Salve, ho un problema nel gestire le emozioni. Quando sono con gli altri divento apatica, ma questo
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Salve, ho un problema nel gestire le emozioni. Quando sono con gli altri divento apatica, ma questo per celare ciò che provo davvero. Ma quando sono in famiglia o da sola provo le mie vere emozioni e non le nascondo. Non voglio essere un peso per gli altri ecco perché le nascondo. Cosa posso fare?
Buongiorno,
spesso ci si espone maggiormente nelle relazioni che sentiamo "sicure", come in famiglia. Credo potrebbe esserle utile approfondire le motivazioni alla base delle sue difficoltà sia di gestione che di espressione delle proprie emozioni. Un percorso di sostegno potrebbe aiutarla!
A disposizione,
Dott.ssa Paola Bertoncelli
spesso ci si espone maggiormente nelle relazioni che sentiamo "sicure", come in famiglia. Credo potrebbe esserle utile approfondire le motivazioni alla base delle sue difficoltà sia di gestione che di espressione delle proprie emozioni. Un percorso di sostegno potrebbe aiutarla!
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Gentile signora, le faccio una domanda di rimando: perché le sue emozioni dovrebbero essere un peso per gli altri?
Forse le faccio più di una domanda: si fida degli "altri"? Qual è il suo rapporto con loro, sono solo conoscenti o amici e amiche del cuore? Ma la domanda più importante è la prima. A volte non si vuole dispiacere all'altra persona per paura di perderla ma questo comportamento può anche significare non gettare le basi per una relazione vera dove si scambiano affetti sinceri. E se quell'amica o amico non gradiscono giocare con le carte scoperte perché infantili e troppo permalosi, si può sempre trovare di meglio.
C'é da dire che quando un'amicizia si basa su parole vere che corrispondono ad emozioni vere anche l'altra persona capisce che ha trovato un'amica preziosa, di cui può fidarsi.
Un caro saluto.
Maria C. Pinto
Forse le faccio più di una domanda: si fida degli "altri"? Qual è il suo rapporto con loro, sono solo conoscenti o amici e amiche del cuore? Ma la domanda più importante è la prima. A volte non si vuole dispiacere all'altra persona per paura di perderla ma questo comportamento può anche significare non gettare le basi per una relazione vera dove si scambiano affetti sinceri. E se quell'amica o amico non gradiscono giocare con le carte scoperte perché infantili e troppo permalosi, si può sempre trovare di meglio.
C'é da dire che quando un'amicizia si basa su parole vere che corrispondono ad emozioni vere anche l'altra persona capisce che ha trovato un'amica preziosa, di cui può fidarsi.
Un caro saluto.
Maria C. Pinto
Gentile utente, capisco che possa essere difficile esprimere le sue emozioni con gli altri, specialmente se questo la fa sentire più al sicuro. A volte, proteggere se stessi in questo modo può sembrare una soluzione, ma può anche impedirle di vivere le sue emozioni pienamente e di connettersi con gli altri. Un'ipotesi è che lei stia cercando di proteggersi dalle possibili reazioni o giudizi degli altri. Sarebbe utile intraprendere un percorso psicologico che possa aiutarla ad esplorare quali emozioni o paure la portano a trattenersi. Comprendere queste emozioni può essere il primo passo per trovare modi più sani di affrontarle. Sarebbe prezioso lavorare su come rendere questa difesa più adattiva, in modo che lei possa sentirsi al sicuro ma anche più libera nell'esprimere ciò che prova. L'espressione delle emozioni è un modo importante per connettersi con gli altri e per sentirsi più in pace con te stessa. La seduta terapeutica è uno spazio in cui poter essere se stesso senza paura di giudizio. Le auguro il meglio e resto a disposizione. Dott.ssa Arianna Savastio
Buona sera, riformulerei un pò la questione. Credo che il problema non sia tanto il sentire le emozioni ma tanto più il sentirsi spontaneo in determinate situazioni o in contesti nuovi. Questo richiede del tempo per essere compreso. Un caro saluto Dott.Alessandro Esposito
Ciao, cosa ti spinge a sentirti un peso per gli altri per cui hai la necessità di nasconderti? Credo che sia questa la domanda fondamentale da cui partire!
