salve, mi chiamo francesca e ho 18 anni volevo chiedere un consulto mi sono accorta solo recentement

23 risposte
salve, mi chiamo francesca e ho 18 anni volevo chiedere un consulto mi sono accorta solo recentemente che io cerco di sembrare perfetta agli occhi di tutti, come se indossassi una maschera, diciamo che metto una maschera nel modo di comportarmi con gli altri, non riesco mai a essere me stessa al 100% e ho anche paura di farlo, non saprei nemmeno come essere me stessa, non parlo mai a nessuno dei miei problemi, delle mie paranoie, delle mie insicurezze.
sia perche ho paura del giudizio ma anche perche mi sentirei debole agli occhi degli altri.
ma ho pensato anche al fatto che io questa “maschera” la indosso da sempre.
non vado piu in discoteca perche mi vergogno del mio fisico ma dico ai miei amici che non ci vengo perche non ho soldi o semplicemente non ho voglia.
non metto vestiti aderenti e non vado mai in piscina se sono con qualcuno.
non sono mai stata fidanzata e non mi sono mai frequentata con nessuno, ma non mi piace dirlo.
con i miei genitori ho un rapporto un po particolare, non andiamo molto d’accordo, sento come se loro mi oppressassero, pretendessero troppo da me, e che loro mi vogliano come mio fratello( praticamente un ragazzo modello) ma non riesco ad andare bene a scuola, non riesco a impegnarmi, non riesco a portare a termine una cosa iniziata (un po in tutto) mi distraggo facilmente e a scuola ci vado piu per scaldare la sedia, pero riesco sempre a fare il minimo essenziale per superare l’anno.
mi sento sempre un po “triste” e riesco a trovare conforto in sensazioni senza penso che impazzirei
mi sono sempre sentita superiore a mio fratello, ma allo stesso tempo inferiore, è una sensazione che non riesco a spiegare, da bambini ho sempre avuto gelosia nei suoi confronti ma adesso non più.
Non riesco a capire da dove derivi questa mia insicurezza che mi porti a non essere me stessa secondo voi e come faccio a liberarmi di più? e ultima cosa io cerco sempre di farmi vedere superiore ma io mi sento inferiore e ogni persona è come se gli dessi un “importanza sociale”, più è in alto e più io la “preferisco” diciamo
grazie per l’ascolto
Salve Francesca, grazie per aver condiviso ciò che sente e vive. È evidente che sta attraversando un periodo di introspezione importante, in cui sta cercando di comprendere meglio sé stessa e le dinamiche che influenzano il suo comportamento e il suo modo di relazionarsi agli altri.

La sensazione di "indossare una maschera" è qualcosa che molte persone provano, specialmente in fasi di crescita come l'adolescenza e la prima età adulta, quando si è alla ricerca di un'identità. Questa maschera può servire a proteggersi dal giudizio, a cercare approvazione o a rispondere a ciò che si pensa gli altri si aspettino. Tuttavia, indossarla continuamente può diventare logorante, perché allontana dal mostrarsi autentici e rende difficile costruire rapporti sinceri.

L'insicurezza che descrive potrebbe avere radici complesse e legate a vari aspetti della sua vita. Il confronto con suo fratello, il rapporto conflittuale con i suoi genitori e la sensazione di non essere "abbastanza" sono tutti fattori che possono aver contribuito a farle sviluppare una percezione critica di sé. Sentirsi oppressa dalle aspettative altrui, specialmente dai genitori, è una dinamica comune che può portare a un senso di inadeguatezza, ma anche al bisogno di compensare cercando di sembrare perfetta o superiore.

Il fatto che non si senta a suo agio nel parlare delle sue insicurezze o dei suoi problemi può derivare dalla paura di mostrarsi vulnerabile. Tuttavia, la vulnerabilità non è una debolezza, anzi, è ciò che consente alle persone di entrare in connessione autentica con gli altri. Permettersi di essere vulnerabile, almeno con persone di cui si fida, potrebbe aiutarla a sentirsi meno sola e meno costretta a mantenere una "facciata".

La sensazione di attribuire un'importanza sociale alle persone e di "preferire" quelle che percepisce come più in alto è legata a un processo psicologico di idealizzazione e svalutazione, che può essere influenzato dal desiderio di sentirsi accettata e valida. Può essere utile lavorare sulla percezione di sé, per spostare l'attenzione dal valore che attribuisce agli altri al valore che riconosce in sé stessa.

Per iniziare a liberarsi da queste insicurezze e dalla necessità di una maschera, potrebbe considerare di esplorare questi aspetti con il supporto di un terapeuta. La terapia può offrirle uno spazio sicuro per approfondire l'origine di queste dinamiche, sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e imparare a sentirsi più a suo agio nel mostrarsi autentica.

