Salve, ho sofferto di anoressia nervosa fino a 3 anni fa, ho smesso di andare dallo psicoterapeuta d

24 risposte
Salve, ho sofferto di anoressia nervosa fino a 3 anni fa, ho smesso di andare dallo psicoterapeuta dopo poche sedute perchè non mi sembrava competente. In questi 3 anni ho provato a risolvere da sola il problema, ho ripreso peso, massa muscolare anche grazie alla palestra, ho reintrodotto determinati cibi ma alcune "fisse" sono rimaste come non toccare più dolci, pesare tutto ciò che mangio, usare app contacalorie in maniera praticamente ossessiva anche se ultimamente mi pesa farlo. Diciamo che ci convivo, non mi pesa, se devo adattarmi a qualche circostanza lo faccio, ultimamente sono riuscita a rimangiare il sushi ad esempio. Un'altra "fissa" che mi è rimasta è controllare cosa e quanto mangia mia sorella che vive con me, come se non volessi che mangiasse meno di me. Ho notato che rispetto a quando ho iniziato la "dieta" prescrittami dalla nutrizionista per riprendere peso comunque sono tornata a mangiare di meno, non meno di quando ero nel pieno della malattia ma ho comunque ristretto le kcal. Succede soprattutto nei momenti d'incertezza. In questo periodo di incertezze appunto sto mangiando di meno e sono combattuta sul "ora smetto di utilizzare applicazioni e contare kcal" al "no, non ci riesco, devo controllare quanto mangio". Sono consapevole del fatto che il problema sia scaricare l'eccessivo bisogno di voler controllare tutto sul cibo. Temo di non poterne uscire facilmente. So che un percorso psicoterapeutico sarebbe la cosa migliore ma nel frattempo cosa potrei fare? Grazie.
Buonasera, credo che la consapevolezza a volte non possa bastare per dare pace al nostro mondo interno che, come sembra venir fuori dalle sue parole, spinge per essere ascoltato. Comprendo che una psicoterapia non possa essere nelle sue corde in questo momento, ma provi a considerare quante energie psichiche impiega per gestire le oscillazioni che racconta. Forse ora potrebbe essere più disponibile a dare fiducia a un professionista che la sostenga e l'accompagni verso risposte importanti che permetterebbero di ristabilire un equilibrio più confortevole. Un cordiale saluto Dott.ssa Elisa Galantini

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Buongiorno, come ha detto giustamente lei i suoi problemi probabilmente derivano appunto dal fatto di voler controllare tutto ad ogni costo. Per questo sarebbe fondamentale intraprendere un percorso di psicoterapia. E' importante in un percorso terapeutico di qualsiasi tipo affidarsi ad una persona che si reputi competente. Quindi la invito a cercare il professionista più idoneo per lei. In questo particolare momento risulta molto utile la consulenza on line. Se le interessa potrei proporle una consulenza di questo tipo. Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o chiarimento in merito. Cordialmente Dott.ssa Alice Braghieri.
Buonasera sicuramente la sua consapevolezza potrebbe essere un ottimo punto di partenza per iniziare un percorso psicoterapeutico che le permetta di lavorare sul “controllo sul cibo” di cui parla. È vero anche che per fare questo lei debba affidarsi ad un terapeuta che possa guidarla e sostenerla.
E affidamento e controllo di norma non seguono gli stessi binari ma possono essere il punto di partenza su cui lavorare per un buon percorso.
Provi a utilizzare questo tempo per cercare un terapeuta che possa piacerle.
Le consiglio anche, se non la conosce già, di considerare la mindful eating che credo sia un valido approccio più innovativo alle problematiche alimentari a volte da solo, altre in supporto alla psicoterapia.
Saluti
Dott.ssa Anna Tomaciello


Buongiorno. Il tema del controllo del cibo, può essere efficacemente trattato con un percorso di terapia magari di orientamento breve strategico, indirizzo che ha mostrato ottimi risultati per questa tipologia di disturbi.

