Salve Il mio problema principale sono i sintomi, vi spiego meglio. Tutto è iniziato nel 2012 a scu
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Salve
Il mio problema principale sono i sintomi, vi spiego meglio.
Tutto è iniziato nel 2012 a scuola, avevo una forte nausea tanto da non riuscire a mangiare, oltre a questo sintomo avvertivo strani rumori di pancia, sentivo l'aria che si spostava e la pancia che si dilatava a causa del meteorismo, mi vergogno a dirlo ma avevo sempre il continuo stimolo di liberarmi di quell'aria, si insomma la flatulenza... ero terrorizzata sia dai rumori che poteva emanare la mia pancia sia dai cattivi odori....ed era super imbarazzante per me vivere quella sfortuna e sofferenza, insomma quei sintomi penso che metterebbero a disagio chiunque non penso faccia piacere a qualcuno conviverci.
Inizialmente li ignoravo, ma non passavano, io continuavo a stare male lo stesso, cercavo di resistere, di trovare dei modi/tecniche per gestire da sola questa situazione, riesco a passare il terzo e quarto anno con grande sofferenza. Iniziato il quinto sto di nuovo male, stavo h24 a pensare a questi maladetti sintomi che mi costringevano a stare lontana dalle persone per non averli o comunque ridurli e quindi stare più tranquilla e serena, avevo persino abbandonato la scuola per questo e mi ero isolata. Inizia una lunga ricerca, psicologi e psicoterapeuti. Nel 2016 inizio questa psicoterapia di tipo psicodinamico in contemporanea ad una terapia farmacologica richiesta però da me. I sintomi spariscono, mi diplomo, convinta di essere guarita decido insieme allo psichiatra di togliere i farmaci. Passa l'estate e poi a Settembre con l'iscrizione della patente di nuovo sintomi.....
Vi lascio immaginare il peso, la rabbia e la frustrazione che mi accompagnano ancora oggi.
Insomma arriviamo a Settembre 2020 e dopo 4 anni di psicoterapia non ho ben capito cosa mi vogliano dire sti benedetti sintomi, oltre a sapere già che sono una persona timida, lo sono sempre stata e questo di sicuro avrà contribuito a rendermi una persona ansiosa. Poi forse il bullismo subito per tutto il percorso scolastico, merito anche di questi sintomi...avrà peggiorato ancora le cose. E poi cos'altro? Forse l'avere una famiglia non proprio perfetta dove non c'è ascolto. E forse anche la paura di crescere e di diventare adulta?
Il non sentirmi pronta a fare le stesse cose dei miei coetanei....
Non lo so...sono davvero stanca.
Tutta questa situazione mi ha causato anche brutti pensieri.
Ho paura e vi giuro mi viene solo da piangere.....
Sono costretta a iniziare una nuova psicoterapia anche perchè non so come cavolo fare, non so stare più vicino alle persone senza stare male e avere paura di avere questi sintomi, non bastava il disagio che viveva sempre con me....
Ma perchè uno deve arrivare a stare così male???
Cioè diventi matta, non capisci più nulla e più ti sforzi di capire e più nascono altri mille dubbi, paure...
Mi sembra un incubo la mia vita, con o senza terapia.
Il mio problema principale sono i sintomi, vi spiego meglio.
Tutto è iniziato nel 2012 a scuola, avevo una forte nausea tanto da non riuscire a mangiare, oltre a questo sintomo avvertivo strani rumori di pancia, sentivo l'aria che si spostava e la pancia che si dilatava a causa del meteorismo, mi vergogno a dirlo ma avevo sempre il continuo stimolo di liberarmi di quell'aria, si insomma la flatulenza... ero terrorizzata sia dai rumori che poteva emanare la mia pancia sia dai cattivi odori....ed era super imbarazzante per me vivere quella sfortuna e sofferenza, insomma quei sintomi penso che metterebbero a disagio chiunque non penso faccia piacere a qualcuno conviverci.
