Salve, ho avuto un aborto dicembre scorso, scoperto poi causato da una gravidanza molare... Adesso s

20 risposte
Salve, ho avuto un aborto dicembre scorso, scoperto poi causato da una gravidanza molare... Adesso sono quasi alla fine del follow up e quindi a settembre potrò ricercare una nuova gravidanza... Ma devo dire che è stato un brutto colpo, ho provato un dolore che non potevo nemmeno immaginare esistesse... Stavo per cadere in depressione, se non fosse stato per la mia famiglia e mio marito... Adesso devo essere sincera, mi sono ripresa, ma è come se avessi da un lato rimosso l'accaduto, ovvero non ne parlo, perché ho paura che parlandone possa rivivere quel dolore... Ma non nego che ci penso ogni giorno, anche se non lo dico a nessuno per non farli preoccupare... Come se non bastasse ultimamente tutte le ragazze incinte, conoscenti più o meno strette tra cui pure mia cugina, hanno scelto il nome, quel nome che avrei messo io al mio bambino... Nessuno lo sapeva però, quindi non ne faccio una colpa a nessuno, ovviamente... Però mi chiedo perché? Sembra quasi che il destino voglia ricordarmelo perennemente... Per quanto mi sforzi, adesso tutte le volte che dirò quel nome per chiamare il figlio di mia cugina mi verrà in mente quello che e successo a me... Mi chiedo come faccio a superare questa cosa... Ed inoltre questo nome quindi devo scartarlo a priori? Oramai...
Buongiorno, l'esperienza della perdita lascia sempre alle prese con la significazione di un vuoto che era riempito di aspettative, anticipazioni, sogni, affetti. Con il lutto viene a mancare una parte di noi, tout-court. Credo che parlare dell'interruzione di gravidanza e del significato che per Lei, solo per Lei, ha avuto possa non solo consentirle di sopportare il lutto, ma gettare le basi per affrontare una nuova gravidanza più serenamente.
SM

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Gentile utente, mi dispiace che stia affrontando questo momento, la sua perdita ha inevitabilmente portato un grande dolore nella sua vita, che è importante attraversare, e comprendere, per poter ricominciare. Un caro saluto, rimango a disposizione. Dott.ssa Giulia Bernardinello
Carissima,
mi dispiace molto per quanto le accaduto, per la sua perdita. Purtroppo spesso se ne parla poco per una sorta di "tabù", anche sociale, eppure l'interruzione di una gravidanza può essere un vero e proprio lutto, che come tale va elaborato per essere integrato meglio nella nostra storia di vita e consentirci di recuperare il benessere nel nostro progetto di vita.
Parlarne può essere difficile, soprattutto con le altre persone, che magari si trovano a vivere delle situazioni differenti dalle nostre o che non conoscono quanto accaduto.
In un percorso psicologico potrebbe proprio trovare uno spazio sicuro in cui affrontare questo tema e facilitare proprio l'elaborazione di cui le parlavo, con un professionista che possa facilitarla.
Rispetto alla questione relativa al nome, non vi è una risposta giusta in assoluto. Tutto dipende da lei, dal significato intimo e profondo che lei vi attribuisce, dalle fantasie che questo le evoca. Solo dentro di lei esiste la risposta più indicata a questa domanda, che forse potrebbe porsi anche quando sentirà di essere pronta a dare una risposta, avendo anche meglio elaborato la sofferenza che sta vivendo in questo momento.
Un caro in bocca al lupo!
Buonasera, da queste righe che ha scritto si sente molto forte la sua sofferenza e il suo dolore per quanto accaduto. L'unica cosa che posso dirle è che tenersi questa sofferenza dentro di sé non le è di aiuto a lei, anche perché immagino che le persone che le sono intorno se ne accorgano. Se pensa che uno spazio con uno psicologo possa esserle di supporto in questo periodo, se lo prenda questo spazio. Qualora volesse, mi contatti. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Salve, mi dispiace per ciò che le è successo.
Le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia, per elaborare questo dolore.
Buona serata.
Dott. Fiori
Salve, apparentemente sembra abbia superato l'aborto subito, ma qualsiasi evento accade intorno a lei fa si che la sofferenza ed il dolore provato riemergano con tutta la loro forza. Credo che chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta possa essere un valido supporto per esprimere il dolore della perdita subita e per poter riprendere in mano la sua vita, compresa una nuova gravidanza, serenamente.
Un saluto
Cara utente,
il lutto per un figlio, anche non nato, è un dolore che cambia la vita. Spesso non parlarne nella speranza di "andare oltre" non è di aiuto, come d'altronde sta sperimentando purtroppo. La vita stessa attraverso piccoli momenti, pensieri, persone attorno e luoghi, ci rimanda a quel "avrebbe potuto essere, ma non può più", che ci riporta lì a quel dolore e in quel senso di smarrimento che ci può dare la perdita. Credo che un percorso psicologico potrebbe aiutarla a trovare gli strumenti per dare un "giusto posto" dentro di sè a quel bimbo mai nato e, tenendolo nel cuore, permettersi di costruire un futuro pieno di significato e di vita. Un caro saluto, Dott.ssa Eleonora Pinna
Leggendo la sua storia, sono rimasta colpita, la ringrazio per aver condiviso la sua sofferenza, non deve essere stato facile. Chi vive una perdita rimane spesso isolato in un dolore che non trova ascolto, che non riesce ad esprimersi. Per questo motivo le consiglio di intraprendere un percorso con uno specialista, con cui potrà sperimentare, in uno spazio protetto, il modo in cui rompere l’isolamento, chiedere e ricevere conforto, condividere sofferenze, bisogni, conquiste e speranze, verso un cambiamento che si teme di non saper sostenere, affrontare e realizzare da soli. Resto a disposizione per ogni chiarimento o confronto. Un caro saluto Dr.ssa Mariagrazia Di Cello