Cordialità

Massimiliano Trossello
Buongiorno,
nella sua situazione sicuramente consiglierei un rapporto costante con il nutrizionista, in modo da affidarsi bene alle sue indicazioni. Per gli aspetti ossessivi invece, le consiglio di cominciare una psicoterapia cognitivo-comportamentale, la più indicata per questo genere di sintomatologia.
dott Tealdi
Salve, mi dispiace che il suo percorso psicoterapeutico non si è concluso. Io sono esperta in terapia E.M.D.R. e devo dire che è un metodo efficace nella risoluzione di molte problematiche psicologiche, tra le quali i disturbi alimentari. Trovi un terapeuta specializzato in questo metodo, sicuramente le sarà di aiuto. Dott.ssa Milvia VERGINELLI
Salve da quello che racconta lei molto consapevole di ciò che le accade ma a volte non basta occorre fare un passo ulteriore. È proprio quando pensiamo di avere il controllo su qualcosa è il momento che lo perdiamo. È necessario modificare pensieri e convinzioni. Una consulenza on-line le permetterebbe di confrontarsi con uno specialista che l'aiuta a cercare delle alternative di pensiero e convinzioni e con qualcosa a cui lei non ha dato spazio. Se vuole sono a sua disposizione Buona giornata
Buongiorno, le pratiche Mindfulness si sono dimostrate molto efficaci per i disturbi del comportamento alimentare ed esistono protocolli specifici per trattare i comportamenti e i pensieri che lei descrive. Puo' informarsi su internet sulla validità scientifica e i risultati della Mindfulness, ad esempio sul protocollo Mb-eat e resto a disposizione per qualunque domanda, dubbio, chiarimento.
Un saluto caro.
Capisco bene ed il fatto di essere riuscita a risolvere da sola il problema attraverso il controllo è stato un successo. La mia domanda è come ci stai in questo controllo?
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Buongiorno, si percepiscono i tanti sforzi che lei compie per trovare una soluzione, dove appare quasi sempre una stessa modalità di pensiero e di azione, che ha molto a che fare col controllo. Questi sforzi protratti nel tempo rischiano di esaurire però la fiducia nel riuscire a ristabilire un equilibrio interiore.
Le suggerisco di intraprendere un intervento psicoterapico con un professionista con cui possa trovarsi a suo agio, nella sicurezza di saperlo competente ed esperto. Perché affidarsi all'aiuto di una persona che sappia darle ascolto e risposte mirate, può permetterle di riprendere una interessante crescita emotiva e mentale. Questo anche tramite colloqui via Skype. Saluti, dr. Cameriero Vittorio
Carissima,
è certamente difficile trovarsi nella condizione di sentirsi abbattute, a volte vinte, come se non potessimo mai abbassare la guardia. Chiedi cosa potresti fare nel frattempo, come se volessi prepararti prima a un percorso che ti porti al benessere. Il fatto che tu lo stia domandando è, a mio avviso, già parte del percorso verso lo stare bene, ed è una buona guida. Il mio suggerimento è di ascoltarti profondamente, di lasciare spazio a tutte le tue sensazioni di emergere. Il controllo è una capacità importante e ci consente di fare molte cose, ma allo stesso modo è fondamentale la possibilità di allentarlo. Credo sia importante per te, in questa fase, sapere che è possibile - con un supporto qualificato - recuperare la capacità di allentare il controllo, senza perdere quella di mantenerlo, proprio perchè il tuo benessere può essere oscillare dal controllo all'allentamento adattandoti a momenti e situazioni. Per fare questo sarà preziosa una buona dose di fiducia nei confronti del professionista e di te stessa, superando le prime perplessità che sono naturali, come in qualsiasi relazione. Ti auguro di ascoltarti. La comunità di professionisti c'è. Dott.ssa Martina Becchimanzi (Ordine Psicologi del Lazio n°24767)
Gentilissima utente! Purtroppo non sempre c'è qualcosa da poter fare, soprattutto se il problema risiede nel "sentire". Le emozioni che sono alla base dei nostri comportamenti hanno un grandissimo peso, molto più di quanto noi siamo abituati ad immaginare. La sua attenzione per il peso, il controllo sul cibo... sono elementi che caratterizzano il suo vivere e credo che non possa fare di più di ciò che sta facendo per contenerlo. Credo davvero che in queste situazioni, più di altre, non si può fare a meno di un aiuto, anche perché il cibo è una componente quotidiana di cui non si può fare a meno. A volte è necessario rivolgersi a centri specializzati perché composti da più figure professionali che possono esserle di aiuto. Per la mia esperienza le dico di non scoraggiarsi perché il percorso potrebbe essere lungo, ma allo stesso modo le dico che la via di uscita c'è e si può tornare a vivere serenamente. In bocca al lupo.
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile, comprendo il suo vissuto e la sfiducia nel riprendere una terapia. Ciò che posso dirle è che innanzitutto aldilà della competenza di uno specialista, molto fa il rapporto e la simpatia che si instaura con il proprio terapeuta, poiché anche in un rapporto di cura siamo sempre individui. Inoltre anche se il suo comportamento esterno nei confronti del cibo e del suo corpo è cambiato, ciò che oggi viene alla luce dalle sue parole, è che non sono cambiati i sentimenti, i pensieri riguardo il cibo e il corpo, che tali suoi vissuti li proietta fuori di sé, sul comportamento di sua sorella, forse si rivede in lei? teme qualcosa per lei?
