Salve ho 27 anni , 1 anno e mezzo fa ho avuto il mio primo attacco di panico dopo un evento post tra

17 risposte
Salve ho 27 anni , 1 anno e mezzo fa ho avuto il mio primo attacco di panico dopo un evento post traumatico. dove ho avuto paura di impazzire morire ecc... e da allora ho avuto stati di ansia . Il sintomo più brutto che tutt ora mi porto dietro e la depersonalizzazione che mi venne un giorno a furia di avere andia un giorno e come se mi fossi distaccata da me. Ma rendendomi conto di quella sensazione li veramente ho detto ok sono impazzita ecc... e sono stata male per settimana convinta di ormai aver perso la testa perché come mai non mi ero più sentita me stessa. Poi ho visto un po anche su internet e ho capito che è un sintomo di ansia. Ma come mai dopo un anno e mezzo io conduco la mia vita ma è stato talmente forte e spaventoso che ho sempre paura di pensare che io non sia me stessa e poi mi dico aspetta e solo un sintomo. Ma kmq fa paura. Grazie se potete aiutarmi ad uscire da questo loop aemno a farmi capire i motivi. Cosa mi consigliate?
Buon pomeriggio, innanzitutto la ringrazio di aver condiviso questa esperienza e mi dispiace molto del disagio che ha espresso. Posso solo provare ad immaginare quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione. L'ansia è la risposta del nostro organismo che si attiva di fronte ad un potenziale pericolo. Ciò che è pericoloso per noi, è molto soggettivo e cambia da persona a persona. Tutto ciò può essere affrontato e svelato all'interno di un percorso di terapia, dove sarà possibile creare delle strategie funzionali alla gestione di quest'ansia, oltre che alla costruzione di un benessere che vada di pari passo con la sua vita. Un altro obbiettivo di un potenziale percorso psicologico, può essere quello di chiarire questa confusione permettendogli di conoscersi meglio e di sviluppare delle strategie utili per poter vivere al meglio il presente, costruendo delle basi solide al fine di affrontare in maniera efficace il futuro. Sarebbe uno spazio solo per lei alla scoperta di se stessi. In caso volesse, io sono a completa disposizione, in presenza ma anche Online. Dott. Matteo De Nicolò
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Gli attacchi di panico sono un sintomo molto comune ma che spaventa moltissimo chi li prova. E' frequente la paura di impazzire, di perdere i riferimenti importanti, di trasformarsi in un'altra persona.
Il perno di tutto è la paura. Una volta provato il panico, si instaura un meccanismo circolare che produce la paura di aver paura.
Tutto diventa pericoloso, a qualunque sintomo, situazione, vissuto, emozione si può associare la paura.
Si può aver paura della propria ombra o di bere un bicchiere d'acqua.
La psicoterapia è uno strumento potente per affrontare questo tipo di situazioni. Una volta scoperta l'associazione iniziale tra attacco di panico e fantasia, dilemma, problema sottostante, si ritorna alla situazione di partenza, alla possibilità di riprendere la propria vita.
Dott Maria Grazia Antinori, Roma
Cara utente, dalle sue parole emerge in modo molto chiaro e nitido la forte emozione di paura che lei ha provato e prova tutt'oggi all'idea di non "poter essere se stessa", perdere il controllo la preoccupa. La sua ottima capacità osservativa e la sua resilienza le hanno permesso di continuare a condurre la sua vita, tuttavia forse quel senso di paura lei non lo ha mai del tutto elaborato. Il timore che le rimane per quanto esso sia correlato ad un sintomo che lei riconoscere essere dovuto agli attacchi di panico, forse non è stati del tutto dai lei compreso ed interiorizzato. Perchè è così intollerabile per lei pensare di perdere il controllo? questo cosa direbbe di lei come persona?
Parlare di questo e di quanto le è accaduto in quella fase della sua vita potrebbe essere ciò che fa al caso suo. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buon pomeriggio e grazie della tua condivisione. Comprendo molto bene ciò che provi. L’ansia è una delle risposte più frequentemente adottate dalla nostra mente per “gestire” eventi traumatici che mettono a dura prova il nostro equilibrio emotivo. Non bisogna averne paura. Sono la nostra migliore risposta x proteggerci da un dolore. Ciò che in questi casi aiuta molto è un percorso terapeutico di riconoscimento e accoglienza del proprio dolore. È consigliato scegliere un percorso in cui venga inclusa una tecnica psicoterapeutica chiamata Emdr che lavora proprio sui traumi. Spero di averle dato le info necessarie x un primo passo verso una possibilità di “soluzione” .
