Salve dottori, vorrei avere delucidazioni in merito al comportamento che nell’ultimo periodo ho iniz

19 risposte
Salve dottori, vorrei avere delucidazioni in merito al comportamento che nell’ultimo periodo ho iniziato ad avere nei confronti del cibo. Dopo aver perso 15kg (poiché stanca di non prendermi cura del mio corpo, arrivando a pesare 57kg per 175cm di altezza) nel giro di un anno (fino ad agosto 2021) e cominciato a nutrire una forte ossessione per il cibo/conteggio calorie/peso sulla bilancia, con forza di volontà ho cercato di spezzare questo circolo vizioso. Premetto che non ho mai patito la fame, semplicemente mangiavo molto cibo a basso contenuto calorico (yogurt greco, pollo, verdure.. bevevo molto).
Ho iniziato palestra e a mangiare un po’ di più: ogni settimana -più precisamente la domenica- i miei genitori preparano la pizza, la polenta, o le tigelle (da mangiare in compagnia tutti insieme) seguite da un dolce fatto da mia mamma. La domenica, proprio per quest’aura di convivialità, era diventata una giornata “sgarro”. Lo sgarro però ben presto non si limitò più al pasto, ma partiva dalla mattina fino a concludersi alla sera (che spesso proprio per questo motivo saltavo): diventava occasione per poter mangiare TUTTO quello che mi capitava sotto mano. Per mangiare tutti quei cibi che mi avevano sempre fatto gola e che finalmente avrei potuto mangiare, fino allo sfinimento. Fino a non farcela più, fino a finire quei cibi. Così non ci sarebbero stati il giorno dopo e non mi avrebbero più tentata.
Successivamente seguiva un forte senso di colpa, e la settimana successiva la passavo come mio solito in palestra e riducendo un po’ le porzioni per tornare al peso prima dell’abbuffata. Fino alla domenica successiva. Ora sono 62kg e oggi -giovedì 27 febbraio 2022- è il secondo giorno di “sgarro” dove mangio talmente tanto da avere male allo stomaco (e parlo di 2 pacchetti di tortillas, un pacchetto di crostini, 4 strisce di cubetti di cioccolata bianca, 3 gallette di riso al cioccolato, pane, prosciutto, grissini.. oltre al normale pranzo che faccio! In più ora circa ogni giorno mi mangio 500gr di yogurt bianco.. è quasi un’ ossessione dal gran che mi piace) Sono veramente preoccupata perché ci provo in mille modi a smettere di comportarmi così… so benissimo che non va bene. Sono terrorizzata dal riprendere i kg persi, ma allo stesso tempo è come se avessi una forza che mi spinge a mangiare. Ho proprio fame di mangiare. Non riesco a trovare un equilibrio e sono disperata.. non so come fare, più cerco di controllarmi e più sento che non ho controllo. Mi sento veramente in colpa. Mi rendo conto che ogni volta in cui mangio qualcosa che non va bene penso a come ormai abbia buttato la mia giornata, quasi come se fosse una scusa per strafogarmi ci cibo, come se ne avessi bisogno (quando in realtà non è così! Ma sembra che non riesca a farne a meno). Inoltre molti mi dicono “Ari devi imparare a non porre limitazioni o restrizioni”, ma non funziona! Io non riesco a dirmi “mangia solo questa fettina di torta e basta” o “mangia questo biscotto e stop, così ti togli la voglia”… No! Perché alla fine mi mangio tutto il pacchetto uguale! Io per non mangiare il biscotto non dovrei proprio averlo in cucina.. la cosa è che vivo con i miei genitori e con mia sorella, perciò le tentazioni ci sono e continueranno ad esserci. Per me è sempre stato così: o tutto o niente. O bianco o nero. Ma devo trovare il grigio, devo trovare una via di mezzo che sia sostenibile perché se vado avanti così torno al peso di prima, al peso che non accettavo, all’immagine di me che tanto odiavo, al rapporto con il cibo che ho cercato di cambiare… Cosa potrei fare per affrontare la situazione?
Grazie dell’ascolto..
