Salve ho 31 anni...e da circa 1 anno/inizio lockdown soffro di ansia cronica...ho avuto un forte att

21 risposte
Salve ho 31 anni...e da circa 1 anno/inizio lockdown soffro di ansia cronica...ho avuto un forte attacco di panico a marzo 2020 quando iniziò la pandemia mi portarono in pronto soccorso con battiti 160 al minuto...me la sono vista brutta...da quel momento sono stato in cura da uno psichiatra che mi ha prescritto solsedam per la tachicardia e un ansiolitico di cui non ricordo il nome al momento
..sono stato meglio per un bel po..ma ora che le temperature si alzano e siccome soffro mooolto il caldo mi sta capitando di sudare freddo fin troppo spesso e di sentirmi stanco all improvviso...mi riprendo ma passa un po per farlo..sopratutto quando non mi trovo a casa ho notato che mi succede...ho solo 31 anni non ho intenzione di vivere cosi...questa situazione mi sta letteralmente limitando la vita
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso.
Comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione da lei riportata.
Ritengo fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico per indagare cause origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere che il trattamento migliore risulta essere quello combinato ossia costituito da farmaco più intervento psicologico al fine di massimizzare anche l'effetto del farmaco stesso.
Cordialmente, dott FDL

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Dott.ssa Antonella Pasquale
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Caro utente, la prima cosa che le suggerisco di contattare il suo psichiatra per rivalutare la prescrizione farmacologica e se necessaria modifica. La seconda cosa è di intraprendere un percorso psicologico (non mi pare abbia accennato al fatto che abbia iniziato un percorso in tal senso) in quanto la terapia per gli attacchi di panico così come per altri disturbi beneficiano dell'azione combinata di psicoterapia e farmaci. E' molto importante che lei arrivi a comprendere i meccanismi psicologici che attivano le crisi in modo da sentirsi più padrone della sua vita e di essere in grado di gestirle in anticipo per evitare che si manifestino in modo così deflagrante ed imprevedibile.
Un caro saluto,
Dott.ssa Antonella Pasquale
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Qualora volesse, sono a disposizione. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Gentile Utente, mi dispiace molto per la sofferenza che sta sperimentando. Il contesto pandemico in cui sono state inserite le nostre storie e le nostre abitudini ha certamente influenzato la vita di tutti, talvolta amplificando difficoltà preesistenti o generando nuove sfide. Il disagio che descrive è tanto sgradevole quanto comprensibile. Come prima mossa, ritengo utile che riferisca quanto ha scritto allo psichiatra che l'aveva presa in carico o ad un medico per lei di riferimento. Al contempo, come ha saputo cogliere i sintomi fisici, sarebbe importante iniziare a prendersi cura dei correlati psicologici di quanto sta vivendo con il supporto di un professionista. Resto a sua disposizione, anche per ulteriori specifiche o eventuali chiarimenti. Dott.ssa Valentina Cecchi
Dr. Ugo Ungaro
Psicologo, Psicoterapeuta
L'Aquila
Gentile Signore una delle possibili alternative è legata alla psicoterapia e sta a lei decidere se consultare uno specialista o meno per valutare con lui questa possibilità. Un cordiale saluto
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, per quanto riguarda le medicine si confronti sempre con il suo medico di fiducia. Inoltre, credo che un percorso psicologico possa aiutarla a fronteggiare meglio l'ansia.
Buona giornata.
Dott. Fior
Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Salve. Ha ragione, non si può vivere così, quando si è giovani, ancora di più. Per i farmaci si rivolga al medico. Le consiglio di integrare la terapia farmacologica con un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a fare chiarezza sulle cause degli attacchi di panico e a comprendere quando e perché si attiva la sintomatologia che descrive. Un percorso che attivando la fiducia in se stesso, le possa dare la possibilità di affrontare e superare i problemi. Sono disponibile per approfondimenti. Distinti saluti
Dott. Gianmarco Simeoni
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Varese
Buonasera gentile Utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. I farmaci possono dare una grande mano, ma non sono risolutivi. Prima o poi il corpo si abitua e si rende necessario cambiare farmaco o aumentarne le dosi. L'ideale sarebbe affiancare la psicoterapia alla somministrazione farmacologica, così da dare senso a ciò che sta vivendo. Cordialmente, dott Simeoni.
Dott. Alessandro Conforti Di Lorenzo
Psicologo, Psicologo clinico
Curtarolo
Gentile utente, immagino la sua sofferenza ed è perciò che le consiglio un primo consulto psicologico, può aiutarla a trovare soluzioni al suo malessere per godersi la vita. Buon tutto.
Dr. Alessandro Crescentini
Psicoterapeuta, Psicologo
Pesaro
I sintomi sono segnali di pericolo ed esprimono una tensione evolutiva.
Insomma vanno compresi, altrimenti si amplificano.
Cominci dunque con fiducia un lavoro su di sé, partendo proprio dal significato personale della sua sintomatologia, con l’ausilio di uno psicoterapeuta.
Un caro saluto
Dott. Stefano Ventura
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Gentile utente,

