Salve, è la prima volta per me in un sito di questo tipo, però ormai è un mio pensiero fisso e non s

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Salve, è la prima volta per me in un sito di questo tipo, però ormai è un mio pensiero fisso e non so davvero dove o chi contattare. In anzitutto mi presento, mi chiamo Alice e sono una ragazza di 22 anni; la mia storia non è molto diversa dalle altre che penso avete già sentito, sono cresciuta nella classica famiglia, non mi è mai mancato nulla e ho bei ricordi della mia infanzia. I miei si sono separati quando avevo 12 anni, è stato un po’ difficile per mia madre soprattutto, e sono abbastanza sicura che il mio rancore maschile sia iniziato da qua, paura dei tradimenti e dell’abbandono, una cosa che ho spesso manifestato nelle mie relazioni future. Comunque sia, questo è un discorso relativamente a parte a differenza del problema che vorrei parlarvi: a 15 anni la mia sessualità ha raggiunto, penso, il suo apice; sapevo bene cos’era il sesso e avevo avuto la prima esperienza con un ragazzo, per poi cimentarmi anche in attività sia di un sesso femminile che maschile. Mi sono sempre definita bisex, anche se odio questa etichettatura, semplicemente vado dove mi sento bene con quella persona, maschio, femmina, trans… mi basta che mi faccia stare bene. Ho iniziato ad avere un po’ di problemi con il mio corpo a livello mentale, mi spiego meglio: ho iniziato a leggere dei “fumetti” prevalentemente gay, dove mi piacevano esclusivamente le relazioni tra BL (boy love) e la mia testa ha iniziato a viaggiare spesso su come sarebbe stato se fossi nata maschio e avere una relazione con un ragazzo. Sento proprio la mancanza, presuppongo, dell’organo maschile forse(?) mi sento in meno per questo? Ho fatto l’errore di cercare su internet questi tipo di segnali, sbagliando, e ho trovato un articolo su a questo argomento, che alcune ragazze si sentono in meno perché non posseggono il membro maschile, ma io non penso sia questo il mio problema.
Ma perché ho questa fantasia che mi perseguita ormai da 5 anni? Non capisco come sia possibile. A me piace essere una ragazza e sono anche fidanzata da 3 anni, mi piace il sesso con lui. Però quando sto a casa da sola e iniziò a leggere per svagarmi un po’ sento proprio una depressione che non potrò mai essere un ragazzo e avere una relazione così, come leggo nelle fiction o nei comics. Potete darmi un parere? Vi chiedo un aiuto perché ho la costante paura di essere pazza e di essere anormale.
Vi ringrazio molto e scusatemi lo sfogo. Una buona giornata
Salve Alice, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
'Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL

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Buonasera Alice, innanzitutto vorrei rassicurarla che non è né pazza né anomala. E' difficile poterle dare un parere e delle risposte esaustive avendo come informazioni solo quello che ha riportato. Le motivazioni possono essere diverse ed è solo attraverso una maggiore conoscenza e la comprensione di alcune dinamiche relazionali che è possibile capire da dove nasca il suo disagio. Sicuramente è importante indagare meglio il suo rapporto con il corpo, con il sesso e con gli uomini, lei parla di "rancore maschile"; tutto questo può influenzare quello che lei definisce come "mancanza dell'organo maschile". Le consiglio di rivolgersi ad un terapeuta per indagare i suoi vissuti e poterla aiutare a stare meglio. Un caro saluto Dott.ssa Elena Saporiti
Buongiorno Alice,
non è facile darle una risposta in questa sede senza rischiare di prendere un abbaglio. Dal momento che questi pensieri la stanno mettendo molto a disagio da tanto tempo, le posso consigliare di provare a rivolgersi ad uno/a Psicolog/a - Psicoterapeuta,, con cui poter meglio approfondire la questione e chiarirla.
Rimango a sua disposizione
Coraggio
GR
Buongiorno Alice. In primis vorrei dirle che mi dispiace leggere del disagio che sta vivendo. In secundis, vorrei rassicurarla che non è pazza e che questo è uno spazio che esiste proprio per gli "sfoghi", quindi non si preoccupi. Riguardo al malessere che racconta, sono dell'idea che non sia ideale dare risposte qui, dal momento che le informazioni sono troppo poche. Senza una conoscenza più approfondita della sua storia di vita, il rischio è quello di non cogliere o cogliere parzialmente la sua sofferenza e quindi di dare risposte che sono poco sensate perché non basate sulle sue esperienze che sono personali e non uguali a quelle altrui. L'unico consiglio che mi sento di darle è, se se la sente, di intraprendere un percorso con uno specialista che possa aiutarla a fare luce sugli aspetti che ha riportato come critici. Non esiti a contattarmi per qualsiasi dubbio o bisogno.
