Salve , io ho 30 anni , e da quando ne ho 4 che ne soffro . Traumi : lutti , credenze religiose , vi

19 risposte
Salve , io ho 30 anni , e da quando ne ho 4 che ne soffro . Traumi : lutti , credenze religiose , violenze subite , ricatti emotivi , ho provato a fare la meditazione , sono andato da psichiatri , ho fatto l emdr , sto in cura da un altra psicoterapeuta , e sinceramente per quanto possa servire parlare , mi fa ridere che scriviate che c'è chi guarisce dal doc , la realtà e che nessuno può guarire da qst disturbi , e alleviarli non serve a niente !! Piuttosto bisognerebbe accettare la mer.... Che abbiamo in testa , fare i conti con le ossessioni , e avere tanto coraggio , xk ogni pensiero intrusivo e un dolore incandescente , alla fine si ripetono gli stessi pensieri per gli stessi traumi violenze abbandoni etc etc e il covid nn aiuta !! Noi siamo artefici fino ad un certo punto , ma i problemi mentali , spesso genetici xk secondo me il doc ha una componente genetica ,poi il vissuto aggrava parecchio , nn vi e cura si possono alleviare !! I miei nascono dall ansia forte , ho pure provato i cannabioli e hanno peggiorato !! Gli psicofarmaci mia vegano solo fatto ingrassare !! Xcui ne soffro da na vita , ma gestire i pensieri intrusivo e faticoso sorowtuttoa se qst pensieri sono dolorosi !! Non ho Uan visione negativa , racconto solo la mia esperienza trentennale , xcui se avete una soluzione che elimini il doc , illuminatemi . Psichiatri , psicoterapeuti, ho sempre avuto una fiducia infinita xk avete anni di studi , di cultura xcui spero che qst disturbo passi,mi voglio illudere , vi auguro una splendita giornata !! PS : molto dite consapevolezza e un inizio . Non è un inizio se nn si e. Pronti a cambiare ,piuttosto aiuta ad accentuare dei pensieri intrusivi
Il fatto che sia in cura da una psicoterapeuta, lascia pensare che lei non abbia perso le speranze di poter, quanto meno, migliorare la sua qualità della vita.
Se le può interessare condivido con lei alcune riflessioni nate dagli studi e dalla esperienza concreta.
A mio parere per la persona affetta da Disturbo Ossessivo Compulsivo avvertire che il terapeuta è capace di sentire allo stesso modo in cui egli sente, non costituisce soltanto un motivo di rassicurazione, ma è anche la conditio sine qua non della terapia. Il paziente nel sentirsi compreso e accettato fa crescere in sé la voglia e il coraggio di sanare la propria sofferenza.
Lo psicoterapeuta deve essere una sorta di compagno di viaggio discreto, ma solidale e presente nei tanti e terribili momenti di difficoltà e scoraggiamento.
Il senso di vergogna e di fallimento che quasi sempre si aggiunge alle già enormi sofferenze della persona ossessivo-compulsiva ha bisogno di un medico che funga nella relazione da modello dissimile dalle figure genitoriali. La tolleranza, il non giudizio, la comprensione, l’ammissione dei propri limiti ed errori sono preziosi unguenti riparanti e rilassanti.
Occorre rispondere alla complessità e profondità patologica del Disturbo Ossessivo Compulsivo con altrettanta complessità e completezza terapeutica. È indispensabile, innanzitutto, personalizzare la cura e intervenire con sinergia sui vari fattori che hanno determinato lo stato di sofferenza. La Psicoterapia che attuo può essere definita Olistica poiché le persone sono da me considerate un’irripetibile individualità e un’inscindibile globalità emozionale, esistenziale, sociale, somatica, bioenergetica e biochimica.