Questo è un punto importante. Cerchi un terapeuta che faccia al caso suo, ma soprattutto si dia tempo per poter cambiare. Saluti.
Salve, mi occupo da anni di disturbi alimentari. In linea generale e da ciò che scrive, direi che il sintomo si è sviluppato sulla base delle sue caratteristiche di personalità. Ha una struttura ossessiva, si descrive come bisognosa di controllare. Il controllo è una forma di punizione verso se stessi, torturarsi con ruminazioni e controlli esasperati. le consiglio di iniziare ad allargare la sua visione sul sintomo, inizi a considerare la parte emotiva. Mangia di più o di meno in che circostante? Quali i vissuti emotivi? In bocca al lupo! Dott.ssa A. Marone
Buongiorno, da quello che descrive mi sembra consapevole del suo problema e delle problematiche di controllo tipiche dei disturbi alimentari. Le suggerisco di pensare all'idea di lavorare sui blocchi emotivi attraverso un percorso di psicoterapia. Nel frattempo che decide di iniziare una terapia le potrebbe essere utile praticare delle tecniche psico-corporee e di rilassamento per aiutarla ad allentare il suo bisogno di controllo. Buona giornata
Buongiorno, comprendo le sue difficoltà e la fatica che fa nel tentativo di gestire il cibo ed attraverso il cibo. non è certo facile iniziare un percorso di psicoterapia: servono risorse emotive ed anche economiche - anche se quando la macchina del nostro desiderio si mette in moto "magicamente" riusciamo a trovare tutte le altre risorse. per questo dopo aver comunicato online la sua sofferenza, la invito ad investire la sua parola con un bravo psicoterapeuta per riuscire a trovare un po di sollievo. le auguro buon percorso,
dottoressa Cristina Palumbo
Gentile utente, ho letto con attenzione la sua domanda. Non è semplice affidarsi ed intraprendere un percorso psicoterapeutico.
Il fatto che ha avuto una esperienza non positiva pregressa non significa che non è possibile riprovare ad iniziare un nuovo percorso. Il cibo per lei è diventato un' ossessione che condiziona la sua vita (conteggio calorie, evitamento di cibi calorici ecc). Le consiglio una psicoterapia per ritrovare se stessa e per riuscire a canalizzare le sue energie nella sua crescita e nel suo benessere. Buon lavoro!
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Buonasera, è evidente che lei cerchi da sola con le sue forze di uscire dalla anoressia, tuttavia credo che un supporto possa esserle molto utile. Immagino le titubanze ad affidarsi ad un nuovo terapeuta, dopo la delusione iniziale del primo. Consideri però che allearsi e affidarsi a qualcuno sarebbe già di per sè terapeutico per lei e per il suo disturbo di alimentazione. Infatti “ dover bastare a se stessi” è un’aspetto della rigidità comportamentale dettata dalla problematica stessa. In bocca a lupo
L'eccesso di controllo porta prima o poi alla perdita del controllo stesso, soprattutto quando si cerca di robotizzate un aspetto naturale come dovrebbe essere il rapporto con il cibo.
Approcci come il Mindful Eating, in cui sono specializzato, servono a recuperare quell'intuitive Eeating dove si allenta il controllo mentale giudicante e ci si ricongiunge alla saggezza del corpo.
E' bene risolvere a fondo un disturbo alimentare di questo genere per la evitare di ricaderci di nuovo.
E non lo si fa insistendo su quanto mettere nel piatto ma agendo sull'atteggiamento di chi è dietro il piatto.
Saluti Dr. Gianpietro Rossi
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cara ... parto dall'ultima tua domanda...."nel frattempo cosa potrei fare?"
ascolta quella vocina che ti ha portato a scrivere qui..è una richiesta di aiuto e come vedi ci sono tanti esperti preparati e pronti ad accogliere la tua sofferenza...dalle seguito... prenditi per mano e portati verso il benessere, solo tu puoi farlo. In bocca al lupo Diletta Masi
Gentile utente, credo sia importante per lei intraprendere un nuovo percorso terapeutico e le consiglio di usare questo tempo per trovare uno specialista che possa sentire vicino ai suoi vissuti e a ciò che sente. Affidarsi e fidarsi probabilmente per lei non sarà semplice ma si lasci guidare da questa spinta interna che le ha permesso di richiedere qui delle risposte. Calorosi saluti Dott.ssa Sara Lolli
Buonasera, è lodevole il fatto che abbia affrontato la situazione da sola e ne sia uscita. Spesso, per uscire completamente da un disagio, c'è il bisogno di un aiuto da parte di un professionista, che la sappia guidare verso la guarigione completa. Segua il suo stesso consiglio e non indugi ad iniziare un nuovo percorso.
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Gentile Utente, io le consiglio di affidarsi ad un Centro che si occupa di disturbi alimentari, in modo da essere indirizzata al giusto percorso clinico-assistenziale. Se vuole mi contatti così le do qualche riferimento.
Cordialmente
Dott.ssa Florianna Dattolo

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