Gentile utente, la sua consapevolezza su cosa le accade quando è con gli altri e quado invece è da sola le sarà di grande aiuto nel momento in cui dovesse decidere di ritagliarsi uno spazio solo suo per prendersi cura di cosa le accade. Dove ha imparato che lei è un peso? Che le sue emozioni se espresse sono faticose per gli altri? Capire l'origine di questa credenza sarà il punto di partenza per lei per capire cosa fare e come agire. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno, quella che riporti è un'importante consapevolezza. Esprimere rabbia, ansia, senso di colpa e altre emozioni spiacevoli, in presenza di altri, può non risultarci facile per vari motivi, tra cui per il timore di apparire vulnerabili o per timore di essere giudicati come pesanti e fastidiosi e magari per questo ritrovarsi soli. Sarebbe necessario capire qual è la tua paura ultima legata a non voler essere un peso, in modo da poter lavorare per ridurre l'impatto che questa paura ha su te. Dopo di chè si potrebbe lavorare creando delle piccole "prove" in cui esponi le tue emozioni agli altri (partendo dalle persone di cui ti fidi di più). In questo modo ti dai la possibilità di sperimentare le conseguenze di questa tua apertura, conseguenze che probabilmente sono meno catastrofiche di quanto immagini. Questo lavoro sicuramente non è facile, quindi consiglio di rivolgersi a uno psicologo o a una psicologa che ti aiuti a lavorare sulla componente emotiva e relazionale. Per altre domande, resto a disposizione. Dott.ssa Anna Tosi
Buongiorno,
da quello che scrive potrebbe essere utile approfondire cosa la porta a sentirsi un peso per gli altri e quindi come poter esplorare questa difficoltà che riferisce rispetto all'espressione delle emozioni.
da quello che scrive potrebbe essere utile approfondire cosa la porta a sentirsi un peso per gli altri e quindi come poter esplorare questa difficoltà che riferisce rispetto all'espressione delle emozioni.
Gentile Utente, è probabile che nel corso della sua vita ha imparatofacelare le emozioni con persone che non fanno parte del nucleo familiare?O forse avrà avuto qualche esperienza in cui qualcuno l'abbia fatta sentire "un peso" a seguito della manifestazione emotiva?
Sarebbe opportuno pian piano esporsi a delle situazioni in modo tale da poter mettere un po' in crisi questa idea e credenza.
Resto a disposizione
Dott.ssa Marina Dattoma
Sarebbe opportuno pian piano esporsi a delle situazioni in modo tale da poter mettere un po' in crisi questa idea e credenza.
Resto a disposizione
Dott.ssa Marina Dattoma
gentile utente, la questione di cui parla immagino che le crei disagio nel momento in cui si ritrova con le persone al di fuori di una zona di confort come quella a lei familiare. un percorso psicoterapeutico mirato a comprendere da dove proviene questa difficoltà potrebbe essere la strada migliore, poiché essendo un disagio complesso non si può trovare una risposta esauriente in poche righe. resto a sua disposizione
Salve, e se tu provassi ad esternare le tue emozioni quando sei con gli altri, che cosa potrebbe succederti.
Grazie per il tuo messaggio, credo che per gestire le emozioni potrebbe esserti utile un consulto psicologico.
Mi rendo disponile se vorrai affrontare questo tema con me.
Grazie per il tuo messaggio, credo che per gestire le emozioni potrebbe esserti utile un consulto psicologico.
Mi rendo disponile se vorrai affrontare questo tema con me.
Salve, bisognerebbe iniziare un percorso Focalizzato sulla consapevolezza emotiva, gestione e comprensione dei propri pensieri ed emozioni e indagare su eventuali blocchi interni, ma tutto questo solo intraprendendo un percorso Con uno Specialista.
Buongiorno,
potrebbe essere interessante capire come mai prova la necessità di celare le sue emozioni quando è con gli amici, se ci siano più ragioni profonde. Potrebbe esserle utile sentire uno specialista per indagare questo aspetto e vivere meglio
potrebbe essere interessante capire come mai prova la necessità di celare le sue emozioni quando è con gli amici, se ci siano più ragioni profonde. Potrebbe esserle utile sentire uno specialista per indagare questo aspetto e vivere meglio
Buonasera, dove ha imparato che esprimere le proprie emozioni significa essere un peso per gli altri? Sarebbe molto importante comprendere questo aspetto.
Buonasera, probabilmente il contesto familiare la fa sentire al sicuro e protetta per cui riesce ad essere realmente se stessa e ad esprimere ciò che sente. Una buona domanda potrebbe essere cosa le fa pensare di essere un peso per gli altri?
