Salve, dunque spiego un attimo la mia situazione. Sono alto 195 cm, peso 90 kg circa, corpotura esil

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Salve, dunque spiego un attimo la mia situazione. Sono alto 195 cm, peso 90 kg circa, corpotura esile, lavoro sedentario.
Visto che è da 2 anni e mezzo che soffro di un dolore nella zona lombare, l'anno scorso a Novembre ho eseguito una Risonanza Magnetica al rachide lombosacrale senza contrasto con il seguente risultato:

Rachide in asse con normale intensità di segnale del midollo osseo endo-spugnoso dei segmenti scheletrici esaminati. Nei limiti la fisiologica lordosi. Modesta riduzione del segnale di tutti i dischi inter-vertebrali, da fatti degenerativi, specie al passaggio L1-L2. Minime procidenze circonferenziali degli anuli discali ai passaggi L1-L2, L3-L4 ed L4-L5 con indentature sulla superficie ventrale del sacco durale, specie al passaggio L1-L2. Non si rilevano protrusioni né ernie discali. Cono midollare in sede, regolare. Nei limiti il diametro sagittale dello speco vertebrale.

In base a ciò ho capito che non ho ernie o protrusioni, però soffro di un dolore quasi cronico che parte all'incirca da L1-L2 e si irradia nella zona lombare. Quando sto troppo tempo seduto o in piedi (cioè più di mezzora) il dolore è piuttosto fastidioso e ho necessità di coricarmi su un lato o anche di stare a pancia in giù con un cuscino sotto la pancia.

Ho fatto Tecar, laser terapia, agopuntura, massaggi, ma sono cose che mi riducono il dolore in modo temporaneo, per poi tornare come consueto.

Che cosa posso fare? Consigli? Esercizi?

Grazie
Buongiorno, il suo racconto può già dare un'idea sulla natura del problema e fornire spunti per un possibile approccio, ma sicuramente sarebbe utile approfondire con la raccolta di ulteriori dati e con una valutazione dal vivo che potrebbero confermare le prime ipotesi o indirizzare verso un approccio diverso.
Dal resoconto che fa del percorso sinora effettuato forse un'approccio più attivo potrebbe dare risultati più a lungo termine.
Le consilglio quindi di farsi seguire da personale qualificato che, previa valutazione approfondita di cui parlavamo sopra, potrebbe indicarle gli esercizi con cui cominciare.
Tutto questo sempre nell'ottica di creare una progressione nel tempo che possa migliorare gradualmente la capacità dei suoi tessuti di gestire il carico delle attività della vita quotidiana.
Spero di essere stato utile, buona giornata.

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magari con grandi camminate con utilizzo di bastoncini da Nordic Walking, applicazione di TNM taping neuromuscolare per eliminare tensioni varie e far lavorare la muscolatura in maniera corretta, non hai detto quanti anni hai !!!!?!?!?!
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Da quello che lei sopra esposto basta fare attività fisicamirata atta a rinforza i muscoli paravetrabrali ed addominali. Un rinforzo della muscolatura degli arti inferiori e superiori. Tutto mirato, come diceva il collega sopra, ad una vita più sana e salutare si fisicamente che sotto il profilo della nutrizione.
Buongiorno, quando il dolore dura da parecchio tempo, ci sono molti aspetti da tenere in considerazione. Partendo dal presupposto che il dolore è una RISPOSTA del sistema nervoso centrale, ovvero: le informazioni che partono dal sistema muscolo scheletrico (in questo caso dalla parte lombare) e vanno al sistema nervoso, sono di natura meccanica, è poi il sistema nervoso centrale che valuta se quelle informazioni rappresentano una minaccia. Nel caso fosse così, il sistema nervoso utilizzerà il dolore come strumento per proteggere quella parte del corpo.
Diventa quindi fondamentale capire quali fattori mantengono alto quel livello di minaccia: fattori meccanici, possibile sensibilizzazione (aumentata allerta da parte del sistema nervoso centrale), influenza di stress, stile di vita, abitudine al movimento.
A questo proposito può essere utile fare degli esercizi e in generale avere un approccio attivo, ma va valutato quali possono essere più adeguati in base al tipo e all'intensità del dolore.
Principio con il quale regolarsi: il dolore è uno strumento di protezione, quindi proprio per questo motivo arriva prima della possibilità di danneggiare i tessuti. Se sento dolore non mi sto facendo male.
Buongiorno. Come lei stesso ha già sperimentato, ci sono vari approcci (manuali e strumentali) utili a ridurre il dolore in fase acuta. Rimane però il fatto che le sue abitudini pregresse (mi riferisco a posture, stile di vita ecc) abbiano portato a sviluppare uno stato di sofferenza discale del tratto lombare. Perciò, dovrebbe cercare di modificare le condizioni fisiche di base (postura, rinforzo muscolare, mobilità, …?) attraverso l’esercizio e la gestione della quotidianità. Se lei fosse un mio paziente, le proporrei degli incontri periodici per impostare un programma di lavoro che lei possa gestire da solo e che possa essere modificato di volta in volta a seconda degli obiettivi raggiunti. Cordiali Saluti.
Buongiorno, comprendo il motivo per cui ha deciso di eseguire un esame strumentale per cercare di capire il problema ed il referto ci da chiarimenti dal punto di vista anatomico, ma non dal punto di vista clinico. Mi spiego, il mal di schiena nella maggioranza dei casi non ha una causa specifica ed è prettamente di natura meccanica per cui nel suo caso potrebbe derivare dalla combinazione tra la sua struttura posturale e il suo lavoro sedentario, che indebolisce inevitabilmente determinati muscoli e costringe altri muscoli a compensare. Non è molto utile una terapia fisica (i macchinari) in quanto vengono eseguiti in modo passivo, ovvero lei è del tutto immobile. Qui invece il punto è proprio un lavoro di mobilità della schiena e di un lavoro attivo muscolare con degli esercizi terapeutici specifici. Mi rendo a disposizione per ulteriori suggerimenti sull’impostazione di un adeguato protocollo riabilitativo.
Buona giornata
Le consiglio una valutazione osteopatica da un osteopata fisioterapista per capire l'origine reale della problematica. Saluti
Buonasera
Avrei necessità di avere maggiori informazioni.
Mi contatti telefonicamente, senza impegno.

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