Ricordi che il percorso per accettarsi e scoprire chi è davvero non è immediato, ma è un viaggio che vale la pena intraprendere. Sono a disposizione per accompagnarla in questo percorso, se lo desidera.

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Cara Francesca, comprendo bene quello che descrivi. Se puoi o se ti va, intraprendi un percorso psicologico in cui puoi esplorare tutte queste tematiche davvero importanti che hai descritto. Comprendere a fondo questa tua "maschera" ti aiuterà a metterti in contatto e a conoscere ancora meglio te stessa. Un saluto, dott.ssa Giorgia Signorini
buonasera Francesca, credo che il disagio nasca da input sbagliati che le hanno dato i suoi genitori e che hanno innescato un modo di vivere e di pensare che credo non faccia parte della sua personalità. Dovrebbe svolgere un percorso psicologico per trovare il suo Vero Se solo cosi potrà vivere la vita con libertà.
Dott FRancesca Romana Casinghini
Gentile Francesca, buonasera! La sua richiesta mi ha molto colpito. Nel leggerla ho provato una profonda tristezza seguita da una fortissima rabbia. Quello che scrive è così ricco di senso da richiedere un tempo e uno spazio che mi auguro lei potrà, prima o poi, concedersi. Considerato i limiti del contesto e dello strumento, provo a condividere qualche pensiero, così come è si è presentato alla mia mente. Quanta fatica! Come se, da sempre, fosse impegnata nel doloroso tentativo di essere vista e riconosciuta per quello che è, per quello che prova, sente, vive. Come se, da sempre, fosse alla ricerca di uno sguardo amorevole nel quale potersi specchiare, sentirsi riconosciuta, apprezzata, desiderata, amata. Forse, per lei l’unica alternativa possibile è stata/è quella di adeguarsi alle aspettative degli altri, che la vogliono “perfetta”, che la vogliono un “ragazzo modello”, che la vedono solo se indossa la maschera. “Questa maschera la indosso da sempre, non vado in discoteca perché mi vergogno del mio fisico… non metto vestiti aderenti e non vado mai in piscina se sono con qualcuno… non sono mai stata fidanzata e non mi sono mai frequentata con nessuno”… ho avuto la sensazione che qualsiasi contesto o relazione possa confermarla nella sua identità, genuinità, interezza, sia vissuta come minacciosa, da evitare. Ho immaginato la distrazione e la difficoltà a portare a termine le cose come la conseguenza dell’enorme fatica che deve sostenere nel tentativo di rispondere a domande centrali in questo periodo della sua vita: “Chi sono, chi sarò, chi voglio essere?". E ancora: "Tu mi amerai per quella che sono, che sarò, che voglio essere?”. Lei è molto giovane e ha tutto il diritto di trovare qualcuno che abbia le competenze e gli strumenti per aiutarla a presentarsi alla persona più importante con cui avrà mai a che fare, vale a dire sé stessa. In bocca al lupo per tutto
Buona sera. Innanzitutto la ringrazio per aver condiviso il suo vissuto.
A me sembra che lei abbia messo bene a fuoco quello su cui si potrebbe lavorare: il giudizio e il suo legame con l'apparenza.
Mi ha colpito come secondo la sua scala di valori, una persona assuma importanza solo nel momento in cui è in "alto" socialmente, mentre gli altri penso non vengano considerati. Quindi così facendo, si perde l'altra punta dell'iceberg e tutto ciò che cela quella perfezione di cui parla.
Infine mi verrebbe da chiederle dove ha imparato ad indossare questa maschera che cita, si potrebbe approfondire insieme se vuole. Sono a disposizione per qualsiasi informazione.
Ciao Francesca, deve essere difficile "competere" con un fratello così perfetto da cui probabilmente ti senti messa in ombra. E allora indossare una maschera diventa un mezzo con cui ti difendi da ciò che il mondo potrebbe vedere ossia la tua intimità più profonda che forse senti non sia meritevole di essere vista, magari perché non ti sei mai sentita riconosciuta. Proteggere la propria interiorità è importante, ma si può imparare ad aprire la porta a chi può accoglierla per com'è.
Cara Francesca, grazie per aver condiviso con tanta sincerità ciò che stai vivendo. È evidente che hai una grande capacità di introspezione e questa è una qualità importante per affrontare ciò che senti. Quella "maschera" di cui parli, che usi per sembrare perfetta agli occhi degli altri, potrebbe essere legata al bisogno di approvazione e accettazione, un meccanismo che spesso sviluppiamo per proteggerci da critiche o giudizi che temiamo. Tuttavia, indossare costantemente questa maschera può portarti a sentirti lontana da te stessa, come se stessi perdendo di vista chi sei realmente.
È possibile che queste insicurezze derivino dal rapporto che hai con i tuoi genitori, dalla tua percezione che abbiano aspettative molto alte nei tuoi confronti e dal confronto con tuo fratello. Questa dinamica può averti spinta a sentirti in dovere di dimostrare qualcosa, ma al tempo stesso ti fa sentire oppressa. Inoltre, la tua tendenza a dare "importanza sociale" agli altri, preferendo chi percepisci come più "in alto", potrebbe riflettere il modo in cui valuti te stessa attraverso criteri esterni piuttosto che per il tuo valore personale.
Per iniziare a liberarti di questa sensazione, prova a scoprire chi sei realmente senza temere il giudizio degli altri. Prenditi il tempo per esplorare ciò che ti piace e ciò che ti fa sentire bene, e cerca di farlo senza criticarti. Condividere i tuoi pensieri e le tue emozioni con una persona di cui ti fidi può aiutarti a sentirti meno sola e a riconoscere che parlare delle proprie fragilità non è un segno di debolezza, ma un atto di grande forza. Allo stesso tempo, è importante lavorare sul modo in cui parli a te stessa, imparando a sostituire pensieri negativi e severi con parole più gentili e incoraggianti. Il rapporto con i tuoi genitori potrebbe trarre beneficio da una comunicazione più aperta: prova a spiegare come ti senti senza accusarli, ma cercando di far loro comprendere il tuo bisogno di essere accettata per quella che sei.
Considera anche l’opportunità di intraprendere un percorso con uno psicologo, che potrebbe aiutarti a esplorare le radici delle tue insicurezze e a trovare modi più autentici per esprimere chi sei. Un professionista può offrirti il sostegno necessario per affrontare queste difficoltà e per vivere con maggiore serenità.
Ricorda, Francesca, che il tuo valore non dipende da quanto sei perfetta o da come ti vedono gli altri, ma da chi sei davvero, con tutte le tue sfumature. Concediti il tempo per scoprire e accettare te stessa. Il fatto che tu abbia il desiderio di capire e migliorarti è un segno di grande forza e maturità, e questo ti porterà a trovare un modo di vivere più autentico e libero.
Cara Francesca
innanzitutto grazie per esserti aperta...è sicuramente un atto maturo poichè vi è un tuo bisogno di trovare una soluzione....un cambiamento.
concorderai con me, rileggendo il tuo messaggio, che parli di tante cose e che più che una domanda tu riporti un vero e proprio sfogo sulla tua vita!
non vedo nulla di sbagliato, capiamoci, ma riguardando il tuo post mi sembra di avere davanti tutti i pezzi di un puzzle appena usciti dalla scatola e versati sul tavolo....alcuni sono dritti, altri storti, altri al contrario....ogni pezzo in mezzo a quel caos non ha tanto senso, ma se presi ad uno ad uno e posizionati in modo corretto sappiamo che danno l'immagine completa!
per tale motivo ti posso solo suggerire di iniziare un iter....per sistemare tutti questi frammenti di te e dare un senso a chi sei