Gentile utente voglio affermare con la massima fermezza e certezza che le emozioni nelle relazioni ,non solo non sono un peso ma sono il carburante( delle relazioni).Tra amici e in coppia rivelare le proprie emozioni e' fondamentale altrimenti il legame viene ad annientarsi.Quando parlo di emozioni mi riferisco ,sia quelle positive( gioia,entusiasmo,gratitudine,accettazione ecc..) che negative( paura,rabbia,disprezzo, disgusto ecc..),l' importante saperle gestire ,cioe' usare. Si puo' fare un percorso psicoterapeutico e imparare. Resto comunque a disposizione e la saluto cordialmente
Dott.ssa Adriana Gaspari
Dott.ssa Adriana Gaspari
Gentile utente, ci sarebbe da capire di che emozioni parla e il modo in cui le manifesta, al punto da volerle celare davanti a persone estranee alla sua famiglia, probabilmente perchè con le stesse si sente più esposta al giudizio, presumo negativo. Se questo per lei è fonte di disagio, allora potrebbe valutare di rivolgersi un professionista, per meglio comprendere quello che le accade. Cordiali saluti, Dott.ssa Antonella Cramarossa
Buonasera, grazie per aver condiviso con me ciò che sta vivendo. Quello che descrive è un tema molto profondo e delicato, che tocca aspetti importanti come la gestione delle emozioni, il timore di essere un peso per gli altri e il desiderio di proteggere sé stessa. Questa sua tendenza a celare le emozioni quando è in compagnia, mentre riesce a esprimerle solo in contesti più intimi come la famiglia o quando è da sola, è qualcosa che molte persone sperimentano e non deve farla sentire inadeguata o sbagliata. Da una prospettiva Cognitivo-Comportamentale, può essere utile esplorare insieme quali pensieri si attivano quando è con gli altri e sente di dover nascondere le sue emozioni. Ad esempio, potrebbe chiedersi: “Cosa temo accadrebbe se mostrassi davvero ciò che provo?” Questi pensieri, che spesso emergono in modo automatico, potrebbero essere collegati a convinzioni profonde, come “se mostro le mie emozioni, gli altri mi vedranno come un peso” o “non devo disturbare chi mi sta intorno con i miei problemi”. È comprensibile che queste idee la portino a celare il suo mondo interiore, ma è importante chiedersi: sono pensieri davvero fondati? Oppure sono frutto di una paura che potrebbe essere ridimensionata? Nascondere costantemente ciò che si prova può richiedere un enorme dispendio di energia e, nel lungo termine, può farla sentire disconnessa da sé stessa e dagli altri. È naturale che, quando si è in famiglia o da soli, ci si senta più liberi di lasciar emergere le emozioni, perché lì probabilmente si percepisce maggiore accettazione e meno rischio di giudizio. Ma ciò non significa che con gli altri non si possa trovare uno spazio, anche piccolo, in cui mostrarsi per ciò che si è, un passo alla volta. Un primo passo potrebbe essere quello di imparare a tollerare gradualmente l’idea di esprimere alcune emozioni in contesti sociali. Non significa necessariamente aprirsi completamente, ma iniziare con piccoli segnali: condividere un pensiero, una sensazione o un’emozione meno intensa. Ad esempio, se è triste o stanca, provare a dire “oggi non è una delle giornate migliori” anziché sorridere forzatamente. Questo può aiutarla a testare come gli altri reagiscono davvero quando lei si mostra autentica. Potrebbe scoprire che le sue paure non si realizzano e che chi le sta accanto è più comprensivo di quanto immaginasse. Un altro aspetto importante è lavorare sulla convinzione di essere un peso per gli altri. È utile ricordare che condividere ciò che si prova non significa scaricare sugli altri le proprie emozioni, ma creare uno spazio di connessione più autentico. È nei rapporti più sinceri che si costruisce la fiducia e la vicinanza. Ogni essere umano vive emozioni, positive o negative, e condividerle (in modo equilibrato) non solo non allontana gli altri, ma può rafforzare i legami. Forse potrebbe domandarsi: “Cosa penso degli altri quando si aprono con me? Li giudico come un peso o, al contrario, li sento più vicini?” Questo esercizio può aiutarla a capire che anche lei ha diritto di essere ascoltata e accolta, proprio come fa con gli altri. Infine, imparare a riconoscere e accettare le proprie emozioni senza giudicarle è fondamentale. Le emozioni, infatti, non sono mai “sbagliate”: sono semplicemente dei segnali che ci dicono qualcosa su ciò che stiamo vivendo. La paura di mostrarle spesso deriva dall’idea che siano una debolezza, ma in realtà saper riconoscere ed esprimere ciò che proviamo è una grande forza. Se sente che questo aspetto la limita molto o la fa soffrire, un percorso psicologico potrebbe offrirle uno spazio sicuro per esplorare questi temi più in profondità, comprendere meglio le sue paure e lavorare gradualmente su nuove modalità di gestione delle emozioni e dei rapporti interpersonali. Si ricordi che prendersi cura di sé stessa, riconoscendo e dando voce alle proprie emozioni, non significa essere un peso, ma rispettare il proprio valore. Un caro saluto, Dott. Andrea Boggero
Salve,
È importante riconoscere che il fatto di nascondere le emozioni con gli altri e viverle appieno solo in privato è un meccanismo di difesa comune, spesso legato alla paura di essere giudicati o di sentirsi un peso per gli altri. Questo atteggiamento, però, può portarti a sentirti isolata o a vivere una disconnessione emotiva nelle relazioni sociali. Le emozioni non sono mai sbagliate o ingiuste: sono segnali che il nostro corpo e la nostra mente ci inviano per comunicare ciò di cui abbiamo bisogno. Inizia a concederti il diritto di sentire le emozioni anche in contesti sociali, senza giudicarle o cercare di reprimerle. Non è necessario condividere tutto con gli altri subito. Puoi iniziare con piccoli passi, esprimendo emozioni semplici, come un momento di gioia o una leggera preoccupazione, con persone di cui ti fidi. Questo ti permetterà di sperimentare un'apertura graduale senza sentirti vulnerabile.
