Salve io ho quasi 40 anni e il mio problema con l'alcool e abbastanza alto a mio avviso.... Inizio

21 risposte
Salve io ho quasi 40 anni e il mio problema con l'alcool e abbastanza alto a mio avviso....
Inizio la mattina con un bicchiere di sambuca poi vado a lavoro,in pausa pranzo bevo almeno una lattina se non due di birra e la sera una bottiglia di vino rosso....
Così da un anno....
Però vivo da solo col mio cane e due gatti che amo e non posso lasciarli da soli andare in una clinica.... oltretutto se sto a casa rischio di perdere il lavoro....
Se potete darmi un consiglio....
Grazie
buon giorno,capisco la problematica per questo mi permetto di consigliarle l'inizio di una terapia emdr che possa aiutarla senza ricorrere al ricovero in una clinica.
spero di esserle stata utile.
Dott.ssa Verusca Gorello

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BUNGIORNO,
le consiglio di intraprendere una psicoterapia che possa aiutarla a capire il suo disagio.
Cordiali saluti
Gentile utente, mi rendo conto che a volte trovare il tempo da dedicare al prendersi cura di sè possa essere complicato tra i vari impegni ma vista la difficoltà della sua situazione le suggerisco di rivolgersi al suo medico di base che saprà indirizzarla sui servizi dedicati ai problemi di cui soffre presenti sul territorio. Il ricovero non è infatti l'unica possibilità e non è nemmeno detto che sia necessario un intervento di questo tipo. E' bene però discuterne con uno specialista per trovare la strategia d'intervento più adatta alla sua situazione. Un caro saluto, dott.ssa Andreoli
Gentile utente,
Immagino quanto possa essere difficile la situazione attuale. Ne parli con il suo medico di base, i ricoveri non sono l'unica soluzione per questo tipo di problematiche, ma va discusso con gli specialisti del caso. Iniziare anche un percorso di psicoterapia può darle grandi benefici.
Un saluto, dott.ssa Devetta
Gent.Le Signore, comprendo Le sue difficoltà, ma spesso enunciare le proprie problematiche ad intraprendere un percorso è innanzitutto una manifestazione di resistenza al cambiamento e nel suo caso una resistenza ad una vera e propria guarigione. Mi sento di consigliarLe inizialmente un percorso di psicoterapia al fine di analizzare i motivi che l'hanno condotta a rimandare il cambiamento, con lo scopo di cominciare una nuova fase della sua vita attraverso la giusta motivazione. I miei migliori auguri.
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gent.mo, grazie per averci contattato. Mi dispiace molto per la sua sofferenza, il fatto però che abbia deciso di comunicare la sua situazione è un buon inizio. Come anticipato dai colleghi, il ricovero non è l'unica soluzione. Può iniziare a intraprendere un percorso di psicoterapia per indagare maggiormente il suo disagio e poter così valutare la soluzione più utile per lei, tenendo anche conto del suo lavoro. Esistono infatti anche diversi servizi pubblici diurni e non residenziali, dedicati al trattamento delle dipendenze, i SerT, che potrebbe eventualmente prendere in considerazione. Non attenda che la situazione peggiori, senta un professionista il prima possibile, magari specializzato nel trattamento delle dipendenze. Resto a disposizione per ulteriori necessità, un caro saluto.
Buonasera,
da esperta nel trattamento delle dipendenze, le dico che non è necessario recarsi in clinica. Può intraprendere un percorso di psicoterapia che l aiuterà senz’altro nella gestione della sua situazione.
In bocca al lupo
Dott.ssa Aurora Moriggi
Gentile utente, immagino che non sia semplice gestire la situazione senza l'aiuto di un professionista. Se ha preso consapevolezza del problema potrebbe rivolgersi o ad un professionista privato o alla servizio per le dipendenze (Ser-D) della sua ASL di riferimento. L'abuso dell'alcol porta a delle compromissioni della vita sia a livello individuale sia a livello sociale, proprio per questo è importante affrontare il problema per permettersi di stare meglio.
In bocca al lupo, se ha altri dubbi mi può contattare anche online.
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Gentilissimo, ci sono diverse strade che può percorrere. Si può rivolgere al Ser-D della sua città, dove potrà trovare aiuto e informazioni. Inoltre in Italia ci sono i gruppi di Alcolisti Anonimi, gruppi di auto-aiuto di persone che condividono lo stesso problema, nei gruppi potrà sperimentare sostegno condivisione e comprensione. Contemporaneamente può rivolgersi ad uno psicoterapeuta. Un caro saluto
Salve! Mi colpisce molto il modo delicato con il quale sta provando a chiedere aiuto...sembrerebbe che la sua salute e l' umore che ne deriva non stiano esattamente andando a gonfie vele! Eppure lei sta provando a venir fuori da una vita che probabilmente non le sta più andando come desidera e questo è già il primo passo. a questo punto non so se il ricovero sia esattamente la soluzione. perchè invece non affrontare il problema per gradi?