io sono a tua disposizione anche online se vorrai
cordialmente
dott. Massimiliano Signorello
Buongiorno Francesca, comprendo bene il tuo malessere ma sono felice che tu abbia trovato l'energia per porre questa domanda e fare il primo passo per recuperare la serenità.
Ti trovi ancora in un momento di trasformazione, verso la parte finale dell’adolescenza, età in cui non sempre “ci si riconosce”, sia esteriormente che nel proprio intimo. Capita di frequente che ci si senta oppressi e smarriti dalle aspettative che gli altri ripongono su di noi o che noi stessi ci imponiamo misurandoci con modelli idealizzati. Il timore di non essere all’altezza determina ansie e paure a cui può sembrare semplice rispondere proteggendosi adottando strategie compensative che nascondono le nostre fragilità.
Ti invito a riflettere sulle tue parole perché le valutazioni che dai di te stessa e che ti portano ad indossare quella “maschera”, sono frutto di confronti e paragoni con gli altri, amici e familiari, a cui attribuisci valore ed importanza sulla base di una misura non tua.
E’ importante, per trovare una confidenza in te stessa che ti faccia stare bene, che tu scopra quali sono i valori ed i riferimenti che per te sono veramente rilevanti e che ti permetteranno di effettuare scelte autonome e indipendenti dai giudizi degli altri, liberandoti dall’oppressione di dover essere sempre perfetta, libera di sbagliare e di essere te stessa.
Può essere utile in questi casi intraprendere brevi percorsi di supporto, che possono essere d’aiuto per ritrovare stabilità e consolidare la propria autostima.
Spero di esserti stata d’aiuto, un caro saluto.
Dott.ssa Lorena Tabanelli
Salve gentile Francesca, intanto vorrei dirle che è già un grande passo riuscire a parlare di queste difficoltà, perché significa che ha iniziato a riflettere su di sé e su ciò che sta vivendo. Quello che descrive, come la sensazione di indossare una "maschera" per sembrare perfetta agli occhi degli altri e la paura di mostrarsi per come è realmente, può essere molto faticoso e logorante. Spesso dietro a questi atteggiamenti ci sono insicurezze, timori di essere giudicati o non accettati, e una ricerca costante di approvazione.