Inizialmente li ignoravo, ma non passavano, io continuavo a stare male lo stesso, cercavo di resistere, di trovare dei modi/tecniche per gestire da sola questa situazione, riesco a passare il terzo e quarto anno con grande sofferenza. Iniziato il quinto sto di nuovo male, stavo h24 a pensare a questi maladetti sintomi che mi costringevano a stare lontana dalle persone per non averli o comunque ridurli e quindi stare più tranquilla e serena, avevo persino abbandonato la scuola per questo e mi ero isolata. Inizia una lunga ricerca, psicologi e psicoterapeuti. Nel 2016 inizio questa psicoterapia di tipo psicodinamico in contemporanea ad una terapia farmacologica richiesta però da me. I sintomi spariscono, mi diplomo, convinta di essere guarita decido insieme allo psichiatra di togliere i farmaci. Passa l'estate e poi a Settembre con l'iscrizione della patente di nuovo sintomi.....
Vi lascio immaginare il peso, la rabbia e la frustrazione che mi accompagnano ancora oggi.
Insomma arriviamo a Settembre 2020 e dopo 4 anni di psicoterapia non ho ben capito cosa mi vogliano dire sti benedetti sintomi, oltre a sapere già che sono una persona timida, lo sono sempre stata e questo di sicuro avrà contribuito a rendermi una persona ansiosa. Poi forse il bullismo subito per tutto il percorso scolastico, merito anche di questi sintomi...avrà peggiorato ancora le cose. E poi cos'altro? Forse l'avere una famiglia non proprio perfetta dove non c'è ascolto. E forse anche la paura di crescere e di diventare adulta?
Il non sentirmi pronta a fare le stesse cose dei miei coetanei....
Non lo so...sono davvero stanca.
Tutta questa situazione mi ha causato anche brutti pensieri.
Ho paura e vi giuro mi viene solo da piangere.....
Sono costretta a iniziare una nuova psicoterapia anche perchè non so come cavolo fare, non so stare più vicino alle persone senza stare male e avere paura di avere questi sintomi, non bastava il disagio che viveva sempre con me....
Ma perchè uno deve arrivare a stare così male???
Cioè diventi matta, non capisci più nulla e più ti sforzi di capire e più nascono altri mille dubbi, paure...
Mi sembra un incubo la mia vita, con o senza terapia.
Gentile Signora dalla sua nota emergono due indicazioni una di tipo psicologico legata al disagio alla paura allo stare male ed una di tipo organico. Dal suo racconto emerge la sua convinzione di un nesso di causa ed effetto dove l'aspetto organico legato al meteorismo provoca il disagio psicologico. Seguendo la sua narrazione non emerge un consulto medico per scoprire eventuali cause organiche legate al suo meteorismo. Non riferisce di aver consultato un medico di base o uno specialista individuato da quest'ultimo per escludere una qualsiasi malattia o disfunzione che provochi questo meteorismo, sempre che questa indicazione sia stata fornita da un medico. Qualora non lo avesse già fatto è utile per lei escludere questa possibilità. Nel caso in cui i consulti medici escludono queste ipotesi rimane aperta la possibilità del disagio psicologico anche se le rammento l'opportunità di svolgere gli accertamenti e i consulti di cui le accennavo. In ogni caso anche in presenza di una causa organica il disagio di cui lei parla è degno di una maggiore attenzione. Una buona possibilità di cambiamento è sicuramente legata alla psicoterapia. Alcuni elementi presenti nel suo racconto sembrano molto interessanti ma dato il lavoro di conoscenza che sta seguendo è opportuno che parli di queste situazioni con il suo analista che le saprà dare delle indicazioni migliori rispetto a quelle generiche che si possono fornire leggendo la sua nota, parlando di cibo, introiezione, allontanamento, relazioni ecc. Un cordiale saluto
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Ho letto con molta attenzione le sue vicissitudini. Ci sono molte criticità i cui nodi non sono stati del tutto risolti dalle precedenti terapie. Ritengo opportuno per lei fare una psicoterapia con un Medico psicoterapeuta che la potenzi anche con l'uso di terapie mirate ed efficaci come la Floriterapia di Bach, la Psicoprobiotica, la Nutraceutica, l'Omeopatia e la Fitoterapia. Nel salutarla cordialmente mi metto a disposizione per fornirle, anche telefonicamente, ulteriori informazioni e approfondimenti.