Un percorso di consapevolezza, una riattribuzione di senso a ciò che le sta accadendo forse sono fasi essenziali prima ancora di pensare a fare a meno dell' alcool.
Si fidi del suo istinto, si rechi da un esperto. Inizi da lì. Le cose verranno da sè. La dipendenza può assumere 1000 forme, tuttavia ha pur sempre un denominatore comune: il bisogno di colmare un gran vuoto. Se vuole ne possiamo parlare in altra sede. Sono tante le cose che potrebbero emergere! può farcela! Non si perda d' animo!La dott.ssa Marino.
Salve, la consapevolezza del bisogno di aiuto è il primo passo per il cambiamento ma a volte la paura di lasciare i propri affetti è tanta. I servizi ASL del SERD propongono varie alternative oltre alla comunità, ci sono gruppi di sostegno, servizi di psicoterapia per la gestione delle dipendenze e altro. Non rimanga solo.
Gentile utente, il ricovero non è l'unica strategia pensabile. A mio parare potrebbe incominciare un percorso di terapia che la aiuti a immaginare cosa sia meglio per lei in questo momento. La terapia supporta e affianca nei momenti più delicati a livello emotivo, permette l'esplorazione all'interno di una relazione sicura della sua storia.
Un caro saluto
Buonasera,
Comprendo la sua preoccupazione relativa al pensiero di non lasciare soli i suoi amati animali in caso di ricovero in clinica.
Come già detto dai colleghi, il ricovero non è l’unica soluzione, ma ci sono tanti aiuti disponibili nelle asl, ad esempio i Ser-D.
Anche un percorso di psicoterapia potrebbe aiutare parecchio, così come i gruppi di auto-mutuo aiuto (il più famoso è sicuramente quello degli alcolisti anonimi).
Il fatto che lei sia consapevole di avere una dipendenza è già una buona premessa, cerchi aiuto e non si scoraggi!
Un saluto,
Dott.ssa Federica Casale
Salve. Dal suo breve resoconto non è chiaro se il suo impulso al bere (in termine tecnico "attitudine al potus") le causi un disagio significativo. Personalmente non do mai per scontato questa opzione, perchè è fondamentale per capire se è arrivato il momento di smettere e farsi aiutare. La invito a prenotare una visita con me.
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Buongiorno, il mio consiglio è di prendere contatti con il Servizio per le Dipendenze del suo territorio al fine di mettere a tema il suo rapporto con l'alcol e le sue attuali preoccupazioni. Un caro saluto, dott.ssa Giada D'Amico
Buongiorno comprendo il suo disagio e le consiglio di rivolgersi ad un professionista per decidere insieme quale percorso possa aiutarla. Non c’è solo il ricovero, ma anche una presa in carico del Sert e/o un percorso di psicoterapia per dare significato al suo disagio, capire il motivo del suo rifugiarsi nella alcool, ed iniziare la cura di Se.
Buonasera, se ritiene effettivamente problematico il suo disagio Le consiglio di provare a iniziare una consultazione online con un orientamento analitico che la possa aiutare ad approfondire le cause del suo continuo ricorrere all'alcool.
Cordialmente, Dottor Morabito MArco
Buonasera. Occupandomi di dipendenze, posso dirle che può rivolgersi o al Ser.T della sua zona per una presa in carico ambulatoriale o a uno psicologo - psicoterapeuta per intraprendere un percorso di cambiamento, meglio se affiancata, ove necessario, a un medico delle tossicodipendenze o psichiatra.
Spero di esserle stata utile
Cordialmente
Dottoressa Francesca Carubbi
Buongiorno gentile utente, è comprensibile la sua preoccupazione nel poter avere un supporto che sia sostenibile anche in un'ottica organizzativa quotidiana. Il territorio offre molti servizi di aiuto pubblici e privati; iniziare un percorso di terapia potrebbe darle la possibilità di conoscere e costruire passo, per passo, una strada percorribile. Cordialmente, dott.ssa Elisa Popolizio
Salve, mi dispiace per questa situazione che stai vivendo. Il consiglio che sento di darti è iniziare una terapia con uno/a psicoterapeuta di tua scelta per analizzare gli aspetti psicologici, emotivi e relazionali del problema dell'alcolismo e andare a cercarne le cause. Ti consiglio anche un tipo di terapia psico-corporea cioè che abbracci non solo gli aspetti psicologici ma anche emotivi e corporei della dipendenza, legati quindi anche al ruolo centrale del corpo come identità della persona nel quale sono scritti anche i contenuti emotivi ed inconsci (che vengono espressi dal corpo attraverso un linguaggio non verbale che può riguardare per esempio la postura, il respiro, le tensioni muscolari, le sregolazioni del livello energetico). Con il lavoro corporeo in terapia, affiancato anche a quello psicologico, emotivo e relazionale, si possono aprire finestre, porte e strade nuove di grande ricchezza nel percorso verso la risoluzione delle cause che possono essere all'origine della dipendenza e dell'abuso di alcool e approcciarle da una direzione diversa.
In fede, dottor Stefano Angeletti.

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