Da quello che racconta, sembra che questo bisogno di perfezione e confronto con gli altri la stia portando a svalutarsi e a sentirsi inadeguata, pur cercando di mostrarsi forte e "superiore". È come se dentro di lei ci fosse un conflitto tra il desiderio di piacere agli altri e la paura di essere se stessa, un meccanismo che rischia di aumentare la sua insicurezza e la distanza tra ciò che è e ciò che mostra.

Le difficoltà che prova nel rapporto con i suoi genitori, il sentirsi oppressa dalle loro aspettative o paragonata a suo fratello, possono aver contribuito a questa sensazione di dover "dimostrare" qualcosa. Tuttavia, mi sembra chiaro che lei non vuole più vivere così e sta cercando un modo per ritrovare sé stessa, liberandosi di queste pressioni e di questa paura di non essere abbastanza.

Credo che un percorso con uno psicologo o uno psicoterapeuta potrebbe aiutarla molto. Sarebbe un luogo sicuro dove potrebbe esplorare meglio le sue emozioni, la sua insicurezza e imparare a conoscersi senza giudicarsi. L'obiettivo non è "eliminare" le sue paure o insicurezze dall'oggi al domani, ma iniziare ad accettarle e a dare spazio alla sua vera personalità, senza sentirsi obbligata a indossare una maschera.

Lei non è sola in questa situazione e ha già dimostrato tanto coraggio nell'affrontare queste riflessioni. Un professionista potrebbe accompagnarla passo dopo passo in questo percorso di crescita e consapevolezza. Si dia il permesso di chiedere aiuto e di iniziare a prendersi cura di sé.

Un saluto e un augurio sincero.
Dott. Luca Vocino
Gentile utente, posso solo immaginare la fatica che senti in questo momento. Non deve essere affatto semplice indossare sempre un maschera, non poter essere mai pienamente sé stessi. Credo che il tuo malessere sia degno di cura e ascolto. Dal tuo racconto emerge che il rapporto con i tuoi genitori sia delicato e non sempre facile. Tuttavia credo che possa essere importante parlare con loro rispetto a cosa senti e cosa ti sta accadendo. Loro potranno darti il sostegno di cui ha bisogno. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Ciao Francesca, ti ringrazio per aver condiviso la tua esperienza con noi. é molto coraggioso riconoscere queste sensazioni. Indossare una “maschera” per proteggerti dal giudizio e dalla paura di mostrarti vulnerabile è qualcosa che può succedere quando ci sentiamo insicuri o poco compresi. È come se stessi cercando di soddisfare aspettative esterne, ma questo può allontanarti dalla tua vera essenza e dal sentirti libera.
Approfondire il tema con un professionista, potrebbe aiutarti a comprendere meglio da dove nascono queste sensazioni e come iniziare a vivere con maggiore autenticità, ritrovando fiducia in te stessa.
Se vuoi approfondire, sono qui .
Buongiorno, per prima cosa le voglio fare i complimenti per la consapevolezza del suo vissuto emotivo, non scontata tra i suoi coetanei! Le emozioni di cui parla probabilmente sono frutto del suo percorso di vita, questa strategie avrà avuto senso fino ad oggi, le sono state utili, l'hanno aiutata a sopravvivere e a cavarsela al meglio. Adesso sarà successo qualcosa che ha reso questo schema non più efficace, anzi la fa sentire in gabbia! Questi contenuti andrebbero verificati e elaborati all'interno di un percorso di supporto psicologico, attraverso il quale imparare anche nuove strategie più efficaci che possano rimpiazzare quelle fino ad oggi utilizzate.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Chiara Chessa
Buongiorno,
la dinamica di confronto che spesso si crea tra fratelli, genera un'inevitabile messa in discussione e, quindi, insicurezza. Cercando di essere sempre "meglio" di qualcun altro (si comincia dal fratello, poi si prosegue con familiari, amici, sconosciuti), finiamo per metterci degli standard troppo elevati e inarrivabili, portandoci altrettanto inevitabilmente a fallire. Si crea un circolo vizioso di fallimenti ed insicurezza, che ferisce e comporta sofferenza. Per sbloccare questo meccanismo, però, un percorso psicologico sarebbe consigliato.
Gentile utente. Grazie per aver condiviso la sua situazione. Da ciò che scrive si percepisce molto il disagio ed anche la sofferenza che sta provando. Scrive chiaramente che ha tante insicurezze e paure ed usa "indossare una maschera" proprio per nasconderle agli occhi degli altri. Scrive anche che con i suoi genitori non va molto d'accordo, che li sente troppo esigenti e soffre il confronto che loro fanno con suo fratello. Non si impegna più di tanto a scuola e avverte spesso un senso di inferiorità nei confronti degli altri. Non posso dirle esattamente da dove derivino queste sue insicurezze perché sarebbero necessari altri approfondimenti. Posso dirle con sicurezza, però, che un percorso psicologico con un professionista la aiuterebbe a migliorare la percezione del suo valore, ad aumentare la sua autostima e a migliorare, di conseguenza, la socialità. Si affidi, senza timore, ad un professionista a lei vicino che le ispira fiducia. Spero di esserle stato d'aiuto. Un caro saluto e buone feste. Dott. Stefano Recchia
Ciao Francesca, grazie per aver condiviso quello che senti e che stai vivendo. Scrivere tutto questo non è affatto facile, e il fatto che tu lo abbia fatto è già un segnale di grande consapevolezza e coraggio. Cerchiamo di affrontare un passo alla volta quello che hai raccontato, perché ci sono tanti aspetti importanti e delicati.

