Salve, mi chiamo Lara e mi sta accadendo qualcosa che non mi sarei mai aspettata. Fin da piccola son

19 risposte
Salve, mi chiamo Lara e mi sta accadendo qualcosa che non mi sarei mai aspettata. Fin da piccola sono stata profondamente attaccata a mia madre, rendendola la mia unica amica e confidente. Da due anni a questa parte, ovvero da quando mi sono fidanzata non sento più il bisogno di vederla ne sentirla, sono quasi infastidita quando mi cerca. Ciò sta distruggendo mia madre in quanto non riesco a nascondere ciò, il distacco da parte mia è stato rapido e senza emozioni e vederla soffrire mi fa sentire in colpa. Cosa significa? Perché da un momento all’altro la persona più importante della mia vita mi infastidisce solo alla vista?
Salve Lara,
il fatto che lei senta fastidio alla vista di sua madre potrebbe essere un sintomo di un cambiamento nelle dinamiche emozionali o nelle sue esigenze relazionali, ed è importante riflettere su cosa potrebbe aver causato questo cambiamento nei suoi sentimenti. E' presumibile pensare che lei abbia preso consapevolezza, in maniera non del tutto espressa, di alcuni aspetti della sua vita che non la soddisfano e di cui lei incolpa sua madre.
Coinvolgere quest'ultima nella riflessione potrebbe essere un passo importante, dato che una comunicazione aperta e onesta può aiutare entrambe a comprendere le dinamiche che si sono sviluppate e a trovare modalità di interazione più positive.
La relazione madre-figlia è complessa e può evolversi nel tempo. Con il giusto supporto e la consapevolezza, potrebbe trovare nuovi modi per rafforzare la vostra connessione o, almeno, gestire in modo più costruttivo questa fase di distacco.
La incoraggio a cercare il supporto di un professionista della salute per esplorare questi sentimenti in modo più approfondito e trovare strategie per affrontare questa situazione, ed eventualmente per mediare nelle vostre riflessioni comuni. Un caro saluto, dott.ssa Camilla Persico

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Buongiorno Lara! Una delle cosiddette sfide evolutive dell'adolescenza è quello di staccarsi progressivamente dalle figure primarie, come per esempio sua madre. Questo è dato affinché la persona, nel momento in cui culmina la formazione della personalità, possa sentirsi libera di agire nel mondo indipendentemente dai genitori, che sono stati in passato una guida e una fonte di aiuto. Non si hanno sufficienti dati per dare una risposta esaustiva, tuttavia il fatto che lei risponda a questo distacco con disinteresse potrebbe essere dato dal senso di necessità che inconsciamente lei ha percepito negli ultimi due anni, di effettuare quel passaggio da figlia a persona indipendente con una relazione. Mi sento di consigliarle di parlare apertamente con sua madre e, non mettendo le emozioni in secondo piano, di spiegarle come si sente, cosa sta vivendo. Le relazioni, anche quelle veramente importanti, tendono a cambiare con il tempo e questo non significa che non possiate avere un buon rapporto in futuro, con nuove caratteristiche e modalità di stare insieme. Buona giornata!
Buongiorno, comprendo che sta affrontando una situazione molto complessa così come lo è l’emozione della colpa.
Ogni nostro comportamento ha un senso, che va esplorato in terapia. E’ importante quindi conoscerla in colloquio e approfondire la sua storia di vita, soprattutto il legame con sua madre.
La colpa emerge dalla percezione di star facendo soffrire o recare danno ad una persona ma anche dal sentire di aver infranto delle norme morali (“come le cose devono essere fatte”). Queste norme spesso le impariamo proprio nei legami famigliari e nei contesti in cui si è cresciuti.
Spesso ci sono anche altre emozioni in ballo da esplorare. Ogni emozione ha una funzione, averne consapevolezza ci aiuta a capire un po’ meglio la nostra esperienza interna. Soprattuto, è importante capire come avvicinarsi ai propri valori e a ciò di cui si ha bisogno nel qui ed ora.
E’ utile accogliere anche l’emozione di colpa, senza giudicarsi troppo.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, dott.ssa Martina Orzi
Buongiorno, sono certo di non poter rispondere a queste sue domande senza conoscere bene la storia del vostro rapporto (suo e di sua madre). Le cose che colpiscono sono quell'UNICA amica e confidente, come se non ci fosse spazio per la madre E qualcun altro. O solo la madre o solo il fidanzato, ad esempio. E anche quel suo distacco rapido e SENZA EMOZIONI, come se provare emozioni, sentire il senso di colpa sano connesso alla separazione da sua madre sia per lei difficile, e allora a volte quando le emozioni sono difficili da sentire o da gestire, come difesa, si può non sentire assolutamente niente, o almeno questa è la percezione cosciente. Per approfondire il discorso può provare a contattarmi. Dott. Alessio Antonucci
è molto difficile dare una risposta netta a domande che implicano dinamiche complesse. Si tratta di dinamiche relazionali in trasformazione, del percorso di crescita che affrontano i figli per distaccarsi dalla figura genitoriale e costruire la propria famiglia adulta, ma ci sono anche altre implicazioni, probabilmente connesse al rapporto che lei aveva prima con sua madre, a come si sente lei adesso e a quali sono i suoi bisogni. Sarebbe interessante approfondire queste dinamiche, per scoprire di più su se stessa e sulle sue relazioni, per imparare ad ascoltarsi e a fare chiarezza, per migliorare la comunicazione e orientare le sue scelte. Si conceda la possibilità di sperimentare le emozioni che sente senza giudicarle: accoglierle è il primo passo per comprenderle.