Il timore di essere un peso spesso nasce dall'autocritica. Ricorda che le relazioni autentiche si basano sulla condivisione reciproca: permettere agli altri di vedere una parte più vera di te può arricchire i legami, non appesantirli. Non tutte le situazioni o persone sono ideali per condividere emozioni profonde, ed è normale voler scegliere con cura con chi aprirsi. Tuttavia, cerca di coltivare alcune relazioni in cui ti senti sicura di essere te stessa. Se senti che questo schema si ripete e limita il tuo benessere o le tue relazioni, un percorso terapeutico potrebbe aiutarti a comprendere meglio l'origine di questa difficoltà e a sviluppare strategie per esprimere e vivere le emozioni in modo più libero.
Riconoscere questo aspetto di te è già un grande passo. Con un po' di lavoro e pazienza, potrai trovare un equilibrio tra proteggere te stessa ed essere autentica con gli altri.
Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Lovati
È importante riconoscere che il fatto di nascondere le emozioni con gli altri e viverle appieno solo in privato è un meccanismo di difesa comune, spesso legato alla paura di essere giudicati o di sentirsi un peso per gli altri. Questo atteggiamento, però, può portarti a sentirti isolata o a vivere una disconnessione emotiva nelle relazioni sociali. Le emozioni non sono mai sbagliate o ingiuste: sono segnali che il nostro corpo e la nostra mente ci inviano per comunicare ciò di cui abbiamo bisogno. Inizia a concederti il diritto di sentire le emozioni anche in contesti sociali, senza giudicarle o cercare di reprimerle. Non è necessario condividere tutto con gli altri subito. Puoi iniziare con piccoli passi, esprimendo emozioni semplici, come un momento di gioia o una leggera preoccupazione, con persone di cui ti fidi. Questo ti permetterà di sperimentare un'apertura graduale senza sentirti vulnerabile.
Il timore di essere un peso spesso nasce dall'autocritica. Ricorda che le relazioni autentiche si basano sulla condivisione reciproca: permettere agli altri di vedere una parte più vera di te può arricchire i legami, non appesantirli. Non tutte le situazioni o persone sono ideali per condividere emozioni profonde, ed è normale voler scegliere con cura con chi aprirsi. Tuttavia, cerca di coltivare alcune relazioni in cui ti senti sicura di essere te stessa. Se senti che questo schema si ripete e limita il tuo benessere o le tue relazioni, un percorso terapeutico potrebbe aiutarti a comprendere meglio l'origine di questa difficoltà e a sviluppare strategie per esprimere e vivere le emozioni in modo più libero.
Riconoscere questo aspetto di te è già un grande passo. Con un po' di lavoro e pazienza, potrai trovare un equilibrio tra proteggere te stessa ed essere autentica con gli altri.
Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Lovati
Buonasera.
Se parla di un «problema», credo che possa essere utile iniziare con un colloquio psicologico per orientarsi rispetto a questo aspetto della sua vita.
Le propongo un colloquio conoscitivo, anche online.
Se parla di un «problema», credo che possa essere utile iniziare con un colloquio psicologico per orientarsi rispetto a questo aspetto della sua vita.
Le propongo un colloquio conoscitivo, anche online.
Buongiorno, potrebbe cercare di capire come mai attribuisce alle sue emozioni un peso, un peso che oltretutto va a ricadere sugli altri. Sembra quasi che questa apatia la stia difendendo da qualcosa, ma non saprei dirle cosa. Forse quando è in famiglia si sente al sicuro e si autorizza ad essere autentica dal punto di vista emotivo? Forse quando è con le altre persone non si sente protetta e quindi preferisce non far trapelare niente?
