Salve, Ho avuto un infanzia tutt’altro che felice e spensierata. Senza dilungarmi troppo, mia madr

26 risposte
Salve,
Ho avuto un infanzia tutt’altro che felice e spensierata. Senza dilungarmi troppo, mia madre oltre a essere stata violenta a livello fisico, lo era anche a livello psicologico.
Ho affrontato la depressione a 22 anni e se sono uscita vincete, avevo molto per cui lottare per fortuna.
Ovviamente il rapporto mi ha procurato aluni “danni” che nel tempo che credo di poter dire, aver superato, anche se forse tutti son superabili al 100% ma almeno ci si convive serenamente.
Nonostante le grandi rivincite e le grandi lotte superate negli anni, non riesco ad affrontare l’argomento nel momento di condivisione personale con un’amico/a senza tremare nel raccontarlo.
Mi rendo conto che qualsiasi parte del corpo inizia a tremare, mani, voce, gambe. Sparisce una volta cambiato l’argomento. È sempre stato così nel confidarmi con qualcuno.
La domanda è: è attribuibile a una sorta di paura? O è il fatto che scaturisce di nuovo tutti ricordi negativi e il mio corpo tenta di reagire in questo modo?
Gentile utente, l'impressione è che lei è riuscita ad allontanare dalla coscienza i ricordi legati alla sua infanzia, e questo le permette di convivere con gli stessi senza avere sintomi debilitanti nella quotidianità. Nel momento in cui inizia a ricordarli tuttavia, sembra che riemergano con tutta la quota traumatica (non elaborata) e che il corpo "parli" con tutti questi sintomi proprio di questo dolore. Penso possa essere davvero utile e importante iniziare un percorso psicologico: le permetterebbe di iniziare gradualmente a parlarne in un ambiente sicuro e con un professionista attento. Un saluto, Dott.ssa Sofia Bonomi

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Salve, la ringrazio per aver scritto.
Dal suo racconto, ha tenuto testa a dinamiche complesse e a momenti sfidanti.
Rispetto al suo quesito, la terapia può rivelarsi uno spazio prezioso e protetto da cui iniziare per mettere in parola dei vissuti o ciò che ne è rimasto in sospeso, al fine di ricostruirli e renderli narrabili in una trama condivisibile e meno spaventosa da cui non doverci più difendere.
Con l’augurio pertanto che possa trovare lo spazio più adatto a lei, le porgo un cordiale saluto.
Dott.ssa Di Costanzo
Buongiorno, da quello che racconta sembra abbia già avuto modo e spazio per elaborare e affrontare pezzi della sua storia.
Il corpo ha una sua memoria ed è possibile reagisca come descritto, un po' come se ci tirasse dentro la storia.
Se questo impatta in modo significativo nella sua vita e nelle sue relazioni personali ed è fonde di disagio o anche solo di domanda potrebbe pensare anche di rivolgersi ad uno psicoterapeuta che l'aiuti a mettere ordine a quelle emozioni che il corpo le ripropone.
Spero che questo spazio le possa essere utile
Gentile, la ringrazio per il suo racconto; comprendo che debba essere stato difficile, ma dal suo racconto traspare consapevolezza, e questa è sicuramente una risorsa per lei. Come ha detto lei, non si può cambiare ciò che di brutto ci accade, ma si possono costruire nuovi significati che ci permettano di vivere più serenamente, nonostante gli eventi negativi. Relativamente alla sua difficoltà nella condivisione, c'è forse qualcosa di irrisolto che non permette di raccontare senza che il suo corpo intervenga, facendo rivivere l'evento come se stesse accadendo oggi. Forse ha
bisogno di uno spazio che senta maggiormente suo, come quello della terapia, in cui potrà approfondire con i suoi tempi, sperimentando comprensione, ascolto e accoglienza, e costruire nuovi significati. La abbraccio
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso qui una questione così intima e personale. Quello che racconta dice di un corpo che accusa il colpo, che a volte parla al posto delle parole, quando queste faticano a trovare uno spazio. Il corpo spesso possiede una sua memoria, che fa vibrare corde profonde, e può a volte invitare a rimaneggiare ricordi o questioni che si pensava di aver superato. Pertanto la invito ad ascoltarlo, quei tremori potrebbero essere segnale di un messaggio che necessita di essere ascoltato.
Le auguro di trovare lo spazio più adatto a lei e una mano che la accompagni in questo processo.
