Salve. È un periodo che sto soffrendo di ansia in maniera un po' esagerata a causa di un grande spav
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Salve. È un periodo che sto soffrendo di ansia in maniera un po' esagerata a causa di un grande spavento che mi ha colpito qualche tempo fa. Da quando sto avendo forte ansia mi sta capitando una cosa strana a volte. I miei familiari mi sembrano quasi estranei. E mi chiedo, ma sono loro i miei genitori? Cioè, so chi sono ovviamente perché non ho l'Alzheimer, però li sento distaccati. È una sensazione che mi fa paura, perché io gli voglio bene e in questo modo ho quasi paura di dimenticarmi di loro. Ho guardato su internet e ho letto che potrebbe trattarsi di derealizzazione o depersonalizzazione ma ho visto i sintomi di queste due e non ne ho nessuno per fortuna. È possibile che questa sensazione sia dettata dal periodo di forte ansia che sto vivendo? Perché è come se il mio cervello fosse in costante allerta.
Cosa posso fare per risolvere questa brutta sensazione? C'è da preoccuparsi? Oppure è una cosa che può capitare a causa dell'ansia?
Cordiali Saluti
Cosa posso fare per risolvere questa brutta sensazione? C'è da preoccuparsi? Oppure è una cosa che può capitare a causa dell'ansia?
Cordiali Saluti
Salve, la ringrazio per aver condiviso con noi il suo vissuto emotivo. Eviterei di cercare troppe informazioni su internet, rischierebbe di confondersi. La invito invece a effettuare un primo consulto psicologico per trovare le risposte che cerca. Inoltre, per poterle dare una risposta più esaustiva servirebbero altre informazioni. Ha pensato a un consulto psicologico?
Buona giornata.
Dott. Fiori
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Gentile utente, quella che descrive sembra una situazione pesante da sostenere. Un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla a comprendere sia le cause sia quello che cerca di comunicarle l'ansia; soprattutto perché descrive un malessere che sta aumentando. Per rispondere meglio alle sue domande occorrerebbe comprendere come vive questi sintomi, cosa rappresentano per lei. Le consiglio di provare a chiedere un consulto ad un professionista, in modo da riuscire a risolvere le sue difficoltà e stare meglio. Un cordiale saluto. Dott.ssa Georgia Silvi
Salve, mi dispiace molto per ciò che sta vivendo e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione da lei riportata.
Ritengo fondamentale che lei possa ritagliarsi uno spazio per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi allo spavento di cui ha parlato.
Potrebbe essere utile per lei un approccio EMDR, spesso risolutivo in situazioni di questo tipo, senza tralasciare di indagare cause origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi al fine di trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott FDL
Ritengo fondamentale che lei possa ritagliarsi uno spazio per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi allo spavento di cui ha parlato.
Potrebbe essere utile per lei un approccio EMDR, spesso risolutivo in situazioni di questo tipo, senza tralasciare di indagare cause origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi al fine di trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, credo che la sua iniziativa di porre domande a dei professionisti della salute mentale sia un ottimo punto di partenza per comprendere il suo disagio! Come le hanno già suggerito i colleghi, cercare autonomamente risposte online può amplificare la confusione affrontando peraltro il problema solo pensando ad una diagnosi, quando invece ciò che conta di più sono i suoi vissuti. Credo possa trarre giovamento da un percorso con un professionista che la aiuti a comprendere davvero la natura di quello che lei identifica come trauma (grande spavento) e da cui sembrano trarre origine le sue paure e l'intensa ansia. Sono certa che nella sua zona possa individuare un professionista psicoterapeuta esperto a cui rivolgersi, e credo possa ancor più beneficiare di un percorso in presenza. Un saluto, Dott.ssa Elena Zito
Salve,
Sarebbe importante capire cosa intende quando riferisce di soffrire di ansia "un po esagerata" ed inoltre, che tipo di spavento ha subito. Solo approfondendo meglio questi ed altri aspetti della sua vita, potremmo dare un senso alla sensazione di distacco che avverte e che la spaventa così tanto. Le consiglio ad ogni modo, di intraprendere un lavoro di psicoterapia evitando di ricorrere ad internet perché può essere molto fuorviante.
