Salve, il mio compagno ha un disturbo della personalità, non si sa quale purtroppo. inoltre soffre d

25 risposte
Salve, il mio compagno ha un disturbo della personalità, non si sa quale purtroppo. inoltre soffre di dipendenza da gioco, altro grosso guaio che peggiora la qualità della vita. Quando era in vita il padre era in cura da un rinomato professore di Napoli, che gli prescriveva farmaci, non si sa quali, so solo che assume ancora oggi il leponex, ma lui ha sempre fatto di testa sua. Mi ha raccontato che si sentiva troppo bombardato e non è stato mai assiduo e costante. Andava a visita una volta al mese, 10 minuti, terapia e via. Io ci ho messo un anno a convincerlo a portarmi dal suo dottore ma non ne ho ricavato un ragno dal buco...è davvero di poche parole. L ho trovato scontroso e per niente disponibile. Il mio compagno ad oggi, dopo 20 anni, non sa che tipo di disturbo abbia. Fino a poco tempo fa pensava che il leponex servisse per dormire. Mi chiedo cos'abbia e se si può curare in maniera definitiva. Di leponex ne prende pochissimo adesso, sempre di testa sua. Gli porta una fame nervosa assurda. Che lui sia un po' fuori dalle righe me ne sono accorta subito, ma non credo che abbia bisogno solo di farmaci e a suo dire la diagnosi all epoca fu veloce. Ci ho messo 2 anni per convincerlo che ha bisogno di aiuto. Forse ci sono riuscita. Credo abbia paura di non poter mai guarire e forse è anche la mia paura. Ormai lo conosco bene, credo meglio di tutti. L'ho osservato ed ho riflettuto su ogni cosa. Lo vorrei aiutare ma esiste una cura che non lo faccia diventare un vegetale e soprattutto che sia risolutiva?
Buongiorno,
Pur non conoscendo la persona di cui lei parla e dalle poche informazioni che ci dà, mi viene da dire che sarebbe importante affiancare alla terapia farmacologica una terapia psicoanalitica per trovare un modo che gli consenta di "non andare troppo sopra le righe", come lei ci dice. Potete sicuramente rivolgervi all'ASL della vostra zona di competenza oppure provare a sentire un altro parere medico psichiatrico per la parte farmacologica, mentre potete cercare su questo portale uno psicoterapeuta a voi vicino.
Valuti eventualmente un supporto psicologico anche per lei per affrontare la situazione complessa che vive.
Resto a disposizione. Saluti, Alessia Vaudano

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Buonasera. Il leponex sicuramente è una sorta di "contenitore" di impulsi, aiuta a non salire troppo nella disinibizione e, come si dice, squadra che vince non si cambia. Concordo con l'ipotesi di un supporto psicoterapico, anche se la motivazione deve essere sincera, pulita, senza manipolazioni. Diversamente in questi casi è meglio aspettare. Può tuttavia lei stessa effettuare un sostegno psicologico qualora si sentisse eccessivamente caricata
Gentile signora la clozapina (leponex) po' avere effetti sedativi per i quali non è possibile fare nulla. Si potrebbe ridurre il dosaggio Ma questo deve essere valutato attentamente dallo psichiatra che lo segue in terapia farmacologica. quanto alla psicoterapia Può essere un'ottima supporto per gestire le difficoltà per le quali il suo fidanzato assume farmaci
Salve, effettivamente come scrive la mia collega che mi ha preceduta, non da molte notizie del suo compagno, quali sono i suoi disturbi attuali, l'età del suo compagno, ed a che età sono iniziati i sintomi. Però scrive che sono 20 anni che prende dei farmici e che assume il leponex, forse sarebbe bene che facesse una visita con un altro psichiatra per assicurarsi che la cura va bene, dato che non avete un buon rapporto con l'attuale psichiatra. Inoltre anche delle sedute con una psicoterapeuta lo potrebbe aiutare ad elaborare ciò che gli sta succedendo. La saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Cara lettrice ho letto con attenzione la sua richiesta di aiuto. Mi sembra, ma forse è solo una impressione che si menzioni molto poco il disturbo legato al gioco d azzardo. Mi sono chiesta se il suo compagno si è rivolto a centri specializzati per comprendere e risolvere questo aspetto. Mi sembra centrale e rilevante.
