Salve, e' ormai dal 2019 che ho iniziato a soffrire di disturbo ossesivo compulsivo da contaminazion

19 risposte
Salve, e' ormai dal 2019 che ho iniziato a soffrire di disturbo ossesivo compulsivo da contaminazione (sangue, amianto e tumori/malattie) e ansia in modo opprimente. Ho avuto due momenti estremamente debilitanti e poi alti e bassi, tra momenti che stavo molto bene e altri come adesso che sto sopravvivendo. Prima di questo feci un percorso con uno psicoanalista per temi legati alle relazioni. Dopo quando ho avuto il DOC sono andato prima dallo psicologo del centro giovani ausl, che e stato il percoso di counseling migliore che ho avuto, li ho compreso molto di me stesso e mi sono trovato talmente ascoltato e capito che dover smettere per questioni di tempo e' per me stato molto problematico perche non ho piu trovato una terapia e uno psicologo come quello. Per i due momenti piu difficili tramite lo psichiatra ho assunto zoloft. La seconda mi ero gia trasferito all'estero e dove sono l'accesso al sistema sanitario e un po complicato da capire essendo italiani, in ogni caso lo psichiatra e' stato sempre molto riluttante e passivo nel darmi medicine. In ogni caso a me non piace predere lo zoloft perche da una parte miglioro e da un altra ho effetti negativi psichici e fisici. In ogni caso la seconda volta ho fatto piu un percorso cognitivo comportamentale e l'ho trovato completamente fuori e non sensato per me. Non riuscivo proprio ad andare d'accordo con il terapeuta e le tecniche erano compeltamente inefficace e impossibili da applicare per me, oltre alla fretta che aveva di terminare il percorso. Tra i due picchi negativi ho avuto anche un percorso con un altra eprsona piu di mantenimento. In ogni caso ora sono all'estero non seguito da nessuno e con un immensa sensazione di ansie e paure per tante cose diverse e mi sto lentamente rodendo internamente la vita e non so cosa fare, famiglia non e' sufficiente e quando sono andato da qualcuno qui mi sono come dicevo sentito inascoltato. Ebbi un contatto con lo psicologo ausl e lui mi consiglio vista la mia natura mentale piu astratta e la necessita di capire e ricercare simboli e significati di rivolgermi ad uno psicologo junghiano con conoscenze simboliche. Il problema e che non non ho mai trovato qualcuno che corrispondesse a questa descrizione o che mi dia poi la sensazione da cv di essere adeguatamente preparato. Insomma le cose sono le seguenti:
-non so cosa fare, vivo in ansia e mi sento male coopero con le mie ansie in un modo che mi sta lentamente consumando e questa volta sono veramente spaventato di questa cosa perche alle volte i pensieri sono talmente oppresivi e pesanti che la vita perde colore e senso.
-Che differenza ce tra freud and jhungen, e come trovo la persona giusta.
-come si affronta l'aspetto economico (da un lato andare una volta la settimana per molto tempo puo essere economicamente alla lunga molto pressante (ho comprato casa) e qui dove sono si paga anche il ''pubblico'' e ti senti con l'orologio che ticchetta dietro la testa, quindi preferirei avere la persona giusta).
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Capisco che la situazione che descrive sia estremamente difficile e stressante. Vivere una relazione in cui ci sono interferenze così forti da parte della famiglia della sua ragazza può essere davvero pesante. È evidente che lei tenga molto a questa ragazza, ma la situazione che sta affrontando è complessa e richiede una riflessione profonda.

In primo luogo, è fondamentale riconoscere che non è solo una questione di amore, ma anche di rispetto reciproco e di salute mentale. Nessuno dovrebbe trovarsi in una situazione in cui la propria salute mentale è compromessa a causa di una relazione.

La sua ragazza sembra essere in una situazione di dipendenza emotiva dai genitori, il che è comprensibile data la loro influenza e le minacce che le fanno. Tuttavia, è importante che lei riconosca la propria responsabilità nel cercare di trovare un equilibrio sano tra la sua vita personale e le aspettative dei suoi genitori. Purtroppo, se la sua ragazza non è disposta a prendere delle decisioni autonome e a cercare di cambiare la situazione, sarà difficile per lei vedere dei miglioramenti.

