Salve è da circa un anno che ho iniziato un percorso di psicoterapia e devo dire che non mi sono tro
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Salve è da circa un anno che ho iniziato un percorso di psicoterapia e devo dire che non mi sono trovato male ma negli ultimi tempi forse anche a causa del peggioramento della mia situazione economica avverto ogni seduta come un “peso” anche soprattutto per il poco bene che ne traggo da esse. E anzi quando una di queste viene spostata per vari motivi provo un latente senso di sollievo. Sto iniziando a pensare che il terapeuta non si la persona adatta a me e alla mia problematica per cui mi sono rivolto forse all’inizio andava tutto bene perché passare dal non parlare con nessuno a potersi sfogare con una persona che ascolta è sicuramente un passo avanti notevole e chiunque proverebbe un minimo di soddisfazione però se andando avanti le sedute diventano un mero resoconto dei fatti avvenuti durante la settimana e se non si verificano episodi particolarmente “disagianti” ci si limita a dire va tutto bene sto bene senza l’innesco di alcuna riflessione sul prossimo incontro su ciò che si è fatto finora trovo la spesa francamente inutile. Leggo qua su le recensioni delle esperienze degli altri utenti e praticamente è come se fosse un altro mondo totale il contributo apportato dal professionista è notevole e lascia importanti segni nell’assistito nelle mie sedute invece parlo solo io e allo scadere dell’ora ci si confronta sulle date del prossimo appuntamento. Ora non voglio un parere tecnico sull’operato del terapeuta in questione piuttosto mi chiedevo come comportarmi se continuare la terapia pur avvertendola come solo una spesa economica i cui benefici potrebbe darli anche la parola di conforto di un familiare oppure decidere di interrompere e iniziare da capo con un nuovo professionista ma in quest’ultimo caso avendo già chiara la mia scelta dovrei comunicarlo in una seduta apposita affrontando quest’altra spesa o posso anche solo comunicarlo con una telefonata? Parlarne apertamente e cercare di modificare la struttura delle sedute mi sembra francamente assurdo
Salve, cambiare psicologo o psicoterapeuta può essere necessario e non c’è nulla da temere se decide di procedere in direzione di un cambiamento. L’incontro con lo specialista è stato l’incontro con un individuo completo come siamo noi, ed è possibile che non sia nata l’intesa, necessaria allo svolgimento di un percorso terapeutico ottimale. Cambiare psicoterapeuta o psicologo, anche dopo aver iniziato un percorso terapeutico, per cercarne un altro non è una colpa né una vergogna. Forse ha iniziato la terapia senza prendersi il tempo di valutare il terapista; magari ha pensato che un terapista valesse quanto un altro. Adesso però se sente di aver commesso un “errore” ha ogni diritto di tornare indietro.
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Caro utente, capisco bene il fastidio nel sentire di spendere denaro per qualcosa che non sembra dare i benefici desiderati, specialmente in una situazione in cui la propria situazione economica è peggiorata.
Dato che scrive che inizialmente non si era trovato male, ma che la sua percezione rispetto ai benefici è andata peggiorando al peggiorare della situazione economica, potrebbe valer la pena, qualora non l'abbia già fatto, confrontarsi col suo terapeuta su questo e sugli altri suoi motivi di insoddisfazione, in modo da avere più informazioni e poter prendere una decisione più consapevole e buona per sé.
Può darsi che la stasi che lei avverte sia effettivamente dovuta all'esaurirsi dei benefici che può ottenere da questo rapporto terapeutico, ma potrebbe anche essere solo un momento di passaggio che prelude al "livello successivo" della terapia.
Lei è libero di sospendere la terapia o cambiare terapeuta in ogni momento e può decidere anche le modalità con cui farlo quindi se è arrivato alla conclusione che la terapia attuale non potrà prendere una direzione diversa, fa bene a valutare altri percorsi che ritiene migliori per lei.
Mi sembra ci sia ancora il dubbio sul "come". Pagare un'ultima seduta o no?
Per rispondere a questa domanda la invito a riflettere su quanto il costo di un'ultima seduta incida effettivamente sul suo budget rispetto al beneficio che potrebbe trarne in termini di restituzione di quello che è stato il percorso, sia a come la modalità di chiusura potrebbe precluderle o meno la possibilità di cambiare idea e di riprendere ora o in futuro con lo stesso terapeuta.