L'aborto è sempre una esperienza molto dolorosa nella vita di una donna. Svaniscono all'improvviso fantasie aspettative e immaginazioni sulla gravidanza e sul nascituro. È un lutto a tutti gli effetti e a mio avviso cosi andrebbe considerato. Ossia attraverso un processo di elaborazione che se da soli non si riesce a fare, dovrebbe compiersi con uno specialista. Rimuovere non la aiuterà a superare né il dolore né la eventuale paura per le prossime gravidanze. Credo che lei davvero meriti uno spazio per poter mostrare in modo autentico quanto prova. Rispetto al nome, le esprimo una mia opinione prettamente personale. Nomen est omen. Perché chiamare un bambino con un nome che per quanto bello, le ricorderà sempre qualcosa di doloroso? Io sinceramente ci penserei bene. Ma questo è solo un mio sentire e uno spunto di riflessione. Le auguro di stare bene presto.
Buongiorno. Credo che il suo "oramai" finale dica molto del.suo stato d'animo. È importante che lei abbia accanto a sé persone che la sostengono, così come credo fachiara anche il suo ginecologo. Valuti tuttavia se queste sue parole possano trovare anche voce e possa reintegrare questa faticosa esperienza con il suo percorso di vita e, mi permetto, con il vostro vissuto di coppia.
Gentile utente, i lutti sono tematiche complesse che portano con sé una parte di noi stessi. Ciò che mi preme sottolinearle è che rielaborarlo con un percorso terapeutico adeguato le consentirebbe di stare meglio ma, soprattutto, di evitare che tutto ciò che non è risolto possa impattare sul futuro figlio o figlia che avrà. Perché non farsi aiutare? Ci pensi.
Saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera. La perdita di una gravidanza, indipendentemente dalla settimana di gestazione, è una perdita che lascia un profondo senso di dolore, inimmaginabile se non lo si ha provato è difficile da superare, soprattutto quando lo si tiene dentro per cercare di proteggere gli altri. Le suggerisco di parlarne con uno psicoterapeuta che la possa aiutare a superare questo lutto/perdita e che la aiuti ad affrontare serenamente la nuova gravidanza. Senza aver superato questo dolore, potrebbero esserci delle ripercussioni sul modo di vivere la gravidanza successiva. La psicoterapia è la soluzione ottimale.
Cordiali saluti Chiara Tomassoni
Buonasera credo che la sua esperienza di perdita necessiti di trovare uno spazio dove poter essere elaborata. Lei con le sue risorse e l’aiuto della sua famiglia è riuscita a star meglio ma l’aborto è un vero e proprio lutto, spesso non riconosciuto come tale che porta via quella parte di sè fatta di aspettative e pensieri legati al bambino che doveva nascere. Per questo darsi la possibilità di approfondire i suoi vissuti potrebbe aiutarla a vivere meglio le gravidanze delle persone che la circondano senza aver paura di risentire dolore oppure di esprimere una preferenza di nome che invece sarebbe un suo diritto oltre che immagino un suo piacere.
Un caro saluto Dott.ssa Anna Tomaciello
Buonasera, evitare di parlare dell'accaduto non l'aiuta ad elaborare ma rinforza il dolore della perdita. Se non vuole parlare col suoi familiari, si faccia aiutare da un professionista purché dia voce adeguata a quanto è successo. Un caro saluto, dr.ssa Daniela Benvenuti
Gentile Signora,
Mi dispiace che stia attraversando una tale sofferenza. Le esperienze di perdita possono provocare molto dolore, specialmente se non si ricevere adeguato sostegno. Per questo può provare a rivolgersi ad uno psicoterapeuta, il quale potrà accompagnarla in questo momento così delicato della sua vita.
Le mando i miei saluti. Dr.ssa Marta Fuscà
Gentile utente di mio dottore,
Un aborto è sempre un evento molto doloroso che richiede il giusti tempo per poter esser elaborato. Nel suo caso ritengo che il dolore sia ancora vivo e probabile richieda ancora una certa elaborazione. In questi casi può esser utile il supporto psicologico, proprio per poter attraversare questo dolore al fine di poterlo poi lasciarlo andare via dando spazio alla propria vita e al proprio futuro, che perchè no, potrebbe esser caratterizzato dall' arrivo di un nuovo bambino. A proposito di quest' ultimo, magari cambiare nome potrebbe spezzare il legame con il precedente, anche perché questo neonato non sarebbe un sostituto del primo ma una vita a se.
Dovesse aver bisogno di sostegno, in questo momento così delicato della sua vita, non esiti a contattarmi.

