Salve, ho 21 anni e non riesco ad accettare il concetto generale di dover avere rapporti sessuali co
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Salve, ho 21 anni e non riesco ad accettare il concetto generale di dover avere rapporti sessuali con il proprio ragazzo.
La persona con cui sto insieme da 3 anni, nei primi 12 mesi mi ha portata a dover accettare di perdere la verginità per non venire lasciata "non ha senso non essere pronti a 19 anni, non sei una bambina, vai da uno psicologo a farti curare che hai qualche blocco" "il fatto che tu non te la senta dopo tutto questo tempo (6-11 mesi) mi porta a pensare che non mi ami veramente" "non trovi nessuno come me che stia con te per tutto questo tempo senza far niente"
È stato orrendo, la prima volta e le altre 3 dopo le ho passate piangendo senza che lui se ne accorgesse (probabilmente pensava fosse per il dolore).
Dopo 2 anni non ho ancora accettato veramente la cosa e lui lo sa perché gliene ho parlato, ma non legge tutto questo come "tossico" e dice che non ci devo pensare, che ci do troppo peso. Semplicemente lui ogni volta che ci vediamo ci prova con me, io invento scuse e a lungo andare si discute (mi fa addirittura il conto delle volte prima nelle quali mi ha lasciato il privilegio di non concedermi). A lungo andare ho avuto sempre meno voglia di discutere, sono passata sopra a tutto e lo ho assecondato.
Lui dice che soffre se nella coppia manca quell'intimità data dal rapporto e che non può andare avanti senza perché è fondamentale.
Mi sento egoista e in colpa a rifiutarlo ma la cosa mi affligge così tanto che piuttosto preferirei fare una sessione universitaria
Non ho mai dato peso a questo mio disinteresse ma ora mi chiedo se sia io ad avere dei problemi e lui "ragione", se sia io ad essere egoista e incapace di gestire una relazione oppure se lui sia una persona sbagliata per me.
Vi ringrazio
La persona con cui sto insieme da 3 anni, nei primi 12 mesi mi ha portata a dover accettare di perdere la verginità per non venire lasciata "non ha senso non essere pronti a 19 anni, non sei una bambina, vai da uno psicologo a farti curare che hai qualche blocco" "il fatto che tu non te la senta dopo tutto questo tempo (6-11 mesi) mi porta a pensare che non mi ami veramente" "non trovi nessuno come me che stia con te per tutto questo tempo senza far niente"
È stato orrendo, la prima volta e le altre 3 dopo le ho passate piangendo senza che lui se ne accorgesse (probabilmente pensava fosse per il dolore).
Dopo 2 anni non ho ancora accettato veramente la cosa e lui lo sa perché gliene ho parlato, ma non legge tutto questo come "tossico" e dice che non ci devo pensare, che ci do troppo peso. Semplicemente lui ogni volta che ci vediamo ci prova con me, io invento scuse e a lungo andare si discute (mi fa addirittura il conto delle volte prima nelle quali mi ha lasciato il privilegio di non concedermi). A lungo andare ho avuto sempre meno voglia di discutere, sono passata sopra a tutto e lo ho assecondato.
Lui dice che soffre se nella coppia manca quell'intimità data dal rapporto e che non può andare avanti senza perché è fondamentale.
Mi sento egoista e in colpa a rifiutarlo ma la cosa mi affligge così tanto che piuttosto preferirei fare una sessione universitaria
Non ho mai dato peso a questo mio disinteresse ma ora mi chiedo se sia io ad avere dei problemi e lui "ragione", se sia io ad essere egoista e incapace di gestire una relazione oppure se lui sia una persona sbagliata per me.
Vi ringrazio
Cara ragazza, credo che nel rapporto che vivi ci sia un grave sbilanciamento di potere. Nessuno, per nessun motivo, ha diritto di costringere ad avere rapporti sessuali. La tua frase "è stato orrendo, la prima volta e le altre 3 dopo le ho passate piangendo senza che lui se ne accorgesse (probabilmente pensava fosse per il dolore)." mi ha agghiacciato. Credi che questo sia amore? Qualcuno che usa il tuo corpo senza accorgerti che stai piangendo (o - ancora peggio - continua pur pensando che piangi per il dolore)? A prescindere dai motivi che non ti fanno "concedere" (magari questi andrebbero esplorati con un/a professionista), la sessualità in una coppia dovrebbe essere piacevole e consensuale, non imposta ed estorta con la violenza e i ricatti morali. Spero che vorrai prenderti cura di te cominciando ad amarti e a rispettare il tuo corpo, e quindi pretendendo lo stesso anche dagli altri.
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Salve, alla bella risposta della collega aggiungerei che oggi (dopo tanti cambiamenti culturali e scientifici avvenuti nei decenni) in ambito sessuale non c'è rimasto quasi nulla di "anormale". Lei potrebbe non desiderare mai il sesso per il resto della sua vita pur restando "normale". Il punto qual'è? Che in coppia se non si è compatibili non ci si può stare. Se un partner ama fare sesso e un altro no, vuol dire che non sono fatti l'uno per l'altra. Mai assecondare richieste non confacenti ai propri gusti e desideri. Il rispetto reciproco viene prima dei sentimenti d'amore.
Lo hai scritto nel tuo racconto: è un rapporto "tossico". Ne sei consapevole, ma non riesci a svincolarti. In accordo con i colleghi che ti hanno risposto, un rapporto di coppia equilibrato presuppone reciprocità, condivisione e, soprattutto, rispetto. Non c'è posto per qualsivoglia prevaricazione.
Leggendo queste sue righe non nego di aver provato una forte empatia, soprattutto considerando la sua giovane età e il diritto che lei ha a viversi i rituali di passaggio, come può essere la sessualità, con i tempi che le sono più a cuore e che nessun altro può scrivere per lei. L'invito che le faccio è quello di riflettere sul rapporto e su cosa vi tenga uniti, al di là della sessualità per come è stata impostata. Il rispetto dei tempi e dei vissuti dei partner di una relazione sono imprescindibili e dettano le regole di una danza antica quanto profonda che è quella della relazione.
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