Salve, ho 23 anni e frequento l'ultimo anno di Università. Sono indietro con gli esami e mi laureerò

16 risposte
Salve, ho 23 anni e frequento l'ultimo anno di Università. Sono indietro con gli esami e mi laureerò con circa 1 anno di ritardo. Per quanto mi renda conto che non ci sia niente di "grave", questo ritardo negli studi mi crea molta ansia. Mi fa sentire di non essere all'altezza della situazione, nonostante io prenda comunque buoni voti. Vedo colleghi che si laureano in pari e dunque mi domando se non sia io quella che ha sbagliato facoltà o comunque che sta "sbagliando" qualcosa. Devo fare un esame molto difficile e sono molto stanca, alla stanchezza si accompagna l'ansia e la paura di non farcela. "Fallire" l'esame per me non significa banalmente non aver un'adeguata preparazione riguardo ad un argomento, per me significa deludere la famiglia, me stessa, significa non essere all'altezza della situazione... lo vivo come un giudizio sulla mia persona, non come giudizio sulla mia preparazione in merito ad un argomento. Devo fare questo esame, cerco di convincermi che non succederebbe niente anche in caso di fallimento, eppure l'idea mi spaventa perché non passarlo mi farebbe ritardare ulteriormente negli studi.
Purtroppo c'è stato un periodo della mia vita in cui sono stata accanto alla persona sbagliata, ed in quel periodo non riuscivo a fare esami; ho paura che bocciandone uno, si inneschi di nuovo quel meccanismo e succedano le cose che mi sono capitate in quel periodo: ovvero ero insicura, non passavo gli esami perché stavo male. Questa persona nella mia vita non c'è più, ma è come se avessi paura di ricadere in quel periodo buio che è stato. Forse ancora non ho superato del tutto quelle ferite che sono state aperte in quel periodo.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Salve, da ciò che brevemente racconta mi sentirei di suggerirle di provare a iniziare un percorso terapeutico. Lo spazio terapeutico può essere uno spazio che la aiuta a costruire o recuperare quel senso di valore personale che sicuramente ha ma che forse sente di aver perso o non riesce più a vedere da sola!
Resto a disposizione.
Un saluto,
Dott.ssa Baiardo Bruni
Gentile utente, nella descrizione di ciò che le sta accadendo e che l'affligge noto una chiarezza e una lucidità che ben la predisporrebbe ad un approfondimento psicoterapeutico e quindi alla soluzione del disagio. Comunque ci tengo a sottolineare che gli sbagli, gli insuccessi e i ritardi nel raggiungimento di qualsiasi traguardo ci si prefigga nella vita, sono importantissimi occasioni di crescita e maturazione; senza i quali non è possibile diventare persone adulte, responsabili e capaci di vivere. La saluto cordialmente e se vorrà sarò disponibile ad aiutarla.
Dott.ssa Moretti Selina
Salve, come lei è ben conscia, è difficile affrontare le prove con un carico di pensieri intrusivi e angoscianti come le sta accadendo. Uscire dalle paure e dai pensieri disfunzionali si potrebbe attraverso una psicoterapia mirata che le permetta di guardare alle esperienze passate con lucido distacco. Le esperienze negative ci servono a crescere emotivamente, se ben valutate. Ci rifletta. Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Suggerimento: si prepari per l'esame non per superarlo ma per fallirlo, per farsi bocciare. Comunque partecipare all'esame le servirà per sentire che tipo di domande vengono fatte, come sono i professori, che aria tira, su che cosa si sono preparati gli altri allievi, ecc. Questa prova la dia per persa, e si concentri sulla successiva, che le sarà più facile superare.
Un caro saluto
Sembra esserci la consapevolezza di qualcosa di non risolto con cui bisognerebbe fare i conti. I temi del perfezionismo e della paura di fallire sono già due ingredienti molto scomodi, se si cerca la serenità e quell'impagabile sensazione di sentirsi forti, solidi. Qui queste tematiche si intrecciano con una relazione dolorosa che ha lasciato segni nella tua autostima. Fai un collegamento piuttosto lucido e consapevole: per questo ti consiglio di risolvere queste problematiche tramite un percorso. Forse in questo momento sei pronta ad affrontarlo. Ti consiglio un approccio che preveda l'uso della tecnica EMDR, che permette di elaborare le ferite e potenziare le tue risorse. Se ti servissero altre informazioni puoi contattarmi, anche online.
Dr. Barbara Civera
Buongiorno,

