Salve, é da un po' che mi domando se io posso soffrire del disturbo di borderline. Alcuni miei amic
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Salve, é da un po' che mi domando se io posso soffrire del disturbo di borderline.
Alcuni miei amici(una coppia) ormai sono diventati come una famiglia per me e li conosco da molto tempo, capita tutt'ora che magari qualche giorno non ci vediamo e io anche sapendo che, magari vogliano passar del tempo insieme o che hanno altri impegni, non riesca a non rimanerci male e speso a farmi anche paranoie sulla cosa, anche se so che spesso sono soltanto paranoie e basta. Quando sono con loro tendo a dimenticare il "problema" a riviverlo soli in alcuni momenti. Ho l'impressione di poter soffrire del disturbo, ma non vorrei parlarne con i miei genitori evitando di dare loro altre preoccupazioni dato che ormai sono anche maggiorenne. Potreste darmi un parere? Vi ringrazio
Alcuni miei amici(una coppia) ormai sono diventati come una famiglia per me e li conosco da molto tempo, capita tutt'ora che magari qualche giorno non ci vediamo e io anche sapendo che, magari vogliano passar del tempo insieme o che hanno altri impegni, non riesca a non rimanerci male e speso a farmi anche paranoie sulla cosa, anche se so che spesso sono soltanto paranoie e basta. Quando sono con loro tendo a dimenticare il "problema" a riviverlo soli in alcuni momenti. Ho l'impressione di poter soffrire del disturbo, ma non vorrei parlarne con i miei genitori evitando di dare loro altre preoccupazioni dato che ormai sono anche maggiorenne. Potreste darmi un parere? Vi ringrazio
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive. Un tratto caratteristico del disturbo borderline è caratterizzato dal "sentire" e percepire molto le emozioni negative e, soprattutto, la costante idea e paura di essere abbandonati dagli altri.
Tuttavia, per una diagnosi più certa, servirebbe un consulto psicologico anche al fine, soprattutto, di trovare strategie utile particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Rimango a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott. FDL
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Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi il suo vissuto. Come diceva il collega, per avere una diagnosi certa serve un consulto psicologico.
Al di là della patologia in se, mi sento di dirle che lei prima di tutto è una persona. Mettere etichette diagnostiche potrebbe essere controproducente.
Le consiglio comunque di consultare uno psicoterapeuta per capire se ha delle difficoltà relazionali o delle insicurezze dovute ad alcuni aspetti della sua vita. Si dia la possibilità di confrontarsi con un professionista per poter stare meglio.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti, anche per un colloquio online.
Un caro saluto,
dott.ssa Chiara De Battisti
Al di là della patologia in se, mi sento di dirle che lei prima di tutto è una persona. Mettere etichette diagnostiche potrebbe essere controproducente.
Le consiglio comunque di consultare uno psicoterapeuta per capire se ha delle difficoltà relazionali o delle insicurezze dovute ad alcuni aspetti della sua vita. Si dia la possibilità di confrontarsi con un professionista per poter stare meglio.
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Buonasera, sarebbe utile rivolgersi a uno psicologo per ottenere informazioni maggiori circa i suoi vissuti, così da poter comprendere il suo stato emotivo e supportarla al meglio, lavorando su ciò che le sta creando disagio.
Le consiglio di non focalizzarsi su questo suo eventuale disturbo: si rivolga a un professionista e attenda di avere un feedback in merito.
Resto a disposizione, un caro saluto, dottoressa Paola De Martino
Le consiglio di non focalizzarsi su questo suo eventuale disturbo: si rivolga a un professionista e attenda di avere un feedback in merito.
