Salve ho 28 anni e da un paio d'anni sto avendo problemi di ansia... Essa si scatena soltanto quando
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Salve ho 28 anni e da un paio d'anni sto avendo problemi di ansia... Essa si scatena soltanto quando devo andare ad una festa o ad una cerimonia passo una serata bruttissima non mangio nulla perché i sintomi che ho sono nausea mal di stomaco e mal di pancia e non vedo l'ora di tornare a casa... Ho bisogno di qualcosa che mi aiuti da prendere all occorrenza... Ho visto la pubblicità di Laila mi chiedevo se fosse utile... Tengo a precisare che nn voglio fare una cura ma solo prendere qualcosa prima di queste feste in modo da divertirmi
Gentile utente, il problema si manifesta da due anni, sarà quindi opportuno domandarsi se sia accaduto in questi due anni qualcosa che possa in qualche modo connettersi col problema che lei lamenta. Inoltre è interessante considerare che il suo disturbo si manifesta proprio prima di andare a feste e cerimonie, ovvero contesti che, sul piano razionale, lei desidera frequentare. Come se, naturalmente al livello inconscio (ovvero inconsapevole) non volesse fare proprio cioè che più crede di voler fare. Può provate a partire da questi spunti per portare la questione all’attenzione di uno psicoterapeuta col quale trovare assieme il modo di stare di nuovo bene. Un saluto, Marta Corradi
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Gentile Utente,
avvertire ansia prima di occasioni sociali accade più frequentemente di quanto si immagini e ci sono casi, come il suo, nel quale l'ansia raggiunge livelli tali da imporre un intervento per poter continuare ad essere presenti. Puntualizza di non volere una cura ma solo una soluzione tampone, tuttavia quest'ultima non risolve nulla, crea solo l'illusione, perché abbassa transitoriamente i livelli di ansia senza agire sulle cause. Tra l'altro agisce su problematiche di intensità lieve, mentre i sintomi che lei descrive appaiono acuti. Quindi nella migliore delle ipotesi ci si condanna a dover assumere sempre qualcosa, quando la reale soluzione al problema è più a portata di mano ed è in una psicoterapia. Lungi da me venderle un percorso, la invito solo a riflettere se davvero rinunciare ad una cura sia la soluzione migliore. Un caro saluto
avvertire ansia prima di occasioni sociali accade più frequentemente di quanto si immagini e ci sono casi, come il suo, nel quale l'ansia raggiunge livelli tali da imporre un intervento per poter continuare ad essere presenti. Puntualizza di non volere una cura ma solo una soluzione tampone, tuttavia quest'ultima non risolve nulla, crea solo l'illusione, perché abbassa transitoriamente i livelli di ansia senza agire sulle cause. Tra l'altro agisce su problematiche di intensità lieve, mentre i sintomi che lei descrive appaiono acuti. Quindi nella migliore delle ipotesi ci si condanna a dover assumere sempre qualcosa, quando la reale soluzione al problema è più a portata di mano ed è in una psicoterapia. Lungi da me venderle un percorso, la invito solo a riflettere se davvero rinunciare ad una cura sia la soluzione migliore. Un caro saluto
Buon pomeriggio, quello che lei racconta sembrerebbe agorafobia. "L’agorafobia è caratterizzata dall’ansia di trovarsi in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile (o imbarazzante) allontanarsi, o nei quali potrebbe non essere disponibile aiuto, in caso di attacco di panico."
Capisco bene, quanto possano essere invalidanti i sintomi e quanto presto lei desidera superare ciò. Se i farmaci possono sembrare una valida soluzione veloce, non sempre curano al 100% da soli, sopratutto in sofferenze dove è necessario fare un lavoro più comportamentale e cognitivo, come quelle che sperimenta lei. Mi permetto di invitarla a riflettere su un possibile percorso, consigliando una terapia di tipo cognitivo-comportamentale, nel giro di poche settimane ci dovrebbe essere la remissione dei sintomi. Per questi problemi è una delle terapie più consigliate. può cercare su internet per farsi un'idea. Saluti. Dott.ssa Chiara Pavia
Capisco bene, quanto possano essere invalidanti i sintomi e quanto presto lei desidera superare ciò. Se i farmaci possono sembrare una valida soluzione veloce, non sempre curano al 100% da soli, sopratutto in sofferenze dove è necessario fare un lavoro più comportamentale e cognitivo, come quelle che sperimenta lei. Mi permetto di invitarla a riflettere su un possibile percorso, consigliando una terapia di tipo cognitivo-comportamentale, nel giro di poche settimane ci dovrebbe essere la remissione dei sintomi. Per questi problemi è una delle terapie più consigliate. può cercare su internet per farsi un'idea. Saluti. Dott.ssa Chiara Pavia
Buonasera,
Sarebbe importante riflettere insieme su cosa può esserle accaduto due anni fa da scatenarle questo malessere quando si trova fuori casa. Certamente prova sintomi che le creano disagio, ma può riuscire a superare il suo problema. Consulti uno psicologo per iniziare un percorso che la porti a ritrovare la serenità e la tranquillità nel partecipare agli eventi della sua vita.
