Salve io ho un problema ho una sorella più piccola che soffre di ansia e attacchi di panico queste u
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Salve io ho un problema ho una sorella più piccola che soffre di ansia e attacchi di panico queste ultime due settimane ho iniziato un lavoro di prova dicendo a lei che continuerò lo stesso ad aiutarla come posso ovviamente intendevo quando torno dal lavoro eppure da quando ho iniziato a lavorare mia sorella e io non facciamo che litigare a smesso di rivolgermi la parola non vuole fare più nulla con me e io sono così stanca poiché se smetto di lavorare i miei genitori iniziano a offendermi a a minacciarmi di cacciarmi di casa oltre che non vogliono aiutare economicamente mia sorella ,ma io sono veramente stanca ho il dubbio di lasciare questo lavoro risolverei il problema secondo voi
Dott.ssa Maria Carla del Vaglio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Santa Maria Capua Vetere
Buonasera,
la situazione che descrive è estremamente complessa e richiede grande attenzione per bilanciare le sue esigenze personali, il rapporto con sua sorella e le dinamiche familiari. È evidente che si trova sotto una pressione notevole, cercando di essere di supporto a sua sorella mentre affronta responsabilità lavorative e una difficile relazione con i suoi genitori.
È importante ricordare che prendersi cura di una persona cara, soprattutto quando ha difficoltà come l'ansia e gli attacchi di panico, può essere molto impegnativo, ma non deve avvenire a discapito del suo benessere. Sua sorella probabilmente percepisce il suo lavoro come una minaccia al legame tra voi, ma ciò non significa che lei debba rinunciare a costruire il suo futuro o a preservare un equilibrio tra il supporto che offre e le sue esigenze personali.
Lasciare il lavoro potrebbe sembrare una soluzione immediata per calmare le tensioni, ma rischierebbe di alimentare ulteriori difficoltà, sia economiche che emotive. Invece, potrebbe essere utile aprire un dialogo con sua sorella, spiegando con calma che il lavoro non significa meno amore o meno attenzione nei suoi confronti, ma è un modo per costruire una stabilità che può essere d'aiuto anche per lei. Forse potreste concordare momenti specifici da dedicare insieme, anche se meno frequenti rispetto a prima.
È altrettanto importante trovare una rete di supporto più ampia per affrontare la situazione. Potrebbe essere utile coinvolgere un professionista della salute mentale per sua sorella, così che lei non si senta l'unico sostegno emotivo disponibile. Questo potrebbe alleggerire il peso che sta portando e permetterle di mantenere un rapporto sano con lei.
Se desidera approfondire come gestire questa situazione o ha bisogno di ulteriori consigli, rimango a disposizione. È fondamentale che anche lei si senta sostenuta in questo percorso.
la situazione che descrive è estremamente complessa e richiede grande attenzione per bilanciare le sue esigenze personali, il rapporto con sua sorella e le dinamiche familiari. È evidente che si trova sotto una pressione notevole, cercando di essere di supporto a sua sorella mentre affronta responsabilità lavorative e una difficile relazione con i suoi genitori.
È importante ricordare che prendersi cura di una persona cara, soprattutto quando ha difficoltà come l'ansia e gli attacchi di panico, può essere molto impegnativo, ma non deve avvenire a discapito del suo benessere. Sua sorella probabilmente percepisce il suo lavoro come una minaccia al legame tra voi, ma ciò non significa che lei debba rinunciare a costruire il suo futuro o a preservare un equilibrio tra il supporto che offre e le sue esigenze personali.
Lasciare il lavoro potrebbe sembrare una soluzione immediata per calmare le tensioni, ma rischierebbe di alimentare ulteriori difficoltà, sia economiche che emotive. Invece, potrebbe essere utile aprire un dialogo con sua sorella, spiegando con calma che il lavoro non significa meno amore o meno attenzione nei suoi confronti, ma è un modo per costruire una stabilità che può essere d'aiuto anche per lei. Forse potreste concordare momenti specifici da dedicare insieme, anche se meno frequenti rispetto a prima.
