Salve È normale litigare con il proprio terapeuta? Per litigare intendo non andare d'accordo, pens

20 risposte
Salve
È normale litigare con il proprio terapeuta?
Per litigare intendo non andare d'accordo, pensarla diversamente su tanti aspetti della mia vita, arrabbiarmi con lui per le cose che mi dice o se usa dei modi troppo forti per spronarmi, o quando mi parla di accettazione, oppure delle volte in cui mi sono sentita sola e non aiutata da lui ecc.
Scrivo qui perchè ne ho già parlato con lui, ma la risposta è stata di concentrarmi di più sulla mia persona rispetto al prendermela con lui...
Tutto questo mi lascia letteralmente senza parole, perchè mi fa capire che io non posso parlare di tutto con il mio psicoterapeuta, certe cose devo tenermele per me o in questo caso, condividerle altrove.
Vi chiedo quindi se è normale litigare con il proprio psicoterapeuta, non so se a qualcuno di voi capita con qualche paziente..
Buongiorno, la invito a parlare apertamente con il suo terapeuta di questo meccanismo. Non potere parlare con lui di tutto sicuramente non è funzionale alla terapia. Mi chiedo, quanto sia un problema suo e quanto sia un problema del terapeuta!
Provi a fidarsi di lui e a dirgli come si sente quando la sprona. Potrebbe essere interessante scoprire quando e con chi si è sentita così prima...
in bocca al lupo!
D.L.

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Il contrastarsi con lo psicoterapeuta può succedere ed è costruttivo se è oggetto di riformulazioni ed eventualmente di interpretazioni (e quindi di una sana consapevolizzazione); non è un buon indice se diventa una sorta di braccio di ferro. Salve!
Salve. È importante che tutto venga riportato nella terapia per usarlo ai fini terapeutici, anche i conflitti. L'apertura al confronto è fondamentale. Distinti saluti
Buongiorno
Tutto ciò che accade in uno studio di psicoterapia, è un ottimo materiale su cui lavorare. Anche la rabbia nei confronti del suo terapeuta.
Il professionista è il terapeuta, ma è lei che ci va e lo fa per stare meglio, per migliorare la qualità della sua vita. Lo tenga sempre presente.
dr.ssa Violetta Molteni
Buonasera, è normale pensarla diversamente ed è normale avere dei momenti di scontro. Spesso diventano poi dei punti di svolta nel percorso. Trovo invece importante che Lei senta di poter parlare di qualsiasi cosa. Non vuol dire essere d'accordo, ma sentirsi accolti, accettati, liberi di essere sinceri. Qualsiasi sensazione, anche se spiacevole, va condivisa. Cordialmente, Dott.ssa Katarina Faggionato
Può succedere di aumentare il tono della voce, in un momento in cui il confronto diventa importante e franco, ma non parlerei mai di litigi. In questo caso il confronto sembra confidenziale e poco costruttivo forse si aspettava la totale e subordinata accettazione da parte della sua terapeuta? Lei può dire tutto ciò che ritiene importante alla sua terapeuta. A sua volta la sua terapeuta avrà la possibilità di restituire senso a ciò che dice e a come le dice.
Cara utente,
può capitare di sentirsi in disaccordo. Provi a utilizzare il suo vissuto. Si è mai sentita così in altre situazioni della sua vita? Sola, non compresa, arrabbiata e non aiutata? Provi a rifletterci e nel caso dovesse uscire qualche collegamento lo riporti in terapia. Ciò che proviamo nella stanza di terapia può essere sempre rintracciato negli eventi della nostra vita passata e presente specialmente nelle nostre dinamiche relazionali.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Francesca Tardio
Gentile Signora sul piano teorico la sua richiesta rimanda a questioni molto importanti relative al rapporto fra terapeuta e paziente. Fermo restando questa situazione sicuramente è importante per lei parlare di questi temi con il suo psicoterapeuta in quanto rimandano a questioni sicuramente molto utili per il vostro lavoro. Non tralasci questo tema e non ometta di parlare con lui delle questioni che lei ritiene importante. Uno dei grossi motori di cambiamento in una psicoterapia è proprio la relazione che si crea fra le due persone che lavorano insieme. Un cordiale saluto
Salve, a mio parere la questione non è tanto quella di essere in accordo o in disaccordo con il proprio terapeuta, piuttosto quella di considerare come e se sta procedendo il percorso di cura. Può darsi che il terapeuta, quando le dice di concentrarsi sulla propria persona, le sta in qualche modo proponendo di mettere al centro della questione lei e le sue problematiche. Le direi, quindi, di andare oltre e di considerare se effettivamente ciò che sta facendo con il terapeuta la porta a riconsiderare alcuni aspetti della sua vita e a modificarli, andando avanti in quello che è il suo particolare percorso. la saluto cordialmente, Marina Montuori
Gentile utente di mio dottore,

la psicoterapia individuale prevede una relazione tra due persone, uno specialista ed il proprio paziente. Come in tutte le relazioni si può incappare in incomprensioni e punti di vista differenti. Anzi nella psicoterapia questo può accadere spesso, in quanto il paziente spesso adotta strategie di pensiero e di comportamento a cui in qualche modo è affezionato e che difficilmente tende a metter in discussione. Il cambiamento in fondo è il grande sforzo di fare in terapia proprio questo, risucire ad accolgliere un punto di vista differente ed un modo di guardare al mondo nuovo affinche si possa star meglio. Spesso il paziente viene invitato a sperimentare vissui e comportamenti diversi d quelli già adottati, questo può destabilizzare e far arrabbiare. La invito a confrontarsi con il terapeuta che la tiene in cura di tali aspetti e verificare in sede di seduta quanto stia accadendo all'interno della relazione stessa....in fondo la psicoterapia funziona molto bene in presenza di una alleanza terapeutica molto forte.