Resto a disposizione, un caro saluto, dottoressa Paola De Martino
Gentile Utente, dal suo racconto non pare che ci possano essere i requisiti per soddisfare una diagnosi di disturbo borderline. Però sapere o meno di avere un disturbo è un bisogno legittimo ed è una richiesta che si potrebbe fare ad una specialista adeguatamente formato. La diagnosi a volte può essere ingombrante, ma a volte può tranquillizzare. Detto questo, mi pare anche Lei mostri una buona iniziale consapevolezza del suo funzionamento: è possibile che l’allineamento di queste persone vada a toccare vecchie cicatrici del passato. Possibili domande da farsi potrebbero essere: come sono fatte queste ‘paranoie’ e dove e quando ho imparato a farmele venire se le persone si allontanano? Un saluto
Buonasera, mi dispiace molto per il malessere che sta sperimentando. Potrebbe esserle di supporto un lavoro psicologico che le permetta di approfondire queste tematiche e di comprendere meglio cosa prova. Una maggiore consapevolezza e un lavoro su di sé sono sempre il migliore investimento per vivere serenamente
Salve, servirebbero ulteriori informazioni per poterle dare una risposta esaustiva. Ha pensato a un consulto psicologico?
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buonasera, mi dispiace per le sensazioni che sta vivendo. Solitamente il disturbo borderline si caratterizza per sensazioni di instabilità avvertite nelle relazioni affettive, amicali, nel lavoro, nella progettualità, vivendo molto spesso alti e bassi, passando da momenti di esaltazione a momenti di grande disperazione. Tuttavia questo non saprei dire se è il suo caso, dalle poche informazioni che ho. Sarebbe consigliato in caso richiedere una consulenza psicologica per valutare l'eventuale ipotesi.
Un saluto. Dott.ssa Matilde Ciaccia.
Un saluto. Dott.ssa Matilde Ciaccia.
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Buongiorno ,credo che i suoi problemi non si inquadrino in un disturbo borderline ,ma sicuramente ci sono dei problemi di attaccamento e di dipendenza che vanno approfondite e curati . Certamente si avvantaggerebbe di un supporto ed un percorso psicologico mirato su suoi problemi.Un caro saluto dottssa Luciana Harari
Gentile utente, ciò che racconta non è in linea con un eventuale disturbo borderline, anche se una diagnosi va fatta in sede appropriata dopo alcuni colloqui. Mi pare però che lei si ponga delle domande sui suoi vissuti e su come lei funzioni. Questo aspetto riguarda solo questi amici o lo ritrova in altri ambiti di vita? Cosa comporta nella sua quotidianità?
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera, dalla sua domanda trapela sicuramente un malessere che le crea un disagio. Sarebbe bene che lei faccia una visita da un professionista tipo uno psichiatra o un neurologo affinchè le faccia una diagnosi precisa. In seguito potrebbe iniziare una terapia psicologica per poter elaborare tutte le sue ossessioni e paranoie come da lei menzionate nella sua domanda, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Salve. Perché cerca un'etichetta attraverso una diagnosi? Se prova sofferenza per questa situazione si conceda la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa chiarire le cause del suo problema e che stimolando la fiducia in sé possa aiutarla a superarlo. Distinti saluti
Salve, gli elementi che condivide sono da una parte significativi in quanto mettono in luce la sua sofferenza ma dall'altro non consentono di raccogliere tutti gli elementi che possono portante ad una prima diagnosi. Sulla base di questa situazione potrebbe essere utile per lei riflettere su alcune possibilità. La prima è legata al contattare uno psicoterapeuta per stabilire con lui la presenza o meno di un disagio che posso portare a una diagnosi. Le ripeto possano in quanto non è detto che lei sia affetto da un disturbo. Solo successivamente può valutare con lo specialista l'opportunità di una psicoterapia e quale utilizzare fra quelle che potrebbero essere applicate. Non sottovaluti che è possibile lavorare sulla personalità anche senza la presenza di un disagio classificabile, per ridare parole a quei vissuti che ormai fanno parte della sua vita e su cui forse non si ferma più a riflettere. Considerato il fatto che è maggiorenne non ci sono vincoli o la necessità di autorizzazioni da parte dei sui genitori ed il segreto professionale vincola lo specialista. Ora sta a lei decidere cosa fare ovvero se rimanere nella sua attuale situazione o contattare uno psicoterapeuta con l'idea di cambiarla. Un cordiale saluto
Gentile utente di mio dottore,
lei prima ancora di un etichetta, o di un disturbo è un esser umano e come tale vive sentimenti ed emozioni che magari le possono risuonare come turbanti. Per esser arrivato a porsi domande di questo tipo può darsi che senta da qualche parte a sua vita e le sue relazioni come qualcosa che risentano di alcune difficoltà. In questi caso, è opportuno chiedere aiuto, sostegno; intraprendere un percorso psicoterapico con uno specialista potrebbe aiutarla ad acquisire maggiore consapevolezza di se e stimolarla a superare le difficoltà che la accompagnano in questo momento della sua vita. Non perda altro tempo, contatti uno psicologo, vedrà potrà trovare le risposte che cerca.
Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
lei prima ancora di un etichetta, o di un disturbo è un esser umano e come tale vive sentimenti ed emozioni che magari le possono risuonare come turbanti. Per esser arrivato a porsi domande di questo tipo può darsi che senta da qualche parte a sua vita e le sue relazioni come qualcosa che risentano di alcune difficoltà. In questi caso, è opportuno chiedere aiuto, sostegno; intraprendere un percorso psicoterapico con uno specialista potrebbe aiutarla ad acquisire maggiore consapevolezza di se e stimolarla a superare le difficoltà che la accompagnano in questo momento della sua vita. Non perda altro tempo, contatti uno psicologo, vedrà potrà trovare le risposte che cerca.
Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Gentile utente, è molto difficile darle una risposta riguardo al suo timore: i criteri per diagnosticare un disturbo borderline sono diversi e non è sufficiente soffermarsi sulla sensazione che descrive. Vorrei però sottolineare come all'interno di queste categorie diagnostiche rientrino persone molto diverse e lo stesso "disturbo" si manifesta in modo unico e variegato a seconda della storia della persona. Per questo la inviterei a tralasciare per un momento il bisogno di un nome o di una categoria con la quale leggere le proprie sensazioni e i propri vissuti. Se sente di non stare bene e di vivere delle difficoltà come quella raccontata potrebbe spostare il focus sulla ricerca di un diverso equilibrio che la faccia sentire serena e traquilla. Potrebbe valutare di intraprendere un percorso di psicoterapia nel quale, oltre a poter discutere di un quadro diagnostico come da lei richiesto nella domanda, potrebbe anche essere accompagnata in questa direzione.
Un caro saluto, dott.ssa Giulia Franco
Un caro saluto, dott.ssa Giulia Franco
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare che meriterebbe di essere condiviso. I suoi vissuti, così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Gentile Utente, come qualche collega le ha già scritto, la paura di essere abbandonato, può essere un tratto tipico del disturbo Borderline di personalità, ma da solo, non comporta la presenza del disturbo. Inoltre l'aver paura di "essere abbandonato", non rientra esclusivamente in un funzionamento di tipo Borderline, esistono tante situazioni, nelle quali, le persone, esperiscono questo disagio. Da non sottovalutare è a prescindere dalla diagnosi, quanto, questo aspetto può comportare disagio nella sua vita e se sia il caso di lavorare su questo per poter vivere con maggiore serenità i rapporti con gli altri e vivere senza insicurezze o paura di non essere realmente accettati e amati dagli altri.
La psicoterapia in questo caso potrebbe esserle utile.
Cordiali Saluti Dott. Alessia Battista
La psicoterapia in questo caso potrebbe esserle utile.
Cordiali Saluti Dott. Alessia Battista
Non mi sembra abbia dato degli elementi utili per poter fare una diagnosi di disturbo di personalità. Perchè dovrebbe avere un disturbo bordeline? Cosa si immagina?
