Salve e buonasera gentili medici psicoterapeuti. Oggi sono stata al centro dal quale sono stata seg

18 risposte
Salve e buonasera gentili medici psicoterapeuti.
Oggi sono stata al centro dal quale sono stata seguita fino ad ora.
C'è da dire che in quel centro non mi sono trovata per nulla bene e quindi per farla breve, ho deciso con molto dispiacere di cambiare centro e adottare un radicale cambiamento per quanta riguarda l'equipe multidisciplinare per i DCA.
Come riportavo, oggi sono stata a questo centro e ho ritirato la mia relazione clinica sigillata che mi è stata fornita e firmata dalla psicoterapeuta e dal direttore generale.
Questa relazione io dovrò consegnarla alla dottoressa che a breve mi prenderà in carico che fa parte sempre dell'asl con un'equipe accurata per la cura di questo disturbo.
Fatto sta che dopo che ho ricevuto la relazione, non ho resistito e l'ho aperta ( ribadisco ). Sulla relazione è riportata la seguente diagnosi : BINGE EATING+ DISTURBO DI PERSONALITA' CLUSTER B.
appena ho ricevuto questa relazione con seguente diagnosi mia mamma voleva che io non l'aprissi. Io le ho detto che morivo dalla voglia di vedere cosa c'era scritto e lei mi ha ripetuto di non aprirla perchè era una cosa che avrei dovuto direttamente consegnare alla nuova psicoterapeuta che mi seguirà.
Io alla fine ho aperto al relazione e ho visto questa diagnosi. La prima impressione che ho avuto in quell'istante è stata quella di profondo dispiacere e ansia.
dispiacere perchè non avrei voluto vedere quella diagnosi anche perchè detto sinceramente ho 24 anni e i miei pensieri ora vanno su altro, su cose ovviamente belle ma capisco anche che nella vita non ci sono SOLO cose belle, la vita spesso ci mette dinanzi delle sfide\battaglie che fa combattere a noi proprio per fornirci la possibilità di capire chi siamo, da dove veniamo, e cosa vogliamo. Io penso che la vita è bella, è fatta di alti e bassi che si alternano e creano delle sfumature colorate bellissime dentro di noi, queste sfumature sono le nostre emozioni, sensazioni e vissuti. io sono una studentessa di Filosofia e amo il senso che c'è dietro a tutte le cose, mi piace scoprire e indagare. Mi piace conoscere, mi piace amare ed essere amata. inoltre penso che l'amore per se stessi sia il regalo migliore che possiamo fare a noi stessi. Io penso che AMARSI non significhi soltanto vestirsi bene, truccarsi etc.. ma amarsi vuol dire prendersi cura di se' anche culturalmente ed emotivamente. io credo molto nella psicoterapia e negli psicoterapeuti e amo l'arte di dialogare, forse fin troppo.
però io devo anche pensare che va benissimo la psicoterapia, è fondamentale. Ma non è lo psicologo logicamente e ovviamente a fare le cose al posto mio a livello di raggiungimento di obiettivi. Penso che questa mia introspezione e lucidità riguardo il carattere e la personalità mi servirà tantissimo in terapia, e spero vivamente io possa riuscire a risolvere il mio disturbo di personalità. NOITUTTI SIAMO ESSERI UNICI, NOI TUTTI MERITIAMO DI VIVERE.
BUONA SERATA
Grazie per aver condiviso questa riflessione sull'amare se stessi e la condivido in pieno. Sono dell'idea che, per quanto utile, una diagnosi non ci definisce in assoluto come persona. Serve a noi professionisti per avere una base a cui fare riferimento e per cercare di dare un nome alle mille sfaccettature di una realtà complessa come un essere umano. Mi sento di consigliarle di fare il suo percorso cercando di liberarsi di quella descrizione letta. Si lasci vivere questo meraviglioso viaggio della terapia senza tante sovrastutture. Si ami come desidera e sia libera. Buon viaggio alla scperta di sè