Se vuole sono disponibile a poterla incontrare.
Cordiali saluti
Sarebbe importante capire cosa intende quando riferisce di soffrire di ansia "un po esagerata" ed inoltre, che tipo di spavento ha subito. Solo approfondendo meglio questi ed altri aspetti della sua vita, potremmo dare un senso alla sensazione di distacco che avverte e che la spaventa così tanto. Le consiglio ad ogni modo, di intraprendere un lavoro di psicoterapia evitando di ricorrere ad internet perché può essere molto fuorviante.
Se vuole sono disponibile a poterla incontrare.
Cordiali saluti
Buongiorno , mi dispiace per la situazione che sta vivendo . Le consiglio di non cercare informazioni su internet perché potrebbero confonderla, in più le consiglio di intraprendere un percorso psicoterapeutico dal quale troverà giovamento fino alla risoluzione del problema . Per qualsiasi informazione resto a sua disposizione . Un caro saluto
Gentile Utente, mi dispiace per le difficoltà che sta attraversando in questo momento. Credo che per Lei sia utile indagare in modo approfondito l’evento a cui riconduce lo stato ansioso che sperimenta ed il vissuto emotivo ad esso collegato. Per i dubbi che riporta nella relazione con i suoi genitori, essi andrebbero affrontati approfondendo il suo contesto di vita in quanto non credo si possa separare la sintomatologia che riporta dalle dinamiche affettive sottostanti. Un percorso terapeutico potrebbe aiutarla a fare chiarezza su questi aspetti e superare questo periodo di fragilità. Cordialmente, Dott.ssa Laura Della Ratta
Caro utente, anche io, come ha fatto un altro collega, le consiglio una terapia EMDR che è specifica per eventi traumatici.
Si pone delle domande rispetto all'ansia, ma sono segnali di allarme che arrivano al suo corpo e alla sua mente perchè un evento scatenante li ha messi in quello stato. Quindi è tutto conseguente.
Le dico, per esperienza che sono situazioni risolvibili in poche sedute con EMDR, se parliamo della sola situazione specifica. Se ha bisogno di chiarimenti, mi contatti pure. Un caro saluto.
Si pone delle domande rispetto all'ansia, ma sono segnali di allarme che arrivano al suo corpo e alla sua mente perchè un evento scatenante li ha messi in quello stato. Quindi è tutto conseguente.
Le dico, per esperienza che sono situazioni risolvibili in poche sedute con EMDR, se parliamo della sola situazione specifica. Se ha bisogno di chiarimenti, mi contatti pure. Un caro saluto.
Salve prima di arrivare al cosa fare bisogna valutare che cosa c'è. Pertanto prima è opportuno un consulto con uno specialista per valutare la situazione e solo successivamente si può capire se e cosa sia utile valutare o fare. Sicuramente su questo sito può trovare uno specialista da contattare. Un cordiale saluto
Buongiorno,
Io lavorerei su quali sono le tentate soluzioni che mette in atto per cercare di smontarle e trovare delle soluzioni più adeguate al suo malessere
Io lavorerei su quali sono le tentate soluzioni che mette in atto per cercare di smontarle e trovare delle soluzioni più adeguate al suo malessere
Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Le consiglio di evitare di cercare informazioni su internet, le consiglio invece di contattare uno psicologo per un primo consulto, sono sicuro che potrà aiutarla. Cordialmente Dr. P. Mirino
Salve. Parla di un forte spavento che hanno causato i sintomi che descrive.
