Salve, il mio ragazzo ha una cisti sacro coccigea, ha fatto delle medicazioni con amuchina e betadin

2 risposte
Salve, il mio ragazzo ha una cisti sacro coccigea, ha fatto delle medicazioni con amuchina e betadine e un incisione effettuata da chirurgo del pronto soccorso ad un ascesso che gli è uscito da poco, la cisti in se invece è da un paio di anni che si è formata. Abbiamo fatto una visita con un proctologo che ci ha consigliato di effettuare al più presto un intervento in modalità chiusa, leggendo su internet ho notato che invece dall operazione a cielo aperto ci può essere maggiore probabilità di recidiva o complicazioni a livello dei punti e di riformazione della malattia. Ho anche letto che l'operazione a cielo chiuso ha un tempo di guarigione molto meno elevato di quella a cielo aperto ma vorremmo essere sicuri del fatto che comunque l operazione a cielo chiuso sia sicura e abbia comunque poche probabilità di riformazione della malattia. Vorrei chiedere se qualcuno potesse darmi maggiori spiegazioni riguardanti le due tecniche e quale potesse consigliarmi, dato che la sua paura più che altro è che si riformi dato che nel giro di due settimane l'ascesso si è infiammato due volte dopo che ha fatto la cura di una settimana di antibiotico (Augmentin ). Grazie mille in anticipo
Esistono varie tecniche comprese quelle mininvasive. La scelta ricade sulle condizioni cliniche e sull'esperienza del chirurgo operatore. Talvolta se la situazione è assai estesa si tende per la tecnica aperta o si ricorre a innesti o altro. I tassi di recidiva sono sovrapponibili ma sia la chiusa che la mininvasiva le offrono una guarigione più veloce, una ripresa più rapida e quindi un ritorno alla normalità più tranquillo. Con la tecnica aperta si troverebbe ad effettuare medicazioni costanti.

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Bisognerebbe intanto capire la profondità del sinus della cisti.
La scelta di una tecnica o dell'altra deve tenere conto principalmente di quello, nonché della metodica meno invasiva per il paziente.
Saluti

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