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Buongiorno, grazie per la condivisione di pensieri importanti e profondi. Le relazioni diagnostiche hanno come scopo principale di dare indicazioni di massima al collega che conoscerà la persona, ma non sono nel modo più assoluto la descrizione della persona. La diagnosi non è e non può essere una gabbia all'interno della quale gli individui si sentono costretti, quindi vada tranquillamente al primo incontro con la nuova psicoterapeuta, la quale certamente saprà utilizzare nel modo più adeguato il significato delle parole scritte e saprà incontrare e ascoltare la narrazione della sua vita.
Molti auguri per il suo futuro, cordialmente dott.ssa Gabriella Pringigallo
Salve,
Grazie per aver condiviso con tanta profondità i tuoi pensieri e le tue emozioni. Quello che hai descritto mostra una grande consapevolezza e una riflessione molto matura sulla tua condizione e sulla vita in generale. Hai perfettamente ragione nel dire che la vita è fatta di alti e bassi, e il modo in cui affrontiamo queste sfide ci dà l'opportunità di crescere e scoprire chi siamo davvero.

Capisco quanto possa essere stato difficile leggere quella diagnosi, soprattutto quando ci si aspetta di vivere la propria vita concentrandosi su cose belle e positive. La diagnosi di disturbo di personalità del Cluster B, insieme al Binge Eating, può sembrare pesante e forse spaventosa, ma è importante ricordare che una diagnosi non definisce chi sei come persona. È semplicemente uno strumento per comprendere meglio alcuni aspetti del tuo comportamento e del tuo funzionamento emotivo, così che tu possa lavorarci su in modo più mirato.

Il fatto che tu abbia una forte introspezione e una profonda comprensione di te stessa sarà sicuramente un punto di forza nel tuo percorso terapeutico. La psicoterapia, come hai detto, è uno strumento potente, ma il cambiamento parte da te, dalla tua volontà e determinazione di affrontare queste sfide. Il tuo amore per la filosofia e il dialogo sono risorse preziose, poiché ti permettono di esplorare le tue emozioni e i tuoi pensieri in modo profondo e significativo.

Non c'è nulla di sbagliato nel voler vedere la tua relazione clinica. È naturale voler sapere cosa riguarda il proprio stato di salute mentale. E anche se inizialmente può essere difficile accettare alcune diagnosi, con il tempo potrai vedere che sono solo una parte del quadro più grande di te stessa e non ti definiscono completamente.

Continua a coltivare l'amore per te stessa, non solo nel prendersi cura della tua mente e del tuo corpo, ma anche nel riconoscere che questo percorso di guarigione è un atto d'amore verso te stessa. La tua introspezione e la tua lucidità ti aiuteranno ad affrontare questo cammino con forza e determinazione.

Se hai bisogno di supporto lungo il percorso, non esitare a cercarlo. Sembra che tu sia già sulla buona strada per affrontare queste sfide con grande coraggio e consapevolezza.
Gentile Studentessa, le parole hanno un grande peso e quello delle diagnosi grandissimo. Sappiamo però che la diagnosi non fa la cura e la cura è il primo passo per nutrire l'amor proprio che nella sofferenza viene spesso a mancare. Psicologia è la scienza della psiche che, come ci insegnano prima di tutto i filosofi, è l'Anima. É importante lasciare ai medici il loro linguaggio e riportare ogni persona sul percorso della propria anima, che, a proposito di disturbi alimentari, è la prima da nutrire. Consiglio di darsi il tempo di trovare il "proprio/la propria terapeuta" e incamminarvi insieme in un percorso che si percepisca parlare al Sè più profondo. Con amor proprio, pazienza, cura di sè si riesce a dar vita alle grandi trasformazioni interiori.. soprattutto se si è molto giovani e dall'animo filosofico.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, lei ha una grande consapevolezza di sé, e questa introspezione sarà senza dubbio un punto di forza nel suo percorso terapeutico. Come ha ben detto, il compito dello psicoterapeuta è quello di accompagnarla e sostenerla, ma il lavoro di crescita e cambiamento richiede il suo impegno e la sua volontà, che, da ciò che scrive, non le mancano affatto.