È altrettanto importante trovare una rete di supporto più ampia per affrontare la situazione. Potrebbe essere utile coinvolgere un professionista della salute mentale per sua sorella, così che lei non si senta l'unico sostegno emotivo disponibile. Questo potrebbe alleggerire il peso che sta portando e permetterle di mantenere un rapporto sano con lei.
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Buongiorno, ho letto attentamente il suo messaggio. Mispiace per la sua relazione altalenante, ma c'è una cosa che nella coppia è basilare: il rispetto dell'altro e soprattutto di sé.
La invito a riflettere su quanto sia importante tutto ciò, sapendo poi che il suo ex ragazzo si è permesso anche di portare avanti entrambe le relazioni come se nulla fosse.
Sono comunque disponibile ad aiutarla, qualora volesse andare a fondo alla questione
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara.
La invito a riflettere su quanto sia importante tutto ciò, sapendo poi che il suo ex ragazzo si è permesso anche di portare avanti entrambe le relazioni come se nulla fosse.
Sono comunque disponibile ad aiutarla, qualora volesse andare a fondo alla questione
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara.
Buongiorno, grazie per aver condiviso questa situazione così complessa e faticosa. È evidente quanto tenga a sua sorella e quanto stia cercando di aiutarla al meglio delle sue possibilità, anche se questo sta richiedendo un enorme sforzo da parte sua.
Litigare con una persona a cui vogliamo bene, soprattutto in un momento di difficoltà, può far sentire ancora più soli e stanchi. A volte, quando siamo sotto pressione, diventa difficile comunicare e far capire agli altri le nostre intenzioni e il nostro affetto. Anche per sua sorella, che già affronta ansia e attacchi di panico, potrebbe essere difficile esprimere ciò che sente senza che questo generi conflitti.
Un supporto psicologico potrebbe essere utile sia per lei, per affrontare il carico emotivo che sta vivendo, sia per sua sorella, per aiutarla a gestire l’ansia e i momenti difficili. La sua attenzione e il suo impegno per il benessere di sua sorella dimostrano quanto le stia a cuore, ma è importante ricordarsi che anche lei merita di essere sostenuta.
Le auguro di trovare presto un po’ di serenità in questa situazione. AM
Litigare con una persona a cui vogliamo bene, soprattutto in un momento di difficoltà, può far sentire ancora più soli e stanchi. A volte, quando siamo sotto pressione, diventa difficile comunicare e far capire agli altri le nostre intenzioni e il nostro affetto. Anche per sua sorella, che già affronta ansia e attacchi di panico, potrebbe essere difficile esprimere ciò che sente senza che questo generi conflitti.
Un supporto psicologico potrebbe essere utile sia per lei, per affrontare il carico emotivo che sta vivendo, sia per sua sorella, per aiutarla a gestire l’ansia e i momenti difficili. La sua attenzione e il suo impegno per il benessere di sua sorella dimostrano quanto le stia a cuore, ma è importante ricordarsi che anche lei merita di essere sostenuta.
Le auguro di trovare presto un po’ di serenità in questa situazione. AM
Gentile Amica o Amico,
è molto generoso da parte sua aiutare sua sorella! E capisco bene la sua preoccupazione. Tuttavia, aiutarla può significare anche parlare con lei e farle capire che questo lavoro per lei è importante, e che sua sorella può imparare a tollerare l'ansia. Questo la porterà verso la guarigione.
e' il caso che sua sorella si rivolga ad uno specialista o ai servizi territoriali, perché con tutto l'affetto che lei gli dà, comunque ha bisogno di un aiuto specialistico. Da sola lei non può aitarla più di tanto!
con i migliori auguri,
dr. Ventura
è molto generoso da parte sua aiutare sua sorella! E capisco bene la sua preoccupazione. Tuttavia, aiutarla può significare anche parlare con lei e farle capire che questo lavoro per lei è importante, e che sua sorella può imparare a tollerare l'ansia. Questo la porterà verso la guarigione.
e' il caso che sua sorella si rivolga ad uno specialista o ai servizi territoriali, perché con tutto l'affetto che lei gli dà, comunque ha bisogno di un aiuto specialistico. Da sola lei non può aitarla più di tanto!
con i migliori auguri,
dr. Ventura
Gentile utente, da quello che scrive, sembra che lei stia cercando di bilanciare diverse responsabilità e che si senta intrappolata tra le esigenze della famiglia e il bisogno di indipendenza.
