Salve, ho bisogno del vostro aiuto. Sono una ragazza di 14 anni. Vi espongo qui il mio problema, c
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Salve, ho bisogno del vostro aiuto.
Sono una ragazza di 14 anni.
Vi espongo qui il mio problema, che inizialmente non definivo come tale ma ultimamente ho pensato di domandarmi il perché ti tale atteggiamento. Molto spesso mi capita di piangere completamente senza motivo, non sto parlando di sensazione di tristezza dovuta a ripensamenti di fatti che mi fanno/ hanno fatta stare male, intendo proprio senza motivo. Vi faccio un esempio:
Io e i miei amici stavamo in cerchio a giocare con un pacco di fazzoletti a pallavolo, ad un certo punto la palla cade, vado tutta felice per prenderla, cado e scoppio a ridere, dopo non so come e perché mi ritrovo a piangere, io nom vorrei piangere ma in quel momento è l’unica cosa che il mio cervello vuole fare. Succede molto spesso e ci scherzo molto con i miei amici perché ne io ne loro capiamo di cosa si tratta. Nonostante non sia compito mio farmi una diagnosi vorrei solo dirvi che non credo c’entri molto la tristezza che accumulo oppure qualche cosa passata che mi fa stare male perché quando capita non penso letteralmente a nulla. Ho provato a cercare qualcosa su internet ma non ho mai letto di qualcuno che piange davvero senza un vero motivo e che non sia effettivamente legato a qualcos’altro.
Vorrei solo dirvi che non credo che andrò da uno psicologo, o almeno per adesso che sono sotto la tutela dei miei genitori. Non avrei il coraggio di chiederglielo e per come sono loro mi riderebbero in faccia molto probabilmente, soprattutto perché è un motivo futile ai loro occhi andare da uno psicologo perché piango senza motivo.
Per quanto riguarda “traumi” del passato posso dirvi solamente della morte di mio padre quando io avevo 4 anni. Ho sofferto per questo ma vi posso assicurare che non c’entra con queste “crisi di pianto”. Spero sia abbastanza per avere un minimo consulto, sono curiosa. Grazie mille in anticipo, non vorrei sembrarvi semplicemente una ragazzina in piena adolescenza che ha crisi per il fidanzatino perchè non sono cosi, mi conosco abbastanza bene e se vi scrivo è perché non riesco a spiegarmi il perché di questo mio atteggiamento involontario.
Sono una ragazza di 14 anni.
Vi espongo qui il mio problema, che inizialmente non definivo come tale ma ultimamente ho pensato di domandarmi il perché ti tale atteggiamento. Molto spesso mi capita di piangere completamente senza motivo, non sto parlando di sensazione di tristezza dovuta a ripensamenti di fatti che mi fanno/ hanno fatta stare male, intendo proprio senza motivo. Vi faccio un esempio:
Io e i miei amici stavamo in cerchio a giocare con un pacco di fazzoletti a pallavolo, ad un certo punto la palla cade, vado tutta felice per prenderla, cado e scoppio a ridere, dopo non so come e perché mi ritrovo a piangere, io nom vorrei piangere ma in quel momento è l’unica cosa che il mio cervello vuole fare. Succede molto spesso e ci scherzo molto con i miei amici perché ne io ne loro capiamo di cosa si tratta. Nonostante non sia compito mio farmi una diagnosi vorrei solo dirvi che non credo c’entri molto la tristezza che accumulo oppure qualche cosa passata che mi fa stare male perché quando capita non penso letteralmente a nulla. Ho provato a cercare qualcosa su internet ma non ho mai letto di qualcuno che piange davvero senza un vero motivo e che non sia effettivamente legato a qualcos’altro.
Vorrei solo dirvi che non credo che andrò da uno psicologo, o almeno per adesso che sono sotto la tutela dei miei genitori. Non avrei il coraggio di chiederglielo e per come sono loro mi riderebbero in faccia molto probabilmente, soprattutto perché è un motivo futile ai loro occhi andare da uno psicologo perché piango senza motivo.