Un caro saluto
Dott. Diego Ferrara
Gentile utente,
l'esperienza di aborto è un evento doloroso, come anche lei ha ben descritto. Rappresenta un lutto che deve essere elaborato. Grazie alla sua famiglia si è ripresa ma rimane il segno di un dolore che non può essere dimenticato o rimosso, ma solo accettato. Lei stessa dice che ci pensa ogni giorno e non ne parla solo per non far preoccupare i suoi familiari. L'accettazione è quella condizione in cui lei riuscirà a convivere più serenamente con quanto accaduto. Finché non fa questo passaggio sembra che il destino, come lei ha detto, stia sempre lì a ricordarlo; ci saranno infatti sempre eventi che la riporteranno a quel ricordo. Un contatto con uno psicologo potrebbe esserle utile in questo momento per creare le giuste condizioni e accogliere con serenità una nuova gravidanza. Sarà allora in grado di capire se mantenere lo stesso nome o cambiarlo. Un caro saluto
Cara utente, Intanto voglio dirle che la capisco, è una perdita a tutti gli effetti e quando perdiamo qualcuno che amiamo per poter elaborare il lutto abbiamo bisogno di parlarne e non di far finta che vada tutto bene. Il nome che aveva pensato per suo figlio era destinato a suo figlio e quindi lo chiami per nome perché l'aiuterá a mettersi in contatto con questo dolore ed elaborarlo. Se posso darle un consiglio provi a farlo insieme ad uno psicoterapeuta, perché da sola ci ha già provato ma il pensiero e il dolore sono ancora intrappolati lì. Così potrà prepararsi ad accogliere meglio una nuova gravidanza senza trascinarsi dietro un dolore così grande.
Cari saluti
Gentile signora, da quello che posso intuire questa è stata la sua prima esperienza di gravidanza e non è andata a buon fine. Il dolore dì un aborto è sempre devastante, poi se lei ha investito molto sulla nascita di questo primo figlio, tanto da scegliere già il nome, la sensazione è di perdita assoluta, come un amore spento sul nascere, ovvero un trauma!! Ecco perchè si sente così. Ma se ha intenzione di provarci ancora, mi permetto di dirle che questo non è un buon modo per partire in quella avventura chiamata gravidanza, perchè di ostacoli ce ne possono essere tanti nel mentre, e più lei idealizzerà questo bimbo che crescerà nella sua pancia, più il confronto con il bambino reale potrebbe essere molto deludente. Si faccia aiutare a sistemare questo dolore e a ripartire con più sicurezza e fiducia . Un caro saluto
Salve,
dietro al tema della perdita c'è davvero tantissimo.
Le consiglio di esplorare questo tema con un professionista.
un saluto,
MMM

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