Salve gentili dottori, ho 26 anni, convivo fuori casa da 3 anni con la mia attuale ragazza a Roma.

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Salve gentili dottori, ho
26 anni, convivo fuori casa da 3 anni con la mia attuale ragazza a Roma. Qualche mese fa ho visto la mia ragazza star male (ansia e attacchi di panico) perche non riusciva a capire cosa aveva sempre dolori alla cervicale,. É stata male per un po' di tempo tanto da perdere il lavoro. Mi sono visto portare avanti un lavoro che non mi piace da 1 anno, che non mi ha recato soddisfazioni personali (sicurezza nei negozi ). Il mio lavoro consiste nello stare fermo a vedere e pensare., a stare attento continuamente a furti. Da marzo, dopo che la mia ragazza è stata male è come se avessi somatizzato tutto perché credo di aver una personalità molto sensibile (sono anche musicista). È come se mi fossi visto perdere la mia ragazza,e così ho avuto un calo di pressione al lavoro. Dopo vari accertamenti tutti ok, dolori Intercostali, reflusso, visite da un osteopata mi ha detto che ero stressato. Quindi ho cominciato a seguire uno psicoterapeuta. Sono alla 1 seduta. Contemporaneamente mi è stato consigliato uno psichiatra perché avevo lo stomaco chiuso e non dormivo il giorno prima di andare al lavoro. mi è stato prescritto levopraid per mangiare e prazen per togliere tensioni in posologia molto leggera. La mia domanda è cosa succederà dopo questa cura di un mese.? La mia domanda è Starò di nuovo bene? Sono consapevole che devo continuare la psicoterapia, avendo avuto mia madre 1 anni che ha disturbi di ansia e attacchi di panico so che questo è come se avesse risvegliato il trauma di mia madre.. Vedo anche che non la mia ragazza non vado più d'accordo, lei è stata un ex anoressica però non ne è mai uscita. Sono uno sportivo, ex militare anche e adesso mi vedo con mille paure e preoccupazioni per la mia salute è il mio futuro. Cosa mi consigliate di fare questo periodo per scaricare tutto lo stress?quest ipocondria é normale?
Buonasera. Premetto che lei ha già fatto ciò che si consiglia nei casi come il suo, ovvero accertamenti organici, consulto con uno psicoterapeuta e anche la visita psichiatrica. Lei è un uomo giovane, 26 anni, perciò nn faccia l'errore di ragionare come se ne avesse 30 di più. Le dico questo perchè, se si ferma un attimo a riflettere sulle numerose esperienze che lei ha avuto, (madre con disturbi d'ansia negli anni della sua infanzia/adolescenza, fidanzata ex anoressica, poi lei stato militare e ora è guardia giurata) non sottovaluterà il bagaglio che porta con sè. Da un lato, quindi, lei è un giovane uomo che si è responsabilizzato molto in fretta. Dall'altro, però, vi è il rischio di ragionare come se avesse molti anni in più rispetto alla realtà. Occorre procedere verso la propria e personale strada, con cautela e ascoltando i propri bisogni. Comprenda bene, grazie al suo terapeuta, cosa lei veramente desidera per sé stesso e vedrà che la sua ansia (che lei nomina come ipocondria) pian piano andrà migliorando

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Buongiorno, del suo racconto, molto accurato, mi colpisce molto l'ansia di dover in qualche modo controllare, o per lo meno programmare, le prossime mosse future. Da ciò che racconta è stato sicuramente bravo (e deve esserne orgoglioso!), di aver saputo chiedere aiuto, riconoscendo un momento di difficoltà. Interrogarsi sul proprio malessere e agire andando da uno psicoterapeuta e da uno psichiatra sono passi molto importanti che lei sta facendo con il giusto spirito.