Cari saluti.
Dr Pesce
Salve, comprendo che stai attraversando un momento difficile e che la depersonalizzazione è diventata una fonte di preoccupazione per te.
Nella prospettiva freudiana, potremmo esplorare questa situazione da un punto di vista psicoanalitico.
La depersonalizzazione potrebbe essere vista come una difesa psicologica, un meccanismo di protezione che la mente utilizza per affrontare situazioni di stress e ansia. In termini freudiani, potremmo considerare la depersonalizzazione come una forma di distacco dal proprio io, che può essere collegata a meccanismi di difesa come la dissociazione.
L'evento post traumatico che hai menzionato potrebbe aver scatenato ansie profonde e ricordi dolorosi che il tuo inconscio cerca di gestire attraverso la depersonalizzazione. Nel contesto freudiano, potremmo esplorare il passato, cercando eventuali eventi o esperienze passate che potrebbero avere contribuito a questa reazione.

Un'analisi psicoanalitica potrebbe aiutarti a esplorare e comprendere meglio le radici profonde delle tue ansie e della depersonalizzazione.
Il processo di guarigione è personale e unico per ciascun individuo. È fondamentale cercare il supporto di uno psicoanalista o terapeuta esperto che possa guidarti attraverso questo percorso di esplorazione e guarigione alla luce della prospettiva freudiana.
Buonasera. Anche a distanza di tempo, anche se nel presente recente possono non manifestarsi situazioni di per sé a prima vista stressanti, va da un lato tenuto presente che il corpo non è una macchina che risponde a qualsiasi età ed in qualsiasi momento di vita, sempre allo stesso modo agli stessi stimoli dall'esterno/interno, . Inoltre, sarebbe utilissimo trovare le ragioni profonde del disagio, quel qualcosa che l'ansia "sta gridando": puo' trattarsi di un trauma più o meno evidente, oppure di un pensiero di sè stratificatosi nel tempo, e in questo la psicoterapia sarà di grandissimo aiuto. Al di fuori della psicoterapia in senso stretto (la sola cosa che la aiuterà a capire "perchè"), non dimentichi una dieta sana ricca di vitamine essenziali ed una buona attività fisica, di coltivare relazioni positive, e - se le piace - di fare un po' di meditazione.
Gentilissima, ritengo che l’elemento nucleare del suo racconto sia da ricercare proprio nel punto “0”, ovvero l’esordio del suo disagio attuale che coincide con l’evento che lei definisce “traumatico”. La sua sintomatologia potrebbe avere a che fare con lo stato di allarme generale in cui si trova il suo organismo proprio dopo quell’episodio, a riprova del fatto che il contenuto “traumatico” non è stato adeguatamente trattato. Se ci pensa, il panico con tutti i suoi annessi la “protegge” da ulteriori situazioni che potrebbero nuovamente esporla a una minaccia o a un pericolo. Tuttavia, ogni sintomo è - seppur paradossalmente - una grande opportunità che ci consente di accorgerci che qualcosa non sta andando come dovrebbe. Non li trascuri: ad oggi, esistono numerose tecniche che lavorano proprio sul trauma e potrebbero permetterle di superarlo (ad es. il trattamento EMDR). Le auguro una buona serata, cordialmente
Buongiorno,
ho letto con molta attenzione il suo messaggio.
Credo che sia importante effettuare un colloquio di psicoterapia per affrontare i suoi stati ansiosi.
E'utile conoscere i suoi pensieri disfunzionali e le emozioni collegate ad esso.
Resto disponibile
saluti
Gent.ma, considerate le sue parole sarebbe opportuno si facesse aiutare: avrebbe così la possibilità di capire e affrontare meglio questa sua esperienza dolorosa e col tempo ritrovare una sua serenità. SG
Salve, una delle caratteristiche principali degli attacchi di panico è proprio la paura che ci colpisca nuovamente e magari in situazioni sociali importanti. Questo continuo timore fa lentamente isolare il soggetto nelle relazioni sociali e professionali. Le suggerisco di iniziare un percorso terapeutico per affrontare il problema ansioso e tornare ad avere una vita serena come merita. La informo che esistono terapie brevi e strategiche che risolvono il problema rapidamente. Non esiti. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno, può succedere che subentri la "paura della paura", nel suo caso della crisi di depersonalizzazione. La psicoterapia, in particolare la Terapia Strategica Breve, dopo aver curato i sintomi più urgenti (e le cause) dell'ansia, a volte deve anche curare questa "paura della paura".
