Salve, ho 21 anni, e ho uno splendido rapporto di amicizia con 2 persone(che sono una coppia), vado

59 risposte
Salve, ho 21 anni, e ho uno splendido rapporto di amicizia con 2 persone(che sono una coppia), vado perfettamente d'accordo con entrambi anche perchè li conosco da un bel po' di tempo singolarmente e anche perchè passiamo molto tempo insieme; il problema è che quando non ci vediamo, magari anche solo per un giorno, tendo ad avere dei pensieri che so che non sono reali, ansie sulla nostra amicizia, anche senza nessuna prova, in quanto inizio a pensare di essere sostituibile e inizio ad aver paura che il tempo non passato insieme possa portare ad allontanarci; spesso mi capita anche di sentirmi un po' troppo preso da questo rapporto emotivamente. Premetto che tendenzialmente non sono geloso, se capita, tendo a ripensare alla cosa, e a ritornare sui miei passi, in quanto so che spesso sono mie sviste. Come posso fare per svincolarmi da queste emozioni?
Dott.ssa Sara Vassileva
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Genova
Salve, come dice anche lei si tratta di ansia, questa la porta ad avere queste fantasie relative a ciò che potrebbe andare storto oppure sulla perdita delle amicizie. Probabilmente ci sono delle sue insicurezze che le fanno temere di aver commesso errori o che possa accadere qualcosa di sgradevole. Per liberarsi da quest'ansia sarebbe opportuno approfondire in terapia e trovare insieme al terapeuta il modo per riuscire a sentirsi meglio.

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Dott.ssa Luciana Harari
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buonasera ,credo che sarebbe molto utile che si rivolgesse ad uno psicoterapeuta per un percorso psicologico che analizzi l origine delle sue ansie abbandoniche, e le sue carenze affettive.I pensieri negativi che rendono la sua vita ostacolata da dubbi e incertezze vanno affrontati tempestivamente.Resto a disposizione Dottssa Luciana Harari
Dott. Matteo Mossini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Salve, le sue ansie dipendono soprattutto dall'importanza che riveste per lei questo rapporto di amicizia. Deve capire se c'è qualcosa di più nel senso se questo rapporto selve a lei per colmare bisogni/paure di affetto e di abbandono, come ha scritto una collega, ma anche perchè inconsapevolmente sembra aver stabilito essere un rapporto cardine per la sua vita. Sarà normale attraversare fase di alti e bassi in quanto i rapporti col tempo si modificano ed essendo loro una coppia si ritaglieranno momenti solo per loro. Dovrà lavorare su di sè per non prendere queste cose sul personale e soprattutto per costruire rapporti più equilibrati e paritari.
Dott.ssa Rosella M.B. Mastropietro
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Buonasera, ciò che lei racconta riporta ad una paura dell'abbandono, ed è importante capire il motivo per cui questi "pensieri" sono emersi o riemersi, affinchè non si trasformino.
Rimango ad sua disposizione, qualora volesse affrontare ed approfondire.
Cordiali saluti
dott.ssa Rosella Mastropietro
Dott.ssa Beatrice Bicchi
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Salve,
Le suggerisco di dare spazio al proprio vissuto personale e ritagliarsi un tempo di ascolto per le proprie emozioni, perché possa comprendere meglio cosa le sta accadendo. Dott.ssa Beatrice Bicchi
Dott. Riccardo Scalcinati
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Vimercate
Ciao,

rispondo dandoti del tu perché sei giovane come me. Credo che sia importante soffermarsi per capire che cosa significa per te “essere amico” di qualcuno e come ti senti quando sei coinvolto in relazioni amicali. Ti succede sempre di avere quel pensiero di perdere gli altri? Ti succede solo con queste due persone di sviluppare questa “paura”? L’idea di intraprendere un percorso psicologico potrebbe essere utile per interrogarsi su alcuni affetti che hai sperimentato nella tua vita e come ti sei sentito. Rimango a disposizione.

Dott. Riccardo Scalcinati
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Camilla Ballerini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, la ringrazio per aver utilizzato questo portale per porre la sua questione.
Il disagio che sta vivendo merita di approfondimento. Non è possibile dare risposte generiche, ogni sintomo è collegato e nasce all’interno di una storia di vita del tutto personale e unica. Forse questo rapporto è totalizzante e si è reso conto che tutto ruota intorno ad esso? E' inoltre ipotizzabile che essendo un'amicizia con una coppia, esiste anche un tempo della coppia dove lei non è incluso creando in lei un disagio. Quello che le posso suggerire è di fare una scelta su di sé, cioè prendersi cura di ciò che le accade direzione l'ha già intravista, ovvero quello di farsi accompagnare in questo momento difficile da uno psicologo/a.
Un buon percorso di psicoterapia in genere migliora la condizione di disagio che ci ha descritto e permette di valutare come proseguire per rimettere in moto la propria esistenza in una direzione più soddisfacente.
Se ha necessità di approfondimento non esiti a contattarmi o scrivermi.
Qualora decidesse di fare un percorso psicologico le sedute possono avvenire anche online.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini
Dott. Valerio Mura
Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Buonasera, forse quella che lei chiama "ansia" potrebbe essere solo una paura di perdere queste amicizie a cui tiene molto. Questo certamente può portare a soffrire di ansia. Per risolverla le consiglio un consulto psicologico e di iniziare un percorso psicoterapeutico, perché ha dei pensieri che giustamente definisce non reali e la fanno soffrire. Sono dei sintomi che andrebbero indagati appunto con una psicoterapia. Un caro saluto, Dott.Valerio Mura
Dott. Enrico Rizzo
Sessuologo, Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Ciao, Giovanni. Esperienze emotive di questo tipo possono facilmente essee risolte, con un approccio diretto sui vissuti e sulle percezioni che si attivano quando ti senti o sei lontano da loro. E' una questione di mera restimolazione di sensazioni e stati d'animo provocata dalla situazione da te percepita. Esiste un rimedio? Assolutamente si, e non è detto che richieda tempi lunghi. Anzi.. Ti suggerisco intanto di identificare esattamente le sensazioni da te provate quando avvìerti il disagio, sii il piu preciso possibile quando lo fai, annotale e poi portale ad uno Psicologo che ti possa aiutare ad accoglierle, scioglierle, capirle, ridurle in intensità. Contattami pure telefonicamente se desideri qualche chiarimento. Un breve colloquio telefonico non si nega a nessuno :).
Prenota subito una visita online: Consulenza online - 60 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Buonasera,potrebbe lavorare su queste sue emozioni e sulla paura che ha di perdere le persone a lei care. Sarebbe utile parlarne con uno psicologo, per approfondire sulla sua storia e su questo sua paura, che la porta poi a vivere con questo senso di malessere e di dubbio relazioni per lei importanti.
Resto a disposizione per qualunque chiarimento, un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Dott.ssa Alessandra Matta
Psicologo, Psicologo clinico
Cagliari
Ciao, mi dispiace che tu stia attraversando questo momento difficile, ma voglio che tu sappia che, prima di tutto, non sei solo. Tanti giovani tuoi coetanei (ma anche con qualche anno più di te) si stanno ritrovando nella stessa situazione, sicuramente gli ultimi due anni non hanno certo aiutato. Penso che potrebbe aiutarti poterti focalizzare cosa sta sotto queste tue paure, come vedi le relazioni e la vita sociale in generale, per poterti poi sentire più a tuo agio con le relazioni amicali e anche, magari, quelle sentimentali.
Contattami pure se hai bisogno di qualche chiarimento!
Dott.ssa Violeta Raileanu
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Caro utente del MioDottore, la vita ci chiede di non fermare il divenire delle cose, il fluire, il dinamismo dei cambiamenti, perché sarebbe contro la vita stessa. Ogni volta che infrangiamo questa regola otteniamo l’esatto contrario di ciò che speravamo: infelicità nostra e dell’altro, rapporti morbosi, situazioni caotiche. La paura dell'abbandono di cui parla andrebbe indagata meglio perché entrano in campo i nuclei più profondi della personalità.Occorrebbe forse ascoltare le sue paure, emozioni, spostare l’attenzione su se stesso, ma non sui bisogni egoistici, bensì sulla sua persona intesa in senso più ampio. Cordialmente, d.ssa Violeta Raileanu
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