Attraverso specifiche prassi, tecniche e contesti (setting), la Psicoterapia Olistica Umanistica restituisce, in primo luogo, alla coscienza della persona in cura gli elementi complessi e inconsci che la penalizzano: le sue paure, le angosce, i traumi, i conflitti, le strategie di sopravvivenza, le tattiche difensive e i dogmi che il soggetto ha pian piano creato in sé senza rendersene conto. Questi elementi negativi hanno allontanato il paziente dagli aspetti più autentici, solari e creativi di se stesso; è fondamentale, dunque, recuperare e valorizzare le qualità individuali in un percorso totalmente salutogenetico. È molto rilevante sottolineare che il prevalere di elementi destabilizzanti apporta un disordine generalizzato e progressivo nel sistema Psico-Neuro-Endocrino-Immunologico e nella struttura ossea, muscolare e articolare. Il sistema tende così ad auto intossicarsi, a essere particolarmente permeabile alle tossine provenienti dall’esterno, a indebolire le sue difese immunitarie, a impoverirsi di elementi nutrizionali, a ossidarsi, ad acidificarsi e a distorcersi da un punto di vista strutturale e posturale. Occorre, perciò, tener presente che le direzioni che portano al malessere o viceversa alla salute sono, certamente e in primo luogo psico-somatiche, ma anche somato-psichiche. A partire dagli assunti metodologici illustrati, in quanto medico, arricchisco e rendo veramente olistica la psicoterapia della persona con la prescrizione, ove necessaria, di rimedi naturali. La Floriterapia di Bach, l’Omeopatia Omotossicologica, la Nutraceutica, la Psicoprobiotica, la Fitoterapia e la Terapia fisiologica di regolazione mi permettono di offrire al paziente l’attuazione di una forte sinergia che produce da subito i seguenti reali benefici: il lenimento sintomatico, la rivitalizzazione metabolica, il recupero delle forze e del buon umore e una benefica disintossicazione. Tutto ciò rafforza, velocizza e completa il percorso di consapevolezza che, come abbiamo già visto, è alla base del depotenziamento dei fattori destabilizzanti e dell’attivazione di dinamiche virtuose e benefiche.

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Mi permetto di aggiungere un piccolo suggerimento, ha letto il libro "La mente ossessiva" del prof. Mancini? Forse potrebbe trovare qualche risposta in piu'!
Salve. I sintomi che si manifestano possono essere delle difese che vanno comprese. Solo nella comprensione può iniziare a cambiare qualcosa, perché si può passare dalla posizione del disturbo da combattere e da guarire, al sintomo che difende da qualcosa che può essere spaventoso da affrontare. Farsi accompagnare da qualcuno che è in grado di sostenere la sofferenza (lo psicoterapeuta), può stimolare la fiducia in se stessi e man mano che si diventa pronti, si può affrontare la sofferenza che può essere alla base del disturbo. Disturbo che non va combattuto ma compreso. Una psicoterapia di tipo bioenergetico che lavora sull'integrazione mente corpo può essere indicata nel suo caso. Sono disponibile per approfondimenti. Distinti saluti
Caro utente,
mi dispiace molto. Posso immaginare quello che prova. Non è facile vivere con dei pensieri intrusivi e spesso risulta estenuante gestirli. Mi auguro che avrà sempre la forza che ha avuto fino ad ora di continuare con costanza psicoterapia e supporto psicofarnacologico.
Penso sia più realistico pensare di trovare un compromesso che permetta di vivere una vita serena e quanto più soddisfacente possibile.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Francesca Tardio
Buonasera,
Il doc è un disturbo cronico. Effettivamente non è semplice ottenere una remissione completa.
Una terapia combinata psicologica e farmacologica danno buoni risultati.
In certi casi è necessario adattarsi al disturbo.
Adattarsi non significa arrendersi, ma semplicemente cercare di ottenere la migliore qualità di vita possibile, nonostante il doc.
Cordialmente
Dott. Santo La Monica
Buonasera! Immagino che questo sia un suo sfogo disperato in uno dei tanti momenti difficili, in cui i suoi sintomi sono invalidanti e intrusivi. Se è in cura probabilmente cerca un'ancora di salvezza. Dia tempo e si dia tempo. Non è né il primo né l'ultimo paziente ad avere di queste difficoltà ma se ce l'hanno fatta gli altri non vedo perché non debba riuscirci anche lei. Certo ci sono casi che richiedono più tempo di altri.
Spero di esserle stato un minimo di aiuto e di conforto. Le consiglio di manifestare questi suoi dubbi anche alla sua terapeuta, fa parte del suo processo di cura.