La invito, inoltre, a notare se il modo che ha in mente per chiudere questo rapporto ricalchi in qualche maniera la chiusura di altri rapporti nella sua vita (che tipi? Quali sono state le conseguenze per lei? Ci sono stati rimpianti o avrebbe voluto aver agito diversamente allora?) perché ora ha una possibilità di decidere in maniera differente, se lo desidera.
Buona scelta!
Dato che scrive che inizialmente non si era trovato male, ma che la sua percezione rispetto ai benefici è andata peggiorando al peggiorare della situazione economica, potrebbe valer la pena, qualora non l'abbia già fatto, confrontarsi col suo terapeuta su questo e sugli altri suoi motivi di insoddisfazione, in modo da avere più informazioni e poter prendere una decisione più consapevole e buona per sé.
Può darsi che la stasi che lei avverte sia effettivamente dovuta all'esaurirsi dei benefici che può ottenere da questo rapporto terapeutico, ma potrebbe anche essere solo un momento di passaggio che prelude al "livello successivo" della terapia.
Lei è libero di sospendere la terapia o cambiare terapeuta in ogni momento e può decidere anche le modalità con cui farlo quindi se è arrivato alla conclusione che la terapia attuale non potrà prendere una direzione diversa, fa bene a valutare altri percorsi che ritiene migliori per lei.
Mi sembra ci sia ancora il dubbio sul "come". Pagare un'ultima seduta o no?
Per rispondere a questa domanda la invito a riflettere su quanto il costo di un'ultima seduta incida effettivamente sul suo budget rispetto al beneficio che potrebbe trarne in termini di restituzione di quello che è stato il percorso, sia a come la modalità di chiusura potrebbe precluderle o meno la possibilità di cambiare idea e di riprendere ora o in futuro con lo stesso terapeuta.
La invito, inoltre, a notare se il modo che ha in mente per chiudere questo rapporto ricalchi in qualche maniera la chiusura di altri rapporti nella sua vita (che tipi? Quali sono state le conseguenze per lei? Ci sono stati rimpianti o avrebbe voluto aver agito diversamente allora?) perché ora ha una possibilità di decidere in maniera differente, se lo desidera.
Buona scelta!
Gent. Sig.ra, è importante che lei affronti le sue difficoltà con la terapeuta, non certo interrompendo le sedute con una telefonata. Sicuramente la terapia non può essere percepita come mera spesa di tempo e denaro. Ogni seduta deve essere uno spazio di elaborazione dei problemi e di aumento della consapevolezza del proprio funzionamento psicologico, di miglioramento del proprio benessere psicologico.
Solo se la seduta è sperimentata come uno spazio di crescita, i costi della terapia possono essere sostenuti con motivazione.
Cordialmente. Dott. Bruno Ramondetti
Solo se la seduta è sperimentata come uno spazio di crescita, i costi della terapia possono essere sostenuti con motivazione.
Cordialmente. Dott. Bruno Ramondetti
Salve,
spiace che stia vivendo questo momento di insoddisfazione e difficoltà rispetto al percorso terapeutico. È importante riconoscere che i cambiamenti nel contesto personale, come le difficoltà economiche o lo stato emotivo, possono influire sul modo in cui percepiamo la terapia.
Quando si avverte che un percorso non sta portando i benefici sperati o che non c’è sintonia con il terapeuta, è assolutamente legittimo chiedersi se continuare o valutare un cambiamento. Tuttavia, prima di prendere una decisione definitiva, potrebbe essere utile portare apertamente questi dubbi in seduta. Il confronto diretto con il terapeuta potrebbe aiutarla a esplorare le ragioni del suo malessere e a comprendere meglio cosa non sta funzionando, sia nella relazione terapeutica sia rispetto alle sue aspettative.
La terapia non è solo un luogo di ascolto, ma anche uno spazio dove le difficoltà, incluse quelle legate alla relazione con il terapeuta, possono essere affrontate. Questo dialogo potrebbe offrirle maggiore chiarezza e, in caso di scelta di interrompere il percorso, le consentirebbe di farlo in modo consapevole e concludere in maniera costruttiva.
