Salve, ho 37 anni e soffro da tanti anni di ansia associata a depressione, da 6 anni sono in cura on

17 risposte
Salve, ho 37 anni e soffro da tanti anni di ansia associata a depressione, da 6 anni sono in cura on line con uno specialista e professore di psicoterapia post razionalista. Purtroppo dopo il primo lock down ho avuto un peggioramento della mia salute emotiva, e combatto da un paio di anni con un sintomo molto debilitante (non che i sintomi ansiosi non lo fossero):il vuoto emotivo. Col terapeuta stiamo cercando di fare tutto il possibile per venirne fuori o quantomeno stare meglio a piccoli passi, peccato perché prima del lock down stavo decisamente meglio, avendo superato una precedente fase critica costituita da ansia intensissima. Ho seguito e seguo anche varie cure farmacologiche ma francamente a parte un effetto placebo non hanno alleviato le mie pene. Vi chiedo, la condizione di vuoto emotivo è reversibile, si può tornare a sentirsi vivi e a risentire le emozioni (soprattutto quelle negative, con cui faccio tantissima fatica)? Ovviamente il mio terapeuta tenta di incoraggiarmi il più possibile, soprattutto a evitare il lamento e il pianto che è assolutamente deleterio ma che è indice di una profonda sofferenza.
Volevo un'opinione da voi altri professionisti. Grazie.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa proseguire il percorso di psicoterapia al fine di trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Cercate di capire insieme su quali scogli ancora rimanete incagliati e riuscite a non andare avanti cercando di comprenderne le motivazioni più profonde.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno,
Sono dispiaciuta per questa sua situazione che perdura da tempo.
È bene che trovi uno specialista che si occupi dell'ansia e di tutto ciò che l'ha portata ad avere questo vuoto emotivo.
Un buon lavoro anche a livello farmacologico.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Gentile Utente, il senso di vuoto e appiattimento è un sintomo, e come tale è lì per comunicare informazioni che una volta svelate rendono non necessaria la sua presenza. Se ne esce assolutamente si. Mi permetto di aggiungere che il pianto che ha è umano e comprensibile, e non va evitato quanto piuttosto fare attenzione a che non divenga l'unica attività che ci concediamo per risolvere il problema. Lo sconforto ci sta, ci dice che vorrebbe star meglio, e restano da concordare piccoli passi, graduali e continui, che ci riportino ad una vitalità più forte. Spesso si aspetta di star bene per fare qualcosa, ma la verità è che bisogna fare qualcosa per star bene, e in questo il lavoro con il suo terapeuta si dovrà concentrare. Altrimenti rischia di diventare l'attesa di un giorno in cui lei svegliandosi senta di non stare più male. Un caro augurio di buona fortuna
Il vuoto da lei descritto, noti come apatia o, meglio ancora, come anedonia, fanno parte della sintomatologia depressiva da Lei descritta. Certamente è una condizione clinica reversibile. Concordo con il collega Dr. Vellucci: la motivazione al cambiamento è essenziale. Ipotizzo che, per tale ragione, il suo terapeuta scoraggi il suo “lamento”: crogiolarsi nella propria sofferenza può condurre ad una fase di stallo e, per uscirne, deve mobilitarsi gradualmente in una direzione più “operativa”. Anche i farmaci, per quanto efficaci, non fanno “il miracolo”, se in Lei prevale la convinzione che sortiscano esclusivamente un effetto placebo. La bacchetta magica non la possiede nessuno, ma solo Lei e il suo terapeuta potrete trovare gli strumenti più opportuni per tornare a sentirsi viva.
Gent.le utente,
mi spiace per la condizione di disagio che descrive.
L'esperienza di Lockdown ha dato sicuramente una bella "botta" e l'esperienza di "vuoto" che descrive può esserne sia un lascito (ci siamo visti privati di quanto, in un certo senso, ci dava delle "sicurezze" e/o "riempiva le giornate"), ma anche essere un "vuoto" gia presente ma latente, compensato finchè non c'è stato il lockdown. Indipendentemente da ciò il consiglio che mi sento di darle, in questo spazio e senza conoscerla, è di continuare con la sua terapia, avendo fiducia nel suo terapeuta ed in sè, e di provare a vedere questo "vuoto" non come la "mancanza di qualcosa", ma come uno "spazio potenziale" in cui possa essere accolto e/o creato qualcosa di nuovo.
Cordialmente
GR
Gentile utente, dovrebbe cercare quale parte della sua personalità ha sollecitato il look down per capire dove il circuito elettrico emotivo si è interrotto. A volte sono elementi inconsci e profondi. Continui a lavorare con il suo terapeuta vedrà che ci arriverete. Saluti Dott ssa Silvana Zito
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Buon giorno e grazie per la sua domanda. Credo che sia opportuno per lei attuare attenta e profonda indagine intrapsichica per capire i suoi dinamismo e risonanze interne. A sua disposizione. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Gentile signora, le sue parole descrivono bene il vuoto che sente, certo che può cambiare: il vuoto si può riempire, tutto può essere trasformato.
Non la conosco, ma intuisco che lei abbia la forza, il coraggio e l’amore per guarire.
Buona fortuna.
Giada Bruni
Buongiorno,
continui pure il percorso di psicoterapia e la cura farmacologica, vedrà che con il tempo troverà la strada della serenità grazie alle competenze che appunto acquisirá tramite la psicoterapia.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, sicuramente sta vivendo una situazione emotiva molto complessa. In situazioni di fatica e disagio capita spesso di abbassare o addirittura spegnere il volume delle nostre emozioni come difesa, perché considerate troppo dolorose o difficili da gestire. Con un percorso psicologico adeguato è sicuramente possibile riaccenderle. Naturalmente è un percorso che richiede pazienza e impegno.
Resto a disposizione.
Dottoressa Monica Mellone
Buonasera, tutti i vuoti possono essere colmati facendo crescere qualcosa. La parte lamentosa è una parte fragile che va ascoltata, accolta e aiutata. È nella relazione attuale che si curano i vuoti di relazioni passate.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentilissimo 37nne,