Cara Alice, non c'è pazzia in ciò che viviamo o sentiamo. Alle volte abbiamo fretta di etichettare ciò che osserviamo, e rischia di non farci davvero incuriosire di ciò che c'è nella nostra mente, l'unico assetto che può portare chiarezza. Riassumendo ciò che ci ha raccontato, pur sentendosi comoda nella sua femminilità, si trova spesso a fantasticare su come sarebbe non solo l'esperienza della maschilità, ma anche come cambierebbe in senso assoluto la relazione con la dimensione maschile vivendola da uomo invece che da donna. Le fantasie che ha non sono il problmea, piuttosto la soluzione che la sua mente adotta al vero problema che sente e che però non riesce a focalizzare. Non so se il "rancore maschile" e l'esperienza di una figura paterna inaffidabile abbiano un nesso con tutto ciò, ma potrebbe approfondirlo in una psicoterapia. Da ciò che scrive mostra molte risorse e una predisposizione alla riflessione interiore, ne potrebbe beneficiare molto. Un caro saluto
Buongiorno Alice, come già hanno sottolineato i colleghi non ritengo che lei sia pazza; credo invece che questa situazione, che naturalmente la confonde, possa essere l'espressione di un disagio più profondo che, per qualche motivo, ha trovato questo modo di esprimersi. Penso che potrebbe essere davvero utile per lei iniziare un percorso di psicoterapia, nel corso del quale poter esplorare questi pensieri relativi al corpo e alla sessualità, così come altri aspetti della sua storia personale che potrebbero avere un nesso con queste difficoltà attuali. Un caro saluto.
Cara Alice credo che ciò che dici in poche righe possa essere collegato e possa portare con sé molte delle emozioni che provi. A mio avviso, stai attraversando gli anni fondamentali che portano a costruire "chi si è" nel mondo e sarebbe fondamentale che tu possa affrontare questi e altri temi all'interno di un percorso con un professionista.
L'obiettivo è la chiarezza e il vivere meglio con se stessi e con gli altri, chiunque essi siano.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Ciao Alice, credo che la paura è proprio quella che tu non potrai mai essere un ragazzo. Ti sarebbe molto utile fare un percorso soprattutto per trovare pace ed accettare quello che sei e si può fare credimi che non sei l'unica. Molte più ragazze di quelle che immagini vivono questa condizione, il problema è che di questo argomento non se ne parla e anche un po' per questo ci si può sentire diverse dagli altri. Un caro saluto e cerca un bravo terapeuta che sappia aiutarti e capirti profondamente
Buongiorno Alice,
La sessualità è un' esplorazione per ogni persona (etero inclusi). Le riconosco la forza di essere riuscita a parlare di questo suo sentirsi inadeguata. Non è pazza e non è anormale. Se ne sente il bisogno le consiglio di iniziare un percorso terapeutico che la possa accompagnare nella consapevolezza di sè.
Resto a disposizione e un caro saluto
Buonasera Alice, anche se non voglio allarmarla, tuttavia credo che lei abbia davvero bisogno di rivolgersi ad un professionista quanto prima, perché sono certa sia davvero pesante vivere i turbamenti e la confusione che descrive. L'identità sessuale è un argomento molto complesso per essere affrontato tramite un portale. Sicuramente troverà la sua strada attraverso una psicoterapia. Un caro saluto
Buonasera Alice, come prima cosa vorrei rassicurarla del fatto che non c'è pazzia né anormalità nei pensieri che ha. Nel raccontarci di lei, ha mostrato buone capacità riflessive, e da queste secondo me dovrebbe partire per richiedere una consulenza psicologica, che potrá aiutarla a guardare meglio dentro di sé, affrontare le dinamiche emotive che ha vissuto, soprattutto in merito anche alla figura maschile di suo padre. Sta costruendo la sua identità ed è normale porsi delle domande rispetto a ciò che si vive e si prova. Si prenda un suo spazio d'ascolto, dove potranno essere approfondite nel giusto modo le esperienze e i pensieri che l'assalgono.
