Salve, ho 49 anni e da maggio ho iniziato ad avere degli attacchi di panico dovuti al fatto che non
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Salve,
ho 49 anni e da maggio ho iniziato ad avere degli attacchi di panico dovuti al fatto che non riuscivo più a deglutire
avevo paura di soffocare mangiando qualsiasi cosa. Sono dimagrito qualche chilo che non riesco a riprendere e inoltre da quel momento ho iniziato ad accentuare la mia ipocondria manifestando la paura di avere qualche malattia grave o tumore, misuro spesso pressione, saturazione e mi sono comprato anche un glucometro per misurare la glicemia. Ho un ansia incredibile che non riesco a fermare e controllare.
Avevo iniziato un percorso con una psicologa che ho interrotto ad agosto, ma credo di dover ancora continuare.
Potete darmi qualche consiglio? Grazie.
ho 49 anni e da maggio ho iniziato ad avere degli attacchi di panico dovuti al fatto che non riuscivo più a deglutire
avevo paura di soffocare mangiando qualsiasi cosa. Sono dimagrito qualche chilo che non riesco a riprendere e inoltre da quel momento ho iniziato ad accentuare la mia ipocondria manifestando la paura di avere qualche malattia grave o tumore, misuro spesso pressione, saturazione e mi sono comprato anche un glucometro per misurare la glicemia. Ho un ansia incredibile che non riesco a fermare e controllare.
Avevo iniziato un percorso con una psicologa che ho interrotto ad agosto, ma credo di dover ancora continuare.
Potete darmi qualche consiglio? Grazie.
Buonasera, riprendere il percorso di psicoterapia, soprattutto se ha già riscontrato dei benefici nel corso dei precedenti mesi, può essere una ottima idea, trovando la stessa indicazione nel trattamento della sintomatologia ansiosa. Mi sento tuttavia di consigliarle anche, qualora la sintomatologia sia molto intensa ed invalidante e fonte di marcata sofferenza nella sua quotidianità, di consigliarle la possibilità di un consulto con uno specialista psichiatra.
Cordial saluti
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Gentile utente, il suo stato di ansia sembra generalizzarsi sempre di più, invadendo il suo corpo e dandole l'idea che sia malato. Inoltre, il suo tentativo di tenerla sotto controllo potrebbe acuirla ancora di più, come in un circolo vizioso. La sua intuizione di continuare il percorso psicologico è buona, ricominci il prima possibile
Buonasera, i suoi sono tipici sintomi ansiosi. Il su corpo manifesta quello che il suo cuore sta cercando di dirle ma che lei forse fa fatica ad ascoltare. Il consiglio è spassionatamente quello di riprendere un percorso psicoterapeutico e di non cercare di farcela da solo... non serve!
Se ha bisogno sono qui!
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Gentile utente spesso mi è capitato di avere a che fare con somatizzazioni. Spesso il sintomo è qualcosa di protettivo a cui dare un significato. Il mio approccio consiste in una prima call gratuita durante la quale avviene una prima raccolta ana a cui far seguire un percorso di psicoterapia in presenza oppure online. Per ulteriori delucidazioni non esiti a contattarmi. Cordialità dott. Gaetano Marino
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gent. Utente, sembra stia vivendo una forte ansia, che comprende la preoccupazione per la salute e per la difficoltà di deglutizione. Riprendere la psicoterapia è molto importante al fine di gestire l'ansia e i pensieri ipocondriaci ed è un buon passo per rompere circoli viziosi. Cordialmente, Dott.ssa Arianna Moroni, Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
Gent.mo, sarebbe opportuno potesse riprendere un lavoro psicoterapeutico che per altro aveva iniziato. Attraverso questo potrà trovare risposte al suo disagio. SG
Buongiorno, è difficile dare consigli perchè sta vivendo un momento certamente molto faticoso e non sarebbe professionale dare indicazioni in merito alla sua sintomatologia solamente in base a questa descrizone. Certamente riprendere un percorso di psicoterapia che la aiuti a capire l'origine di questi sintomi e a risolverli sarebbe la cosa più utile. In base alla situazione e a quanto i sintomi sono al momento invalidanti potrebbe essere necessario associare un trattamento farmacologico (da valutare col terapeuta ed eventualmente contattare uno psichiatra per questo). Se stava meglio dopo la terapia è possibile che sia accaduto qualcosa che ha fatto precipitare la situazione? magari ci sono alcuni trigger che riattivano i sintomi e sarebbe davvero utile capire i trigger attuali ma anche ciò che è all'origine della sintomatologia. I sintomi sono una risposta disadattiva che che abbiamo imparato a mettere in atto per ripararci da qualcosa di emotivamente troppo grande che la nostra mente non avrebbe potuto affrontare. In questa chiave di lettura, un trattamento che possa eventualmente associare la terapia EMDR potrebbe essere di aiuto.
Come mai ha interrotto il percorso? È stata una sua decisione e cosa l'ha spinta ad abbandonare la terapia?
Credo che dovrebbe partire da queste domande.
Che rapporto ha con il chiedere aiuto?
Resto a sua disposizione
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Buongiorno. Si fa bene intanto a pensare di continuare il percorso di psicoterapia. é importante capire quando è nato il sintomo, che fase stava vivendo e quindi la funzione che paradossalmente il sintomo svolge.