dovrebbe meglio comprendere cosa si nasconde dietro a queste sue insicurezze. Probabile che parliamo di un qualcosa che parta da lontano. Per poter meglio conoscere di cosa si stia parlando sarebbe opportuno intraprendere un percorso di psicoterapia col quale poter divenire consapevole delle proprie difficoltà e delle proprie insicurezze cercando di darsi la possibilità di poter assumere una posizione differente all'interno delle relazioni, per viverle in serenità e non come fonte di preoccupazioni.
Nella speranza con queste poche righe di aver orientato la sua domanda

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Federica Leonardi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Caro ragazzo, può capitare di sentirci persi nelle nostre emozioni e non riuscire a sciogliere i nodi che piano piano si sono formati. Si prende del tempo per sé, un consulto psicologico potrebbe aiutarla a mettere ordine. Rimango a disposizione se ha bisogno. Saluti,
Dott.ssa Federica Leonardi
Dr. Emanuele Incoronato
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve, io credo che, per il suo caso, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di individuare le cause più profonde della sua problematica relazionale. Cordiali saluti
Dott. Felice Schettini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buon pomeriggio. Della sua condivisione mi colpisce il fatto che da una parte descrive la relazione che ha con questa coppia di suoi amici come un rapporto splendido, mentre da un'altra vive con ansia i momenti in cui si allontana da loro (ovvero non è fisicamente con loro); se ben comprendo ciò che dice, dunque, vive con loro una relazione significativa ma anche confusiva, dove sembra essere fondamentale nel determinare i suoi vissuti la vicinanza o la distanza che ha da loro in un determinato momento. Se lo ritenesse d'aiuto potrebbe rivolgersi ad un professionista per esplorare ed approfondire questi suoi vissuti e sentimenti, per comprendere più a fondo il modo in cui costruisce i propri rapporti importanti ed avere maggiore chiarezza sul significato che questi hanno per lei, con l'obiettivo di poterli vivere e costruire con più libertà e consapevolezza. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Dott. Vincenzo Costantino
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pisa
Buonasera,
ho letto attentamente la sua domanda. Ipotizzo su quanto possa essere difficile per lei pensare che possa esserci uno spazio "emotivo" di fronte ad una distanza fisica. Sull'angoscia di poter essere sostituibile, unitamente al bisogno urgente di tenere saldo questo rapporto, sarebbe necessario approfondire la questione: da quanto tempo si sente pervaso da questi pensieri? La sensazione di sentirsi sostituibile può essere riconducibile ad un altro evento? Si presenta anche nel rapporto con altri (es. familiari?). Iniziare un percorso terapeutico potrebbe aiutarla a snocciolare meglio la questione.
Resto disponibile qualora volesse contattarmi per ulteriori chiarimenti
Cordiali saluti
Vincenzo Costantino
Dr. Ugo Ungaro
Psicologo, Psicoterapeuta
L'Aquila
Salve nell'ambito delle conoscenze scientifiche in campo psicologico sono state sviluppate molte tecniche e molte teorie che consentono di affrontare in vari modi alcune questioni anche in maniera pratica e risolutiva. Ora se questo avviene nell'ambito del lavoro fra persone che hanno un buon equilibrio e che non manifestano comportamenti riferibili alla psicopatologia può avere una certa utilità. Diversamente pensare di utilizzare delle piccole strategie per affrontare dei temi emotivi che riguardano la nostra personalità non è sicuramente la scelta migliore. Quando si toccano gli aspetti legati al disagio e alla nostra struttura si possono utilizzare altre teorie, tecniche e metodologie diverse da quelle prima accennate. Nella situazione che sta descrivendo in modo molto sintetico è opportuno fare delle valutazioni diverse da quelle accennate all'inizio. Pertanto può valutare la possibilità di contattare ad un esperto in psicoterapia e su questo sito può sicuramente trovarne uno con le dovute garanzie di capacità professionale. Successivamente insieme potrete prima approfondire l'esplorazione dei temi relazionali che accenna nella sua nota e di quelli connessi e solo successivamente potrete valutare l'opportunità di ulteriori attività e concordare le eventuali modalità. Un cordiale saluto
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buongiorno, non ci sono "cose da fare" ma piuttosto interrogativi da porsi per capire se è il caso o meno di richiedere un aiuto. È come se la lontananza volesse dire per lei oblio e rottura di rapporti. Questi sentimenti possono avere radici antiche e va valutato se le capita solo con questi due amici o se è una sua modalità generale che cela insicurezze e paure a cui è necessario dare voce.
Spero di averle fornito input adeguati e chiari.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Francesca Ape
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera,
Le faccio i miei complimenti perché ha proprio molto consapevolezza di sè stesso e di quali possono essere i suoi pensieri disfunzionali. È molto bello vedere come si impegna e quanto è legato ai suoi amici.
Piuttosto che pensare a come svincolarsi emotivamente da questa situazione, credo sia più utile per lei domandarsi perché emergono questi pensieri, che lei definisce “non reali”, e chiedersi quale senso hanno per lei.
Qualora dovesse avere bisogno di parlarne e di approfondire la questione, può contattarmi così da fissare un appuntamento.
Dr. Riccardo Bardone
Psicologo, Psicologo clinico
Voghera
Buongiorno. Ritengo possa essere utile a comprendere meglio alcuni aspetti da lei riportati. In primo luogo, ritengo proficuo approfondire il quando le vengono questi pensieri, e il significato del suo sentirsi "troppo preso emotivamente". Nel caso sentisse il bisogno di aiuto per approfondire tali aspetti, si senta libero di contattarmi in qualsiasi momento per concordare un appuntamento.
Dott.ssa Alice Gasparri
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Cerro Maggiore
Gentile utente, è normale essere "gelosi" rispetto a ciò che si "ama", alle persone e ai rapporti ai quali teniamo, tuttavia dei rapporti troppo simbiotici spesso sfociano in situazioni spiacevoli, questo perchè è bene che ognuno, pur essendo legati, abbia una propria vita e degli spazi propri. Stare insieme è un piacere, se diventa un'esigenza continua si trasforma in un limite più che in una risorsa.
Mi rendo disponibile per un colloquio conoscitivo e per approfondire nello specifico la tematica.
Cordialmente AG
Dott.ssa Grazia Tanzariello
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Bari
Gentile utente, mi associo alle risposte di alcuni colleghi che parlando di "paura dell'abbandono" incontrando il focus su un altro elemento che mi ha colpito particolarmente: la paura dell'esclusione. Probabilmente il fatto che questi suoi due amici siano una coppia le rimanda che lei è meno importante di quanto possano esserlo loro l'uno per l'altra. Sarebbe utile approfondire tutto questo in un percorso psicologico che la aiuti a definire meglio ruoli e confini, così da poter vivere questa splendida amicizia che lei racconta, più serenamente.
Resto a disposizione
Dott.ssa Grazia Tanzariello
Dott. Francesco Currò
Psicologo, Psicoterapeuta
Montevarchi
Buonasera,
quello che presenta ha bisogno di essere esplorato all'interno di una relazione terapeutica di fiducia, quindi un percorso di sostegno psicologico dove possa esprimere il suo vissuto e, insieme a un professionista, cercare di comprenderlo.
Se ha bisogno, mi contatti.
Buona giornata
Dott.ssa Alessia Foronchi
Psicologo clinico, Psicologo
Pesaro
Salve, questi pensieri da lei riportati andrebbero analizzati insieme ad un professionista - psicologo o psicoterapeuta - che la aiuti a comprenderne l'origine. Le suggerisco di iniziare un percorso psicologico che le consenta di uscire da una situazione che, da quel che riferisce, sembra iniziare a starle scomoda.
Dott.ssa Alessia Foronchi
Dott. Edoardo Giordano
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno gentile utente,
sarebbe utile rispondere a certe domande:
- Ha altri amici importanti al di fuori di questa coppia?
- Sente un'amicizia più forte per uno dei due membri della coppia?
- Non ha mai pensato di cercare un partner con cui condividere l'amicizia con la coppia?
- Ne ha mai parlato con uno Psicologo per capire quali ragioni ci siano dietro quest'ansia da separazione e queste insicurezze che la portano ad avere certi timori?