Da lì una forte ansia che le provoca una sensazione di distacco e non riconoscimento dei suoi familiari, mi sembra di aver capito, solo in termini emotivi perché sul piano razionale li riconosce. Mi chiedo: si è mai sentito protetto? Valuti la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico per chiarire come mai lo spavento lo ha portato al distacco emotivo dai suoi familiari. Distinti saluti
Da lì una forte ansia che le provoca una sensazione di distacco e non riconoscimento dei suoi familiari, mi sembra di aver capito, solo in termini emotivi perché sul piano razionale li riconosce. Mi chiedo: si è mai sentito protetto? Valuti la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico per chiarire come mai lo spavento lo ha portato al distacco emotivo dai suoi familiari. Distinti saluti
Gentile Utente cercare informazioni su internet potrebbe confonderla e non fornire risposte adeguate, la situazione meriterebbe l'approfondimento da parte di un professionista.
Dare spazio ai vissuti emotivi e pensieri che sperimenta in una cornice protetta l'aiuterà.
Cordialmente Drssa Maria Barbara Zottarelli
Dare spazio ai vissuti emotivi e pensieri che sperimenta in una cornice protetta l'aiuterà.
Cordialmente Drssa Maria Barbara Zottarelli
Gentile, mi dispiace molto per questa situazione. Si, come ha letto, l'attivazione emotiva che segue uno spavento molto forte può causare sintomi dissociativi come derealizzazione e depersonalizzazione. Sono conseguenze spontanee del trauma che sarebbe raccomandato trattare con uno psicologo o con uno psicoterapeuta. E' del tutto normale, se ha sperimentato una sensazione di paura molto forte. Tuttavia, è meglio che trovi una figura che possa aiutarla. La informo, infatti, che le conseguenze del trauma possono impattare anche sul sonno e sulla qualità della vita e della salute individuale. Si prenda cura di sè in un contesto adeguato, con un professionista esperto. Un caro saluto
Salve, sembra individuare come causa di questo malessere un forte spavento che ha subito, potrebbe succedere che di fronte a questo episodio siano seguiti i sintomi che riporta. E' importante che lei possa tornare a stare bene indagando gli aspetti che ha riportato, poichè l'iperarousal, l'iperattivazione che lei riporta possa rientrare in una finestra di tolleranza. Cordialmente, dott.ssa Vigani Viola
Salve, la ringrazio innanzitutto per aver voluto condividere con un professionista la sua situazione di disagio. Rispetto a quanto ha raccontato, le posso dire che cercare risposte su un motore di ricerca non sempre ci aiuta, al contrario, può far aumentare l’ansia che già, in una certa misura, stiamo provando. Facendo così, ci diamo ulteriori stimoli per cercare di placarla, raggiungendo però l’effetto opposto. Lei e solo lei possiede il suo vissuto e nessuna risposta online, per quanto precisa, può sostituirsi ad esso. Tantomeno una ricerca può fornire una diagnosi che è sempre personale. Al contrario, le suggerirei di intraprendere un percorso psicologico utile a farle comprendere cosa intende per trauma, la sua origine e la profondità delle ricadute che vive ancora oggi, anche e soprattutto in termini di ansia. Le auguro una buona giornata. A disposizione. Dott. Greco
Buongiorno mi spiace per la situazione che sta vivendo. Se dal momento dello spavento lei ha iniziato ad avere una sintomatologia ansiosa sarebbe consigliato per lei intraprendere un percorso psicologico per comprendere che cosa ha significato tale episodio nella sua vita e se la sta bloccando in qualche modo, al fine di individuare possibili soluzioni a ciò che sta vivendo, onde evitare che sfoci in altre forme di disagio. Peraltro non le consiglierei di non fare troppe ricerche online, perchè il rischio, spesso se si è già spaventati o in ansia, è di farci prendere ancora di più dallo sconforto, quando invece è importante comprendere il suo vissuto.
Resto a disposizione, Dott.ssa Matilde Ciaccia.
