Salve, mi chiamo Antonio, sono stato in terapia per circa 1 anno e mezzo e purtroppo non ho risolto

18 risposte
Salve, mi chiamo Antonio, sono stato in terapia per circa 1 anno e mezzo e purtroppo non ho risolto i miei problemi.. ma la cosa che più fa male è che mi sono sentito ferito da come sono stati analizzati alcuni argomenti.. mi sento molto danneggiato a livello emotivo.. alcune frasi sono state molto forti.. ad esempio trattando il delicatissimo tema del suicidio, mi sono sentito dire dalla terapeuta ( che odio a morte): " pensi che il mondo non andrà avanti lo stesso, se tu ti ucciderai"..
Che dire ad ora il percorso svoltosi e non andato a buon fine rimane la più grande delle fregature che ho preso finora.. mentre secondo me la terapeuta non si è data neanche pensiero, nonostante le avessi fatto notare che alcuni contenuti mi ferivano.. Cosa potrei fare in merito?
Scusate lo sfogo, ma è quello che penso davvero.. immagino che non è bello leggere roba del genere
Vi ringrazio per la vostra disponibilità..
Gentile Antonio, mi dispiace per come è andato il suo percorso terapeutico. Ovviamente non posso giudicare l'operato della collega. Le chiedo cose che magari avrà già fatto: ne ha parlato con chiarezza dei suoi disagi e delle cose che la ferivano? Non solo accennato, ma dichiarato. Lei non dice come è terminata la terapia. Se se n'è andato senza chiarire o l'ha fatto. Perchè un chiarimento finale per chiudere è utile, soprattutto al paziente che può chiarire la sua posizione e i suoi perchè. Se non l'ha fatto ci pensi. Mi sento di dirle di non prendere questa esperienza come definitiva. Scelga un'altra persona, facendo magari un colloquio di conoscenza, e riprenda il suo percorso. Cordiali saluti, dott.ssa Silvia Ragni
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Buona sera Antonio, purtroppo non conoscendo tutti i dettagli della terapia che hai fatto con la collega non posso darti un consiglio o una risposta esaustiva. Ogni psicoterapeuta adotta metodologie diverse nell’approccio e nella gestione del paziente. Potresti iniziare un nuovo percorso valutando nei primi incontri se c’è la sintonia giusta. Resto a disposizione per ulteriori consigli o per una consulenza psicologica, sono disponibile anche online. Un cordiale saluto, dott.ssa Cristina Sinno
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gent.mo, dispiace che abbia vissuto un’esperienza insoddisfacente. C’è da augurarsi che questa esperienza non le impedisca di chiedere nuovamente aiuto: non è infatti escluso possa trovare una risposta terapeutica appropriata per le difficoltà che vive. SG
Caro Antonio,
Ti ringrazio per aver condiviso la tua esperienza con tanta sincerità e comprendo quanto sia difficile parlare di situazioni che ti hanno ferito profondamente. È chiaro che il tuo percorso terapeutico ti ha lasciato un senso di frustrazione e dolore, soprattutto riguardo a come sono stati trattati temi molto delicati.

Quando si affrontano questioni complesse come il suicidio, la sensibilità e il rispetto per i sentimenti del paziente sono fondamentali. Non conoscendo la terapeuta e il contesto preciso delle sue parole, non posso esprimere un giudizio diretto su ciò che è stato detto. A volte, noi terapeuti usiamo frasi o interventi con l'intento di stimolare riflessioni o per scuotere, ma è possibile che queste frasi non siano state recepite nel modo previsto o possano risultare dolorose.

In questi casi, può essere utile, all'interno della stessa seduta, chiedere chiarimenti su quanto detto dal terapeuta, per comprendere meglio le sue intenzioni. Spesso, ciò che viene percepito come offensivo o ferente può essere legato a un'incomprensione, e chiarire subito può aiutare a evitare il senso di ferita. Inoltre, far presente al terapeuta come ti sei sentito offeso o non compreso è un passo importante nel percorso terapeutico, perché permette al professionista di adattare l’intervento e rispondere meglio alle tue esigenze emotive. Tornare da lei e spiegare come ti sei sentito potrebbe essere stata una possibilità per risolvere il disagio e per rielaborare l'accaduto insieme.

Detto questo, dal tuo racconto emerge che ti sei sentito non ascoltato e, soprattutto, che la tua sofferenza non sia stata adeguatamente riconosciuta. Questo può accadere in terapia, anche se non dovrebbe, e non significa che tu abbia fallito o che la terapia in sé non possa aiutarti. Piuttosto, può indicare che il metodo, lo stile terapeutico o il rapporto con la terapeuta non erano quelli giusti per te in quel momento.

Quello che puoi fare ora è valutare cosa ti ha ferito e perché. Parlare con un nuovo terapeuta potrebbe essere un buon passo per elaborare questa esperienza, esprimendo chiaramente le tue aspettative e i tuoi bisogni. A volte il cambiamento di terapeuta o di approccio può offrire una prospettiva diversa e più in linea con le tue esigenze.