In bocca al lupo
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, mi dispiace molto per la sua sofferenza. Accettare, fare i conti, avere il coraggio sono ingredienti necessari, certo, e di questo mi sembra piuttosto consapevole. Il fatto che lei tenti di alleviare la sua sofferenza andando da uno psicoterapeuta denota già una forma di coraggio. Il processo di vera accettazione è qualcosa che può durare tutta la vita e non è per nulla semplice. Si può guarire, si può migliorare, si può trovare un compromesso. Non ci sono certezze in questo senso. Ci sono intenzioni e c'è il coraggio, come lei esprime. Non demorda, continui a farsi seguire. Ognuno trova prima o poi la propria soluzione per stare al mondo.
Buona ricerca.
Saluti,
Rosella Pettinari
Gentile utente di mio dottore,

condivido coi coleghi, Il doc è un disturbo cronico. Effettivamente non è semplice ottenere una remissione completa. E' sempre indicato in questi casi un approccio di tipo integrato psicologico e farmacologico che insieme danno buoni risultati.

Cordialmente
Dott. Diego Ferrara
Salve, ha ragione, non è affatto semplice gestire i pensieri intrusivi e risolvere situazioni complesse che si ripresentano per anni e anni. Ma, lo dice lei stesso, nei diversi anni ha raccolto moltissima esperienza. Sa quello che non ha funzionato e probabilmente, dall'altro lato, sa anche ciò che ha potuto alleviare il suo peso, cosa l'ha anche parzialmente aiutata a sostenersi in questi anni. Dunque perché non partire da questo? Dal fare i conti con le proprie ossessioni e avere tanto coraggio, come scrive? Provi a farsi ascoltare rispetto a quello che ha capito in questi anni. Se troverà una persona disponibile in proposito potrà capire come provare a costruire una sua propria soluzione. Spero di esserle stata utile. La saluto cordialmente, Marina Montuori
Buongiorno,che dolore la capisco Ho lavorato tanti anni in psichiatria e conosco bene le difficoltà che lei descrive Alcuni hanno trovato sollievo e miglioramento nell' utilizzo di antidepressivi e tutti affiancavano un appoggio psicoterapico Ho potuto osservare che anche questa malattia cronica alterna come succede fasi di maggiore remissione in momenti più favorevoli della loro vita . È su questo che bisogna porre attenzione ,il lavoro psicologico ci permette non di guarire forse ma migliorando le condizioni esistenziali di alleviare la sintomatologia.La soglia del dolore è suscettibile a queste variazioni . Coraggio le faccio molti auguri dottssa Luciana Harari
Salve, la sua frustrazione è più che comprensibile e la sofferenza più che legittima, soprattutto se il dolore l'accompagna da molto tempo e la percezione è quella di aver tanto tentato senza tuttavia aver trovato la soluzione adatta. E' vero la consapevolezza non è tutto, o almeno non sempre: si può essere consapevoli che fumare fa male ma questo non basta a farci smettere di farlo. Non è detto che i suoi pensieri siano per definizione “sbagliati”: ci sarà paura, ci sarà dolore, tuttavia non è necessariamente il contenuto di un pensiero che fa di quel pensiero qualcosa di disfunzionale, quanto piuttosto ciò che noi umanamente proviamo a farne di esso che talvolta, nostro malgrado, anziché liberarcene ci incatena. Anzi, sovente il DOC si distingue, tra le patologie psichiche e comportamentali, per il suo pensiero logico ma esasperato: atti di prevenzione che si trasformano in comportamenti fobici, reazioni naturali a un trauma che evolvono in compulsioni, una morale corretta che diventa una tortura inquisitoria, ecc…Tuttavia la pratica clinica testimonia come sia possibile evadere da tali prigioni mediante percorsi strategicamente pianificati in linea con le caratteristiche individuali e originali di chi ne soffre. Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti, un caro saluto
Salve, grazie per l'autenticità con cui esprime il suo dolore..le hanno già detto molto mi sento di aggiungere 'coraggio, ognuno di noi può trovare ed esprimere la propria unicità anche attraverso queste esperienze'. Le auguro di continuare.
Saluti
Massimiliano
Buongiorno, mi dispiace molto per la sua situazione e per la sua sofferenza.
Nonostante il DOC sia un disturbo molto sofferto e invalidante se ne può uscire fuori.
Le consiglierei di guardare e di documentarsi al riguardo leggendo e guardando uno dei massimi esperti a livello internazionale: Giorgio Nardone. Può trovare materiale sia su you tube che nei suoi libri, cosi avrà una visione più ampia al riguardo.
