Salve, ho 22 anni e sono uno studente. Scrivo qui perché cerco il parere di persone esperte, dal q

21 risposte
Salve, ho 22 anni e sono uno studente.
Scrivo qui perché cerco il parere di persone esperte, dal quale prendere spunto, visto che per ora non penso di sentire uno psicologo.
Il problema è che non ho mai affrontato la mia incapacità di interagire con le persone e adesso che ho quasi concluso l università mi vedo proiettati in contesti sociali e lavorativi che non penso di essere in grado di affrontare e sento grande paura. Quando parlo con altre persone o gruppi spesso l ansia supera la mia capacità di adattamento, sento forte paranoia, la mia comunicazione non verbale trasuda rigidità e non si allinea per nulla a quella verbale, creando forte disagio( anche in contesti banali e normali).Sento che questa disfunzione mi porta incapacità nelle situazioni sociali, gli altri mi percepiscono come stupido ed effettivamente vado in pallone.
A volte penso che non so chi sono e non so che figura /ruolo voglio avere in questa societa. Mi chiedo se sia tutto collegato alla paura della morte,che ci accompagna tutti i giorni e non solo l ultimo ... Ho grande paura dei cambiamenti, vedere cambiare ciò che mi circonda e che sento parte di me mi allontana dalla mia identità forse... Quello che sono oggi magari domani non ci sarà piu...sento che questo mi impedisce di buttarmi e vivere nuove esperienze a pieno.
Inoltre Spesso ho questa sensazione di distacco dalla realtà e nelle situazioni in cui devo essere attivo, interagire e reagire ho difficolta, specialmente nelle situazioni in cui bisogna improvvisare. La cosa che mi fa più arrabbiare poi è che l idea di andare a cena fuori con una persona che non conosco mi manda in crisi, non mi sento presente e non so portare avanti un discorso, o meglio, lo porto avanti ma c è molta tensione e rifiutò,risultando tutto molto forzato. Poi non capisco perché non riesco mai a creare intimita, anche con ragazzi che conosco da molto o che so che sono intelligenti e simpatici e con cui magari parlo e magari riesco a scherzare, c è sempre un muro Spesso; diversi mi hanno detto che sembra che non me ne frega nulla di parlare, che sembro arrogante... È questo che dice la mia comunicazione non verbale ?
Salve, mi spiace per la situazione ed il disagio espresso. Comprendo la fatica ed il disagio nel sostenere tale dinamica e sarebbe a mio opportuno fondamentale capirne le origini, i fattori di mantenimento e soprattutto gli scopi che giocano un ruolo importante affinchè lei continui a mettere in atto certe dinamiche.
Lei scrive che per il momento non intende chiedere un supporto psicologico, d'altra parte io ritengo che ciò sarebbe importante affinchè queste parole meritino l'attenzione che meritano, è difficile poterle dare veramente una mano attraverso queste poche informazioni e soprattutto senza conoscere la persona e la storia di vita della persona che le mette in atto.
La invito, pertanto, a riflettere sull'idea di intraprendere un percorso psicologico onde evitare che la situazione possa irrigidirsi.
Cordialmente, dott. FDL

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Buongiorno, da quello che racconta, ci sono molte cose da approfondire. Si sente la sua difficoltà e la sua preoccupazione sia per le difficoltà relazionali sia per la chiusura del percorso universitario e l'inizio di un nuovo percorso. Il consiglio che posso darle è quello di contattare un professionista per affrontare queste difficoltà e per risolverle. I periodi di cambiamento possono comportare un livello di stress, più o meno alto, ed è importante capire come mai, ai cambiamenti, è associato questo livello di attivazione. Qualora volesse, sono a disposizione. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Salve, sembrerebbe che lei non voglia sentire uno psicologo per il momento ma vorebbe comunque delle risposte al suo disagio derivato dall'avere una comunicazione non verbale che secondo lei sfugge al suo controllo. Forse viste le difficolta e le ansie descritte e la complessità dei questioni che lei si pone, potrebbe proprio valutare di contattare un professionista, anche provando per un incontro, per capire se per lei questo confronto le può essere utile.
