Salve. Ho 31 anni e 7 anni fa ho avuto una "relazione" (da parte mia c'era pieno coinvolgimento sent
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Salve. Ho 31 anni e 7 anni fa ho avuto una "relazione" (da parte mia c'era pieno coinvolgimento sentimentale, da parte sua meno) altalenante con un uomo più grande di me, che si diceva interessato ad un fidanzamento. Ho scoperto nel tempo che questa persona aveva una modalità particolare di vivere la sessualità, vale a dire evitare sesso vaginale con me per dare spazio ad altre pratiche. Essendo io innamorata di lui, non l'ho vissuto inizialmente come un grande problema, anche se percepivo una mancanza emotiva data dal vivere in modo più completo il rapporto fisico. Accanto a questa assenza di "unione", quest'uomo gli ultimi periodi della nostra frequentazione ha iniziato a farmi sentire sempre più sessualizzata: mi cercava quasi solamente quando aveva bisogno di "espletare" certi bisogni sessuali (sempre evitando sesso vaginale) e quando gli dicevo di sentirmi usata si arrabbiava molto e minacciava di non parlarmi più, insultando i miei sentimenti. Da tempo mi sono allontanata da questa persona ma il disagio che ne è derivato è stato enorme. Non sono mai riuscita ad avere un orgasmo, neanche da sola, per il senso di umiliazione e piccolezza che ho maturato. È normale sentirsi così dopo un rapporto di quel genere? Mi è stato detto che ho subito degli abusi emotivi gravi ed è un processo purtroppo comprensibile quello che sto vivendo.
Salve, grazie per aver condiviso una sua esperienza personale e intima. Innanzitutto mi dispiace che lei abbia vissuto un'esperienza che le ha portato disagio e che l'ha fatta sentire umiliata, immagino che ci abbia sofferto.
Ci sono diversi elementi che dovrebbero essere affrontati. La vicinanza emotiva e il senso di unione possono essere manifestati anche senza la penetrazione vaginale, che è solo una delle tantissime pratiche sessuali. Ma dato che per lei è qualcosa di importante ha fatto bene a parlarne con lui, condividendo i suoi bisogni e i suoi desideri, così come ha fatto bene ad evidenziare il suo stato d'animo circa il sentirsi usata da lui. La mancanza di unione che lei sentiva nei suoi confronti è evidente più per le sua mancanza di interesse e svalutazione delle sue emozioni che per la mancanza di una penetrazione vaginale e immagino quanto sia stato sofferente per lei sentirsi trattata in questo modo. Più che parlare di cosa è normale, condivido il fatto che possa essere comprensibile che questa esperienza abbia prodotto in lei una sensazione di disagio che le crea difficoltà nel vivere una sessualità più piena come lei vorrebbe. Per lei è stata un'esperienza molto intensa e negativa e potrebbe esserle molto d'aiuto parlarne in maniera più approfondita con un professionista, così da poter esplorare meglio i suoi stati d'animo e darsi la possibilità di alleggerire il peso emotivo che tutto questo le ha generato. Credo lei sia stata molto forte a riconoscere le sue difficoltà, provi a continuare su questa strada che potrebbe portarla a riconnettersi con la sua sessualità e abbassare il disagio che prova in questo momento.
Se posso esserle utile in qualche modo, non esiti a contattarmi.
Dott. Carlo Rispoli - Psicologo clinico e Sessuologo clinico
Ci sono diversi elementi che dovrebbero essere affrontati. La vicinanza emotiva e il senso di unione possono essere manifestati anche senza la penetrazione vaginale, che è solo una delle tantissime pratiche sessuali. Ma dato che per lei è qualcosa di importante ha fatto bene a parlarne con lui, condividendo i suoi bisogni e i suoi desideri, così come ha fatto bene ad evidenziare il suo stato d'animo circa il sentirsi usata da lui. La mancanza di unione che lei sentiva nei suoi confronti è evidente più per le sua mancanza di interesse e svalutazione delle sue emozioni che per la mancanza di una penetrazione vaginale e immagino quanto sia stato sofferente per lei sentirsi trattata in questo modo. Più che parlare di cosa è normale, condivido il fatto che possa essere comprensibile che questa esperienza abbia prodotto in lei una sensazione di disagio che le crea difficoltà nel vivere una sessualità più piena come lei vorrebbe. Per lei è stata un'esperienza molto intensa e negativa e potrebbe esserle molto d'aiuto parlarne in maniera più approfondita con un professionista, così da poter esplorare meglio i suoi stati d'animo e darsi la possibilità di alleggerire il peso emotivo che tutto questo le ha generato. Credo lei sia stata molto forte a riconoscere le sue difficoltà, provi a continuare su questa strada che potrebbe portarla a riconnettersi con la sua sessualità e abbassare il disagio che prova in questo momento.
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Dott. Carlo Rispoli - Psicologo clinico e Sessuologo clinico
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Si, è normale che lei si senta così. E se dopo tanti anni gli effetti lasciati da questa relazione sono ancora presenti, se la spingono a porsi e a porre delle domande - come quella che ha postato qui - è forse venuto il momento di prendersi cura veramente di queste ferite emotive parlando con un terapeuta.
Buona sera, Grazie di aver condiviso questo dolore sopportato per ben 7 anni. Il fatto di raccontarlo, è il primo passo di consapevolezza che le facendo capire come quella situazione abbia influito sulla sua persona emotivamente e quanto l'abbia segnata. Purtroppo questa esperienza le fanno associare pensieri e vissuti negativi al suo vivere la sessualità. Sarebbe utile per lei poter iniziare una terapia che accolga il suo dolore ma allo stesso tempo le permetta di vedere la sessualità da un altro punto di vista. Un abbraccio e un caro saluto
Gentilissima, grazie di aver condiviso una parte della sua storia. Nella speranza di fornirle uno spunto riflessivo utile e una risposta, direi di sì è "normale" sentirsi a disagio rispetto alla propria sessualità o al proprio comportamento sessuale quando si entra in contatto con esperienze e vissuti a valenza negativa (se si è sentita umiliata, sminuita, criticata, usata etc.). Dalla descrizione che fornisce sembrerebbe possibile che ci sia stato un certo grado di manipolazione (inconsapevole o meno) in cui lei si è sentita, ad un certo punto, poco accolta e ascoltata da tale ex partner, persino dopo aver tentato di dialogare in modo più costruttivo con lui.
Se la difficoltà relativa alla mancanza di orgasmo è ancora presente (o anche nel caso in cui questa si sia ridimensionata ma sente ancora una qualche forma di disagio rispetto a tale esperienza dolorosa) potrebbe essere opportuno valutare un percorso psicologico e/o sessuologico per provare a porvi rimedio. Cordialmente.
Se la difficoltà relativa alla mancanza di orgasmo è ancora presente (o anche nel caso in cui questa si sia ridimensionata ma sente ancora una qualche forma di disagio rispetto a tale esperienza dolorosa) potrebbe essere opportuno valutare un percorso psicologico e/o sessuologico per provare a porvi rimedio. Cordialmente.
Cara utente, immagino che il suo attuale bisogno sia quello di sanare quelle ferite che con tanto coraggio ha portato da sola per lunghi sette anni, ha fatto bene a proporre queste domande, lo leggo come un primo passo verso il vivere la sessualità in modo leggero e soddisfacente. Se volessi approfondire , può contattarmi quando desidera. Cari saluti
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