Sono disponibile ad aiutarla a rispondere a queste domande se serve,
Edoardo Giordano Psicologo
Dott.ssa Alessandra Barbera
Psicologo, Psicologo clinico
Catania
Buongiorno gentile utente, sarebbe bene approfondire diverse tematiche per individuare da dove sorgono determinate preoccupazioni. Non è possibile darle una risposta, sarebbe generica ed estremamente semplicistica rispetto a quello che indubbiamente è il suo reale disagio.
Mi sento solo di suggerirle di intraprendere un percorso psicologico al fine di analizzare meglio questa e altre dinamiche rilevanti che la accompagnano quotidianamente e trovare, insieme al professionista, nuove risposte.
Resto a disposizione, anche online.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Alessandra Barbera
Dott. Luca Russo
Psicologo, Psicologo clinico, Sessuologo
Varese
Gentilissimo , accolgo la sua richiesta di aiuto e le dico che sicuramente alla base di questa sua insicurezza ci sono esperienze ed eventi del suo vissuto personale che le hanno generato , introiettandoli , delle paure e stati d'ansia che possono inficiare l'interazioni e le relazioni sociali come in questo caso .Bisognerebbe ricercare l'origine di tale disagio e lavorare per potenziare e rafforzare il suo io.
Le consiglio un percorso psicologico per aiutarla in questo processo; potrei indicarle delle sedute di ipnosi .
Resto a sua completa disposizione per un colloquio , chiarimento o semplici domande.
Un abbraccio forte e una buonissima giornata.
Dr. Luca Russo
Dott.ssa Alessandra Morosinotto
Psicologo, Psicologo clinico
Alessandria
Buongiorno, dalle emozioni non bisogna svincolarsi, sarebbe una battaglia persa a priori.
Le suggerisco piuttosto un percorso paicologico per comprendere meglio cosa si nasconda dietro a questi pensieri alla paura descritta. Individuando ed elaborando la loro origine, ascoltando l'emozione, potrà portare beneficio alla sua vita e alle relazioni per lei significative.
Un caro saluto
Dott.ssa Alessandra Morosinotto
Dott.ssa Debora Calci
Psicologo, Psicologo clinico
Gallarate
Buongiorno, la invito ad avviare un percorso per prendere consapevolezza delle sue convinzione erronee, per familiarizzare con il suo senso di amabilità, per comprendere il livello attuale della sua autostima ... non si giudichi e si dia il tempo per capire cosa c'è dietro a questi pensieri, così dolorosi per lei ... che nulla hanno, a mio parere e per quanto intuisco, a che vedere con la qualità della sua relazione con questi amici. Sarà un viaggio di conoscenza di sè e di cambiamento, che le consentirà di allontanarsi dalle sue conoscenze senza per questo temerne la perdita, riscoprendo piaceri ed interessi coerenti con il suo sentire e che renderanno le strade - la sua e quella di chi entrerà nella sua vita - come percorsi paralleli e non sovrapposti. Spero di esserle stata di aiuto e la saluto cordialmente.
Dott.ssa Cristina Campigli
Psicologo, Terapeuta, Psicologo clinico
Sarnico
È normale avere delle preoccupazioni riguardo alle amicizie, specialmente quando ci si tiene molto a esse. Tuttavia, se questi pensieri e le ansie iniziano a influenzare negativamente il suo benessere emotivo, potrebbe essere utile lavorare su alcune strategie per affrontare questa situazione. Il mantenimento di amicizie sane richiede impegno da entrambe le parti, ma è importante anche sviluppare una relazione sana con se stessi. Le emozioni possono essere complesse, ma lavorando su di esse può rafforzare il suo benessere emotivo e i suoi rapporti.
Dott.ssa Raffaella Marotta
Psicologo, Psicologo clinico, Terapeuta
Orta di Atella
Salve, la ringrazio per aver utilizzato questo portale per condividere il suo disagio. La invito ad ascoltare le sue emozioni. Le suggerisco di rivolgersi ad un professionista come occasione per ritagliarsi uno spazio per riflettere sul suo vissuto emotivo.
Resto a disposizione, Saluti.
Dott.ssa Marotta Raffaella
Ciao !
Quella che descrivi deve essere una sensazione molto fastidiosa e pervasiva perché piuttosto ricorrente o persino quotidiana.
Hai parlato di ansia ,probabilmente legata anche a pensieri intrusivi e ripetitvi (ossessivi) riguardo la paura di perdere o deteriorare questo rapporto di amicizia.
Per questo motivo ti consiglio di rivolgerti ad un professionista ed iniziare un percorso psicologico al fine di analizzare a fondo la sintomatologia che descrivi. Intervenendo su questo fastidioso disagio che ti genera ansia probabilmente legata ad altri elementi come insicurezza ed autostima potrai sicuramente avere una prospettiva diversa e stare molto meglio.
Resto a disposizione per qualsiasi informazione
Distinti Saluti
Dr Marziani
Dott.ssa Aurora Quaranta
Psicologo, Psicologo clinico
Vimodrone
Ciao,

