Salve, ho effettuato vari esami per problemi intestinali risultando praticamente negativo a tutto (

13 risposte
Salve, ho effettuato vari esami per problemi intestinali risultando praticamente negativo a tutto ( gastroscopia, ecografia, raggi, colonscopia, vari esami delle feci, breath test al lattosio ), successivamente ho effettuato il disbiosi test e il test al lattulosio, è risultato che ho l'indicano alto ( 43 mg/L ) e che ho la SIBO. Ora sono stato dal dottore e mi ha prescritto Normix per 15 giorni,3 capsule ogni 8 ore e un integratore di nome ZirGo da prendere per 25 giorni, ho chiesto a lui se dovevo prenderli contemporaneamente e se avrei dovuto appoggiarmi ad un nutrizionista e mi ha detto che avrei dovuto prenderli insieme ma che potevo arrangiarmi da solo con l'alimentazione facendo una dieta Low FODMAP ... Però mi salgono dei dubbi, negli ultimi giorni avevo letto parecchie informazioni e, tralasciando il fatto che tutti dicono di appoggiarsi ad un nutrizionista, cosa che farò per forza, non ho capito perché mi ha prescritto questi fermenti lattici da prendere insieme, da quello che ho capito la SIBO si cura prima con l'antibiotico e solo successivamente la prendono i probiotici o sbaglio? E poi questi integratori sono a base di bifidobatteri mentre con l'indicano alto non bisognerebbe prendere i lattobacilli? ... Chiedo anche un'ulteriore informazione, avendo questa disbiosi fermentativa, se io faccio una dieta Low FODMAP, dovrò cercare di escludere anche i vari alimenti come pasta e pane senza glutine, riso, prodotti di grano saraceno ( insomma, carboidrati )? Grazie mille per le risposte.
Se lo stato di disbiosi si protrae nel tempo, l’intestino si infiamma fino ad alterare l’integrità della sua struttura e in questi casi si parla di sindrome dell’intestino permeabile. L’integrità della parete intestinale è un requisito fondamentale per rimanere in salute, perché funge da filtro selettivo che non lascia passare né cibo indigerito né microrganismi patogeni. Uno stile di vita sano con alimentazione bilanciata priva di cibi “dannosi” , abbinata all’assunzione di prebiotici e probiotici, specifici per il tipo di disbiosi di cui si soffre, contribuiscono a migliorare lo stato di salute del proprio intestino e dell’intero organismo. Inoltre, mangiare cibi fermentati con regolarità è utile per favorire la digestione, rinforzare il sistema immunitario, prevenire i più comuni disturbi a carico dell’apparato digerente e garantire il corretto funzionamento di tutto l’organismo.
Distinti saluti
Dr Luca Agostini

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Gentilissimo paziente,
Mi stupisco che un medico abbia dato indicazioni "fai da te" per il protocollo FodMap, perchè è una dieta piuttosto delicata, è assolutamente sconsigliato il “fai da te”.
Infatti, è un regime alimentare che consiste nell’eliminazione e nella successiva reintroduzione graduale di vari alimenti contenenti “Fermentabili Oligo-, Di e Mono-Saccaridi e Polioli” ovvero una serie di carboidrati a corta quali lattosio, fruttani, fruttosio, galattani e polialcoli. L’obiettivo non è perdere peso, ma contrastare la sindrome dell’intestino irritabile, una condizione medica che interessa circa il 10% della popolazione ed è caratterizzata da fastidio o dolore addominale, associati all’alterazione della funzione intestinale e accompagnati da gonfiore, crampi e addome teso. Pur non agendo sulle cause della patologia, la dieta low Fodmap permette di evitarne il peggioramento.
Il primo passo per risolvere il quadro di IBS (Irritable Bowel Syndrome - sindrome del colon irritabile) è sicuramente rappresentato da una particolare attenzione alla flora batterica intestinale, che deve essere in equilibrio; esistono poi varie sostanze fitoterapiche che possono essere di supporto (uno fra tanti, l'olio essenziale di menta piperita, che rilassa la muscolatura liscia intestinale, allevia gli spasmi ed i crampi addominali, normalizza l'alvo ed elimina meteorismo e flatulenza).
A volte, però, questi interventi non sono sufficienti, e le persone continuano, se pur con frequenza spesso inferiore, a lamentare il disturbo. Alcuni studi hanno posto la loro attenzione sull'alimentazione come possibile fattore di IBS, non a causa di intossicazioni o allergie alimentari, ma di intolleranze, definite come reazioni avverse non tossiche e non immuno-mediate ad alcuni componenti dei cibi (istamina, glutammato, ecc.) o reazioni metaboliche dovute ad alterato assorbimento di alcuni carboidrati (per esempio i FODMAP).