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La sensazione di estraneità o distacco dai propri familiari potrebbe essere correlata all'ansia che stai vivendo. L'ansia può influenzare la percezione e la relazione con gli altri, creando una sorta di filtro che altera la nostra percezione della realtà. Questo non significa che tu stia dimenticando i tuoi genitori o che ci sia qualcosa di grave, ma semplicemente che la tua ansia sta influenzando la tua percezione delle relazioni familiari.
È importante affrontare l'ansia che stai vivendo per poter recuperare una percezione più equilibrata e serena della realtà. Puoi considerare di rivolgerti a uno psicologo per affrontare la tua ansia in modo efficace e individuare le strategie per gestirla. In questo modo potrai anche affrontare la sensazione di distacco dai tuoi familiari e recuperare una relazione più serena con loro.
Non c'è bisogno di preoccuparsi in modo eccessivo, ma è importante affrontare e gestire l'ansia per poter tornare a vivere serenamente le tue relazioni familiari. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
Dott. Cordoba
È importante affrontare l'ansia che stai vivendo per poter recuperare una percezione più equilibrata e serena della realtà. Puoi considerare di rivolgerti a uno psicologo per affrontare la tua ansia in modo efficace e individuare le strategie per gestirla. In questo modo potrai anche affrontare la sensazione di distacco dai tuoi familiari e recuperare una relazione più serena con loro.
Non c'è bisogno di preoccuparsi in modo eccessivo, ma è importante affrontare e gestire l'ansia per poter tornare a vivere serenamente le tue relazioni familiari. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
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Buonasera gentile utente, immagino la sofferenza che sta provando per questa situazione.
L’ansia e’ un tipo di emozione che se non regolata porta un senso di allerta perenne, ci fa sentire come se fossimo sempre sotto minaccia.
Le consiglio di chiedere un consulto psicologico per chiarire la situazione e per ricercare i pensieri sottostanti tale vissuto emotivo.
Resto a disposizione
Dr.ssa Marina Dattoma
L’ansia e’ un tipo di emozione che se non regolata porta un senso di allerta perenne, ci fa sentire come se fossimo sempre sotto minaccia.
Le consiglio di chiedere un consulto psicologico per chiarire la situazione e per ricercare i pensieri sottostanti tale vissuto emotivo.
Resto a disposizione
Dr.ssa Marina Dattoma
Buongiorno, capisco quanto possa essere difficile vivere una situazione come quella che descrive. Quello che descrive, questa sensazione di vedere e vivere come estranee le persone e luoghi familiari potrebbe rientrare in un fenomeno chiamato “derealizzazione”. Questo stato è spesso associato all’ansia e altri vissuti non piacevoli anche a livello fisico. Questa risposta del cervello può essere a sua volta attivata da uno stato d’ansia e/o forte stress e agisce come un meccanismo di difesa da un sovraccarico emotivo. È importante riconoscere che tale sensazione è transitoria, può essere fastidiosa ma non pericolosa per sé o gli altri. Può essere d’aiuto rivolgersi ad uno specialista (psicologo) per apprendere tecniche di respirazione e gestione ansia, e le cause che portano a questo. Uno psicologo può aiutarti a trovare le giuste soluzioni. Resto a disposizione.
Ciao, quello che stai vivendo è legato a un'esperienza comune durante periodi di forte ansia, ed è probabile che sia proprio l'ansia a causare questa sensazione di distacco. La sensazione che i tuoi familiari ti sembrino estranei, pur sapendo razionalmente chi sono, può essere una risposta psicologica alla paura e alla tensione che il tuo corpo sta vivendo. È possibile che, quando il cervello è in costante allerta a causa dello stress, possieda una reazione di "disconnessione" come meccanismo di difesa, per proteggerti dal carico emotivo e fisico.
Questa distorsione percepita tra ciò che conosci e ciò che senti non è inusuale in periodi di alta ansia, e non è necessariamente sintomo di qualcosa di grave. La derealizzazione o depersonalizzazione di solito si manifestano in modo più estremo, con sensazioni più forti di distacco dalla realtà, ma nel tuo caso potrebbe essere una risposta più lieve a un periodo stressante.