Capire e affrontare le emozioni che provi nei confronti dei tuoi amici è un passo importante per mantenere e nutrire relazioni sane e appaganti. Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero esserti utili per gestire le tue ansie e preoccupazioni:

Comunicazione aperta: Parla apertamente con i tuoi amici riguardo ai tuoi pensieri e alle tue preoccupazioni. Esprimi loro i tuoi sentimenti in modo onesto e sincero, in modo che possano comprendere meglio le tue emozioni e darti rassicurazioni quando ne hai bisogno.

Lavoro su te stesso: Focalizzati sul miglioramento del tuo benessere emotivo e sulla costruzione della tua autostima. Cerca di identificare le radici delle tue insicurezze e lavora su di esse attraverso l'auto-riflessione, la terapia o la lettura di libri di auto-aiuto.

Pratica del distacco emotivo: Cerca di sviluppare un sano equilibrio emotivo all'interno della tua relazione. Ricorda che è normale desiderare il tempo da trascorrere con gli amici, ma è altrettanto importante coltivare interessi e attività che ti riempiano e ti rendano felice al di fuori della tua cerchia sociale.

Fidati del rapporto: Credi nel rapporto di amicizia che hai costruito con i tuoi amici nel corso del tempo. Ricorda che le relazioni solide sono basate sulla fiducia reciproca, sulla comunicazione aperta e sulla comprensione reciproca.

Lavora sulla resilienza emotiva: Adotta strategie per affrontare le tue ansie e preoccupazioni in modo costruttivo. Ciò potrebbe includere la pratica della mindfulness, l'esercizio fisico regolare, la ricerca di hobby e attività rilassanti, e il coinvolgimento in terapia o supporto emotivo quando necessario.

Accetta l'incertezza: Capisci che nella vita ci sono sempre incertezze e che le relazioni possono cambiare nel tempo. Accetta che non puoi controllare completamente il futuro, ma puoi concentrarti sul vivere appieno il presente e sul coltivare relazioni positive e significative.

Ricorda che è normale avere preoccupazioni e ansie nelle relazioni, ma è importante non lasciarle dominare la tua vita. Con il tempo, la pratica e il supporto appropriato, puoi imparare a gestire meglio le tue emozioni e ad avere relazioni più soddisfacenti e appaganti.
Dott.ssa Susanna Scainelli
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Albino
Buonasera, comprendo quanto emotivamente possa essere difficile la sua situazione, soprattutto la non consapevolezza piena di quanto sta vivendo dal punto di vista relazionale ed emotivo, sicuramente un percorso psicologico online o in presenza la può aiutare a conoscere meglio il suo funzionamento e a vivere le relazioni con più consapevolezza emotiva. Se ne avesse la necessità sono a sua disposizione per un percorso di terapia di tipo relazionale integrata evidence-based. Dott.ssa Susanna Scainelli
Dott.ssa Alina Mustatea
Psicologo, Psicologo clinico
Pomezia
Gentile utente, da quello che scrive si evince che lei stia iniziando ad interrogarsi sulla natura del suo disagio.L'angoscia di separazione potrebbe essere la risposta usuale a una minaccia o a qualche altro rischio di perdita che lei potrebbe aver interiorizzato nella sua infanzia. E' opportuno indagare cosa l'ha condotto a vedere se stesso e le relazioni in questo modo,di quali tendenze inconsce possa essere portatore quando sceglie una persona con cui spera di creare un legame forte. Capire e approfondire come mai un ipotetica separazione "fisica" da una persona le causi angoscia. Intraprendendo un percorso con un professionista potrebbe acquisire maggiore consapevolezza del suo funzionamento e iniziare a sentirsi libero di immaginare alternative che meglio si adattino alla sua vita attuale.
Un caro saluto.
Dott.ssa A. Mustatea.
Dott.ssa Paola Grasso
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente,
ciò che risulta interessante nel suo racconto é l’attivazione che percepisce di fronte alle dinamiche relazionali che ha descritto. Sarebbe utile comprendere il ruolo che sente di avere in tali situazioni, o quello che in qualche modo sente che nella relazione (più in senso lato) le spetta. Fare luce su questo aspetto o su altri che percepisce come rilevanti nel suo vissuto, potrebbe aiutare a comprendere l’origine del suo vissuto emotivo e a costruire un maggior benessere per se.
Rimango a disposizione