Gentile utente buongiorno.
La gestione delle emozioni è una potenzialità del nostro sistema intellettivo. Un capacità che tutti abbiamo, ma che ha bisogno di essere educata e continuamente affinata.
Le emozioni sono indispensabili per connettersi con la realtà: ci consentono di distinguere il bene dal male, il vantaggio dal pericolo, il piacere dal disgusto. Le emozioni sono il carburante della motivazione a vivere e sopravvivere e permettono alla nostra parte razionale di perseguire obiettivi di soddisfazione e felicità, oppure per risolvere i problemi evidenziati dalla comparsa di emozioni come la paura.
Siamo continuamente alle prese con la gestione delle emozioni. La parola gestione implica un intervento della corteccia frontale nell'elaborare le informazioni contenute nella percezione delle emozioni, che avviene in livelli più interni del cervello, nel sistema limbico. Gestire le emozioni significa rispondere ad esse con un comportamento idoneo e vantaggioso, in linea con il contesto in cui ci troviamo e le persone che sono presenti.
Lei sta notando, nel suo comportamento sociale, questa notevole differenza tra ambiente familiare, in cui le emozioni fluiscono correttamente, e ambiente extra-familiare in cui, invece, tende a mascherare i suoi veri sentimenti e a limitare la sua libertà di comportamento e di espressione.
Spesso, ciò accade perché si teme (anche inconsciamente) il giudizio delle persone sul nostro modo di esprimere le emozioni. L'opinione altrui diventa una spada di Damocle pronta a scendere sulle nostre fragilità e sulle nostre possibilità di esprimere con vigore ciò che stiamo provando. Perché ciò accade? Temere di essere giudicati e non compresi, dipende dal livello di autostima della persona: a bassi valori di autostima corrisponde, il più delle volte, una forte dipendenza dal pensiero e dall'opinione degli altri, che però è qualcosa che non possiamo controllare direttamente, e quindi causa inevitabile frustrazione.
Lavorando sulla propria autostima, in modo mirato, con un percorso psicologico ad esempio, si può consentire al giudizio esterno di scivolare via incidere sul valore che si dà a sé stessi. Certamente, il confronto con gli altri è utile per migliorarsi, ma non deve sostituirsi alla percezione della propria efficacia verso le questioni della vita.
In famiglia ciò non sta accadendo, nel suo caso. Probabilmente, in quel contesto, si sente in grado di esprimere sé stessa in modo libero, sapendo cosa pensano i parenti di lei, ma mantenendo la sua identità e indipendenza di pensiero. Soprattutto, credendo che ciò che ha da esprimere sotto forma di emozioni, parole o comportamenti, abbia un valore accettato e accettabile sia da lei che dalle altre persone della famiglia.
Potrebbe valutare un percorso psicologico per migliorare la consapevolezza delle sue emozioni e per aumentare il livello della sua autostima e dell'autoefficacia, cioè della percezione delle risorse che ha disposizione nei vari contesti della vita. Investire sulla crescita personale non è mai una scelta sbagliata e non necessariamente si deve arrivare a un malessere conclamato per sentire la spinta motivazionale a essere una persona migliore, più efficiente e più soddisfatta della vita.
Se desidera avere informazioni su un percorso psicologico di questo tipo, mi contatti pure, anche tramite consulenza online.
Le auguro il meglio, Dott. Antonio Cortese
La gestione delle emozioni è una potenzialità del nostro sistema intellettivo. Un capacità che tutti abbiamo, ma che ha bisogno di essere educata e continuamente affinata.
Le emozioni sono indispensabili per connettersi con la realtà: ci consentono di distinguere il bene dal male, il vantaggio dal pericolo, il piacere dal disgusto. Le emozioni sono il carburante della motivazione a vivere e sopravvivere e permettono alla nostra parte razionale di perseguire obiettivi di soddisfazione e felicità, oppure per risolvere i problemi evidenziati dalla comparsa di emozioni come la paura.
Siamo continuamente alle prese con la gestione delle emozioni. La parola gestione implica un intervento della corteccia frontale nell'elaborare le informazioni contenute nella percezione delle emozioni, che avviene in livelli più interni del cervello, nel sistema limbico. Gestire le emozioni significa rispondere ad esse con un comportamento idoneo e vantaggioso, in linea con il contesto in cui ci troviamo e le persone che sono presenti.