La buona notizia è che questo tipo di sensazione tende a diminuire e scomparire con la gestione dell'ansia. L'importante è focalizzarsi sulla riduzione dello stress attraverso tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, la meditazione o la mindfulness. Potrebbe anche essere utile cercare di affrontare l'ansia con il supporto di un professionista, come uno psicologo, che ti aiuterà a comprendere meglio le tue emozioni e a gestirle in modo sano.
Non c'è bisogno di preoccuparsi troppo, è qualcosa che può capitare e può essere trattato efficacemente. La chiave è prendersi cura di sé e lavorare sull'ansia per recuperare il senso di connessione e sicurezza che desideri.
Questa distorsione percepita tra ciò che conosci e ciò che senti non è inusuale in periodi di alta ansia, e non è necessariamente sintomo di qualcosa di grave. La derealizzazione o depersonalizzazione di solito si manifestano in modo più estremo, con sensazioni più forti di distacco dalla realtà, ma nel tuo caso potrebbe essere una risposta più lieve a un periodo stressante.
La buona notizia è che questo tipo di sensazione tende a diminuire e scomparire con la gestione dell'ansia. L'importante è focalizzarsi sulla riduzione dello stress attraverso tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, la meditazione o la mindfulness. Potrebbe anche essere utile cercare di affrontare l'ansia con il supporto di un professionista, come uno psicologo, che ti aiuterà a comprendere meglio le tue emozioni e a gestirle in modo sano.
Non c'è bisogno di preoccuparsi troppo, è qualcosa che può capitare e può essere trattato efficacemente. La chiave è prendersi cura di sé e lavorare sull'ansia per recuperare il senso di connessione e sicurezza che desideri.
Salve, la ringrazio per la fiducia con cui ha scelto di condividere un'esperienza così intima e spiazzante. Quello che sta vivendo, seppur molto destabilizzante, è più comune di quanto si pensi, soprattutto nei periodi in cui l'ansia è molto intensa e persistente. Comprendo bene quanto possa essere disorientante sentire una distanza emotiva dalle persone più care, e la paura che tutto questo possa significare “perdita di amore” o, come lei dice, addirittura “dimenticarli”. Le sue parole mostrano un forte desiderio di chiarezza e rassicurazione, e questo è un ottimo punto da cui partire. Quando viviamo un grande spavento o un evento che ci scuote profondamente, il nostro sistema nervoso si attiva in una sorta di stato di allerta continuo. In termini cognitivi-comportamentali, si parla di un'attivazione costante del “sistema di minaccia”, che in natura serve per proteggerci da pericoli reali. Tuttavia, quando questo sistema rimane acceso anche in assenza di un pericolo concreto, inizia a produrre delle alterazioni nella percezione di sé e del mondo. In questo quadro, è assolutamente possibile sperimentare sensazioni come quella che lei descrive: guardare i propri cari e sentirli “distanti”, “strani”, quasi come se fossero scollegati dalla propria vita emotiva. Non è una perdita di affetto, né un sintomo di distacco affettivo. È una reazione del cervello che, sotto stress, comincia a filtrare le informazioni in modo distorto. Anche se lei non si riconosce nei sintomi più estremi della derealizzazione o della depersonalizzazione, quella che racconta può comunque essere una sfumatura lieve o transitoria di queste esperienze. Non è necessario avere tutti i sintomi per vivere un’alterazione percettiva temporanea. E soprattutto non è un segnale che qualcosa si stia “rompendo” dentro di lei. Piuttosto, è un segnale che il suo corpo e la sua mente stanno cercando di adattarsi a un livello di stress troppo elevato. L’ansia ha un forte impatto sulle nostre percezioni. Quando è molto intensa, può alterare anche la nostra capacità di “sentire” emotivamente chi ci circonda. Questo può produrre la sensazione di vuoto, distacco o irrealtà, che spesso si autoalimenta: più ci si spaventa per questa sensazione, più si intensifica. La mente inizia a interrogarsi in modo ossessivo: “Ma allora sto impazzendo?” o “E se non li amassi più davvero?”