Lasciare il lavoro risolverebbe il problema?
Molto probabilmente no. Anche se lasciasse il lavoro, i problemi di fondo con sua sorella e i suoi genitori rimarrebbero. Inoltre, rinunciare al lavoro potrebbe avere conseguenze negative sulla sua autostima e sulla sua indipendenza economica.
Di certo non è la soluzione pratica che la preoccupa, ma sono tutte le responsabilità che sente gravare su di sé. Per quanto concerne questo aspetto Le suggerisco d'intraprendere un percorso psicologico che la potrebbe aiutare ad intraprendere in maniera serena la scelta che ritiene migliore per se stessa.
Dott. Angela Pistilli
Lasciare il lavoro risolverebbe il problema?
Molto probabilmente no. Anche se lasciasse il lavoro, i problemi di fondo con sua sorella e i suoi genitori rimarrebbero. Inoltre, rinunciare al lavoro potrebbe avere conseguenze negative sulla sua autostima e sulla sua indipendenza economica.
Di certo non è la soluzione pratica che la preoccupa, ma sono tutte le responsabilità che sente gravare su di sé. Per quanto concerne questo aspetto Le suggerisco d'intraprendere un percorso psicologico che la potrebbe aiutare ad intraprendere in maniera serena la scelta che ritiene migliore per se stessa.
Dott. Angela Pistilli
Gentilissima, posso capire la sua stanchezza in questa situazione così turbolenta. Sarebbe necessario avere maggiori informazioni circa la situazione della sua famiglia, come la sua età, quella di sua sorella, e la situazione economica/lavorativa dei suoi genitori. Ad ogni modo lasciare il lavoro non è la soluzione migliore. Rivolgersi ad uno specialista potrebbe essere una buona soluzione per poter avere il quadro della situazione e comprendere le dinamiche della sua famiglia che appaiono poco funzionali. Cordialmente.
Dott.ssa Daniela La Porta
Dott.ssa Daniela La Porta
Gentile utente, grazie per aver condiviso questo suo momento di vita!
Certo non deve essere facile per lei trovarsi a vivere questa situazione: da un lato la preoccupazione per sua sorella, dall'altro la voglia di avere una propria entrata mensile, un proprio spazio, e non gravare sui propri genitori. Sicuramente ci vuole un bel po' di coraggio a scegliere di mantenere intatta la sua posizione attuale; penso che lei debba fare ciò che sente essere meglio per lei, per la sua vita. Chi le sta intorno, vedrà, se ne farà una ragione. Sono certa che prendere in considerazione l'idea di farsi supportare in questo momento così complesso della sua vita da una persona esperta le potrebbe essere tanto d'aiuto per capire come gestire al meglio le sue attuali dinamiche familiari.
Resto a sua disposizione per qualsiasi dubbio e/o chiarimento.
Le auguro di stare bene!
Dott.ssa Daniela Ammendola
Certo non deve essere facile per lei trovarsi a vivere questa situazione: da un lato la preoccupazione per sua sorella, dall'altro la voglia di avere una propria entrata mensile, un proprio spazio, e non gravare sui propri genitori. Sicuramente ci vuole un bel po' di coraggio a scegliere di mantenere intatta la sua posizione attuale; penso che lei debba fare ciò che sente essere meglio per lei, per la sua vita. Chi le sta intorno, vedrà, se ne farà una ragione. Sono certa che prendere in considerazione l'idea di farsi supportare in questo momento così complesso della sua vita da una persona esperta le potrebbe essere tanto d'aiuto per capire come gestire al meglio le sue attuali dinamiche familiari.
Resto a sua disposizione per qualsiasi dubbio e/o chiarimento.
Le auguro di stare bene!