Dott.ssa Sonia Setti
Buongiorno, intanto grazie della sua condivisione. La voglia di condividere e la resistenza dimostrata negli anni mostra quanta cura ed energia lei ponga nel benessere e nel desiderio di migliorarsi e di questo mi congratulo poichè non può che essere estremamente positivo. È possibile che la tua reazione fisica durante la condivisione di esperienze dolorose possa coinvolgere una combinazione di elementi emotivi, psicologici e fisiologici. Nello specifico:
Il suo corpo potrebbe reagire in modo automatico e istintivo quando tocca argomenti legati a traumi passati. Il tremore delle mani, della voce e delle gambe potrebbe essere una risposta fisica alla tensione emotiva e al ricordo di eventi traumatici.
La paura o l'ansia di affrontare e condividere esperienze dolorose possono scatenare una risposta fisica di stress nel corpo. Questa risposta può manifestarsi attraverso il tremore e altri sintomi fisici.
Il suo corpo potrebbe reagire in base a una sorta di "memoria emotiva". Anche se ha superato molte delle difficoltà del passato, il suo corpo potrebbe ancora conservare una risposta di difesa automatica quando si affrontano certi argomenti.
Potrebbe anche temere il giudizio o la mancanza di comprensione da parte degli altri quando condivide esperienze difficili, questo timore potrebbe innescare una risposta di ansia fisica (anche se non mi sembra questo il suo caso).
La paura e l'ansia associate a esperienze traumatiche possono avere un impatto significativo sulla risposta fisica del corpo. Sebbene lei possa aver superato molte sfide e raggiunto molte vittorie è importante riconoscere che l'effetto del trauma può persistere in vari modi.

Approfondire il suo stato d’animo rispetto a queste tematiche in uno spazio protetto potrebbe aiutarla nel prendere maggiore confidenza e sicurezza con queste emozioni.
Un caro saluto
Salve, mi sembra più che normale che inizi ad "agitarsi" nel parlare di un argomento privato. Piuttosto le chiederei: a lei dà fastidio questa sua reazione o no?
Salve e grazie per la condivisione, dalle sue parole emerge che Lei abbia già centrato il suo disagio. Mi rendo conto che ciascuno di noi ha una storia di vita difficilmente descrivibile in poche righe, e poiché ci sono elementi mancanti, non so se una risposta approssimativa Le possa essere utile in questo momento. Comunque Le consiglierei di darsi la possibilità di iniziare, eventualmente, un percorso di psicoterapia che possa aiutarla a mettere in campo tutte le risorse per fronteggiare questa condizione. Con l’impegno e il sostegno giusto riuscirà a riappropriarsi della sua vita. . Resto a disposizione per qualsiasi informazione, sono disponibile anche per terapie online. Un caro saluto, D.ssa Cristina Sinno
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente,
trovo una grande forza nel suo racconto e la ringrazio per averlo brevemente condiviso con noi. Il fatto che abbia lottato e trovato le risorse per superare molte delle difficoltà che ha incontrato nel suo passato e per perseguire i suoi obiettivi indicano quanto è riuscita a mettersi in gioco e investire su se stessa. Il fatto che far riemergere certi ricordi dolorosi (forse addirittura traumatici) sia accompagnato da tutti i sintomi fisici ed emotivi che riferisce può indicarci che non sono stati del tutto elaborati: è stata una grande forza quella messa in campo per costruirsi una quotidianità equilibrata, ma quando queste esperienze passate riemergono l'equilibrio vacilla e ci scompensiamo perchè non sappiamo come stare in quella sofferenza sommersa.
Può essere utile un percorso che la aiuti a rielaborare quei ricordi, ad esempio attraverso l'EMDR o un percorso cognitivo comportamentale che la aiuti a far riemergere i pensieri e gli eventi passati in un contesto di sicurezza, mettendo poi in campo tutte quelle risorse che ha già dimostrato di possedere per riuscire a gestirli in un modo più sereno e poterli così, se vuole, condividere con le persone importanti nella sua vita.