. In realtà, questi pensieri sono proprio il frutto di un sistema in sovraccarico, che ha bisogno di tornare a uno stato di calma e sicurezza. Il lavoro terapeutico cognitivo-comportamentale in questi casi si concentra proprio su questi aspetti. Si lavora per riconoscere i pensieri disfunzionali, ridimensionarli e imparare tecniche di regolazione dell’ansia, tra cui esercizi di respirazione, grounding e consapevolezza corporea. Un punto importante è anche la normalizzazione: sapere che questa esperienza è una possibile risposta al trauma o all’ansia cronica, e che non indica alcuna malattia psichiatrica grave, è già di per sé un grande sollievo. Non c’è nulla di irreparabile in ciò che sta vivendo. Al contrario, è un messaggio del suo corpo che merita attenzione, ma non paura. La strada da seguire è quella della comprensione e dell’ascolto, possibilmente con il supporto di uno psicoterapeuta. Con gli strumenti giusti, questa sensazione andrà scemando, e potrà tornare a vivere con pienezza le sue relazioni. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno,
quello che descrive è una reazione abbastanza comune nei periodi di ansia intensa. La sensazione che le persone care, o anche i luoghi abituali, appaiano distanti o “strani” può comparire quando il cervello è costantemente in allerta: è come se si attivasse un sistema di protezione che mette una sorta di distanza tra lei e l’ambiente circostante, per ridurre la percezione di rischio. Questo fenomeno non indica perdita di memoria né malattie neurologiche: lei continua a riconoscere chi sono i suoi genitori e cosa la circonda, ma la mente interpreta tutto come meno familiare a causa dello stato di ansia.
Per affrontare questa sensazione, è utile lavorare sull’ansia stessa. Strategie di regolazione, come esercizi di respirazione, tecniche di grounding, mindfulness e attività che favoriscono il radicamento nel presente, possono aiutare a ridurre questa “distanza” emotiva e sensoriale. Anche un percorso psicologico strutturato permette di comprendere meglio perché la mente reagisce in questo modo e di trovare modi concreti per sentirsi più presente e vicina ai propri cari.
Non c’è motivo di preoccuparsi e la sensazione tende a diminuire man mano che l’ansia si attenua. Con il giusto supporto, è possibile tornare a vivere le relazioni familiari con naturalezza e serenità. Saluti
quello che descrive è una reazione abbastanza comune nei periodi di ansia intensa. La sensazione che le persone care, o anche i luoghi abituali, appaiano distanti o “strani” può comparire quando il cervello è costantemente in allerta: è come se si attivasse un sistema di protezione che mette una sorta di distanza tra lei e l’ambiente circostante, per ridurre la percezione di rischio. Questo fenomeno non indica perdita di memoria né malattie neurologiche: lei continua a riconoscere chi sono i suoi genitori e cosa la circonda, ma la mente interpreta tutto come meno familiare a causa dello stato di ansia.
Per affrontare questa sensazione, è utile lavorare sull’ansia stessa. Strategie di regolazione, come esercizi di respirazione, tecniche di grounding, mindfulness e attività che favoriscono il radicamento nel presente, possono aiutare a ridurre questa “distanza” emotiva e sensoriale. Anche un percorso psicologico strutturato permette di comprendere meglio perché la mente reagisce in questo modo e di trovare modi concreti per sentirsi più presente e vicina ai propri cari.
Non c’è motivo di preoccuparsi e la sensazione tende a diminuire man mano che l’ansia si attenua. Con il giusto supporto, è possibile tornare a vivere le relazioni familiari con naturalezza e serenità. Saluti
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