Lei sta notando, nel suo comportamento sociale, questa notevole differenza tra ambiente familiare, in cui le emozioni fluiscono correttamente, e ambiente extra-familiare in cui, invece, tende a mascherare i suoi veri sentimenti e a limitare la sua libertà di comportamento e di espressione.
Spesso, ciò accade perché si teme (anche inconsciamente) il giudizio delle persone sul nostro modo di esprimere le emozioni. L'opinione altrui diventa una spada di Damocle pronta a scendere sulle nostre fragilità e sulle nostre possibilità di esprimere con vigore ciò che stiamo provando. Perché ciò accade? Temere di essere giudicati e non compresi, dipende dal livello di autostima della persona: a bassi valori di autostima corrisponde, il più delle volte, una forte dipendenza dal pensiero e dall'opinione degli altri, che però è qualcosa che non possiamo controllare direttamente, e quindi causa inevitabile frustrazione.
Lavorando sulla propria autostima, in modo mirato, con un percorso psicologico ad esempio, si può consentire al giudizio esterno di scivolare via incidere sul valore che si dà a sé stessi. Certamente, il confronto con gli altri è utile per migliorarsi, ma non deve sostituirsi alla percezione della propria efficacia verso le questioni della vita.
In famiglia ciò non sta accadendo, nel suo caso. Probabilmente, in quel contesto, si sente in grado di esprimere sé stessa in modo libero, sapendo cosa pensano i parenti di lei, ma mantenendo la sua identità e indipendenza di pensiero. Soprattutto, credendo che ciò che ha da esprimere sotto forma di emozioni, parole o comportamenti, abbia un valore accettato e accettabile sia da lei che dalle altre persone della famiglia.
Potrebbe valutare un percorso psicologico per migliorare la consapevolezza delle sue emozioni e per aumentare il livello della sua autostima e dell'autoefficacia, cioè della percezione delle risorse che ha disposizione nei vari contesti della vita. Investire sulla crescita personale non è mai una scelta sbagliata e non necessariamente si deve arrivare a un malessere conclamato per sentire la spinta motivazionale a essere una persona migliore, più efficiente e più soddisfatta della vita.
Se desidera avere informazioni su un percorso psicologico di questo tipo, mi contatti pure, anche tramite consulenza online.
Le auguro il meglio, Dott. Antonio Cortese
Salve gentile Utente, grazie per aver condiviso questa sua difficoltà, che dimostra una profonda consapevolezza delle sue emozioni e del modo in cui le gestisce nelle diverse situazioni. È un primo passo molto importante verso un cambiamento positivo.
Nascondere le emozioni per non sentirsi un peso per gli altri è una strategia che può sembrare protettiva, ma a lungo andare può diventare faticosa e portare a un senso di disconnessione. Le emozioni, infatti, sono una parte fondamentale delle relazioni e del modo in cui ci colleghiamo agli altri. Mostrare ciò che sente non la rende un peso, ma un essere umano autentico.
Un primo passo potrebbe essere iniziare a riflettere sul motivo per cui crede che le sue emozioni possano risultare un peso per gli altri. Da dove nasce questa convinzione? È possibile che ci siano state esperienze nel passato che hanno alimentato questa idea? Comprendere l'origine di questi pensieri può aiutarla a metterli in prospettiva e a ridimensionarli.
Successivamente, potrebbe provare ad allenarsi gradualmente nel condividere le sue emozioni con persone di cui si fida. Non è necessario partire da qualcosa di grande o profondo, ma anche da semplici osservazioni su come si sente in un dato momento. Questo le permetterà di verificare che, nella maggior parte dei casi, le persone sono disposte ad accogliere ciò che proviamo senza giudizio.
Un altro aspetto utile potrebbe essere quello di lavorare sulla consapevolezza emotiva. Si prenda del tempo, magari con l’aiuto di un diario o di una riflessione personale, per identificare le emozioni che prova e dare loro un nome. Più diventa consapevole delle sue emozioni, più sarà in grado di gestirle e condividerle senza sentirsi sopraffatta.
Infine, sarebbe importante ricordare che esprimere le proprie emozioni non è sinonimo di debolezza. Anzi, è un atto di forza e autenticità che permette agli altri di conoscerla davvero e di avvicinarsi a lei.
Se le fosse possibile, consideri l’idea di rivolgersi a uno psicologo per esplorare più a fondo queste dinamiche. Un percorso di supporto potrebbe aiutarla a sviluppare strumenti per vivere le sue emozioni in modo più sereno, sia con sé stessa che con gli altri.
Le auguro il meglio per il suo percorso e rimango a disposizione se vuole approfondire o ha altre domande.