Le suggerirei di avere una conversazione franca e aperta con la sua ragazza. Spieghi come si sente, il peso che sta portando e l'impatto che questa situazione ha sulla sua salute mentale. È importante che lei sappia che lei è disposto a supportarla, ma che ha bisogno di vedere un impegno concreto da parte sua per cercare di migliorare la situazione. Lei cerca l'approvazione per fare qualcosa che la fa stare bene da persone che le creano disagio. E' questo il punto su cui interrogarsi.

Inoltre, consideri l'opportunità di parlare con un professionista della salute mentale, sia individualmente sia come coppia. Un terapeuta può offrire strumenti utili per gestire l'ansia e per affrontare la situazione in modo più equilibrato.

Infine, deve valutare se questa relazione, nelle condizioni attuali, è sostenibile per lei a lungo termine. Nessuno dovrebbe sacrificare la propria salute mentale e il proprio benessere per mantenere una relazione. È importante trovare un equilibrio che le permetta di essere felice e sereno. Se, nonostante tutti gli sforzi, la situazione non dovesse migliorare, potrebbe essere necessario prendere delle decisioni difficili per il bene di entrambi.

Spero che possa trovare una soluzione che porti pace e serenità sia a lei che alla sua ragazza. Se ha bisogno di ulteriori consigli o supporto, sono qui per aiutarla.
Buongiorno, la situazione che descrive è molto complessa e da ciò che leggo è per lei molto pesante e di sempre più difficile gestione.
Il collega le ha dato un buon consiglio, ma non lo veda come vincolante. L'aspetto più importante di una buona terapia non è tanto il cv del terapeuta, che è comunque importante. Piuttosto conta che tra voi si crei un rapporto di stima e di empatia. Il miglior curricula potrebbe non fare comunque al caso suo e aiutarla, se non ci si trova e non si sente bene. Cerchi quindi qualcuno che le dia sì fiducia sul piano della professionalità e le cui competenze siano affini a ciò di cui ha bisogno, ma poi cerchi una persona, un professionista, non un attestato.
Detto ciò, provi a valutare, visto che vive all'estero, anche la terapia online.
Il costo comprendo che sia importante, e purtroppo fuori dall'Italia non saprei come indirizzarla, se non invitandola a valutare se ci siano assicurazioni che rimborsino questo tipo di percorsi.
Resto a disposizione.
Un saluto, dott.ssa Alice Dinicastro
Buongiorno,
Il DOC è una forma di disturbo d'ansia. Terapie simili a quella cognitivo comportamentale che ha già fatto danno risultati più rapidi ma con il rischio che le possano sembrare nuovamente "sbrigative". Invece terapie di stampo psicodinamico sono generalmente più lunghe.
Se si costruisce una buona alleanza con il proprio terapeuta i risultati arrivano in entrambi i casi.
Dott. Marco Cenci
Salve come suggerito dai colleghi non è tanto importante l'orientamento terapeutico quanto la relazione che si instaura con il terapeuta. Il DOC è legato ad una disregolazione emotiva per cui le vuol mostrare qualcosa che non sta andando nella sua vita e che lei ad oggi non ne ha compreso il senso. Con l'aiuto di un bravo terapeuta sicuramente saprà trasformare questo dolore in una rinascita. Dr. Angelini Omar
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Gentile, grazie per aver condiviso la sua esperienza capisco quanto sia difficile convivere con il disturbo ossessivo-compulsivo e l’ansia.
Per quanto riguarda le differenze tra Freud e Jung: Freud si concentra sui conflitti inconsci legati all’infanzia e alla sessualità mentre Jung esplora l’inconscio collettivo i simboli e gli archetipi cercando una maggiore integrazione della psiche.
Riguardo ai costi le consiglio di valutare la terapia online, servizi pubblici o convenzionati e discutere con il terapeuta la frequenza delle sedute cercare un terapeuta con cui si sente a suo agio è fondamentale quindi non esiti a fare colloqui preliminari.
Le auguro il meglio nel suo percorso di ricerca del benessere.
Buona Vita
Salve, il suo è un disturbo di quelli direi ”tenaci” e che quindi richiede necessariamente un intervento da parte di uno psicoterapeuta.
Cerchi nel privato qualcuno con cui costruire una relazione solida in modo da poter elaborare anche le cause profonde e remote del disturbo.
Se lo ritiene opportuno può anche cercare qualcuno online con cui lavorare dall’Italia , in modo da non dover avere problemi linguistici. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli.