credo che con l' aiuto della psicoterapia possa riuscire ad elaborare le sue ferite e a capire meglio il significato della sua ansia da prestazione agli esami. Nel caso, resto disponibile ad accogliere la sua richiesta di aiuto, ricevo anche on-line.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, deve ricalibrare alcune credenze e considerazioni che in questo momento rischiano di portarla fuori strada. Le consiglio di appoggiarsi ad uno/una psicoterapeuta in modo da approfondire i vari argomenti, in primis l'elaborazione di quanto vissuto nella precedente relazione. Le ricordo che lei studia per se stessa e non per gli altri, è evidente che chi la circonda abbia delle aspettative ma non faccia passare i suoi bisogni in secondo piano. Occorre anche rimodulare la concezione di "fallimento" in quanto temerlo non è funzionale oltre che ad essere irrealistico, primo poi tutti falliamo è normale, il punto è capitalizzare gli eventuali sbagli e proseguire, chi teme il fallimento di solito invece rischia di fermarsi. Non si adatti ad un tempo standard lei ha a che fare con i suoi tempi e la sua storia, se alcuni incidenti di percorso l'hanno rallentata non dovrebbe permettere agli stessi di spaventarla fino a fermarla. Prosegua verso il suo obiettivo, questa è l'unica cosa che conta.
Buongiorno, l'ansia causata dalla preoccupazione di fallire un esame universitario fa parte del percorso stesso, spesso però, quando è troppo intensa, può peggiorare la performance o impedire allo studente di sostenere l'esame, quando riteniamo che le cause possano avere radici in traumi passati può essere utile affrontarli in un percorso di psicoterapia affiancati da un professionista.
Dott. Marenco
Buongiorno, credo che la persona che le è stata accanto e che l'ha fatta soffrire, abbia fatto leva su alcune sue fragilità pregresse. Il tema che sembra trattare riguarda l'immagine che lei dà al mondo che la circonda, un'immagine con caratteristiche impeccabili ed elevate che possono far scaturire ansia e blocchi. Questo aspetto potrebbe riversarsi in vari ambiti della sua vita, per cui ritengo che per lei possa essere importante intraprendere un percorso che sviluppi la sua autostima e un riferimento della sua percezione più adeguata alla realtà.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve,

Sono consapevole di quanto possa essere stressante e frustrante il ritardo negli studi e l'ansia che questo comporta per te. Prima di tutto, è importante sottolineare che ognuno ha il suo percorso accademico e il fatto di laurearsi con un anno di ritardo non è affatto un segno di insuccesso o incapacità. Ogni individuo affronta le sfide e gli ostacoli in modo diverso, e il percorso verso il conseguimento del titolo può variare da persona a persona.

È normale sentirsi ansiosi riguardo a un esame impegnativo, soprattutto se si tratta di un'occasione per dimostrare le proprie competenze e conoscenze. L'ansia può essere una reazione naturale a situazioni di pressione, ma è importante cercare di gestirla in modo costruttivo.

Per affrontare l'ansia riguardo a questo esame, si possono prendere in considerazione alcune strategie:

Può essere utile:

Fissare un piano di studio realistico e ben strutturato per prepararti all'esame. Imposta degli obiettivi di studio giornalieri e cerca di rispettarli, in modo da avere una preparazione costante e progressiva.

Accettare che nessuno è perfetto e che sbagliare o incontrare difficoltà durante gli studi è normale. Non considerare un eventuale fallimento come un giudizio sulla tua persona, ma come un'opportunità di apprendimento e crescita.

Bilanciare il tempo dedicato allo studio con momenti di svago e relax. Prenditi del tempo per te stessa, per fare attività che ti piacciono e per stare in compagnia di amici e familiari.

Uno stile di vita sano può aiutarti a mantenere una mente più lucida e concentrata durante il periodo di preparazione.