Mi dispiace che il percorso non sia andato come speravi, ma è importante ricordare che la terapia è un cammino di scoperta e non sempre la prima esperienza è quella definitiva. Può volerci del tempo per trovare l’approccio e il professionista che meglio si adatta alle tue necessità.

Resto a disposizione per eventuali domande o riflessioni aggiuntive. Il fatto che tu stia ancora cercando di capire come affrontare la tua situazione dimostra una grande forza e desiderio di migliorare, e questo è un segnale molto positivo per il futuro.
Sono disponibile anche online
Con stima
Dott. Tiziana Vecchiarini
Gentile Antonio, grazie per la condivisione di questo suo disagio. Ha interrotto la psicoterapia da quanto tempo? Ha ancora questi pensieri suicidari? Rispetto alla collega che l' ha seguito potrebbe essere che non si sia creata una giusta alleanza, anche se per un anno e mezzo lei ha continuato a seguire il percorso, probabilmente, vedendo qualcosa di buono in quello che stavate facendo. Se non lo ha già fatto le consiglio di riprendere un percorso terapeutico e di riacquistare fiducia. Cordialità dott. Gaetano Marino
Salve Antonio, credo che possa ragionevolmente andare oltre, esplorando e magari consultando più persone, alla fine troverà qualcuno che sia adatto a lei. Saluti dott.ssa Sandra Petralli
Buonasera Antonio, dispiace che sia portato via tanta delusione dal suo percorso. La terapia è innanzitutto un incontro tra due persone e non sempre le aspettative vengono rispettate. Non perda la fiducia e la speranza. Cordiali saluti
Buongiorno Antonio aver fatto un percorso di terapia con l'idea che sia stata la più grande delle fregature che ha preso immagino sia fonte per lei di grossa rabbia e delusione. La invito tuttavia a darsi e a dare una seconda possibilità e a verificare con il professionista che sceglierà tutte le difficoltà e criticità che potranno emergere. Ogni incontro presenta dei momenti di forte intesa ed altri di divergenze e, quando é possibile, saperci rimanere regala delle sorprese inaspettate.
In bocca al lupo
Salve Antonio, la ringrazio per come è riuscito ad aprirsi su tematiche così emotivamente difficili come il fallimento di una terapia e il suicidio. Si sente anche la delusione che ha provato e la fatica che ha dovuto sostenere per dirlo apertamente alla sua terapeuta. A volte alcuni terapeuti usano frasi per stimolare una riflessione di pensiero, ma a volte possono essere fraintese o essere più dolorose di quanto si può immaginare. Non conoscendo nel dettaglio le dinamiche della terapia, non posso esprimermi a riguardo, ma credo fortemente che possa prendere l'esperienza come mezzo utile per iniziare un nuovo percorso terapeutico che l'aiuti e la faccia sentire libero di esprimersi.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Cordiali saluti
Dott.ssa Mariachiara Grassi
Buongiorno Antonio, Mi dispiace sinceramente leggere della sua esperienza e comprendo quanto possa essere doloroso sentirsi feriti da chi dovrebbe offrirle sostegno. Affrontare temi così delicati come il suicidio richiede grande sensibilità, e mi rattrista sapere che si è sentito non compreso e ferito. È importante che sappia che le Sue emozioni sono valide e meritano rispetto e attenzione. Non tutti i percorsi terapeutici sono uguali, e a volte può essere necessario trovare un professionista con cui instaurare una relazione di fiducia e comprensione reciproca. La incoraggio a non perdere la fiducia nella terapia. Un nuovo percorso con un terapeuta che possa offrirle il sostegno e il sostegno di cui ha bisogno potrebbe aiutarLa a elaborare queste ferite e a trovare maggiore serenità. Se desidera parlarne ulteriormente o ha bisogno di orientamento su come procedere, sono qui per ascoltarla e aiutarla nel modo migliore possibile.

Le auguro di cuore di trovare la pace e il sostegno che merita.

Un caro saluto,
D.ssa Raileanu
Mi dispiace molto per ciò che ha vissuto. È estremamente doloroso sentirsi feriti durante un percorso terapeutico, specialmente quando si condividono aspetti così intimi e vulnerabili. Le parole possono avere un impatto profondo, e il modo in cui sono state affrontate certe tematiche con lei sembra aver lasciato una sensazione di solitudine e incomprensione.

Quando si è in terapia, ci si aspetta di essere accolti con empatia e rispetto. Non essere compresi o, peggio, sentirsi feriti può far perdere la fiducia nel processo. Le frasi che ha riportato sembrano essere lontane da ciò che dovrebbe essere un ambiente di cura. Riconoscere il suo dolore e il senso di ingiustizia è un primo passo importante per affrontare questa situazione.