Dott. Luca Vocino
Nascondere le emozioni per non sentirsi un peso per gli altri è una strategia che può sembrare protettiva, ma a lungo andare può diventare faticosa e portare a un senso di disconnessione. Le emozioni, infatti, sono una parte fondamentale delle relazioni e del modo in cui ci colleghiamo agli altri. Mostrare ciò che sente non la rende un peso, ma un essere umano autentico.
Un primo passo potrebbe essere iniziare a riflettere sul motivo per cui crede che le sue emozioni possano risultare un peso per gli altri. Da dove nasce questa convinzione? È possibile che ci siano state esperienze nel passato che hanno alimentato questa idea? Comprendere l'origine di questi pensieri può aiutarla a metterli in prospettiva e a ridimensionarli.
Successivamente, potrebbe provare ad allenarsi gradualmente nel condividere le sue emozioni con persone di cui si fida. Non è necessario partire da qualcosa di grande o profondo, ma anche da semplici osservazioni su come si sente in un dato momento. Questo le permetterà di verificare che, nella maggior parte dei casi, le persone sono disposte ad accogliere ciò che proviamo senza giudizio.
Un altro aspetto utile potrebbe essere quello di lavorare sulla consapevolezza emotiva. Si prenda del tempo, magari con l’aiuto di un diario o di una riflessione personale, per identificare le emozioni che prova e dare loro un nome. Più diventa consapevole delle sue emozioni, più sarà in grado di gestirle e condividerle senza sentirsi sopraffatta.
Infine, sarebbe importante ricordare che esprimere le proprie emozioni non è sinonimo di debolezza. Anzi, è un atto di forza e autenticità che permette agli altri di conoscerla davvero e di avvicinarsi a lei.
Se le fosse possibile, consideri l’idea di rivolgersi a uno psicologo per esplorare più a fondo queste dinamiche. Un percorso di supporto potrebbe aiutarla a sviluppare strumenti per vivere le sue emozioni in modo più sereno, sia con sé stessa che con gli altri.
Le auguro il meglio per il suo percorso e rimango a disposizione se vuole approfondire o ha altre domande.
Dott. Luca Vocino
Buonasera,
iniziare un percorso terapeutico può senz'altro aiutarti nel riconoscere e gestire le emozioni in modo da non sentirti "non compresa" quando ti trovi con altre persone.
iniziare un percorso terapeutico può senz'altro aiutarti nel riconoscere e gestire le emozioni in modo da non sentirti "non compresa" quando ti trovi con altre persone.
Buongiorno,
grazie per aver condiviso questa parte di sé, che sembra carica di riflessioni profonde e di una forte sensibilità. La sua tendenza a nascondere le emozioni in presenza degli altri per non sentirsi un peso è comprensibile, ma può essere faticosa e, a lungo andare, limitare il modo in cui si relaziona con gli altri e con se stessa.
Nascondere le emozioni può essere una strategia per evitare il giudizio o il rifiuto, ma può creare una disconnessione sia con chi le sta intorno sia con il suo mondo interiore. Esprimere ciò che sente non significa necessariamente gravare sugli altri; al contrario, permette di costruire relazioni più autentiche e profonde. Per iniziare, potrebbe essere utile riconoscere che tutte le emozioni, anche quelle difficili, sono una parte naturale della vita e non definiscono chi è come persona. Un primo passo potrebbe essere quello di condividere i suoi pensieri e sentimenti in modo graduale, magari con una persona di cui si fida. Questo potrebbe aiutarla a sperimentare che gli altri possono accogliere ciò che prova senza giudicarla.
Se sente di trattenersi per paura del giudizio, potrebbe riflettere se questo timore è realmente fondato o se rappresenta una preoccupazione personale che la porta a essere troppo severa con se stessa. Comunicare le proprie emozioni non implica doverle esporre completamente o immediatamente; anche piccoli gesti o parole possono essere un buon inizio. Dire qualcosa come: "Sto provando questa emozione e volevo condividerla con te" può essere un modo semplice per cominciare.
Infine, se questo percorso le sembra complesso, un supporto psicologico potrebbe offrirle uno spazio sicuro dove esplorare le ragioni dietro questo suo atteggiamento e imparare a esprimere i sentimenti in modo sano e rispettoso per sé e per gli altri.
Le emozioni non sono mai un peso, ma una parte essenziale della nostra natura. Concedersi il permesso di viverle e condividerle può portarle un grande senso di libertà e connessione con sé stessa e con gli altri. Le auguro di trovare la serenità e l’autenticità che cerca.
grazie per aver condiviso questa parte di sé, che sembra carica di riflessioni profonde e di una forte sensibilità. La sua tendenza a nascondere le emozioni in presenza degli altri per non sentirsi un peso è comprensibile, ma può essere faticosa e, a lungo andare, limitare il modo in cui si relaziona con gli altri e con se stessa.
