Salve, ho 35 anni e sono fidanzata da 6 mesi con un ragazzo della mia stessa età. Vivo da sola da 15

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Salve, ho 35 anni e sono fidanzata da 6 mesi con un ragazzo della mia stessa età. Vivo da sola da 15 anni ormai, non ricordo nemmeno da quanto tempo non parlo più con i miei genitori, soffro molto l'abbandono anche se mi sono guadagnata una vita di tutto rispetto nonostante la solitudine e le difficolta economiche. Dopo aver avuto diverse delusioni nelle relazioni (tra le quali una storia di 4 anni di violenza domestica, con un narcisista patologico), pensavo di aver trovato finalmente l'uomo con cui poter costruire una famiglia, una persona schietta e sincera, dolce, pulito, educato, un bravo ragazzo. Il più delle volte è così, ma..
Quando l'ho conosciuto stava finendo un percorso di psicoterapia per depressione dopo aver perso il suo ultimo lavoro ed aver deciso di riprendere l'università. Era sotto Xanax, magro come un chiodo, non dormiva la notte. Dopo poco, ha terminato il farmaco e sembrava essersi ripreso, a tratti soffriva di cervicale ma gestibile, ma ad oggi sta peggiorando e ricadendo di nuovo, sta molto male, non dorme mai e quindi per tutte le ore del giorno è stanco e fiacco, ha nausea e mal di testa. Non so se per l'euforia delle prime settimane/mesi non me ne sono accorta io, ma ad oggi mi sembra che la sua ansia stia condizionando anche la nostra relazione. Lui è uno che parla molto, impulsivo a dir poco, si sfoga con me su tutto, mi ripete le lezioni, mi chiama di continuo, ma io avverto la sensazione che tutto giri intorno a lui. Non è attento a quello che dico, non ricorda le cose, non mi chiede cosa faccio e come sto, insomma i miei bisogni, pensieri, preoccupazioni sembrano passare in secondo piano rispetto ai suoi. Gliene ho parlato già una volta, lui è rimasto sorpreso e si è scusato dicendomi che le sue intenzioni non sono queste e che gli dispiace che a me sia arrivato questo messaggio. Ha fatto dei piccoli passi, ora mi chiede sempre "come stai", ma è come se non gli importasse la risposta, tornando subito a parlare di sé.
Non so dire se questo atteggiamento lo ha sempre avuto e io non ci ho fatto caso perché mi stavo innamorando della sua voce, della sua energia, della sua dolcezza, oppure se è cambiato. So per certo che questo mi fa stare male, ogni volta che provo a parlare e mi rendo conto che lui non mi sta ascoltando (addirittura taglia il discorso) ne soffro perché è come se rivivessi il fatto di non contare nulla, di non essere mai abbastanza; però poi mi sento in colpa, perché ci sono giorni in cui vedo che sta veramente male, e mi dico che per una volta che ho incontrato una persona con la testa sulle spalle, che sta costruendo il futuro e mi vuole con sé, dolce, che mi lascia libera di essere chi sono, vorrei solo supportarlo senza dargli ulteriori problemi con le mie aspettative. Non so cosa pensare, se sia giusto mettere me stessa in primo piano e pretendere qualcosa che lui forse in queste condizioni non può darmi, oppure capire che devo avere pazienza perché ne vale la pena, perché in una coppia il sostegno reciproco è più importante di quelli che potrebbero essere i "capricci" di una bambina che non è stata mai amata.
Quando ci siamo conosciuti avevo letto una frase "se vuoi un amore sano, sii un amore sano", ma io non ho capito l'amore sano qual'e.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Gentile utente, le sue domande sono legittime ed è bene che lei ascolti i suoi dubbi. Partirei proprio dalla sua ultima frase: ha ragione! se non si è mai sentita amata leggerà la sua realtà attraverso questo filtro, da un lato cercando un riscatto e dall'altro sentendosi in colpa. E' il momento che si prenda cura di se stessa, come solo lei può fare. Un primo passo l'ha fatto scrivendo e chiedendo consigli, vada avanti iniziando una psicoterapia che l'aiuti a capire il confine tra i "capricci" ed il reciproco rispetto.
Spero di esserle stata d'aiuto
Buonasera e grazie per la domanda. In generale penso che "mettersi in primo piano" e "sostenersi reciprocamente" non debbano per forza escludersi a vicenda, ma posso immaginare che in questo caso lei la stia vivendo un po' come una scelta da dover prendere.
Un percorso psicologico potrebbe esserle utile per prendere in mano il cosa cerca in una relazione e il come poterlo comunicare al partner in modo efficace. L'amore sano è quello che si può costruire e mantenere insieme.
Gentilissima, intanto complimenti per raccontarsi con onestà e trasparenza e per interrogarsi con profondità sulla sua situazione affettiva (non solo il suo ragazzo ma anche la famiglia di origine).
Cosa dirle? Essere di sostegno va bene, ma deve funzionare da tutte e due le parti. I suoi bisogni hanno diritto ad esprimersi e ad essere realizzati. Probabilmente ci sono delle ferite che non si sono rimarginate e che la portano a reiterare vecchi schemi. Vista anche la non relazione con i suoi genitori e questo rapporto con problematiche importanti, mi sento di suggerirle un percorso psicoterapeutico all'interno del quale può lavorare su di sè. Questo le darà anche la possiibilità di valutare questa storia d'amore. La sensazione che mi arriva dalle sue parole, la prenda come una mia fantasia, è che, avendone passate tanti, si sia rintana in questo rapporto . Lui è buono, (ma non solo). A volte si rischia di accontentarsi. Io sono disponibile se vuole approfondire. La saluto con simpatia, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Gentile utente, mi colpisce molto come lei all' inizio del suo racconto parli di esperienze con "narcisisti patologici" e poi dice che il suo attuale compagno è sempre più attento alle sue esigenze considera i suoi i capricci di una bambina. E' una storia che si ripete? Le consiglio di intraprendere un percorso terapeutico che potrebbe senz' altro entrare in questo tipo di dinamiche. Mi sembra che il suo compagno attuale sia molto attivo nell' ascolto per cui potrebbe essere proposto anche un percorso di coppia. Un saluto affettuoso dott. Gaetano Marino
Cara utente,
La situazione che sta vivendo è delicata e comprensibile, data la complessità delle sue esperienze passate e delle dinamiche attuali nella sua relazione. È evidente che lei ha investito molto in questo rapporto, sperando di trovare stabilità e amore dopo un passato di solitudine e sofferenza. Tuttavia, il comportamento del suo compagno, legato alla sua ansia e ai suoi problemi personali, sta mettendo a dura prova la sua pazienza e la sua capacità di sentirsi apprezzata e ascoltata.

