Salve. La mia compagna, 40 anni tra pochi giorni, credo inizi ad avere seri problemi con l'alcol che

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Salve. La mia compagna, 40 anni tra pochi giorni, credo inizi ad avere seri problemi con l'alcol che sta intaccando pesantemente la sua vita,la mia è ovviamente la nostra vita di coppia.
Originaria dell europa dell'est ha avuto in famiglia molti casi di alcolismo . Suo papà è stato alcolizzato tutta la vita ed è morto a 55 anni per problematiche correlate all'alcol e anche suo fratello, oggi poco più che cinquantenne è gravemente alcolizzato al tal punto che oramai vive chiuso in una stanzetta nella casa della mamma e passa le giornate bevendo e dormendo. In generale nella sua famiglia anche altri componenti pur avendo una vita normalissima, tendono a bere molto sopratutto nelle feste e cene in famiglia . Io l ho conosciuta molti anni fa e anche a lei piaceva molto bere, ma lo faceva solamente in rare occasioni come feste e cene fuori. Nonostante non lo condividessi,cercavo di chiudere un occhio, anche se molto spesso diventava molesta. Urla,biascichio e altri comportamenti che mi provocavano ira e disagio e che la rendevano molto lontana dalla persona che ero abituato a conoscere da astemia.
Ora la situazione sta progressivamente peggiorando, spesso e volentieri beve a casa quando io non ci sono o si nasconde in bagno se sono a casa. Quando il giorno dopo non deve lavorare è capace di far fuori anche 3-4 bottiglie di vino da 77 ml con una sera. Ho provato in tutti i modi ad affrontare la questione. Sia dolcemente, pregandola di farsi aiutare da uno specialista, sia arrivando ad arrabbiarmi molto ma la reazione è sempre la stessa. Urla,isterismi, sottovaluzione della cosa e tentativi di spostare il discorso su di me e su quanti sono i miei difetti. Sono arrivato al punto che non so più che fare e da chi farci aiutare . Purtroppo la sua famiglia è lontana e io parlo poco la loro lingua per poter spiegare bene il problema . Ho pensato spesso di concludere il rapporto ma oltre ad amarla ancora ho paura che stando sola peggiorerebbe solamente la situazione. Sono veramente sfinito. Della bella ragazza solare e dolce di cui mi ero innamorato è rimasto poco e niente. Ora c'è una donna in difficoltà che sembra non avere più emozioni . Non ride più non vive più ,ma sopravvive. Se non lavora sta a casa sul divano a guardare la TV. Non parla non si esprime non si confronta. Si
è trasformata fisicamente. Da che aveva un fisico sportivo oggi ha un enorme pancia e ogni parte del corpo appare gonfia. Non grasso ma gonfio. Braccia ,gambe ,viso. Neanche quello gli dà lo stimolo di fare qualcosa. Sentendomi parecchio in colpa ho cercato anche di fare leva su quello. Farla sentire in colpa sul suo aspetto fisico che prima curava molto, anche nel modo di vestite. Ma niente nessun risultato oltre a qualche invettiva contro di me. Continua a trascursi e a vestirsi oramai con maglie e pantaloni larghi totalmente anonimi. Tipico di chi ha smesso di avere un minimi di amor proprio .Mi scuso se sono stato prolisso ma realmente non so dove sbattere la testa. Se qualcuno riuscisse a darmi un qualsiasi aiuto gliene sarei immensamente grato . Grazie .
Gentile utente, non è mai semplice stare accanto a qualcuno che soffre. La sua partener dal suo racconto sembra essere in un momento di grande difficoltà. Tuttavia come anche lei ha potuto notare in questo momento lei non è disponibile a lavorare su di sé, ed ahimè non possiamo obbligare nessuno a farsi aiutare se non sente il bisogno o non è pronta a farlo. Lei sta facendo del suo meglio. Immagino però l'enorme frustrazione che sente e prova. L'unica cosa che può fare e farsi aiutare lei nel tolleranze e gestione di questa situazione, poiché finché la sua compagna non percepirà il bisogno di aiuto non si muoverà in tale direzione. Valuti un supporto per lei in questo momento di enorme fatica. Rimango a sua disposizione Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo

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Salve, la situazione che descrive è di difficile gestione, soprattutto perché immagino possa sperimentare sconforto, impotenza e magari anche rabbia. Aiutare una persona che soffre di una dipendenza non è semplice, chi ne è affetto spesso sottovaluta o addirittura non riconosce la gravità della situazione, o anche se ci fosse questa consapevolezza, non è disposto a rinunciare a una strategia che funziona così bene (solo sul momento ovviamente) per farlo stare meglio. Ricordiamoci che la dipendenza in sè è una sorta di strategia di coping, la persona ha imparato che ricorrendo all'alcol, la sostanza, il gioco d'azzardo ecc... riesce a tenere sotto controllo, o a non sentire, emozioni negative, il che procura in qualche modo un sollievo. Se la persona non vuole essere aiutata è davvero difficile convincerla, ma quello che può fare lei per sè è provare a iniziare una terapia personale, anche per capire e definire dei confini personali, per comprendere fin dove può arrivare lei stesso in questa relazione e quando è troppo, e rivolgersi ai gruppi di sostegno per famigliari di persone alcoliste, sicuramente ne troverà nella sua zona. Un caro saluto!
Salve,
Mi dispiace molto leggere della situazione che sta affrontando, e posso immaginare quanto possa essere difficile vedere la persona che ama soffrire in questo modo. Da quanto descrive, sembra che la sua compagna stia attraversando una fase di dipendenza dall’alcol, legata anche a un vissuto familiare complesso, e che questa situazione stia pesantemente influenzando sia la sua vita che la vostra relazione.

Vorrei offrirle alcuni spunti che potrebbero essere utili per affrontare questa difficoltà:

Comprendere che l’alcolismo è una malattia: Spesso chi soffre di dipendenze fatica a riconoscere il problema, e può reagire con rabbia o negazione. L’alcolismo non è solo una cattiva abitudine, ma una malattia che richiede un supporto specifico e professionale.

Considerare una consulenza specialistica per entrambi: Potrebbe essere utile non solo per la sua compagna, ma anche per lei. Un terapeuta specializzato in dipendenze o in terapia di coppia può aiutarvi a gestire la situazione e a trovare modalità di comunicazione più efficaci. Esistono anche gruppi di supporto come Al-Anon, dedicati a chi vive con una persona con problemi di dipendenza.

Evitare la colpevolizzazione: È comprensibile che si senta frustrato, ma spesso far leva su sensi di colpa o criticare il comportamento legato alla dipendenza non aiuta, anzi, può aggravare il problema. Cercare di mantenere un approccio di supporto, senza però trascurare i propri bisogni, può fare la differenza.

Valutare un intervento mirato: In alcuni casi, quando una persona non riconosce la gravità della sua situazione, un intervento pianificato con il supporto di familiari, amici o un professionista può aiutarla a comprendere la necessità di cercare aiuto.

Prendersi cura di sé stessi: È fondamentale che lei non trascuri il proprio benessere. La situazione che sta vivendo è molto pesante e può portare a un forte stress emotivo. Mantenere una rete di supporto personale e ritagliarsi spazi di cura per sé stesso sono aspetti cruciali per affrontare questo percorso.
Un buon percorso di terapia comincia sempre dalla motivazione che una persona ha di cambiare, anche se la sua compagna oggi tentasse qualunque tipo di percorso non avrebbe quella motivazione, che è una delle poche cose che non si può costruire. L'unica cosa che può fare è concentrarsi su di sè per cercare di venire a capo di questa situazione così stressante e lì dove non riesce può chiedere l'aiuto di uno specialista che la aiuti.
Buongiorno gentile Utente, capisco il profondo senso di frustrazione e preoccupazione che sta vivendo in questa situazione. L'alcolismo è una problematica complessa che non solo coinvolge la persona che ne soffre, ma impatta fortemente anche chi le sta vicino. Lei descrive un quadro dove l'abuso di alcol sta deteriorando la vita della sua compagna e quella della vostra coppia, e dove ogni tentativo di affrontare la questione viene respinto o minimizzato.

