Salve. Ho 23 anni e soffro di disturbo ossessivo compulsivo. Sono seguita da una neurologa e da una
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Salve. Ho 23 anni e soffro di disturbo ossessivo compulsivo. Sono seguita da una neurologa e da una psichiatra. Prendo tre tipi di farmaci e sono in lista di attesa per una psicoterapia al CSM. In queste settimane, ho avuto una compulsione molto strana. Mi è venuto da guardare davanti a me e da leccarmi le labbra in modo languido e sessuale, come se stessi seducendo qualcuno. Quando l’ho fatto, a volte mi sono specchiata per capire come questo mio gesto potesse essere percepito dall’esterno. Il problema é che a volte mi sono specchiata nei vetri (anche oscurati, quindi non vedevo se c’era dentro qualcuno) delle auto parcheggiate. Dato che ciò che amo di più sono i bambini, mi è venuta una grande ansia. E se dentro all’auto c’era un bambino? Può essersi spaventato, soprattutto se il bambino in questione ha 10/11 anni e inizia a capire il sesso. Questa ansia, unita a senso di colpa, non mi molla. Va un po’ meglio perché ho cambiato i farmaci e credo di aver beccato la combinazione giusta. Ma fatico davvero a scrollarmi di dosso questo. Per me i minori sono intoccabili, soprattutto dal punto di vista sessuale. Voi che ne pensate? Se un bambino mi ha visto e pensava stessi guardando lui è rimasto traumatizzato?
Salve, sono questo tipo di domande che l'hanno intrappolata nel suo attuale disturbo. Kant diceva che la maggior parte dei nostri problemi deriva non dalle risposte che ci diamo ma dalle domande che ci facciamo.
In attesa di rivolgersi ad un professionista che l'aiuti ad uscire dalla trappola in cui si è cacciata con le sue mani, legga Kant.
Un caro saluto
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Le auguro il meglio
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Salve, mi dispiace molto per la situazione che descrive e comprendo il disagio connesso. Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto con un professionista al fine di indagare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi per trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare coi pensieri rigidi e maladattivi che impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto. Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico Connesso con la genesi della Sofferenza in atto. Presto a disposizione, anche on-line. Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, vorrei tranquillizzarla su un punto: un bambino può essere sorpreso o turbato per un atteggiamento come il suo, ma sicuramente non traumatizzato. Pensi inoltre che continuamente i ragazzini sono esposti ad atteggiamenti
ammiccanti e questo non basta a causare un trauma, soprattutto perché si tratta, come nel suo caso, di sconosciuti. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti
Dottoressa Lorena Menoncello
ammiccanti e questo non basta a causare un trauma, soprattutto perché si tratta, come nel suo caso, di sconosciuti. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti
Dottoressa Lorena Menoncello
Buonasera, mi auguro che possa iniziare al più presto il suo percorso e trovare con il suo o la sua terapeuta, la combinazione giusta così come è stato per i farmaci. La tranquillizzo in merito ai bambini sia perché un trauma non si crea per così poco e sia perché immagino che le avrebbero detto qualcosa anche dal finestrino. Stia tranquilla, non ha fatto del male a nessuno.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera. Mi dispiace per l'ansia ed il senso di colpa che si sono generati in seguito agli episodi che ha descritto. Credo che la strana compulsione che descrive non abbia la capacità di esser nociva nel modo in cui teme ma che, probabilmente, in questo momento lei la stia vivendo in modo amplificato. Nella consapevolezza che attraverso questo spazio non è possibile fornirle risposte esaurienti e complete, ma solo alcuni spunti, le auguro di iniziare al più presto un percorso psicologico attraverso il quale poter dar voce alle sue esperienze e poter migliorare gradualmente la propria salute ed il proprio benessere. Un saluto, Dott. Felice Schettini
L'ossessività compulsiva è, per mia esperienza da terapeuta, in crescita in questo periodo, specialmente dopo le chiusure dovute al COVID. L'aiuto farmacologico è utile, ritengo che abbinare alla cura psichiatrica un percorso psicoterapeutico possa senz'altro aiutare per cercare di risolvere la sua situazione. Resto a sua disposizione. Un saluto Diego Polani
Si, è necessario che lei intraprenda una psicoterapia per evitare che il disturbo diventi pervasivo e aumentino le compulsioni. Intanto le suggerisco di ascoltare il Podcast Le Stanze della Paura, disponibile gratuitamente su diverse piattaforme on line. Troverà informazioni sui disturbi d'ansia, un episodio specifico sul disturbo ossessivo compulsivo, uno sulla paura di perdere il controllo e diversi strumenti di auto aiuto che può affiancare alle terapie per ridurre lo stato di malessere psicologico.