Dottoressa Paola Grasso
Dott. Diego Emmanuel Cordoba
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Gentilissimo utente, il tuo vissuto di ansia e preoccupazione riguardo alla tua amicizia con la coppia può essere compreso come un riflesso della dinamica relazionale in atto. Le relazioni sono sistemi complessi in cui ognuno dei partecipanti sta costantemente negoziando il proprio posto e il proprio valore all'interno del gruppo.
1. Riconoscimento delle emozioni: È importante riconoscere che ciò che stai vivendo è una reazione comune in relazioni intense e significative. Sentirsi eccessivamente coinvolti emotivamente può derivare da esigenze di connessione e approvazione che sono normalissime nelle relazioni di amicizia.
2. Costruzione di una narrativa positiva: Potresti lavorare per costruire una narrativa più positiva e realistica riguardo alla tua amicizia. Ad esempio, potresti riflettere sui momenti passati, e su come la tua presenza sia stata importante per loro, piuttosto che focalizzarti su paure infondate di sostituibilità.
3. Dialogo aperto: Un aspetto fondamentale delle dinamiche relazionali è la comunicazione. Se ti senti a tuo agio, potresti condividere le tue preoccupazioni con i tuoi amici. Parlarne potrebbe non solo alleviare le tue ansie, ma anche rafforzare il legame che avete, rendendoli più consapevoli delle tue emozioni.
4. Riflessione sulle tue esigenze: Prenditi del tempo per riflettere sulle tue esigenze personali e su ciò che ti rende felice nella tua amicizia. Quali sono i tuoi bisogni emotivi? È fondamentale comprendere che è normale desiderare connessione e affetto, ma ciò non significa che tu sia “sostituibile”.
5. Autonomia e identità: Lavora sulla tua autonomia e sullo sviluppo di un senso d’identità personale che non dipenda solo dalle relazioni. Coltiva i tuoi interessi, le tue passioni e altre amicizie, in modo da ridurre la pressione su questo rapporto specifico e sentirti più equilibrato.
6. Meditazione e pratiche di mindfulness: La mindfulness può aiutarti a radicarti nel presente, piuttosto che lasciarti sopraffare da pensieri ansiosi sul futuro. Tecniche di respirazione o meditazione potrebbero essere utili per ridurre l’ansia quando senti che i pensieri invadono la tua mente.
Affrontando questi aspetti, potresti riuscire a creare un approccio più equilibrato e sereno verso le tue relazioni, riducendo l'ansia e il timore di allontanamento. Ricorda che gli alti e bassi nelle emozioni nelle relazioni sono normali e, con il tempo, potresti trovare un equilibrio più soddisfacente. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
Dott. Cordoba
Prenota subito una visita online: Prima visita - 50 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Dott.ssa Alessia Cipriano
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve, la prima cosa che mi sento di dire è che relazioni autentiche si basano sulla fiducia e sul rispetto reciproco. Anche se non vi vedete ogni giorno, il legame che avete costruito può rimanere forte. A volte, concedersi dello spazio può addirittura rafforzare l'amicizia, dando a ciascuno la possibilità di crescere e portare nuove esperienze all'interno del rapporto. Capisco quanto questa amicizia sia importante per lei e quanto possa essere difficile gestire le emozioni che emergono quando non trascorre del tempo con i suoi amici. Può essere utile dedicarsi a interessi personali o attività che le piacciono, così da arricchire la sua vita quotidiana e sentirsi più sereno. Questo può aiutarla a mantenere un equilibrio emotivo e a ridurre l'ansia legata alla distanza temporanea. Inoltre, coltivare altre amicizie o rapporti può ampliare il suo cerchio sociale e offrirle nuove prospettive, senza per questo diminuire il valore della relazione che ha con questa coppia di amici. Spero che queste idee possano esserle utili per gestire meglio le sue emozioni. Un saluto cordiale.
Grazie per aver condiviso i tuoi pensieri e sentimenti. È evidente che tieni molto a questa amicizia e che hai un legame speciale con queste due persone. Il fatto che tu stia cercando di capire meglio le tue emozioni e come gestirle dimostra una grande maturità e consapevolezza di te stesso.

Quello che descrivi sembra essere una forma di ansia relazionale, una preoccupazione per il mantenimento della vicinanza emotiva nelle tue relazioni importanti. Anche se sai che i tuoi pensieri non sono sempre realistici, la paura di essere “sostituito” o che il rapporto possa cambiare può generare molta ansia. È normale voler mantenere una connessione stretta con le persone a cui tieni, ma quando questi pensieri diventano troppo intensi, possono portare a sentimenti di insicurezza o stress.

Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti a gestire queste emozioni:

1. Riconosci i tuoi pensieri e le tue emozioni: Il primo passo è prendere consapevolezza dei tuoi pensieri e riconoscere quando stai iniziando a sentirti ansioso o preoccupato. Nota i momenti in cui emergono queste sensazioni e prova a non giudicarle, ma semplicemente a osservarle. Puoi dirti qualcosa come: “Sto provando ansia perché ho paura di essere sostituito, ma questo non significa che sia reale.”
2. Sfida i tuoi pensieri irrazionali: Quando ti accorgi che stai iniziando a pensare di essere sostituibile o che il rapporto potrebbe deteriorarsi, prova a chiederti: “Ho delle prove concrete che questo accada? C’è qualcosa che mi fa pensare davvero che non mi vogliano più bene?” Spesso, questi pensieri non hanno basi solide, e riconoscerlo può aiutarti a ridurre l’ansia.
3. Costruisci la fiducia nella tua amicizia: Ricordati che hai un legame forte con queste persone e che l’amicizia non si basa solo sulla quantità di tempo che passate insieme, ma sulla qualità delle esperienze condivise e sul supporto reciproco. Cerca di concentrarti sui momenti positivi che avete vissuto insieme e su quanto sia solido il vostro legame.
4. Trova altri interessi e attività: Se senti di essere troppo preso emotivamente da questo rapporto, potrebbe essere utile trovare altre attività o interessi che ti appassionino e ti aiutino a distrarti. Questo non significa allontanarti dai tuoi amici, ma piuttosto trovare un equilibrio tra la tua vita personale e le tue relazioni, che può ridurre la sensazione di dipendenza emotiva.
5. Parla apertamente con i tuoi amici, se ti senti a tuo agio: Non devi necessariamente raccontare loro tutto ciò che stai provando, ma se ti sembra che ci siano delle dinamiche che ti preoccupano, potrebbe essere utile parlarne in modo sincero e delicato. Dire loro che tieni molto alla loro amicizia e che a volte ti senti insicuro può aprire la porta a una comunicazione più profonda e rassicurante.
6. Considera il supporto di un professionista: Se queste sensazioni di ansia relazionale diventano troppo difficili da gestire da solo, potresti valutare l’idea di parlare con un professionista. Un terapeuta può aiutarti a esplorare le radici di questi sentimenti, a capire meglio le tue emozioni e a trovare strategie efficaci per affrontarle.