La dieta FODMAP rappresenta uno dei possibili approcci alla sindrome del colon irritabile. Gli alimenti contenenti elevate quantità di carboidrati a corta catena hanno la peculiarità di essere poco assorbiti nel piccolo intestino ed una grande abilità di richiamo di acqua (effetto osmotico). Questo meccanismo determina un processo di iperfermentazione da parte dei batteri intestinali causando la proliferazione batterica e quindi disturbi di malassorbimento.
Normalmente, i FODMAP svolgono importanti funzioni nutrizionali come quella energetica, modulante per l'intestino nonché prebiotica. Ciò significa che i FODMAP devono essere considerati un agente benefico. Il problema è legato alla soglia di tolleranza soggettiva che, nei soggetti con IBS che possono avere una differente comunicazione tra cervello e intestino, è molto più bassa del normale.
La semplificazione denominativa italiana corrispondente a “dieta FODMAP” è concettualmente imprecisa perché si basa, infatti, sull'esclusione degli elementi incriminati. La dieta FODMAP, si incentra prevalentemente sulla limitazione dei fattori dietetici che correlano all'insorgenza e all'aggravamento dei sintomi tipici dell'IBS. L’azione dei FODMAP è legata alla soggettività e soprattutto è dose-dipendente l'efficacia della dieta FODMAP varia da persona a persona e in base a diversi fattori non solo dietetici.
Cordialmente
Dott.ssa F.A.
Buongiorno, la disbiosi intestinale si risolve con una dieta appropriata. Farmaci e fermenti lattici non risolvono la situazione di disequilibrio nella composizione del microbiota , la rimandano.
I fermenti vanno assunti quando , con un piano alimentare personalizzato, si forma un terreno fertile che permetta ai fermenti di riprodursi; altrimenti sono solo di passaggio. Cordiali saluti
Buongiorno,
i miei colleghi hanno spiegato perfettamente cosa sono i FODMAP e in cosa consiste un piano alimentare LOW FODMAP.
sicuramente tale piano è molto complesso e il supporto di un nutrizionista è fondamentale per il corretto svolgimento ed esito.
Per quanto riguarda il supporto con fermenti lattici, ci sono diverse filosofie, il mio approccio è di attendere il termine della terapia antibiotica e in seguito un integrazione specifica di fermenti (con protocollo strutturato = diversi ceppi batterici per diverse fasi) abbinata ovviamente alla dieta, così da creare un nuovo microbiota sano.

Resto a disposizione
Dr.ssa S. Bonsignori
Gentilissimo paziente, in accordo con la Dottoressa Avallone non capisco come sia possibile che venga consigliata una “dieta fai da te” con un protocollo così delicato come il lowFODMAP.
Comunque lo scopo della dieta è quello di creare l’ambiente intestinale corretto e di non alimentare in maniera eccessiva i microbi del tenue e gli antibiotici hanno come obiettivo controllare la sovracrescita. Quindi sono necessari entrambi, anche se purtroppo una terapia antibiotica per lungo periodo non aiuta. In genere si consiglia la dieta lowFODMAP, ossia a basso contenuto di "cibi che fermentano" (monosaccaridi, disaccaridi, oligosaccaridi e polioli). Inizialmente si eliminano questi alimenti per qualche settimana, segue una fase di reintroduzione per ristabilire la tolleranza perduta e infine si educa la persona a scegliere autonomamente i cibi di cui può nutrirsi, le combinazioni e le quantità.
Per quanto riguarda l’integrazione con probiotici e probiotici, in accordo con la collega preferisco aspettare la fine della terapia antibiotica.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Un saluto Dott.ssa Federica Mostardi.
Gentilissimo, ha già ricevuto argomentazioni più che esaustive dai colleghi. Le consiglio sicuramente di affidarsi ad un esperto per ottenere un piano alimentare lowFODMAP ben bilanciato. In riferimento alla sua domanda dovrà escludere i prodotti a base di glutine e sostituirli con cereali e farine privi di frumento come quinoa, riso, avena, grano saraceno, amaranto, miglio, sorgo, tapioca e mais. Cordialmente AC
Buongiorno,
La dieta low FODMAP è una dieta leggermente complicata da poter eseguire da soli. C'è bisogno sicuramente di un supporto da parte di un nutrizionista che le indichi precisamente quali sono gli alimenti da escludere (in un primo momento) per poi proseguire con una reintroduzione graduale al fine di capire quali sono gli alimenti che le danno fastidio o meno.
Se già non ha provveduto la invito a trovare un professionista che la possa aiutare.