Forse potremmo parlarne in modo più approfondito e capire i suoi timori da dove derivano. Mi faccia sapere
Forse potremmo parlarne in modo più approfondito e capire i suoi timori da dove derivano. Mi faccia sapere
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Salve, presumo che lei abbia letto la sintomatologia del borderline da qualche parte per “autodiagnosticarsela”. Tuttavia la voglio tranquillizzare in quanto le diagnosi in terapia si fanno nel corso del tempo ed è uno specialista a farla. Dai pochi elementi che mi ha descritto sicuramente le consiglio di approfondire in terapia per avere più chiaro cosa prova.
Cari saluti. Dott.ssa Francesca Pisa
Cari saluti. Dott.ssa Francesca Pisa
Salve, mi dispiace per il malessere che vive in tali circostanze. La sua preoccupazione relativa a soffrire di tale disagio è comprensibile e immagino che abbia autonomamente effettuato una ricerca per rispondere ai suoi dubbi. Tuttavia, al fine di effettuare una diagnosi, sia essa medica che psicologica, occorre procedere con una valutazione approfondita condotta da un clinico. Pertanto, comprendendo la sua esigenza di trovare risposte, la invito a condividere con i suoi genitori la necessità di rivolgersi a uno specialista che potrà intervenire orientandola verso una strategia terapeutica qualora lei ne sentisse il bisogno.
Le auguro un buon proseguimento.
Saluti,
Dr.ssa Rebecca Gilmozzi
Le auguro un buon proseguimento.
Saluti,
Dr.ssa Rebecca Gilmozzi
Buongiorno, il mio consiglio è di lasciare perdere le etichette e di concentrarsi sul suo vissuto assieme ad uno psicologo che la possa aiutare a comprendere ciò che avviene durante le separazioni, il motivo del suo disagio da cui derivano quelle che nomina come paranoie: perchè cioè le relazioni diventano il luogo di ansie, insicurezze, paure. Un saluto
Gentile utente, servirebbero altri dettagli per poterle dare una risposta esaustiva. Può valutare una consulenza psicologica, in questo modo potrà fare tutte le domande che vorrà e avere un feedback più adatto. Cordialmente Dottor Mauro Vargiu
Gentile Utente,
tenga presente che tale disturbo necessita di una diagnosi certa da parte di professionisti competenti.
L'autodiagnosi non è consigliabile perché può innescare fantasie non legate alla realtà e far scaturire, naturalmente, preoccupazioni che potrebbero risultare infondate.
La cosa migliore è rivolgersi ad un professionista competente che possa fare chiarezza in merito ai Suoi disturbi ed identificare il giusto approccio Psicologico e Terapeutico.
Un caro saluto
Dott.ssa Alessia Ferraroni
tenga presente che tale disturbo necessita di una diagnosi certa da parte di professionisti competenti.
L'autodiagnosi non è consigliabile perché può innescare fantasie non legate alla realtà e far scaturire, naturalmente, preoccupazioni che potrebbero risultare infondate.
La cosa migliore è rivolgersi ad un professionista competente che possa fare chiarezza in merito ai Suoi disturbi ed identificare il giusto approccio Psicologico e Terapeutico.