Auguri!
Dott.ssa Emanuela Moretti
Salve, si sente da come descrive la situazione del suo compagno che tiene molto a lui e alla sua salute e credo che già questo sia una grande risorsa per lui. Ad oggi gli psicofarmaci, a differenza di molti altri farmaci, non sono in grado di curare nessuna condizione. Vengono prescritti per alleviare i sintomi psicologici e migliorare qualità di vita della persona, ma non alleviano i problemi che stanno alla base di essi. Se il suo compagno fosse interessato ad affrontare e sconfiggere il suo disturbo di personalità e la sua dipendenza da gioco, che suppongo faccia soffrire molto lui, lei e chi gli sta attorno, la cosa migliore che potrebbe fare sarebbe intraprendere un percorso terapeutico con uno psicoterapeuta. Assieme a lui potrà comprendere il senso delle sue difficoltà e trovare delle soluzioni fatte su misura per lui, che gli permettano di vivere con maggiore serenità e in modo autentico.
Quello che mi sorprende di tutta questa vicenda è che nessuno abbia speso due parole su quello che è il metodo clinico per poter procedere correttamente, eppure la signora ha menzionato la mancanza di una diagnosi!!! Prima di discutere dell’appropriatezza dei farmaci o di quale tipo di aiuto psicologico serva, penso che sia prioritaria una diagnosi psicopatologica che solitamente gli psichiatri non fanno se non con l’aiuto di uno psicologo/psicoterapeuta esperto in psicodiagnostica ( in effetti il medico in causa non fa capire granché). Consiglio quindi la signora, prima di ogni cosa, di informarsi dove poter eseguire una corretta psicodiagnosi nel suo territorio per poi procedere con la revisione psicofarmacologica ed andare avanti anche con i suggerimenti di psicoterapia o psicoanalisi in base alle indicazioni o alle controindicazioni del caso.







di certo c'è da fare una valutazione molto dettagliata per rispondere con precisione a tale domanda, capire la storia clinica dettagliatamente , i comportamenti di suo marito e inoltre le sue paure e aspettative come moglie.come consiglio, le direi di recarsi all'ASL di zona per accertamenti . dico l'Asl poichè quello di cui ha effettivamente bisogno suo marito è un lavoro di equipe: va valutato a livello psicodiagnostico (cosa che fa uno psicologo /psicoterapeuta specializzato nel settore) e a livello psichiatrico, ed eventualmente pianificato un intervento.
Altrimenti qui su mio dottore può trovare diversi specialisti preparati in tali ambiti , dallo psicodiagnostico allo psichiatrico , al terapeutico.
Salve. Da quello che scrive sembra che almeno un poco il farmaco sortisca un effetto sul suo compagno. Tuttavia ritengo quasi fisiologica per lui una lunga psicoterapia.
Le suggerisco anche a lei un supporto psicologico per la complessità della situazione che sta vivendo da lungo tempo.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli.
Gentile Utente, i colleghi hanno già sottolineato come gli psicofarmaci senza un adeguato supporto psicologico possono solo in parte contenere alcuni sintomi ma non risolvere le problematiche che stanno alla base dei disturbi. Dalle sue parole si evince sofferenza ed un certo stato di incertezza riguardo le problematiche del suo compagno ("un disturbo di personalità non si sa quale quale"), le quali di sicuro creano sofferenza anche in lei e alla coppia. Per prima cosa fatevi aiutare da uno psichiatra (potete rivolgervi all ASL di competenza) a fare chiarezza su qual'è il disturbo cosa comporta per voi e quali sono i rischi e quale la prognosi. Sono d'accordo con i colleghi che consigliano anche a lei di farsi aiutare in questa situazione complessa. Può far riferimento al servizio pubblico del suo territorio o cercare su questo portale un terapeuta vicino. Buona Fortuna .
