Salve. Ho chiuso una storia con un ragazzo dopo quasi tre anni. Sapevo che fumava e sporadicamente f

17 risposte
Salve. Ho chiuso una storia con un ragazzo dopo quasi tre anni. Sapevo che fumava e sporadicamente fumavo anch'io (una al mese tipo) mentre lui tutti i giorni più volte al giorno, poi io ho evitato del tutto di fumare con lui. Dopo un po' mi ha cominciato a pesare il fatto che per lui fosse un'ossessione, il fatto che diceva lui stesso di voler controllare la cosa ma poi puntualmente faceva l'opposto dieci minuti dopo e al mio rimanerci sorpresa reagiva come se lui non mi avesse mai esposto il fatto che per lui fumare fosse un problema. Insomma mi ha fatta sentire moralista quando moralista non sono, e in più ho speso tante energie inutili (inutili come aiutarlo a cercare casa e poi tutte le volte cambiava idea e non ci andava più dopo che già aveva dato la sua parola) cercando di venire incontro a bisogni espressi da lui che a un certo punto gli ho detto che da quel momento in poi avrei considerato le sue parole di lamentela verso i suoi problemi come se non venissero dette, che era solo un rapporto suo con quella questione e che ci avrebbe pensato lui, senza trattare male nessuno. Questo discorso è stato bypassato tanto che non si ricordava nemmeno che io glielo avessi fatto, e questa cosa ha creato una frattura per me insanabile. Il fatto di non essere ascoltata, di stare accanto a una persona che non fa niente per risolvere i suoi problemi ma poi tratta male me sia se non lo aiuto a cambiare, sia se sono scombussolata dalle sue incoerenze. In più c'è stata una volta in cui di notte sono stata malissimo con dolori forti all'addome, e lui invece di aiutarmi o chiedersi se fosse il caso di andare al pronto soccorso (ci sono andata il giorno dopo dopo che lui è andato a prendere il treno) ha fumato e dormito come se niente fosse. Ecco, per me tutte queste cose sommate, oltre al fatto che aveva una vita totalmente scombussolata ma poi se la prendeva con me se non gliela sistemavo mi hanno fatto letteralmente disinnamorare di lui. Mi ha recriminato tante volte il fatto che non volessi convivere, io gli ho sempre spiegato che sarei esplosa dopo una settimana, oltre a spiegargli che avrebbe dovuto mantenersi un lavoro per pagare l'affitto (trovava lavori che lasciava dopo poco perché scontento) e che non avrei potuto prendermi cura di lui per istinto di conservazione mio. Come al solito ogni volta mi ha attaccata sprezzantemente, per poi tornare strisciando da me dopo i miei allontanamenti.
Mi sono disinnamorata di lui in un secondo, dopo che mi ha fatto cascare le braccia dicendo che non si ricordava che gli avessi detto che da quel momento lo avrei ascoltato meno e mettendo come pretesto che era fumato, dicendolo arrabbiato nei miei confronti, come se allora andasse bene che avesse bypassato le mie parole e non avrei dovuto recriminargli niente.
So di esserci stata tanto insieme, ma forse era il tempo giusto per capire che non c'era proprio niente che avrei potuto fare. Io per fortuna ho sempre preservato me stessa, anche se di tempo pratico e di impegno emotivo gliene ho dato tanto, e tanta è stata la delusione e soprattutto il rammarico per essere stata con una persona che tante cose non le ha registrate, visto che a lui fumare lo cambiava veramente.

Dopo essermi dilungata mi chiedo secondo quali meccanismi una persona possa essere così altalenante nella sua ossessione verso qualcosa passando dal dire che è la cosa che più gli piace fare a dire che è dannosa e poi fare come se niente fosse, e quali meccanismi di chi è dipendente da qualcosa entrano in gioco nel rapporto con un'altra persona. Io non l'ho mai giudicato, ho solo dato valore alle sue parole per un po', e poi non gliel'ho più dato quando ho visto che era inutile e iniziava a essere dannoso per me.
Salve, dispiace che una storia sia finita così ma se si è sentita di fare questo ha fatto evidentemente la scelta giusta. Ritengo comunque importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Resto a disposizione, anche on-line. Cordialmente, dott FDL