Un caro saluto
Dott.ssa Alessia Ferraroni
Dott.ssa Giuseppa Margherita Zinnarello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Reggio Calabria
Gentilissimo, mi dispiace per la situazione di sofferenza che descrive. Concordo con gli altri colleghi che hanno messo in evidenza l'importanza di non utilizzare etichette diagnostiche. La invito a riflettere sulla possibilità di contattare uno psicologo per una consulenza e resto a sua disposizione anche online. Cari saluti. Dott.ssa Giuseppa Margherita Zinnarello
Gentilissima, mi dispiace molto per la situazione e la sofferenza che descrive. In generale, il disturbo borderline di personalità ha tra le varie caratteristiche (e non come unica caratteristica) l'instabilità delle relazioni interpersonali, che sono tendenzialmente caratterizzate dall'alternanza di sentimenti di idealizzazione e di forte svalutazione. Tuttavia, tale elemento da solo non basta per fare diagnosi. Comprendo bene la sua volontà di trovare risposte e capire la sua sofferenza, ma le consiglio di non concentrarsi su una eventuale diagnosi (che comunque deve essere fatta da degli specialisti dopo un'accurata valutazione) quanto piuttosto sul suo vissuto emotivo e su quanto questo stia impattando sul suo benessere psicologico. Imparare a gestire al meglio le proprie emozioni e le proprie paure può essere la scelta migliore per lei, indipendentemente dalla presenza o meno di una diagnosi. Le consiglio di prendere in considerazione l'idea di iniziare un percorso psicologico con un professionista, che la possa aiutare ad affrontare al meglio le sue difficoltà e trovare un nuovo equilibrio e benessere nella sua vita- Essendo maggiorenne, non ha bisogno di coinvolgere i suoi genitori per contattare un professionista, tuttavia mi sento di dirle che in questi casi anche l'aiuto ed il supporto dei familiari può essere molto importante: condividere la sofferenza può già aiutare a vederla in modo diverso. Pertanto, le consiglio di non escludere l'eventualità di coinvolgere i suoi genitori in questo percorso.
Mi rendo conto che è difficile rispondere a tutte le sue domande in queste poche righe, pertanto può contattarmi privatamente nel caso in cui avesse bisogno di altre informazioni. Sono inoltre disponibile per colloqui, anche online.
Con i migliori auguri, le faccio un caro saluto. Dott.ssa Asya Cappalli
Mi rendo conto che è difficile rispondere a tutte le sue domande in queste poche righe, pertanto può contattarmi privatamente nel caso in cui avesse bisogno di altre informazioni. Sono inoltre disponibile per colloqui, anche online.
Con i migliori auguri, le faccio un caro saluto. Dott.ssa Asya Cappalli
Gentile, seguo con attenzione il disagio che sta vivendo in questo momento. Ritengo sia utile un consulto psicologico al fine di esplorare al meglio le dinamiche in cui vive per comprendere le tue esperienze i suoi vissuti partendo soprattutto da lei stesso. Senza una pregressa conoscenza della sua storia di vita non è possibile comprendere appieno ciò che lei racconta. Un percorso psicoterapico è infatti il mezzo attraverso cui la persona può essere aiutata a capire e a comprendere sé stessa riuscendo ad impostare un cambiamento positivo che le permetta di raggiungere la stabilità e il benessere che sta cercando. Rimango a disposizione se vorrà crearsi un suo spazio personale di ascolto e supporto per gestire e comprendere al meglio questa situazione.
Buongiorno, le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo / psicologo psicoterapeuta per indagare dapprima la sua necessità di inquadrarsi all'interno di un'etichetta diagnostica e in secondo luogo per comprendere qual è la sua lettura di sè e del mondo e come consentirle di avviare un processo di cambiamento che vada nella direzione del benessere, della stima di sè - rileggendo, tra l'altro, anche gli eventi salienti di vita. Valuti se intraprendere in presenza o online. Spero di averla aiutata e le auguro di trovare il professionista che fa al caso suo!
Gentile utente, per una diagnosi accurata e approfondita la invito a richiedere un consulto psicologico. Quello della diagnosi è un lavoro delicato che la invito a non fare da sola in quanto i disturbi possono manifestarsi in modi diversi a seconda della persona. Un particolare che rende la diagnosi di disturbo borderline difficile è il suo essere caratterizzata da forti e rapide fluttuazioni dell’umore e del pensiero che possono rischiare di farlo confondere con altri disturbi. Qualora anche soffrisse del disturbo la invito a non vedere nella possibile diagnosi di disturbo borderline una condanna e considerarsi un problema per gli altri. Il fatto che lei si interroghi sul suo malessere e voglia affrontarlo sono indicatori molto positivi.