Buonasera carissimo, tutto ciò che hai descritto denota che hai bisogno di un terapista adeguato alle tue esigenze. Posso solo dirti che sono una psicoterapeuta formatasi, dopo il percorso universitario, presso una scuola di specializzazione dell'asl, ed ho un approccio fenomenologico, se vuoi possiamo incontrarci online per un colloquio conoscitivo per valutare se c'è la sintonia giusta. Un caro saluto, d.ssa Cristina Sinno
Buongiorno, comprendo quanto i pensieri e i vissuti emotivi che descrive possano essere invalidanti e difficili da gestire e mi spiace molto che abbia avuto esperienze negative con altri professionisti da cui non si è sentito adeguatamente accolto. Nell’augurarle di trovare l'ascolto e il supporto che merita, vorrei rispondere ai suoi interrogativi così da aiutarla nella scelta del giusto professionista. L’approccio freudiano e quello junghiano condividono l'interesse per l'inconscio. La psicoanalisi freudiana si concentra sulla ristrutturazione della psiche, cercando di portare alla luce e risolvere i conflitti inconsci e arcaici. La psicologia analitica junghiana mira alla crescita personale attraverso l'esplorazione dell'inconscio collettivo e degli archetipi, favorendo l'interpretazione simbolica che lo psicologo le ha menzionato.
Vorrei sottolineare che, oltre alla formazione del terapeuta, un elemento determinante per il successo della terapia è la relazione che si instaura con il professionista. Le suggerisco quindi di iniziare un percorso e prendersi il tempo necessario per valutare se si sente comodo durante le sedute. Per quanto riguarda l'aspetto economico, capisco che possa rappresentare un impegno significativo. Potrebbe continuare a cercare professionisti nel settore pubblico o considerare la terapia online, che spesso offre costi più contenuti.
Un caro saluto, Dott.ssa Francesca Romagnano
Buongiorno, mi dispiace molto per il disagio che ha riportato nel messaggio e per non essere riuscito ad ottenere dei buoni risultati per migliorare la sua qualità della vita, nonostante i diversi tentativi. Senza dubbio creare una buona relazione terapeutica è alla base di qualsiasi tipo di percorso. Nonostante non abbia avuto una buona esperienza con l'approccio cognitivo-comportamentale, ad oggi risulta essere il più efficace scientificamente per poter imparare a gestire il DOC. Questo ovviamente esula dal fatto che non si sia trovato bene con il collega che lo ha seguito in passato. Le auguro di trovare presto un terapeuta che possa accoglierla ed aiutarla a gestire i pensieri intrusivi causati dal DOC, al fine di migliorare il suo vissuto emotivo nel quotidiano. Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o necessità e la ringrazio per la sua condivisione. Un caro saluto. Dott.ssa Valentina Baima Poma
Capisco quanto possa essere difficile e frustrante il tuo percorso. Le esperienze di ansia opprimente e disturbo ossessivo-compulsivo da contaminazione che descrivi rivelano una lotta profonda e intensa, che merita un'attenzione empatica e comprensiva.

Il senso di non trovare un terapeuta con cui sentirsi veramente ascoltato e capito può essere molto doloroso. Il legame terapeutico è fondamentale; senza di esso, può essere difficile sentire che il proprio dolore e le proprie preoccupazioni siano realmente accolte e comprese.

La tua esperienza con lo psicologo del centro giovani dell'AUSL, dove ti sei sentito profondamente compreso, sottolinea l'importanza di trovare un professionista che possa risuonare con te a un livello personale e significativo. La psicologia junghiana, con la sua attenzione ai simboli, ai significati profondi e agli archetipi, potrebbe davvero offrire un approccio che si adatta alla tua necessità di comprendere e esplorare la tua psiche in modo più profondo e significativo.

Trovare la persona giusta può sembrare una sfida ardua, ma è essenziale per il tuo benessere. Considerare una consulenza potrebbe aiutarti a esplorare ulteriormente queste dinamiche e trovare il percorso terapeutico più adatto a te. Siamo qui per offrirti supporto e guidarti nella ricerca di un professionista che possa realmente fare la differenza nella tua vita. Non esitare a chiedere aiuto: meriti di trovare la pace e la comprensione di cui hai bisogno.