Ricorda che è naturale avere momenti di insicurezza nelle relazioni, soprattutto quando queste sono molto importanti per noi. Trovare un equilibrio emotivo che ti permetta di goderti l’amicizia senza sentirti sopraffatto dalle paure è un processo, e ci vuole del tempo. Sei già sulla strada giusta cercando di capire come gestire meglio queste emozioni. Spero che questi suggerimenti ti siano utili e che tu riesca a trovare la serenità che meriti.
Dott.ssa Ambra Bottari
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buon pomeriggio,
mi dispiace si senta così. Alla sua età può capitare di riscontrare delle difficoltà nel gestire in modo appropriato e costruttivo le emozioni e le relazioni interpersonali. Parlare con uno psicologo potrebbe aiutarla ad approfondire il suo vissuto emotivo, a riconoscere ed esprimere in modo costruttivo le emozioni e a sviluppare strategie più efficaci di gestione emotiva.
Dott. Mauro Vargiu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Milano
concordo con i colleghi
Dott.ssa Ivana Carandente Giarrusso
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Napoli
Caro paziente, da quanto scrivi mi sembra di capire che, effettivamente, le emozioni che provi in questo rapporto siano forti e difficili da gestire per te. L'amicizia dovrebbe fornirci supporto e permetterci di sentirci autentici con l'altro, senza timore delle conseguenze. Tu invece parli di pensieri non reali, di ansie, di paure... tutti campanelli d'allarme che lascerebbero pensare ad una relazione non chiara, sicuramente da approfondire. Il mio suggerimento, pertanto, è fare chiarezza in questo rapporto, magari con l'aiuto di un professionista, e poi condividere le tue emozioni con loro. Ti augura il meglio
Dott.ssa Helena Afflitto
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile Utente, ringrazio innanzitutto per la condivisione.
Le relazioni sono il campo in cui entrano in gioco le nostre parti interiori, i nostri conflitti, i nostri desideri, le nostre paure, le nostre emozioni. E' nella relazione che possiamo realmente conoscerci ed evolvere, ecco perchè è così importante lavorare sulle relazioni e sulle dinamiche relazionali anche inconsce e sugli schemi emotivi interni.
Mi colpisce la tua richiesta: 'come posso SVINCOLARMI da queste emozioni?'.
Col termine 'svincolarsi' si intende 'Liberarsi' da un vincolo o da vincoli, da qualche cosa che lega, che stringe o costringe, togliendo la libertà di movimento'.
A partire da questa definizione deduco che tu viva le emozioni che provi esattamente così, come un vincolo da cui liberarti, come qualcosa che ti lega, che ti stringe o ti costringe, togliendoti libertà di movimento. Mi colpisce soprattutto perchè il significato della parola 'emozione' è proprio legato all'idea del movimento, le emozioni ci permettono infatti di smuovere parti di noi stessi e di muoverci in una direzione in maniera attiva.
Nel tuo caso però le emozioni sembrano un vincolo e sembra che tu subisca in maniera passiva questa condizione senza sentire di avere una reale possibilità di liberarti e di agire in maniera attiva.
Quando le emozioni prendono il sopravvento e ci si sente 'TROPPO presi', è quel troppo il reale vincolo, e non le emozioni.
Ti invito a fare delle riflessioni sul bisogno emotivo sottostante al 'troppo', e alla dinamica di passività nella gestione delle emozioni.
E' importante prima di gestire le emozioni capire cosa quel troppo stia dicendo di noi, cercare di entrare in contatto con i reali bisogni emotivi per poter giungere a nuove consapevolezze che favorirebbero la regolazione e la gestione delle emozioni.
Un percorso psicologico potrebbe aiutarti in questo processo.
Resto disponibile per un colloquio conoscitivo anche online.
Dott.ssa Helena Afflitto
Dott.ssa Silvia Balestri
Psicologo, Psicologo clinico
Zocca
Buongiorno, uno psicologo può sicuramente aiutarti in questo. Le nostre emozioni sono la conseguenza di pensieri, questi pensieri possono essere convinzioni (spesso anche di tipo irrazionale). Conoscere come funzioniamo ci aiuta a capire meglio anche come fare a gestirci nel nostro funzionamento e a stare meglio sia emotivamente che psicologicamente e, di riflesso, anche a stare meglio con gli altri. Un saluto.
Dott.ssa Anna Bruti
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
San Benedetto del Tronto
Salve, comprendo il suo disagio e il timore di essere sostituibile all'interno di questo legame. Da quello che descrive, sembra che l’ansia riguardi non tanto la qualità dell’amicizia in sé, ma la paura dell’abbandono o della perdita di importanza all’interno del gruppo. Questo può essere legato a bisogni profondi di conferma e sicurezza nelle relazioni.

Un primo passo utile potrebbe essere quello di lavorare sulla consapevolezza di questi pensieri, distinguendo tra timori irrazionali e realtà. Quando emergono queste ansie, provi a chiedersi: "Ho delle prove concrete che l'amicizia stia cambiando o è solo una mia paura?".

Può essere utile anche coltivare altri interessi e legami al di fuori di questa amicizia, così da ridurre il senso di dipendenza emotiva e bilanciare il proprio benessere.

Se queste sensazioni dovessero persistere e crearle un forte disagio, un percorso psicologico potrebbe aiutarla a comprendere meglio le radici di questa ansia e a sviluppare strategie per gestirla in modo più sereno.
Se ha bisogno mi contatti.
Dott.ssa Erica Russo
Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Buongiorno,
sarebbe interessante ed efficace indagare il motivo per cui si sente sostituibile.
Non può svincolarsi da queste emozioni, in realtà da nessuna emozione, ma può imparare a gestirle meglio e soprattutto ridimensionarle e renderle meno dolorose proprio grazie a un lavoro di cui sopra.