Le sfide che si trova ad affrontare, come il disturbo del comportamento alimentare e la diagnosi di personalità di cluster B, possono sembrare ostacoli difficili da superare, ma il suo spirito e la sua determinazione le daranno una base solida su cui lavorare. La nuova équipe multidisciplinare che la seguirà avrà il compito di offrirle gli strumenti giusti, ma il fatto che lei già riconosca il valore del prendersi cura di sé e dell'amore per sé stessa è un passo fondamentale verso il miglioramento.

Si dia il tempo necessario per elaborare questa diagnosi, e non si senta scoraggiata. La vita, come ha detto, è fatta di alti e bassi, ma ciò che conta è come affrontiamo questi momenti. Ha tutte le capacità e la consapevolezza per trarre forza dalle difficoltà e per trasformarle in opportunità di crescita.

Le auguro di cuore che il nuovo percorso terapeutico le porti la serenità e la chiarezza che cerca. È sempre importante ricordare che non è mai sola in questo cammino.

Le mando un caro saluto.
E' molto bello ciò che scrive e la ringrazio per la sua condivisione.
Mi sento di rispondere su tre punti. Il primo riguarda il suo diritto a leggere la relazione scritta su di lei e per lei. Quindi ha fatto bene a leggerla, è nel suo diritto, in quanto cartella clinica. La diagnosi psicologica è un modo per descrivere un profilo in maniera rapida utile soprattutto per gli addetti ai lavori. E' importante comprenderne il motivo della sua presenza ma fondamentale non identificarsi con essa. Non siamo diagnosi. Siamo persone con mondi emotivi infiniti e incredibili. In questi mondi a volte alcuni fili si ingarbugliano e con un adeguato percorso ed una sacra pazienza piano piano si sciolgono. Ultima cosa che mi sento di dirle è che è molto importante che il professionista o i professionisti che ci prendono in carico ci piacciano, ci facciano sentire comodi perchè si tratta di un fattore che aumenta l'alleanza terapeutica che è uno dei fattori che garantisce l'efficacia di un percorso di questo tipo.
Le auguro ogni bene. Un abbraccio
Lucrezia Lopolito
Ciao, grazie per aver condiviso così apertamente ciò che stai vivendo. Posso capire quanto sia stato difficile leggere quella diagnosi, specialmente quando senti che stai cercando di concentrarti su altri aspetti della tua vita. Le disognosi sono etichette che orientano i terapeuti nel loro lavoro, ma spesso sono riduttive rispetto all'unicità delle persone con cui abbiamo il piacere di lavorare e soprattutto conoscere. La tua reazione di dispiacere e ansia è del tutto comprensibile: le diagnosi possono avere un impatto emotivo profondo, e la cosa più importante in questo momento è dare spazio a queste emozioni ..

Nella Emotionally Focused Therapy, crediamo che le emozioni siano guide potenti che ci aiutano a comprendere chi siamo e come ci relazioniamo con il mondo e con noi stessi. Le emozioni che provi adesso, se esplorate in modo sicuro e supportato, possono essere la chiave per un cambiamento più profondo e per comprendere meglio il tuo mondo interno. È importante riconoscere e accettare queste emozioni, proprio come hai fatto tu perché sono parte integrante del tuo percorso verso la guarigione.

Tu hai già un'enorme consapevolezza di te stessa e del valore della terapia, e questo è un dono prezioso che porterai nel tuo nuovo percorso. La strada non sarà sempre facile, ma mi sento di dire da quel che hai scritto che sono fiduciosa che la tua capacità di riflessione e introspezione ti guiderà in questo viaggio.