Con i miei migliori auguri,
Dott.ssa Aisha Battelini
Buonasera gentile utente, il suo corpo conserva memoria dei traumi vissuti. Il riordo è ancora associato alle emozioni vissute, tra cui la paura. Da quanto dice ha potuto lavorare su di sè e affrontare il suo passato e questo è di sicuro fonte di nuove risorse per lei. Forse il passaggio che le manca è di lasciare il passato nel passato, non vivendo più come attuale il pericolo e non sentendo più minacciata la sua sicurezza quando recupera le immagini del passato. Educare il corpo a sentirsi al sicuro oggi può essere il suo obiettivo e può raggiungerlo in molti modi. Molte discipline lavorano sul rapporto con il corpo: la danza, lo yoga, lo shatzu, le arti marziali... Ha mai pensato di sperimentarne qualcuna? Potrebbero aiutarla, associate ad un nuovo tratto del suo percorso di psicoterapia... Resto a disposizione anche online. Dott.ssa Franca Vocaturi
Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi una parte così importante di sè. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso a ciò che ha vissuto.
la reazione che descrive nel suo corpo è certamente particolare e sembra molto legata all'argomento che racconto.
Le suggerirei di valutare un percorso psicologico al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, sviluppando insieme al professionista strategie utili per far fronte a situazioni di difficoltà e sentirsi più efficace nella sua quotidianità.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Buonasera! Sembra essere riuscita a raggiungere, non senza fatica, un obiettivo prezioso: "almeno ci si convive serenamente". Mi creda, non è affatto poco. Sarebbe utile, a dire il vero, conoscere un pochino di più circa il percorso personale da lei intrapreso. Se è riuscita a realizzare un'elaborazione/digestione del dolore mentale sufficientemente buona, grazie anche all'aiuto di una seconda mente (un* terapeuta) attraverso la quale ripensare esperienze violente, la mancata condivisione potrebbe avere il senso di protezione di un'area assolutamente privata, esclusiva e non condivisibile (perché mai dovremmo essere trasparenti o nudi? ). Se, invece, reagisce in modo così vigoroso (una traccia del violento che si ripropone?) al suo bisogno di condividere, forse c'è ancora del lavoro da fare. In bocca al lupo per tutto, davvero!
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Salve, capisco quanto sia difficile affrontare un passato doloroso, soprattutto quando si tratta di esperienze così profonde come quelle che hai vissuto con tua madre. È coraggioso da parte tua avere affrontato la depressione e superato molte battaglie nella tua vita.

Quello che descrivi è un sintomo comune di ansia legata al trauma. È possibile che quando parli dell'argomento con cui hai avuto esperienze negative, il tuo corpo reagisca in modo automatico, riproponendo le sensazioni di paura e ansia che hai vissuto in passato. È come se il tuo corpo e la tua mente si ricordassero dell'esperienza dolorosa e reagissero in modo protettivo.

È importante comprendere che questa reazione non è una debolezza da parte tua, ma piuttosto un meccanismo di difesa che il tuo corpo ha sviluppato per proteggerti. Tuttavia, questo non significa che debba restare così. Ci sono approcci terapeutici che possono aiutarti a gestire queste reazioni e ad affrontare i ricordi dolorosi in modo più sereno.

La paura di condividere esperienze passate può essere comprensibile, considerando il livello di vulnerabilità che comporta aprirsi agli altri. Potrebbe essere utile esplorare queste paure con uno psicologo o uno psicoterapeuta, che possono aiutarti a comprendere meglio le tue reazioni e a sviluppare strategie per affrontarle in modo più confortevole.

Ricorda che il processo di guarigione è un viaggio individuale e non c'è una soluzione universale. È importante essere gentili con te stessa e dare il tempo e lo spazio necessari per elaborare il tuo passato e trovare la pace interiore. Se desideri ulteriori consigli o supporto, sono qui per aiutarti.
Buongiorno signora,
Probabilmente, dato che dice di aver avuto un infanzia complessa e piena di violenza, i tremori e le difficoltà di cui parla sono gli effetti e i sintomi dovuti ad un trauma. Tremori, depressione, flashback, ansia, emozioni travolgenti, vergogna e tanto altro sono allo stesso tempo sia sintomi/difficoltà che modi che il cervello trova per superare e sopravvivere al trauma. Il nostro corpo e il nostro cervello si adattano al trauma sviluppando degli schemi anticipatori con lo scopo di proteggerci. Forse in questo caso percepiscono che condividere potrebbe essere pericoloso, e attraverso i tremori etc cercano di impedire "il peggio". A quanto leggo quindi Lei ha molte risorse e molta forza, deve solo trasformare le "vecchie modalità" in modalità più sane per oggi.
Si rivolga ad uno psicoterapeuta esperto in queste tematiche, in modo tale da riuscire a sentirsi più sicura e successivamente ad elaborare le esperienze dolorose del passato. Se ha domande mi contatti pure.
