salve, ho 36 anni e da 9 soffro di disturbo pipolare tipo 2. da quando assumo il litio le ricadute d
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salve, ho 36 anni e da 9 soffro di disturbo pipolare tipo 2. da quando assumo il litio le ricadute depressive sono diminuite e riesco a stare in normotimia anche un anno e mezzo -due. ora sono in una fase di down non acuta da 5 mesi e non mi era mai capitato prima di stare cosi a lungo con sintomi di rimuginio e zero voglia di fare. sto prendendo litio 1200 lamictal 400 welbutrin da 5 mesi e da un mese brintellix 20mg... e' possibile che con tutti questi farmaci continuo ad essere stabilmente in fase down da 5 mesi?? vorrei convincere il mio psichiatra a cambiare drasticamente (o cambiare psichiatra)perche mi sembra inutile continuare ad insistere cosi mi sembra chiaro che questi farmaci non fanno alcun effetto nel mio caso.... sarebbe invece possibile associare il litio alla venafaxina? chiedo cosi giusto per farmi un'idea se possa essere saggio provare a cambiare drasticamente approccio
grazie
grazie
Buongiorno, comprendo il suo stato d'animo ma per cambiare trattamento farmacologico o modificare la combinazione di determinati farmaci è necessario affidarsi allo psichiatra (o ad un altro qualora decida di cambiare) poiché è importante visitarla di persona. Oltre a questo, consiglio di associare un percorso di psicoterapia poiché come ha potuto verificare in prima persona il solo farmaco agisce fino ad un certo punto. La combinazione di entrambi i trattamenti può portare benefici su più fronti. Le auguro il meglio
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Gentile Utente buonasera,
Considerando il percorso già avviato con il suo psichiatra le consiglio come la collega di rivolgersi a quest'ultimo per i dubbi circa i farmaci. Da quello che ha esposto, considererei nel quadro il contesto nel quale ci troviamo. Mi riferisco al periodo post lock down (non ancora totalmente concluso per alcune variabili).
Periodi come questi ci costringono a convivere con preoccupazioni, ansie ed emozioni negative, ci costringono a vedere tutto sotto un altro punto di vista e la nostra routine ne potrebbe risentire. Le consiglierei come la collega di prendere in considerazione un percorso di terapia o sostegno psicologico, per fare il punto della situazione in questo momento storico, anche considerando eventuali variabili famigliari che possono averne subito le conseguenze.
Spero di essere stata esaustiva, resto a disposizione per qualsiasi altro quesito o per un contatto,
Un caro saluto.
Dott.ssa Monica Vimercati - psicologa sistemica
Considerando il percorso già avviato con il suo psichiatra le consiglio come la collega di rivolgersi a quest'ultimo per i dubbi circa i farmaci. Da quello che ha esposto, considererei nel quadro il contesto nel quale ci troviamo. Mi riferisco al periodo post lock down (non ancora totalmente concluso per alcune variabili).
Periodi come questi ci costringono a convivere con preoccupazioni, ansie ed emozioni negative, ci costringono a vedere tutto sotto un altro punto di vista e la nostra routine ne potrebbe risentire. Le consiglierei come la collega di prendere in considerazione un percorso di terapia o sostegno psicologico, per fare il punto della situazione in questo momento storico, anche considerando eventuali variabili famigliari che possono averne subito le conseguenze.
Spero di essere stata esaustiva, resto a disposizione per qualsiasi altro quesito o per un contatto,
Un caro saluto.
Dott.ssa Monica Vimercati - psicologa sistemica
Buonsera condivido il pensiero delle colleghe. Parli con il suo psichiatra rispetto ai dubbi e la possibilità di cambiare terapia farmacologica. Rispetto alla ruminazione, alla scarsa motivazione e al tono poco vitale potrebbe avvalersi di un aiuto psicoterapico. Saluti
Gentile utente, mi rendo conto che fare i conti con un periodo di down di 5 mesi non sia proprio una cosa semplice. Tuttavia, come già espresso dalle colleghe, la terapia farmacologica richiede un attento monitoraggio di un medico Psichiatra. Anche qualora volesse modificare la terapia perché i benefici non le sembrano sufficienti, dovrà affrontare il discorso con lo specialista, chiarendo le sue motivazione e concordando un trattamento diverso. Esprima i suoi dubbi allo Psichiatra.
Le consiglio di pensare alla possibilità di affiancare alla terapia farmacologica una Psicoterapia. Sono molti gli studi scientifici che evidenziano una tenuta maggiore dei benefici, se terapia farmacologica e psicoterapia convivono nello stesso piano di trattamento.
Ci rifletta, e si confronti con il suo psichiatra.
La saluto e le auguro una pronta ripresa.
Dott Simone Tirelli
Le consiglio di pensare alla possibilità di affiancare alla terapia farmacologica una Psicoterapia. Sono molti gli studi scientifici che evidenziano una tenuta maggiore dei benefici, se terapia farmacologica e psicoterapia convivono nello stesso piano di trattamento.
Ci rifletta, e si confronti con il suo psichiatra.
La saluto e le auguro una pronta ripresa.
Dott Simone Tirelli
Il suo caso richiede un approfondimento
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