di ulcerazione, regressione, microsatellitosi e invasione perineurale rappresentano dei fattori prognostici negativi nel suo caso assenti e questa è una buona notizia.
3) Se ho capito bene ha effettuato una Tac total body e un'ecografia dei linfonodi inguinali (presuppongo quindi che la sede del melanoma sia l'arto inferiore) che sono entrambi risultati negativi, ovvero il bilancio di estensione iniziale è negativo, quindi al momento non esistono metastasi a distanza visibili radiologicamente e anche questa è una buona notizia.
4) Per quanto riguarda la strategia chirurgica, come da linee guida nazionali e internazionali, l'ampliamento della pregressa cicatrice viene proposto sistematicamente in seguito a diagnosi di melanoma e l'entità dell'allargamento dipende dallo spessore di Breslow, mentre la ricerca del linfonodo sentinella (ovvero il primo linfonodo di drenaggio della catena linfonodale di pertinenza della lesione iniziale) viene effettuata con Breslow superiori a 0,8mm come nel suo caso.
Qualora il linfonodo sentinella dovesse risultare indenne da metastasi, significa che con ogni probabilità le cellule tumorali non hanno raggiunto le vie linfatiche e quindi anche gli altri linfonodi della catena linfatica di pertinenza della lesione iniziale sono verosimilmente indenni. Non avrà quindi bisogno di ulteriori interventi chirurgici ma dovrà sottoporsi ad un follow-up clinico e strumentale per 10 anni che non deve allarmarla ma rassicurarla del fatto che un team multidisciplinare si assicurerà che l'"incubo" non ritorni a farle visita.
Se il linfonodo dovesse risultare positivo il suo caso verrà discusso collegialmente da un team di dermatologi, chirurghi, oncologi, ecc.. e a seconda del tipo di metastasi ritrovata le verrà proposta una linfadenectomia inguinale (rimozione di tutti i linfonodi della catena linfatica) e/o una terapia medica seguita dal follow-up clinico e strumentale di cui sopra.
Se non lo ha già fatto, la invito a rivolgersi ad un centro di riferimento per il trattamento di questa patologia e vedrà che quello che adesso le sembra un incubo diventerà presto una battaglia che combatterà insieme ad un gruppo di professionisti esperti e che le daranno tutti gli strumenti per vincerla.
In bocca al lupo.
La sua preoccupazione è comprensibile, la diagnosi di "melanoma" può fare molta paura.
Al momento non è possibile fare previsioni prima del risultato del linfonodo sentinella ma sento di rassicurarla per le seguenti ragioni:
1) L'attenzione nel notare che il nevo già presente si stava modificando e la tempestività nel consultare un collega dermatologo che ha giustamente effettuato una biopsia escissionale, le ha permesso di avere una diagnosi di certezza di un tumore cutaneo maligno potenzialmente grave per il quale una presa in carico multidisciplinare rapida può davvero fare la differenza
2) per quanto riguarda le caratteristiche istologiche la presenza di ulcerazione, regressione, microsatellitosi e invasione perineurale rappresentano dei fattori prognostici negativi nel suo caso assenti e questa è una buona notizia.
3) Se ho capito bene ha effettuato una Tac total body e un'ecografia dei linfonodi inguinali (presuppongo quindi che la sede del melanoma sia l'arto inferiore) che sono entrambi risultati negativi, ovvero il bilancio di estensione iniziale è negativo, quindi al momento non esistono metastasi a distanza visibili radiologicamente e anche questa è una buona notizia.
4) Per quanto riguarda la strategia chirurgica, come da linee guida nazionali e internazionali, l'ampliamento della pregressa cicatrice viene proposto sistematicamente in seguito a diagnosi di melanoma e l'entità dell'allargamento dipende dallo spessore di Breslow, mentre la ricerca del linfonodo sentinella (ovvero il primo linfonodo di drenaggio della catena linfonodale di pertinenza della lesione iniziale) viene effettuata con Breslow superiori a 0,8mm come nel suo caso.
Qualora il linfonodo sentinella dovesse risultare indenne da metastasi, significa che con ogni probabilità le cellule tumorali non hanno raggiunto le vie linfatiche e quindi anche gli altri linfonodi della catena linfatica di pertinenza della lesione iniziale sono verosimilmente indenni. Non avrà quindi bisogno di ulteriori interventi chirurgici ma dovrà sottoporsi ad un follow-up clinico e strumentale per 10 anni che non deve allarmarla ma rassicurarla del fatto che un team multidisciplinare si assicurerà che l'"incubo" non ritorni a farle visita.
Se il linfonodo dovesse risultare positivo il suo caso verrà discusso collegialmente da un team di dermatologi, chirurghi, oncologi, ecc.. e a seconda del tipo di metastasi ritrovata le verrà proposta una linfadenectomia inguinale (rimozione di tutti i linfonodi della catena linfatica) e/o una terapia medica seguita dal follow-up clinico e strumentale di cui sopra.
Se non lo ha già fatto, la invito a rivolgersi ad un centro di riferimento per il trattamento di questa patologia e vedrà che quello che adesso le sembra un incubo diventerà presto una battaglia che combatterà insieme ad un gruppo di professionisti esperti e che le daranno tutti gli strumenti per vincerla.
In bocca al lupo.
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