Ricorda che sei unica, e anche il percorso che farai sarà unico
Salve.
È evidente che stai attraversando un momento di grande introspezione e riflessione, e voglio complimentarmi con te per la tua apertura e la tua capacità di esplorare le tue emozioni e pensieri così profondamente. È completamente comprensibile provare un mix di sentimenti quando si riceve una diagnosi che può sembrare pesante e complicata.
Accettare una diagnosi può essere un passo difficile, ma è anche un'opportunità per comprendere meglio te stessa e lavorare su ciò che desideri migliorare nella tua vita. La tua consapevolezza riguardo all'importanza di prendersi cura di sé, sia emotivamente che culturalmente, è fondamentale nel percorso di guarigione.
Sembra che tu abbia una chiara comprensione di ciò che desideri ottenere dalla terapia e della necessità di assumere un ruolo attivo in questo processo. La psicoterapia può fornire strumenti e comprensioni utili, ma come hai detto tu, è essenziale che tu sia parte attiva del tuo percorso.
Ti auguro veramente il meglio per il tuo nuovo inizio con la nuova équipe. Sono sicura che la tua passione per la filosofia e la tua apertura al dialogo ti guideranno in questo viaggio. Continua a coltivare l'amore per te stessa e la curiosità che hai per il mondo, perché sono risorse preziose nel tuo cammino. Se hai bisogno di supporto o di condividere ancora le tue riflessioni, non esitare a farlo. Buona serata e in bocca al lupo!
Gent.ma,
una diagnosi è utili solo per iniziare a capire quel che presenta una persona e avvicinarsi a lei per il tipo di sofferenza per il quale chiede un aiuto. Di certo, una diagnosi non esaurisce la complessa esperienza di una persona. Poi si costruisce un rapporto terapeutico e qui le cose cambiano: ciò che appare all’inizio in un modo nel tempo può trasformarsi. Sarebbe forse stato meglio che gli specialisti a cui si è rivolta non le consegnassero solo una busta, ma che le potessero parlare direttamente (magari è stato fatto e qui non ne parla). In ogni caso, un periodo di psicoterapia può aiutarla a risolvere alcune sue difficoltà e accompagnarla a trovare una via soddisfacente per la sua vita. SG
Salve, non si lasci influenzare da un'etichetta e affronti il suo percorso terapeutico con pazienza e coraggio. Buona fortuna!
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso la sua riflessione. Sono d'accordo con i colleghi quando dicono di non farsi influenzare da un'etichetta diagnostica, che tra l'altro non è neanche così specifica dato che non vengono indicati quale/i disturbi del cluster B. Ad ogni modo quando noi professionisti facciamo diagnosi teniamo sempre conto del fatto che la diagnosi descrittiva (in questo caso fatta con il DSM suppongo) dobbiamo porre anche una diagnosi funzionale, poiché un disturbo non si manifesta mai allo stesso modo in soggetti diversi, per cui c'è sempre la variabile della soggettività che a mio modo di vedere è la componente più importante. Ad esempio le capacità riflessive descritte da lei possono essere un fattore che influenza e non poco la prognosi, più di quanto possa farlo l'etichetta diagnostica. Nella speranza di esserle stato utile le auguro il meglio per il suo percorso.
Dott. Saber Sassi
Buongiorno gentilissima. La curiosità su noi stessi può essere infinita, soprattutto quando ci sentiamo "attanagliati da sfide da affrontare", da qui la curiosità sul leggere una diagnosi può prendere il sopravvento. Sarà comunque bello anche quando , dopo un percorso terapeutico che sentirà appropriato, potrà liberarsi da questa "etichetta" e accettare i diversi lati di sé stessa, anche quelli più bui e mostruosi. Buon viaggio e buona scoperta di se stessa. Se vuole sarò disponibile anche online: l'approccio psicoterapico psicosintetico può essere molto utile per favorire un atteggiamento di vita che riesce a dialogare con parti di sé contrastanti tra di loro. In bocca al lupo
