Salve ho 15 anni sono un ragazzo normale ,non ho nessun problema vado bene a scuola e ho tanti amici

22 risposte
Salve ho 15 anni sono un ragazzo normale ,non ho nessun problema vado bene a scuola e ho tanti amici,ma non riesco a pulirmi il sedere da solo quando faccio la cacca.Ogni volta quando finisco chiamo mia mamma e mi pulisce lei.
Se sono a casa mia o di parenti(a volte mi faccio pulire anche da mia zia,se sono a casa sua) non è un problema.
Il problema è quando sono fuori casa,se sono da solo o con i miei amici cerco di trattenermi ma una volta quando ero in un ristorante ad un matrimonio è capitato che ho fatto la cacca e mia mamma è entrata nel bagno per pulirmi,avendo fatto diarrea mia mamma ci ha messo un po’ per pulirmi bene e un signore ha aperto la porta e ha visto tutto
Per favore mi potete aiutare perché farsi pulire il sedere a questa età è una cosa molto imbarazzante ma da solo non riesco proprio a farlo anche se più volte hanno cercato di insegnarmelo io mi rifiuto è quando sono con mamma o zia anche in luoghi pubblici anche se mi imbarazzo mi faccio pulire
Gentilissimo, e’ comprensibile che questo problema sia per lei motivo di imbarazzo. Andrebbe quindi risolto ma, per farlo, come ha potuto constatare lei stesso, può non bastare la sola volontà. Ha mai pensato di parlarne con uno psicologo? Rivolgendosi ora a questo portale si è di fatto rivolto, come è giusto, a degli psicologi che potranno leggere il suo messaggio, ma solo nel contesto di un percorso psicologico e di una terapia potrà, credo, risolvere il problema. Un saluto, Marta Corradi.

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Buongiorno,il fastidio che provi per quello che può essere considerato un sintomo significa forse che sei pronto a superare un aspetto della tua vita che adesso vivi come imbarazzante e quindi disfunzionale.
Puoi farlo all'interno di un percorso psicoterapeutico,da solo o con tua madre,dove l'esplorazione del sintomo può liberare significati e funzioni del tuo vissuto che adesso ti sfuggono.
Un primo passo importante l'hai fatto scrivendo qui,pensaci per il secondo step.






Buongiorno. La situazione in sé certamente, da come la descrivi (ti do del tu) può essere piuttosto faticosa da sostenere e se, non affrontata nel modo giusto, può sedimentarsi con ben più ardimentose complicazioni. Ti consiglio di affrontare la situazione con uno psicologo che ti sappia indirizzare nella giusta direzione e ti sostenga.