M.G.
Salve e grazie mille per la condivisione. Ansia, panico, depressione possono essere figli di più madri e pensare solamente ad un percorso analitico senza contemplare il corpo, l'intestino, il microbioma etc, è veramente riduttivo. Inoltre le emozioni si incollano per così dire al tessuto connettivo del quale siamo praticamente ricolmi. Andrebbe visto anche questo problema. In ultimo la informo di quanto segue: " Alti livelli di ansia, frustrazione o rabbia, e quel rumore interno prodotto dall’incoerenza, compromettono le vere risorse cognitive di cui abbiamo bisogno per allenare il cervello.
Al contrario, quando il cuore trasmette un’onda coerente ai centri più elevati del cervello, tipicamente sperimentiamo più stabilità emozionale, attenzione aumentata, richiamo di memoria, comprensione, abilità di ragionamento, intuizione, creatività e performance". "Amigdala
I segnali dal cuore viaggiano anche verso l’amigdala attraverso differenti percorsi di quelli che portano al talamo.
L’amigdala è un centro che processa le emozioni e codifica le memorie emozionali. L’amigdala è anche un sistema di confronto di pattern che cerca e processa tutto quello che è familiare e che conosce già. Per esempio, quando c’è la percezione di una situazione stressante, l’amigdala risponde scandagliando la sua banca di memoria, finché non trova quell’emozione immagazzinata da una precedente esperienza stressante, che ritiene simile. E quindi stimola la stessa reazione emozionale che è stata innescata quella volta, come magari ansia, dolore, rassegnazione o depressione. L’amigdala è capace di paralizzare i percorsi neuronali e attivare una risposta emozionale familiare prima che i nostri più elevati centri cerebrali ricevano l’informazione e prima di avere tempo perfino di pensare a come rispondere.
Questa è una delle ragioni per cui spesso reagiamo dicendo o facendo cose per cui ci pentiamo.
L’amigdala comunica cosa è familiare ai centri percettivi nel cervello. Così, se la rabbia è diventata uno schema familiare per l’amigdala, allora percepire qualcuno che ci guarda in maniera strana può stimolare una reazione di rabbia prima di aver tempo di considerare se quella rabbia è una risposta appropriata.
I ricercatori sanno che i programmi di sopravvivenza istallati profondamente nel cervello fanno sì che l’amigdala metta più peso sulle esperienze negative che su quelle positive.
La buona notizia è che attivando la coerenza cardiaca e le emozioni positive, come equanimità, pace, compassione e gratitudine, possiamo istallare nuovi programmi nell’amigdala, così che si possono stabilire nuovi schemi di risposta più equilibrati ed appropriati." Io lavoro con l'ipnosi anche on line. Se avesse bisogno mi contatti pure. Stefano Salvatici

Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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Gentile utente, innanzitutto grazie per aver condiviso il suo vissuto. Comprendo che la sua situazione sia per lei motivo di grande disagio. Per rispondere alla sua domanda, mi sento di offrirle una premessa fondamentale: non è indispensabile avere una conoscenza esatta dell'orientamento del suo psicoterapeuta, tantomeno degli autori cui egli fa riferimento. Sebbene alcuni approcci hanno dimostrato una maggiore efficacia nel trattamento di certi disturbi, in ultima istanza a fare la differenza è la qualità della relazione che si instaura tra paziente e terapeuta e la capacità di quest'ultimo di adottare l'approccio più efficace rispetto alle specifiche esigenze del paziente stesso. Rispetto alla problematica che lei mi porta, il lavoro da fare sarebbe duplice: da una parte, indagare l'origine dei suoi sintomi per comprenderne la causa e la funzione; dall'altra, sviluppare strategie per gestirli nella vita quotidiana. Un lavoro che potrebbe richiedere anche molto tempo, visto la gravità dei sintomi da lei riportati. Ma sicuramente sarebbe un tempo (e un denaro) ben speso, capace di darle il sollievo che merita e di liberare energie e risorse intrappolate dal suo disturbo, a beneficio della sua vita. Spero di averle dato una risposta utile e, rimanendo a sua disposizione, le auguro il meglio. Un caro saluto, Dott. Alessandro Pittari
Grazie per aver condiviso la sua esperienza e le restituisco che anche il semplice aver esposto in maniera così franca e diretta la sua sofferenza è positivo, perché dimostra che, nonostante tutto, c'è un'area di vitalità che è una risorsa. Sicuramente è molto difficile convivere con queste forme di disturbo ossessivo compulsivo da contaminazione. A questo va aggiunta anche la solitudine che lei sta provando in questo momento così difficile e delicato. Probabilmente c'è anche una forma di paura legata a precedenti esperienze terapeutiche non andate bene, ma queste non devono farci dimenticare quelle che le sono risultate utili e in cui si è trovato accolto. L'esperienza di sentirsi accolti, riconosciuti e accompagnati è già di per sé terapeutica in qualche modo. Nel caso specifico di ansia e DOC, il sentire di non essere da soli allevia già questo senso di oppressione e di mancanza di respiro: un po' come se il terreno sotto i nostri piedi fosse più solido, in un mondo, come quello del DOC da contaminazione in cui tutto quello che ci circonda e anche il nostro corpo che è ciò che più ci appartiene ci mettono con le spalle al muro.
Per quanto riguarda il trovare la "persona giusta" non ci sono, credo, regole generali, se non quella della sua personale esperienza soggettiva (come mi sto sentendo con questa persona? Mi sta ascoltando autenticamente? Sta provando a mettersi anche solo per un attimo dalla mia parte? Riesce a reggere il carico della mia sofferenza? Sento questa persona vicina e competente?).
L'aspetto economico, in situazioni di difficoltà, va concordato direttamente con il professionista per trovare una soluzione che riesca a soddisfare entrambe le esigenze.

Un caro saluto, dott Carmelo Pacino.
Mi dispiace sentire che stai attraversando un periodo così difficile e che hai avuto difficoltà a trovare una terapia efficace e uno psicologo adatto. È importante cercare un professionista che sia esperto nel trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo, che attualmente risulta essere l'approccio breve strategico. Riguardo all'aspetto economico, potresti esplorare opzioni come terapie a tariffe ridotte. Rimango a disposizione per ulteriori dettagli. Dott.ssa Francesca Gottofredi
Buongiorno, la situazione che descrive è complessa e da ciò che leggo è per lei di difficile gestione. Il collega le ha dato un buon consiglio, ma non lo veda come vincolante. L'aspetto più importante di una buona terapia e ciò che conta è che tra voi si crei un rapporto di stima e di empatia per creare una buona alleanza terapeutica. Cerchi qualcuno che le dia sì fiducia. Detto ciò, provi a valutare, visto che vive all'estero, anche la terapia online. Il costo comprendo che sia importante, valuti anche il fatto se ci fossero assicurazioni che rimborsino questo tipo di percorsi. Dr.ssa Versari Debora.
Buonasera, la ringrazio per aver condiviso con noi la sua storia. Il DOC può essere molto invalidante ed è complicato trovare la terapia giusta. Qui in Italia, oltre ai trattamenti tradizionali che ha già provato, è presente una rete di psicologi abilitati all'uso della realtà virtuale, che offre un programma apposito per i DOC, potrebbe informarsi se esiste uno psicologo anche nelle vicinanze di dove si trova ora, cercando su internet può darsi che lo trovi.
Gentile utente, mi dispiace molto di apprendere della sua situazione di sofferenza. Da quello che scrive mi sembra che più che trovare l'approccio giusto, il problema sia trovare la persona giusta, un professionista con cui poter entrare in sintonia come le era successo con il collega dell'ausl. Potrebbe provare a chattare con qualcuno anche qui su Miodottore per vedere se trova tale sintonia. Inoltre penso che le ci vorrebbe anche uno psichiatra che la ascolti e magari rivaluti la terapia farmacologica, perchè lo stato di ansia mi sembra molto forte e quindi il farmaco è necessario, ma probabilmente lo Zoloft non è indicato per lei. Capisco il disagio e la frustrazione sul piano economico, peraltro lei si trova all'estero e ha appena comprato casa, ma la sua situazione mi pare complessa e quindi non prevedo un percorso breve purtroppo. Resto a disposizione. Dott.ssa Roberta Maccarone

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