Aver paura di doversi confrontare con mostri che già si conoscono (mi riferisco a sua madre) è abbastanza normale, ma la paura, se non accettata e rifiutata (per esempio dirsi: non deve essere così punto e basta) rischia di essere una predizione che si auto-avvera. Il mio consiglio è quello di parlare di questa paura al suo psicoterapeuta, e anche dell'allontanamento emotivo dalla sua ragazza (che sembrerebbe più un allontamento da tutto ciò che potrebbe mettere a rischio il suo equilibrio) e provare a scaricare lo stress attraverso un pò di sano movimento o qualche tecnica meditativa (training autogeno o mindfullness). Un saluto,
Federica
Salve, ho letto attentamente la sua richiesta di aiuto, penso che lei per la sua giovane età, ha vissuto già molte esperienze, quindi capisco il suo stato. Sicuramente dovrebbe eseguire una buona spicoterapia e cercare di realizzarsi a livello lavorativo ed affettivo è positivo che lei abbia chiesto aiuto anche a livello psichiatrico, però data la sua giovane età non dovrebbe delegare tutto al farmaco, ma cercare di reagire e trovare la forza per reagire dentro di sè con un buon lavoro con lo psicoterapeuta, le auguro di stare meglio e se vuole mi può contattare, la saluto Eugenia Cardilli
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Buonasera.
Il primo passo più importante l’ha già fatto!
Ha deciso di iniziare un percorso di psicoterapia, che come ben sa , ha una sua durata del tutto soggettiva e che andrà a toccare le radici dei problemi partendo dalle relazioni primarie, come lei ha giustamente intuito. Il sostegno di una cura farmacologia può nel contempo facilitarle la vita.
Potrebbe riflettere anche di intraprendere un percorso di riduzione dello stress mediante la Mindfulness ( attenzione consapevole). Non e’ una psicoterapia, ma e ‘ un percorso che le insegna a coltivare una calma interiore, la consapevolezza del tempo presente, momento per momento, riportandosi gentilmente e senza giudizio su di se’, il suo respiro, il suo essere se’, ogni qual volta un pensiero, una preoccupazione, un ricordo la ‘rapiscono’ e la portano altrove.
Se vuole a settembre dovrei organizzare una edizione del corso
Le invio il link al mio sito dove può leggere meglio di che si tratta http://www. danielabenedetto.it/mindfulness-cose/

Il link descrive in generale i principi della mindfulness, ma se va sulle ‘metodologie/ mindfulness... trova altri approfondimenti
Un caro saluto
Buongiorno,
Cominciare un percorso di psicoterapia associato a una iniziale terapia farmacologica è un buon passo.
Prosegua con fiducia il suo percorso. Sugli aspetti del trauma le consiglio l´utilizzo dell‘ E.M.D.R. . Può trovare tutte le informazioni sul sito ufficiale. Cordialmente
Salve. E' stato bravissimo. Non c'è altro da mobilitare se non la fiducia in sé stesso. Se con i farmaci si sente più tranquillo va bene, altrimenti li toglierei prima possibile per dar valore a quello che già sta facendo e per la persona che è.
Salve, ho appena letto la sua richiesta di aiuto che indicherei come richiesta di conferme...ha già fatto dei grandi passi...psicoterapia, farmaci...adesso deve solo avere fiducia nel lavoro terapeutico ed in sè stesso. a soli 26 anni è stato già messo a dura prova ma da ciò che racconta è riuscito ad organizzarsi e andare avanti...continui a farlo e riponga fiducia nella psicoterapia i suoi dubbi li riporti in seduta, lei e il suo terapeuta diventerete alleati in questo percorso.
resto disponibile per eventuali dubbi.
cordialmente
Caro signore ha avuto il coraggio di decidere di iniziare un percorso psicoterapico. Si affidi alla persona che la sta seguendo e gli esponga i suoi dubbi. È da questo terreno di ansia e incertezza che può ripartire per cominciare a mettere ordine dentro di sé.
Cordiali saluti
Buongiorno, concordo con i colleghi rispetto a quanto sia stata preziosa la sua scelta di affrontare un percorso psicoterapeutico. Le può sicuramente essere d’aiuto la Mindfullness per scaricare un po’ di stress. Cordialmente, FL
Buongiorno, per la sua sintomatologia, stato ansioso depressivo con preoccupazioni ipocondriache, alla cura attuale aggiungerei un antidepressivo, per esempio la mirtazapina, continuando la psicoterapia.