gli attacchi di panico (favoriti poi dalla situazione di grave insicurezza dovuta alla pandemia) sono un disagio che limita davvero la vita. E' difficile far comprendere l'ansia per l'ansia che è alla base di queste manifestazioni: sono incomprensibili per se stessi e per gli altri.
Ha ragione a volersene occupare1 Le sole medicine non risolvono il problema. E certamente non sono le condizioni atmosferiche a spaventarci così: occorre allargare il quadro, riflettendo sul fatto che i sintomi, tutti i sintomi psicologici, hanno un significato, un motivo. Perché ad esempio proprio ora e non prima ha avuto un attacco di panico? che situazione di vita sta attraversando?
Per rispondere a queste domande occorre intraprendere una psicoterapia.
Dall'ansia si può uscire.

con i migliori auguri
dr. Ventura
Dott.ssa Pamela Cornacchia
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
L'ansia può sinteticamente essere definita come uno stato di forte paura in assenza di un pericolo reale e pertanto può diventare molto invalidante nella vita di una persona. È molto probabile che la pandemia di Covid-19 abbia sollecitato qualcosa già presente in lei, di profondo e antecedente a questi eventi, che però finora sentiva di riuscire a gestire. Può essere utile anche chiedersi cos'altro sia cambiato nella sua vita in questo ultimo anno, oltre alle limitazioni dovute alla pandemia. Il consiglio che sento di darle è di intraprendere un percorso di psicoterapia per capire queste cause profonde e curare il suo malessere.
Resto a disposizione. Un cordiale saluto, Dott.ssa Pamela Cornacchia
Gentile signore, la terapia farmacologica in questi casi va benissimo (la aiuterà a sedare il sintomo) e bene ha fatto a rivolgersi ad uno psichiatra. Come da protocollo ampiamente seguito nella clinica, tuttavia, Vi associ anche la psicoterapia (meglio se ad orientamento Cognitivo Comportamentale): solo in questo modo le verrà insegnato a rendersi consapevole dei meccanismi mentali che lei stesso mette in atto per attivare la reazione che porta ad avere un attacco di panico.
E dopo che ne avrà acquisito consapevolezza, potrà imparare a gestirli nel modo più realistico possibile.