Resto a disposizione, anche online, per qualunque ulteriore chiarimento. Un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Ciao Alice. Dalla sua descrizione emerge questo aspetto bellissimo che ha, di completa sincerità con sé stessa sotto diversi punti di vista (sessuale, affettivo, introspettivo); si affida alle proprie sensazioni e al proprio sentire, elementi, questi, della parte più genuina di sé stessa. Quando si è così aperti ci si trova a vivere con libertà un mondo pieno di possibilità che, per questo motivo, può essere anche ambivalente (o in maniera più aulica, antinomico). Tante volte preferiamo prendere una posizione di fronte a queste infinite possibilità (“io sono questo, io sono fatto così”) e chiuderci in un’identità unilaterale che ci rappresenta solo a metà, mentre lei, così giovane, mostra una bellissima predisposizione a “navigare” in queste ambivalenze, in grado di essere l’una e l’altra mantenendo integra la sua identità. In questo caso però si trova di fronte ad un problema organico oggettivo (la mancanza di un pene) che la costringe ad una posizione univoca, cosa che lei non risulta gradire, in quanto sembra che vorrebbe, anche qui, la possibilità di sperimentarsi in entrambi i ruoli. Lei stessa dice di trovarsi bene nel suo ruolo femminile con il suo compagno, ma l’idea di vedersi preclusa un’altra strada, per una limitazione oggettiva, la destabilizza perché la costringe a viversi in maniera differente (potremmo dire “polarizzata”) da come fatto sin d’ora (diventando così una fissazione in quanto “la lingua batte dove il dente duole”). Quello che sperimenta e che propone in questa sede non è pazzia, ma una richiesta di grado elevato. Rimane questo solo un piccolo spunto di riflessione alternativo che magari la può aiutare nelle sue considerazioni personali.
Un caro saluto.
Gentile utente di mio dottore,

per approfondire meglio ciò che prova e quello che le accade in alcuni momenti delle sue giornate bisognerebbe avere più elementi della sua storia individuale e familiare. Potrebbe intraprendere un percorso di psicoterapia, in maniera tale da ricevere l'aiuto di uno specialista nell' esplorare bene i suoi bisogni relazionali e sessuali in maniera tale da poter dare un nome alle cose e mettere ordine a diversi aspetti della sua vita che potrebbero averle creato delle situazioni di disagio e di difficoltà al punto da vivere poco serenamente alcuni suoi vissuti ed in rapporti in generale. Resto disponibile nel caso avesse la necessità anche a dei colloqui on-line.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera alice, l'argomento è complesso ed è praticamente impossibile darle una risposta universalmente esaustiva probabilmente perchè tale risposta non esiste.
L'identità sessuale è un argomento vasto ed ha le sue unicità e complessità ed è per questo che è sano porsi dei dubbi e delle perplessità su questo argomento, soprattutto se la curiosità comincia a trasformarsi in perturbamento.
Sicuramente, uno spazio di pensiero a lei dedicato potrebbe aiutarla a fare chiarezza su di se e su questi dubbi che la tormentano.
Un caro saluto.


Cara Alice capisco che in un momento di confusione lei possa sentirsi "pazza" o "anormale " ma tenga conto che il tema dell'identità sensuale è complesso da affrontare e probabilmente lei ha necessità di avere un suo spazio in cui fare chiarezza. Vi è da aggiungere che il lutto per la separazione dei suoi genitori non è stata ancora forse elaborato. Una richiesta di aiuto dal punto di vista psicologico penso sarebbe opportuno che lei la facesse. Resto a sua disposizione per un primo colloquio. Cordialmente. Dr. Roberto Clemenza
Buon pomeriggio. Capisco il problema che riporta, e penso che un percorso psicologico possa essere utile in tal senso, più che altro per capire dettagliatamente come mai questi pensieri sul genere maschile le causino disagio a distanza di 5 anni, oltre che all' entità dello stesso.