Quando si parla di "amore sano," ci si riferisce a una relazione in cui entrambi i partner si sostengono reciprocamente, comunicano in modo aperto e onesto, e rispettano i bisogni e i confini dell'altro. È una relazione basata sul rispetto, sulla comprensione e sulla crescita reciproca. Tuttavia, un amore sano non significa sacrificare costantemente i propri bisogni e desideri per l'altro, né significa ignorare le proprie emozioni e preoccupazioni.

Il suo desiderio di supportare il suo compagno è lodevole e dimostra il suo affetto e la sua empatia. Tuttavia, è importante ricordare che in una relazione equilibrata, entrambi i partner dovrebbero sentirsi ascoltati e sostenuti. Il fatto che lui tenda a focalizzarsi sui propri problemi e non riesca a darle l'attenzione di cui ha bisogno è qualcosa che merita attenzione e discussione.

Il fatto che si senta in colpa per i suoi sentimenti è comprensibile, ma questi sentimenti sono validi e meritano di essere espressi. Non è egoismo desiderare attenzione e supporto in una relazione; è una necessità fondamentale per il benessere emotivo di chiunque. Se la relazione sta diventando squilibrata, con lei che si sente trascurata e non ascoltata, questo può portare a un accumulo di frustrazione e risentimento, che potrebbe danneggiare ulteriormente la vostra connessione.

Potrebbe essere utile riparlare con il suo compagno dei suoi sentimenti, cercando un momento in cui lui è più tranquillo e disposto ad ascoltare. Potrebbe spiegare come la situazione attuale la fa sentire e come desidera che la relazione evolva, non come una critica, ma come un desiderio di migliorare la vostra connessione e farla crescere in modo più equilibrato.

Inoltre, potrebbe essere utile considerare di parlare con uno psicoterapeuta, sia individualmente che come coppia. Un professionista potrebbe aiutarla a esplorare le sue emozioni e a trovare un equilibrio tra il desiderio di sostenere il suo compagno e la necessità di prendersi cura di sé stessa. Potrebbe anche aiutare il suo compagno a gestire meglio la sua ansia e a capire come il suo comportamento influisce sulla relazione.