Auguri!
Dottoressa Mariagrazia Fanciulli
Dott.ssa Gianna Labriola
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
buon pomeriggio, posso comprendere il suo stato d'animo. Le consiglierei di rivolgersi al medico che le ha prescritto i farmaci per valutare insieme il suo stato attuale; oltre alla cura farmacologica, potrebbe in parallelo iniziare un percorso psicologico che può aiutarla a comprendere meglio quanto le sta succedendo. Le auguro il meglio e resto a disposizione se avesse bisogno di approfondimenti o di un supporto psicologico. Saluti dott.ssa G.Labriola
Dr. Andrea Alliata
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta. La terapia farmacologica ha attenuato la sintomatologia acuta al primo episodio, ma da quello che riferisce il problema è ancora presente e tende a manifestarsi in modi differenti e nuovi. Le consiglio di approfondire la questione in un percorso di psicoterapia. Un saluto
Dott.ssa Elisa Fedriga
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Iseo
Buongiorno,
Per imparare a gestire l’ansia una delle soluzioni è un percorso di psicoterapia. Altrimenti può continuare con la strada farmacologica oppure provare con la meditazione, con le tecniche di rilassamento, yoga ecc.
Dott. Lorenzo Lucidi
Psicoterapeuta, Psicologo
Firenze
Buongiorno,
Non penso tu sia condannato ad una vita con questa sintomatologia così spiacevole.
Fai presente i tuoi fastidi allo psichiatra che ti ha seguito per eventualmente rivedere la cura.
Pensa alla buona opportunità di intraprendere un percorso di psicoterapia avendo in mente che l'ansia è un segnale che ti manda il tuo organismo perché tu faccia attenzione a qualcosa che forse in questo momento stai trascurando.
Buon percorso!
Dott.ssa Giuseppina Mangano
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Caro utente, la prima cosa che le suggerisco di contattare il suo psichiatra per rivalutare la prescrizione farmacologica e se necessaria modifica. La seconda cosa è di intraprendere un percorso psicologico per indagare cause d’insorgenza, fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche.
Dr. Domenico Pianelli
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Ciao, deve essere molto difficile vivere con questa preoccupazione costante, sicuramente quello farmacologico è un grande aiuto ma hai mai pensato di intraprendere un percorso di psicoterapia? Anche solo per capire cosa è scattato durante il lockdown per far partire questa situazione. In bocca al lupo.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Grazie per aver condiviso la sua esperienza. È chiaro che sta attraversando un periodo difficile e che l’ansia che prova sta avendo un impatto significativo sulla sua vita quotidiana. Voglio dirle, prima di tutto, che non è solo in questa situazione e che c’è un modo per affrontare ciò che sta vivendo. Il forte attacco di panico che ha avuto durante il lockdown è stato un evento estremamente intenso, e non sorprende che abbia lasciato un’impronta nella sua vita. Gli attacchi di panico possono essere molto spaventosi, soprattutto quando si manifestano con sintomi fisici come tachicardia o sudorazione, che spesso ci fanno temere il peggio. È naturale che, dopo un’esperienza del genere, si sviluppi una maggiore attenzione verso il corpo e i suoi segnali, che a volte possono essere interpretati come pericolosi, anche se non lo sono. La sudorazione fredda e la sensazione di stanchezza improvvisa che descrive potrebbero essere legate a una risposta di ansia o stress. Il fatto che questi episodi si verifichino più frequentemente quando non si trova a casa potrebbe indicare che il suo corpo e la sua mente percepiscono l’ambiente esterno come meno sicuro o prevedibile. Questo è un meccanismo comune nell’ansia, dove il nostro sistema di allarme si attiva anche in assenza di un pericolo reale, amplificando le sensazioni fisiche e la paura. Quello che descrive, però, non è una condanna. È possibile lavorare su questi sintomi e sulla loro gestione per riprendersi spazi di libertà nella sua vita. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT), ad esempio, si concentra proprio sull’identificazione e la ristrutturazione dei pensieri che alimentano l’ansia e sull’apprendimento di tecniche di gestione del corpo e delle emozioni, come la respirazione diaframmatica e il rilassamento muscolare progressivo. Questi strumenti possono aiutarla a riconoscere i segnali del suo corpo senza spaventarsi e a rispondere in modo più funzionale. Inoltre, potrebbe essere utile riflettere sulle sue abitudini quotidiane. Per esempio, prestare attenzione a come gestisce il caldo, idratandosi bene e cercando di rimanere in ambienti freschi, può ridurre il disagio fisico che percepisce. È importante anche dedicare tempo a sé stesso, magari praticando attività che lo aiutino a rilassarsi, come yoga, mindfulness o semplicemente una passeggiata in un luogo tranquillo. La sua sensazione di essere limitato dalla situazione è comprensibile, ma non significa che debba restare così. Con il giusto supporto e alcune strategie mirate, può riprendere il controllo della sua vita. Se sente che l’ansia sta diventando troppo difficile da gestire da solo, consideri l’idea di tornare a parlare con un professionista, magari uno psicoterapeuta, per affrontare insieme questi aspetti e trovare una strada che le permetta di vivere la vita pienamente. È importante ricordare che non è l’ansia a definire chi è: è una parte di ciò che sta vivendo, ma non tutto. Ci sono risorse e strumenti che possono aiutarla a sentirsi più forte e libero. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Elisa Rizzotti
Psicologo, Psicologo clinico
Pordenone
Gentile paziente anonimo,
grazie per aver condiviso la sua storia. Mi dispiace sentire che sta attraversando un momento così difficile.
Dal mio punto di vista, credo che il suo percorso con lo psichiatra è stato importante per gestire i sintomi farmacologicamente, ma potrebbe essere utile esplorare ulteriormente le cause profonde della sua ansia e trovare strategie per gestirla in modo più efficace nella vita quotidiana.
Dott.ssa Elisa Rizzotti

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