Cordiali Saluti
dott. Bertone Renato
Caro utente, il suo mi sembra un grido disperato ed esausto di ciò che sta vivendo ormai da troppo tempo. Ogni difficoltà andrebbe presa all'inizio, sarebbe più facile aiutare una persona che presenta sintomi a 4 anni piuttosto che dopo 25 anni ma detto questo non è vero nemmeno che non si può fare nulla. Il DOC è invalidante e fastidioso e arriva a compromettere la vita, per questo bisogna innanzitutto chiedersi cosa si è disposti a fare per aiutarsi a superarlo. La scelta del tipo di psicoterapia è fondamentale, come la scelta di un valido apporto farmacologico e se ci fa ingrassare correremo di più ma avremo meno pensieri intrusivi. Provi a cambiare strategia, figure professionali, spesso questo aiuta quando ci si sente senza speranza, come lei si descrive. Coraggio, forza, è giovane e ha tanto da vedere, conoscere, vivere, non si scoraggi questa volta!
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Federica Leonardi
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Carissimo, le sue sono righe piene di dolore e soprattutto di stanchezza di provare dolore. E' comprensibile, penso che viste le esperienze cui accenna, chiunque si potrebbe sentire come lei.
Parla di una diagnosi (doc) da cui non riesce a guarire, nonostante i diversi percorsi di psicoterapia e trattamenti farmacologici. Dice anche di essere, attualmente, in psicoterapia da una collega. Ha parlato di questo momento di sfiducia con la sua terapeuta? Tenga conto che gli alti e bassi in una terapia ci possono essere e a volte si può avere la sensazione di non risolvere nulla. La invito a cercare di cogliere in prima battuta se si tratta di sfiducia nella psicoterapia o se c'è qualcosa che non va nella relazione terapeutica.
Qualora ne sentisse la necessità sono disponibile per un consulto. Dr.ssa Clotilde Marinacci
Gentilissimo 30nne, non ho capito se Lei chiede aiuto o lancia una sacrosanta sfida, visto che, praticamente soffre sin da quando era bambino. Il DOC è uno dei disturbi con la più alta percentuale di fallimenti terapeutici (secondo solamente all'anoressia, se ricordo bene).
Ma, come ogni sintomo, è la disperata strategia per tenere lontano qualcosa di inenarrabile. Spero che Lei, pur consapevole della complessità e della ambiguità delle proprie convinzioni, possa incontrare un terapeuta in grado di connetterLa con le proprie Risorse.
Cordialmente.
Buona sera
la crisi e gli attacchi di panico sono anche una grande opportunità di cambiamento e trasformazione e richiamo forte verso la realizzazione di un approccio a se e alla vita autentico e in linea con se . Da soli a volte, nel mezzo della crisi, pianto, tempesta è difficile tuttavia difficile a volte intravedere le potenzialità per questo, come già detto dai miei colleghi, se io fossi in lei cercherei uno psicoterapeuta con il quale lei si senta alleata, a suo agio, compresa e vista e assieme possiate percorrere la strada e crescere, condividere pesi e paure ( quando troppo intensi-pesanti per lei sola) risorse e potenzialità. Aggiungerei a questo come aiuto a lei come persona oltre che alla gestione dell'ansia e dello stress programmi di mindfulness, yoga, e compassion che aumentano centratura, resilienza, propensione attiva ad aiutare l'altro senza essere travolto dalle emozioni e dolori proprie e dell'altro( a maggior ragione se dovesse decidere, ma si prenda il tempo necessario per questa decisione, di continuare a fare l'infermiera ) queste pratiche aiutano a gestire stress e burnout. Tutto questo ad oggi è anche possibile farlo online per cui ha un ampia possibilità di scelta, si prenda il tempo per scegliere il professionista che sente più adatto a lei, l'alleanza con lo psicoterapeuta è uno degli aspetti fondamentali( se non quello fondamentale) per buoni risultati della psicoterapia. Sono certa che troverà la strada . Buona serata. Dott.ssa Silvia Bianchi
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare e profondamente pesante da sopportare, che meriterebbe di essere condiviso per alleviarne il dolore. I suoi vissuti, così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento, così difficile per lei. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto

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