Cordiali saluti
Salve, secondo un approccio Bioenergetico il corpo è la parte in cui risiedono i traumi, le emozioni e i vissuti delle persone, per questo motivo quando parla di quegli argomenti il suo corpo si attiva, perchè si sta riconnettendo con un'emozione profonda che ha dovuto affrontare in un periodo della sua vita in cui era molto piccola. So che non è facile ma il mio consiglio è quello di entrare dentro quelle emozioni, attraversarle una volta per tutte con il supporto di un professionista così da poterle far emergere. Il suo vissuto rimarrà sempre lo stesso, purtroppo non si possono cambiare quegli anni di sofferenza che ha vissuto, ma quello che può cambiare è il suo presente e il suo modo di elaborare quei ricordi e quei vissuti per far si che lei ne possa parlare e per vederli lì lontani nel passato dove devono essere. Molto spesso si pensa che mente e corpo siano due entità separate tra loro invece non è così, le consiglio di leggere qualcosa sull'analisi bioenergetica potrebbe esserle di aiuto per capire il ruolo del suo corpo in quelle situazioni.Rimango a disposizione in caso di dubbi o perplessità. Un caro saluto Dott.ssa Valentina Mestici
Gentile utente. Il fatto di provare queste sensazioni e questa paura quando si trova a parlare dei suoi traumi a qualcuno potrebbe significare che alcuni aspetti di questi traumi sono ancora da affrontare. Un colloquio con uno psicologo potrebbe fornirle uno spazio sicuro in cui esercitarsi a tirar fuori il suo passato doloroso e a farci i conti una volta per tutte. Ovviamente, quando si tratta di traumi, la persona deve anche sentirsi pronta e sicura a poterne parlare. Forzarsi a raccontare questi eventi è certamente positivo, ma esagerare troppo nel forzarsi può solo far rivivere le sensazioni dolorose provate in passato. Il fatto di essere riuscito ad aprirsi già anche solo per messaggio è una cosa indicativa e positiva del fatto che in lei c’è la voglia di affrontare i suoi traumi, e questa cosa non è sempre così scontata. Spero di esserle stato utile.

Distinti saluti, dott. Morgione Massimo
Buongiorno, La ringrazio per aver condiviso il Suo malessere.
Dalla Sua descrizione emerge che Lei ha una buona attenzione verso il Suo corpo. Lui Le sta parlando.
Con una Psicoterapia Strutturale Integrata questo linguaggio va compreso e collegato alle emozioni e le fantasie per renderLa consapevole di cosa Le sta succedendo e poter intervenire per trovare un nuovo equilibrio.
Rimango a Sua disposizione
Cordiali saluti
Dott.ssa Monika Elisabeth Ronge
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Buongiorno, sicuramente le emozioni legate a questi ricordi di cui lei parla sono molto intense e ancora vivide a livello sia conscio che inconscio dentro di lei. Il corpo somatizza, cioè fa fa cassa di risonanza a ciò che lei ha provato e immagazzinato di quei momenti e di questa relazione con sua madre. Forse questa reazione corporea è una modalità con cui il corpo comunica quello che le parole non possono o non riescono a comunicare fino in fondo.
Può essere fisiologico che esperienze così forti siano difficili da confidare ad altri, soprattutto amici e conoscenti, per molti motivi (paura del giudizio, di non sentirsi compresi, di "svelarsi" troppo). Talvolta è troppo doloroso ritornare su alcuni ricordi e il nostro corpo ci invita a non affrontarlo, come modalità di protezione.
Parlare, invece, con un professionista di queste tematiche può essere utile, sia perché, in quanto professionista, non vi è giudizio, ma soprattutto perché è possibile essere accompagnati ad affrontare questi ricordi con tecniche e conoscenze specifiche.
Sperando che possa stare bene, rimango a disposizione.