Nascondere le emozioni può essere una strategia per evitare il giudizio o il rifiuto, ma può creare una disconnessione sia con chi le sta intorno sia con il suo mondo interiore. Esprimere ciò che sente non significa necessariamente gravare sugli altri; al contrario, permette di costruire relazioni più autentiche e profonde. Per iniziare, potrebbe essere utile riconoscere che tutte le emozioni, anche quelle difficili, sono una parte naturale della vita e non definiscono chi è come persona. Un primo passo potrebbe essere quello di condividere i suoi pensieri e sentimenti in modo graduale, magari con una persona di cui si fida. Questo potrebbe aiutarla a sperimentare che gli altri possono accogliere ciò che prova senza giudicarla.
Se sente di trattenersi per paura del giudizio, potrebbe riflettere se questo timore è realmente fondato o se rappresenta una preoccupazione personale che la porta a essere troppo severa con se stessa. Comunicare le proprie emozioni non implica doverle esporre completamente o immediatamente; anche piccoli gesti o parole possono essere un buon inizio. Dire qualcosa come: "Sto provando questa emozione e volevo condividerla con te" può essere un modo semplice per cominciare.
Infine, se questo percorso le sembra complesso, un supporto psicologico potrebbe offrirle uno spazio sicuro dove esplorare le ragioni dietro questo suo atteggiamento e imparare a esprimere i sentimenti in modo sano e rispettoso per sé e per gli altri.
Le emozioni non sono mai un peso, ma una parte essenziale della nostra natura. Concedersi il permesso di viverle e condividerle può portarle un grande senso di libertà e connessione con sé stessa e con gli altri. Le auguro di trovare la serenità e l’autenticità che cerca.
Buonasera, sicuramente bisognerebbe capire da dove nasce questo suo viversi come un peso per gli altri, credo sia un vissuto con una storia che andrebbe approfondita per darle una risposta concreta. Mi sento di consigliarle dei consulti con uno specialista per poter approfondire meglio sia la tematica sia le dinamiche che l'hanno scatenata.
Gentile utente, l'apatia rappresenta una condizione caratterizzata da un marcato calo di interesse o motivazione verso attività che normalmente suscitano piacere o coinvolgimento. Non si tratta di una semplice pigrizia o disinteresse passeggero, ma di uno stato che può influire profondamente sulla qualità della vita, compromettendo la capacità di provare emozioni e di impegnarsi in ambiti personali, lavorativi o relazionali. Può essere associata a vari fattori, come situazioni di stress cronico, periodi di profonda delusione, depressione o altri stati emotivi complessi.
La psicoterapia può rappresentare un valido strumento per affrontare l’apatia. Un approccio a orientamento cognitivo-comportamentale, ad esempio, può aiutare a individuare pensieri negativi che alimentano la perdita di motivazione, mentre tecniche pratiche permettono di ristabilire un senso di scopo e coinvolgimento graduale. Parallelamente, un percorso psicodinamico consente di esplorare le origini più profonde di questo stato, portando alla luce eventuali conflitti emotivi o blocchi che possono aver generato questa condizione.
Il percorso terapeutico non è solo una via per superare l’apatia, ma una preziosa occasione per riscoprire le proprie risorse interiori, ritrovare una connessione con i propri desideri e riappropriarsi della capacità di provare piacere nelle piccole e grandi cose della vita. Con l’aiuto di uno specialista, questo processo può essere affrontato con sicurezza e serenità.
Cordiali saluti
Dottor Mauro Vargiu
La psicoterapia può rappresentare un valido strumento per affrontare l’apatia. Un approccio a orientamento cognitivo-comportamentale, ad esempio, può aiutare a individuare pensieri negativi che alimentano la perdita di motivazione, mentre tecniche pratiche permettono di ristabilire un senso di scopo e coinvolgimento graduale. Parallelamente, un percorso psicodinamico consente di esplorare le origini più profonde di questo stato, portando alla luce eventuali conflitti emotivi o blocchi che possono aver generato questa condizione.
Il percorso terapeutico non è solo una via per superare l’apatia, ma una preziosa occasione per riscoprire le proprie risorse interiori, ritrovare una connessione con i propri desideri e riappropriarsi della capacità di provare piacere nelle piccole e grandi cose della vita. Con l’aiuto di uno specialista, questo processo può essere affrontato con sicurezza e serenità.
Cordiali saluti
Dottor Mauro Vargiu
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