Resto a disposizione per ulteriori approfondimenti
Saluti

Dott. Claudio Cucina
Salve e piacere di conoscerti,
da come ti descrivi sembra che tu abbia buone risorse nell'osservarti, sentirti, stai anche provando a comprendere e metterti nei panni degli altri per migliorare la difficoltà relazionale della quale parli. Sicuramente i tuoi sforzi e la motivazione a metterti in discussione sono il primo passo in direzione di un futuro maggiore benessere e senso di serenità. Ti dico inoltre che accettare, affrontare i cambiamenti, sperimentarsi, vivere quindi l'incertezza, scoprire parti di sè prima meno conosciute, per costruire la propria identità ed evolvere, è un percorso che può fare paura, creare tanti pensieri e riflessioni, timori sulla propria potenziale non adeguatezza percepita.
Ti consiglio però, anche se hai detto che momentaneamente non pensi di farlo, di farti sostenere in questo cammino proprio perchè, come dici tu, avere la prospettiva differente di un professionista può rappresentare un aiuto prezioso.
Ti faccio cari auguri
Dott.ssa Helene Vacchero
Gentile Signore, ovviamente lei è libero di fare le sue scelte e seguire i suoi desideri. Pertanto se non vuole consultare un esperto è liberissimo di farlo. Dalla sua nota si evidenzia un disagio che riguarda la sua sfera relazione. Una sua parte desidera entrare in contatto con gli altri, mentre una sua parte non le consente di mostrare questo suo desiderio. Non stupisce quindi il fatto che lei scrive in uno spazio dove rispondono esperti in psicoterapia e afferma che non vuole contattarne nessuno. Di fatto sta forse riproponendo un suo modo che si può forse esemplificare con: ti cerco ma non ti avvicinare. Valuti lei ora se rimanere in questa situazione. Di solito questi modi di relazionarsi si possono modificare lavorandoci con un esperto, fare da soli non è facile. Un cordiale saluto
Salve, credo che per lei sia importante iniziare un percorso di psicoterapia per gestire meglio l'ansia. Inoltre, stia attenta alla comunicazione non verbale, a volte vogliamo vedere solo ciò che ci interessa.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, mi sembra che sia desideroso di ricevere risposte in merito ad una condizione di forte disagio espressa. Purtroppo questo è un canale che le può fornire solo risposte parziali, ma con una consulenza psicologica più approfondita potrà avere uno spazio ed un tempo dedicato a sé. Credo sia importante che sia il permesso di vedersi e di essere visto.
Un caro saluto
Dott.ssa Martina Russo
Salve.
La rigidità può essere una difesa dal proprio vissuto emotivo.
Parla di difficoltà nei cambiamenti, infatti, se tutto resta uguale, non c'è rischio di soffrire. Anche la sua scelta di non rivolgersi ad un professionista fa parte della difficoltà ad affrontare i cambiamenti e ad un modalità rigida che la protegge.
Ma, la protezione se diventa eccessiva si trasforma in una gabbia che le impedisce di vivere senza disagio e tutto può trasformarsi in un circolo vizioso: più si sente a disagio, più si irrigidisce, più si irrigidisce, più aumenta il disagio. Qualora decidesse di fare qualcosa per sè, un percorso psicoterapeutico che la possa aiutare a trovare fiducia in se stesso facendola entrare in modalità meno difensiva, può esserle utile. Sono disponibile per approfondimenti, anche on line. Distinti saluti.
Buongiorno a te, mi viene da darti del tu e quindi mi do questo permesso, vista la tua giovane età.
Quello che mi viene da suggerirti riguarda ciò che viene chiamato "l'osservatore interno", quella parte di noi che ci accompagna durante la giornata e commenta incessantemente le nostre azioni e la nostra esperienza. Mi sembra di intuire che il tuo osservatore interno è un po' tanto severo... E credo di utilizzare un eufemismo!
Ad esempio: anziché valutare al tuo interno quanto la tua comunicazione verbale sia coerente o meno con il non verbale - il che ovviamente aumenta la tua rigidità, essendo un elemento di ulteriore stress - ti suggerirei di chiederti "di che cosa avrei bisogno, in questa situazione, per stare più a mio agio?"
Perdonerai l'essenzialità alla quale sono costretto da questo strumento, ma ci sono infiniti modi per "essere dalla nostra parte" ed infiniti modi per essere "contro di noi" e quindi ti sto suggerendo di allenare quel muscolo invisibile che è l'empatia nei tuoi confronti e la capacità di sintonizzarti con ciò che provi, che sono i fondamentali precursori di un atteggiamento di sostegno amorevole di sé.