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Salve, nell'essere umano entrano in gioco meccanismi dove la contraddizione è la regola e non l'eccezione, e questo vale sia per chi dice , come il suo partner, una cosa e poi il suo contrario, sia per chi lo sta ad ascoltare.
Un caro saluto
Quando la dipendenza diventa patologica, si arriva a compromettere la propria salute fisica, psicologica e relazionale in favore dell’oggetto della dipendenza, nonostante si riconoscano i danni che esso provoca. Le cause della dipendenza non sono univoche e uguali per tutti. Vanno considerati diversi fattori di rischio, la storia di vita, il ruolo che la sostanza assume nel regolare le proprie emozioni, i tratti della personalità. Se ho capito bene lei ha provato più volte a sostenerlo, ma solo il diretto interessato si può prendere carico della volontà di smettere, muovendosi in tale direzione.
Gentile utente di mio dottore,

la sua appare essere a tutti gli effetti una richiesta di aiuto, vista la fine di una storia che ad oggi le sta ancora creando disagio. Ritengo sia importante per lei possa intraprendere un percorso di psicoterapia affinché i suoi vissuti possano trovare uno spazio più ampio di elaborazione. Nel caso resto disponibile on-line.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
cara utente, credo sia giunto il momento di prendersi cura di piuttosto che continuare a cercare di risolvere le problematiche del suo ex compagno.
Sarebbe utile esplorare quali siano i suoi bisogni relazionali ed i suoi modelli di relazione di coppia.
Credo che un percorso di psicoterapia possa giovarle. Resto a sua disposizione, cordialmente Lucia Berta
Buonasera, non è facile rispondere in poche parole, ma nel tentativo di farlo, da quello che scrive sembrerebbe ci sia una relazione di co-dipendenza. Che potrebbe essere meglio andarsi a vedere iniziando una Psicoterapia. Il punto non è tanto capire l’ossessione di lui, quanto piuttosto cercare dentro di se i motivi che la spingono ad una relazione con lui, avendo capito che è un dipendente. Un caro saluto, Violante
Mah...dalla descrizione che fa, il fumare sembrerebbe un problema collaterale, alla base piuttosto si percepiscono problematiche legate alla maturazione della personalità ed al concetto di responsabilità, nei confronti di se stesso e a cascata degli altri.
Buongiorno, le ho risposto facendole un video che troverà nella mia pagina youtube (sezione dal vivo) dal titolo " Relazione tossica con chi promette e non fa". Cordialmente Amico Colaianni
Buongiorno, rispetto la sua domanda, le proporrei di concentrarsi maggiormente su se stessa, chiedendosi se questa relazione le sta portando maggiore benessere rispetto a malessere, e se rispecchia i suoi bisogni in una relazione. Il suo partner se non ha la motivazione personale a migliorare il suo stile di vita non può esserci un cambiamento e quindi in base a questo presupposto valutare ciò che è meglio per lei. Le consiglierei un percorso individuale di psicoterapia, che la possa aiutare a comprendere meglio le sue dinamiche relazionali, acquisendo maggiore consapevolezza che la porterà a una maggior serenità. Resto a disposizione per ulteriori necessità, un caro saluto.
Buongiorno, non si rammarichi per il tempo e le energie spese in questa relazione che l'ha delusa. Spesso si ha bisogno inconscio di attraversare certe esperienze, anche le più strampalate. In merito alla sua domanda le dico che chi è dipendente da una sostanza può avere sentimenti e percezioni ambivalenti. A tratti possono rendersi conto di mettere in atto comportamenti malsani, per poi rifugiarsi nelle sensazioni che dà l'uso della sostanza. Stessa cosa può avvenire nei rapporti con gli altri che possono essere usati e lasciati per poi ricercarli un attimo dopo. La lascio con una domanda per sé : perché per lei è così importante dare coerenza al comportamento di una persona che non vuole più?
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno,
Non si possono esplorare le motivazioni dell'altro ad agire come agisce, quello che si può svolgere in terapia è un lavoro su di sé, nel suo caso si potrebbe porre la domanda sul come mai si ha bisogno di spiegazioni e senso di coerenza da una persona che si ritiene dannosa per il proprio benessere. Sono a disposizione se desidera.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Dafne Devetta
Salve, lei ha fatto tutto ciò che poteva fare nel tentativo di preservare il vostro rapporto e tentare di dissuadere lui da comportamenti distruttivi e non edificanti. Non ha nulla di cui rimproverarsi. In merito alla sua domanda è difficile valutare la persona in questione non avendo avuto modo di parlarci direttamente ma in linea del tutto generale quel tipo di comportamenti e approccio alla vita sono difficili da gestire in una relazione se non esiste una vera volontà del soggetto colpito. Non si faccia molte domande e guardi al futuro con ottimismo auspicando di incontrare una persona che condivida con lei visione della vita. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Carissima, non si affligga per questa storia senza lieto fine. In fondo, dentro di sé, sapeva già che non ci sarebbe stato e aveva ragione.
Al posto suo, più che domandarmi i “perché” di un atteggiamento a dir poco contraddittorio del suo ex fidanzato, mi concentrerei su di me.
Potrebbe interrogarsi sui motivi che l’hanno portata a costruire e a mantenere un legame con qualcuno che non rispettava i suoi bisogni e le sue esigenze, tanto per cominciare.
Quando si comincia un percorso di psicoterapia, diventa subito chiaro che farsi domande sul comportamento inspiegabile o poco comprensibile degli altri, ci porta in un vicolo cieco. Le uniche domande sensate sono quelle che possiamo rivolgere a noi stessi, per conoscerci meglio e non incappare di nuovo in relazioni tossiche che non ci nutrono.
Un caro saluto.
S. L.
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi. Una psicoterapia per lei, è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato.
Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando o dovesse frequentare, conviene cambiare. Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei.
A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente.
dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Ciao,mi dispiace sentire che hai vissuto una situazione così difficile nella tua relazione. È comprensibile che tu abbia provato frustrazione e delusione nel vedere il tuo ex fidanzato essere così altalenante nella sua ossessione per il fumo e nel non essere ascoltata. È importante ricordare che ogni persona è diversa e ha i propri meccanismi e modi di affrontare le dipendenze. Alcune persone possono essere altalenanti nelle loro ossessioni e nel modo in cui affrontano i loro problemi. Potrebbe essere che il tuo ex fidanzato stesse lottando con la sua dipendenza dal fumo e non riuscisse a gestirla in modo coerente. Questo potrebbe averlo portato a dire una cosa e poi fare l'opposto, creando confusione e frustrazione nella tua relazione.