Resto a disposizione, un caro saluto, dott.ssa Paola De Martino
Sarebbe importante riflettere insieme su cosa può esserle accaduto due anni fa da scatenarle questo malessere quando si trova fuori casa. Certamente prova sintomi che le creano disagio, ma può riuscire a superare il suo problema. Consulti uno psicologo per iniziare un percorso che la porti a ritrovare la serenità e la tranquillità nel partecipare agli eventi della sua vita.
Resto a disposizione, un caro saluto, dott.ssa Paola De Martino
Gentile Signora/e non è mai una buona prassi prendere dei farmaci senza sentire un esperto. Il tipo di farmaco, la quantità e altri elementi meritano una valutazione attenta da parte di un professionista per evitare spiacevoli eventi.
Nonostante lei desideri solo un farmaco da prendere al bisogno vorrei attirare la sua attenzione sul fatto che il sintomo di cui parla può essere affrontato anche con sistemi diversi. Un cordiale saluto
Nonostante lei desideri solo un farmaco da prendere al bisogno vorrei attirare la sua attenzione sul fatto che il sintomo di cui parla può essere affrontato anche con sistemi diversi. Un cordiale saluto
Buonasera, i farmaci possono avere semplicemente un effetto temporaneo e poi, soprattutto, prima di assumerli deve consultare il medico. Considerato che questo disagio dura da 2 anni, sarebbe il caso di indagare più a fondo e cominciare a valutare l'ipotesi di un supporto psicologico. Cordiali saluti Dr.ssa Claudia Sposini
Buonasera, assumere il farmaco di cui parla sarebbe già una cura o un tentativo di cura, non trova? Si può curare però il sintomo, oppure la causa. Due scelte molto differenti che possono portare a risultati differenti, in tempi differenti. Provi con il farmaco, non escluda una psicoterapia. SM
Buonasera, comprendo il suo desiderio di tornare a divertirsi senza accusare i sintomi dell’ansia che prova da un così lungo periodo. La invito a valutare di poter lavorare sui sintomi, e sul significato che possono avere,all’interno di un percorso con un professionista che possa accompagnarla nella loro risoluzione. Cordialmente Viola Vigani Psicologa
Salve, per quanto riguarda l'utilizzo dei farmaci si rivolga al proprio medico di fiducia.
Inoltre, non crede che la psicoterapia la possa aiutare a gestire meglio l'ansia? Potrebbe fare un primo consulto psicologico.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Inoltre, non crede che la psicoterapia la possa aiutare a gestire meglio l'ansia? Potrebbe fare un primo consulto psicologico.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve. In quanto alla cura, le suggerisco di contattare il medico di base per un farmaco generico (ansiolitico) per l'ansia, che andrebbe preso al bisogno, seguendo ciò che riporta. Occorre andare dal medico per comprendere bene la propria soggettività e monitorare dosaggio, frequenza e benefici dell'assunzione. Mentre per un consulto più specifico valuterei uno psichiatra. In quanto al farmaco che cita credo non sia adatto al suo bisogno, ma comunque può parlarne con il suo medico che può spiegarle i principi attivi e gli effetti sul sistema nervoso centrale.