Dott.ssa Daniela Ammendola
Buonasera,
indubbiamente la sua è una situazione complessa e delicata. Da un lato le sue parole trasmettono la sua preoccupazione per il benessere di sua sorella, dall'altro la difficoltà a tenere insieme questa sua preoccupazione e la necessità di lavorare. Di fronte a tutto questo, vedere sua sorella smettere di rivolgerle la parola deve essere stato davvero doloroso.
La scelta di lasciare il suo lavoro è difficile e non penso che dovrebbe prenderla sulla base delle risposte ad una domanda on-line, ma una cosa è certa: anche se decidesse di lasciare il suo lavoro questo non permetterebbe a sua sorella di risolvere la sua ansia ed i suoi attacchi di panico. Con tutto il supporto che lei può darle, solo un percorso mirato potrà permettere a sua sorella di affrontare le proprie difficoltà.
Spero che questa risposta le sia stata d'aiuto.
Buona serata.
indubbiamente la sua è una situazione complessa e delicata. Da un lato le sue parole trasmettono la sua preoccupazione per il benessere di sua sorella, dall'altro la difficoltà a tenere insieme questa sua preoccupazione e la necessità di lavorare. Di fronte a tutto questo, vedere sua sorella smettere di rivolgerle la parola deve essere stato davvero doloroso.
La scelta di lasciare il suo lavoro è difficile e non penso che dovrebbe prenderla sulla base delle risposte ad una domanda on-line, ma una cosa è certa: anche se decidesse di lasciare il suo lavoro questo non permetterebbe a sua sorella di risolvere la sua ansia ed i suoi attacchi di panico. Con tutto il supporto che lei può darle, solo un percorso mirato potrà permettere a sua sorella di affrontare le proprie difficoltà.
Spero che questa risposta le sia stata d'aiuto.
Buona serata.
Gentile utente, capisco la situazione che sta attraversando in questo momento, che non è per niente semplice. Stare accanto a sua sorella in questa sua fase di vita è sicuramente importante. L'ansia spesso porta alla paura di stare da soli e probabilmente questo è il motivo per cui in questo momento sua sorella ce l'ha con lei. Le posso dire che lasciare il lavoro non porterà ad una risoluzione del problema, anzi. Lei non può prendersi i carichi nè di sua sorella nè della sua famiglia che fa leva sulla sua parte emotiva minacciandole di cacciarla di casa. Il miglior aiuto che può dare ad oggi a sua sorella è quella di svolgere una psicoterapia e non escluderei il coinvolgimento dell'intero nucleo familiare data la situazione che racconta ed il peso che in questo momento si trova a portare sulle spalle. Cordialmente Dott.ssa Antonietta Tammaro
Salve e grazie per aver condiviso la sua situazione. Gli elementi e le azioni da considerare a mio avviso:
1. Intavolare una comunicazione chiara, aperta e trasparente con sua sorella per definire gli obiettivi di entrambe, finalizzando il dialogo al rispetto reciproco e dei reciproci scopi.
2. Definire il suo rapporto con i suoi genitori i quali sembrano essere a loro volta piuttosto stressati, data la loro importante reazione al suo dubbio di lasciare il lavoro.
3. Non lasci il lavoro se non per iniziarne uno migliore al fine di chiarire il rispetto per se stessa, per i suoi obiettivi e per la sua vita.
A volte fare le cose giuste per se stessi può intimorire: se ha bisogno di supporto lo cerchi e lo trovi....la aiuterà sicuramente a definire e chiarire meglio il quadro piuttosto complesso che sta affrontando.
Dott. Lucio Aucello
1. Intavolare una comunicazione chiara, aperta e trasparente con sua sorella per definire gli obiettivi di entrambe, finalizzando il dialogo al rispetto reciproco e dei reciproci scopi.
2. Definire il suo rapporto con i suoi genitori i quali sembrano essere a loro volta piuttosto stressati, data la loro importante reazione al suo dubbio di lasciare il lavoro.
3. Non lasci il lavoro se non per iniziarne uno migliore al fine di chiarire il rispetto per se stessa, per i suoi obiettivi e per la sua vita.
A volte fare le cose giuste per se stessi può intimorire: se ha bisogno di supporto lo cerchi e lo trovi....la aiuterà sicuramente a definire e chiarire meglio il quadro piuttosto complesso che sta affrontando.