Resto a disposizione sia in presenza che online
Dott. Fabio Sebastiano Bellasio
Ciao Alice, grazie per aver condiviso i tuoi pensieri e le tue preoccupazioni. Prima di tutto, voglio rassicurarti che esplorare e riflettere sulla propria identità e sessualità è un processo del tutto normale, specialmente durante l'adolescenza e la giovane età adulta. Ecco alcuni spunti di riflessione:

Esplorazione della Sessualità e dell'Identità di Genere: È comune esplorare e interrogarsi sulla propria sessualità e identità di genere. Questo può includere fantasie, interessi e domande su come ci si identifica e su come si desidera relazionarsi con gli altri. Le tue riflessioni e fantasie non ti rendono anormale o pazza.
Fantasie e Realtà: Le fantasie, comprese quelle sessuali o di genere, possono essere molto diverse dalla nostra identità o desideri nella vita reale. A volte, sono semplicemente modi per esplorare idee o concetti in un ambiente sicuro e controllato, come la lettura di fumetti o la fantasia.
Influenza dei Media e della Cultura: I media che consumiamo possono influenzare le nostre fantasie e il modo in cui vediamo noi stessi e gli altri. Le storie e i personaggi che troviamo nei fumetti o nei romanzi possono influenzare le nostre idee su relazioni, identità e desideri.
Differenza tra Fantasia e Desiderio di Cambiamento: C'è una differenza significativa tra avere fantasie su un'identità di genere diversa e desiderare attivamente di cambiare il proprio genere. Molti possono avere fantasie senza voler cambiare la propria identità di genere nella vita reale.
Sentirsi a Proprio Agio con Se Stessi: È importante sentirsi a proprio agio con la propria identità. Se ti piace essere una ragazza e sei felice nella tua relazione, queste sono parti importanti della tua identità.
Riflessione sulle Origini delle Fantasie: Potrebbe essere utile riflettere su cosa specificamente di queste fantasie ti attrae o ti interessa. A volte, possono essere legate a bisogni o desideri non espressi nella tua vita reale.
Considerare il Supporto Professionale: Se queste preoccupazioni continuano a causarti angoscia, potrebbe essere utile parlare con un terapeuta. Un professionista può aiutarti a esplorare questi pensieri in uno spazio sicuro e supportivo.
Accettazione e Autocomprensione: L'accettazione di sé e la comprensione delle proprie emozioni e desideri sono processi continui. È importante darsi il tempo e lo spazio per esplorare questi aspetti di sé in modo sano e produttivo.
Ricorda, sei l'unica persona che può definire la tua identità e ciò che ti rende felice. Esplorare e interrogarsi su questi aspetti di sé è un processo naturale e non c'è nulla di sbagliato o anormale in questo.
Buongiorno Alice, sono molto dispiaciuta per il suo disagio e la confusione che la accompagna. La situazione è complessa per poterle dare un consiglio in poche righe e per questo le suggerirei, quando si sentirà pronta, di intraprendere un percorso psicologico che la aiuti a comprendere meglio i suoi desideri e i suoi bisogni. Non credo che lei sia pazza, ma credo che non meriti di vivere tormentata da questo disagio. Resto a disposizione per ulteriori informazioni.
Gentilissima Alice, vorrei ringraziarti per aver condiviso questa parte di te così intima con noi.
Prima di tutto vorrei dirti che non sei pazza e non sei anormale. Ognuno di noi ha fantasie e pensieri che possono sembrare strani o diversi dagli altri, ma è normale e umano. È importante accettare e comprendere le proprie emozioni e bisogni, anche se possono sembrare incoerenti o confusi.
È positivo che tu abbia cercato aiuto e confronto su questo argomento, dimostra che sei consapevole della situazione e desideri capirla meglio. È normale avere fantasie e desideri diversi dalla propria realtà, è parte della nostra natura esplorativa e creativa.
Se ti senti a disagio o confusa riguardo a queste fantasie, potresti considerare di parlarne con un professionista, come uno psicologo o uno psicoterapeuta. Possono aiutarti a esplorare i tuoi sentimenti e pensieri in modo più approfondito, e a capire meglio le radici di queste fantasie.
Ricorda che non c'è nulla di sbagliato nell'avere fantasie o desideri diversi dalla norma, e che è importante accettare e amare te stessa per quello che sei.
Spero che possa trovare la pace e la comprensione che cerchi, e che tu possa vivere serenamente la tua vita e le tue relazioni. Rimango a tua disposizione per qualsiasi dubbio.
Dott. Cordoba

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