Un amore sano non è solo una questione di supporto reciproco, ma anche di trovare un equilibrio tra dare e ricevere, di ascoltare e di essere ascoltati. È comprensibile che lei voglia essere paziente e comprensiva, ma è altrettanto importante che i suoi bisogni non vengano messi in secondo piano. In una relazione sana, entrambi i partner devono lavorare insieme per costruire un legame forte e appagante per entrambi.
Salve, la sua esperienza con gli affetti sembra essere stata dura e costellata in qualche modo di schemi ripetitivi.
Quello che sta di nuovo accadendo la dovrebbe invitare ad una riflessione.
Potrebbe essere che non sia la prima volta che rinuncia ad affermarsi negli affetti.
L’amore accende, non spenge, ci rifletta!
La invito ad un percorso di psicoterapia personale di consapevolizzazione profonda.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
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Buongiorno gentile utente, la ringrazio per la sua condivisione. Purtroppo vivere una relazione non è mai semplice poiché in essa si intrecciano le sofferenze e le ferite irrisolte di entrambi i partner, e questo intreccio diventa difficile da sbrogliare. Da ciò che lei racconta lei porta nella relazione dei vissuti di abbandono dovuti al rapporto con i suoi genitori; il suo compagno porta il proprio vissuto depressivo. Ciò che accade solitamente in una relazione è che entrambi i partner portano inconsapevolmente il bisogno di curare le proprie ferite all'interno della relazione stessa, e con ferite intendo il sentirsi non abbastanza amati o apprezzati o di valore, ad esempio. Una relazione può servire effettivamente ad entrambi per aiutarsi reciprocamente ed evolvere, ma può accadere a volte che la sofferenza di un partner prenda il sopravvento e influenzi grandemente la relazione. Non so se possa trattarsi del suo caso. Ad ogni modo mi sembra di capire che in questo momento i suoi bisogni non vengano correttamente visti ed ascoltati, generando poi una sofferenza che va ad attivare e a collegarsi alla sofferenza vissuta nell’infanzia. Come già altri colleghi le hanno rimandato è importante che lei metta i suoi bisogni sullo stesso piano dei bisogni del suo partner. Le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia individuale per poter affrontare ed elaborare sia la sofferenza legata ad eventi del passato sia la sofferenza attuale. Purtroppo gli schemi di sofferenza che si apprendono nel passato vengono poi inconsapevolmente ripetuti nel presente fino a che non si diventi consapevoli di essi. Rimango a disposizione per chiarimenti. Cordialmente, dott.ssa Chiara Tumminello.
Buonasera, la sua citazione è molto interessante… in un amore sano non ci si annulla e i bisogni dell’uno non sovrastano quelli dell’altro… Sicura che i suoi siano capricci? Un percorso psicologico le permetterebbe di approfondire e dare in primis a sè stessa le attenzioni di cui ha bisogno, per poi discernere tra capricci e bisogni, amore sano e amore non sano.
Un caro saluto
Buongiorno, grazie per aver condiviso la sua situazione ed essersi raccontata: anche se era motivata dal chiedere un consiglio, non è scontato. Mi colpisce molto come tra le righe si mostra quella bambina che non è sicura di cosa sia l'affettto perchè ha la sensazione di non averlo pienamente sperimentato e che potrebbe ora "fare i capricci"... anche se agli occhi dell'adulto possono sembrarlo, i bambini tendenzialmente non fanno capricci ma esprimono bisogni e l'impressione è che alcuni sui bisogni non siano stati corrisposti e ora lei sente il diritto di soddisfarli. Le situazioni del passato sembrano quindi, da quello che scrive, influenzare il suo presente. Dal mio punto di vista, potrà rispondere alle domande che si pone solamente dopo aver fatto un lavoro su di sè e avendo sanato le ferite del passato, senza delegare a un partner (questo ragazzo o chiunque altro) il compito di colmare quei vuoti. E' possibile che le difficoltà di questa persona gli impediscano in questo momento di essere attento a lei oppure ci sono altri motivi ma difficilmente potrà valutare con lucidità questo ed altri aspetti se non capisce fino a che punto sono i suoi bisogni a guidare la valutazione. Le suggerirei, quindi, di intraprendere un percorso di psicoterapia in modo da aiutarsi per la situazione presente ma in generale per vivere più serenamente anche in futuro. Potrebbe essere utile utilizzare la tecnica EMDR per affrontare alcune tematiche quindi suggerirei un terapeuta che, se lo ritiene, possa proporgliela. Sperando di essere stata utile, in bocca al lupo! Dott.ssa Chiara Siri
Salve. La sua esposizione dei fatti arriva come molto precisa e fondamentalmente onesta. Benché la non attenzione che riceve replica l'abbandono subìto, sembra che la questione sia "Non so cosa pensare, se sia giusto mettere me stessa in primo piano e pretendere qualcosa che lui forse in queste condizioni non può darmi, oppure capire che devo avere pazienza perché ne vale la pena, perché in una coppia il sostegno reciproco è più importante di quelli che potrebbero essere i "capricci" di una bambina che non è stata mai amata". In sostanza le alternative che prospetta sono mettersi in primo piano e accettare di essere non amata, oppure avere pazienza di fronte ai suoi stessi "capricci" aspettando un sostegno che ad oggi si prospetta come impossibile. In ogni caso lei sta dando per assodato di non poter essere amata, ma di poter "dare" qualcosa. A questo punto poco importa da o a chi, se questa persona possa essere definibile narcisista, depresso o in altro modo.
Nessuno forse può definire cosa sia un "amore sano", tuttavia un individuo può gioire della presenza dell'altro quando questa non risponde univocamente ad un proprio bisogno, altrimenti il rischio è di restare accanto al partner nella speranza di risolvere un problema, piuttosto che nell'intenzione di gioire della propria vita. Se una relazione in cui lei possa essere al centro le crea difficoltà, probabilmente questa difficoltà la proverà anche di fronte ad uno psicologo; lei infatti non sembra contemplare questa possibilità. Peccato. Perché lo psicologo serve anche a sperimentare una relazione sicura in cui potersi mettere al centro, potendo così sollevare dai propri bisogni inconsci tutte le relazioni personali, che a quel punto diventano ulteriori occasioni per sperimentarsi. Peccato, perché ha le capacità personali di sostenere, e intuisce l'opportunità di poter disporre, di uno spazio tutto per sé. Spazio di ascolto di sé che vale sempre ogni pena possibile. Dott. Giorgio Conti
Buongiorno, le relazioni possono essere complicate in quanto ogni persona porta con sé un bagaglio di ferite irrisolte e di sofferenze che tenta inconsciamente di risanare nel rapporto con l'altro. Certamente in un rapporto sano c'è un sostegno reciproco: è essenziale la reciprocità ma le individualità restano così come i bisogni personali. Si prenda cura dei suoi bisogni, impari a legittimarli dandogli valore. Sono certa che un percorso di consapevolezza le sarebbe di aiuto e le permetterebbe di trovare una risposta alle domande che pone. Un saluto.
Provare entrambi ad intraprendere un nuovo percorso di terapia? Parliamone
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Grazie per aver condiviso la tua storia e i tuoi sentimenti così apertamente. La tua situazione è sicuramente complessa e piena di emozioni contrastanti. Da una parte, hai trovato qualcuno che ti sembra dolce e rispettoso, ma dall’altra stai vivendo una dinamica relazionale in cui non ti senti ascoltata né valorizzata come vorresti. Questo può creare una profonda confusione, soprattutto se, come hai detto, il tuo passato ti ha esposto a esperienze difficili, come la violenza domestica e la solitudine.