Distinti saluti, Dott. Morgione Massimo
Distinti saluti, Dott. Morgione Massimo
Buongiorno, grazie per aver condiviso con noi il suo vissuto. Per avere una diagnosi corretta ed approfondita serve un consulto psicologico, è un momento delicato ed è importante affidarsi ad uno specialista. Al di là dell'etichetta diagnostica, lei è un individuo immerso in quelli che sono i suoi vissuti, le difficoltà relazionali o delle insicurezze dovute ad alcuni aspetti della sua vita; uno specialista potrà indirizzarla ad una corretta esplorazione del sè e di questi aspetti.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti, anche online,
Dott.ssa Maria De Masis
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Buongiorno Carissima , mi dispiace per questo suo momento di difficoltà.
La prima cosa da fare sarebbe quella di rivolgersi ad un terapeuta esperto che grazie ad un'analisi diagnostica e strumenti psicodiagnostici accurati può inquadrare la sua problematica su basi scientifiche. In seguito può valutare la possibilità di intraprendere un percorsi di sostegno psicologico.
E' importante nei momenti di difficoltà affidarsi ad esperti capaci di poterla aiutare a sentirsi meglio con se stessa.
Un caro saluto
Dottoressa Ilaria Redivo
La prima cosa da fare sarebbe quella di rivolgersi ad un terapeuta esperto che grazie ad un'analisi diagnostica e strumenti psicodiagnostici accurati può inquadrare la sua problematica su basi scientifiche. In seguito può valutare la possibilità di intraprendere un percorsi di sostegno psicologico.
E' importante nei momenti di difficoltà affidarsi ad esperti capaci di poterla aiutare a sentirsi meglio con se stessa.
Un caro saluto
Dottoressa Ilaria Redivo
Buongiorno, purtroppo le informazioni che ci fornisci sono troppo poche per poter ipotizzare una diagnosi. Tuttavia, comprendo la tua preoccupazione e le domande che ti poni. Ti consiglio di rivolgerti ad uno professionista della salute mentale che, indagando la tua storia ed il tuo modo di stare in relazione, saprà sicuramente dirti se tali preoccupazioni sono fondate. Aldilà della diagnosi che stai ipotizzando, però, c'è sicuramente qualcosa che ti fa soffrire nel tuo modo di relazionarti agli altri ed uno spazio opportunamente dedicato a questo potrà esserti di certo utile. Se lo vorrai, sono a tua disposizione anche online. Ti auguro il meglio, Dott.ssa Cristiana Danese psicologa
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Ciao, grazie per aver condiviso i tuoi pensieri e le tue preoccupazioni. È importante iniziare col dire che non sono in grado di fare diagnosi, ma posso offrirti una prospettiva psicologica sistemico-relazionale che potrebbe aiutarti a riflettere sulla tua situazione.
Innanzitutto, i tuoi sentimenti di ansia e preoccupazione quando non riesci a vedere i tuoi amici possono essere comprensibili, soprattutto in una dinamica relazionale in cui hai sviluppato un forte attaccamento. Il fatto di sentirti male quando non li vedi, e di avere delle "paranoie", potrebbe essere indicativo di una sensibilità emotiva elevata, che può derivare da esperienze passate di relazione o di attaccamento.
Dalla prospettiva sistemico-relazionale, è utile considerare come le interazioni e le relazioni influenzino il tuo stato emotivo. Le relazioni strette, come quella che hai con questa coppia di amici, possono da un lato offrire un forte supporto emotivo, ma dall'altro possono creare dinamiche che susciti dipendenza emotiva. Questo non significa necessariamente che tu abbia un disturbo di personalità, ma potrebbe suggerire che stai vivendo una forma di ansia relazionale.