Inoltre, le dipendenze possono influenzare il modo in cui una persona si relaziona con gli altri. È normale provare delusione e rammarico dopo una relazione che non ha funzionato come speravi. Se senti il bisogno di supporto emotivo durante questo periodo, potresti considerare di parlare con amici, familiari o un professionista della salute mentale. Possono aiutarti a elaborare i tuoi sentimenti e a trovare modi per andare avanti.
Dr. Roberto Prattichizzo
Salve,ci sono persone che provocano per stimolare la rabbia nell’altro, inoltre può accadere che per queste stesse persone noi non siamo esseri benpensanti ma bensì solo oggetti che soddisfano i loro desideri.
Lei non avrebbe potuto fare niente per accontentare questa persona, e si chieda come mai ha sopportato così tanto prima di mettere la parola fine a questa relazione.
Magari seguire un percorso di psicoterapia la aiuterebbe a mettere argine tempestivamente alle relazioni tossiche. Sarebbe un’ottima conquista per lei.
Saluti,dott.ssaSandra Petralli
Gentile utente, leggendo la sua lettera, ci si chiede come mai ha dovuto aspettare tanto a chiudere questa storia tossica (é proprio il caso di chiamarla così). Cosa l'ha spinta a prendersi tanta cura di lui e della vostra relazione piuttosto che un sano amore per se stessa? Immagino avrà sentito parlare del mito "Io ti salverò". Non possiamo salvare nessuno che non voglia, solo noi stessi. Comunque ora è passata, la consideri una storia che l'ha fatta soffrire tanto ma che le ha insegnato tanto di lei e delle relazioni umane. Se riesce a vederci questo aspetto, sarà un'esperienza di vita importante che la porterà avanti nella sua crescita. Un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla in questo, andando anche a guardare eventi del suo passato che l'hanno spinta a stare in questa situazione e potrà proiettarsi in un futuro più attento ai suoi bisogni. Rimango a disposizione, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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