Potrebbe essere utile esplorare la possibilità di intraprendere un nuovo percorso terapeutico con un altro professionista, qualcuno che possa offrirle quell'accoglienza e comprensione di cui ha bisogno. È del tutto comprensibile che, dopo un'esperienza così negativa, si possa essere scettici o diffidenti verso la terapia. Tuttavia, un nuovo terapeuta, con un approccio diverso, potrebbe aiutarla a elaborare i sentimenti legati all'esperienza passata e a lavorare sulle difficoltà che desidera affrontare.
Cordiali saluti
Salve Antonio, mi dispiace che lei abbia avuto una brutta esperienza con la collega. Al di là delle metodologie utilizzate durante le sedute, è fondamentale che si crei un rapporto di fiducia tra paziente e terapeuta. Nel suo caso, mi sembra di capire che tale rapporto si sia deteriorato. Le consiglio di rivolgersi ad un altro professionista. Non abbia timore di chiedere aiuto dopo la brutta esperienza che ha vissuto: sono sicura che riuscirà a trovare un terapeuta adatto a lei. Buona fortuna!
Gent.le Antonio, purtroppo accade che alcuni temi, come il suicidio, o meglio le idee suicidarie, inquietino profondamente anche chi per lavoro dovrebbe essere emotivamente disponibile ad esplorarle e a comprenderle. E', in altri termini, fondamentale che noi terapeuti ci manteniamo costantemente in ascolto delle profonde e diversificate sollecitazioni che attraversano la relazione tra noi e i pazienti, ascolto che sembra sia venuto a mancare nella vicenda che lei ha vissuto. Mi dispiace e spero possa accedere ad altre occasioni di incontro terapeutico. Rimanendo a disposizione, porgo cordiali saluti, Frasca dott.ssa Amelia
Buongiorno Antonio, mi dispiace che il percorso terapeutico da lei intrapreso sia stato così doloroso e non abbia portato al raggiungimento degli obiettivi sperati. Non è sempre immediato trovare il terapeuta più adatto a sostenerci. Mi sto domandando se i suoi vissuti di frustrazione siano stati condivisi con il terapeuta e siano diventati oggetto stesso della terapia o meno. Sicuramente questo sarebbe stato un passaggio importante per il vostro lavoro ! In orni caso le auguro di trovare qualcuno che possa aiutarla e farla sentire più accolto. Conosce qualcuno forse che possa indicarle un terapeuta di fiducia con cui incominciare un nuovo percorso ? Potrebbe anche informarsi sui differenti tipi di approccio per vedere se magari ce n'è qualcuno che pensa potrebbe fare maggiormente il caso suo. Le terapie possono essere molto diverse le une dalle altre anche in base al tipo di formazione del terapeuta.
Buongiorno Antonio, mi spiace per la sua esperienza negativa con la collega. Mi viene da pensare che probabilmente lei non abbia trovato lo psicologo adatto, poichè ognuno di noi adotta modalità differenti per entrare in contatto con i pazienti e differentemente viene costruita una relazione con essi. E' molto importante affrontare con lo psicologo di riferimento i sentimenti che emergono durante le sedute, perciò è stato molto bravo a manifestare la sua sofferenza alla collega, ma pare che vi siano dei forti sentimenti negativi nei suoi confronti che difficilmente permettono la continuazione di un percorso, le cui basi sono senza dubbio la fiducia ed il rispetto reciproco. Spero questa esperienza negativa non la allontani dall'idea di intraprendere un percorso con una figura differente, soprattutto se crede di essere "emotivamente danneggiato". Resto a disposizione, dott.ssa Covri Annalisa.
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Buongiorno Antonio, grazie per la sua dolorosa condivisione. Purtroppo la terapia, come qualsiasi incontro tra due persone, può non funzionare e le aspettative che vengono riposte in essa possono venire deluse deluse. Non sempre tutto va come dovrebbe, non tutti gli psicologi sono giusti per tutti i pazienti: ha avuto una brutta esperienza che però non deve avere il potere di segnarla e porre fine alla sua ricerca di uno spazio dove poter stare meglio ed evolvere. Non perda le speranze: cerchi un professionista che le ispira fiducia e che possa aiutarla non solo a recuperare il benessere che cerca e che merita, ma anche a curare e rimarginare la ferita provocata dalla precedente terapia. Se avesse bisogno di ulteriore supporto mi trova a disposizione, anche online. Un caro saluto, dott.ssa Elena Gianotti
Buonasera Antonio, leggendo il suo messaggio ho sentito una forte sofferenza interna. Mi dispiace che le sue parole ed emozioni non abbiano ricevuto il giusto contenimento. L'argomento che lei ha citato è molto doloroso e leggendo quelle parole ho sentito la distanza tra lei e la sua (non ho ben capito se ancora attuale) terapeuta. Ha fatto bene a parlare di come ciò l'ha fatta sentire. A volte, in base alle proprie strategie (o storie personali), essendo anche noi esseri umani, sbagliamo. Se lei non si sente più a suo agio in quel setting ha tutto il diritto di provare un nuovo percorso, c'è sicuramente chi è competente in materia e può accogliere i suoi dolori.

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