Buongiorno, mi fa piacere leggere che ha iniziato una psicoterapia. I fattori di stress in questo periodo della sua vita mi sembrano numerosi (la ragazza e la mamma che stanno male, il lavoro che non le piace...). Certamente potrà stare meglio se riesce a focalizzarsi sul presente e a gestire l'ansia per il futuro. Ha fatto un solo incontro con lo psicoterapeuta...cerchi di investire su questo con fiducia e parli con lui di questa paura di cosa succederà. Io mi focalizzerei su questo, ha già fatto abbastanza, non aggiungerei altri corsi o pratiche, perchè mi sembra in questo momento guidato dall'ansia di guarire e dalla preoccupazione per il futuro, ma rischia di sovraccaricarsi, di aumentare lo stress e di non concedersi spazio e tempo per stare meglio nel presente.
In bocca al lupo,
dr.ssa Fabiana Fratello
Buonasera, gli stati ansiosi sono abbastanza complessi, i farmaci possono alleviare un pò. Soprattutto cerchi di dare fiducia al suo terapeuta che la ascolterà con molta attenzione. Purtroppo non ci sono guarigioni magiche, ma solo la continuità dei colloqui con il suo terapeuta. Cordiali saluti
Buongiorno, ha fatto molte cose buone per prendersi cura di se stesso e ora deve continuare così, con la psicoterapia, la cura farmacologica secondo il suo psichiatra e infine con un po’ di tolleranza verso i propri sintomi che senz’altro si allieveranno di pari passo con la cura farmacologica e soprattutto con la psicoterapia che le darà strumenti per comprenderne l’origine e nuove risorse per fronteggiare ricordi e vissuti che ancora oggi hanno ripercussioni nella sua vita. Essendo lei sportivo coltivi anche la cura del suo corpo con gli sport che le piacciono. È dimostrato che l’attività fisica fa bene oltre che al corpo anche alla mente, consentendo di scaricare tensioni quotidiane e consentendole di ritagliare momenti per se stesso. Un cordiale saluto. Dott.ssa Daniela La Porta
Buonasera,
credo che lei si sia attivato nel modo giusto chiedendo un auto psicoterapeutico e farmacologico.
Mi sento solo di suggerirle di darsi più tempo e di non avere fretta, perché risultati, almeno in psicoterapia, non sono immediati, ma generalmente molto efficaci.
Un caro saluto,
Rita Reggimenti
Salve. A me pare cheei stia facendo il possibile per costruirsi un percorso di salute. Dia tempo alla Psicoterapia di dare il suo corso. Soprattutto si dia lei del tempo. Mi viene da dirle che le sue problematiche non le confonda con quelle della sua compagna e con quelle si sua madre. A ciascuno il suo. Si sta prendendo cura di Sé. Continui in questo modo e vedrà che uscirà dal Tunnel. Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli.
Gentile utente, ha iniziato un ottimo percorso, volto alla risoluzione del malessere, con l'obiettivo di stare nuovamente bene; se è motivato e segue la terapia con costanza e fiducia, non ci sono motivi di credere che non vi riuscirà. La cura di un mese con il neurolettico è finalizzata alla risoluzione della problematica gastrica, per cui, per rispondere alla Sua domanda, alla fine di questa avrà verosimilmente limitato il problema digestivo e nulla più. Naturalmente questo permetterà una minore attivazione dal punto di vista ansioso e dell'arousal, ma non sarà utile se non associata a una presa in carico più complessa che Lei ha prontamente attuato. La psicoterapia sarà ben più lunga, ma ne è consapevole. Ci sono tutte le risorse perché abbia successo. Un consiglio: eviti di individuare cause facili e che non La mettono in gioco (la mamma, la personalità "sensibile"). Sono deresponsabilizzanti e non dicono assolutamente nulla di Lei. Lei sta male perché i Suoi modi di essere-nel-mondo, evidentemente orientati a una co-percezione e co-determinazione su un versante perlopiù esterno, hanno incontrato una situazione nella quale non si sono rivelati poco funzionali, o poco flessibili, creando una disidentitaria riconfigurazione dell'esperienza. La terapia La aiuterà a trovarne di nuovi, riconfigurare correttamente gli avvenimenti nella storia di vita, e riprogettare un orizzonte d'attesa identitario e autentico. In bocca al lupo! cordialità, DMP
Salve, comprendo chiaramente il suo attuale disagio e tenendo conto delle importanti esperienze che ha dovuto affrontare (madre con disturbi d'ansia e ragazza con disturbi di anoressia), ha già fatto una buona scelta nell'iniziare un percorso terapeutico è importante che lei lavori all'interno di esso sull'elaborazione delle esperienze che hanno avuto sua madre e la sua ragazza e che inevitabilmente hanno anche avuto delle ripercussioni su di lei inoltre sarebbe importante lavorare sulla sua autostima e su ciò che la farebbe sentire davvero realizzato.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Domenica Lipari
Buongiorno , io consiglierei sia a lei che alla sua fidanzata una psicoterapia individuale per risolvere i propri disagi però visto che dice che ha anche problemi con la sua fidanzata io proporrei una psicoterapia di coppia in modo da vedere i meccanismi disfunzionali che si sono creati e che hanno portato alla formazione di comportamenti personali errati e quindi anche alla creazione di una relazione disfunzionale. un caro saluto
Salve,
Continui pure il percorso di psicoterapia, vedrà che con il tempo le cose pian piano andranno per il meglio. All' interno della psicoterapia troverá, con il supporto del collega che la segue, le risposte alle sue domande. Aver iniziato un percorso è già il primo passo verso il poter stare bene, con gli altri ma soprattutto con se stesso.