Sempre a puro titolo di esempio, ti potrei dire che non sei tu ad essere sbagliato a provare ansia per il futuro... È comprensibile e condivisibile perché gli scenari lavorativi, per un giovane della tua età, si presentano per molti versi incerti e poco incoraggianti, per tutti. Forse quell'ansia che provi è anche, se non soprattutto, dovuta ad un esame di realtà e quindi puoi usarla come informazione preziosa dentro di te, affinchè si possano attivare le migliori risorse creative!
Un caro saluto,

Walter Sammi
Buongiorno mi dispiace molto per il disagio che sta vivendo, data anche la sua giovane età sicuramente può trovare le risorse per superarlo, non escluda la possibilità di contattare uno psicoterapeuta che possa aiutarla in questo percorso e poter vivere con libertà se stesso e la sua vita. Le faccio i migliori auguri. Un caro saluto
Buongiorno mi dispiace molto per la situazione di sofferenza che riporti; credo che già il fatto di essere qui a descrivere il tuo disagio (molto bene anche ) e nell'esporti a delle risposte sia un passo molto coraggioso e importante. Tuttavia, sono questioni molto delicate, che meritano di essere affrontate nei modi e nei tempi opportuni. Io proverei a chiedermi cosa mi trattiene dal richiedere un aiuto specialistico (solo per fare degli esempi...un fattore economico? un timore di comunicarlo ai genitori? la paura di quello che potrebbe succedere?), perché sono certa che dopo potrai sentirti libero di scegliere ciò che è meglio per te
Buongiorno gentile utente,
In primo luogo la ringrazio per la sua condivisione e per la fiducia mostrata nei confronti di noi professionisti.
Ha descritto in modo approfondito tante preoccupazioni e fatiche, è difficile rispondere in modo esaustivo in questa sede. Penso che lei possa trarre molto beneficio da una percorso di terapia, anche se mi sembra di aver capito che in questo momento non stia ancora prendendo in considerazione questa opzione, all’interno del quale si potranno trattare le tematiche legate all’attivazione ansiosa che prova in determinate situazioni sociali e alla conseguente difficoltà ad interagire e instaurare legami significativi con le altre persone. Le tematiche che ha portato sono molto delicate e meriterebbero di essere trattata nella giusta sede e con i tempi necessari. Cordiali saluti, Dott.ssa Liguori Sara Nargis
Gentile 22enne,
l'unica risposta sensata, a mio avviso, contraddice la sua premessa.
Le consiglio di cercare un/una psicoterapeuta per riprendersi in mano la responsabilità di essere vivo in un mondo sempre più complesso.
Cordialmente
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Buonasera,
quando le persone si trovano ad interagire con una persona che, per svariati motivi, ha la tendenza a non mostrarsi, oppure a nascondersi un po', a ergere il muro di cui parla lei, in modo naturale cercano comunque di crearsi un'immagine di questa persona, con i segnali di cui dispongono. E questo senza dubbio può portare ad avere un'immagine dell'altro che non corrisponde alla realtà. Sento molto il suo desiderio di interagire con le altre persone in maniera più spontanea e naturale di come non riesce a fare, sento il suo desiderio di avvicniarsi aagli altri. Questo non è impossibile da raggiungere ma è chiaro che ha bisogno di una mano. Vedrà che il coraggio di iniziare un percorso con qualcuno sarà ripagato.Tra l'altro, quale migliore occasione di esercitarsi nelle modalità relazionali se non all'interno della relazione terapeutica, con un professionista?
Le mando un saluto
Caro ragazzo, quello che dice la tua comunicazione non verbale è sicuramente interessante e degno di nota per te, ma per verificarlo immagino he tu debba essere immerso all'interno di una relazione con uno psicoterapeuta al quale porre i dubbi, i sentimenti e le emozioni che descrivi. Non pensi di sentire uno psicologo, ma ti poni molte domande alle quali è difficile dare risposta su una piattaforma. Credo che per te avrebbe molto più senso affrontare una relazione in carne ed ossa con una persona esperta nella relazione d'aiuto, che possa aiutarti ad approfondire il disagio che descrivi all'interno delle relazioni sociali e la sofferenza che questa tua "disfunzione" arreca alla tua vita. Capisco la paura del cambiamento, ma non è la staticità che aiuta ad avere un senso di stabilità (quando dici di aver paura di allontanarti dalla tua identità nel vedere cambiare ciò che ti circonda). Ogni cosa cambia, a partire da noi stessi e forse la necessità che avverti parte proprio da un tuo cambiamento o semplicemente dalla percezione che vuoi cambiare qualcosa di te. Se così fosse, è un buon punto di partenza, devi solo scegliere di metterti in viaggio. A volte i cambiamenti arrecano piacevoli sorprese..