Salve, credo che la risposta sia stata pubblicata due volte. Ribadisco comunque l'invito a richiedere un consulto psicologico al fine di gestire in maniera funzionale il rapporto con il cibo e le calorie onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Gentile utente, la situazione che lei descrive pare riconducibile ad un disturbo alimentare, tuttavia bisognerebbe approfondire alcuni elementi. Mi sento di rassicurarla sulla possibilità di risoluzione del problema, un intervento tempestivo e mirato le darà sicuramente dei risultati.
Un percorso cognitivo comportamentale potrebbe fare al caso suo. Un intervento che vada a lavorare sui pensieri ed i comportamenti disfunzionali.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buonasera,le sue insoddisfazioni e i suoi vuoti vengono compensati da questa assunzione di cibo incongrua, oppure comunque al contrario una restrizione alimentare.Questi disturbi del comportamento alimentare si curano attraverso percorso psicoterapico Esistono approcci multidisciplinari a questi disturbi e Centri che affrontano il problema su vari fronti professionali: medico, psicologico,dietologico ,psichiatrico.L importante è che inizi un buon percorso ! Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Buonasera Gentile Utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Credo che l'unico modo per poter affrontare questo suo rapporto col cibo, sia quello di iniziare un percorso psicologico personale. Il fatto che lei chieda aiuto in questo spazio, significa che probabilmente si rende conto di aver bisogno di un supporto che al momento non riesce a trovare altrove. Purtroppo non esiste altro consiglio che io possa darle che possa risolvere la situazione. Resto a disposizione. Cordialmente, dott. Simeoni
Salve, contrariamente a quello che potrebbe pensare, il suo vero nemico non è l'abbuffata ma il digiuno, perchè è il digiuno a preparare l'abbuffata.
Quindi, cosa dovrebbe fare per iniziare ad affrontare il suo problema?
Cordialmente.
Dott. Vincenzo Cappon
Salve,
Credo che la situazione da lei descritta sia degna di un approfondimento che può avere attraverso un percorso di psicoterapia.
Un saluto Dott.ssa Laura Perdisci
Buonasera, dalle sue parole sembra che lei stia riconoscendo un disagio nel suo rapporto col cibo che non le permette di vivere serenamente. È importante non sottovalutare questi segnali e chiedere un approfondimento a uno specialista psicoterapeuta e/o a un equipe multidisciplinare specializzata in disturbi del comportamento alimentare, affinché possa essere aiutata, non solo a gestire questi attacchi di fame, ma anche, a trovare quella tonalità di grigio e comprendere quell'insoddisfazione verso sé stessa che la spinge ad aggrapparsi tenacemente al peso attuale. Le consiglierei di parlarne con i suoi familiari cosicché anche loro possano rendersi conto del disagio che sta vivendo e la possano supportare nell'affrontare un percorso per stare meglio. I migliori saluti
Cara utente, comprendo molto bene il circolo in cui si trova imprigionata, la fame emotiva a volte non lascia scampo. Chiede cosa può fare per affrontare la situazione, le consiglio assolutamente di intraprendere un percorso con una nutrizionista e contemporaneamente un percorso di psicoterapia. Io sono specializzata nel campo e posso consigliarle di trovare una figura vicino a lei che abbia questa specializzazione, conosco diverse colleghe in Italia. Rimango a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda.
Saluti,
Dott.ssa Federica Leonardi
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Buonasera, riconoscere un rapporto disfunzionale con il cibo è il primo passo importante per poter lavorare su quale sia il problema che la spinge ad avere questo rapporto proprio con il cibo.
Le consiglio d'intraprendere un percorso psicologico quanto prima, in modo da lavorare su di sé in maniera approfondita, soprattutto a livello emotivo.
Resto a disposizione per qualunque chiarimento, un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Gentile utente di mio dottore,

come le hanno accennato già alcuni colleghi, la situazione che lei descrive pare ricondurci ad un disturbo alimentare, tuttavia bisognerebbe approfondire alcuni elementi. Un percorso di psicoterapia potrebbe fare al caso suo. Un intervento che vada a lavorare sui pensieri ed i comportamenti disfunzionali.
