Salve, ho dei problemi con la mia famiglia. Io vivo da sola con mia madre e più di una volta le ho d

19 risposte
Salve, ho dei problemi con la mia famiglia. Io vivo da sola con mia madre e più di una volta le ho detto che i comportamenti che lei o il suo figlio preferito hanno nei miei confronti io non li tollero. Ieri glielo ho rifatto, aggiungendo anche ciò che aveva fatto suo fratello (mio zio). Non l'avessi mai fatto. Oggi è successa una cosa, e a causa mia si è allagata un pochino camera sua. Se normalmente mi avrebbe detto semplicemente di pulire, oggi invece mi ha detto su, che non so fare nulla, che mi lamento/piagnucolo e basta. Tutto questo solo perché ieri le ho detto che non sopportavo più i suoi comportamenti. Ho iniziato anche ad usare parolacce (che mio fratello usa ma lui può), e le ho mandato anche alcuni titoli di articoli riguardanti i genitori "bulli" e altri comportamenti che lei ha nei miei confronti (lei mi ha risposto di non perdere tempo per cose "inutili", perché i miei sentimenti non sono importanti) . In pratica ogni volta che dico ciò che mi fa stare male, lei mi tratta peggio. Io non ce la faccio più. Mio padre se ne lava le mani, e anzi anche lui e la sua compagna dicono cose su di me, come commenti sul mio peso e altre cose, non prendendosi la responsabilità di nulla. Mio fratello è chiaramente il suo preferito, e lei stessa ha detto che lui è uguale a lei e lo capisce. Lui continua a dirmi cosa fare come se fossi sua figlia, mi sminuisce, mi prende in giro e mi stressa. Lui ha 27 anni A marzo, e nonostante ciò ha un'età di comportamento di 5 anni, ma comunque è sempre difeso e adorato da mia mamma. Lui ha lasciato l'università senza dirglielo, se lo facessi io guai. Non posso andarmene via di casa perché non ho un lavoro, vado all'università e ho il DOC aggressivo e morale. Sono stata un paio di mesi da una mia amica, ma giustamente non posso stare lì all'infinito senza contribuire alle spese. Sono andata dalla psicologa un anno, e ora siamo in pausa perché mi ha detto che se non prendo i farmaci non ha senso continuare ad andare da lei, ma allo stesso tempo lo psichiatra mi ha detto che non sembro così grave e che non me li consiglia. Non so cosa fare. Potreste darmi un parere?
Buongiorno cara ragazza,
Mi dispiace molto per il disagio che esprime e dell'incomprensione che sente a casa sua. Vorrei sapere: cosa sarebbe il DOC aggressivo e morale? La diagnosi di chi? La sua psicologa e il suo psichiatra hanno pareri diversi sui farmaci. Lei invece cosa ne pensa?
Lei consiglio di cercare il parere di un'altra psicologa e di farsi seguire da una collega con cui non deva interrompere la sua terapia. 
Cordiali saluti
Minerva Medina