Dott. Lucio Aucello
Ciao, grazie per la tua condivisione. Immagino che tu ti possa sentire sopraffatta da questa situazione. Sembra tu stia cercando di bilanciare tantissime responsabilità, non solo verso tua sorella, anche verso la tua famiglia, e come questo ti porti a sentirti intrappolata in un circolo di insoddisfazione e tensione. Quello che stai vivendo è comprensibilmente faticoso. È normale, in una situazione così, sentirsi sopraffatti quando si cerca di gestire tanto (forse anche troppo), soprattutto se si percepisce una sorta di "dovere" nei confronti degli altri.
Credo inizi ad essere essenziale che tu abbia un momento di riflessione su ciò che ti fa stare bene e su come puoi proteggerti.
Per quanto riguarda la decisione di lasciare il lavoro, non è facile rispondere in modo definitivo in quanto ogni situazione è unica, ma ti consiglio di riflettere su ciò che è più importante per te in questo momento. Se senti che il lavoro ti sta prosciugando emotivamente e non riesci a trovare un equilibrio tra le tue responsabilità e il tuo benessere, forse potresti considerare di fare un passo indietro per rivedere le priorità. Tuttavia, prima di prendere una decisione drastica, sarebbe utile esplorare anche altre opzioni, come una comunicazione più aperta con tua sorella per chiarire le sue aspettative e forse anche cercare qualche tipo di supporto esterno per lei (iniziare una terapia, ad esempio), che possa alleggerire il carico su di te. Ricorda che non sei obbligata a risolvere tutto da sola, e meriti anche tu di essere ascoltata e supportata. Se ti senti troppo sola in questa situazione, cercare un aiuto professionale per te stessa potrebbe essere un passo importante per non sentirti sopraffatta. La tua salute mentale e il tuo benessere sono essenziali, e solo trovando un equilibrio potrai davvero aiutare gli altri senza compromessi
Se hai bisogno di continuare a parlarne, resto a disposizione per un appuntamento.
Un caro saluto Dott.ssa Lorena Ghiotto Psicoterapeuta e Psicodrammatista.
Credo inizi ad essere essenziale che tu abbia un momento di riflessione su ciò che ti fa stare bene e su come puoi proteggerti.
Per quanto riguarda la decisione di lasciare il lavoro, non è facile rispondere in modo definitivo in quanto ogni situazione è unica, ma ti consiglio di riflettere su ciò che è più importante per te in questo momento. Se senti che il lavoro ti sta prosciugando emotivamente e non riesci a trovare un equilibrio tra le tue responsabilità e il tuo benessere, forse potresti considerare di fare un passo indietro per rivedere le priorità. Tuttavia, prima di prendere una decisione drastica, sarebbe utile esplorare anche altre opzioni, come una comunicazione più aperta con tua sorella per chiarire le sue aspettative e forse anche cercare qualche tipo di supporto esterno per lei (iniziare una terapia, ad esempio), che possa alleggerire il carico su di te. Ricorda che non sei obbligata a risolvere tutto da sola, e meriti anche tu di essere ascoltata e supportata. Se ti senti troppo sola in questa situazione, cercare un aiuto professionale per te stessa potrebbe essere un passo importante per non sentirti sopraffatta. La tua salute mentale e il tuo benessere sono essenziali, e solo trovando un equilibrio potrai davvero aiutare gli altri senza compromessi
Se hai bisogno di continuare a parlarne, resto a disposizione per un appuntamento.
Un caro saluto Dott.ssa Lorena Ghiotto Psicoterapeuta e Psicodrammatista.