Essendo la depersonalizzazione uno dei sintomi dell'ansia, è ovvio che per evitarla occorre curare l'ansia stessa. L'ansia a sua volta riconosce una paura inconscia che la sostiene, per cui le consiglio di valutare cosa sia accaduto nella sua vita, nel periodo precedente l'insorgenza dei sintomi. Ad esempio eventi come le perdite, sia che derivino da eventi esterni ambientali come può essere la perdita del sostegno economico, sia che convolgano il proprio sé, sono in grado di scatenare l'ansia.
"E' solo il sintomo", ne è sicura?
Il sintomo parla, fa male, fa preoccupare ma vuole dialogare, comunicare ... più oscura, scotomizza, reprime il sintomo più esso si farà sentire. Per fare luce e intraprendere una sana comunicazione potrebbe esserle di aiuto la psicoterapia.
Cara utente, mi spiace che si sia spaventata così tanto e che si senta tuttora scombussolata. Molti dei miei pazienti che hanno sofferto di attacchi di panico hanno portato in seduta il racconto dello "shock" che questa forte crisi d'ansia porta e ho potuto constatare che gli strascichi possono durare un po' di tempo (questo senso di incertezza e il terrore che l'attacco possa ritornare in modo imprevedibile...).
Grazie alla diffusione della cultura psicologica attraverso il web, ha potuto riconoscersi in questo stato d'ansia provando un po' di sollievo perché ha compreso la natura psicologica del sintono.
L'attacco di panico si presenta in modo apparentemente imprevedibili e senza un nesso evidente con la situazione presente. L'esordio di un attacco di panico tuttavia non avviene mai a caso ma può essere visto come "un campanello d'allarme" rispetto dinamiche emotive più profonde.
Uno psicoterapeuta potrebbe esserle d'aiuto nel condurla nel riconoscere i motivi profondi che potrebbero aver causato l'attacco di panico e l'irrequietezza attuale.
L'attacco di panico rappresenta spesso una "forte energia" repressa che viene sprigionata in un singolo istante: viene percepita dalla persona come l'esplosone di una "bomba emotiva".
La psicoterapia può aiutare ad individuare eventuali blocchi emotivi, aiutando il paziente a esprimersi attraverso il canale più corretto.
Rimango a disposizione per un eventuale consulto da remoto.
Un saluto cordiale,
Dott.ssa Sara Maria Bergonzi
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile, immagino quanto sia e sia stato difficile affrontare in primis il trauma di cui parla, in seguito il panico e infine la depersonalizzazione. Tutto ciò che racconta è fonte di una grande sofferenza ma allo stesso tempo mi sento di provare a normalizzare quello che le è accaduto nel senso che sperimentando panico si ha paura di impazzire e di morire e vivendo una stato dissociativo (quel senso terribile di uscire da sé) si pensa di essere usciti di senno. In realtà il panico e anche la depersonalizzazione sono sintomi spaventosi e dolorosi ma molto comuni nelle persone. con un lavoro di psicoterapia si può certamente andare a indagare significati e processi del suo sentire e delle sue manifestazioni sintomatologiche per permetterle di aumentare la conoscenza dei meccanismi che la portano a vivere uno stato di ansia e delle strategie per affrontarla e attraversarla al meglio. i miei auguri e resto a disposizione.
Gentile utente mi dispiace per la sofferenza che sta vivendo. Credo che intraprendere un percorso di psicoterapia possa essere utile per lei per aiutarla a comprendere il significato dell'ansia e capire come gestirla. Per il superamento degli eventi traumatici la invito ad individuare un/una psicoterapeuta che abbia anche una formazione di EMDR utile per il superamento degli eventi traumatici. Resto a disposizione, cordiali saluti Dott.ssa Valentina Biddau
Salve, credo sia giovanissima, per cui , dal momento che non ne parla,le chiedo se abbia già intrapreso un percorso di psicoterapia.
Se non lo avesse ancora fatto la invito ad agire tempestivamente.
Constatare che sono presenti dei sintomi non basta, anzi!
Il sintomo è lo specchio di un disagio, e quindi racconta e fa la spia a cause sottostanti.
Per cui, se non lo avesse ancora fatto si faccia seguire da un collega.
Saluti dott.ssa Sandra Petralli

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