Buongiorno, ho letto con molta attenzione il suo messaggio. Succede spesso che a partire dall'adolescenza fino alla prima età adulta si sviluppino sintomi somatici connessi a questioni psicologiche. In effetti è proprio a partire dalla pubertà che inizia più strettamente il rapporto con il proprio corpo, con tutte le sue vicissitudini. Quel che ho notato è che a partire dai sintomi fisici (rispetto ai quali bisognerebbe approfondire la questione casomai con un consulto medico) lei si sposta presto verso problematiche diverse (famiglia, rapporto con gli altri, ecc.) che forse necessiterebbero di un ascolto attento. Se è ancora in terapia provi a parlarne in maniera più precisa con il suo terapeuta, altrimenti pensi alla possibilità di intraprendere un nuovo percorso. La saluto cordialmente, Marina Montuori
Gentile Utente, mi dispiace molto per la sofferenza che continua a vivere. Chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma di coraggio! Il ripresentarsi di un disturbo non significa che il lavoro fatto in passato su se stessa non sia stato utile, ma semplicemente siamo esseri umani e a volte ci capita di cadere nuovamente, probabilmente ci sono situazioni che le fanno da trigger e riattivano vecchi schemi /ricordi. Riprendere un percorso di psicoterapia le può essere utile per lavorare su questi trigger e riappropriarsi della sua vita.
Un cordiale saluto
Un cordiale saluto
Salve, sembra che l'essere, oggi, più consapevole e di aver compreso meglio la sua storia non abbia modificato le sue paure, il suo disagio né annullato i suoi sintomi. Sono sempre lì. Il suo corpo, proprio attraverso i sintomi, le sta continuando a parlare. Consapevolizzare è indispensabile, ma, è vero, non modifica in automatico nulla. Riprenda il suo percorso di psicoterapia per essere sostenuta e l'accompagni nel proseguire il suo cammino.
Un saluto
Un saluto
Salve, mente e corpo, strettamente interconnessi, le danno dei segnali di disagio ancora una volta dei quali parlerei col suo analista. Lei non fa cenno ad indagini di tipo medico che mi sembrano indispensabili andare di pari passo col supporto psicologico. Vi sono dei nessi causali che incrociano psiche e soma e che vanno attentamente valutati. Resto a disposizione per chiarimenti, buona serata, dr.ssa Benvenuti
Buongiorno. Probabilmente la complessità della situazione richiede un consulto psicologico più approfondito. Possibile che lei abbia già raggiunto una buona consapevolezza, ma il cambiamento reale spaventi ancora
Buongiorno, immagino lei si trovi in una situazione di grande difficoltà, si avverte la sua sofferenza e la paura che non possa esistere via d'uscita..non perda la speranza e la fiducia nelle sue risorse, è riuscita a raggiungere tanti obiettivi e riuscirà a superare questa situazione attraverso un lavoro psicoterapeutico e forse anche farmacologico se i sintomi sono così debilitanti..non sono una psichiatra ma penso sia importante agire sull'aspetto organico per avere la serenità necessaria ad affrontare un percorso psicoterapeutico, nell'attesa che, compresi i significati del suo malessere, spariscano anche questi debilitanti sintomi.
La saluto caramente
La saluto caramente
Carissima utente la ringrazio per la condivisione, immagino non facile, di queste sue sofferenze e dei suoi sintomi.
Capisco sia in una situazione di sfiducia e di tristezza, che grazie alle parole da lei descritte appaiono comprensibili e arrivano in maniera potente.
Mi sembra di percepire in lei un conflitto tra due parti coesistenti: una, che è quella descritta, che è sofferente e quindi impaurita e quasi rassegnata, l'altra che invece è quella che scrive e che quindi che in qualche modo chiede aiuto, che ancora ci spera.
Possiamo capire ed accettare entrambe queste sue fazioni, facendo leva ed alleandoci con la seconda, per capire come stare meglio ed arrivare al cambiamento desiderato.
Questa sua stanchezza nel sentirsi così e rispetto questa sua situazione sono comunque anche essi dei chiari segnali che la sua mente e la sua psiche le stanno inviando: vuole cambiare ciò che la fa star male nella sua vita.
I sintomi da lei descritti sono inoltre, verosimilmente, dei sintomi psicosomatici, ovvero provocati da alcune emozioni sepolte dentro di lei, difficilmente elaborabili e come tali non facili da esprimere. Tali emozioni dunque non venendo esteriorizzate rimangono all'interno e si scaricano sui suoi stessi organi, nel suo caso intestino e pancia in generale, provocandole i sintomi descritti.