L'alcolismo, purtroppo, può essere accompagnato da meccanismi di negazione, e la difficoltà della sua compagna a riconoscere il problema è parte di questo quadro. È probabile che dietro l'abuso di alcol vi siano ragioni profonde, come il vissuto familiare difficile che lei ha menzionato, e la sofferenza emotiva potrebbe essere più grande di quanto la sua compagna sia disposta a riconoscere, almeno per ora.

Per prima cosa, è importante sottolineare che non è compito suo “salvare” la sua compagna da questa dipendenza, e il senso di colpa che potrebbe provare è comprensibile ma ingiusto. Il cambiamento, purtroppo, non può essere imposto dall’esterno. Ciò che può fare è cercare il supporto di un professionista specializzato in dipendenze, sia per lei che per la sua compagna, se lei fosse disposta ad accettare aiuto.

Nel frattempo, sarebbe utile valutare un percorso di sostegno anche per lei. Situazioni come questa possono essere estremamente logoranti sul piano emotivo, e avere un terapeuta che la aiuti a gestire lo stress, i sentimenti di impotenza e le dinamiche relazionali può fare una grande differenza.

Esistono anche gruppi di supporto per familiari di persone con problemi di dipendenza, che possono fornire risorse utili e un sostegno emotivo, aiutandola a capire come relazionarsi alla situazione senza logorarsi ulteriormente.

