Salve. Mi chiamo Giulia. Parto con il dire che questa situazione va avanti da almeno 4 anni (come

19 risposte
Salve. Mi chiamo Giulia.
Parto con il dire che questa situazione va avanti da almeno 4 anni (come minimo, ma noto che è da un anno che peggiora sempre di più), ma vorrei capirne un po’ di più a riguardo.
Vivo le mie giornate con un totale vuoto, una sorta di indifferenza (non totale, ma noto come le mie emozioni durino davvero poco, dopodiché mi comporto come se nulla fosse, di nuovo con questa indifferenza). È da anni che penso “non mi sento reale”, che poi è la realtà circostante che mi sembra lontana da me, ma non so se è vero, non so se è autoconvinzione, ma non mi interessa, mi causa indifferenza pensarlo (nel momento in cui mi chiedo se sia effettivamente così penso subito “vabbè non mi interessa”, perché questa cosa non mi provoca una reazione emotiva). È come se le mie giornate si resettassero, non ho ricordi nitidi di ciò che faccio, non capisco se io abbia le immagini in testa a riguardo ma siano troppo “distanti” per riuscire a visionarle o se semplicemente io non riesca a focalizzarle. Ad esempio in questo momento non riuscirei a sintetizzare ciò che ho appena scritto, perché è come se non l’avessi fatto. Non so quanto si possa essere capito, mi scuso per la confusione, un saluto, grazie.
Gentile utente, probabilmente andando avanti nel tempo, questa situazione le sta iniziando a diventare un pò scomoda.
È importante capire le cause attraverso un percorso di supporto psicologico.
Se avesse voglia, può contattarmi per un primo consulto totalmente gratuito.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi

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Gentile Giulia,
Sono molto dispiaciuta per la situazione che sta vivendo e immagino possa essere disorientante per lei provare queste sensazioni confuse e emozioni molto labili, così come che possa esserci desiderio di comprendere meglio ciò che le sta accadendo e, possibilmente, cambiarlo. In realtà, nel suo messaggio non pone delle domande specifiche, si limita solo a descrivere come si sta sentendo in questi ultimi anni. Potrei risponderle con "psico-parole", ossia termini più tecnici o ipotesi diagnostiche, ma la verità è che 1) non penso possa essere davvero risolutivo o di aiuto associarsi delle etichette che poi, senza un percorso, potrebbero restare "vuote" di significato; 2) questo contesto non è adeguato così come la poca conoscenza che al momento ho di lei e della sua storia, sebbene le sue parole siano già di per se ricche di contenuto. Quello che balza subito alla mia attenzione però è che, nonostante queste emozioni nonchè i pensieri ricorrenti (come ad esempio "non mi interessa"), lei sia riuscita a usare questo canale comunicativo per cercare dei contatti con dei professionisti. Questo denota da parte sua un movimento e intento di cambiamento che le fa onore e può indicare delle risorse personali importanti. Quello che, quindi, le suggerirei è di iniziare un percorso psicologico individuale che possa sostenerla e non farla sentire sola in questo suo vissuto, aiutandola a capirne l'origine (Cosa è accaduto, circa, quattro anni fa, quando tutto è cominciato? Cosa sta facendo adesso nella sua vita e, invece, cosa faceva allora? Con chi vive oggi e invece, da chi è composta la sua famiglia e che ruolo ha in questo momento della sua vita? Che bambina è stata? Queste sono solo alcune delle possibili domande da cui iniziare a costruire...) e trovare, come mi è solito dire, un senso e un significato alla sua storia ed alle sue emozioni, per poi ri-narrare la stessa, spostando il punto di vista e cercando una via di uscita.
Resto a disposizione se avesse bisogno di altro o se avesse intenzione e piacere di iniziare un percorso, online o in studio.
Buona fortuna,
Cordialmente, Dott.ssa Taddei Benedetta
Buongiorno, emerge dalle sue parole la difficoltà nel raccontare gli stati d'animo che negli ultimi anni, e in modo sempre più intenso, la attraversano e le fanno sentire le giornate 'con un totale vuoto'.