Qualora decidesse di rivolgersi a un altro professionista, sappia che è del tutto normale voler esplorare altre strade per trovare un percorso più adatto alle sue necessità e al suo momento di vita. Ciò che conta è il suo benessere e la possibilità di trovare uno spazio in cui si senta realmente compresa e sostenuta.
Saluti.
Antonella D'Orlando
spiace che stia vivendo questo momento di insoddisfazione e difficoltà rispetto al percorso terapeutico. È importante riconoscere che i cambiamenti nel contesto personale, come le difficoltà economiche o lo stato emotivo, possono influire sul modo in cui percepiamo la terapia.
Quando si avverte che un percorso non sta portando i benefici sperati o che non c’è sintonia con il terapeuta, è assolutamente legittimo chiedersi se continuare o valutare un cambiamento. Tuttavia, prima di prendere una decisione definitiva, potrebbe essere utile portare apertamente questi dubbi in seduta. Il confronto diretto con il terapeuta potrebbe aiutarla a esplorare le ragioni del suo malessere e a comprendere meglio cosa non sta funzionando, sia nella relazione terapeutica sia rispetto alle sue aspettative.
La terapia non è solo un luogo di ascolto, ma anche uno spazio dove le difficoltà, incluse quelle legate alla relazione con il terapeuta, possono essere affrontate. Questo dialogo potrebbe offrirle maggiore chiarezza e, in caso di scelta di interrompere il percorso, le consentirebbe di farlo in modo consapevole e concludere in maniera costruttiva.
Qualora decidesse di rivolgersi a un altro professionista, sappia che è del tutto normale voler esplorare altre strade per trovare un percorso più adatto alle sue necessità e al suo momento di vita. Ciò che conta è il suo benessere e la possibilità di trovare uno spazio in cui si senta realmente compresa e sostenuta.
Saluti.
Antonella D'Orlando
Buongiorno, grazie per aver condiviso la sua esperienza e le sue preoccupazioni. La situazione che descrive è complessa e merita una riflessione approfondita. Di seguito, alcune considerazioni e suggerimenti che potrebbero aiutarla a prendere una decisione informata.
Riflessioni sulla Situazione
Soddisfazione delle Sedute Terapeutiche: è fondamentale che le sedute terapeutiche siano percepite come utili e significative. Se avverte che le sessioni stanno diventando un semplice resoconto settimanale senza profondità, questo potrebbe indicare la necessità di un cambiamento nell'approccio o nella struttura delle sedute.
Strategie di Gestione
Comunicazione Aperta: potrebbe essere utile discutere apertamente delle sue preoccupazioni con il suo terapeuta. Esprimere come si sente riguardo alla struttura delle sedute e il valore che ne trae potrebbe portare a una modifica dell'approccio terapeutico, rendendo le sessioni più utili e rilevanti per lei.
Conclusione
Prendere una decisione riguardo alla continuazione della terapia richiede tempo e riflessione. È importante che qualsiasi scelta sia allineata con i suoi bisogni e obiettivi personali, nonché con le sue circostanze economiche. Le auguro di trovare la serenità e la chiarezza necessarie per prendere la decisione migliore per il suo percorso di crescita personale.
Cordiali saluti.
Riflessioni sulla Situazione
Soddisfazione delle Sedute Terapeutiche: è fondamentale che le sedute terapeutiche siano percepite come utili e significative. Se avverte che le sessioni stanno diventando un semplice resoconto settimanale senza profondità, questo potrebbe indicare la necessità di un cambiamento nell'approccio o nella struttura delle sedute.
Strategie di Gestione
Comunicazione Aperta: potrebbe essere utile discutere apertamente delle sue preoccupazioni con il suo terapeuta. Esprimere come si sente riguardo alla struttura delle sedute e il valore che ne trae potrebbe portare a una modifica dell'approccio terapeutico, rendendo le sessioni più utili e rilevanti per lei.
Conclusione
Prendere una decisione riguardo alla continuazione della terapia richiede tempo e riflessione. È importante che qualsiasi scelta sia allineata con i suoi bisogni e obiettivi personali, nonché con le sue circostanze economiche. Le auguro di trovare la serenità e la chiarezza necessarie per prendere la decisione migliore per il suo percorso di crescita personale.