La "maschera" che indossi
Questa sensazione di dover sembrare perfetta e di indossare una "maschera" davanti agli altri può derivare da vari fattori:

Paura del giudizio: Temi che, se mostri le tue insicurezze o fragilità, gli altri possano giudicarti o vederti "debole". Questo ti porta a comportarti come pensi che gli altri si aspettino da te.
Desiderio di approvazione: Cerchi di ottenere l’approvazione delle persone per sentirti accettata e apprezzata, come se il loro giudizio determinasse il tuo valore.
Esperienze familiari: Il rapporto complesso con i tuoi genitori e il confronto con tuo fratello potrebbero aver creato in te l’idea di dover essere sempre all’altezza delle aspettative, anche quando ti senti diversa o in difficoltà.
Il problema è che questa "maschera" ti allontana sempre di più da chi sei veramente, e questo può far crescere dentro di te una sensazione di tristezza o vuoto, proprio come hai descritto.

La tua insicurezza e il confronto con gli altri
Hai parlato di insicurezza verso il tuo fisico, la scuola e anche verso il tuo valore personale. È come se tu avessi una doppia percezione:

Ti mostri superiore agli altri per difenderti e proteggerti (come un modo per nascondere le insicurezze).
Ti senti inferiore interiormente, come se non fossi mai abbastanza, soprattutto quando dai "importanza sociale" alle persone.
Questi pensieri spesso nascono dal confronto costante con gli altri (come il paragone con tuo fratello) o dal bisogno di dimostrare il tuo valore in una società che sembra dare molto peso all’apparenza.

Perché succede tutto questo?
Questa insicurezza e questa difficoltà a essere te stessa potrebbero derivare da:

Eventi del passato: Magari hai vissuto momenti in cui ti sei sentita giudicata, non accettata o non all’altezza, e questo ha creato una paura di fondo.
Aspettative familiari: Sentire che i tuoi genitori pretendono tanto da te può farti percepire pressione e portarti a dubitare delle tue capacità.
Autostima fragile: Se non ti senti "all’altezza" delle situazioni o degli altri, è facile costruire delle barriere per proteggerti.
Come puoi liberarti e trovare te stessa?
Liberarti da questa "maschera" e imparare a essere te stessa richiederà tempo e pazienza, ma è possibile. Ecco alcuni passi che potrebbero aiutarti:

Accetta le tue emozioni e le tue fragilità:

Non devi essere perfetta per essere accettata o amata. Tutti abbiamo insicurezze, problemi o momenti di difficoltà. Questo non ti rende debole, ma umana. Prova a dirti: "Va bene se non sono perfetta. Va bene se ho dei difetti."
Lavora sulla tua autostima:

Scrivi su un diario le qualità che ti piacciono di te stessa (anche piccole cose, come "sono gentile con gli amici" o "mi prendo cura di chi mi sta vicino").
Fai qualcosa che ti piace e che ti faccia sentire capace: uno sport, un hobby, un progetto creativo. Questo ti aiuterà a vedere il tuo valore al di fuori delle aspettative altrui.
Parla con qualcuno di fidato:

Anche se ti sembra difficile, condividere i tuoi pensieri e le tue paure con qualcuno (un amico, un familiare o un professionista) può aiutarti a sentirti meno sola e a capire meglio quello che provi.
Affronta il giudizio altrui:

Prova a chiederti: "Cosa succederebbe se mostrassi un po’ di più la vera me?" Spesso scopriamo che le persone ci accettano comunque, e anzi, apprezzano di più chi è autentico.
Cambia il modo in cui ti confronti con gli altri:

Invece di vedere gli altri "in alto" e te stessa "in basso", ricorda che ognuno ha i propri punti di forza e le proprie difficoltà. Nessuno è superiore o inferiore: siamo tutti diversi e unici.
Chiedi aiuto a un professionista:

Un percorso con uno psicologo o psicoterapeuta potrebbe aiutarti a esplorare meglio le tue insicurezze, il rapporto con la tua famiglia e il bisogno di indossare questa "maschera". Non è un segno di debolezza chiedere aiuto, anzi: è un atto di coraggio e amore verso te stessa.
Conclusione
Francesca, ricorda che non sei sola in questo percorso. Molte persone, soprattutto alla tua età, attraversano momenti in cui si sentono perse o insicure. Quello che provi è normale e comprensibile, ma non deve definirti. Dentro di te hai già la forza per affrontare tutto questo e trovare la vera te stessa.