Non esiti a cercare supporto. Nessuno dovrebbe affrontare situazioni così difficili da solo, e ci sono professionisti e reti di supporto pronte ad aiutarla.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di intraprendere un percorso di supporto psicologico resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
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Buongiorno,
Purtroppo non si può aiutare chi non vuole essere aiutato... Tutte le soluzioni che si potrebbero mettere in atto (N.O.A., alcolisti anonimi ecc.) dipendono dalla volontà del soggetto. Se la situazione è irrecuperabile o sembra esserlo cerchi almeno di tutelare sè stesso.
Dott. Marco Cenci
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera, comprendo quanto questa situazione possa essere difficile e dolorosa per lei. Da ciò che descrive, sembra che la sua compagna stia attraversando un periodo di grande difficoltà e che stia ricorrendo all'alcol per evitarne il confronto, probabilmente senza esserne pienamente consapevole o senza aver accettato la gravità del problema.
Il mio consiglio è di rivolgersi a uno specialista, come uno psicologo o un terapeuta esperto in dipendenze. Questo tipo di supporto può essere utile sia per lei che per la sua compagna, aiutandovi a comprendere meglio la situazione e a identificare le risorse più adeguate per affrontarla.
Qualora la sua compagna non volesse intraprendere un percorso di psicoterapia, le suggerisco comunque di considerare una terapia per sé stesso. Questo le permetterà di capire come sostenerla nel miglior modo possibile, senza trascurare il proprio benessere e mantenendo uno spazio di cura anche per sé stesso. Rimango a sua disposizione Cordialmente Dott. Gianluca Pignatelli
Salve, capisco la sua volontà di aiutare la sua compagna ma, purtroppo, la dipendenza all'alcool è un grave problema per cui l'unica possibilità per la sua compagna è quella di un lavoro sulla dipendenza che solo un centro specializzato può offrirle, data la quantità di alcool ingerito che ha descritto. Ci sono centri nelle Asl totalmente gratuiti a cui può afferire, l'obiettivo è quello di delegare a loro la parte della "cura" che, non può fare lei da solo. L'affetto, l'amore, sono importanti ma non curano e ce lo ha dimostrato con il suo scritto. Potrebbe in prima battuta parlare con il medico curante e farle fare una visita? Intanto è un primo passo. Il medico potrebbe indicare le procedure e fare visite specialistiche per prendere in mano la situazione. Non può fare da solo e cerchi di farsi aiutare lei in primis, perchè gestire tutta questa situazione non è per niente facile. Cordiali saluti
Gentile utente, ciò che state vivendo deve essere doloroso per entrambi.Lei sta cercando con tutte le sue forze di convincere la sua partner, grazie all'amore e alla dedizione profusi generosamente nel rapporto, di fare scelte più giuste e più sane pensando probabilmente che l'alcolismo dipenda in massima parte dalla volontà di chi ne è affetto e dalle sue capacità di scelta: " può sempre decidere di smettere, e se non lo fa è per debolezza o mancanza di carattere". In realtà le cose non stanno esattamente cosi. I meccanismi che presiedono la dipendenza sono molto complessi perchè rispondono a una forma di condizionamento comportamentale e neurobiologico, pertanto, di recidiva in recidiva si autorinforza, consolidandosi nel tempo fino a portare il comportamento maladattivo fuori dalla sfera del livero arbitrio e da ogni possibilità di controllo. In generale la sostanza, in questo caso specifico l'alcol,non lascia spazio a nient'altro, neanche alla relazione stessa: o si è dediti a una sostanza o si coltiva un rapporto, le due cose assieme non sono compatibili.I suoi continui sforzi di controllare il comportamento della partner, i tentativi di aiutarla, le aspettative deluse e i progetti infranti,assumano le sembianze di una dipendenza, simile all'alcolismo vero e proprio, in cui il bisogo di cure da parte della partner e la sua speranza di salvarla diventano il collante della relazione.Provi a separarsi un attimo da tutto questo e a osservarsi da fuori. Lei che ruolo ricopre in questa relazione che ha descritto? Sarebbe importante che lei, in primis, si rivolgesse ad un professionista per comprendere meglio cosa effettivamente la lega alla sua compagna. Il suo sentimento o il suo bisogno (inconscio) di salvare e sentirsi utile e indispensabile per qualcuno?.
Un caro saluto
Dott.ssa A.Mustatea