Per quanto riguarda “traumi” del passato posso dirvi solamente della morte di mio padre quando io avevo 4 anni. Ho sofferto per questo ma vi posso assicurare che non c’entra con queste “crisi di pianto”. Spero sia abbastanza per avere un minimo consulto, sono curiosa. Grazie mille in anticipo, non vorrei sembrarvi semplicemente una ragazzina in piena adolescenza che ha crisi per il fidanzatino perchè non sono cosi, mi conosco abbastanza bene e se vi scrivo è perché non riesco a spiegarmi il perché di questo mio atteggiamento involontario.
Buon pomeriggio, mi permetto di darti del tu vista la tua giovane età. Mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso, soprattutto comprendo quanto possa essere difficile per te vivere all'interno di un nucleo familiare nel quale non ti senti libera di esprimere in maniera chiara e sincera la preoccupazione in merito a ciò che ti sta accadendo. Ritengo comunque importante che tu possa provare a vincere le tue paure e parlare in maniera chiara e sincera ai tuoi genitori esprimendo i tuoi vissuti emotivi e pensieri connessi alla situazione problematica. Credo percorso psicologico possa aiutarti ad indagare le cause, origini ed i fattori di mantenimento dei tuoi sintomi onde evitare che la situazione possa irrigidirsi.
Cordialmente, dott FDL
Cordialmente, dott FDL
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Cara ragazza, mi colpisce più che il pianto improvviso, la mancanza di coraggio nel chiedere ai tuoi genitori la possibilità di fare un consulto psicologico o semplicemente la possibilità di raccontare loro ciò che ti sta succedendo, fosse solo per parlarne e per condividerlo.
D'altronde hai esordito dicendo che "hai bisogno di un aiuto", perchè non chiederlo allora, partendo dalle figure di riferimento?
Accenni a traumi del passato, alla morte di tuo padre, ai tuoi che potrebbe riderti in faccia e poi spazzi via tutto con frasi del tipo "che nulla c'entra con tutto questo". Chissà che queste "crisi di pianto" non siano un segnale di risveglio verso uno sguardo indirizzato a sè, alla propria interiorità forse un pò trascurata, ai sentimenti forse messi da parte e che ora prepotentemente chiedono di avere spazio e dignità nella tua testa. Il fatto che quando capita tu "non pensi a nulla", a me lascia pensare invece che proprio se smetti di pensare (scusa la ridondanza del termine) riesci finalmente a contattare il dolore e a lasciarti andare. A volte il troppo pensare ci impedisce di entrare in contatto con le emozioni più profonde, ma come vedi, le emozioni da qualche parte devono pur uscire (i sintomi di un disagio hanno le forme più bizzarre..).
E' solo una fantasia, niente di più..
Ad ogni modo tu stessa lo definisci come un problema, pertanto vale pane risolverlo, se si vuol vivere meglio, no?
Un saluto,
Rosella Pettinari
D'altronde hai esordito dicendo che "hai bisogno di un aiuto", perchè non chiederlo allora, partendo dalle figure di riferimento?
Accenni a traumi del passato, alla morte di tuo padre, ai tuoi che potrebbe riderti in faccia e poi spazzi via tutto con frasi del tipo "che nulla c'entra con tutto questo". Chissà che queste "crisi di pianto" non siano un segnale di risveglio verso uno sguardo indirizzato a sè, alla propria interiorità forse un pò trascurata, ai sentimenti forse messi da parte e che ora prepotentemente chiedono di avere spazio e dignità nella tua testa. Il fatto che quando capita tu "non pensi a nulla", a me lascia pensare invece che proprio se smetti di pensare (scusa la ridondanza del termine) riesci finalmente a contattare il dolore e a lasciarti andare. A volte il troppo pensare ci impedisce di entrare in contatto con le emozioni più profonde, ma come vedi, le emozioni da qualche parte devono pur uscire (i sintomi di un disagio hanno le forme più bizzarre..).
E' solo una fantasia, niente di più..
Ad ogni modo tu stessa lo definisci come un problema, pertanto vale pane risolverlo, se si vuol vivere meglio, no?