Saluti
caro paziente buongiorno. il suo medico è stato veramente un grande professionista! complimenti. nel suo caso, invece di lasciarla da sola a fare una cura fai da te, avrebbe dovuto o seguirla meglio o affidarla alle cure di un nutrizionista. stiamo parlando di una situazione più tosto delicata che necessita un certo livello di controllo. Se lo stato di disbiosi si protrae nel tempo, l’intestino si infiamma fino ad alterare l’integrità della sua struttura e in questi casi si parla di sindrome dell’intestino permeabile. L’integrità della parete intestinale è un requisito fondamentale per rimanere in salute. Uno stile di vita sano con alimentazione bilanciata priva di cibi “dannosi” , abbinata all’assunzione di prebiotici e probiotici, specifici per il tipo di disbiosi di cui si soffre, contribuiscono a migliorare lo stato di salute del proprio intestino e dell’intero organismo. Inoltre, mangiare cibi fermentati con regolarità è utile per favorire la digestione, rinforzare il sistema immunitario, prevenire i più comuni disturbi a carico dell’apparato digerente e garantire il corretto funzionamento di tutto l’organismo. resto a sua disposizione cordiali saluti Dott. Rosario Cuscona
Buonasera. siamo sicuri che per migliorare la SIBO, la terapia antibiotica sia la scelta migliore? ... la invito a riflettere su questo perchè le resistenze agli antibiotici sono estremamente diffuse e magari aumenta la resistenza senza ridurre la sovraccrescita batterica già presente. Inoltre, al fine di ottenere un buon risultato, è necessario sciogliere il biofilm (concentrato di microrganismi) e in questo può essere di aiuto la NAC. ..e come lei correttamente sottolinea, prima è necessario "pulire" il terreno, poi nutrire con i probiotici selettivi. Infine, non escluderei totalmente il carboidrato, mi limiterei al consumo del cereale naturalmente privo di glutine scegliendo il riso in chicco lungo (no integrale, cellulosa e lignina possono risultare irritativi), quinoa, sorgo, amaranto e teff ...pensando anche alla problematica nichel che molto spesso ha una sintomatologia sovrapponibile.
Un saluto
Salve, comprendo davvero la sua preoccupazione e il disagio che sta affrontando. Anch'io soffro di sindrome dell'intestino irritabile (IBS), motivo per cui ho scelto di specializzarmi in questo campo. Posso immaginare quanto sia difficile gestire le incertezze legate ai sintomi gastrointestinali.
L' approccio low FODMAP, potrebbe esserle molto utile, consiste in una dieta a basso contenuto di carboidrati fermentabili. Questo approccio è spesso consigliato per chi soffre di IBS e potrebbe essere adatto al suo caso specifico. E' assolutamente vietato intraprendere questo percorso da soli.
Spero che ne troverà giovamento.
Per qualsisasi cosa, non esisi a contattarmi.
Cordiali Saluti,
Dott.ssa Ivana Allocca
Buonasera da quanto riferisce posso consigliarle per la disbiosi intestinale di procedere prima alla pulizia intestinale eliminando i cibi che fermentano. Certamente si può adottare la dieta FODMAP, da non fare assolutamente da soli perchè ha fasi da essere gestite da un professionista. Comunque i low FODMAP è uno degli approcci dietetici che non risolve la causa della patologia, ma serve in sostanza a contrastare i sintomi dell'intestino permeabile Quindi bisogna eliminare i cibi dannosi che infiammano l'intestino e ne alterano la struttura, assumendo cibi fermentati più regolarmente che agevolano la digestione e potenziano il sistema immunitario Inoltre ribilanciare la flora batterica intestinale con fermenti lattici dopo l'assunzione dell'antibiotico Pertanto consiglio di affidarsi ad un nutrizionista che possa predisporre un piano dietetico specifico per contrastare la disbiosi che se protratta nel tempo porta ad alterare la struttura dell'intestino con sovraccarica batterica nell'intestino tenue e conseguente malassorbimento Resto a disposizione Dottoressa Domenica Tallarico
Gentile paziente, seguo moltissimi pazienti con la SIBO e altre patologie gastrointestinali. Non si può "fare da soli" come indicato dallo specialista, bensì è necessario essere seguiti correttamente altrimenti anche la terapia farmacologica fallisce.
La dieta da seguire è la FODMAP per 3 settimane con un protocollo specifico di fermenti lattici.
La invito a prenotare una visita con me, in modo da spiegarle tutti i dettagli ed essere seguito correttamente.
Buona giornata.
Dott.ssa Debora Caserio
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Buongiorno caro paziente, la dieta FODMAP è un protocollo alimentare abbastanza complicato e difficilmente attuabile con un "fai da te". Ha però enormi benefici se effettuato in maniera adeguata nelle sue varie fasi: in una prima fase si vanno ad eliminare tutti quegli alimenti contenenti FODMAP (ovvero molti carboidrati, verdure, cereali, latticini ecc... quindi si, inizialmente vengono anche eliminati gli alimenti contenenti glutine, ma non il riso!); in una seconda fase si vanno a reintrodurre volta per volta diversi alimenti, in modo tale da valutarne gli effetti sull'organismo e la tolleranza individuale; la terza fase è quella della reintroduzione totale di tutti gli almenti FODMAP (ad eccezione, eventualmente, di quegli alimenti che sono risultati poco tollerati dall'organismo).
Come può immaginare è un protocollo complicato, che richiede grande attenzione e monitoraggio. Le consiglierei di rivolgersi ad uno specialista, anche solo per una prima consulenza, per poi valutare insieme la situazione.
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