Segua la pagina Fb Le Stanze della Paura.
Buona giornata. Bruno Ramondetti
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Buona giornata. Bruno Ramondetti
Rispondere alle sue domande vorrebbe dire alimentare il suo sintomo...mi avvalgo quindi della facoltà di non rispondere...
Buonasera, immagino che non sia affatto facile gestire visite, farmaci e nuovi disturbi alla sua giovane età. Innanzitutto, mi sento di rassicurarla sul fatto che proprio per questo fatto (i suoi 23 anni), si stanno manifestando nuovi modi di sperimentare la sua sessualità, senza alcuna ripercussione sui più piccoli, nonostante l'episodio da lei esposto. Resto a disposizione.
Francesca Chiara Ignoni
Francesca Chiara Ignoni
Gentile utente, dalla sua descrizione emerge la grande preoccupazione e ansia che sta vivendo e capisco quanto possa essere faticoso convivere con pensieri intrusivi di questo tipo. Come già evidenziato dai colleghi quella che ha descritto è esattamente l'esperienza dei pensieri ossessivi tipici del suo disturbo, mi sento quindi di rassicurarla rispetto al fatto che avrà modo di lavorare sui suoi sintomi e sui vissuti legati ad essi nel percorso di psicoterapia che sta per intraprendere. Un caro saluto, dott.ssa Andreoli
Buongiorno,
anche questi pensieri legati ai bambini hanno a che fare con le sue ansie e le sue ossessioni, rappresentano una rappresentazione immaginaria della mente. Dietro a questi sintomi che si presentano anche attraverso delle forme bizzarre si cela sicuramente un disagio più profondo. E' molto importante che inizi quanto prima un percorso di psicoterapia, insieme al trattamento farmacologico, le consentirà di poter guardare ad un benessere più a lungo termine.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
anche questi pensieri legati ai bambini hanno a che fare con le sue ansie e le sue ossessioni, rappresentano una rappresentazione immaginaria della mente. Dietro a questi sintomi che si presentano anche attraverso delle forme bizzarre si cela sicuramente un disagio più profondo. E' molto importante che inizi quanto prima un percorso di psicoterapia, insieme al trattamento farmacologico, le consentirà di poter guardare ad un benessere più a lungo termine.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera, avrei bisogno di altri elementi per poter esprimere un opinione o fornirle un consiglio, tuttavia mi sento di suggerirle un percorso di psicoterapia sistemico relazionale al fine di prendere in considerazione il contesto in cui si manifestano i suoi disagi.
Buona serata
Dott. Raffaello Di Monte
Dott.sa Luisa Anibaldi
Buona serata
Dott. Raffaello Di Monte
Dott.sa Luisa Anibaldi
Gentile ragazza, sarebbe veramente utile per te capire il perché profondo di questa domanda su un ipotetico bambino, magari con la sua psichiatra, soprattutto per capire meglio i suoi bisogni. Se non fosse a suo agio a parlare con lei di questo, le auguro di trovare un/una terapeuta adatto alle tue esigenze.
Cordialmente
Cordialmente
Salve,
ritengo che adesso avrà un momento per parlare con qualcuno e comprendere parti di sè.
Ad oggi però non lo giudichi e non si giudichi. Sono molte le motivazioni della vita che portano a far ciò.
Mi dispiace molto per la sua situazione, ma ritengo anche che potrà riuscire a comprenderla e superarla.
In questo momento lei ritiene di star facendo una cosa "fuori dalla norma", ma vedrà che la norma arriverà presto.
Questo aspetto sta a simboleggiare sicuramente altro, che necessita tempo e terapia, prendersi cura.
Se avrà bisogno ci sono anche online.
Dott. Matteo Salvucci
ritengo che adesso avrà un momento per parlare con qualcuno e comprendere parti di sè.
Ad oggi però non lo giudichi e non si giudichi. Sono molte le motivazioni della vita che portano a far ciò.
Mi dispiace molto per la sua situazione, ma ritengo anche che potrà riuscire a comprenderla e superarla.