Se devo aggiungere una mia riflessione, forse essendo giovane e capitando solo in alcune situazioni, comincerei a lavoraci su con un percorso psicologico/psicoterapeutico. Andrebbe ad aumentare l'efficacia del farmaco e avrebbe effetti più duraturi. Crescerebbe anche il suo bagaglio di resilienza per affrontare il suoi stati d'ansia. Un saluto
Se devo aggiungere una mia riflessione, forse essendo giovane e capitando solo in alcune situazioni, comincerei a lavoraci su con un percorso psicologico/psicoterapeutico. Andrebbe ad aumentare l'efficacia del farmaco e avrebbe effetti più duraturi. Crescerebbe anche il suo bagaglio di resilienza per affrontare il suoi stati d'ansia. Un saluto
Salve,
leggendo il suo messaggio ho avvertito una certa tristezza, per la forza con cui esclude che un breve percorso psicoterapico possa aiutarla a risolvere definitivamente il problema. comprendo bene che anche lei, come tutti noi, cerchi un "rimedio magico" che possa "sbloccare" la situazione, ma purtroppo non è così. I farmaci possono aiutarla, ma non risolvono definitivamente. Solo affiancandoli alla psicoterapia può arrivare a comprendere profondamente le cause di questo malessere.
Mi permetta quindi di chiederle: perché tanta decisione nell'escludere la psicoterapia?
Con i migliori auguri,
dr. Ventura
leggendo il suo messaggio ho avvertito una certa tristezza, per la forza con cui esclude che un breve percorso psicoterapico possa aiutarla a risolvere definitivamente il problema. comprendo bene che anche lei, come tutti noi, cerchi un "rimedio magico" che possa "sbloccare" la situazione, ma purtroppo non è così. I farmaci possono aiutarla, ma non risolvono definitivamente. Solo affiancandoli alla psicoterapia può arrivare a comprendere profondamente le cause di questo malessere.
Mi permetta quindi di chiederle: perché tanta decisione nell'escludere la psicoterapia?
Con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buongiorno cara. Ho letto con estremo interesse ciò che hai scritto e mi trovo a consigliarti di ripensare seriamente alla soluzione da cercare. E' sicuramente possibile trovare qualcosa che possa alleviare certe sensazioni o sintomi, ma sicuramente non se sintomi ed emozioni sono molto acuti. Ad ogni modo ti condanni a dipendere dalla presenza di un farmaco (o simile) per poterti godere un'evento che, stando a quanto da te affermato, hai voglia di frequentare. Il mio consiglio è quello di parlare con uno specialista per avere un consiglio che si basi su una descrizione più dettagliata di ciò che ti succede e successivamente valutare se iniziare un percorso terapeutico o di supporto.
Senza impegno rimango disponibile per ulteriori chiarimenti o consigli augurandoti di trovare al più presto una soluzione per tornare a goderti la tua vita.
M.F.
Senza impegno rimango disponibile per ulteriori chiarimenti o consigli augurandoti di trovare al più presto una soluzione per tornare a goderti la tua vita.
M.F.
Buonasera. Non sono un medico e quindi non posso esprimermi sul farmaco che ha proposto. Posso però dire che se la sintomatologia va avanti da due anni, un qualunque farmaci può servire per calmare l’ansia ogni volta, senza però risolvere le cause e non farla più venire. Per risolvere la causa alla radice occorre una psicoterapia. Buona serata Chiara Tomassoni
Buonasera, spesso noi professionisti consigliamo un percorso di psicoterapia per rispondere al meglio alle vostre richieste. Un sintomo ha il suo significato e la sua origine, solamente attraverso dei colloqui possiamo scoprire insieme da dove viene e come gestirlo. Un farmaco aiuta, ma da solo può non essere risolutivo. Un saluto
Dott.ssa Ambra Mazzocchini
Dott.ssa Ambra Mazzocchini
Gent.ma, i sintomi che descrive potrebbero essere riconducibili a diversi tipi d'ansia. Potrebbe esserle utile un confronto con uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale. I farmaci (anche i prodotti naturali) da soli aiutano ma non evitano le possibili recidive ed è sempre consigliabile assumerli previo consulto con il medico specialista. Cordialmente
Salve, mi dispiace molto per il problema che la affligge e comprendo il disagio e le difficoltà che prova. In merito all'utilizzo di un farmaco, le suggerisco di parlarne con il suo medico di base, sicuramente più competente in materia. Tuttavia il farmaco le permetterà (forse) di staccare la spina e non provare i sintomi d'ansia relativamente a quello specifico episodio, non andando però a capire le basi di questo disturbo e dei suoi sintomi ansiosi; non le permetterà inoltre di diventare protagonista e padrona dei suoi stati emotivi, impedendole di apprendere strategie utili al fine di fronteggiarla efficacemente. Le consiglio dunque una consulenza psicologica. Infine, è la letteratura scientifica stessa che afferma che il farmaco, da solo, non permette la risoluzione definitiva del problema bensì il suo evitamento.