Rimango a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Erica Russo
Dott.ssa Giorgia Iaconetti
Psicologo, Sessuologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno,
la ringrazio per aver condiviso questo suo vissuto.
Penso che quando si parla di emozioni sia importante capire cosa le potrebbe provocare. Può essere utile domandarsi quale esperienza ci ha insegnato a provare ciò e che cosa sta cercando di comunicarci questo stato emotivo.
Comprendersi può richiedere del tempo ma è un percorso importante da compiere.
Un caloroso saluto.
Dott.ssa Melita Boselli
Psicologo, Psicologo clinico
Bevilacqua
Grazie per aver condiviso qualcosa di così personale con lucidità e sensibilità. Quello che descrive — una forte connessione emotiva che a volte ti porta a sentire insicurezze o paure di essere escluso o sostituito — è molto più comune di quanto lei pensa, soprattutto quando si ha una relazione di amicizia così profonda e significativa.
Quello che lei descrive non è “troppa emotività”, ma un legame affettivo molto intenso che tocca aree profonde del tuo vissuto interiore, le emozioni non si cancellano con la logica, ma si possono comprendere e trasformare.
Può essere utile tieni un diario delle emozioni ogni volta che si ha questa paura: scrivere cosa è successo, cosa si è pensato, che emozione si ha provato, il bisogno che sembra mancare in quel momento. Questo aiuterà a dare un nome e un senso all’emozione, che così perde potere.
Potrebbe inoltre essere utile lavorare sull’autoregolazione affettiva.

Un caro saluto,
Dott.ssa Melita Boselli.
Salve. Non credo ci si possa davvero svincolare dalle emozioni, soprattutto da quelle che toccano qualcosa di importante per noi. E il fatto che lei riesca ad ascoltarle, anche se a volte la mettono in difficoltà, è già un grande atto di cura verso sé stesso e verso il legame che ha costruito. La vicinanza emotiva che sente per queste persone dice qualcosa di bello su di lei: ci tiene.
I pensieri e le emozioni non definiscono chi siamo. Possiamo viverli, osservarli, riconoscerli… e poi scegliere consapevolmente come agire, in base a ciò che per noi ha valore.
Dott.ssa Serena De Sisti
Psicologo clinico, Sessuologo, Psicologo
Roma
Le tue preoccupazioni riguardo all’amicizia sono comprensibili, soprattutto quando si vive una connessione profonda con gli altri. Le ansie che provi, come il timore di essere sostituibile o l'intensità emotiva, sono spesso alimentate da paure irrazionali che non hanno fondamento nella realtà. È utile diventare consapevoli di questi pensieri e chiederti se ci sono segnali concreti che li giustifichino. La chiave è separare i pensieri dall’effettiva realtà della relazione.

Per ridurre la dipendenza emotiva, cerca di mantenere un equilibrio tra la tua vita sociale e altre attività che ti appaghino. Parlare apertamente con i tuoi amici dei tuoi sentimenti può anche chiarire malintesi e rafforzare la relazione. Infine, tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda o la mindfulness, possono aiutarti a gestire l’ansia e a radicarti nel momento presente.
Le tue amicizie si basano sulla fiducia reciproca e non sul numero di volte che vi vedete. Coltivando questa fiducia, ridurrai progressivamente l'ansia e potrai vivere le relazioni in modo più sereno e equilibrato.
Dott.ssa Valentina De Chiara
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Brescia
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità ciò che sta provando. È evidente quanto tenga a queste due persone e quanto questo legame sia per lei importante e significativo. Quello che descrive: il timore di essere messo da parte, la sensazione di essere troppo coinvolto, la preoccupazione di perdere un rapporto a cui tiene è qualcosa che sicuramente la turba. Le suggerisco di intraprendere un percorso psicologico, così da esplorare più a fondo la situazione e affrontare i pensieri e le emozioni legati ad essa, con l’obiettivo di trovare maggiore serenità.
Resto a disposizione per consulenze online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina De Chiara
Salve,
capisco quanto possa essere faticoso vivere emozioni così intense in una relazione di amicizia che per lei è significativa e fonte di benessere. Quando i legami sono importanti, è naturale temere di perderli o sentirsi “sostituibili”, soprattutto nei momenti di distanza. Anche se razionalmente riconosce che si tratta di pensieri non fondati, l’ansia riesce comunque a prendere spazio, lasciandole la sensazione di non riuscire a controllarla.
Il fatto che lei si renda conto di questo meccanismo è già un passo importante: significa che ha consapevolezza delle sue reazioni e desiderio di affrontarle. In un percorso psicologico potrebbe imparare a comprendere meglio l’origine di queste paure, dare un senso alle emozioni che prova e sviluppare strumenti concreti per gestire l’ansia, così da vivere i suoi rapporti con maggiore sicurezza e serenità.
Se lo desidera, possiamo fissare un primo colloquio: sarà uno spazio in cui parlare liberamente di ciò che sente, senza giudizio, e iniziare a costruire insieme un modo più sereno di vivere le relazioni che per lei contano davvero.
Resto a disposizione.
Gentile paziente,
Colgo che sta riflettendo molto sul suo sentire rispetto i rapporti con questa coppia di amici e, considerando che è difficoltoso approfondire alcune dinamiche e situazioni nella "sezione domande", le pongo alcuni stimoli che spero possano aiutarla: come funziona il vostro rapporto? Che tipo di ruolo ha lei in questa dinamica a tre? E le altre due persone? Questo suo sentire si ripropone anche in altre situazioni con altre persone? L'ha mai sperimentato prima? Cosa teme che potrebbe succedere nell'assenza momentanea?
Queste solo alcune domande che potrebbero aiutarla ad ampliare un'auto-analisi, ma certamente in un percorso psicologico avrebbe modo di essere adeguatamente accompagnato in quest'esplorazione.
Rimango a disposizione, cordialmente, dott.ssa Chiara Briani
Dott.ssa Giulia Raiano
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Buongiorno
Grazie per aver condiviso la tua esperienza.
Il tuo vissuto non è debolezza e nemmeno “troppa emotività”. È il segnale che in questo legame hai investito tanto, forse anche una parte della tua identità, e che il tuo bisogno di appartenenza si attiva facilmente quando percepisci — anche solo per un attimo — il rischio di essere lasciato fuori.