Cordiali Saluti.
Dott. Diego Ferrara
Le consiglio di seguire un percorso di psicoterapia che prenda in considerazione anche il corpo, considerato come nostro grande alleato di guarigione ma con cui spesso è necessario fare amicizia per stare bene. Chieda al suo psicoterapeuta di poter lavorare anche con la mindfulness o qualsiasi altra pratica corporea lui consideri importante per lei. Le auguro di stare presto meglio, saluti
Non le consiglio di prendere farmaci di sintesi; credo che sia opportuno integrare la psicoterapia con un ciclo di NeuroRiflessoTerapia personalizzata. E' un metodo curativo breve, efficace e duraturo poiché cura contemporaneamente sia da un punto di vista psico/somatico che somato/psichico. Mi può contattare telefonicamente per maggiori informazioni; ho lo studio a Roma. La saluto cordialmente
Salve, ad un certo punto lei ha scritto: "Vedo anche che non la mia ragazza non vado più d'accordo". Si dia del tempo, una sola seduta di terapia non ha nessun risultato.
Saluti
Carissimo, continui tranquillamente il suo percorso di psicoterapia e non si dia fretta, vedrà che con il tempo le cose andranno sempre meglio. Aver iniziato un percorso è stato già un grande passo che ha compiuto verso se stesso.. Come trattamento sugli aspetti del trauma le consiglierei anche l´utilizzo dell‘ E.M.D.R. (tutte le informazioni sul sito ufficiale). Cordiali saluti
Salve. Credo che abbia già fatto quello che è richiesto in questi casi; sicuramente man mano comprenderà e cambierà ciò che le sta creando difficoltà.
Un consiglio sincero, al di là di tutti i validissimi consigli che ciascuno di noi può darle: si fidi di se e del suo inconscio, che spesso sa molte più cose di quelle che noi riconosciamo.. un caro augurio di una veloce ripresa
Buonasera, ha fatto molto bene a iniziare una psicoterapia e contemporaneamente una visita psichiatrica per un aiuto farmacologico di cui aveva sicuramente bisogno nel primo periodo. Dopo questo primo mese dovrà proseguire con la psicoterapia, i sintomi e il disagio psicologico che descrive, insieme ai suoi vissuti collegati ad altre situazioni di disagio psicologico (quello della sua ragazza e di sua madre) mostrano che ci sono diverse tematiche che dovrà affrontare in psicoterapia. Anche lo stress e l'ipocondria sono dei sintomi che andranno affrontati, intanto lo sport la può aiutare un po' nell'immediato. Un caro saluto, Dott. Valerio Mura
Buongiorno, credo che i miei colleghi abbiano risposto ampiamente e mi trovo d'accordo con loro. La invito solo a guardare a tutti questi segnali che il corpo le sta mandando come ad una opportunità di cambiamento e di crescita. Il fatto che abbia deciso di intraprendere un percorso di psicoterapia e di farsi aiutare farmacologicamente è già un ottimo inizio. La invito comunque ,oltre che a guardare al suo passato, anche a cogliere e coltivare le sue risorse e qualità che mi sembrano non poche. Saluti!