Si affidi quanto prima ad uno specialista, potrà aiutarla a star meglio.

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Ari, così dovresti chiamarti.
Mi sentirei di chiederti se queste dinamiche le applichi solo al cibo o anche in altri campi; sicuramente un buon percorso psicologico potrebbe aiutarti, così da poter comprendere meglio cosa rappresenti il cibo per te e lavorarci su.
Resto a disposizione.
Buonasera Gentile Utente, mi incuriosisce il suo voler trovare il grigio. La volontà è importante e lei credo ce l'abbia. Riconosce, lei stessa, la sua difficoltà con l'alimentazione. Potrebbe confrontarsi con i suoi familiari e le consiglierei di valutare la possibilità di intraprendere un percorso psicologico, in modo da approfondire questi comportamenti disfunzionali, per poter confinare e limitare magari eventuali pensieri e piano piano poter integrare anche altri colori.
Resto a sua disposizione. Un caro saluto! Dott.ssa Giakoumi Alexandra
Buongiorno.,il problema del cibo purtroppo e legato alla sua affettività... Sicuramente ha sviluppato una relazione di dipendenza ed è per questo che sta diventando un circolo vizioso d. Con un buon percorso terapeutico sicuramente ne uscirà vittoriosa. Dr. Gabriella Cascinelli
Buongiorno, quello che descrive è legato a un problema alimentare. Provi a contattare uno psicoterapeuta per capire che cosa sta comunicando attraverso il cibo. Il Tema del controllo/paura di perdere il controllo, non solo con il cibo, sente che è un qualcosa che ritorna in altro ambienti?
Un abbraccio
V. Barucci
Salve, leggo attentamente quanto riporta e la precisione con cui ha descritto il suo rapporto con il cibo. Posso dirle che si tratta di un disturbo del comportamento alimentare e che come tale, ha una complessità che va sicuramente vista con più chiarezza e all' interno di un setting terapeutico. Non deve temere di guardare da vicino il problema, in fondo ci sta già provando ad analizzarlo e a descriverlo con accuratezza, le consiglio tuttavia di farsi aiutare in questo da un terapeuta per affrontarlo in modo efficace e senza rischiare di cadere in trappole che la mente crea, come ad esempio il controllo ossessivo. Vedrà che con il tempo, si sentirà sicuramente meglio.
La saluto cordialmente
Dr. Caterina Eleuteri
Carissima Arianna, ha ricevuto molte risposte e forse non le dirò niente di nuovo. Innanzitutto le faccio i complimenti per la chiarezza e lucidità con cui ha descritto ciò che vive. Credo che questo sia il punto di partenza fondamentale per lavorare sulla difficoltà che sta affrontando e per far questo è opportuno che contatti uno psicoterapeuta che possa aiutarla a dare significato al suo rapporto con il cibo e la sostenga in un percorso che le permetta di trovare il suo equilibrio e benessere.
Un caro saluto. Dr.ssa Benedetta Bartoli
Buon giorno spesso il bisogno di cibo sopperisce a una qualche mancanza o a vissuti di disagio e insoddisfazione personale. Quello che posso consigliarle è di rivolgersi a un terapeuta per prendere in considerazione ipotesi di iniziare un percorso individual psicologico. Potrà essere per lei un valido strumento per raggiungere una maggiore condizione di benessere psicologico e fisico. Coraggio. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Buongiorno.
Il rapporto con il cibo è una questione molto profonda che, a livello simbolico, può rappresentare la capacità di nutrimento dall’ambiente.
Può considerare di lavorare sul tema in senso psicodinamico.
Cordiali saluti.
Giada Bruni
Salve, la situazione che delinea è sicuramente difficile da gestire, ma forse la presenza della sua famiglia non è una fonte di "tentazioni", ma potrebbe essere una via d'uscita da questi pensieri riguardanti il cibo. Le consiglio vivamente di iniziare un percorso tempestivo per far sì che comportamenti e pensieri non diventino radicati.

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