In questo momento lei ritiene di star facendo una cosa "fuori dalla norma", ma vedrà che la norma arriverà presto.
Questo aspetto sta a simboleggiare sicuramente altro, che necessita tempo e terapia, prendersi cura.
Se avrà bisogno ci sono anche online.
Dott. Matteo Salvucci
Gentile utente buongiorno, dalle sue parole comprendo quanta sofferenza lei stia provando. Pertanto, le consiglio, di richiedere un consulto con uno psicologo per fare chiarezza su alcuni elementi che ha scritto. Cordiali saluti, Dott.ssa Martina Della Bella. Cordiali saluti, Dott.ssa Martina Della Bella.
Gentilissima, a volte farmaci e biologia non bastano. Sono una stampella esterna che tiene a bada il dolore e la sofferenza, ma è necessaria anche la parola per curare il sintomo. E con curare non mi riferisco al "risolverlo" ma proprio ad averne cura. Mi sembra di capire che ha fatto capolino un nuovo pensiero intrusivo e ossessivo, che la distoglie da altro, qualcosa di più profondo che vuol essere visto. Si ripete spesso nel disturbo ossessivo compulsivo. Come le hanno suggerito altri/e mie/i colleghi/e, sarebbe opportuno che lei aggiungesse alla cura farmacologia anche la cura della parola all'interno di un percorso terapeutico. Mi contatti se desidera svolgerlo online, dott.ssa Anastasia Giangrande
È comprensibile che tu provi ansia e senso di colpa riguardo alla situazione descritta. Tuttavia, è importante ricordare che la percezione di un'azione può variare da persona a persona, e non possiamo assumere automaticamente che un bambino si sia sentito traumatizzato. Focalizzati sul tuo impegno nel gestire il disturbo ossessivo-compulsivo con l'aiuto dei professionisti e continua a lavorare sulla tua terapia per affrontare queste preoccupazioni. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. Dott.ssa Francesca Gottofredi.
buongiorno, È comprensibile che ti senta sopraffatta da queste esperienze e dai pensieri che ti accompagnano. Il disturbo ossessivo-compulsivo può manifestarsi in modi complessi e, a volte, inaspettati. È importante riconoscere che le compulsioni e le ossessioni sono sintomi del tuo disturbo e non riflettono chi sei come persona. Le compulsioni, come quella di guardarti e leccarti le labbra, possono sembrare strane o imbarazzanti, ma sono comportamenti che spesso servono a ridurre l'ansia associata a pensieri intrusivi. Questo comportamento potrebbe essere una risposta a una sensazione di disagio o di vulnerabilità, e non necessariamente indica un'intenzione negativa. È utile ricordare che il DOC può portare a pensieri intrusivi legati a paure irrazionali, come quella di spaventare un bambino. La tua preoccupazione per il possibile impatto del tuo comportamento sugli altri, specialmente sui bambini, è un segno della tua empatia e responsabilità. Tuttavia, è fondamentale distinguere tra ciò che è reale e ciò che è alimentato dall'ansia. I bambini sono generalmente resilienti e la maggior parte delle volte non reagiscono in modo così intenso a situazioni come quella descritta. La tua ansia e il senso di colpa possono amplificare questi pensieri, rendendo difficile liberarsene. Accetta i tuoi pensieri senza giudicarli. Ricorda che avere pensieri intrusivi non significa che tu voglia agire su di essi. Potresti considerare l'idea di affrontare gradualmente i tuoi timori attraverso tecniche di esposizione, magari con il supporto della psicoterapia quando sarà disponibile. Questo approccio ti aiuterà a desensibilizzarti rispetto ai tuoi pensieri ansiogeni. Lavora per identificare e modificare i pensieri disfunzionali legati al tuo comportamento. Questo può aiutarti a ridurre il senso di colpa e l'ansia associata. Pratiche come la mindfulness possono aiutarti a rimanere ancorata nel presente, riducendo l'impatto dei pensieri intrusivi. La strada verso la gestione del DOC può essere lunga e complessa, ma con il giusto supporto terapeutico e farmacologico, puoi trovare strategie efficaci per affrontare questi sintomi. È importante continuare a comunicare apertamente con i tuoi medici riguardo ai tuoi progressi e alle tue preoccupazioni. Non sei sola in questo percorso; ci sono professionisti pronti ad aiutarti a trovare un equilibrio migliore nella tua vita quotidiana. Dott. Andrea Boggero
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