Solitamente a colpire l'apparato digerente sono emozioni proibite che hanno a che fare con l'aspetto relazionale della nostra vita; ipotesi quest'ultima che potrebbe essere confermata dai dati che ha fornito circa le sue relazioni, unite alla paura di identificazione e separazione dalla famiglia e dall'età infantile/adolescenziale.
Se vuole saperne di più o se dovesse essere interessata ad un lavoro sull'emozioni o in generale su di lei, mi contatti pure.
Un caro saluto
Capisco sia in una situazione di sfiducia e di tristezza, che grazie alle parole da lei descritte appaiono comprensibili e arrivano in maniera potente.
Mi sembra di percepire in lei un conflitto tra due parti coesistenti: una, che è quella descritta, che è sofferente e quindi impaurita e quasi rassegnata, l'altra che invece è quella che scrive e che quindi che in qualche modo chiede aiuto, che ancora ci spera.
Possiamo capire ed accettare entrambe queste sue fazioni, facendo leva ed alleandoci con la seconda, per capire come stare meglio ed arrivare al cambiamento desiderato.
Questa sua stanchezza nel sentirsi così e rispetto questa sua situazione sono comunque anche essi dei chiari segnali che la sua mente e la sua psiche le stanno inviando: vuole cambiare ciò che la fa star male nella sua vita.
I sintomi da lei descritti sono inoltre, verosimilmente, dei sintomi psicosomatici, ovvero provocati da alcune emozioni sepolte dentro di lei, difficilmente elaborabili e come tali non facili da esprimere. Tali emozioni dunque non venendo esteriorizzate rimangono all'interno e si scaricano sui suoi stessi organi, nel suo caso intestino e pancia in generale, provocandole i sintomi descritti.
Solitamente a colpire l'apparato digerente sono emozioni proibite che hanno a che fare con l'aspetto relazionale della nostra vita; ipotesi quest'ultima che potrebbe essere confermata dai dati che ha fornito circa le sue relazioni, unite alla paura di identificazione e separazione dalla famiglia e dall'età infantile/adolescenziale.
Se vuole saperne di più o se dovesse essere interessata ad un lavoro sull'emozioni o in generale su di lei, mi contatti pure.
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Buongiorno, ho letto con molta attenzione il suo messaggio e immagino il disaggio e la sofferenza che può scaturire da questi sintomi.
Il fatto che la sua sintomatologia lei impedisca (o ostacoli siginifiticamente) i suoi rapporti sociali potrebbe essere indicativo di una difficoltà ancora non completamente risolta.
La inviterei ad effettuare controlli medici più approfonditi (ricorrendo anche alla omeopatia) e a prestare una maggiore attenzione al corpo, corpo che parla attraverso il disturbo e che probabilmente vuole essere ascoltato.
Ci sono molti tipi di terapia a mediazione corporea, come la bioenergetica, che secondo me fanno più al caso suo.
Un caro saluto.
Il fatto che la sua sintomatologia lei impedisca (o ostacoli siginifiticamente) i suoi rapporti sociali potrebbe essere indicativo di una difficoltà ancora non completamente risolta.
La inviterei ad effettuare controlli medici più approfonditi (ricorrendo anche alla omeopatia) e a prestare una maggiore attenzione al corpo, corpo che parla attraverso il disturbo e che probabilmente vuole essere ascoltato.
Ci sono molti tipi di terapia a mediazione corporea, come la bioenergetica, che secondo me fanno più al caso suo.
Un caro saluto.
Salve, lei scrive : " dopo 4 anni di psicoterapia non ho ben capito cosa mi vogliano dire sti benedetti sintomi". Continui a cercare, se i sintomi persistono, o ritornano, significa che - inconsciamente- non siamo del tutto pronti a lasciarli, perchè in fondo- anche se tali sintomi fanno soffrire terribilmente- sono anche parte di noi, ci fanno fare i conti con noi stessi, continuano a parlare. E non è detto che una terapia di 4 anni basti a mitigarli o a farli sparire per sempre, però il lavoro che lei ha intrapreso aveva dato dei frutti, quindi non demorda, i percorsi di crescita e di cambiamento possono anche avere momenti di regressione o di ricaduta. In fondo- diceva Freud- l'analisi è allo stesso tempo terminabile ed interminabile!