la mia opinione nei confronti della domanda "si può tornare a sentirsi vivi e a risentire le emozioni (soprattutto quelle negative, con cui faccio tantissima fatica)?" è un netto SI!

Ma cercare di mettersi in gioco con la speranza di farcela attraverso una terapia on-line, sarebbe come incoraggiare un bimbo ad esplorare i dintorno con uno sguardo dubbioso, se non proprio timoroso.

I sentimenti che si provano in un setting "face to face", non sono gli stessi di una terapia on-line.

Questo è quanto mi sento di dirLe.

Cordialmente.
Buongiorno, mi dispiace per la sua sofferenza, io sono convinta che la sua incapacità di provare emozioni sia superabile, con la giusta relazione terapeutica, se accompagnata in sicurezza, potrà tornare a sentire. Chiaramente sentire significa sentire tutto, felicità ma anche tristezza, entusiasmo ma anche dolore. Questo è il sale della vita,.se si apre, si apre a tutto,a.credo ne valga sempre la pena. Scrive che la terapia che fa è online,.potrebbe provare ad.imcpmtrare il terapeuta, anche questo fa parte di un movimento emotivo.
Un saluto
Claudia m
Buongiorno e grazie della della sua onestà nel descriversi. Ansia e depressione vengono per motivi semplici...non viviamo la vita che vorremmo, ecco perchè ha più senso chiamarla Repressione anzichè Depressione.
Poi purtroppo si aggiungono i farmaci, che comprensibilmente prende, ma che tolgono quel dolore e angoscia che in realtà servono come spinta a cambiare. Credo che più che cosa fare, debba chiedersi che vita vuole vivere, perchè star bene è "semplice", se abbiamo il coraggio di fare ciò che il nostro corpo ci dice, anzichè soffocare tutto tra paure, farmaci, panico e sensi di colpa.

Si ascolti bene, sono sicuro che dentro di sé ha già tutte le risposte al suo malessere e le soluzioni per star bene, dovrà solo avere il coraggio di vivere in funzione di esse.

Buon percorso..qualunque esso sia

Goffredo Bordese
Ciao
Mi dispiace sentire che stai affrontando questa situazione difficile. Il vuoto emotivo può essere una sfida, ma è possibile superarlo con il supporto adeguato. È positivo che tu stia ricevendo cure professionali e che tu stia lavorando attivamente con il tuo terapeuta per affrontare questo sintomo. È importante continuare a seguire il percorso terapeutico e rimanere aperto alle possibilità di cambiamento. Con impegno e pazienza, è possibile recuperare la vitalità emotiva e riscoprire una gamma più ampia di emozioni. Resta fiducioso nel tuo percorso e continua a perseguire il benessere emotivo.
Cordialmente
Dott. Tiziana Vecchiarini
Gentile utente, sì il vuoto emotivo è reversibile. Una terapia in presenza potrebbe essere più efficace, proprio per la parte emotiva. Cordiali saluti
Salve, è chiaro che la sua condizione è seria e prolungata, ma è altrettanto vero che il suo terapeuta sta operando in modo corretto nel non lasciarla crogiolare nella melma dell’autocommiserazione.
Fino a quando vedrà il vuoto come un nemico che la affonda non troverà risultato.
Se sceglierà di essere gentile con sé ed accoglierà il vuoto come uno spazio fertile allora potranno iniziare la sua trasformazione e la crescita con grande beneficio per la sua salute.
Cordialmente, dott.ssa Sandra Petralli

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