Credo che un percorso psicologico potrebbe aiutarla a rimettere ordine nei pensieri, dando un nome e un significato a quegli stati d'animo, ai sentimenti e al vuoto dell'indifferenza che sembra in questo momento contrassegnare la sua vita. Resto a disposizione per ulteriori approfondimenti, cordiali saluti dott.ssa Gabriella Pringigallo
Cara Giulia,
intanto già muoversi alla ricerca di una risposta per la situazione che vivi è un primo passo. Da ciò che descrivi, sembra che tu stia vivendo una serie di sintomi che possono essere difficili da gestire e comprendere. Provo a riassumere e riflettere con te su quello che hai scritto per darti qualche indicazione su come potresti procedere.
Hai descritto una generale e pervasiva sensazione di vuoto e indifferenza emotiva, noti che le tue emozioni sono di breve durata e spesso torni a uno stato di indifferenza.
Hai parlato di come ti senti fuori da ciò che vivi, con la sensazione di non sentirti reale o di percepire la realtà circostante come lontana da te.
Questi sintomi possono essere indicativi di diverse condizioni psicologiche. E' complesso ed anche controproducente fare delle ipotesi con così pochi dati. In ogni caso potrebbero esserci numerosi fatti da approfondire per capire le cause di questo stato che vivi.
Io penso che ti sarebbe utile parlare con uno psicologo che possa fare una valutazione completa della tua situazione. Un professionista può aiutarti a capire meglio cosa stai vivendo e a identificare possibili diagnosi e trattamenti.
Intanto, come suggerimento generico, potrebbe esserti utile tenere un diario, per aiutarti a monitorare i tuoi sentimenti e pensieri. Questo può essere uno strumento utile per te e per il professionista con cui deciderai di parlare.
Ci sono inoltre varie attività che ti potrebbero aiutare a restare ancorata al presente, come la meditazione, esercizi di respirazione per aiutarti a ridurre la sensazione di derealizzazione.
Ricorda che non sei sola in questo percorso e che esistono risorse e persone pronte ad aiutarti. Fare il primo passo per parlare di ciò che stai vivendo è già un grande traguardo. Se senti che la tua situazione sta peggiorando, è ancora più importante cercare aiuto il prima possibile.
Se hai bisogno di ulteriori informazioni o di parlare ancora, sono qui per aiutarti. Un caro saluto e un augurio di trovare presto sollievo e chiarezza.
Gentilissima, il fatto che nonostante questo senso di distacco abbia cercato comunque un canale per comunicare come si sente rappresenta una risorsa. C'è una parte di lei che in qualche modo sembrerebbe andare in direzione opposta a quell'apparente disinteresse nei confronti di tutto, compresi i suoi stessi stati emotivi. Chissà che dopo anni di vuoto la situazione non le stia sollecitando bisogni di chiarimento e risoluzione. In linea di massima ciò che ha descritto è un funzionamento che per essere compreso adeguatamente necessita di approfondimenti legati sia alla sua storia attuale che passata. Il suggerimento che mi sentirei di condividere dunque è quello di sfruttare l'onda di questa motivazione per intraprendere un percorso che la possa aiutare a dare un senso a tutto ciò e poter iniziare a stare meglio. Resto a sua disposizione se desidera approfondire la questione. Un caro saluto. Dott.ssa E.B.
Ciao Giulia, mi dispiace sentire che stai vivendo questa situazione. Quello che descrivi potrebbe essere legato a un disturbo di depersonalizzazione/derealizzazione, che spesso è associato ad ansia, stress o depressione. Ecco alcuni passi da considerare:

Consultazione Professionale: È importante parlare con uno psicologo o uno psichiatra per una valutazione accurata.
Tecniche di Grounding: Pratica esercizi di grounding, come la respirazione profonda o focalizzarti su dettagli sensoriali, per aiutarti a sentirti più presente.
Diario delle Emozioni: Tenere un diario delle emozioni può aiutarti a monitorare e comprendere meglio i tuoi sentimenti.
Supporto Sociale: Condividi i tuoi sentimenti con amici o familiari di fiducia.
Attività Rilassanti: Impegnati in attività che ti rilassano e ti fanno sentire bene.
Un professionista può offrirti il supporto necessario per affrontare questi sintomi e migliorare il tuo benessere.