Buongiorno Lara,
nonostante le poche informazioni, sarebbe utile, per esempio, conoscere la tua età, il racconto mi ha portato a riflettere sul momento in cui un uccellino lascia il nido per iniziare a costruire nuovi progetti e nuove relazioni. Nella storia familiare di ognuno, arriva il momento in cui la famiglia di origine passa in secondo piano. Questa fase, piuttosto delicata, comporta diversi cambiamenti che possono turbare i legami e l'equilibrio che finora non avevano subito grandi perturbazioni. Sono fasi del tutto comuni, e la novità che stai percependo deriva proprio dai cambiamenti in corso. Come altri colleghi hanno già scritto, è essenziale dedicare del tempo a questi cambiamenti, riflettere sulla possibilità di trovare un nuovo modo di stare insieme che contempli i tuoi bisogni di autonomia, liberandoti da sensi di colpa, e che supporti legami familiari più soddisfacenti.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buon pomeriggio Lara, credo che questo per le sia un periodo di grande confusione. Tuttavia le poche informazioni fornite non mi permettono di darle una risposta esaustiva. Le consiglio di rivolgersi ad un professionista per intraprendere un percorso psicologico, e lavorare sulla sua gestione delle emozioni.
Rimango a disposizione. Dott.ssa Veronica Savio
Cara utente, prendere le distanze da qualcuno a cui teniamo spesso è sintomo di qualcosa di più profondo. Comprendere come mai nella sua storia è stata così legata a lei? Cosa rappresentava quel legame per lei? Oggi lei ha un partner e pare, dal suo racconto, che questa nuova figura significativa le ha permesso di allontanarsi da sua madre? Forse è proprio nei suoi legami che andrebbe ricercata la motivazione di tale distacco. Comprendere le cause, imparare a comunicare in modo assertivo cosa sente e prova, e trovare un nuovo equilibrio con sua madre potrebbe essere importante per lei. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buonasera, sembra che il cambiamento dei sentimenti nei confronti di sua madre sia iniziato con l'inizio della sua relazione di coppia. Mi chiedo se è possibile che questo cambiamento delle dinamiche affettive sia collegato a una rivalutazione dei legami e della sua identità. In questo caso potrebbe emergere una dinamica di separazione-individualizzazione dove la costruzione di una nuova unità familiare (o l'idea di essa) può portare a una ridefinizione dei rapporti genitoriali. Tuttavia, la comprensione di queste dinamiche richiede un'analisi più approfondita in seduta. Un percorso di terapia potrebbe esplorare meglio queste dinamiche al fine di affrontare le emozioni e i sentimenti di colpa nei confronti di sua madre. Resto a sua disposizione, cordiali saluti, Dott. Domenico Mattiello
Ciao Lara, bisogna andare più nel profondo del rapporto per riuscire a capire perchè ad oggi ti comporti così con lei.
Hai definito il rapporto come "unica amica e confidente" ; da quando ti sei rapportata ad un altra persona il tutto è cambiato..
Hai mai parlato con lei del vostro rapporto ? Vi siete mai confrontate ?

Resto a completa disposizione
Dott.ssa Giovanna Napolitano
Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi una parte così importante di sè. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso a questo cambiamento nella dinamica relazionale con una figura per lei così importante come sua madre.
Quello che descrive mi fa pensare alla principale tappa evolutiva dell'adolescenza, ovvero alla separazione dalle figure genitoriali per favorire la creazione di una propria identità: è un passaggio naturale e sano, che tuttavia può creare conflitto anche in età "non sospette" o nelle quali si ritiene di aver già superato l'adolescenza (ad esempio tra i 20 e i 25 anni). Questa fase apre a nuovi bisogni che è importante esplorare per capirsi e accettarsi, quindi le suggerirei di valutare un consulto psicologico al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, sviluppando insieme al professionista strategie utili per far fronte a situazioni di difficoltà e per gestire anche quel "fastidio" di cui parla.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Buonasera. Mi rendo conto che stia affrontando una situazione complessa dal punto di vista emotivo. Solitamente attraversiamo tutti una fase di differenziazione dai genitori, se ciò non avviene nel periodo adolescenziale, il periodo tendenzialmente più consono per questo processo, è possibile che questa separazione e individuazione sia arrivata adesso, in ritardo, e il suo inconscio potrebbe star dando la colpa a sua madre per questa tardivo allontanamento fisiologico. Questa situazione avrebbe tanto bisogno di un approfondimento del contesto e del precedente rapporto tra madre e figlia, così da fare una valutazione più precisa sul modo in cui oggi lei instaura relazione al giorno d'oggi. Ci tengo a precisare come sempre che queste sono supposizioni fatte sulla base delle poche informazioni che si riescono ad estrapolare dai messaggi che vengono lasciati sul sito e che non costituiscono per forza verità. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti. Un saluto.