Gentile utente, ci tengo a dirle che, al di là delle parole riportate su una relazione diagnostica, lei è una persona unica, con desideri, valori e passioni che vanno oltre ogni etichetta. Come ha giustamente osservato, la vita è un percorso fatto di sfide e conquiste, che ci offrono l’opportunità di scoprire chi siamo e di dare un senso profondo ai nostri vissuti. La determinazione e la chiarezza con cui esprime i suoi obiettivi sono segno di una forza interiore che sicuramente la sosterrà nel suo percorso terapeutico. Sono convinto che il cammino che sta intraprendendo la porterà a costruire il benessere che desidera e merita. La diagnosi è solo un punto di partenza, un’indicazione su cui lavorare; il vero valore sta nella sua consapevolezza e nella sua voglia di crescere e conoscersi. Continui a coltivare questa introspezione, la sua sensibilità e il suo amore per il dialogo: saranno strumenti preziosi per raggiungere ciò che si è prefissa. Le faccio il mio in bocca al lupo,
resto a disposizione per qualsiasi necessità, sia online che in presenza. Cordialmente, Dott. Gianluca Pignatelli.
Cara Utente, il tuo post è pieno di spunti e riflessioni ma soprattutto è pieno di AMORE per Te stessa. Questo è fondamentale in terapia perché diamo per scontato che tutti gli essere umani si amano e riescano ad amare gli altri, in realtà, possiamo notare altro. Non dare molto importanza a ciò che hai letto; Noi abbiamo bisogno di riferimenti e strumenti, semplicemente per seguire una strada, tracciare un percorso che possa essere utile a Te ma anche a Noi terapeuti. Segui il tuo cuore, la Vita farà il resto. Grazie.
Gentile utente, non faccia di sè stessa solo una diagnosi, quella descrive in modo professionalmente condivisibile, ma al di là delle parole lei ha condiviso un grande desiderio di vivere ed essere libera. Segua il suo percorso terapeutico come una nuova avventura e si liberi da questi problemi. Dott.ssa Lucia Giammattei
Gentile paziente, la sua reazione di dispiacere alla lettura della diagnosi è legittima, poiché sentirsi "definiti" solo da un disturbo può creare la convinzione di essere sbagliati e di non avere alcuna via di scampo. Ma contemporaneamente una diagnosi ben definita aiuta il professionista e la persona a concentrare le proprie risorse emotive, cognitive e comportamentali su alcuni ambiti, almeno prioritariamente, anziché su altri. Nel suo caso la diagnosi di binge eating + disturbo di personalità del cluster B sembra basarsi, probabilmente, su comportamenti caratterizzati dall'esagerazione, per cui sarebbe importante lavorare sul significato e sul senso di queste manifestazioni esagerate. Di certo le capacità introspettive e la lucidità potranno esserle d'aiuto nel suo percorso terapeutico ma ricordi che il confronto con il professionista è fondamentale altrimenti non si riesce ad uscire dalla propria narrazione di sé.
Buonasera, capisco la sua confusione e il dispiacere nel leggere la diagnosi. Affrontare un disturbo dell'alimentazione e una diagnosi di disturbo di personalità può essere difficile e impattante, ma è positivo che lei stia cercando di comprenderli e affrontarli con lucidità. Il fatto che lei sia consapevole della necessità di un cambiamento e abbia deciso di intraprendere un nuovo percorso terapeutico è un passo importante verso il miglioramento. La sua riflessione sull'autocura e sull'amore per se stessi è fondamentale: questo atteggiamento di apertura verso il cambiamento e la conoscenza di sé sarà sicuramente utile nel suo percorso terapeutico. La terapia breve strategica potrebbe aiutarla a concentrarsi sugli aspetti pratici e concreti da affrontare, facendo emergere soluzioni per gestire e superare le difficoltà quotidiane legate al disturbo, con l'obiettivo di migliorarne la qualità della vita in modo significativo. La sua volontà di impegnarsi nel processo di cura è già un punto di partenza molto positivo.

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