Inoltre, la tua resistenza nel condividere queste preoccupazioni con i tuoi genitori è comprensibile e riflette un desiderio di proteggerli dalle tue ansie. Tuttavia, parlare di ciò che senti con qualcuno di fiducia - che sia un amico, un terapeuta o anche un familiare - potrebbe portarti a una maggiore chiarezza e comprensione delle tue emozioni. Non hai bisogno di affrontare queste difficoltà da solo.
Ti invitiamo a riflettere su come ti senti in queste situazioni relazionali e su cosa, a un livello più profondo, potrebbero rappresentare per te. A volte, esplorare i propri sentimenti in un contesto sicuro e supportivo può portare a scoperte significative e a un maggiore benessere. Considerare sessioni con un professionista della salute mentale potrebbe essere un passo utile, non solo per esplorare queste emozioni, ma anche per costruire una gestione più sana delle tue relazioni.
In conclusione, è normale avere dubbi e domande su se stessi e sulle proprie emozioni, e quello che stai vivendo potrebbe semplicemente essere parte del tuo percorso di crescita emotiva. Indipendentemente dalla diagnosi, ciò che conta è come ti senti e come puoi lavorare per migliorare il tuo benessere emotivo. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
Dott. Cordoba
Innanzitutto, i tuoi sentimenti di ansia e preoccupazione quando non riesci a vedere i tuoi amici possono essere comprensibili, soprattutto in una dinamica relazionale in cui hai sviluppato un forte attaccamento. Il fatto di sentirti male quando non li vedi, e di avere delle "paranoie", potrebbe essere indicativo di una sensibilità emotiva elevata, che può derivare da esperienze passate di relazione o di attaccamento.
Dalla prospettiva sistemico-relazionale, è utile considerare come le interazioni e le relazioni influenzino il tuo stato emotivo. Le relazioni strette, come quella che hai con questa coppia di amici, possono da un lato offrire un forte supporto emotivo, ma dall'altro possono creare dinamiche che susciti dipendenza emotiva. Questo non significa necessariamente che tu abbia un disturbo di personalità, ma potrebbe suggerire che stai vivendo una forma di ansia relazionale.
Inoltre, la tua resistenza nel condividere queste preoccupazioni con i tuoi genitori è comprensibile e riflette un desiderio di proteggerli dalle tue ansie. Tuttavia, parlare di ciò che senti con qualcuno di fiducia - che sia un amico, un terapeuta o anche un familiare - potrebbe portarti a una maggiore chiarezza e comprensione delle tue emozioni. Non hai bisogno di affrontare queste difficoltà da solo.
Ti invitiamo a riflettere su come ti senti in queste situazioni relazionali e su cosa, a un livello più profondo, potrebbero rappresentare per te. A volte, esplorare i propri sentimenti in un contesto sicuro e supportivo può portare a scoperte significative e a un maggiore benessere. Considerare sessioni con un professionista della salute mentale potrebbe essere un passo utile, non solo per esplorare queste emozioni, ma anche per costruire una gestione più sana delle tue relazioni.
In conclusione, è normale avere dubbi e domande su se stessi e sulle proprie emozioni, e quello che stai vivendo potrebbe semplicemente essere parte del tuo percorso di crescita emotiva. Indipendentemente dalla diagnosi, ciò che conta è come ti senti e come puoi lavorare per migliorare il tuo benessere emotivo. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
Dott. Cordoba
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Gentile utente, la ringrazio innanzitutto per aver condiviso la sua esperienza. Leggendo le sue parole, mi verrebbe da chiederle perché dare un'etichetta a quello che sta vivendo? Capisco che, talvolta, dare un nome alle cose risulta per noi più semplice ma non è detto che sia il nome giusto. Provi a parlarne con persone competenti in materia, si dia la possibilità anche di intraprendere un percorso psicologico (se ne sente il bisogno) e indaghi le sue emozioni, le sue sensazioni e i suoi sentimenti rispetto a quanto ha descritto. Potrebbe scoprire che c'è altro...Questo, sono certa, potrebbe esserle tanto d'aiuto.