Pensa di ritornare dal/dalla collega dopo il primo incontro? Se decide di tornare le consiglio di porre le domande al/alla collega. In caso contrario le consiglio di cercare un altro professionista in modo tale che all'approccio farmacologico sia accompagnato un percorso psicoterapico. Il farmaco a volte si rende necessario perchè la sola psicoterapia non basta. e' necessario però, per un reale cambiamento, che i due percorsi siano svolti in parallelo.
Le auguro di stare bene.
Buonasera, ha fatto benissimo a fare tutti gli accertamenti fisici. Sicuramente dovrà individuare con con il suo terapeuta l'obiettivo che vorrebbe raggiungere.
Lei ha sicuramente, anche se è giovane, porta con sè un pesante bagaglio, se riuscirà a lasciar andare qualcosa, questo sarà più leggero e riuscirà a trovare il suo equilibrio.
Quindi la psicoterapia sono sicura che la potrà aiutare molto!
Congratulazioni per la sua decisione e buon percorso!
Buonasera,

rispetto a quanto da lei scritto, la cosa migliore che possa fare è confrontarsi proprio con il/la suo terapeuta su questi aspetti. La possibilità di valorizzare un percorso che già ha intrapreso, senza necessariamente cercare qualcosa di "altro" da quello che vive, può essere di per sé un tassello terapeutico che può aiutarla nelle relazioni.

Un caro saluto,
Giuseppe Saracino
Cato utente, colgo molta preoccupazione dal suo messaggio e molte domande alle quali può prestare particolare ascolto proprio all'interno dello spazio della psicoterapia, cercando di ascoltare se stesso e i propri sentimenti\emozioni rispetto a quanto sta cercando di affrontare. Depositando all'interno di quello spazio i suoi timori e le sue ansie per il futuro o per il presente, potrà dare valore a ciò che ha scelto di iniziare. Ogni domanda necessita di una risposta che solo noi possiamo dare, ascoltando ciò che sentiamo. Se qualcun altro rispondesse al suo posto, non le consentirebbe di esplorare i significati e i sentimenti di cui solo lei è padrone, e di cui solo lei conosce le ragioni e le motivazioni. In tal senso, è importante darsi del tempo e avere fiducia.
Un caro saluto, Dott.ssa Emiliana Fariello
Sembra che tu stia attraversando un periodo particolarmente difficile e stressante, sia a livello personale sia nella tua relazione. È positivo che tu abbia iniziato un percorso di psicoterapia e che tu stia seguendo un trattamento farmacologico consigliato per gestire i sintomi di ansia e stress.
La terapia è un processo, e può richiedere del tempo per vedere miglioramenti significativi. È importante continuare a lavorare con il tuo terapeuta per affrontare le tue preoccupazioni e imparare strategie per gestire l'ansia e lo stress.
Riguardo all'ipocondria, è comune che lo stress e l'ansia possano portare a preoccupazioni eccessive per la propria salute. Affrontare la causa sottostante dello stress e dell'ansia, come stai facendo con la terapia e il supporto psichiatrico, è un passo importante per gestire anche queste preoccupazioni.
Infine, è importante riconoscere che riprendersi dall'ansia e dallo stress è un processo graduale. Ci saranno alti e bassi, ma con il supporto adeguato e le strategie giuste, puoi trovare il tuo cammino verso il benessere.


Buongiorno, ho sentito impegno e attenzione alla situazione da lei descritta.E' giovane ma si è mosso in modo maturo e si è attivato su più fronti. Mi sento di dirle due cose che forse anche i miei colleghi le hanno detto: quando serve è un bene ricorrere ai farmaci, magari per periodi limitati, ma è essenziale seguire il percorso psicoterapeutico per affrontare i suoi nodi. Il farmaco non risolve ma può fare da "carburante" al lavoro psicologico. Dia tempo al lavoro psicoterapeutico, non è una ricetta magica, è un percorso esistenziale. Ha detto che è un musicista, mi incuriosisce. La musica può essere una grande risorsa nella vita. La prenda in considerazione. Un cordiale saluto Silvia Ragni
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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