Salve. Da come descrive la situazione che si è venuta a creare sembra che sia lei a diversi far carico di sua sorella e della sua ansia. Se uno vincolo familiare può legittimare questa condizione allo stesso tempo, come lei considera, limita la sua libertà e autonomia. Lasciando il lavoro probabilmente risolverebbe i sopraggiunti litigi con sua sorella lasciando intatto il problema della sua stanchezza e della sua limitazione personale della sua libertà. Cosa la porta a considerare prioritario il benessere di sua sorella rispetto al suo? Forse nell'aiuto che da a sua sorella c'è la speranza che qualcuno possa aiutare lei stessa nell'affrontare questo delicato momento personale? Sembra che la stanchezza di cui parla dipenda dal non potersi sentire libera di fare le sue scelte. Spero che possa trovare la risoluzione per mettere al primo posto se stessa. Sicuramente ha tutte le capacità per beneficiare di uno spazio personale migliore e più adatto di questo, in cui condivide onestamente il suo dilemma. Qualora volesse resto a disposizione per uno spazio ulteriore.
Gentile utente,
assistere un parente che sta affrontando un periodo difficile non è mai facile, sua sorella ha bisogno però anche di un aiuto concreto da parte di un professionista che possa aiutarla a gestire la situazione di ansia e attacchi di panico che descrive.
É bene, però, che anche lei si prenda cura di sè, che lavori e persegua i suoi obiettivi ma che si conceda anche un aiuto se dovesse averne bisogno.
Le auguro il meglio
Dott.ssa Filippi
assistere un parente che sta affrontando un periodo difficile non è mai facile, sua sorella ha bisogno però anche di un aiuto concreto da parte di un professionista che possa aiutarla a gestire la situazione di ansia e attacchi di panico che descrive.
É bene, però, che anche lei si prenda cura di sè, che lavori e persegua i suoi obiettivi ma che si conceda anche un aiuto se dovesse averne bisogno.
Le auguro il meglio
Dott.ssa Filippi
Salve, mi dispiace molto per la situazione difficile che sta vivendo. È molto complesso far fronte sia alle esigenze di sua sorella che alle richieste provenienti dal nuovo lavoro. A volte chi soffre di ansia può sentirsi trascurato o abbandonato anche se nella realtà non è così. Provi a spiegare a sua sorella perché ha deciso di lavorare e come questa decisione potrebbe, alla lunga, essere di supporto anche per lei. Potrebbe anche essere d'aiuto ritagliarsi regolarmente e quotidianamente un'attività da svolgere insieme a sua sorella; una sorta di momento speciale, solo vostro. Questo potrebbe aiutarla a sentirsi considerata e amata. È importante ricordare che anche lei ha diritto di ritagliarsi un suo spazio e costruire la propria autonomia. Cerchi di confrontarsi con i vostri genitori facendo loro presente questo aspetto e sottolineando il fatto che rinunciare al lavoro potrebbe risolvere temporaneamente il problema con sua sorella, ma la metterebbe in una posizione di maggiore vulnerabilità e dipendenza economica da loro. Infine, potrebbe prendere in considerazione l'intraprendere una psicoterapia familiare, all'interno della quale il professionista potrà facilitare il confronto tra le esigenze e necessità di ognuno di voi e lavorare per raggiungere un equilibrio quanto più funzionale possibile.
Buonasera, capisco che la situazione l'angosci, che lei senta la responsabilità di dover adeguare scelte e comportamento alla patologia di sua sorella, che provi sentimenti difficili da districare, nel desiderio di aiutarla. Lasciare il lavoro non risolverà la situazione: le consiglio una consulenza psicologica che la aiuti a capire la natura del legame con sua sorella, come regolare la relazione con lei, e quello che può fare per esserle di aiuto.
Salve,
comprendo profondamente la fatica che sta affrontando, e mi dispiace per questa situazione così complessa. È chiaro che vuole molto bene a sua sorella e desidera aiutarla, ma dal suo racconto emerge anche il rischio di trovarsi in una inversione di ruolo, dove lei diventa quasi la "mamma" di sua sorella, prendendosi carico di responsabilità che non dovrebbero spettarle. Questo, per quanto mosso dall’amore, non è un equilibrio naturale e rischia di danneggiare sia lei che il rapporto con sua sorella.
Occuparsi di un familiare in difficoltà è importante, ma è altrettanto cruciale riconoscere i propri limiti. Nessuno può essere l'unico punto di riferimento per qualcun altro, e non è sano né per lei né per sua sorella che si assuma tutte le responsabilità. Questo potrebbe rendere sua sorella dipendente dal suo aiuto, invece di incoraggiarla a trovare altre risorse per affrontare la sua ansia e i suoi attacchi di panico.