È comprensibile che, avendo vissuto momenti di grande sofferenza, tu ora desideri trovare un equilibrio tra il sostenere il tuo partner e l'essere rispettata nei tuoi bisogni emotivi. Tuttavia, non è mai sbagliato o egoista voler essere vista e ascoltata nella relazione. È un tuo diritto avere spazio per esprimerti, così come per i tuoi sentimenti e preoccupazioni.

Il fatto che il tuo partner stia attraversando un periodo di malessere psicologico, con sintomi come ansia e insonnia, può sicuramente influenzare il suo comportamento, ma ciò non significa che i tuoi bisogni debbano essere messi da parte. In una relazione sana, c’è spazio per entrambi, sia per il supporto che per il dialogo aperto e onesto sui propri sentimenti. Se senti che i tuoi bisogni vengono costantemente ignorati, questo è un segnale importante.

Purtroppo, come hai detto, l’ansia e la sofferenza del tuo compagno sembrano monopolizzare gran parte della vostra relazione. È importante riconoscere che, pur essendo comprensiva e paziente verso il suo malessere, non devi sacrificare il tuo benessere emotivo. Il supporto reciproco in una coppia dovrebbe essere bilanciato. Tu non sei lì solo per "curare" o "salvare" il tuo partner, ma per essere sua compagna e condividere insieme gioie, dolori e crescere come individui e come coppia.