Inizia un passo alla volta, con gentilezza e pazienza verso di te. Se vuoi parlarne ancora o hai bisogno di altri consigli, sono qui per ascoltarti e supportarti.
Salve Francesca,
grazie per la sua accorata condivisione. Si evince perfettamente lo stato d'animo che sta vivendo in questa fase della sua vita. La sua età è critica, gliel'avranno detto in molti: critica non vuol dire negativa, piuttosto vuol dire età di cambiamento e di comprensione. Si sta per lasciare alle spalle l'adolescenza ed entrare, gradualmente nell'età adulta, dove responsabilità, indipendenza, potenziale, maturità, diventano all'improvviso parole rilevanti e un po' ingombranti, se vogliamo.
Essere cresciuta con un costante paragone in famiglia con suo fratello (implicito o esplicito, è la stessa cosa) l'ha portata nel tempo a dare sempre più importanza al giudizio degli altri, a come dovrebbe apparire agli occhi dei suoi genitori, degli amici o dei ragazzi. In alcuni casi, avere questo pungolo serve a forgiare il carattere e a tirare fuori le proprie risorse. Altre volte, come forse nel suo caso, si rinuncia a un certo punto a lottare per essere accettati o piacere alle persone, ci si rintana nelle proprie insicurezze, dando spazio a sentimenti negativi come tristezza o delusione, ma anche imbarazzo e scarsa autostima.
In queste circostanze, può essere facile "appoggiarsi" completamente a figure esterne e sviluppare una sorta di idolatria o dipendenza affettiva.
Il mio consiglio è di anticipare gli effetti negativi di questa sua fase di riflessione e cambiamento. Valuti la possibilità di seguire un percorso psicologico orientato alla crescita personale e al miglioramento dell'autostima. Potrebbe esserle di grande aiuto per liberarsi dal peso del giudizio altrui, per prendere consapevolezza delle sue emozioni e delle sue reali potenzialità. E' un momento di decisioni importanti per la sua vita, e decidere di farsi accompagnare da un esperto potrebbe davvero fare la differenza. Le motivazioni cresceranno di pari passo con una maggiore consapevolezza delle sue risorse interiori, e si sentirà così padrona del suo avvenire.
Sono a sua disposizione, anche online, per chiarimenti o domande su questo tipo di percorso.
Un cordiale saluto, Dott. Antonio Cortese
Cara Francesca,
A 18 anni è assolutamente normale trovarsi in un processo di costruzione del sé, un percorso in cui si comincia a definire la propria identità e a capire chi si è davvero. Indossare una "maschera" per proteggersi dal giudizio degli altri o per cercare di essere accettata è una reazione comprensibile, specialmente in un’età in cui ci si confronta molto con l’esterno e con le aspettative altrui. Sentirsi insicuri o non pienamente sé stessi può essere parte di questo processo di crescita e maturazione.

È importante riconoscere che non esiste la perfezione e che ognuno di noi ha i propri tempi per sviluppare consapevolezza e fiducia in sé. Iniziare ad accogliere le proprie insicurezze senza giudicarle può essere un primo passo per conoscersi meglio e iniziare a mostrarsi in modo più autentico. Il fatto che lei abbia individuato questi comportamenti, come nascondere le proprie emozioni o evitare certe situazioni, è già un segnale positivo: significa che sta cercando di comprendere meglio sé stessa.

Parlare con qualcuno, come un professionista, potrebbe aiutarla ad esplorare questi vissuti e capire da dove derivano le sue insicurezze. Un percorso psicologico la guiderebbe nella costruzione di una maggiore autostima e nell’accettazione di sé, aiutandola a liberarsi dalla paura del giudizio e dal bisogno di mostrarsi "perfetta". Ricordi che il valore di una persona non dipende da quanto appare "superiore" agli altri, ma dalla sua unicità e autenticità. Si conceda il tempo di scoprire chi è, un passo alla volta, perché questo percorso richiede pazienza e gentilezza verso sé stessa.