Imparare a riconoscere e apprezzare i tuoi successi ei tuoi progressi, anche quelli più piccoli. Concentrati sulle tue competenze e sulle tue abilità, invece di concentrarti solo sugli errori o sugli aspetti negativi.

È comprensibile che il periodo buio legato a una relazione passata possa influenzare il tuo stato emotivo attuale. Se senti che queste ferite non sono ancora completamente guarite, potrebbe essere utile considerare un percorso di sostegno terapeutico. Un terapeuta può aiutarti a esplorare questi sentimenti, a superare le paure del passato ea trovare strategie per affrontare le sfide attuali in modo più costruttivo.

Ricorda che è normale avere dei momenti difficili durante il percorso di studi, ma con impegno, pazienza e supporto, puoi superare queste sfide e raggiungere i tuoi obiettivi. Se senti di non farcela da sola, non esitare a chiedere aiuto a un professionista, che può darti il ​​supporto e gli strumenti adeguati per affrontare queste difficoltà in modo efficace.

Ti auguro il meglio per il tuo esame e il tuo futuro accademico.

Dott,ssa Monica Borgogno
Carissima, grazie anzitutto per aver qui condiviso...
Due regole fondamentali per quanto riguarda gli esami:
1.Gli esami vanno e vengono
2.I docenti non giudicano, bensì valutano
Detto ciò, da evitare gli autosabotaggi: il passato è passato, adesso c'è lei con degli esami da sostenere (mi pare basti)...
E' lecito che lei si viva le sue preoccupazioni da studente, ma senza esasperarle: sarebbe auspicabile anche un sano confronto con dei colleghi!
Spero di averle fornito qualche spunto per poter vedere la cosa da altre prospettive...
Resto a disposizione, anche online
Un caro in bocca al lupo!

Dr E. Nola
Gentile Utente, mi rincresce il suo attuale stato di preoccupazione ma la situazione descritta necessita di una consulenza per capire successivamente come aiutarla con un percorso di psicoterapia.
Resto a Sua disposizione per qualsivoglia eventuale integrazione e/o chiarimento e mi è gradita l'occasione per inviarLe i miei più cordiali saluti.
Dott.ssa Giulia Marchiani
Buongiorno,
La sua richiesta d'aiuto sembrerebbe ampliarsi a temi legati a una bassa autostima ed essere particolarmente intransigente con se stessa. Mi sono occupata per molti anni di aiutare gli studenti universitari come referente dell'Ateneo della provincia Autonoma di Trento, per questo motivo vorrei suggerirle d'intraprendere un breve percorso di consulenza nel quale si può focalizzare il problema e provare a usare specifiche tecniche per ridurre efficacemente la sua ansia da prestazione.
Buona giornata
dot..sa Camilla Lenti
Salve, mi dispiace per ciò che sta vivendo, purtroppo sono sempre di più i ragazzi che portano paure di questo tipo legate al continuo confronto con gli altri. Io la invito a spostare l'attenzione su di sé e a non sottovalutare i traguardi raggiunti fino ad ora e le sue risorse. Ha detto di aver avuto una relazione con una persona "sbagliata" che in un certo senso le ha impedito di avere la giusta serenità per studiare, ma ne è uscita, ha chiuso una relazione con tutta la sofferenza che ciò possa comportare, e chi sa se si è presa veramente cura di quel dolore. Quindi non sia troppo severa con se stessa, si conceda di fallire ma soprattutto si conceda uno spazio di cura in cui l'obiettivo non sarà quello di essere accettati dagli altri, ma accettare se stessi! In bocca al lupo per tutto.
Dottoressa Roberta Longhitano
Buongiorno, capisco che questo momento sia molto stressante per Lei. È normale sentirsi ansiosi quando ci si trova di fronte a sfide accademiche e personali. È importante ricordare che il ritardo negli studi non significa necessariamente un fallimento e che ognuno ha il proprio percorso unico. Anche se Lei prende buoni voti, l'ansia può farle dubitare delle sue capacità. Potrebbe essere utile cercare supporto da uno psicologo o uno psicoterapeuta per affrontare l'ansia e le paure legate agli esami. Ricordi che Lei è più di quanto fa accademico e che il suo valore non è determinato da un singolo esame o da un ritardo negli studi. Cordiali Saluti






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