Salve, ho 41 anni e da circa 6 prendo la paroxetina anche se nel corso del tempo mi è capitato più v

24 risposte
Salve, ho 41 anni e da circa 6 prendo la paroxetina anche se nel corso del tempo mi è capitato più volte di scalare il dosaggio per poi sistematicamente rialzarlo in concomitanza di situazioni spiacevoli come un lutto o la separazione da una compagna. Mi sembra pertanto di essere entrato in una sorta di loop dove vedo l'ansia come una sorta di malattia che non può essere curata, richiedendo l'assunzione di un farmaco vita natural durante. Potrei avere dei consigli su come affrontare questa situazione ed uscire dunque da questa specie di tunnel. Grazie cordiali saluti
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Gentile utente, l’ansia è qualcosa che può purtroppo accompagnarci per tutta la vita andando a ripresentare in momenti difficili per noi. Da un punto di vista farmacologico per dubbi o cambiamenti di dosaggi la invito sempre a chiedere consulto al suo psichiatra o medico di riferimento. Per quanto riguarda la sua visione pessimista dell’ansia posso dirle che affiancare un percorso psicologico a quello farmacologico può aiutarla a trovare certamente delle strategie per fronteggiare questo problema. Purtroppo l’ansia non scompare mai del tutto, ma è normale, tutti proviamo ansia in determinate situazioni, ma ciò non vuol dire che non si possa imparare a gestirla e a conviverci. Spero di esserle stato d’aiuto.