Salve mi spiace per il disagio che continua ad avere, immagino non sarà affatto semplice conviverci. Riprendere un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla. Probabilmente c'è ancora qualcosa da dover risolvere. Un caro saluto
Buongiorno, leggendo le sue parole emergono due questioni importanti; i sintomi fisici di natura organica, e la loro influenza sulla sfera psicologica. Oppure l'esatto contrario: anche i sintomi che abitano il nostro corpo, non sono casuali, né sono casuali gli organi colpiti, e il periodo in cui si manifestano. E' possibile che le problematiche psicologiche da Lei vissute, abbiano avuto grosse ripercussioni sul suo fisico. Ogni organo è collegato in linea generale a qualche conflitto emotivo. Cos'è emerso ad oggi nel suo precedente percorso psicologico, Quali temi?
Certamente avere dei sintomi importanti, subire del bullismo e sperimentare di non trovare ascolto presso la propria famiglia, hanno acuito la sua sofferenza psicologica che a sua volta, ha intensificato i sintomi, in un circolo vizioso. Quando stiamo bene (e per ognuno di noi, "bene" può significare qualcosa di diverso) quando avvertiamo serenità e appagamento o soddisfazione per ciò che siamo o ciò che è la nostra vita, allora anche il nostro corpo ne gioverà. E difficilmente emergeranno dei sintomi. Nella mia esperienza clinica ho visto sintomi andare gradualmente in remissione man mano che il percorso terapeutico avanzava e che il paziente scioglieva alcuni importanti nodi.
Se avesse piacere, può prenotare un primo colloquio gratuito in modo tale da avere maggiori elementi per poterLa aiutare, La saluto cordialmente!
Certamente avere dei sintomi importanti, subire del bullismo e sperimentare di non trovare ascolto presso la propria famiglia, hanno acuito la sua sofferenza psicologica che a sua volta, ha intensificato i sintomi, in un circolo vizioso. Quando stiamo bene (e per ognuno di noi, "bene" può significare qualcosa di diverso) quando avvertiamo serenità e appagamento o soddisfazione per ciò che siamo o ciò che è la nostra vita, allora anche il nostro corpo ne gioverà. E difficilmente emergeranno dei sintomi. Nella mia esperienza clinica ho visto sintomi andare gradualmente in remissione man mano che il percorso terapeutico avanzava e che il paziente scioglieva alcuni importanti nodi.
Se avesse piacere, può prenotare un primo colloquio gratuito in modo tale da avere maggiori elementi per poterLa aiutare, La saluto cordialmente!
Buonasera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere assieme a lei un percorso di terapia. Buona serata, Dott.ssa Beatrice Planas
Salve, ho letto con interesse la sua storia. Lei è giovane, e sentirsi in un incubo non è certamente auspicabile alla sua età. Da alcune sue frasi deduco che un lavoro è stato fatto da lei nei percorsi precedenti. Capisco lo sconforto nel momento in cui è stata meglio e poi ha rivissuto la ricomparsa dei fastidi. Mi capita spesso che le "ricadute" vengano vissute con frustrazione perché si pensa di aver già fatto molto e si fa strada il dubbio che possa essere una strada senza uscita. Ma gli incubi terminano al risveglio, e nonostante possano lasciare qualche fastidio, lo scorrere della vita è più potente. Forse si apre per lei una nuova fase, e quindi nuove domande da adulto, circa il suo benessere e la conoscenza di se stessa.
Può riprendere in mano la sua vita per scoprire dove può portarla, dare spazio alla curiosità e al suo futuro. Questo potremmo fare insieme, partire dal sintomo ma non fermarsi ad esso, perché diventa come una specie di calamita che accentra/attrae energie, pensieri, emozioni e scelte.
Si può fare un bel lavoro, abbia fiducia e confidi nella sua forte motivazione a stare bene. Un saluto
Può riprendere in mano la sua vita per scoprire dove può portarla, dare spazio alla curiosità e al suo futuro. Questo potremmo fare insieme, partire dal sintomo ma non fermarsi ad esso, perché diventa come una specie di calamita che accentra/attrae energie, pensieri, emozioni e scelte.
Si può fare un bel lavoro, abbia fiducia e confidi nella sua forte motivazione a stare bene. Un saluto
Carissima Utente,
La descrizione della sua condizione clinica e' ricca di dettagli e riferimenti.
Lei stessa esprime ipotesi diagnostiche che molto probabilmente ha esplorato con il suo precedente terapeuta.
Mi ha molto colpito il dettaglio del riacutizzarsi dei sintomi in concomitanza del conseguimento della patente di guida.