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Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi, identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto al fine di trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve, il disagio che descrive è invalidante e non la fa vivere serena. Le consiglio di rivolgersi ad uno di noi per riuscire a far chiarezza sul suo problema. Ogni storia è a se e necessita di ascolto da parte di un professionista per inquadrare al meglio la soluzione e procedere con una terapia. L'alleanza con il terapeuta è fondamentale per far si che la terapia sia funzionale e abbia senso per il paziente.
Se ha bisogno di un aiuto sono a disposizione, anche online.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Cara utente mi dispiace per la situazione che sta vivendo in questo momento. Le consiglio di cercare un'altra terapeuta oppure rivolgersi ad un servizio territoriale (gratuito) per avere a disposizione la scelta di un trattamento integrato se occorre. Un saluto
Dott.ssa Antonella Abate
Salve. Se la psichiatra ritiene che nel suo caso non è necessario prendere farmaci, si fidi di lei. Valuti la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico con un'altra persona che possa sostenerla anche senza l'aiuto dei farmaci. Qualcuno che possa sostenere il suo malessere, che l'aiuti a esprimere ed elaborare i vissuti emotivi in modo costruttivo, per stimolare la fiducia in sé che le permetterà di affermarsi indipendentemente dai comportamenti dei suoi familiari o di chiunque altro. Distinti saluti
Buongiorno egrazie per aver parlato con noi della sua situazione. Penso sia molto difficile poterle dare un parere onesto e corretto a partire dal quadro che lei ci ha descritto e sarebbe necessario pter parlare con lei per poter chiarire la sua situazione. Certamente un percorso psicologico che le permetta di esplorare più a fondo i suoi vissuti potrebbe giovarle al fine di avere uno spazio in cui ascoltarsi e provare a dare un significato a ciò che la sta facendo soffrire in questo periodo che, mi pare di capire, è molto denso e faticoso per lei. Qualora desiderasse sono a sua disposizione. Cordialmente, dott. Andrea Brumana
Buongiorno, mi dispiace per le difficoltà che sta vivendo. Mi pare di capire che stia vivendo una situazione abbastanza ingarbugliata. Rispetto al suo percorso di terapia, le consiglierei di fare un tentativo di parlare con la sua psicologa, chiedendole di mettersi in contatto con lo psichiatra in modo da allinearsi sul percorso che sta facendo.
Per qualsiasi ulteriore informazione, resto a disposizione.
Un caro saluto, Dott.ssa Matilde Ciaccia.
Buonasera, mi dispiace per la situazione che sta riportando. È proprio importante lavorare sulle relazioni di vita, analizzare come noi ci rapportiamo agli altri e che cosa suscitiamo. Spesso gli esiti di una comunicazione sono diversi da quelli che pensavamo di ottenere. Lei parla di una situazione in cui ha provato a dire a sua madre ciò che non le fa stare bene, ma la situazione è peggiorata. In questo momento c’è bisogno di capire cosa è accaduto tra voi, di esplorare il vostro rapporto in famiglia, come anche i sentimenti che nutre verso suo fratello. Per tutto questo è necessario una percorso psicologico, può scegliere allora di continuare a rivolgersi alla sua psicologa, se sente di lavorare bene con lei, o contattare qualcun altro.
È fondamentale che lo psichiatra e lo psicologo collaborino e scelgano un’unica linea di azione, per questo è necessario che i due professionisti che la seguono si confrontino.
Un caro saluto
Dott.ssa Carla Nesci
Buonasera,la comprendo ,la sua sofferenza ,non esiti a chiedere aiuto ad una valida psicoterapeuta.Deve trovare una persona che la comprenda e con quale avere una buona alleanza terapeutica, superando il malessere che le procura la famiglia.Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Buonasera, grazie per aver condiviso in piattaforma miodottore questo momento di forte crisi. Spero che troverà utile il nostro sostegno. Sinceramente, vorrei capire meglio cosa significa la sua diagnosi e come pensa di proseguire il suo percorso di psicoterapia. Mi rendo disponibile per un lavoro insieme al suo psichiatra per condividere terapia con o senza farmaci. Svolgo consulenza anche in remoto. L'aspetto. Saluti dott.ssa Maria Lombardo
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Buonasera,
comprensibilmente la sofferenza che esprime tra le righe sembra invalidare vari ambiti della sua vita, mi dispiace per la situazione difficile che si trova ad affrontare.
Potrebbe provare a mettersi in contatto con la psicologa che la seguiva per capire come, insieme allo psichiatra, trovare uno spazio in cui le si possa sentire accolta, supportata e compresa.
Un percorso psicologico comunque potrebbe aiutarla nell'elaborazione dei vissuti dolorosi che riporta con fatica.
Rimango a disposizione se avesse bisogno di supporto.
Un caro saluto Dott.ssa Alessia Malaguti
Buonasera. Mi spiace per la situazione che descrive e che sta vivendo. Dalle informazioni che condivide credo possa esserle d'aiuto uno spazio psicologico di tipo psicoterapeutico per sostenerla e supportarla nell'elaborazione dei suoi vissuti e della sua esperienza familiare, con l'obiettivo di facilitarla nel ritrovare il proprio potere personale ed il suo benessere. Inoltre, è molto importante che nel momento in cui vi sia la necessità di rivolgersi anche ad uno psichiatra è fondamentale che psicoterapeuta e psichiatra collaborino tra loro, confrontandosi ed accordandosi rispetto alle loro rispettive ipotesi di lavoro. In considerazione di questi elementi base, che a mio avviso sono importanti in merito a quanto da lei condiviso, il mio suggerimento, se lo ritiene valido e di aiuto, è di valutare quale sia la migliore soluzione possibile per lei ed attivarsi per prendersi cura di sé e realizzare un cambiamento personale che sia positivo e costruttivo. In bocca al lupo. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Gentile utente, da ciò che dice sembra stia attraversando un momento di sofferenza profonda e che si senta in forte difficoltà nel gestire le relazioni più importanti della sua vita, quelle familiari appunto. Dal momento che le dinamiche che descrive sembrano riguardare trasversalmente i suoi rapporti più importanti, la cosa migliore per lei sarebbe rivolgersi ad un professionista, per iniziare un percorso di psicoterapia in cui poter mettere in luce i quanto sta vivendo e approfondire il modo in cui entra in relazione con gli altri e analizzare i vissuti che tendono ad emergere dentro di lei. Resto a disposizione.
Un cordiale saluto, Dott.ssa Pamela Cornacchia
Buonasera, dalle sue parole si evince un profondo senso di malessere e disagio rispetto soprattutto alla sua famiglia e al suo non sentirsi compresa e ascoltata.
Le consiglio di riprendere un percorso psicologico, anche con un altra psicologa, perché è importante anche lavorare sul suo DOC. Se lo psichiatra non ritiene ad oggi opportuno associarle dei farmaci alla terapia psicologica, penso sia il caso di seguirlo: periodicamente potrà poi certamente valutare con lui il percorso che starà seguendo e in un secondo momento in caso darle dei farmaci.
Lavori con uno psicologo su se stessa, sui suoi vissuti, sulle sue emozioni e sul suo DOC: potrà recuperare sicurezza, fiducia e serenità.
Resto a disposizione per qualunque chiarimento un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Buonasera, la situazione che descrive sembra senza via d'uscita o almeno è così che lei la vive. Immagino la sofferenza e tutti i tentativi che lei mette in atto per farsi notare. L'unico modo di uscirne è riuscire a vedere le cose in modo diverso e focalizzate i comportamenti inconsapevoli e disfunzionali. Una buona psicoterapia può avere effetti simili a quelli dei farmaci. Se lo psichiatra che l'ha visitata le ha detto che non le sarebbero utili, vuol dire che ha punto di forza da poter mettere in campo. Per tale motivo riprenda il percorso anche con un 'altra figura se lo ritiene proficuo.
In bocca al lupo
Dott.ssa Valeria Randisi
Cara ragazza,