Buongiorno. lavoro in un SerDP e il gioco d'azzardo è il mio lavoro. smettere da soli è troppo difficile, si affidi al servizio pubblico (SerDP), dove troverà tutto gratuitamente. poi, il controllo del suo denaro: si affidi a una persona di sua fiducia e si faccia controllare il denaro da lei. sicuramente dietro la sua patologia ci sono problemi psicologici che, se non vengono affrontati, possono farla ricadere nella malattia. Se non risolve col SerDP, si affidi ad uno psicoterapeuta. personalmente, ne sto seguendo alcuni anche privatamente.
Salve, non si può che concordare con i colleghi: serve una diagnosi approfondita, uno psichiatra di cui fidarvi ed un supporto psicoterapico (anche per lei: non è facile sostenere queste situazioni per i partner, che alla lunga consumano).
In bocca al lupo
Marta Calderaro
Concordo con i colleghi che le hanno consigliato di rivolgersi quanto prima ad un Ser.D. Da dipendente di questo tipo di servizi pubblici, le assicuro che il suo partner sarà preso in carico in modo gratuito e multidisciplinare, con trattamenti per il gioco d'azzardo, supporto farmacologico, sociale e psicoterapico. Da non dimenticare la funzione "contenitiva" di un servizio pubblico, che in questo caso mi permetto di dire che è fortemente indicata. Un caro saluto, Adriano Purgato
Salve, sono pienamente d'accordo con i colleghi che hanno suggerito la necessità di un intervento di equipe, che sia un servizio pubblico (USL) oppure un insieme di specialisti privati. In ogni caso sarà lo psichiatra ad individuare la terapia farmacologica maggiormente utile ed opportuna, ed uno psicologo/psicoterapeuta ad occuparsi dell'inquadramento diagnostico e del percorso psicoterapeutico da affiancare al trattamento farmacologico (lavorando sulle varie componenti da lei menzionate). Immaginando la difficoltà ed il peso che una simile relazione possa comportare, le suggerisco inoltre di avvalersi di un sostegno psicologico lei stessa, così da poter essere più forte e più consapevole sia per lui che (soprattutto) per sé.
dr.ssa Silvia Findanno
Buongiorno. Innanzitutto, non esiste che non si sappia la diagnosi in modo certo. Rivolgetevi a un centro multiprofessionale pubblico che possa assumere la presa in carico in equipe con psichiatra e psicoterapeuta (ad es, SERT). Dalla valutazione approfondita dipenderanno diagnosi e quindi terapia (psicologica e farmacologica). Laddove si tratti di disturbo di personalità, non esiste una "cura risolutiva" ma esistono terapie in grado di controllare le difficoltà e permettere di condurre una vita il più possibile adeguata. Lei stessa avrà bisogno di un supporto sia educativo (sulla gestione di determinate problematiche e sintomatologie) sia psicologico. Non esiterei ulteriormente. Cordialità, in bocca al lupo. DMP
Buongiorno, anch'io, come i miei colleghi che le hanno risposto in precedenza, le posso suggerire un approccio multidisciplinare.
Potrebbe rivolgersi al CPS della sua zona, dove troverà professionisti attenti e competenti.
Cordiali saluti
Dott.ssa Loredana Aiello
Salve, ho letto con attenzione la sua problematica, innanzitutto sarebbe opportuno effettuare un controllo della terapia farmacologica dallo psichiatra, sarebbe poi opportuno affiancare alla farmacoterapia una psicoterapia, talvolta è suggerita la psicoterapia anche per le persone che sono al fianco del paziente.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti,
Cari saluti,
Dott.ssa Domenica Lipari
Buonasera, aiuti il suo compagno a richiedere una consulenza psicologica.
Ottime cose, Dottor Andrea De Simone
Salve, uno degli aspetti più importanti da condividere con il proprio paziente è l'ipotesi diagnostica ed i conseguenti obiettivi terapeutici. Attraverso una chiara analisi della domanda e successiva strutturazione del piano terapeutico, si può porre le basi per un buon lavoro. Immagino non sia facile ristrutturare l'idea di una psicoterapia come percorso di benessere e consapevolezza, ma non demorda con il suo compagno. Si può stare meglio, si può arrivare a comprendere il proprio funzionamento cosi come a gestire le proprie risposte disfunzionali. Resto a disposizione per ulteriori indicazioni.