Distinti saluti, Dott. Morgione Massimo
Buonasera a lei,
I farmaci possono essere utilizzati nelle emergenze, per superare un momento particolarmente stressante e per permettere di riallinearci con la realtà. Non bisogna abusarne per scongiurare l’effetto anestetico.
Le strategie che possono essere attuate per imparare a gestire l’ansia hanno un unico obiettivo: comprendere che l’ansia è il segnale che in quel determinato momento della propria vita c’è qualcosa che non va, che non si è perfettamente centrati. Il segnale, che si manifesta con reazioni corporee, ci avvisa che a monte c’è una causa che fa innescare l’ansia. Molto utile sarà il supporto psicologico di un professionista che può sostenerti in questo percorso e che sarà molto più efficace dell'uso esclusivo dei farmaci. Ti insegnerà come fidarti del tuo corpo ed interagire in modo positivo con lui, a controllare il pensiero e saperlo indirizzare nel modo giusto.
Buon lavoro!
Gentilissimo, il farmaco che assume permette di controllare chimicamente i livelli di serotonina (conosciuta anche come l'ormone del buonumore) nell'organismo. Questo fa si che quando assume il farmaco stia meglio e quando non l'assume stia peggio, ma non le insegna a stare meglio autonomamente. Per questo motivo di fronte a problemi di depressione e ansia accanto al trattamento farmacologico viene consigliato un percorso di psicoterapia, che permetta al paziente di acquisire strategie atte a relazionarsi in maniera sana con le proprie ansie e le proprie paure al fine di raggiungere una vita ricca di valore e significato. Resto a sua disposizione se lo desidera e la saluto cordialmente, dott.ssa Manuela Leonessa
Buonasera.
L'ansia spesso si ripresenta in momenti difficili della vita e diventa un problema quando non riusciamo a gestirla ma é lei che gestisce noi.
I farmaci devono certamente essere gestiti dal medico che la sta seguendo, ma accanto ai farmaci un percorso psicologico potrebbe certamente aiutarla a gestire l'ansia quando questa si presenta ed eventualmente a saperci convivere.
Resto a disposizione.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Cristina Fratto
Buonasera! I farmaci funzionano molto bene per alcune cose e meno per altre. Immagino che chiunque abbia prescritto la terapia, abbia anche spiegato l'importanza di integrarla con una psicoterapia. L'ansia non è una malattia, ma un sintomo, un segnale, un linguaggio. Se il farmaco è necessario, che ben venga (sono certo che ci sia uno psichiatra a seguirla da questo punto di vista). Ma, considerato il carattere ripetitivo, credo possa esserle di aiuto una psicoterapia ben strutturata che si occupi di aspetti, vissuti, emozioni che "loopano" perché non vogliono essere spenti, sedati, anestetizzati. In bocca al lupo per tutto
Buongiorno, la ringrazio della condivisione. Non è ben chiaro se lei è seguito da un professionista e se questi disturbi sono stati ben inquadrati o diagnosticati. Mi rendo conto che ciascuno di noi ha una storia di vita difficilmente descrivibile in poche righe, e poiché ci sono elementi mancanti, non so se una risposta approssimativa Le possa essere utile in questo momento. Comunque Le consiglierei di darsi la possibilità di iniziare, eventualmente, un percorso di psicoterapia che possa aiutarLa a comprendere le radici di questi suoi disturbi. Credo che come ogni emozione anche la sua paura vada compresa e trasformata, più che frenata e allontanata. Un caro saluto e resto a disposizione anche per consulti online, dssa Cristina Sinno
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere altre domande, o desiderasse ricevere ulteriori informazioni, non esiti e chiedere.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Caro utente, l'ansia è un emozione che fa parte della vita di ognuno di noi, ahimè o forse per fortuna non possiamo cancellarla. Poichè l'ansia in una certa quantità è assolutamente funzionale come tutte le emozioni che abbiamo. quando però accade qualcosa di molto doloroso probabilmente per lei questa emozione esce fuori della soglia di tolleranza. Forse potrebbe essere utile per lei riflettere su nuovi modi per gestire e tollerare quest'emozioni. Familiarizzare con lei, e non esserne solo dolorosamente infastidito. Rimango a sua disposizione Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buonasera, il farmaco che assume da qualche anno e di cui gestisce il dosaggio in relazione alle situazioni che si trova a vivere, le permette di regolare il suo stato emotivo, abbassa l' ansia e alza il tono dell'umore, agendo chimicamente sui livelli di serotonina. Tuttavia, questo non la aiuta ad entrare in contatto col suo mondo interno, con le sue emozioni, non la aiuta ad avere consapevolezza di sé, a conoscersi e a farsi conoscere da chi le sta accanto. Lei desidera uscire da questo "tunnel" e questo è molto importante. Un percorso psicologico le sarebbe sicuramente di grande aiuto: si prenda cura di sé ed intraprenda questo viaggio. Un caro saluto.
Dott.ssa Marisa Zaninotto
Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi la sua storia e le sue preoccupazioni. L'ansia è un'emozione con la quale dobbiamo convivere, ma possiamo imparare delle strategie per gestirla. Il farmaco può aiutare a gestire il sintomo nel momento; abbinare un percorso psicologico potrebbe aiutarla a prendere consapevolezza di ciò che le attiva l'ansia e a trovare delle strategie per gestirla. Resto a disposizione se volesse approfondire, un saluto. Dott.ssa Sonia Castagnolo
Buonasera,
comprendo come l'ansia possa farla sentire in scacco, tuttavia a dispetto di quel che sente non si tratta di una malattia cronica cui sentirsi destinati in eterno. La terapia farmacologica alle volte sicuramente può essere un prezioso alleato, ma non può e non dovrebbe sostituirsi ad un lavoro psicologico in cui ingaggiarsi in prima persona. L'ansia è un sintomo a cui occorre dare voce, mettersi in ascolto delle richieste che porta per quanto siano confusamente proposte. Si dia una occasione diversa e in compagnia di un professionista che le ispiri fiducia dialolghi con la sua ansia.
Resto a disposizione per accompagnarla, se lo volesse, in questo percorso.
Dott.ssa Giulia Campana
Buongiorno, comprendo la sua preoccupazione e per questo la inviterei ad affiancare alla terapia farmacologica un percorso psicologico : il farmaco infatti si occupa solo di bilanciare chimicamente quello che sente, mentre con un terapeuta potrebbe approfondire come gestirlo e affrontarlo nel quotidiano.
Rimango disponibile, dottoressa Chiara Carraro
Gentilissimo, non ho consigli, se non invitarti a considerare un percorso psicologico parallelo all'uso di psicofarmaci, qualora non lo avessi già iniziato, in modo tale da rendere più completo il trattamento di quello che mi sembra tu viva come un problema di cui temi di non poterti liberare. La luce in fondo al tunnel c'è, ma è importante camminare nella sua direzione, accettando di dover attraversare il buio prima di scorgere il primo barlume. Abbi fede: affidati ad uno specialista e insieme il percorso sembrerà meno spaventoso. Un caro abbraccio!
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Non ho ben chiaro da quale professionista le sia stato prescritto il farmaco. Se ha dubbi sulla somministrazione le consiglio di rivolgersi al suo medico di base, che eventualmente la indirizzerà nel modo giusto. Per poterla consigliare nel modo giusto, sono necessarie maggiori informazioni sulla sua storia. A tal proposito le consiglierei anche di rivolgersi ad uno psicologo per affrontare le sue problematiche di ansia ed elaborare strategie utili ad affrontarle. Rimango a disposizione. Dott.ssa Veronica Savio
Buon pomeriggio,
Siamo abituati a considerare l' ansia come un qualcosa di negativo. L' ansia di per sé può creare o può distruggere. L' eccesso, in entrambi i lati, può essere dannosa. Quando è eccessivo siamo paralizzati, con attacchi e con una ridotta razionalità. Quando, al contrario è nulla, passiamo al menefreghismo e nella bassa concentrazione . Tutto deve trovare un equilibrio. L'equilibrio non è detto che sia all' interno del farmaco. Un percorso terapeutico, aggiunto a quello farmacologico, potrebbe aiutarla a raggiungere un beneficio duraturo
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Gentile utente, mi dispiace per la situazione che vivendo. Immagino quanto siamo faticosi emotivamente questi cicli che conosce e descrive molto bene. Sul dosaggio del farmaco è importante che si affidi allo specialista che lo ha prescritto. Le suggerisco poi di attivare un percorso di psicoterapia poiché il farmaco da solo può solo darle una sensazione di benessere momentaneo. È importante che impari a gestire le difficoltà che vive quotidianamente per capire come far fronte ai cicli e ricicli che sperimenta.
Un caro saluto,
Dott.ssa Del Giudice Genoveffa
Salve, mi dispiace molto per la situazione di sofferenza che sta vivendo, non deve essere facile. In alcuni momenti di vita può essere di aiuto un supporto farmacologico, che va però assunto con regolarità e sotto prescrizione medica, con costanti monitoraggi. Accanto a questo potrebbe essere utile comprendere meglio che significato hanno per lei la perdita, la separazione e il lutto. Questi eventi sono di sicuro fonte di dolore per tanti di noi, ma possono avere un significato ed essere vissuti in modo molto diverso in base alla nostra storia e alle lenti dei nostri occhiali, con cui guardiamo quello che ci accade. Tale consapevolezza potrebbe essere un punto di partenza verso un cambiamento desiderato. Un caro saluto.
Gentile Utente, sembra che questa ansia nonostante tutto non voglia andar via, quindi mi chiedo se si è mai messo in ascolto del messaggio che porta l'ansia ogni qualvolta si ripresenta nella sua vita.
Il sintomo comunica sempre qualcosa, in genere un malessere che evidentemente non trova altre vie per potersi esprimere.
Capisco il suo pessimismo dopo molti anni, per questo la invito a richiedere una consulenza psicologica, mettere in comunicazione il nuovo professionista che sceglierà con il suo medico psichiatra e iniziare un nuovo percorso.
Spero di esserle stata d'aiuto, la saluto cordialmente.
Salve,