Cordiali saluti.
Salve,
La situazione che descrivi è più comune di quanto si possa pensare e merita sicuramente una riflessione approfondita. In un percorso di psicoterapia, possono verificarsi momenti di stallo o sensazioni di insoddisfazione legate a diversi fattori, come il rapporto con il terapeuta, il metodo utilizzato, o anche cambiamenti personali e situazionali, come nel suo caso, il peggioramento della situazione economica.
Questi momenti, per quanto difficili, possono diventare un'opportunità per chiarire i propri obiettivi e valutare come proseguire. Parlare apertamente con il terapeuta delle sue sensazioni di insoddisfazione, del senso di sollievo nel caso di sedute saltate, e della percezione che il percorso non sta rispondendo alle sue aspettative è un passo importante . La terapia è un luogo sicuro dove portare ogni tipo di pensiero o emozione, anche i dubbi sul terapeuta stesso. Questo tipo di confronto potrebbe fornire una nuova chiave di lettura della situazione e permettere al professionista di adattare il percorso alle sue esigenze attuali.
Se, dopo questo confronto, sente comunque che il terapeuta non sia la persona più adatta per la sua problematica, è assolutamente legittimo considerare un cambiamento. La chiusura del percorso, tuttavia, rappresenta un momento significativo, ed è generalmente preferibile affrontarlo in una seduta dedicata . Questo permette una chiusura consapevole e rispettosa, utile per lei e per il professionista. Se non fosse possibile o si sentisse un disagio, una comunicazione tramite telefono o email può essere un'opzione, anche se meno consigliata.
Infine, scegliere un nuovo terapeuta richiede un'attenta valutazione. Può essere utile chiedere informazioni sul metodo utilizzato, sulle modalità delle sedute e sugli obiettivi del percorso per trovare un professionista che risponda meglio alle sue esigenze.
In ogni caso, rivolgersi a uno specialista rimane sempre la scelta più indicata per approfondire e affrontare al meglio questo tipo di difficoltà.
Dottoressa Silvia
Psicologa, Psicoterapeuta, Sessuologa
La situazione che descrivi è più comune di quanto si possa pensare e merita sicuramente una riflessione approfondita. In un percorso di psicoterapia, possono verificarsi momenti di stallo o sensazioni di insoddisfazione legate a diversi fattori, come il rapporto con il terapeuta, il metodo utilizzato, o anche cambiamenti personali e situazionali, come nel suo caso, il peggioramento della situazione economica.
Questi momenti, per quanto difficili, possono diventare un'opportunità per chiarire i propri obiettivi e valutare come proseguire. Parlare apertamente con il terapeuta delle sue sensazioni di insoddisfazione, del senso di sollievo nel caso di sedute saltate, e della percezione che il percorso non sta rispondendo alle sue aspettative è un passo importante . La terapia è un luogo sicuro dove portare ogni tipo di pensiero o emozione, anche i dubbi sul terapeuta stesso. Questo tipo di confronto potrebbe fornire una nuova chiave di lettura della situazione e permettere al professionista di adattare il percorso alle sue esigenze attuali.
Se, dopo questo confronto, sente comunque che il terapeuta non sia la persona più adatta per la sua problematica, è assolutamente legittimo considerare un cambiamento. La chiusura del percorso, tuttavia, rappresenta un momento significativo, ed è generalmente preferibile affrontarlo in una seduta dedicata . Questo permette una chiusura consapevole e rispettosa, utile per lei e per il professionista. Se non fosse possibile o si sentisse un disagio, una comunicazione tramite telefono o email può essere un'opzione, anche se meno consigliata.
Infine, scegliere un nuovo terapeuta richiede un'attenta valutazione. Può essere utile chiedere informazioni sul metodo utilizzato, sulle modalità delle sedute e sugli obiettivi del percorso per trovare un professionista che risponda meglio alle sue esigenze.
In ogni caso, rivolgersi a uno specialista rimane sempre la scelta più indicata per approfondire e affrontare al meglio questo tipo di difficoltà.
