Salve, ho 27 anni e una bambina di 8 mesi. Da un mesetto ha iniziato ad avere problemi con il sonno

19 risposte
Salve, ho 27 anni e una bambina di 8 mesi.
Da un mesetto ha iniziato ad avere problemi con il sonno svegliandosi più volte nella notte, a volte piangendo a volte semplicemente per giocare... Negli ultimi giorni ha diminuito molto i risvegli notturni però non vuole più stare nel suo lettino, appena sente che la sto mettendo giù inizia a piangere disperatamente.
Da quando è nata si è sempre addormentata da sola, o in braccio cullandola o subito dopo le poppate. Fino a gennaio dormiva nella nex to me, poi abbiamo preso il lettino visto che iniziava ad alzarsi ma ci ha dormito da subito con molta tranquillità...
Ora mi trovo in difficoltà non so se lasciarla a dormire con noi nel lettone (sperando che sia solo una fase e non diventi abitidine) oppure insistere nel farla dormire nel suo lettino ma non vorrei causare un trauma e far si che abbia un rifiuto totale.
Salve, purtroppo le regole in questo particolare frangente possono valere per un bambino e non per un'altro. Per fortuna sono sempre fasi transitorie e ogni mamma può fare dei tentativi per regolare la dinamica notturna. A volte funzionerà una cosa, a volte un'altra. Le posso assicurare che tutti i bambini prima o poi arrivano a dormire nel loro letto. Penso che avere pazienza e osservare il proprio bambino sia l'unica strategia possibile, non sacrificando il sonno in nome di regole che spesso non valgono per tutti.
Se ha bisogno di parlarne sono a disposizione.
Dott.ssa Camilla Ballerini

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Salve, Mi dispiace molto per la situazione che descrive perché posso comprendere il disagio e la preoccupazione connesse. È importante cercare di capire cosa per quel bambino possa essere più funzionale perché a volte strategie comuni possono avere esiti diversi dunque la invito a richiedere un consulto specialistico al fine di delineare meglio la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera, ci vuole pazienza e vicinanza per capire un bimbo piccolo.Parli con un terapeuta della infanzia o anche con la pediatra per comprendere meglio quello che il bimbo esprime con il pianto .Credo che lei abbia bisogno di un appoggio competente in queste prime fasi di crescita del bambino.Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Buonasera, io escluderei il lettone. Lei è una mamma molto premurosa ed attenta, aspetti ancora un pò prima di preoccuparsi. Il comportamento che descrive è comune nel neonato, se protratto per brevi periodi, e può avere diverse cause non in ultimo il nuovo lettino. Un ambiente per lei diverso in un momento molto delicato, cioè la transizione dalla veglia al sonno. Provi a rimanerle accanto mentre è nel lettino, stabilendo però un contatto fisico con la sua mano. Un semplice contatto, aspettando insieme l'addormentamento come ogni sera. Un caro saluto.
Gentile Amica,
comprendo il suo timore di danneggiare in qualche modo la sua bambina. Tenga presente che ha 8 mesi, e che il suo attaccamento a lei, i risvegli notturni, e i pianti, sono una fase normale. Accompagni il distacco, mai troppo prolungato, della piccola, mostrandosi sempre disponibile a tornare da lei. Andrà meglio, se la bambina saprà che può contare su di lei se dovesse sentirsi sola.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Salve, evidentemente in questo periodo è più agitata del solito o inizia a comprendere meglio la situazione, che è nel lettino da sola. Se vuole sono a disposizione per una consulenza on line vista la mia formazione specifica per l'età evolutiva. Cordiali saluti
Salve fino a 3 anni sono normali i risvegli notturni. Ci possono essere dei fastidi fisici come la dentizione o le coliche. Rassicuri la sua bambina, le stia vicino ma tenerla nel lettone può andare bene nell'emergenza.
Dott.ssa milvia verginelli
Carissima mamma, ogni bimbo è diverso e dare un consiglio generale può solo nuocere. Ha fatto benissimo a scrivere sul portale così che può prendere ciò di cui ha bisogno. Sostegno, perché non è facile lasciarla piangere nel letto vedendola sola. Nessun trauma stia tranquilla si affidi al suo istinto materno. Ovviamente sono a disposizione. Saluti dott.ssa Maria Lombardo
Buongiorno, senta il parere di un terapeuta specialista in sviluppo.