Lasciare il lavoro potrebbe sembrare una soluzione immediata, ma non risolve il problema alla radice e, come accennato, potrebbe portare altre difficoltà, come il conflitto con i suoi genitori e il peso economico. Invece, potrebbe essere utile:
Riconoscere i ruoli:
Ricordi a sé stessa che il suo compito non è quello di "salvare" sua sorella. Può aiutarla, certo, ma all'interno di confini sani. Ad esempio, può supportarla a trovare strategie o risorse per affrontare i suoi attacchi di panico, magari incoraggiandola a rivolgersi a un professionista o a partecipare a un gruppo di supporto.
Comunicare con sua sorella:
Provi a dirle quanto tiene a lei, ma spieghi anche che ha bisogno di mantenere il lavoro, sia per il suo benessere personale che per garantire una stabilità futura. Potrebbe dire qualcosa come:
"Ti voglio bene e voglio esserti accanto, ma non posso fare tutto da sola. Ho bisogno di lavorare anche per poterci sostenere entrambe. Ci sarò per te quando torno a casa, ma dobbiamo trovare insieme un modo per affrontare tutto questo."
Confrontarsi con i genitori:
È importante che anche i suoi genitori si rendano conto della loro responsabilità. Se possibile, cerchi di coinvolgerli in una conversazione aperta, magari con il supporto di uno psicologo familiare. La situazione di sua sorella richiede un impegno condiviso.
Considerare il proprio benessere:
Ricordi che per aiutare sua sorella ha bisogno di essere in equilibrio anche lei. Ritagliarsi tempo per sé non è egoismo, ma una necessità per essere di supporto nel modo più efficace possibile.
La invito a riflettere su questi aspetti e, se necessario, a rivolgersi a un professionista per ricevere supporto in questo percorso. Nessuno dovrebbe portare un peso così grande da solo.
Sono a disposizione per altri confronti e chiarimenti.
Le auguro con tutto il cuore di riuscire a gestire nel migliore modo possibile questa situazione così stancante e immagino parecchio stressante anche.
Nunzio Nasti.
comprendo profondamente la fatica che sta affrontando, e mi dispiace per questa situazione così complessa. È chiaro che vuole molto bene a sua sorella e desidera aiutarla, ma dal suo racconto emerge anche il rischio di trovarsi in una inversione di ruolo, dove lei diventa quasi la "mamma" di sua sorella, prendendosi carico di responsabilità che non dovrebbero spettarle. Questo, per quanto mosso dall’amore, non è un equilibrio naturale e rischia di danneggiare sia lei che il rapporto con sua sorella.
Occuparsi di un familiare in difficoltà è importante, ma è altrettanto cruciale riconoscere i propri limiti. Nessuno può essere l'unico punto di riferimento per qualcun altro, e non è sano né per lei né per sua sorella che si assuma tutte le responsabilità. Questo potrebbe rendere sua sorella dipendente dal suo aiuto, invece di incoraggiarla a trovare altre risorse per affrontare la sua ansia e i suoi attacchi di panico.
Lasciare il lavoro potrebbe sembrare una soluzione immediata, ma non risolve il problema alla radice e, come accennato, potrebbe portare altre difficoltà, come il conflitto con i suoi genitori e il peso economico. Invece, potrebbe essere utile:
Riconoscere i ruoli:
Ricordi a sé stessa che il suo compito non è quello di "salvare" sua sorella. Può aiutarla, certo, ma all'interno di confini sani. Ad esempio, può supportarla a trovare strategie o risorse per affrontare i suoi attacchi di panico, magari incoraggiandola a rivolgersi a un professionista o a partecipare a un gruppo di supporto.
Comunicare con sua sorella:
Provi a dirle quanto tiene a lei, ma spieghi anche che ha bisogno di mantenere il lavoro, sia per il suo benessere personale che per garantire una stabilità futura. Potrebbe dire qualcosa come:
"Ti voglio bene e voglio esserti accanto, ma non posso fare tutto da sola. Ho bisogno di lavorare anche per poterci sostenere entrambe. Ci sarò per te quando torno a casa, ma dobbiamo trovare insieme un modo per affrontare tutto questo."