Le auguro di trovare fiducia nelle sue risorse e di iniziare a vivere con più leggerezza la sua autenticità.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alessandra Arena
Gentile utente, comprendo la sua difficoltà e le sono vicina. Dalle sue parole mi immagino che questa "maschera" che indossa davanti agli altri sia una strategia di adattamento che ha appreso per proteggersi da una ferita più profonda. Inoltre, credo che fino ad ora, per quanto scomoda, le sia stata utile. Tuttavia dal suo racconto emerge un senso di oppressione rispetto a questo modo che ha di relazionarsi con l'altro e il mondo in generale, e che non le consente di essere liberamente se stessa. Proprio questa sensazione potrebbe essere un buon punto da cui partire per imparare una nuova strategia di adattamento che le consenta di sentirsi più libera, con l'aiuto di un professionista.
Dott.ssa Anna Asia Forino
Salve Francesca,

Ho letto il tuo messaggio e credo che Lei come la maggior parte delle persone della nostra attuale società abbia un forte bisogno di riconoscimento, necessità di essere vista, considerata ed accettata per la sua vera persona senza aver bisogno di indossare quella "maschera" di cui parla. Da ciò che scrive emerge chiaramente la sua spiccata e notevole capacità di introspezione e consapevolezza delle sue fragilità. Questo aspetto è molto importante da considerare perchè avere uno sguardo così consapevole di noi stessi da un lato è un fattore molto buono perché ci consente di capire quali sono i nostri bisogni, limiti, incertezze, disagi ma dall'altro lato è importante non soffermarsi soltanto all'acquisizione di tali consapevolezze ma è opportuno indagare più profondamente tali dinamiche attraverso un percorso terapeutico con uno psicologo e/o psicoterapeuta che la possa aiutare ad agire dal suo interno emotivo verso l'esterno. Lavorare su di sé è fondamentale per poter affrontare e superare le sofferenze da lei provate e contemporaneamente correggere comportamenti e/o azioni che fino ad oggi hanno provocato il suo malessere. Le consiglio un percorso di crescita personale che possa aiutarla gradualmente ad affrontare e risolvere i singoli problemi di cui lei ha parlato nel suo messaggio e le consigliò ciò perchè tramite l'acquisizione e crescita della propria autostima, fiducia e senso di sé potrà notare notevoli cambiamenti sia all'interno della sua persona sia all'esterno. Un percorso di crescita personale può aiutarla a spostare l'attenzione " da chi la circonda" a se stessa, imparando a centrarsi e fare di lei stessa una priorità indipendentemente dalle richieste ambientali e dal giudizio esterno.

Se vuole veramente liberarsi di tutta la sofferenza che prova e che genera un disagio tossico che si ripercuote sui vari aspetti della sua vita soprattutto nelle relazioni o nelle situazioni in cui è maggiormente esposta a livello e giudizio sociale non abbia paura di mettersi in discussione ed intraprendere un percorso che può veramente aiutarla. Si conceda la possibilità di scoprire la persona che è e di impararsi ad amare per la sua unicità.

Resto a disposizione.

Cordiali saluti

Dott.ssa Ilardi Chiara
Cara Francesca,
grazie per aver condiviso con tanta sincerità i tuoi pensieri e le tue emozioni. Da ciò che descrivi, emerge una profonda riflessione su te stessa, sulle tue relazioni e sulle difficoltà che senti nel mostrarti autentico. È evidente che questo tema ti sta a cuore, e il tuo desiderio di comprenderti meglio è un passo importante e coraggioso.
Indossare una "maschera" sociale, come la definisci, è qualcosa che molte persone fanno, spesso per proteggersi dal giudizio o per aderire alle aspettative altrui. Tuttavia, quando questa maschera diventa un ostacolo per esprimere chi sei veramente, può generare insicurezze e malessere. La paura del giudizio, il senso di inferiorità rispetto agli altri, e il desiderio di apparire perfetta sono temi che meritano un'esplorazione approfondita per comprendere da dove derivano e come affrontarli.
Il tuo rapporto con i tuoi genitori e il confronto con tuo fratello sembrano avere un ruolo significativo nel modo in cui ti percepisci e vivi le tue esperienze. Allo stesso tempo, il fatto che tu riconosca le tue emozioni ei comportamenti che metti in atto è un punto di partenza molto prezioso.
Per liberarti di questa insicurezza e avvicinarti a un'autenticità che ti faccia sentire a tuo agio, potrebbe essere utile esplorare alcune domande fondamentali: Quali sono le aspettative che senti di dover soddisfare? Come puoi iniziare a riconoscere e accettare i tuoi valori e desideri autentici? Questi sono processi che richiedono tempo, ma con il giusto supporto puoi imparare a conoscerti meglio ea sviluppare maggiore fiducia in te stessa.
Rivolgersi a uno specialista potrebbe fare una grande differenza in questo percorso. Uno psicologo o uno psicoterapeuta può aiutarti a comprendere meglio le origini di queste sensazioni, a lavorare sulla tua autostima ea trovare strumenti concreti per esprimerti senza timore del giudizio altrui.

