Salve, ho 31 anni e ormai da un anno combatto contro una prostatite batterica acuta che si presenta

2 risposte
Salve, ho 31 anni e ormai da un anno combatto contro una prostatite batterica acuta che si presenta in maniera ricorrente, i sintomi sono sempre gli stessi, febbre alta a 39 con brividi, perdite di liquido bianco dal pene, urgenza minzionale, dolore, senso di pesantezza zona perianale, sangue nelle urine (le prime due volte).
Ad ogni episodio ho sempre fatto l’esame del psa che risultava alto e urocoltura, che salvo le ultime due volte è sempre risultata positiva per E. Coli
Ho fatto anche un ecoaddome totale dopo il primo episodio ed era tutto a posto a parte la prostata leggermente ingrossata
Ogni volta mi è stato prescritto un antibiotico basandosi sull’antibiogramma, ma dopo circa 30 giorni dalla fine del farmaco i sintomi si ripresentavano

Qui la lista dei vari episodi e l’antibiotico usato:

Nov 2022 primo episodio > bactrim 8 giorni
Dic 2022 urocoltura positiva per E. Coli > augmentin 8 giorni
Feb 2023 ancora E. Coli > fosfomicina + nitrofurantoina 2 e 8 giorni
Aprile 2023 ancora E. Coli > augmentin 15 giorni
Agosto 2023 urocoltura negativa > cefixoral 15 giorni
Settembre 2023 urocoltura negativa > cefixoral 15 giorni
Ottobre 2023 ultimo episodio, sto aspettando i risultati dell’urocoltura

Esclusa la febbre alta che è una costante i sintomi sembrano essere sempre più lievi ad ogni nuovo episodio.

Pochi giorni fa ho avuto l'ultimo episodio, con febbre alta per una giornata e poi basta, già dopo un paio di giorni anche i vari fastidi soliti sono quasi spariti, mi chiedevo è necessario ricorrere all'antibiotico ogni volta? Nell'ultimo anno ho fatto 6 cicli e inizio a risentirne.

Grazie per la disponibilità
Inseguire eventuali batteri, magari anche a bassa carica, non serve a nulla come dimostra quanto espone. Serve solo a scassare il microbiota intestinale e urinario con il risultato d favorire le crescite batteriche ulteriori. Una urina si infetta se ci sono problemi di minore deflusso urinario nella via che va dalla pelvi renale alla vescica, altrimenti non accade e in ogni caso una modesta presenza batterica non giustificherebbe la sintomatologia infiammatoria. Peraltro parte della sintomatologia infiammatoria è ovvio che si riduca in quanto ogni antibiotico ha anche una tale azione. Poi non si capisce il senso dell'antibiotico a fronte delle colture negative. Non sembra che sia mai stato valutato il suo stato renale e della via pielo-uretero-vescicale e che mai sia stata svolta una adeguata valutazione delle componenti genitali sia con le specifiche colture che con le valutazioni strutturali e funzionali prostatiche e testicolari. Lei poi riprtra un PSA alto... ma quanto alto? A 31 anni deve avere un forte danno prostatico per eswere alto... è improbabile che sia dettato (anche per possibile sfiga immensa) da un cancro prostatico. Continuare come ha fatto finora non lorta da nessuna parte... occorre che un buon andrologo prenda in mano la situazione ed esegua le dovute valutazioni genitali (ecografia doppler pelvico-prostatica e testicolare, analisi base dello sperma, coltura del secreto prostatico estratto, test di Stamey) e generali (stato epato-metabolico-ossidativo, nutrizionale, ormonale, immunitario, fisico e stressogeno) per poi adeguatamente interpretarle e decidere nel merito.
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La prostatite è una patologia cosiddetta cronica ab inizio, questo vuol dire che è una patologia da cui non si guarisce ma si può stare bene curandola continuamente nel tempo, anche quando si sta bene proprio per evitare il riacutizzarsi della sintomatologia come nel suo caso. Pertanto anche se può sembrare strano la terapia antinfiammatoria e antibiotica va ripetuta anche quando si sta bene per evitare le riacutizzazioni.

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