Saluti

MT
Carissima,
Nessun timore. La sua bimba sta attraversando la fase (come da manuale!) detta della ‘seconda nascita’ e sta per la prima volta sperimentando il distacco. Com’è possibile si chiederà ? Perché proprio attorno agli 8 mesi i bambini iniziano a distinguere le perone come figure non qualsiasi ma come figure di riferimento o come estranei, per la prima volta si sentono come un essere distaccato dalla propria mamma e non più una cosa sola, e allora quando non vedono più la mamma si spaventano perché temono che non torni più! E’ chiamata anche fase di paura dell ‘estraneo dagli studi della psicanalista Ainthworth,perché per la prima volta si spaventano quando sono a contatto con qualcuno di sconosciuto mentre fino a poco tempo prima magari stavano in braccio a tutti!
Quindi non spaventatevi, la bimba deve imparare gradualmente il distacco dalla mamma, la prenda tranquillamente nel lettone temporaneamente e faccia delle prove, vedrà che con calma e pazienza, in maniera assolutamente fisiologica la bambina gradualmente imparerà a stare da sola senza paura che la mamma sparisca! Cordiali saluti
Marianna Pasello
Gentile donna,

a 8 mesi un bambino è ancora molto piccolo per tanto, è naturale che richieda ancora vicinanza delle volte durante la notte. Le motivazioni possono esser molteplici dalla dentizione alle coliche, alle agitazioni notturne e altro. Nel caso potrebbe essere opportuno un confronto anche col pediatra, il quale ancor meglio di noi psicologi potrà orientare i suoi dubbi in merito.