Un saluto,
Rosella Pettinari
Salve, io credo che non si possa dare una spiegazione semplicistica di quanto racconta. Mi sento di dire che il pianto è una risposta organica che può derivare da molteplici motivi, sicuramente un movimento liberatorio. E' abbastanza giovane e può prendersi il tempo per valutare ma credo che un sostegno possa essere d'aiuto. Ovviamente questo passa per un confronto con i genitori. Saprà quando sarà il momento.
Buona vita
Massimiliano
Buona vita
Massimiliano
Salve, essendo giovane mi permetto di darti del tu.
Credo che sia opportuno parlare di questa cosa con la tua famiglia e valutare se intraprendere un percorso di psicoterapia.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Credo che sia opportuno parlare di questa cosa con la tua famiglia e valutare se intraprendere un percorso di psicoterapia.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Gentilissima, grazie per aver condiviso la tua situazione. Le lacrime sono uno strumento "potente" di espressione emotiva. Potrebbe essere utile collocare queste lacrime in un racconto più ampio, nonostante tu abbia già fornito numerosi elementi, per poter dare un nuovo significato a questi tuoi pianti: per chi sono queste lacrime? Come mai proprio in questo momento? Potresti in ogni caso provare a parlare con i tuoi genitori trovando dentro di te il coraggio, lo stesso coraggio che ti autorizza a esprimerti tramite il pianto.
Cordialmente
Dott.ssa Chiara Piazzolla
Cordialmente
Dott.ssa Chiara Piazzolla
Salve.
Il pianto ha una funzione liberatoria, aiuta ad alleggerire i pesi della vita che ci addossiamo. Non poter parlare con la famiglia significa addossarsi un peso da sola, la morte di un padre per quanto possa essere superata resta un peso. Il consiglio è di parlarne con la famiglia, cercando di condividere o mollare i pesi addossati e pensare a se stessa facendo una scelta buona per lei. Se ne sentisse il bisogno, convinca la sua famiglia per rivolgersi ad un professionista psicoterapeuta che l'aiuti a mollare i pesi che porta già in giovanissima età, a liberarsi dal dolore che inconsciamente si manifesta e che libera attraverso un pianto apparentemente ingiustificato, senza giudicarsi troppo. Distinti saluti
Il pianto ha una funzione liberatoria, aiuta ad alleggerire i pesi della vita che ci addossiamo. Non poter parlare con la famiglia significa addossarsi un peso da sola, la morte di un padre per quanto possa essere superata resta un peso. Il consiglio è di parlarne con la famiglia, cercando di condividere o mollare i pesi addossati e pensare a se stessa facendo una scelta buona per lei. Se ne sentisse il bisogno, convinca la sua famiglia per rivolgersi ad un professionista psicoterapeuta che l'aiuti a mollare i pesi che porta già in giovanissima età, a liberarsi dal dolore che inconsciamente si manifesta e che libera attraverso un pianto apparentemente ingiustificato, senza giudicarsi troppo. Distinti saluti
Ciao, leggendo la tua storia è molto complesso darti una risposta. Penso, tuttavia, che contattare uno psicologo possa essere utile. I consultori per i giovani (denominati solitamente "Spazio Giovani" o simila) sono gratuiti e a partire da alcune età anche accessibili senza il consenso dei genitori perché orientati ad aiutare i ragazzi che ne sentono la necessità e faticano a condividere le ragioni con i famigliari. Pensaci su....non serve un percorso lungo ma puoi valutare anche solo alcuni colloqui per schiarirti le idee. In alternativa in questo periodo ci sono molti sportelli di ascolto nelle scuole...informati su questo tramite i docenti o i bidelli!