Con affetto e stima,

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa






Ciao Francesca, ti ringrazio per aver condiviso quello che stai provando. È chiaro che dentro di te ci sono tanti pensieri ed emozioni che ti creano difficoltà, e già il fatto che tu sia riuscita a parlarne è un passo molto importante. Quello che descrivi è una situazione che spesso si incontra quando c'è una forte insicurezza di fondo, accompagnata dal bisogno di apparire "perfetta" agli occhi degli altri. Questa "maschera" che dici di indossare può sembrare una protezione, uno scudo che ti permette di affrontare il mondo esterno, ma allo stesso tempo ti allontana da chi sei davvero e ti impedisce di esprimerti in modo autentico. Non è affatto raro sentirsi bloccati tra il desiderio di mostrarsi per quello che si è e la paura del giudizio, soprattutto in un'età come la tua, in cui si cerca di capire chi si è e come ci si colloca nel mondo. La paura di sembrare "debole" agli occhi degli altri, o l'idea che gli altri ti vedano in modo negativo se condividi i tuoi problemi, è una convinzione che può diventare molto pesante da portare. Però vorrei dirti che parlare delle proprie difficoltà non è debolezza: al contrario, dimostra una grande forza. Trovare il coraggio di aprirsi può permetterti di capire meglio te stessa e di sentirti più libera. Mi sembra che la tua insicurezza sia legata a più aspetti: il confronto con gli altri, il rapporto con il tuo corpo, il bisogno di approvazione, il rapporto complesso con i tuoi genitori e anche con tuo fratello. Tutti questi elementi insieme possono far crescere la sensazione di inadeguatezza e spingerti a cercare di "sembrare" in un modo che pensi possa essere più accettato dagli altri. L’idea di dare a ogni persona un'“importanza sociale”, e di sentirti inferiore o superiore in base a questa scala che crei nella tua mente, sembra legata a una visione critica che hai di te stessa. È come se il tuo valore dipendesse dagli altri, ma vorrei aiutarti a riflettere su un punto: il tuo valore non è determinato da quanto piaci, da quanto sei brava o da come appari. Il tuo valore c'è a prescindere, perché sei unica e meriti di essere vista per quello che sei davvero. Per iniziare a liberarti un po' da questa maschera e a riconnetterti con te stessa, può essere molto utile lavorare su alcuni pensieri e comportamenti che ti mantengono in questo circolo. Ad esempio, la terapia cognitivo-comportamentale si concentra proprio su questo: ti aiuta a riconoscere i pensieri automatici negativi ("non sono abbastanza", "se mi mostro per quello che sono mi giudicheranno") e a modificarli con pensieri più equilibrati e funzionali. Ti aiuta anche a mettere in pratica piccole azioni che ti permettono di sperimentare nuovi modi di comportarti, senza dover sempre "recitare" una parte. Sarebbe importante lavorare anche sulla tua autostima e sul rapporto con il tuo corpo: il fatto che ti vergogni e che eviti determinate situazioni, come la piscina o la discoteca, è un segnale che c'è bisogno di ritrovare un modo più sereno di percepirti. Piccoli passi, come accettare una parte di te che magari fai fatica a vedere in modo positivo, possono davvero fare la differenza. Infine, mi hai detto che ti senti spesso "triste". Quella tristezza potrebbe essere collegata a questo senso di disconnessione da te stessa, al non sentirti libera di essere chi sei. È un segnale che non va ignorato e che merita attenzione, magari con l'aiuto di uno psicologo che possa supportarti e guidarti in questo percorso. Ti invito a considerare l’idea di intraprendere un percorso con un professionista, perché ciò che stai attraversando si può affrontare e migliorare. Sei giovane e hai già iniziato a fare qualcosa di molto importante: guardare dentro di te e fare domande su come ti senti. Questo è un segnale di grande consapevolezza e maturità. Ricorda che non devi affrontare tutto da sola e che chiedere aiuto è il primo vero passo verso il cambiamento. Ti mando un grande incoraggiamento e ti auguro il meglio. Dott. Andrea Boggero
Cara Francesca, la difficoltà che sente nel portare a termine i suoi compiti e i suoi obiettivi potrebbe essere legata al peso che hanno su di lei le aspettative di essere perfetta. Talvolta rinunciare ad un compito o ad un’esperienza equivale ad eludere il rischio di un fallimento, che se vissuto verrebbe percepito come ostacolo insormontabile al raggiungimento (peraltro impossibile) del proprio ideale. Ciononostante, le informazioni da lei fornite sono troppo poche per darle un riscontro adeguato, per questo le consiglio di prendere in considerazione l’idea di rivolgersi ad un professionista che possa prestarle un ascolto completo ed attento.
Un caro saluto

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