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Buongiorno,
Il confronto è sempre costruttivo ma se è diventato un braccio di ferro valuterei bene sulla prosecuzione della terapia
Buonasera, penso che quando s'intraprende un percorso terapeutico, non si pensa di scontrarsi ed addirittura come lei scrive nella sua domanda litigare. Ma in un rapporto fra paziente e psicoterapeuta ci deve essere un rapporto di fiducia, essere accolti ed elaborare insieme il problema che si porta nell'ambito terapeutico. Ed insieme si fa un un percorso concordato, forse se ci sono questi scontri, non credo che sia il terapeuta giusto per lei, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Buonasera, mi ha colpito la parola litigare, mi sembra forte. La relazione terapeutica è innanzitutto una relazione in cui non sempre si è d'accordo, si ha lo stesso punto di vista, si guarda nella stessa direzione. Sicuramente però sia lei che il suo terapeuta avete un obiettivo comune: il suo benessere. Rifletta su questo e sul fatto che tutto ciò che viene fatto dal professionista potrebbe essere costruttivo per il suo percorso. Provi a dare fiducia alla vostra relazione e concedersi del tempo per vedere dove vi porta...
Saluti,
Dott.ssa Federica Leonardi
E’ un buon segno il fatto che emergano alcune dinamiche di confronto e soprattutto che possa esprimere tutto ciò che sente di dover condividere.
E’ una opportunità’ di crescita perché nell’ambito della relazione terapeutica si giocano le dinamiche personali del paziente e quindi diventa una opportunità per osservarle meglio e per lo psicoterapeuta un elemento ulteriore di analisi ed intervento.
Non e ‘ questione di essere d’accordo o meno ma di lavorare su ciò che significa tutto ciò nella relazione terapeutica intesa anche come specchio delle dinamiche personali ma anche del terapeuta, se questo le evita.
Gentile utente, i disappunti e dissensi rispetto a ciò che dice il suo terapeuta sono normali e spesso sono frutto di un transfert che si attualizza. Sta al suo terapeuta analizzarlo insieme a lei. Provi nuovamente a parlargliene.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentilissimo, le consiglio di parlare apertamente di qualsiasi questione con il suo terapeuta, sono certa che insieme riuscirete ad esaminare più approfonditamente la questione, ma l'importante è che lei si senta a suo agio nel setting terapeutico e libero di esprimersi, anche sulle questioni più ostiche, senza la paura che per questo, il rapporto venga distrutto. Cordiali saluti. Dott.ssa Di Giovanni
Quando si litiga con qualcuno,
si apre la possibilità di approfondire il legame.
Insomma si va più in profondità.
Questo passaggio richiede la collaborazione complice del terapista e del paziente.
Tutto sommato in terapia si impara a sopravvivere al legame, creando un’intimità eccezionale.
Ed è il legame il perno terapeutico per eccellenza.
Buon litigio e buona risoluzione dello stesso...un caro saluto
Buongiorno. È normale avere opinioni diverse e discuterne col proprio terapeuta, ma non è normale litigare e non andare d’accordo. Da quello che scrive sembra che lei non si fidi più del suo terapeuta e che quindi il vostro rapporto sia arrivato al capolinea. Arrabbiarsi con lui non serve a niente, cerchi di parlargli apertamente e in modo tranquillo di questa situazione, se è possibile. Se continuate a scontrarvi è meglio cercare un altro terapeuta, più giusto per lei. Probabilmente il suo psicoterapeuta, se si è comportato in questo modo, non era al suo giusto posto, il rapporto tra di voi era simmetrico. Cioè dove invece che esserci un dottore e un paziente, c’erano solo due persone, simili. Quindi non c’è stato (o è venuto meno in un secondo tempo) un rapporto terapeutico, con le conseguenze che ha descritto. Resto a disposizione per chiarimenti. Un saluto, dott. Valerio Mura
Buona sera si è normale e puo' essere utilizzato come uno strumento valido, Provi ad esprimere il suo disagio in modo sincero e genuino ,mettendo in risalto i suoi bisogni e le necessita' reali invece che le critiche.In bocca al lupo
Buongiorno a lei,
succede nel corso di una psicoterapia che vi siano dei contrasti con il proprio terapeuta; ciò che è importante e che tali conflitti entrino a a fare parte del discorso durante le sedute. Se invece gli scontri avvengono fuori seduta, rischiano di fare saltare il percorso di terapia in atto. Quindi ne parli di nuovo con il suo terapeuta. Un saluto cordiale, dott.ssa Margherita Maggioni.

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