Saluti

Massimiliano Trossello
Buonasera! Credo che lei sia abbastanza consapevole del suo problema ma evidentemente ciò non è sufficiente per risolverlo. Sarebbe interessante sapere se prova ribrezzo per gli escrementi e che cosa prova nel sentirsi dipendente da un adulto sotto questo aspetto. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo dopo averne parlato con i suoi genitori, di sicuro le gioverà avere un supporto e poter affrontare questa difficoltà. Aspettare non farà altro che aggravare la situazione.
Saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera. Penso che il problema sia abbastanza serio e non riguardi solo lei ma anche il l’atteggiamento che sua mamma e la zia hanno nei suoi confronti che purtroppo non aiuta a rendere anche in questi comportamenti momenti di crescita e indipendenza .
Il mio consiglio e’ di rivolgersi ad uno specialista che la aiuti a prendere in mano la sua vita e la sua autonomia.
Buona vita
Nonostante quello che le persone pensano, il nostro compito non è dare consigli, ma aiutare a sviluppare una visione più complessa del disturbo che affligge una persona.
La prima trappola da evitare consiste nella posizione di tipo volontaristico che farebbe appello alla buona volontà per superare la faccenda. Sarebbe come darLe dell'incapace. La profonda natura della Sua avversione può emergere all'interno di un percorso terapeutico in cui si affronti alla radice la natura del problema: nonostante l'imbarazzo ed i costi sociali del comportamento di evitamento siano alti (ipotizziamo 100), una Parte della Sua Personalità è convinta che un cambiamento (crescita ed adultità?) comporterebbe dei rischi inaccettabili (> di 100). Da quì il comportamento di dipendenza (seppur specifico) che Lei descrive. Mi fermo qui e Le consiglio una psicoterapia. Cordialmente, Ivano Ancora.
Buonasera, sono d'accordo con tutti i miei colleghi che mi hanno preceduta nel rispondere alla tua domanda. Devi parlarne con i tuoi genitori dato che sei minorenne, specialmente con tua madre che ti asseconda in questa tua richiesta e dato che ti arreca tanto disagio e penso anche a lei, dovreste fare inizialmente delle sedute psicologiche, insieme e poi separatamente. Quindi ambedue dovreste analizzare perchè tu non vuoi crescere e rimanere in una fase non adeguata alla tua età e perchè sia la mamma che la zia non vogliono farti diventare adulto, assecondandoti nella tua richiesta e quindi creare una fissazione ad uno stadio infantile, non adatto alla tua età di adolescente, ti saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Buonasera. Non aggiungo ulteriore carne al fuoco dopo i vari colleghi. Una sola domanda però devo porla: a tuo avviso il tuo sistema familiare, cioè le persone che vivono con te e/o che stabilmente hanno una relazione conoscono il livello della tua preoccupazione? Ne avete mai parlato tutti insieme con calma e tempo?
Caro ragazzo,
l'aiuto di un genitore/parente nella propria igiene personale accompagna il bambino verso un'autonomia che gradualmente lo vedrà provvedere da solo a sé stesso. Oggi hai 15 anni, e le alternative sono trattenerti se tua mamma o tua zia non sono con te, o lasciarti andare ma vivendo un imbarazzo molto comprensibile. C'è un problema di indipendenza, che però non si risolverà superando l'imbarazzo di pulirti da solo, perché è solo uno dei modi con i quali emerge la tua difficoltà nel chiedere autonomia, e di tua mamma/zia nel concederla. Parlane con mamma e insieme (perché ancora sei minorenne) prendete contatto con uno psicologo per aiutarvi a comprendere meglio questa situazione tra voi. Un caro saluto
Buongiorno, occorrerebbe indagare la natura del tuo rifiuto. Non vuoi toccare, non vuoi vedere, non vuoi essere solo? Sono differenze importanti. In caso tu non lo abbia ancora fatto puoi riferire ai tuoi genitori che vuoi affrontare il problema con un terapeuta.
Saluti.
Daniela Bianchi
Salve, credo che la sua problematica si verifica all'interno di un contesto familiare in cui probabilmente non vi sono confini chiari e definiti tra i membri e vi e' una certa difficolta' nel favorire la separazione.
Di sicuro la sua richiesta di aiuto rivela da un lato la paura di crescere e dall'altro il bisogno di autonomia. Per tali motivi, i comportamenti da lei descritti, andrebbero affrontati in un percorso terapeutico preferibilmente con un approccio sistemico-relazionale (terapia familiare).
Salve,
credo che tu debba chiedere aiuto ad uno psicologo o psicoterapeuta, per capire cosa c'è dietro questa tua difficoltà.
Saluti.
buonasera , il fatto di ammettere che per te(ti do del tu) è un disagio è già un primo passo . Ti consiglio di intraprendere un percorso terapeutico per potere risolvere definitivamente questo problema così da sentirti più tranquillo se un episodio dovesse verificarsi quando non sei con tua mamma e tua zia e sei fuori casa . un saluto