Confrontarsi con i genitori:
È importante che anche i suoi genitori si rendano conto della loro responsabilità. Se possibile, cerchi di coinvolgerli in una conversazione aperta, magari con il supporto di uno psicologo familiare. La situazione di sua sorella richiede un impegno condiviso.
Considerare il proprio benessere:
Ricordi che per aiutare sua sorella ha bisogno di essere in equilibrio anche lei. Ritagliarsi tempo per sé non è egoismo, ma una necessità per essere di supporto nel modo più efficace possibile.
La invito a riflettere su questi aspetti e, se necessario, a rivolgersi a un professionista per ricevere supporto in questo percorso. Nessuno dovrebbe portare un peso così grande da solo.
Sono a disposizione per altri confronti e chiarimenti.
Le auguro con tutto il cuore di riuscire a gestire nel migliore modo possibile questa situazione così stancante e immagino parecchio stressante anche.
Nunzio Nasti.
Buongiorno,
convivere e condividere la sofferenza di un parente o, comunque, di una persona cara non è mai semplice. Coinvolge e ci attiva molto sotto tanti piani e punti di vista. Credo che la sua situazione sia piuttosto complessa, e meriti quindi uno spazio adeguato per essere ascoltata e per trovare, insieme al professionista, la modalità di ascoltare se stessi e i propri bisogni. Così poi, da capire cosa può essere la scelta che la rende più in equilibrio con sè e l'ambiente in cui vive.
convivere e condividere la sofferenza di un parente o, comunque, di una persona cara non è mai semplice. Coinvolge e ci attiva molto sotto tanti piani e punti di vista. Credo che la sua situazione sia piuttosto complessa, e meriti quindi uno spazio adeguato per essere ascoltata e per trovare, insieme al professionista, la modalità di ascoltare se stessi e i propri bisogni. Così poi, da capire cosa può essere la scelta che la rende più in equilibrio con sè e l'ambiente in cui vive.
Gentile, grazie per aver condiviso con noi questa situazione delicata. E' probabile che sua sorella percepisca l'inizio del suo lavoro come un abbandono nei suoi confronti, anche se non è tale. Il contesto familiare come lei lo descrive attualmente influisce sul benessere mentale dei vari membri. Non so se sua sorella ha già avviato un percorso psicologico ma l'aiuto di un professionista può darle sicuramente una mano, dato che l'ansia e gli attacchi di panico possono essere invalidanti per la persona. In quanto a lei, . Credo che l'unica che sia in grado di darsi delle risposte sia solo lei rispetto alla situazione lavorativa. Chiaramente, se si sente sopraffatta dal carico eccessivo in famiglia o lavorativo, potrebbe richiedere a sua volta un supporto per potersi concentrare anche sul suo di benessere e capire quali siano le soluzioni migliori per lei. Se ha bisogno, resto a disposizione per eventuale chiarimenti. Cari saluti, Dott.ssa Adriana Vicario.
Buongiorno, no, nonostante le buone intenzioni non risolverebbe il problema. è encomiabile che lei cerchi di aiutarla però dovrebbe continuare ad essere la sorella e non un genitore sostitutivo o un'assistente personale come, credo inconsapevolmente, voglia sua sorella. LEi dovrebbe farsi carico del proprio malessere per impegnarsi in un percorso di guarigione che non può essere fatto da altri o per interposta persona.
Gentile Utente, posso solo immaginare la fatica che sente ed il dispiacere che sta provando nel vedere questo cambiamento in sua sorella. Non sapendo quanto lei abbia già provato a condividere con sua sorella quanto sta accadendo, la prima cosa che mi sento di suggerirle è di provare a chiedere come si sente sua sorella, cosa prova e come la fa sentire non averla più vicina ogni giorno tutto il tempo. I cambiamenti spaventano, soprattutto se poi si ha una storia di ansia, è possibile che sua sorella stia facendo fatica ad attraversare questo cambiamento. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
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