Resto comunque a sua disposizione per chiarimenti in merito o, se ne sente la necessità, fissare un appuntamento per un eventuale colloquio. Le auguro di stare bene!
Resto comunque a sua disposizione per chiarimenti in merito o, se ne sente la necessità, fissare un appuntamento per un eventuale colloquio. Le auguro di stare bene!
Gentile Utente, mi dispiace apprendere quanto questa situazione le generi sofferenza e comprendo il desiderio di avere risposte in merito al nome con cui chiamare questo suo malessere. Premetto che non c’è niente di sbagliato a sentire ciò che prova, è naturale avvertire il bisogno di vicinanza alle persone a cui siamo legati e verso cui nutriamo dei sentimenti profondi.
Dalle sue parole emerge però quanto la lontananza da questa coppia di amici stia cominciando ad impattare sul suo benessere emotivo. Certamente il fatto che lei abbia posto questa domanda è indice della sua motivazione ad esplorare questo vissuto e per questo la invito a continuare ad ascoltare questa parte di sé e a considerare di iniziare un percorso psicologico con un professionista che la possa supportare per poter stare meglio. Uno psicologo inoltre potrà rispondere alla sua domanda sul suo dubbio diagnostico ed esplorare insieme a lei il timore che vive all’idea di poter soffrire di un determinato disturbo. Un caro saluto, dott.ssa Ambra Marzoli.
Dalle sue parole emerge però quanto la lontananza da questa coppia di amici stia cominciando ad impattare sul suo benessere emotivo. Certamente il fatto che lei abbia posto questa domanda è indice della sua motivazione ad esplorare questo vissuto e per questo la invito a continuare ad ascoltare questa parte di sé e a considerare di iniziare un percorso psicologico con un professionista che la possa supportare per poter stare meglio. Uno psicologo inoltre potrà rispondere alla sua domanda sul suo dubbio diagnostico ed esplorare insieme a lei il timore che vive all’idea di poter soffrire di un determinato disturbo. Un caro saluto, dott.ssa Ambra Marzoli.
Salve, non faccia diagnosi da sola, piuttosto se ha questa curiosità vada da una psicoterapeuta per farsi somministrare una batteria di test.
Avrà tutte le risposte che desidera.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Avrà tutte le risposte che desidera.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Buonasera, gli elementi che fornisce non sono sufficienti per parlare di un disturbo, potrebbe affrontare con calma la questione presso uno studio psicologico.
Saluti
Dott.ssa Sarno
Saluti
Dott.ssa Sarno
Ciao! Il desiderio di parlarne è davvero tanto importante. Ancora più importante di darsi delle etichette ("allora soffro di?!"). Tramite C'è bisogno di uno spazio dove ti puoi concedere un tempo per essere ascoltata e accolta per ciò che vivi e provi. Su questo è possibile poi comprendere quale strada intraprendere per stare meglio con sé e con gli altri. Sono a disposizione eventualmente per un primo confronto per ciò di cui hai bisogno.
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- Ciao sono una mamma di una ragazza di 30 anni, ho problemi con lei in quanto alcune volte mi fa perdere la pazienza e ho attacchi d'ira spacco cose e mi rendo conto di spaventarla , questo succede 1 / 2 volte l' anno quando arrivo all'esasperazione causa la sua non considerazione, mi ignora e mi accusa…
- Buongiorno a tutti Sono la mamma di una ragazza di quasi 17 anni con possibile disturbo borderline Mia figlia si trova in una comunità terapeutica da dicembre 2022 e sta facendo grandi passi avanti.... infatti vera a casa questa settimana qualche ora per il compleanno della sorellina e poi se la scuola…
- Buongiorno a tutti Sono la mamma di una ragazza di quasi 17 anni con possibile disturbo borderline Mia figlia si trova in una comunità terapeutica da dicembre 2022 e sta facendo grandi passi avanti.... infatti vera a casa questa settimana qualche ora per il compleanno della sorellina e poi se la scuola…
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