Buona fortuna,
Rosella Pettinari
Gentile utente di mio dottore,
sarebbe utile partire proprio dal senso che attribuisce ad una Relazione terapeutica: sembra che ciò che dice sia diverso da ciò cha fa, dato il bisogno di raccontare tanto di Se ma precludendosi la possibilità di farlo entro un contesto sicuro e protetto quale sarebbe una relazione con un professionista. Aprirsi alla riflessione sarebbe un modo di riappropriarsi della propria Libertà, una Libertà che sento che vorrebbe trovare
Quali sono i suoi vissuti, le emozioni in merito alla possibilità di aprire le proprie mani nell’incontro con l’Altro?
Resto a sua completa disposizione per qualsiasi chiarimento. Saluti, Dr Diego Ferrara
Gentile utente, da ciò che scrive si percepisce profonda preoccupazione e paura, e mi spiace debba affrontare questo momento da solo. Ci sono molti aspetti che andrebbero approfonditi, ad esempio le numerose associazioni che fa al domani e al timore che tutto finisca, con la sua incapacità di interagire. Approcciarsi ad una riflessione più profonda e completa potrebbe migliorare la sua quotidianità e la sua comprensione. Rimango a disposizione.
Dott.ssa GB
Buongiorno, mi dispiace per le preoccupazioni e la confusione che vive e, immagino, anche la fatica e il dolore.
Credo sia in una fase della vita in cui ci si fanno tante domande su se stessi e sul futuro, su come si vive nel presente e come ci si immagina. Quindi immagino che i pensieri frequenti sulla morte possano essere per lei molto pesanti e ostacolanti.
Premette di non voler iniziare un percorso psicoterapeutico al momento,
Magari potrebbe pensare ad un...compromesso: potrebbe trarre giovamento da alcuni colloqui psicologici di sostegno, in cui avrebbe modo di raccontarsi e riflettere sugli aspetti di sè che non comprende e che la fanno arrabbiare. Da lì potrà intanto avere qualche primo strumento per poi decidere se continuare o meno. Ma soprattutto avrebbe la possibilità di uno spazio tutto suo, in cui poter parlare liberamente, senza alcun giudizio.
Se vuole, sono disponibile, anche online.
Le auguro una buona giornata,
Dott.ssa Alice Carbone
Buongiorno, dal suo resoconto emergono paure, sofferenze ed insicurezze che lei prova tutti i giorni e in più di una situazione sociale. Di problematiche le ha esposte tante, dal parlare in pubblico fino all'instaurarsi di una relazione intima, ma quello che io ho notato è stata la sua decisione di scrivere qui dei suoi problemi, di aprirsi e rendere noi partecipi di quelle che sono le problematiche che vive ogni giorno.
Secondo il mio punto di vista questa importante decisione potrebbe essere considerata il primo passo che la porterà verso una decisione più grande: quella di intraprendere un percorso di sostegno psicologico, che la potrà aiutare a rialzarsi ed essere una persona migliore, in primis per sé stessa/o . a
Le auguro una buona giornata, Dott.ssa Martina Simonelli
Salve, da quello che Lei scrive mi sono fatta l'idea che Lei sia una persona intelligente, empaticamente riflessiva e preparata per cui, anche se in questo momento non pensa di intraprendere un percorso con uno psicologo, sono convinta, leggendo le sue riflessioni, che tale percorso possa essere per lei utile e risolutivo.
Anche se non conoscendola di persona non posso valutare le Sue caratteristiche psicologiche, non credo comunque che Lei sia una persona apparentemente arrogante.
Tenga presente che i giudizi delle persone esterne sono spesso anche involontariamente filtrati dalle loro stesse caratteristiche di personalità consce o inconsce.
Un caro saluto.
Dott.ssa Alessia Ferraroni

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