Buongiorno, lei è molto attenta e molto puntuale nella raccolta delle informazioni circa il suo fidanzato, purtroppo queste informazioni paiono piuttosto frammentarie e si sono persi dei pezzetti di storia lungo il percorso, anche per il fatto che il suo fidanzato non è costante nei percorsi di cura. Probabilmente sarebbe utile ragionare con lui una presa in carico dei servizi territoriali (Servizio dipendenze patologiche- Centro di salute mentale) in modo da monitorare la dipendenza da gioco e da valutare altre eventuali situazioni di fragilità per intervenire in maniera più mirata ed evitare l'assunzione di una terapia farmacologica in maniera saltuaria, cosa indubbiamente poco efficace quando non pericolosa.
Cordiali saluti Dottoressa Michela Campioli
Gentile, la situazione che mi descrive è purtroppo simile a quella di molte persone. Sia un leggero disagio psichico, sia un più strutturato disturbo di personalità (o comunque un disturbo psicopatologico), ogni intervento farmacologico devo essere coadiuvato da una percorso psicologico (lungo o breve che sia). Queste dinamiche sia singole che di coppia, hanno bisogno di essere approfondite, data la vasta gamma di disagi che entrambi state attraversando.
Buongiorno e grazie per la sua condivisione.
Si è sempre in tempo per migliorare la qualità della propria vita, lasciandosi aiutare con un percorso psicoterapeutico. Indipendentemente dalla diagnosi. Un caro saluto.
Quando un adulto soffre uno stato di disturbo come quello descritto nel suo partner si può ragionevolmente pensare che si sia strutturato nel tempo. Per questo sarebbe auspicabile una presa di coscienza responsabile con la volontà di curarsi. Fa bene ad affrontare il problema ma ci vuole la scelta di uno specialista e la volontà della persona ad impegnarsi per stare meglio.
Provi a consultare qualche specialista che sia in grado di far scattare quella empatia e fiducia necessaria a creare un clima di stretta collaborazione tra cliente e specialista.
Mi dispiace molto per la situazione che stai vivendo. È evidente che tiene molto al suo compagno e vuole il meglio per lui. Affrontare una psicopatologia probabilmente della personalità e una dipendenza non è facile, ma ci sono alcune cose che potresti considerare per aiutarlo. È importantissimo che il tuo compagno venga valutato da uno psichiatra o psicologo esperto, con un assessment lungo, strutturato anche con somministrazioni di test specifici. Una diagnosi accurata è il primo passo per un trattamento efficace. Spesso, il trattamento più efficace per i disturbi della personalità e le dipendenze include una combinazione di farmaci e psicoterapia. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è particolarmente utili per i disturbi della personalità. Dovrebbe costantemente seguire le terapie e le visite mediche; è molto utile inoltre un terapeuta con cui il tuo compagno si senta a suo agio e che sia disposto a lavorare con lui a lungo termine. Riguardo al Leponex (clozapina), è un farmaco antipsicotico utilizzato principalmente per trattare la schizofrenia resistente al trattamento. È importante che il dosaggio e l'uso del farmaco siano costantemente monitorati da uno psichiatra, poiché può avere effetti collaterali significativi. Infine, ricordo che la guarigione è un processo e può richiedere tempo. La tua pazienza e il tuo supporto saranno molto importanti preziosi per il tuo compagno. Se hai bisogno di ulteriori informazioni o supporto, non esitare a chiedere.
Non esistono strade brevi, ma credo che la psicoterapia sia l'unica strada che sul medio e lungo periodo possa garantirgli una migliore qualità della vita. Non si aspetti il miracolo, visto che parla di disturbo di personalità e di un problema che ormai si è cronicizzato, ma qualche risultato lo può ottenere soltanto così. Buona fortuna!

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