Saluti, Dott.ssa Elisabetta Colombo
Gentile utente, grazie per la sua condivisione. Quello che descrive è riferibile ad una serie di reazioni implicite che si manifestano a livello corporeo, risvegliando antiche memorie che possono coinvolgere fasi precoci della vita. Se ne sente il bisogno, le consiglio di rivolgersi ad uno specialista che abbia un'approfondita conoscenza della psicosomatica. Resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti. Saluti, dott. Omar Isa
È probabile che il tremore e la reazione fisica che sperimenti durante la condivisione dell'argomento siano una risposta fisiologica alla paura associata ai ricordi negativi. Questa risposta può essere un riflesso del tuo corpo che cerca di proteggerti. Se desideri ulteriori informazioni o supporto, rimango a disposizione. Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Gentile utente, comprendo che condividere le esperienze dolorose del passato può essere un'esperienza difficile e emotivamente intensa. Il fatto che lei provi tremori nel raccontare tali esperienze potrebbe essere associato a diversi fattori, tra cui la paura, l'ansia o la riattivazione di ricordi dolorosi. È possibile che ci sia una componente di paura nel raccontare questi episodi, poiché potrebbe temere la reazione o il giudizio dell'altro. La sua mente potrebbe associare la condivisione di queste esperienze a un potenziale rischio emotivo o sociale. D'altra parte, è anche possibile che la sua risposta fisica, con i tremori, sia una reazione automatica del suo corpo a situazioni percepite come minacciose o stressanti. Il suo corpo potrebbe reagire così come parte di un meccanismo di difesa naturale. In entrambi i casi, è importante sottolineare che la sua risposta emotiva è comprensibile, considerando il contesto delle sue esperienze passate. Affrontare il proprio passato può essere un processo delicato e richiede tempo e pazienza. Se desidera affrontare questa reazione fisica durante le condivisioni personali, potrebbe considerare il coinvolgimento di uno psicologo. Un professionista può aiutarla a esplorare ulteriormente le ragioni di questa risposta fisica e fornirle strumenti per gestire meglio l'ansia o la paura associate alla condivisione delle sue esperienze. Inoltre, potrebbe essere utile comunicare con chiarezza agli amici o alle amiche che potrebbe sentirsi a disagio nel raccontare determinati dettagli, consentendo loro di sostenerla nel modo più appropriato per lei. L'apertura e la comprensione reciproca possono contribuire a creare un ambiente sicuro per affrontare questi argomenti delicati. Resto a disposizione per eventuali dubbi o approfondimenti. Un caro saluto. Dott.ssa Pasqualina Annoso
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Buongiorno, grazie per la condivisione. Mente e corpo sono sempre in connessione, e spesso ciò che non viene riconosciuto dalla mente, esce fuori nel corpo. E quando parlo di ciò che non viene riconosciuto, parlo di tutti i ricordi, i pensieri, e le emozioni legati a determinati eventi della nostra vita, soprattutto quelli traumatici. Quello che può succedere è che il ricordo viene scollato dall'emozione provata in quel momento, e quindi quella data emozione (paura, angoscia, risentimento) vengono manifestati nel corpo sotto forma di rossore, tremore, sudorazione; che difatti scompaiono una volta che smettiamo di parlare o ricordare quel tale evento. Si provi a chiedere, 'cosa può aver provato la me bambina allora?'; 'quanto è difficile farlo riconoscere dalle me adulta?' e spesso è molto difficile soprattutto quando ci siamo dovuti corazzare talmente tanto da aver messo il nostro sistema emotivo e le sue vulnerabilità in stand by. Spero di esserle stata d'aiuto, e che trovi pace in se stessa.
Gentile utente, mi dispiace per il suo vissuto di traumi e sofferenze. Mente e corpo sono strettamente correlati e ciò che lei ha subito potrebbe non essere stato totalmente elaborato per tale motivo il suo corpo la avvisa mettendo in pratica questi comportamenti.
Quando e se avrà voglia di avvicinarsi coscientemente a ciò che le è stato fatto da giovane può rivolgersi ad uno specialista per farsi aiutare ed accompagnare in tale processo.
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Dott.ssa Veronica Guidi
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Buongiorno, risulta impossibile poter trovare una spiegazione certa rispetto ai sintomi fisici che lei riporta. Ciò che sento dirle è che, se a livello cosciente ci sembra di aver affrontato e superato alcune tematiche, a livello inconscio, corporeo rimane traccia se il vissuto emotivo non trova una scarica. Il corpo tiene memoria di ciò che viviamo. I tremori di cui parla potrebbero essere un segno che c'è un emozione ancora intrappolata e che necessita di trovare una modalità di espressione. Potrebbe esserle utile intraprendere un percorso in cui giungere a contattare queste emozioni e scaricarle; prima di tutto potrebbe essere utile entrare in contatto con il proprio corpo, percepire un aumentato senso di sicurezza, che la aiuterà a sentirsi meno spaventata di fronte al recupero di immagini del passato.
Se sentisse che posso essere d'ulteriore aiuto, non esiti a contattarmi.
In bocca al lupo!
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