il suo malessere o i suoi sintomi sono ciò che generalmente spinge una famiglia a chiedere una psicoterapia.
Secondo noi psicoterapeuti sistemico-relazionali, sarebbe un grave errore osservare il soggetto singolo estrapolandolo dal suo contesto di vita, sempre che questo sia possibile farlo.
Ogni individuo, infatti, oltre ad avere una propria identità e personalità distinta, ha anche un ruolo specifico all'interno dei vari sistemi di cui fa parte, primo fra tutti il sistema familiare.
Per comprendere ciò che ha prodotto il suo malessere, dunque, è essenziale procedere all'osservazione dell’intero gruppo famiglia, dando particolare valore al tipo di interazioni che si creano tra tutti voi membri del sistema
Studiare la vostra famiglia nella sua totalità permetterebbe di individuare quali tipi di transizioni relazionali possono aver portato allo sviluppo del suo malessere e che concorrono al suo mantenimento nel tempo. Spesso Il figlio sintomatico, o problematico se così si può dire è il portavoce della sofferenza che affligge l’intera famiglia.
L’espressione di alcuni sintomi psicopatologici molto spesso non sono altro che una richiesta di aiuto per sé e per la propria famiglia.
Contatti quanto prima uno specialista della sua zona prendendo un appuntamento per voi tutti, vedrà con il tempo potrete tutti trovare un nuovo equilibrio e riuscire a raggiungere il benessere che meritate.