Gentile Giulia, da quello che scrive sembrerebbe che questa situazione in cui si trova da alcuni anni ultimamente abbia cambiato significato per lei, nell'ultimo anno dice che peggiora sempre di più. Tuttavia ne ha una certa consapevolezza, tanto che, nonostante questa fatica emotiva che vive di giorno in giorno, ha deciso di chiedere consiglio. Quello che posso consigliarle, soprattutto alla luce del fatto che nota un peggioramento progressivo che ha iniziato ad essere più "pesante" è quello di rivolgersi a un collega per intraprendere un percorso psicologico, tuttavia data la sua fatica a identificare le emozioni posso consigliarle anche di provare a tenerne traccia, per iscritto o anche (se per lei può essere un utile canale comunicativo) attraverso forme artistiche, non solo il disegno o la pittura, ma anche attraverso la musica, o altri canali espressivi. Il fatto che ora lei si sia rivolta a questo canale per chiedere consiglio potrebbe significare che dentro di lei si sente maggiormente pronta a poter affrontare questo tema, rispetto ai precedenti 4 anni, per questo motivo il mio consiglio è stato in prima battuta quello di rivolgersi a un professionista, proprio per dare voce e spazio a questa sua spinta interiore; anche perchè purtroppo tramite questo canale nel suo caso è molto difficile poter formulare delle ipotesi accurate, vista la complessità della sua vita emotiva che ha descritto. Rimango ovviamente a disposizione per chiarimenti, un caro saluto, dott.ssa Giulia Balconi
Buongiorno Giulia, digitare su una tastiera, non usare le parole, non mostrare il suo volto, non vedere l'effetto della sua espressione sugli altri, rendono certamente più difficile descrivere il tipo di condizione in cui si sta trovando.
Mi chiedo: Cosa succederebbe se lei fosse al 100% presente nello spazio e nel tempo delle relazioni che vive?
Quale parte di sé le ha permesso di scrivere questo messaggio e chiedere aiuto (se si può dire), o consiglio?
Poiché il vuoto non è mai del tutto spontaneo, è un vuoto che può avere una sua ragion d'essere, un'utilità per lei.
La parte di sé che ha posto la domanda, è interessata a conoscere questa utilità?
Pongo queste domande, per evitare di restare incagliato tra il rispondere con interesse al suo disagio, mentre parlo ad una parte di lei completamente distaccata, indifferente e sottilmente... punitiva.
Resto a disposizione per le sue necessità.

Dott. Festa Simone
Buongiorno Giulia, sono molto dispiaciuto per la situazione che descrive e per la confusione che prova. Se ha deciso di raccontare qui la sua esperienza forse sta anche pensando che sarebbe utile fare qualcosa per comprendere che cosa le sta accadendo. Credo che ci si possa conoscere realmente soltanto attraverso l'altro, per questo penso potrebbe giovare di un percorso psicologico con una persona con la quale cercare di dare un significato a ciò che le sta accadendo. Resto a sua disposizione e la saluto, cordialmente Dott. Marco Squarcini
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.

Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL
Buongiorno e grazie per il suo racconto.
Già l'impegno e la volontà nello scrivere è indice di un bisogno di sapere, comprendere ciò che non va con l'obiettivo di stare meglio.
Può accadere che il senso di "vuoto", apatia, accompagnati da derealizzazione, siano strategie di difesa maladattive ed implicite che si innescano per la paura di provare emozioni che non tolleriamo e di cui abbiamo il timore di non saper gestire. Paradossalmente, sono meccanismi difensivi che la sua mente adotta pensando di farla stare meglio, quando alla lunga diventa controproducente. È come dirsi "se io mi spengo e mi distacco dalla realtà, non sarò in pericolo". Bisognerebbe capire il perché adotti questi meccanismi, se ha vissuto eventi critici, traumi complessi, se in lei sia presente una dissociazione strutturale e quali parti di lei, fragili e vulnerabili, hanno così tanto timore di emergere. Inibendo emozioni, immagini, sensazioni e pensieri che non ci piacciono, si inibiscono anche quelle positive, di cui abbiamo bisogno.
Potrebbe essere utile contattare un terapeuta che le faccia da guida per riconnettersi con sé e la realtà, verso un percorso di comprensione sia di ciò che teme sia dei suoi desideri e bisogni, per aiutarla ad elaborarli, gestirli e finalmente riconnettersi con Sé e il mondo.