Ciao, purtroppo è impossibile formulare una "diagnosi" in base alle informazioni che ci hai dato. A meno che tu non abbia un problema ai dotti lacrimali, cosa alquanto improbabile, un motivo per cui ti metti a piangere ci deve essere, ma forse quella che agisce è una parte di te di cui non hai consapevolezza. Non è una cosa impossibile. Se senti il bisogno di andare da uno psicologo, puoi sempre provare a parlarne coi tuoi genitori. Non si tratta di un motivo futile, perché dietro a questo pianto può nascondersi un mondo da scoprire. Non sei obbligata a dire il perché. Nel caso, vista la tua età, potresti provare a parlarne con lo psicologo scolastico. Ti auguro una buona serata, dott. Simeoni
Gentilissima,
Grazie per aver condiviso il tuo vissuto su questa piattaforma. Credo sia molto saggio e coraggioso da parte tua porti delle domande in merito. La tua giovane età non significa non aver diritto e dignità nell'esprimere le tue emozioni; mi dispiace se qualcuno in passato non sia stato in grado di porre la giusta attenzione e sguardo andando oltre l'età e l'etichetta dell'adolescenza. Mi sembra di capire dalle tue parole che quel pianto, per quanto poco comprensibile ad oggi, sia molto importante: per fortuna riesci a concederti quel movimento liberatorio e regolatorio! Quelle lacrime sono ricche di tante significati ed emozioni, sicuramente passate, ma anche del presente e del futuro, che meritano di essere esplorate, comprese ed accettate. Più che osservare cosa succede quando il pianto insorge, mi incuriosirebbe capire come stai e come ti senti, poco prima che quella reazione giunga: è tristezza? Rabbia? Solitudine? E soprattutto per chi sono quelle lacrime?
Spero questi spunti possano esserti utili...Con il consenso di tua madre, vista la minore età, penso tu possa dedicare a te stessa uno spazio per liberare le parole, le emozioni e i pensieri, per trasformare in qualche modo quelle lacrime e farne qualcosa di ancor più prezioso.
Resto a disposizione,
Un caro saluto
Dott.ssa Di Martino Maira
Grazie per aver condiviso il tuo vissuto su questa piattaforma. Credo sia molto saggio e coraggioso da parte tua porti delle domande in merito. La tua giovane età non significa non aver diritto e dignità nell'esprimere le tue emozioni; mi dispiace se qualcuno in passato non sia stato in grado di porre la giusta attenzione e sguardo andando oltre l'età e l'etichetta dell'adolescenza. Mi sembra di capire dalle tue parole che quel pianto, per quanto poco comprensibile ad oggi, sia molto importante: per fortuna riesci a concederti quel movimento liberatorio e regolatorio! Quelle lacrime sono ricche di tante significati ed emozioni, sicuramente passate, ma anche del presente e del futuro, che meritano di essere esplorate, comprese ed accettate. Più che osservare cosa succede quando il pianto insorge, mi incuriosirebbe capire come stai e come ti senti, poco prima che quella reazione giunga: è tristezza? Rabbia? Solitudine? E soprattutto per chi sono quelle lacrime?
Spero questi spunti possano esserti utili...Con il consenso di tua madre, vista la minore età, penso tu possa dedicare a te stessa uno spazio per liberare le parole, le emozioni e i pensieri, per trasformare in qualche modo quelle lacrime e farne qualcosa di ancor più prezioso.
Resto a disposizione,
Un caro saluto
Dott.ssa Di Martino Maira
Ciao, nel leggere la tua richiesta di aiuto, tante volte scrivi che sei sicura non sia per nessun motivo in particolare. Vedi ognuno di noi convive con tantissime emozioni che prova nelle situazioni, alle quali capita di non dare peso, ma loro sono comunque lì e in determinate circostanze escono fuori senza che nemmeno ce ne accorgiamo. Sarebbe importante conoscerti, conoscere i tuoi vissuti, il tuo modo di relazionarti e di vivere le situazioni e le emozione collegate. Potresti parlare ai tuoi genitori di quello che ti capita e al fatto che non ti dai una spiegazione, ma forse un professionista, come noi psicologi, potrebbe aiutarti a dare una spiegazione alla cosa. Non per forza servono tanti incontri, ma potresti avere più chiaro il tuo stato d'animo. Prova a parlarne con loro e a riflettere anche tu se, invece, potrebbe esserti utile avere un colloquio psicologico.