Gentile utente, grazie della condivisione, così accorata e piena di amore che le rende merito. La situazione è molto difficile perchè come sa, una persona che non riconosce come problema quello che ha, non vuole farsi aiutare. La familiarità con problemi di alcolismo non aiuta. Le suggerisco di intraprendere un percorso psicologico individuale, che la sostenga in questo momento difficile, in cui la sua stessa vita è messa in crisi da questo problema. Indirettamente aiuterà anche la sua compagna, perchè condividerà con il terapeuta delle strategie per gestire la situazione con lei. Essendo molto distruttive le relazioni, con persone con dipendenza, è fondamentale che lei pensi e voglia bene anche a se stesso. Rimango a disposizione, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Buongiorno, la situazione che descrive è molto delicata e posso solo immaginare la sua difficoltà. Sicuramente un percorso psicologico sarebbe l’ideale, sia per lei che per la sua compagna. Quello che mi sento di dirle è di utilizzare un approccio più delicato con lei. Capisco la sua frustrazione nel vedere la sua compagna trascurarsi in questo modo e non volerne sapere di risolvere la sua dipendenza dall’alcol. Tuttavia utilizzare una modalità aggressiva e colpevolizzante non fa altro che irrobustire il senso di colpa in lei, che evidentemente sta attraversando un momento difficile. Provi piuttosto a farle semplicemente capire che lei la sostiene e che ci sarà quando volesse parlare del suo malessere. Nel frattempo, lavori anche sul suo disagio e sulle sue emozioni rispetto a vivere una situazione del genere, sul senso di colpa che accennava e sulla sua idea di lasciare o meno la compagna: cerchi un professionista che le possa dare un supporto psicologico continuativo. Resto a disposizione. Dr.ssa Laura Raco
Grazie di aver condiviso con noi questa situazione di vita. Come già gli altri colleghi hanno scritto, la dipendenza da alcool spesso comporta, da parti di chi ne fa uso, la negazione del problema. Credo possa essere utile per te comprendere che cosa significhi andare nella direzione dell’amare te stesso. Ogni azione mossa da questo sentimento, che sia il cercar ancora di aiutare lei, o che sia il separartene, o qualsiasi altra strada tu voglia intraprendere, sono certa saprà portarti nella giusta direzione. Rifletti sulla possibilità di intraprendere tu un percorso, non tanto per lei, bensì per te stesso. Per sceglierti indipendentemente da qualsiasi cosa accada attorno a te. Nel caso volessi approfondire, sono a disposizione. Dott.ssa Simona Vanetti
Gentile Signore,
la situazione che descrive è certamente molto difficile e complessa, e posso comprendere quanto possa essere sfiancante cercare di aiutare una persona amata che sembra non volersi rendere conto del problema. L'alcolismo è una condizione che non colpisce solo chi ne soffre, ma ha ripercussioni anche sulle persone vicine, come lei sta vivendo in prima persona.
Da quello che racconta, sembrerebbe che la sua compagna abbia sviluppato una dipendenza dall'alcol che sta intaccando non solo la sua salute fisica ed emotiva, ma anche la sua vita di coppia e il suo benessere generale. Le sue radici familiari, con una storia di alcolismo così presente, potrebbero aver contribuito a rendere questo comportamento più accettabile o normale per lei, anche se chiaramente sta peggiorando la sua qualità della vita.
L’alcolismo è una malattia complessa e spesso chi ne è affetto tende a negare la gravità della propria condizione. Questo meccanismo di negazione è comune e può portare la persona a evitare di affrontare il problema, a sentirsi attaccata quando si cerca di parlarne, e a reagire con rabbia, come sta accadendo con la sua compagna.
Le sue preoccupazioni sono molto comprensibili, così come il suo timore che lasciarla possa peggiorare la sua situazione. Tuttavia, è importante ricordare che, nonostante l'amore e il sostegno che può offrirle, la decisione di affrontare la dipendenza spetta alla sua compagna. Lei può continuare a incoraggiarla a chiedere aiuto, ma non può risolvere il problema al posto suo.
Provare a parlarle in un momento in cui è lucida, senza accusarla o farla sentire in colpa, ma esprimendo la sua preoccupazione per il suo benessere e per il loro rapporto. Spiegare come il suo comportamento sta influenzando entrambi potrebbe essere un punto di partenza.
Cercare il supporto di uno specialista in dipendenze potrebbe essere cruciale. Molte persone che soffrono di alcolismo riescono a iniziare un percorso di cura solo quando comprendono la gravità della loro condizione con l'aiuto di un esperto. Potrebbe valutare anche l'opzione di un trattamento terapeutico o di un percorso di riabilitazione per la sua compagna.
Lei sta vivendo una situazione molto stressante e dolorosa, e potrebbe essere utile per lei trovare supporto, sia attraverso una terapia individuale, sia entrando in contatto con gruppi di sostegno per familiari di persone alcoliste (come Al-Anon). Questi gruppi offrono uno spazio per condividere esperienze, ricevere consigli e sentirsi meno soli.
Se la sua compagna ha una famiglia, potrebbe valutare di coinvolgerli, anche se la distanza linguistica è un ostacolo. A volte, un confronto anche con persone esterne può portare una nuova prospettiva o spingere la persona a prendere coscienza della situazione.