Comprendo le difficoltà che stai affrontando nel gestire l'ansia e nell'uso continuato della paroxetina. È comprensibile che dopo aver affrontato situazioni spiacevoli come un lutto o una separazione, tu abbia bisogno di un sostegno farmacologico per gestire l'ansia.

Tuttavia, è importante considerare che l'ansia può essere gestita anche attraverso altre modalità oltre alla sola terapia farmacologica. Ecco alcuni consigli che potrebbero aiutarti ad affrontare questa situazione e ad uscire da questo "tunnel":

1. Psicoterapia: Considera la possibilità di iniziare un percorso di psicoterapia con uno psicologo o uno psicoterapeuta esperto nell'affrontare l'ansia. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è particolarmente efficace nel trattamento dell'ansia e può aiutarti ad acquisire nuove abilità per gestire i sintomi senza la necessità di un farmaco.

2. Tecniche di rilassamento: Impara e pratica regolarmente tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, la meditazione, lo yoga o la mindfulness. Queste tecniche possono aiutarti a ridurre lo stress e l'ansia in modo naturale.

3. Stili di vita sani: Mantieni uno stile di vita sano che includa una dieta equilibrata, esercizio fisico regolare e un sonno adeguato. Uno stile di vita sano può contribuire notevolmente al benessere emotivo e alla gestione dell'ansia.

4. Supporto sociale: Cerca il sostegno di amici, familiari o di un gruppo di supporto. Parla apertamente delle tue preoccupazioni e condividi le tue esperienze. Sentirsi compresi e sostenuti può essere molto utile nel gestire l'ansia.

5. Graduali riduzioni del farmaco: Se decidi di ridurre l'assunzione di paroxetina, fallo gradualmente sotto la supervisione del tuo medico. Non interrompere improvvisamente il farmaco, poiché potrebbe causare sintomi di astinenza e peggioramento dell'ansia.

È importante consultare sempre il tuo medico prima di apportare qualsiasi cambiamento alla tua terapia. Insieme potrete valutare le opzioni disponibili e pianificare un approccio personalizzato per gestire l'ansia in modo efficace.

Ti auguro il meglio nel tuo percorso verso il benessere emotivo.

Cordiali saluti,
Dott.ssa De Pretto
Salve, immagino che possa essere molto pesante per lei e che la porti a soffrire. L'utilizzo dei farmaci antidepressivi può essere molto efficace per aiutare a gestire l'ansia e ridurne l'impatto sulla vita quotidiana. Tuttavia è necessario un attento monitoraggio da parte di uno psichiatra per valutare il dosaggio migliore. Aumentare o ridurre in modo improvviso può portare a squilibri. Un confronto con uno psichiatra potrebbe aiutarla a comprendere qual è l'approccio giusto al farmaco per lei in questo momento. Rispetto alla sua personale visione dell'ansia, mi viene da dirle che una certa dose di ansia nella nostra vita è funzionale per preservarci. Di fatto l'ansia è un'attivazione, ed è necessario essere all'erta quando c'è un pericolo importante per noi. Diventa un problema nel momento in cui in qualche misura non riusciamo più a comprenderne il senso (per esempio, ci attiviamo un po' per tutto, o solo in risposta a determinati stimoli e in maniera molto forte). Potrebbe esserle utile un percorso psicologico per comprendere che senso ha l'ansia nella sua vita, ricostruirne la storia, così da trovare insieme allo psicoterapeuta delle vie alternative. Rimango a disposizione.
Un saluto, dott.ssa Arianna Mercurio
Buongiorno,
Il farmaco cancella le manifestazioni fisiche dell'ansia ma non risolve il problema alla radice. L'unico modo per risolvere realmente il problema è intraprendere un percorso di sostegno psicologico che la porti a scoprire le cause.
Dott. Marco Cenci
Gentile utente, il farmaco aiuta nella manifestazione di sintomi ma non agisce profondamente in merito alla componente emotiva, affettiva, identitaria, ecc...
Ci sono delle corde dell'anima che possono essere toccate solo attraverso il contatto con chi ha gli strumenti per suonarle, insieme a lei. Le sarebbe sicuramente d'aiuto intraprendere un percorso di sostegno psicologico. Resto a disposizione.
Cordialmente,
dott.ssa Marta Enrica Giordano
Buon pomeriggio, per la gestione farmacologica la invito a consultare un medico mentre le consiglio parallelamente l'avvio di un percorso psicologico al fine di esplorare l'ansia e le questioni ad essa correlate. Resto a disposizione, anche online, per un consulto.
Cordiali saluti, Dott.ssa Laura Raciti

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