Non voglio sostituirmi allo specialista al quale si e' rivolta ma le suggerisco di ripartire proprio da questa circostanza.
Abbia fiducia nell'intraprendere un nuovo percorso!
Una psicoterapia di tipo ipnotico potrebbe essere molto utile in un caso come il suo.
In caso resto a disposizione per qualsiasi delucidazione.
Un cordiale saluto,
Dott.sa Manuela Violani
La descrizione della sua condizione clinica e' ricca di dettagli e riferimenti.
Lei stessa esprime ipotesi diagnostiche che molto probabilmente ha esplorato con il suo precedente terapeuta.
Mi ha molto colpito il dettaglio del riacutizzarsi dei sintomi in concomitanza del conseguimento della patente di guida.
Non voglio sostituirmi allo specialista al quale si e' rivolta ma le suggerisco di ripartire proprio da questa circostanza.
Abbia fiducia nell'intraprendere un nuovo percorso!
Una psicoterapia di tipo ipnotico potrebbe essere molto utile in un caso come il suo.
In caso resto a disposizione per qualsiasi delucidazione.
Un cordiale saluto,
Dott.sa Manuela Violani
Salve.
L'intestino é regolato dal sistema nervoso autonomo ed è in rapporto diretto col vissuto emotivo infatti si inizia a parlare dell'intestino come secondo cervello.
Sarebbe importante capire quali sono i vissuti emotivi che possono essere alla base della causa del suo problema.
Se è in psicoterapia ne parli col suo terapeuta, se non è in psicoterapia le consiglio di intraprendere una psicoterapia bioenergetica che lavorando sull'integrazione mente corpo le può dare un aiuto integrato.
Per eventuali approfondimenti o chiarimenti, sono disponibile, anche on line
L'intestino é regolato dal sistema nervoso autonomo ed è in rapporto diretto col vissuto emotivo infatti si inizia a parlare dell'intestino come secondo cervello.
Sarebbe importante capire quali sono i vissuti emotivi che possono essere alla base della causa del suo problema.
Se è in psicoterapia ne parli col suo terapeuta, se non è in psicoterapia le consiglio di intraprendere una psicoterapia bioenergetica che lavorando sull'integrazione mente corpo le può dare un aiuto integrato.
Per eventuali approfondimenti o chiarimenti, sono disponibile, anche on line
Gentile utente di mio Dottore,
emerge con forza il senso di stanchezza e impotenza rispetto ai suoi vissuti.
Quello che mi colpisce dal suo racconto è il ripetersi di alcuni elementi legati principalmente alla difficoltà nella relazione con gli altri, mi viene da pensare anche al suo Terapeuta, annullato così come tutto il lavoro che ha seguito in 4 anni.
Mi chiedo quanto siano funzionali i sintomi a tenersi lontana dalle relazioni, data anche la sua scelta a voler interrompere l’assunzione dei farmaci che tutto sommato mi sembra di capire, avevano dato dei loro effetti positivi nel contenere i sintomi.
Resto a sua disposizione per qualsiasi chiarimento.
Saluti,
Dottore Diego Ferrara
emerge con forza il senso di stanchezza e impotenza rispetto ai suoi vissuti.
Quello che mi colpisce dal suo racconto è il ripetersi di alcuni elementi legati principalmente alla difficoltà nella relazione con gli altri, mi viene da pensare anche al suo Terapeuta, annullato così come tutto il lavoro che ha seguito in 4 anni.
Mi chiedo quanto siano funzionali i sintomi a tenersi lontana dalle relazioni, data anche la sua scelta a voler interrompere l’assunzione dei farmaci che tutto sommato mi sembra di capire, avevano dato dei loro effetti positivi nel contenere i sintomi.
Resto a sua disposizione per qualsiasi chiarimento.
Saluti,
Dottore Diego Ferrara
Buongiorno, mi dispiace molto per il disagio forte e invalidante che continua a sentire. Credo che il percorso da lei fatto in passato le sia stato molto utile ma forse ora si è presentata una nuova crisi che va affrontata. Ciò che ha fatto le rimane, ha gettato le basi, questo è il momento per continuare a prendersi cura di sé, non si arrendi ora. Se ha bisogno rimango a disposizione.
Dott.ssa Federica Leonardi
Dott.ssa Federica Leonardi
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