Infine, le ricordo che la sua salute mentale e il suo benessere sono altrettanto importanti. Se la situazione diventa insostenibile e non ci sono cambiamenti, potrebbe essere necessario prendere delle decisioni difficili per proteggere se stesso e la sua vita. Nessuno merita di vivere in una situazione di costante sofferenza, e prendersi cura di sé è fondamentale anche per poter essere di sostegno agli altri.
Spero che queste indicazioni possano esserle utili. Se desidera un ulteriore confronto o supporto, non esiti a contattarmi.
Un caro saluto,
Dott.ssa Pinella Chionna
Gentile utente, da quanto descrive, la situazione che sta vivendo con la sua compagna sembra coinvolgere dinamiche profonde che vanno oltre l'aspetto comportamentale legato all'alcolismo. Potremmo considerare che l'alcol rappresenti un simbolo di fuga. L'alcolismo, in questo caso, può essere visto come un tentativo di affrontare emozioni o contenuti che risultano troppo difficili da elaborare consapevolmente. L'eredità familiare legata all'alcolismo che menziona potrebbe indicare una "ripetizione" di schemi psicologici non risolti. Esplorare questi aspetti può essere fondamentale per comprendere il radicamento profondo di queste dinamiche e, di conseguenza, trovare nuove vie per affrontarle. Per quanto riguarda il suo vissuto, l'esaurimento emotivo che sente è del tutto comprensibile. Sta cercando di aiutare una persona cara che però sembra sfuggirle sempre di più. Un terapeuta la inviterebbe a riflettere non solo sul ruolo che sta ricoprendo all'interno di questa relazione, ma anche su ciò che questa dinamica sta evocando dentro di lei. Esistono aspetti della sua personalità che, attraverso questa esperienza, stanno cercando di emergere e che potrebbero offrirle una maggiore consapevolezza di sé? Il cambiamento fisico e psicologico della sua compagna può essere visto come un segnale che qualcosa di profondo è stato "trascurato" e necessita di attenzione. Bisogna anche riconoscere che il cambiamento può avvenire solo se la persona coinvolta è disposta ad affrontare il proprio percorso interiore. Le suggerirei, se non lo ha già fatto, di incoraggiare la sua compagna a intraprendere un percorso di terapia, possibilmente con un approccio che possa accogliere la complessità del suo vissuto. Per quanto riguarda lei, sarebbe utile comprendere come questa situazione stia influenzando il suo percorso personale, così da trovare, nuove risorse per affrontarla. Resto a disposizione per eventuali ulteriori riflessioni. Cordialmente
Gentile Utente,
posso solo provare a comprendere il suo dolore e il senso di impotenza che si trova a vivere, non riuscendo ad aiutare l'amata compagna e temendo il naufragare della vostra relazione e delle progettualità per il futuro.
Convivere con una dipendenza è sempre drammatico e sconvolgente e purtroppo non esiste una ricetta magica.
Unendomi alle voci degli altri colleghi, la invito a prendere contatto con i gruppi di sostegno per alcolisti e loro familiari, diffusamente presenti in ogni città, che sapranno consigliarvi le migliori modalità per avviare un cambiamento. Le raccomando inoltre, eventualmente in alternativa, un percorso di terapia personale che la aiuti a ritrovare la sua personale centratura e la possibilità, tenendo conto dei suoi bisogni più profondi, di recuperare almeno in parte il suo benessere bio-psico-spirituale.
Un caro saluto
Dr.ssa Laura Tofani
Gentile utente, la sua enorme sofferenza e preoccupazione sono palpabili. Essere il partner di una persona con problematiche di dipendenza che non realizza né accetta di averla è veramente doloroso. Si vive una situazione di totale impotenza e frustrazione che può diventare intollerabile. L'alcol poi è una brutta bestia, in grado di far perdere totalmente il contatto con la realtà.
Nonostante la sua compagna ha chiaramente bisogno di aiuto, fino a che non lo realizza lei stessa, è quasi inutile cercare di convincerla: oltre ad essere una perdita di tempo, potrebbe anche generare una reazione di rabbia e risentimento.
La invito caldamente a richiedere un supporto emotivo per lei stesso, soprattutto perché ha apertamente scritto di amarla ancora e amare un dipendente che non si vuole far curare comporta enorme stress e sofferenza. Ha bisogno anche lei di essere supportato in questo momento sia per riuscire a tollerare la situazione, ma anche per gestirla al meglio, sempre avendo in mente che dovrebbe preservare anche se stesso.
Dott.ssa Laura Verbena
Mi dispiace molto per la situazione difficile che stai vivendo con la tua compagna. La dipendenza dall'alcol è una problematica complessa che coinvolge aspetti sia fisici che psicologici, e il suo impatto si estende su chi sta accanto alla persona che ne soffre, come te.