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Buon pomeriggio,, mi dispiace veramente molto per la situazione che vive in casa. A volte le madri creano una barriera con le figlie dello stesso sesso perché hanno dei dolori irrisolti dovuti alla loro propria infanzia. In altre parole si possono vedere riflesse nelle proprie figlie e scaricare in loro le proprie frustrazioni o dolori anche se ciò è ovviamente ed evidentemente sbagliato ed in quasi tutti i casi è un atteggiamento inconscio e non consapevole. Le consiglio di cercare il parere di un ulteriore professionista psicologo con cui creare una alleanza terapeutica efficace.
Spero le possa essere stato d aiuto il mio parere e resto a disposizione,, anche online.
Buona serata
Dr.ssa Cristina Mitola
Buongiorno, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Ha descritto un quadro molto complesso, per cui è difficile risponderle in poche righe. Non mi torna la divergenza di pensiero tra la psicologa e la psichiatra. Ha provato a contattare altri professionisti così da avere pareri differenti? Perché credo che un percorso psicologico ed eventualmente farmacologico, possa aiutarla a gestire la conflittualità con la sua famiglia. Resto a disposizione. Un caro saluto
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Mi dispiace molto sapere che stai attraversando una situazione così difficile e dolorosa in famiglia. È chiaro che ti senti intrappolata e non supportata, e queste dinamiche familiari possono essere estremamente frustranti e pesanti da affrontare. Proverò a darti alcune idee su come potresti gestire questa situazione.

1. Riconoscere i tuoi sentimenti: È importante dare valore ai tuoi sentimenti e riconoscere che non sono "inutili". La tua sofferenza merita attenzione, e avere un ambiente familiare tossico può avere un impatto profondo sulla tua salute mentale.

2. Stabilire confini: Potresti iniziare a stabilire dei confini più chiari con tua madre e tuo fratello. Se ci sono comportamenti che non tolleri, cerca di comunicarlo in modo calmo, ma fermo. Spiegare come ti fanno sentire potrebbe aiutare, anche se, come hai già notato, potrebbe non portare a una comprensione immediata.

3. Supporto esterno: È positivo che tu stia cercando aiuto attraverso la terapia. Se ti senti a tuo agio, potresti considerare di riprendere le sedute con la psicologa, anche solo per avere uno spazio in cui esprimerti e ricevere supporto. Anche se il farmaco non sembra necessario al momento, il supporto terapeutico può offrirti strategie per affrontare le difficoltà quotidiane.

4. Pianificare il futuro: Anche se al momento non puoi andartene, potresti iniziare a pensare a piani a lungo termine. Magari cerca opportunità di lavoro part-time che ti possano permettere di guadagnare qualche soldo e, a lungo termine, di avere più indipendenza. Questo ti darà anche una maggiore autonomia e potere decisionale.

5. Trova uno spazio sicuro: Se hai amici o altre persone fidate con cui puoi parlare, cerca di costruire una rete di supporto al di fuori della tua famiglia. Avere qualcuno con cui condividere le tue esperienze può fare una grande differenza.

In conclusione, cerca di concentrarti su ciò che puoi controllare e su come puoi migliorare la tua situazione, passo dopo passo. Non sei sola e ci sono modi per affrontare queste sfide. Se hai bisogno di supporto, non esitare a cercarlo.

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