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Buonasera,
intorno agli 8 mesi è normale che possano modificare certi comportamenti. E' una fase normale di crescita. Oltre al lettino ci sono stati altri cambiamenti che la bimba ha avuto in questo periodo? Ridotto il tempo che passava con lei, le poppate (se le fa), o altro?
Per quanto riguarda il cosa fare, si ascolti e prenda la decisione che la fa stare più tranquilla. Può decidere di farla dormire nel suo lettino comunque rimanendo a disposizione per consolarla ed essere presente con tutto l'amore che ha. La flessibilità e decidere al momento cosa ritiene meglio per lei e la bimba le potrà essere utile.
Saluti
Elisabetta
Salve, visto che la bambina ha appena 8 mesi credo che debba parlarne con un pediatra che saprà sicuramente indicarle cosa fare. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Salve,
Sono molti i cambiamenti che i neonati e i genitori affrontano nel primo anno di vita. E' una fase delicata, può consultare il pediatra per avere dei consigli. Mi sento di suggerirle anche di consultare un insegnante di massaggio infantile (0-12 mesi), poiché creare un momento di contatto tra genitore e bambino attraverso il massaggio si può rivelare prezioso, visti i numerosi benefici. Bicchi
Buongiorno capisco bene la preoccupazione e la difficoltà che può vivere in questa situazione, in questi momenti dubbi e stanchezza possono metterci davvero alla prova. Ciò che accade con la sua bambina é perfettamente normale: a 8 mesi il bambino ha maggiore consapevolezza di sé come persona separata e per questo vive con angoscia la separazione dalla mamma anche se temporanea. Le suggerisco di cogliere e assecondare il bisogno della sua bambina che é assolutamente naturale. Ci saranno molti passaggi e momenti in cui le sembrerà di notare regressioni o peggioramenti e riflettere e dare senso é davvero importante per la relazione con la sua piccola e per il suo benessere di persona e mamma. La relazione con i figli ci coinvolge profondamente e risveglia dinamiche che noi stessi abbiamo vissuto nell'infanzia, inoltre é naturale avere dubbi e incertezze rispetto ad una relazione così delicata e importante. In questi momenti indubbiamente può essere utile chiedere una consulenza ad uno psicoterapeuta o psicologo specializzato in consulenze sulla genitorialità, il pediatra essendo medico non ha competenze specifiche rispetto alla relazione e alle dinamiche psicologiche della mamma e del bambino. In bocca al lupo per l' avventura che l'aspetta!
Buongiorno, comprendo la sua perplessità e i suoi dubbi rispetto a quanto accade la notte con la sua bambina. Ad 8-9 mesi mesi si può verificare un aumento fisiologico dei risvegli notturni in relazione alla normale fase di sviluppo di timore di separarsi dalle figure di riferimento, la bambina cerca il contatto visivo o fisico. La bimba a quest'età non comprende che se la mamma ed il papà sono in un'altra stanza ci sono ugualmente.La comprensione che gli oggetti/persone continuano ad esistere anche quando non possono essere visti, toccati o percepiti in qualche modo viene sviluppata più tardi. Importante per superare queste difficoltà in modo sano è la capacità della mamma e/o del papà di rassicurarla con serenità, determinazione e comprensione. La bambina non deve cioè recepire che il genitore è spaventato dalle sue reazioni, né che si sente in qualche modo colpevole di quello che gli sta accadendo, né che è irritato o arrabbiato. Bisogna distinguere quando la bambina si sveglia piangendo da quando si sveglia e vuole giocare. Se si sveglia piangendo bisogna comprendere che il pianto racconta qualche cosa. Quindi esclusi dolori di vario tipo, è necessario rassicurarla anche prendendola in braccio per calmarla e riporla nel lettino rimanendo li finché non si riaddormenta (trovate un rituale: una canzoncina, una storia, le carezze, un oggetto con l'odore dei genitori). Se poi l'esigenza di dormire vostra è tanta, perché di giorno non ce la fate ad andare a lavorare, metterla nel lettone, una volta ogni tanto può essere una soluzione. Se invece si sveglia per giocare la cosa è diversa. I bimbi sono furbetti, molto furbetti. La prima regola è che la notte si dorme e si gioca di giorno. Quindi non accendiamo la luce e verbalizziamole che è notte e si fa la ninna, giocherà domani quando c'è il sole. Continuate a dormire tranquilli, lei si appisolerà (o almeno dovrebbe). In alternativa, e forse la più efficace, osservato da lontano che è sveglia ma non piange lasciamola li a luce spenta e vedete che si riaddormenterà.
Per qualsiasi approfondimento sono a sua disposizione anche on line. Dr.ssa Francesca Luongo
Buonasera e grazie per aver parlato con noi. Mi allineo ai pareri dei colleghi e resto a disposizione anche online, qualora desiderasse uno spazio in cui ascoltarsi. Cordialmente, Dott. Andrea Brumana
Buongiorno. Come già accennato da altri colleghi, è difficile poter dare una risposta univoca quando si parla di bambini in quanto una strategia educativa può rivelarsi efficace con qualcuno e totalmente inutile con qualche altro. La prima cosa che le consiglio, questo invece può valere in tutti i casi con i bambini, è quello di cercare di mantenere la calma, con atteggiamento sereno nei momenti della messa a letto e di ascolto, volto a cercare di capire quale bisogno sta cercando di comunicarle la sua bambina; inoltre, in questi casi, può rivelarsi molto utile instaurare una "routine della nanna" (stabilire un orario in cui cominciare una serie di azioni che precedono la messa a letto, ad es. alle 20:30 dopo cena si fa il bagnetto, si mette il pigiama, si legge una storia, ci si fa le coccole 5 minuti e poi si dorme): dare abitudini al bambino è molto importante per aiutarli ad avere una guida temporale nell'arco della giornata (non sanno scandire il tempo come gli adulti) e, allo stesso tempo, fornisce loro un senso di sicurezza e stabilità.
Spesso comunque questi momenti passano da soli, trattandosi di "crisi" momentanee che fanno comunque parte del processo di sviluppo del bambino; altre volte, invece, queste situazioni possono durare più a lungo, diventando causa di stress per i genitori: in questo caso consiglio di rivolgersi ad uno specialista (pediatra, psicologo dell'età evolutiva, educatore...) per ricevere il giusto supporto.
Un saluto,
Dott.ssa Barbara Palmisano
Gentile utente, molto spesso con i bambini si devono fare tentativi differenti. Probabilmente la bimba viveva un momento particolare da indurla a svegliarsi di notte e ciò può capitare. Io proverei a tranquillizzarla nel suo lettino, protraendo il contatto fisico (come per esempio dare la mano o sdraiarsi al suo fianco) o rassicurandola con la voce. Il lettone cercherei di evitarlo, lo sfrutterei dopo avere provato strade alternative per più giorni. Cerchi anche di capire i sentimenti che nutre lei rispetto a questa dinamica.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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