Quello che descrivi — dal comportamento della tua compagna, ai tentativi infruttuosi di affrontare il problema, fino al suo cambiamento fisico e mentale — è un quadro che richiede attenzione professionale. Comprendo il tuo senso di frustrazione e la difficoltà nel trovare una via d'uscita, ma è importante ricordare che, per quanto tu possa volerla aiutare, non puoi risolvere da solo il suo problema con l'alcol.

Ecco alcune considerazioni e suggerimenti su come affrontare la situazione:

1. Comprendere l'alcolismo come una malattia
L’alcolismo non è solo una cattiva abitudine o un difetto caratteriale, è una dipendenza che può avere radici genetiche, emotive e sociali. La famiglia della tua compagna ha una lunga storia di dipendenza, il che suggerisce che vi siano fattori genetici e ambientali in gioco. Questo potrebbe rendere la sua lotta più difficile, ma è anche il motivo per cui è importante affrontare il problema con empatia, pur mantenendo dei limiti per proteggere te stesso.

2. Non affrontare da solo il problema
La dipendenza dall’alcol richiede spesso un approccio multidisciplinare, che può includere supporto psicologico, terapia di gruppo (come Alcolisti Anonimi), e in alcuni casi, un intervento medico. Potresti iniziare cercando un professionista specializzato nelle dipendenze, un terapeuta o un consulente per le dipendenze, che possa aiutare te e la tua compagna a capire meglio il problema e valutare un percorso di recupero.

Se lei rifiuta di farsi aiutare o minimizza il problema, potresti cercare supporto per te stesso. Ci sono organizzazioni che offrono sostegno a familiari e partner di persone con dipendenza (ad esempio, **Al-Anon**), dove potrai trovare comprensione e consigli da persone che vivono situazioni simili.

3. Impostare dei limiti chiari
Anche se ami la tua compagna e temi che lasciarla peggiorerebbe la situazione, è cruciale proteggere il tuo benessere mentale ed emotivo. Potrebbe essere utile stabilire dei confini chiari su ciò che sei disposto a tollerare e su ciò che invece non accetti più. Non si tratta di minacciarla, ma di farle comprendere che la situazione attuale è insostenibile per entrambi.

Ad esempio, puoi spiegare che sei disposto a sostenerla solo se cerca aiuto, ma che non puoi continuare a tollerare comportamenti autodistruttivi senza vedere un tentativo di cambiamento. È difficile, ma può aiutarla a riconoscere la gravità della sua condizione.

4. Affrontare il problema senza giudizio
Usare il senso di colpa, come hai descritto nel tentativo di farla sentire male per il suo aspetto fisico, potrebbe non essere efficace. L'alcolismo spesso si alimenta proprio di sentimenti di vergogna e bassa autostima, e far leva su questi sentimenti potrebbe spingerla ulteriormente verso l'alcol. Prova a mantenere il dialogo incentrato sul desiderio di vederla stare meglio, senza giudicarla per il suo comportamento.

5. Considerare un intervento professionale
In alcuni casi, quando una persona non riconosce il proprio problema e rifiuta l'aiuto, potrebbe essere utile coinvolgere un terapeuta o uno specialista in dipendenze per organizzare un "intervento". Questo è un incontro strutturato in cui amici, familiari e un professionista esprimono le loro preoccupazioni in modo coordinato, incoraggiando la persona a cercare aiuto.

6. Prendere cura di te stesso
Vivere accanto a una persona che lotta contro la dipendenza è estremamente faticoso. Assicurati di cercare il tuo supporto, magari parlando con uno psicoterapeuta, per gestire lo stress, la frustrazione e il senso di impotenza che puoi provare. Prenderti cura di te è fondamentale per poter eventualmente essere di supporto alla tua compagna.
7. Ultima riflessione sul rapporto
Potresti dover affrontare la possibilità che, se lei non è disposta a cercare aiuto, il tuo benessere potrebbe richiedere una separazione. Rimanere in una relazione distruttiva potrebbe non solo peggiorare il suo stato, ma anche compromettere gravemente la tua salute mentale ed emotiva.

Questa è una situazione complessa, e nessuna decisione è facile. Tuttavia, con il giusto supporto e un piano chiaro, è possibile trovare un modo per affrontare la situazione. Se la tua compagna riesce a riconoscere il suo problema e cercare aiuto, ci sono buone possibilità di miglioramento.

Dott.ssa Giulia Ingrosso
Gentile utente
Comprendo la fatica di stare vicino alla persona che si ama e guardarla lentamente lasciarsi andare ad un dolore muto.
Leggendola ho immaginato un paesaggio desolato, il senso di abbandono e impotenza che si può sperimentare in una situazione del genere. La sua compagna ha una dipendenza e starle vicino é faticoso e triste.
Le offra il suo aiuto, la sua presenza, nella misura in cui é sostenibile per lei.
Le ha offerto di rivolgersi ad un professionista che possa sostenerla, prenda in considerazione la stessa possibilità per se stesso se ne sentisse il bisogno.
Un caro saluto
La abbraccio.

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