Ho seguito un caso molto simile al suo e dopo qualche mese si sono visti i primi risultati alleggerendo di molto la paziente che continua a lavorare sulle sue difficoltà che i suoi sintomi coprivano.
Un caro saluto
Lucrezia Lopolito
Ho seguito un caso molto simile al suo e dopo qualche mese si sono visti i primi risultati alleggerendo di molto la paziente che continua a lavorare sulle sue difficoltà che i suoi sintomi coprivano.
Un caro saluto
Lucrezia Lopolito
Buonasera. La sua vulnerabilità è aumentata in modo notevole attorno al mese di maggio. Quindi le suggerisco di porre il fuoco su cosa è successo nella sua vita, cosa è cambiato attorno o un prima di questo mese per cominciare a comprendersi. Sicuramente è fondamentale proseguire con un percorso psicologico. Mi può scrivere se ha bisogno di altra informazione. Saluti
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Carissimo,
le sarebbe utile intraprendere un percorso di psicoterapia Cognitivo-Comportamentale.
Rimango a disposizione.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Daniela Voza
le sarebbe utile intraprendere un percorso di psicoterapia Cognitivo-Comportamentale.
Rimango a disposizione.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Daniela Voza
Buonasera,
mi dispiace molto che stia attraversando questo momento difficile.
I sintomi che descrive possono essere molto impegnativi e bisogna comprendere quanto possano influire sul suo benessere quotidiano. Potrebbe essere utile riprendere il percorso con la psicologa o consultare un professionista della salute mentale per ottenere supporto nel gestire l'ansia e le preoccupazioni che sta vivendo.
Le auguro di trovare presto sollievo.
Un cordiale saluto.
mi dispiace molto che stia attraversando questo momento difficile.
I sintomi che descrive possono essere molto impegnativi e bisogna comprendere quanto possano influire sul suo benessere quotidiano. Potrebbe essere utile riprendere il percorso con la psicologa o consultare un professionista della salute mentale per ottenere supporto nel gestire l'ansia e le preoccupazioni che sta vivendo.
Le auguro di trovare presto sollievo.
Un cordiale saluto.
Salve, le consiglio di continuare ad indagare in se stesso quali possano essere i motivi del suo malessere con l'aiuto di un terapeuta. Potrebbero essere di varia natura ma in questo modo lei si tormenta e basta. Un saluto
Gentile utente scrive di non riuscire a controllare l'ansia, credo che non debba essere questo il suo obiettivo. Piuttosto provare a mettersi in ascolto dell'ansia, imparare a comprendere il messaggio di cui si fa portavoce. È complesso, faticoso e doloroso, ma con un buon percorso di psicoterapia è possibile. Riprenda e se ci sono "sospesi " rispetto ai motivi per cui ha deciso di interrompere riparta da lì, magari approfondendo col collega che la seguiva.
La saluto.
La saluto.
Gentile utente, la difficoltà a deglutire lascia intendere una marcata rigidità dei muscoli coinvolti nella deglutizione. Pertanto, è probabile che a partire da maggio sia accaduto qualcosa nella sua vita che le ha indotto uno stato di tensione/rigidità?
La focalizzazione sul corpo e pertanto sui sintomi corporei, la distoglie su ciò che nella sua vita è accaduto e accade tutt'ora, alterando il suo senso di stabilità personale. Cordiali saluti, Dott.ssa Antonella Cramarossa
La focalizzazione sul corpo e pertanto sui sintomi corporei, la distoglie su ciò che nella sua vita è accaduto e accade tutt'ora, alterando il suo senso di stabilità personale. Cordiali saluti, Dott.ssa Antonella Cramarossa
Caro utente grazie per la condivisione.
Immagino che avrà già fatto accertamenti fisici per la difficoltà legata alla deglutizione e al dimagrimento...ma da un punto di vista psicologico he cosa non riesce a mandare più giùnella sua vita? Il consiglio che mi sento di darle è di proseguire il suo percorso terapeutico e di aver fiducia nella sua psicologa.
Buon proseguimento.
Dott.ssa Francesca Albicini
Immagino che avrà già fatto accertamenti fisici per la difficoltà legata alla deglutizione e al dimagrimento...ma da un punto di vista psicologico he cosa non riesce a mandare più giùnella sua vita? Il consiglio che mi sento di darle è di proseguire il suo percorso terapeutico e di aver fiducia nella sua psicologa.
Buon proseguimento.
Dott.ssa Francesca Albicini
Capisco quanto possa essere difficile gestire l’ansia, soprattutto quando si manifesta attraverso attacchi di panico e paure per la salute. È comune che eventi come la difficoltà a deglutire inneschino una preoccupazione per il corpo, e che questa si traduca in ipocondria o nella necessità di monitorare costantemente i parametri vitali. Riprendere il percorso psicologico può senz’altro essere un passo utile, soprattutto se rivolto ad affrontare le radici di questa ansia e a sviluppare strategie di gestione degli attacchi di panico e delle paure per la salute. Inoltre, tecniche come il rilassamento, la respirazione profonda e la mindfulness possono aiutarti a riportare l’attenzione al momento presente e a ridurre l’ansia. Considera anche piccoli obiettivi graduali, ad esempio limitare il numero di volte in cui ti misuri pressione o glicemia ogni giorno. Questi piccoli passi, insieme al supporto psicologico, possono aiutarti a ritrovare sicurezza e serenità nel tuo corpo e a ridurre l'ansia progressivamente.
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