E qui la questione centrale non è tanto l’amicizia in sé, quanto la paura profonda di essere “sostituibile” o dimenticabile. Questo è un dolore antico, che può avere radici molto più profonde del rapporto specifico con questa coppia di amici.
Quello che descrivi sembra assomigliare a una forma di ansia relazionale (a volte chiamata anche “ansia d’attaccamento” o insicurezza affettiva). Non è una patologia, ma un modo di sentire le relazioni quando: il legame è importante - c’è una parte di te che teme che non durerà - senti di essere “di troppo” o meno importante degli altri. Tu stesso hai notato che:" “Inizio a pensare di essere sostituibile”, anche se non ci sono prove concrete. Questo è tipico dell’ansia relazionale: la realtà oggettiva viene filtrata da una lente emotiva, molto potente, che ti fa mettere in discussione la solidità dei rapporti anche se razionalmente li consideri sani.
Spesso questo tipo di sensibilità ha origine in esperienze del passato in cui: la tua presenza non è stata pienamente vista o confermata o hai dovuto “meritare” l’affetto, invece di riceverlo gratuitamente o hai avuto paura (o esperienza reale) dell’abbandono, del rifiuto o della sostituzione.
Non serve che ci sia stato un grande trauma: anche dinamiche più sottili, vissute da piccoli o nella prima adolescenza, possono lasciarci con questa sensazione di precarietà nei legami.
Se vorrai approfondire resto a disposizione.
Buona giornata
Dott.ssa Giulia Raiano
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, cio che descrive sembra collegarsi a una dimensione affettiva molto profonda, dove la connessione emotiva con queste due persone è per lei fonte di gioia ma anche di insicurezza. È frequente che, soprattutto nei legami significativi, possano emergere paure di abbandono, vissuti di sostituibilità o ansia da separazione, anche in assenza di segnali concreti. Queste dinamiche possono affondare le radici in esperienze relazionali precedenti, magari non ancora del tutto elaborate. In un percorso di psicoterapia umanistica, ad esempio, si lavorerebbe sull'autenticità del suo sentire e sul bisogno di contatto, mentre in un lavoro con EMDR si potrebbero esplorare eventuali esperienze passate che hanno contribuito a costruire questi schemi di pensiero ansiogeno.
L'analisi bioenergetica, invece, potrebbe aiutarla a riconoscere come il corpo vive e somatizza queste emozioni, facilitando un maggiore radicamento e senso di stabilità interna. Anche la Mindfulness potrebbe esserle utile per osservare questi pensieri senza giudizio, evitando che prendano il sopravvento e coltivando una maggiore consapevolezza del momento presente.
Il fatto che lei riesca a distinguere ciò che è reale da ciò che è frutto dell’ansia è già un ottimo punto di partenza. Tuttavia, se questi vissuti continuano a ripetersi e a incidere sul suo benessere, il mio consiglio è di parlarne con uno psicologo psicoterapeuta, che possa accompagnarla in un percorso di esplorazione personale e rafforzamento della sua sicurezza emotiva. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dott.ssa Sara Cerroni
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentilissimo,
Innanzitutto ti ringrazio per aver scelto di condividere il tuo vissuto. Mi ha colpito molto quando hai parlato della paura di essere sostituibile. Questa paura è qualcosa che molte persone sperimentano, soprattutto nei rapporti a cui tengono davvero. Quando un legame diventa significativo, può attivare dentro di noi antiche insicurezze, quali: il timore di non essere abbastanza, di non avere un posto stabile nel cuore dell’altro. Questi pensieri, anche se spesso non trovano conferma nella realtà, parlano di un bisogno profondo di sentirsi visti, riconosciuti e importanti.

Spesso, dietro questa paura si nasconde un'autostima molto fragile, la sensazione di valere solo se l’altro conferma continuamente la sua presenza o il suo affetto. Lavorare su questo aspetto non significa “eliminare” le emozioni, ma imparare a fidarsi di sé, del proprio valore e della solidità del legame, anche quando l’altro non è fisicamente vicino.

Sentire ciò che descrivi non è sbagliato, l’obiettivo non è smettere di sentire, ma comprendere il significato delle proprie emozioni, per riuscire, poco alla volta, a svincolarsi da quei pensieri che ti fanno stare male.

Un percorso psicologico può aiutarti a dare spazio a queste parti di te con uno sguardo più gentile, rafforzando la fiducia in te stesso e la sicurezza nei tuoi legami.
Ti invito, se lo desideri, a prenotare un colloquio conoscitivo gratuito, per approfondire insieme questi vissuti e iniziare a costruire un rapporto più sereno con te stesso e con gli altri.
Un caro saluto
Dott.ssa Sara Cerroni
Psicologa clinica
Dott.ssa Silvia Nava
Psicologo, Sessuologo, Psicologo clinico
Brugherio
Forse stai scoprendo per la prima volta quanto profondamente tu sappia legarti.
L’amicizia, quando è vera, tocca corde antiche: il bisogno di appartenenza, la paura della solitudine, il desiderio di essere visto.
Quando non sei con loro, quella parte più fragile di te, quella che teme di non essere abbastanza o di poter essere dimenticata, si risveglia.
Ma non è un nemico da combattere: è una voce da ascoltare.
Quella voce non parla davvero di loro, ma di te. Ti mostra la tua sete di relazione e la tua paura di perderla, che sono due aspetti della stessa energia: l’amore.
Non si tratta di svincolarti da queste emozioni, ma di imparare a stare con loro, senza spaventarti.
Ogni volta che senti l’ansia o la gelosia, forse senti la parte che teme di restare sola.
Guardala, riconoscila, ma non lasciare che guidi i tuoi gesti o i tuoi pensieri.
A poco a poco scoprirai che puoi essere in relazione senza perdere te stesso e che la vera amicizia non si misura dal tempo passato insieme, ma dalla fiducia che rimane quando si è lontani.

Esperti

Claudio Nudi

Claudio Nudi

Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico

Roma

Barbara Salati

Barbara Salati

Psicologo, Terapeuta

Roma

Paola Grifone

Paola Grifone

Psicologo, Psicoterapeuta

Roma

Leonardo Paoletta

Leonardo Paoletta

Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta

Milano

Cristina Fabiani

Cristina Fabiani

Psicologo, Psicoterapeuta

Firenze

Diego Italo Emilio Bonetti

Diego Italo Emilio Bonetti

Medico dello sport, Psicoterapeuta

Milano

Domande correlate

Vuoi inviare una domanda?

I nostri esperti hanno risposto a 24 domande su Dipendenza affettiva
  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.