Ritengo che quanto racconti abbia un'importanza tale da richiedere uno spazio di ascolto più esteso e dedicato di quanto puoi ricevere attraverso una risposta in poche righe. Consiglio di contattare un professionista in accordo con i genitori. In bocca al lupo
Buongiorno, il fatto di ammettere che per te è un disagio è già un primo passo. Parlane con mamma e insieme (perché ancora sei minorenne) prendete contatto con uno psicologo per aiutarvi a comprendere meglio questa situazione tra voi. Il percorso è tuo, ma la collaborazione dei tuoi familiari è essenziale per superare la situazione. Forza che puoi superare la cosa. Un saluto.
Gentile, mi sembra che tu abbia preso già coscienza del fatto che c'è un problema e che tu lo stai vivendo con imbarazzo. Il passo successivo è affidarsi ad un percorso terapeutico. Saluti.
Ciao, credo che sei abbastanza consapevole del tuo disagio. Hai scritto altre volte su questo portale esprimendo la tua sofferenza, credo che sia arrivato il momento di rivolgerti ad uno psicoterapeuta per capire come mai ancora a 15 anni non riesci ad essere autonomo.per gli escrementi e che cosa prova nel sentirsi dipendente da un adulto sotto questo aspetto. Fino ad oggi non sei riuscito da solo a superare questa difficoltà anche per te imbarazzante, quindi ti consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta. Resto a tua disposizione. Cordiali saluti. Dottoressa Barbara Gizzi
Gentilissimo dal tuo racconto emerge la tua consapevolezza di aver capito la tua difficoltà e il tuo desiderio di tentare di risolverla. Converebbe con l'aiuto della propria famiglia rivolgersi ad uno psicoterapeuta dell'età evolutiva per aiutarti a risolvere il tuo problema e poter diventare più autonomo. Cordiali saluti
Buongiorno, come già molti colleghi le hanno scritto, dovrebbe parlare con la sua famiglia e in particolare con sua mamma di questa sua difficoltà e del disagio conseguente, preferibilmente con il supporto di un professionista fin dall'inizio. Un saluto caro. Dott.ssa Sara Strufaldi
Caro ragazzo, pur desiderando emanciparti dai lavaggi intimi di mamma e zia, resti dipendente dalle loro cure; sembrerebbero ovvero esserci in te due tendenze opposte; detto in breve, sembri ambivalente; ciò potrebbe esser colto quando scrivi di non aver problemi, neppure nel farti pulire, e quando poi scrivi che ciò, per te, è imbarazzante; l'imbarazzo emerge nel tuo resoconto dopo che un signore, presumibilmente uno sconosciuto, ti vede che vieni pulito, cioè dopo aver dichiarato che se mamma o zia ti puliscono dopo aver evacuato per te non è problematico o, detto altrimenti finché non c'è uno sconosciuto che vede che vieni pulito; il doppio trend sembrerebbe poi determinare il trattenimento dell'evacuazione quando sei solo o coi tuoi amici, non se ci sono mamma o zia sapendo di poter ricorrere loro per farti pulire e che loro acconsentono, pur se trovi ciò imbarazzante; è come se, quando vieni pulito, l'imbarazzo conseguente ai lavaggi di mamma o zia fosse meno sensibile finché sei con loro e più forte quando potresti esser visto, come dai tuoi amici, o ancor più se vieni visto, come dal signore nel bagno del ristorante ad un matrimonio, cioè innanzitutto dai maschi esterni, eppoi forse pure dai maschi interni, al tuo ambiente familiare; può darsi che superare quell'imbarazzo che senti potrebbe condurti verso un maggior grado di autodeterminazione, dai lavaggi intimi di mamma o zia all'igiene personale che esclude l'intervento altrui oppure dal dover trattenere l'evacuazione finché ci sono mamma o zia al poterti finalmente liberare dall'imbarazzo di non poterlo fare se loro non ci sono, come con quelli al di fuori del tuo alveo familiare, con quel che ciò può significare; sarebbe ovvero un'importante attraversamento evolutivo che avverrebbe adottando comportamenti che in un quindicenne dovrebbero poter esser pienamente funzionanti e dovrebbero seguire l'aver appreso ad occuparsi dell'igiene personale in tempi precedenti nonché l'aver giocato con le proprie feci in epoche ancor più remote, ovvero comportamenti che, in quei periodi, potresti non aver sperimentato; se adesso quell'imbarazzo è per te motivo di disagio puoi affrontarlo, ad esempio iniziando col parlarne con mamma e zia facendole partecipi delle tue preoccupazioni, in caso non ne fossero al corrente, nonché considerando che occuparsi delle proprie feci potrebbe pure voler dire sporcarsi le mani, come farebbe un bambino giocandoci. Un caro saluto, GB
Salve,
il consiglio è di intraprendere una terapia familiare.
Un saluto,
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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