Se ne sentisse il bisogno, sono disponibile ad accoglierla.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Chiara Lo Re
Psicologa Psicoterapeuta
Torino e Asti
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Salve, grazie per aver condiviso questa situazione. Visto che questi sintomi persistono da anni e hanno un impatto significativo sulla sua vita, le consiglio di parlare con un professionista della salute mentale, come uno psicologo o uno psichiatra. Essi possono aiutarla a comprendere meglio ciò che sta vivendo e a trovare strategie per gestire questi sintomi. Resto a disposizione. Cordiali Saluti. Dott. Edoardo Bunone.
Cara Giulia, dal mio punto di vista se ha sentito il bisogno di scrivere su questa piattaforma e di raccontare un piccolo pezzo di come ti senti, questo è un buon segno è un buon inizio. Credo che non ti piaccia sentirti confusa, indifferente, lontana da te. E a chi piacerebbe? Credo che tu abbia bisogno di parlare con un professionista, con uno psicologo/psicoterapeuta per capire meglio e dare un nome a quello che ora fai fatica a definire e comprendere. Insieme potrete fare un pezzo di strada nell’individuazione di chiavi nuove e nuovi strumenti per vivere la tua vita, perché stare meglio è sempre possibile ed è un lavoro continuo. Perciò non sei sola. Contattami se vuoi per una prima seduta on Line. Sarò felice di ascoltarti e di rispondere alle tue domande. Un abbraccio S. L.
Gentile utente,
le consiglio vivamente un percorso psicologico che possa aiutarla a comprendere ciò che le sta accadendo considerando sopratutto la durata dei sintomi e l'impatto che hanno sulla sua vita.
Se si affida a uno psicologo potrete valutare insieme il percorso migliore per lei.
Le auguro il meglio,
Dott.ssa Filippi
Grazie Giulia per la condivisione di come ti stai sentendo. Cosa sia reale è un argomento su cui l’umanità cerca risposte da sempre. A volte la realtà può apparire come un sogno e ti viene il dubbio se sei reale o no. Esplorare queste sensazioni può portarti molto avanti sul cammino di conoscenza di te stessa e dei confini della coscienza. Se però è invalidante e non ti vivi la vita in pienezza, hai bisogno di essere guidata. Talvolta piuttosto che sentire ci si anestetizza un po’, questo permette di non sentire dolore e sofferenza, ma preclude anche la possibilità di sentire gioia e bellezza e tutta la gamma di emozioni. Hai tutto il diritto di viverti una vita piena e appagante. Sia che tu ti percepisca reale o no. Se tu volessi approfondire, sono a disposizione anche online. Buon tutto! Dott.ssa Simona Vanetti
Cara Giulia,
per comprendere meglio le sue difficoltà andrebbe fatto un approfondimento attraverso alcuni colloqui psicologici, finalizzati poi ad aiutarla a fronteggiarle.
Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo per iniziare con una valutazione.
Resto a disposizione in tal caso anche per sedute online.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita
Buongiorno carissima Giulia, mi dispiace per la situazione di vuoto e indifferenza che ti avvolge da qualche anno, non ho ben capito se la tua è una mancanza di motivazioni, isolamento sociale o se ci sono altri elementi che ti hanno portato a questa condizione. Potrebbero esserci vari fattori che ti portano questo stato d'animo, quindi ti consiglio di valutare l'idea di un percorso di psicoterapia per capire le cause profonde di questa situazione e trovare la giusta via d'uscita. Sono disponibile per qualsiasi informazione o anche per terapie online. Un tenero saluto, Dssa Cristina Sinno
Cara Giulia, quanti anni ha...cosa è accaduta prima di questi 4 anni, e durante? dovrei porle troppe domande per poterle dare delle mie impressioni, non riesco a poter essere chiara se non ho un quadro più completo ma non farei passare altri 4 anni così, cerchi qualcuno che le dia sicurezza o la ispiri e cominci con un percorso per cominciare a riempire questi vuoti
Buongiorno, mi dispiace molto per il difficile momento che sta attraversando. Posso solo immaginare come si sente ma comprendo la sua difficoltà nel descrivere come si sente solo scrivendo. Per questo le consiglio di iniziare un percorso di sostegno psicologico, dove potrà trovare uno spazio sicuro ed accogliente per poter narrare e rinarrarsi come si sente. Rimango a disposizione. Dott.ssa Veronica Savio

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