Buonasera Lara, inizio dicendo che la persona più importante della tua vita sei e sarai sempre TU! Quando viviamo in casa con i genitori a volte non ci rendiamo conto di alcune modalità e dinamiche ... quando poi usciamo dalla famiglia d'origine riusciamo a vedere le cose in modo diverso. Sicuramente sarebbe interessante capire se ci sono stati atteggiamenti che ti hanno fatta allontanare! il distacco a volte si usa per proteggersi! ti mando un abbraccio
dott.ssa Carla Buttafoco
Cara Lara,
capisco che sta attraversando un momento difficile e pieno di cambiamenti. Il percorso di crescita e sviluppo personale spesso porta a cambiamenti significativi nelle relazioni, comprese quelle con i genitori. Crescendo si possono sviluppare nuove connessioni che oltre a favorire una maggiore indipendenza dalla famiglia d'origine, possono portare a un cambiamento nei bisogni emotivi e nella percezione delle relazioni con i genitori. Forse in questo momento della sua vita sta cercando di definire meglio la propria identità, dirigendo le sue energie verso relazioni esterne, come quella con il fidanzato, che vanno al di là del contesto familiare di origine. Questo non implica necessariamente un distacco emotivo permanente dalla sua mamma, ma potrebbe indicare la necessità di dedicare del tempo a sé stessa per esplorare e sviluppare la propria identità individuale.
Le consiglio di pensare alla possibilità di intraprendere un percorso di supporto psicologico che possa aiutarla a comprendere più a fondo cosa sta accadendo dentro di lei e come queste dinamiche relazionali si sono evolute nel tempo.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Un caro saluto.

Dott.ssa Valeria Venturini
Buongiorno Lara e grazie per la condivisione. Mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo, a volte la vita ci mette davanti situazioni e nuovi modi di concepire il mondo e le persone che ci circondano in modo diverso. Nel suo racconto però mancano alcuni elementi importanti che mi impediscono di darle una risposta esaustiva. Fortunatamente abbiamo il potere di ridare un senso alle nostre giornate mettendoci in gioco e scegliendo la possibilità di cominciare un percorso di psicoterapia per restituire colore a tutto. Dedichiamo impegno, pazienza e attenzione a noi stessi, ne avremo solo da guadagnare. Resto a disposizione per qualsiasi informazione, sono disponibile anche per terapie online. Un caro saluto, D.ssa Cristina Sinno
Buon pomeriggio Lara, ho letto la sua storia e la ringrazio per aver condiviso un pezzetto della sua storia. Il legame con la propria figura di accudimento è un legame sicuramente importante, perché è punto di riferimento, il posto sicuro. Chiaramente con la crescita, nella fase adolescenziale, (ma anche nella prima età adulta), la persona rimodella le immagini dei genitori che l'hanno accompagnata fino a quel momento. Questa fase di crescita è importante, e delicata, poiché l'adolescente si avvia verso un percorso di individualizzazione, ovvero, si definisce come individuo prendendo una fisiologica distanza dalle figure di attaccamento, processo non sempre semplice, per una varietà di motivi. Quindi è chiaro che il legame con le figure di accudimento semplicemente cambia, si evolve. La sensazione di fastidio che le descrive andrebbe indagata tramite il lavoro con un professionista, per comprendere le dinamiche che stanno avendo luogo dentro di sé e che risultano di difficile lettura.
Buonasera Lara. Comprendo la sua difficoltà nel vivere questa situazione. Come hanno detto anche i miei colleghi, durante lo sviluppo psicologico una delle sfide fisiologiche da affrontare è quella di staccarsi progressivamente dai genitori, per poter sentire di essere persone "indipendenti" e vivere secondo le proprie regole. I legami così fisiologicamente cambiano - e nei periodi di maggiore "turbolenza" come l'adolescenza è più evidente - e la conflittualità può emergere da entrambe le parti per una varietà di motivi. Essa ha sempre uno scopo. Potrebbe essere utile per lei comprendere insieme a un professionista psicoterapeuta come mai il legame con sua madre ha tenuto questo corso così speciale per molti anni (unica amica, unica confidente), e cosa è cambiato adesso in sé, così da dare un significato a questo fastidio che sente. Capire a che cosa "serve" in questo momento per lei. Potrebbe avere così in mano degli elementi per costruire nuovo rapporto con sua madre, con nuovi equilibri, e se lo desidera. Un saluto, dott.ssa Arianna Mercurio
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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