Dottoressa Silvia
Psicologa, Psicoterapeuta, Sessuologa
Buongiorno, se il peso che sente non è dovuto ad una qualche resistenza al cambiamento, nel qual caso potrebbe comunque essere normale provare le sensazioni che descrive, bensì alla ben descritta sensazione di inutilità ne può/deve parlare e decidere il da farsi. Il terapeuta le restituirà la sua opinione ma poi sarà lei a dover decidere il da farsi. Il come comunicarlo è nuovamente una sua scelta che rispecchia la sua personalità e modi di fare. Evidentemente il modo più corretto sarebbe quello di comunicarlo in seduta, anche per discuterne, che diventa quindi l'ultima, ma mentirei se dicessi che la magior parte delle persona utilizza questo metodo. Per telefono o addirittura per messaggio è più semplice, meno coinvolgente e più distanziante, ma è anche deresponsabilizzante.
Buongiorno, grazie per aver condiviso la sua esperienza. Se non avverte più un senso nella terapia forse è il caso di darsi la possibilità di parlarne con il terapeuta, per capire se ci sono delle possibilità di riposizionamento da parte di entrambi. La terapia è un incontro e come tale ha i suoi limiti. Scelga lei il senso che vorrebbe che le rimanesse dall'eventuale chiusura della terapia, compresa la modalità. Un caro saluto.
gentile utente, i suoi dubbi sono comprensibili e non così rari nei percorsi terapeutici. Ritengo che i vissuti nei confronti del proprio terapeuta e di ciò che fa o non fa siano parte integrante di una psicoterapia e rappresentino spesso dei momenti di cruciale importanza nel percorso; per questo proporrei che siano riportati e raccontati in quello spazio, anche se ciò può comportare sentimenti di vergogna, fatica o timore. Abbia fiducia che verranno accolti e ascoltati con interesse e spirito dialogico.
D'altra parte, soltanto parlando dei suoi dubbi al suo terapeuta potrà osservare e ascoltare il suo pensiero in merito e questo già di per sé la aiuterà a sciogliere il suo dubbio.
Saluti
D'altra parte, soltanto parlando dei suoi dubbi al suo terapeuta potrà osservare e ascoltare il suo pensiero in merito e questo già di per sé la aiuterà a sciogliere il suo dubbio.
Saluti
Buonasera, credo che possa essere molto utile ai fini terapeutici porre questi dubbi al terapeuta che la sta seguendo. Si potrebbero aprire importanti questioni che sicuramente avrebbero ripercussioni anche sugli esiti del percorso.
Cordialmente,
Dott.ssa Paola Bertoncelli
Cordialmente,
Dott.ssa Paola Bertoncelli
Buongiorno caro utente, la questione dei benefici della terapia è un dibattito sempre aperto. Da quanto dice mi pare di capire che il suo terapeuta sia di orientamento psicodinamico, per cui non è importante cercare di aiutare concretamente i pazienti/clienti nella loro vita concreta. Però questo dal mio punto di vista non solo è inutile economicamente, ma fa peggiorare le persone perché per esempio ansie, paure, insicurezze non curate in realtà fanno peggiorare, come le malattie fisiche. Poi ci sarebbe anche da discutere sul contratto terapeutico: che cosa avevate stabilito all'inizio? Anche sulla questione dello sfogo avrei molto da ridire: secondo molte richerche "sfogarsi" non solo non aiuta ma spesso è controproducente. E in ogni caso non necessita di chissà quale spesa per un terapeuta, se non le dà una restituzione. Le suggerisco di rivolgersi a un terapeuta a orientamento strategico breve (il mio), o anche a un cognitivo-comportamentale, o comunque a qualcuno che la aiuti concretamente. Se non trova più giovamento dalle sedute, o addirittura diventano un tormento, mi pare giusto interromperle, magari spiegando al terapeuta il perché, valuti lei se pagarlo nuovamente oppure no, può anche dirglielo telefonicamente e dirle che se vuole glielo spiega meglio in un'ultima seduta gratuita, se accetta. Le suggerisco: Manuale di sopravvivenza per psicopazienti. (Nardone). Se avra piacere di scrivermi avrò piacere di risponderle e di darle una risposta più accurata. A presto!
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