La frase che hai citato, "se vuoi un amore sano, sii un amore sano", ha molto senso. L’amore sano è fatto di reciprocità, ascolto e attenzione ai bisogni dell’altro. È importante prendersi cura di sé stessi per poter costruire un amore sano. Se senti di stare trascurando il tuo benessere, non stai essendo ingiusta con lui, stai semplicemente cercando un equilibrio che ti permetta di vivere una relazione appagante.

Forse un passo importante potrebbe essere riprendere il dialogo con il tuo partner su come ti senti, cercando di farlo in un momento in cui non è troppo assorbito dalla sua ansia. Potrebbe essere utile anche coinvolgere un professionista della salute mentale (ad esempio un terapeuta di coppia), per affrontare insieme le difficoltà che state vivendo; nondimeno ti suggerisco di risolvere i tuoi traumi del passato con una terapia EMDR, ti assicuro che non potrei essere più felice dei risultati che riesco a raggiungere.

Ricorda che la tua voce conta, i tuoi sentimenti sono importanti, e meriti una relazione in cui entrambi i partner possano esprimersi e sostenersi a vicenda.
Cordialmente
Dott. Tiziana Vecchiarini
Cara,

Grazie per aver condiviso la tua storia e le difficoltà che stai vivendo nella tua relazione attuale. La tua capacità di riflettere profondamente su ciò che stai attraversando è molto preziosa, e il fatto che tu sia consapevole dei tuoi sentimenti e delle tue esperienze passate è un primo passo importante verso la comprensione di ciò che sta accadendo.

Dal punto di vista psicodinamico, potrebbe essere utile esplorare i legami tra il passato e il presente. Il tuo vissuto di abbandono e solitudine, insieme all’esperienza traumatica di una relazione abusiva, possono avere lasciato cicatrici profonde, che influenzano il modo in cui ti relazioni oggi. La tua descrizione del tuo partner attuale, che inizialmente ti ha affascinata per la sua dolcezza e schiettezza, sembra ora evidenziare alcuni comportamenti che ti ricordano di non essere ascoltata e vista, proprio come accadeva nei momenti dolorosi del passato.

L’essere cresciuta senza il supporto dei genitori e aver vissuto una relazione abusiva potrebbe averti portato a sviluppare una forte capacità di sopravvivenza e resilienza. Tuttavia, potresti anche aver sviluppato un bisogno di conferme dall’esterno per sentirti sicura e amata. Questo potrebbe spiegare perché ora ti trovi in una posizione in cui metti le esigenze del tuo partner davanti alle tue, forse per paura di perdere questa relazione o perché ti sembra di chiedere troppo.

È importante distinguere tra il sostegno reciproco in una relazione e il sacrificio dei propri bisogni fondamentali. Il fatto che tu provi dolore quando lui non ti ascolta o quando senti che le tue esigenze passano in secondo piano non è un “capriccio”. È un segnale che qualcosa di importante per te non viene soddisfatto. La tua sofferenza in quei momenti potrebbe essere collegata al passato, dove hai imparato a mettere da parte te stessa per cercare di evitare il dolore dell’abbandono o del rifiuto.

Il concetto di “amore sano” che hai menzionato implica equilibrio, ascolto reciproco e rispetto per i bisogni di entrambi i partner. L’amore sano non è solo supportare l’altro, ma anche sentirsi ascoltati, compresi e rispettati nei propri desideri e necessità. Il fatto che tu ti senta in colpa per esprimere i tuoi bisogni potrebbe indicare che ti stai mettendo da parte per paura di perdere la relazione o di essere percepita come "difficile".

Ti invito a riflettere su questo: in una relazione, non devi scegliere tra te stessa e l’altro. Entrambi dovreste avere spazio per esprimere i vostri sentimenti e bisogni. Potresti provare a esplorare in che modo puoi sentirti più sicura nel comunicare con lui, chiedendoti se c'è spazio per te nella relazione senza che tu debba mettere da parte te stessa.

Un consulto con un terapeuta potrebbe aiutarti a esplorare più a fondo questi temi, a capire meglio i tuoi bisogni e a trovare un modo per costruire relazioni più equilibrate e soddisfacenti. Non è egoista prendersi cura di sé; al contrario, è un passo fondamentale per costruire una relazione autentica e sana.