Cordialmente, Dott. FDL
Cordialmente, Dott. FDL
Salve,
prenoti un colloquio con un professionista di sua fiducia, vedrà che saprà come aiutarla.
Un saluto,
MMM
prenoti un colloquio con un professionista di sua fiducia, vedrà che saprà come aiutarla.
Un saluto,
MMM
Buongiorno, l'ansia di fronte a situazioni sociali è un vissuto abbastanza comune. Tuttavia quando questa emozione di porta ad avere correlati fisici, come la nausea e il mal di pancia che riferisce, ci limita nelle interazioni con gli altri e ci induce ad evitare altre situazioni sociali, è opportuno intervenire.
L'approccio farmacologico permette di attenuare la sintomatologia nell'immediato, ma non ha effetto sulla radice del problema; sarebbe intervenire solo sul mal di gola in un caso di febbre alta.
Le consiglio di consultarsi con il suo medico di base per avere una prescrizione per farmaci ansiolitici in modo da avere una prima rapida risposta alle sue difficoltà, ma mi sento di consigliarle anche di intraprendere in via parallela un percorso psicologico, per imparare tecniche di gestione dell'ansia sociale e capire da dove derivi.
In questo modo potrà, in un secondo momento, fare a meno dei farmaci.
dott. De Rosa Saccone
L'approccio farmacologico permette di attenuare la sintomatologia nell'immediato, ma non ha effetto sulla radice del problema; sarebbe intervenire solo sul mal di gola in un caso di febbre alta.
Le consiglio di consultarsi con il suo medico di base per avere una prescrizione per farmaci ansiolitici in modo da avere una prima rapida risposta alle sue difficoltà, ma mi sento di consigliarle anche di intraprendere in via parallela un percorso psicologico, per imparare tecniche di gestione dell'ansia sociale e capire da dove derivi.
In questo modo potrà, in un secondo momento, fare a meno dei farmaci.
dott. De Rosa Saccone
Buongiorno, mi dispiace per questa situazione di disagio ed ansia che vive.
E' solo competenza di un medico - preferibilmente di uno psichiatra - indicare e prescrivere farmaci.
Può intanto rivolgersi al suo medico di famiglia, per avere delle indicazioni.
Mi sento di consigliarle di contattare anche uno psicologo, per cercare di comprendere meglio cosa succede in questi momenti e per lavorare con l'obiettivo di essere più sereno.
Le auguro una buona giornata,
Dott.ssa Alice Carbone
E' solo competenza di un medico - preferibilmente di uno psichiatra - indicare e prescrivere farmaci.
Può intanto rivolgersi al suo medico di famiglia, per avere delle indicazioni.
Mi sento di consigliarle di contattare anche uno psicologo, per cercare di comprendere meglio cosa succede in questi momenti e per lavorare con l'obiettivo di essere più sereno.
Le auguro una buona giornata,
Dott.ssa Alice Carbone
Gentile utente di mio dottore,
mi permetta di dissentire circa l’uso di un ansiolitico assunto in questo modo, secondo necessità.
I farmaci che rientrano in questa categoria vanno assunti secondo prescrizione di un medico, in modo da essere seguita e monitorata sugli effetti, sulla durata, sullo scalaggio.
Ed inoltre, sarebbe utile integrare alla terapia farmacologica (qualora ne sia stata data indicazione) un sostegno psicologico in modo da lavorare sull’origine della sintomatologia e non solo sulla sua manifestazione nel qui ed ora.
Una terapia che abbia come obiettivo un lavoro sicuramente più complesso, ma anche più utile, efficace e duraturo.
Saluti,
Dottore Diego Ferrara
mi permetta di dissentire circa l’uso di un ansiolitico assunto in questo modo, secondo necessità.
I farmaci che rientrano in questa categoria vanno assunti secondo prescrizione di un medico, in modo da essere seguita e monitorata sugli effetti, sulla durata, sullo scalaggio.
Ed inoltre, sarebbe utile integrare alla terapia farmacologica (qualora ne sia stata data indicazione) un sostegno psicologico in modo da lavorare sull’origine della sintomatologia e non solo sulla sua manifestazione nel qui ed ora.
Una terapia che abbia come obiettivo un lavoro sicuramente più complesso, ma anche più utile, efficace e duraturo.
Saluti,
Dottore Diego Ferrara
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
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