Resto a disposizione, un caro saluto, dottoressa Paola De Martino
Resto a disposizione, un caro saluto, dottoressa Paola De Martino
Cara ragazza,
vorrei tanto poterla aiutare a comprendere meglio il significato di questi suoi pianti, esplorando la sua storia e quella familiare. Mi rendo conto che per lei sarebbe importante attribuire un significicato a quanto le accade ma è complesso poter fare questo tramite il semplice portale mio dottore. Piuttosto provi a parlare con sua madre di questa situazione e cerchi di farle capire che per lei sarebbe importante prendersi cura di questo aspetto della sua vita. E' molto giovane, non si privi della possibilità di vivere a pieno la sua vita, sarebbe un peccato.
Un caro saluto
Dott. Diego Ferrara
vorrei tanto poterla aiutare a comprendere meglio il significato di questi suoi pianti, esplorando la sua storia e quella familiare. Mi rendo conto che per lei sarebbe importante attribuire un significicato a quanto le accade ma è complesso poter fare questo tramite il semplice portale mio dottore. Piuttosto provi a parlare con sua madre di questa situazione e cerchi di farle capire che per lei sarebbe importante prendersi cura di questo aspetto della sua vita. E' molto giovane, non si privi della possibilità di vivere a pieno la sua vita, sarebbe un peccato.
Un caro saluto
Dott. Diego Ferrara
Ciao, quando il pianto esce in maniera quasi automatica come tu lo racconti sta venendo alla luce un disagio che ancora "non ha parole" , il pianto del bambino piccolo è il primo segnale che porta all'esterno per un disagio , quando ancora non sa parlare. Potresti provare a parlare ai tuoi genitori e farti aiutare da loro a richiedere l'aiuto di un esperto.
dott.ssa Marina Pisetzky
dott.ssa Marina Pisetzky
Cara ragazza, spesso le manifestazioni non hanno cause apparenti e non tutto può essere spiegato coscientemente. Mi dispiace che tu non ti senta libera di esprimere le tue preoccupazioni in famiglia, temendo il giudizio e avendo come unico appiglio il nostro consulto. Purtroppo non si può dire molto se non di chiedere aiuto e di riconnettere legami fra aspetti di vita che apparentemente ti sembra che non ne abbiano. Ti consiglio di parlarne in famiglia e chiedere un aiuto.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, parlane con la mamma, insieme cercherete il consulto con uno psicoterapeuta. Il pianto anche se sembra senza motivo é legato ad un emozione, vedrai che grazie a questo segnale potrai indagare tante cose su di te che ancora non sai.
Dott.ssa Milvia Verginelli
Dott.ssa Milvia Verginelli
Buonasera, vorrei invitarti a non permettere agli altri di minare la tua libertà di esprimere e comunicare serenamente ciò che rilevi essere un problema.
La crisi di pianto è un segnale che va di certo approfondito, talvolta il nostro organismo e l'inconscio parlano e comunicano in modi apparentemente inspiegabili. Un saluto Dott. Pasquale Concilio
La crisi di pianto è un segnale che va di certo approfondito, talvolta il nostro organismo e l'inconscio parlano e comunicano in modi apparentemente inspiegabili. Un saluto Dott. Pasquale Concilio
Cara ragazza credo anche io che il tuo dolore debba avere voce e che debba essere ascoltato in primis dalla tua famiglia. Credo sia importante almeno fare un tentativo spiegando che il malessere interno, seppur riferibile a cause apparentemente futili, non va mai sottovalutato. Deciderai poi se affidarti ad un professionista per superare questo momento difficile. Cari saluti
Salve, io credo che, per il tuo caso, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di individuare le cause più profonde della tua problematica. Cordiali saluti
Buongiorno, il primo passo da compiere è quello di condividere con la famiglia la possibilità di intraprendere un percorso psicologico.
Saluti
MT
Saluti
MT
Buon pomeriggio, il pianto è la prima manifestazione di un bambino per esprimere un disagio. Quando si cresce si inizia a sviluppare un controllo emotivo, tuttavia ci sono periodi in cui ci si sente particolarmente fragili e risulta difficile risalire alle vere cause. Ciò che può aiutare è parlarne in famiglia e poi affidarsi ad un professionista che possa seguirti per renderti più consapevole dei tuoi stati emotivi e di saperli gestire.
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
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