Sono qui se hai bisogno di ulteriori riflessioni o suggerimenti su come affrontare questa situazione.
M.G.
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Buongiorno, ho letto quanto ha scritto e mi dispiace per la situazione che sta vivendo.
Mi sembra che lei stia esprimendo dei bisogni fondamentali dell'essere umano: quello di ricevere attenzioni, comprensione e ascolto. Tali bisogni devono essere soddisfatti, sono legittimi e se limerita. Faccia attenzione a non dare colpe a se stessa (potrebbero capitare pensieri intrusivi del tipo "dovrei stargli vicino e basta, non posso appesantirlo con le mie richieste") o a orientarsi esclusivamente al soddisfare i bisogni del suo compagno.
Sarebbe importante se lui riprendesse il percorso terapeutico, perchè tali scompensi emotivi potrebbero causarle ansia, preoccupazioni o sensi di colpa. Ha anche scritto che non ha rapporti con i genitori da anni e che ha timore dell'abbandono: ciò potrebbe portare a emozioni, pensieri e azioni disfunzionali che necessitano di una rielaborazione per agire sulle sue risorse. Bisognerebbe lavorare su di Sè, sulle sue parti vulnerabili e sui suoi punti di forza, per ricostruire un immagine di se stessa più forte, senza orientarsi esclusivamente all'Altro per stare bene. A fianco ad idee negative su di Sè ce ne sono di bnefiche e adattive, bisogna solo identificarle ed imparare ad esprimerle. A parer mio, un percorso terapeutico potrebbe esserle di grande aiuto.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti, anche online.
Dott.ssa Chiara Lo Re
Psicologa Psicoterapeuta
Torino Asti
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Buonasera,
quello che sta attraversando non è affatto semplice, e capisco quanto possa essere difficile bilanciare i suoi bisogni con quelli del suo compagno, soprattutto considerando le difficoltà che ha già affrontato in passato.

La sensazione che descrive, quella di non essere ascoltata o presa in considerazione, è una preoccupazione del tutto legittima. Quando siamo in una relazione, è normale desiderare che i propri pensieri, emozioni e bisogni siano visti e riconosciuti, soprattutto dopo esperienze passate di trascuratezza o violenza emotiva. Il fatto che stia provando un mix di sentimenti – da una parte il desiderio di supportare il suo compagno e dall'altra il bisogno di sentirsi considerata – è una reazione naturale in una situazione complessa come questa.

Il suo compagno, con il suo passato di depressione e ansia, sta certamente affrontando una fase difficile, e il suo comportamento potrebbe riflettere una difficoltà nel gestire le sue emozioni e nell'equilibrare i propri bisogni con quelli della coppia. Tuttavia, è importante ricordare che in una relazione sana ci deve essere reciprocità. Anche se lui sta attraversando un periodo di difficoltà, non significa che i suoi bisogni debbano essere messi da parte o che debba sentirsi in colpa per chiedere attenzione e ascolto.

Quando parla di sentirsi "non abbastanza" o di rivivere situazioni passate di trascuratezza, questo ci dice molto su come queste esperienze hanno lasciato una traccia emotiva. È del tutto comprensibile che, in momenti in cui non si sente ascoltata, queste ferite del passato possano riaffiorare e provocare dolore. È anche importante distinguere tra il voler sostenere il proprio compagno e il sacrificare se stessi nel processo. Il supporto in una relazione è fondamentale, ma non deve mai diventare un motivo per annullarsi o per mettere da parte i propri bisogni emotivi.

La frase "se vuoi un amore sano, sii un amore sano" è interessante, ma non significa che debba mettere da parte i suoi sentimenti o abbassare le sue aspettative per il bene della relazione. Un amore sano implica che entrambi i partner possano esprimere i propri bisogni, trovare un equilibrio e lavorare insieme per far sì che la relazione sia un luogo di crescita reciproca, non di sofferenza o sacrificio unilaterale.

Forse potrebbe essere utile valutare un percorso di psicoterapia di coppia. In questo spazio, entrambi potreste esplorare i vostri bisogni e le vostre difficoltà, migliorare la comunicazione e cercare un equilibrio che vi permetta di supportarvi reciprocamente senza che nessuno si senta trascurato o annullato.

Prendersi cura di se stessa, dei suoi sentimenti e dei suoi bisogni non significa essere egoista o "capricciosa", ma è fondamentale per costruire una relazione davvero sana e appagante.

Resto a disposizione se desidera ulteriori chiarimenti o supporto.

Un caro saluto,
D.ssa Violeta Raileanu

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